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TEST Darren Unchained [Golaroid]
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05-10-2015, 08:46 PM
Messaggio: #21
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Diana non fece assolutamente nulla per fermare Desirée, anzi, la spronò a finire il mostro, cosa che lei prontamente fece incurante delle sue suppliche. La novizia pelosa quindi si ritirò sputacchiando, lasciando che l'altra decapitasse lo Yoma per maggior sicurezza. A quel punto però le ferite si fecero sentire e la sua gamba sinistra cedette, lasciandola a terra. Un movimento nel vicolo dove aveva lasciato gli umani catturò l'attenzione della compagna, che si voltò in quella direzione. Non sembrava tuttavia intenzionata a lasciarla sola, almeno per il momento.
Citazione:Per quanto non sia esplicitato, è fortemente consigliato che ora tu inizi a Rigenerare seriamente le tue ferite. Puoi decidere anche di non farlo, naturalmente, ma il prossimo post sarà comunque più tranquillo, diciamo di riflessione. Un'altra cosa: preferirei che non usassi parole accorciate come "dx" o "sx". In fondo questo è un gioco basato sulla scrittura, e non credo che aggiungere qualche lettera sia poi così pesante. Non è un errore, ma in generale è molto meglio attenersi alle parole senza accorciamenti. Grazie. |
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06-10-2015, 12:21 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-10-2015 12:35 PM da Golaroid.)
Messaggio: #22
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Un passaggio della lama della claymore sul collo dello Yoma bloccato a terra da Desirée e tutto finì. Quelle assurde suppliche di essere risparmiato, quella confusione creata dalla battaglia e dallo scontro: silenzio. In un momento l’adrenalina che aveva in corpo fece lo scherzo opposto, facendo ricomparire tutto d’un tratto il dolore alla spalla ed al fianco, in un’espressione sofferente ben stampata in viso. Fece per fare un altro passo, ma la gamba sinistra cedette improvvisamente, facendole perdere l’equilibrio ed obbligandola a fermarsi, cadendo a terra. S’inginocchiò di colpo con tutte e due le gambe, a nulla servì il cercare di sorreggersi con la spada con la punta ancora rasenta al suolo. Mollò la presa sull'impugnatura che ancora teneva con la mano sinistra; la claymore cadde a terra davanti a se producendo un vivo rumore metallico. La mano si allungò verso il terreno per poggiarvisi con il palmo aperto per poter sorreggere il busto già piegato in avanti, con la testa china, nascondendo parzialmente il volto con le due ciocche di capelli lasciate libere ai lati del capo: probabile che stia cercando di nascondere l’espressione ferita e dolorante. Il braccio destro non si mosse da quella posizione assunta da quando ferita, piegato contro il busto e la vita, con la mano che pressa il fianco ferito, mano ormai completamente divenuta rossa del proprio sangue, mentre dalla spalla, un rigolo rosso scende lungo tutto il braccio e la schiena, da entrambi i fori d’entrata e d’uscita. Il respiro si fece più profondo per cercare di concentrarsi il più possibile sulle due ferite ancora aperte, nel tentativo di iniziare a rigenerarsi, ma non appariva una cosa così facile, sentendo vivo lo Yoki scorrere in lei con intensità, dato il rilascio che per le sue capacità stava per raggiungere il limite sopportabile e proprio a fronte di ciò, cercherebbe di richiamare a se un po’ del proprio potere per cercare di avere un maggior controllo. - “Ho esagerato anche questa volta..” Pensò fra se e se, lasciandosi andare in un profondo sospiro di rassegnazione nei propri stessi confronti. Doveva concentrarsi e ci stava provando, ma venne distratta dallo scatto di Desirée quando si voltò a guardare il vicolo che aveva abbandonato prima, lasciandovi la coppia di umani. Stringendo i denti avrebbe cercato di piegare unicamente il capo verso quella direzione, torcendo un poco la schiena, per poter osservare anche lei in quella direzione, unicamente da un occhio, il sinistro, in quanto l’altro era chiuso in una reazione naturale prodotta dal dolore. La percezione arriva dello yoki sarebbe venuta meno, proprio a fronte del suo tentativo di concentrarsi maggiormente sulla propria rigenerazione, affidandosi così ad unicamente alla propria vista. - Cosa c’è? Domandò con voce bassa a Desirée, senza tuttavia andare ad osservarla direttamente, tornando all'erta per possibili nuove minacce. Citazione:Yoki utilizzato: 25% > 20% |
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08-10-2015, 09:10 PM
Messaggio: #23
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Le ferite di Diana iniziarono a Rigenerarsi... molto, molto lentamente. Ne aveva indubbiamente bisogno, ma ci sarebbe voluto del tempo: dopotutto era ancora una novizia e non si trattava di semplici graffi. Desirée, intanto, non si muoveva ma osservava gli umani con un'espressione invisibile alla sua compagna. Probabilmente stava procedendo anche lei a curarsi, dato che era la prima volta che se ne stava immobile da quando si erano incontrate. Diana avrebbe comunque dovuto concentrarsi molto di più su se stessa se voleva essere in grado di difendersi in caso di pericolo....
Suggerimento: Hai dimenticato di segnalare la Rigenerazione tra le Abilità. Se non lo fai tendenzialmente il Master non la considererà attiva anche se l'hai scritto nel post, quindi facci attenzione. In questo caso ho comunque concesso che avesse un minimo effetto, ma ti dovrai concentrare completamente se vuoi ottenere risultati nel prossimo post. |
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09-10-2015, 10:27 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-10-2015 10:28 AM da Golaroid.)
Messaggio: #24
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Ancora una volta, parlare con Desirée risultò completamente inutile. Si lasciò andare ad un sospiro rassegnato e non riuscendo a vedere alcunché presso il vicolo decise di lasciare momentaneamente perdere, per dedicarsi maggiormente a se stessa ed alle proprie ferite. Diana rimase immobile: inginocchiata a terra con entrambe le gambe piegate e sedutaci sopra, braccio destro sempre tenuto contro di se, il braccio sinistro allungato con la mano poggiata a terra per sostenere il busto piegato un po’ in avanti ed il capo chino in avanti. La claymore rimase quindi abbandonata a terra proprio davanti a se. Inspirò a fondo gonfiando il petto, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare ad un lungo espirare per vuotare i polmoni d’aria ed iniziare a cercare di concentrarsi a dovere sulla propria rigenerazione. Non avrebbe detto più una parola ora e l’espressione, anche se non visibile dato il suo tenere chino il capo in avanti, era affaticata ed anche un po' tesa, ma la tensione era un qualcosa che doveva assolutamente dimenticare. Lo sentiva che stava per raggiungere il proprio limite, ma doveva tener duro. Doveva necessariamente resistere fino a quasi l’ultimo momento. Diana avrebbe quindi cercato di rigenerare quanto più possibile le proprie ferite fino al momento in cui sarebbe sopraggiunto il proprio limite, per poi cercare di richiamare ed azzerare il proprio livello di yoki, in modo da non oltrepassarlo a prescindere da quanto sarebbe riuscita a rigenerarsi. Citazione:Yoki utilizzato: 20% > 0% al sopraggiungere del limite |
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11-10-2015, 06:22 PM
Messaggio: #25
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Diana si concentrò a fondo e riuscì così a rimettersi in sesto prima che il suo Yoki cominciasse a darle problemi... appena prima. Fu una questione di istanti, ma le sue ferite fisiche guarirono senza procurarne di mentali. In compenso, nel tempo che ci mise non si accorse di assolutamente nulla e quando ritornò cosciente del mondo circostante poté udire un grido e vedere che Desirée era nuovamente in piedi, ingobbita e in marcia verso i due umani con un arrancare minaccioso... cosa aveva in mente?
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13-10-2015, 08:24 AM
Messaggio: #26
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Era sempre incredibile la sensazione inconscia del poter sentire i propri muscoli ricrearsi e rigenerarsi nel tentativo di richiudere le proprie ferite. Si lasciò scappare un paio di mugugni che poterono intaccare la sua postura seriosa assunta. Una goccia di sudore fece capolino fra i capelli biondo chiaro, scivolando lungo tutta la guancia fino ad arrivare alla base del mento, staccandosi infine per cadere fino a terra. Il respiro era lento, profondo. Espirò quasi tutta l’aria che aveva nei polmoni nel momento in cui riuscì a richiamare a se tutto lo yoki che circolava nel proprio corpo, prima che potesse domandare il giusto tributo per il suo sconsiderato utilizzo. Leggermente intontita per qualche secondo, piegò la schiena all’indietro per poter riassumere una posizione eretta, seppure ancora non accennava a volersi alzare da terra. La mano destra si aprì verso l’esterno, così da poter dare una rapida occhiata alla ferita al fianco richiusasi, nonostante l’area circostante e la mano destra stessa fossero ancora pregne di sangue fresco. La mano sinistra si staccò dal terreno dal quale si sosteneva, per poter poggiare indice, medio ed anulare contro la tempia, massaggiandosela leggermente. Era mentalmente stanca e decisamente non abituata a spingersi fino a così a fondo nei propri limiti; questo erano i pensieri che navigavano nella propria mente, dando così un senso a questi così cosiddetti “test” degli uomini in nero, prima di assegnare loro un rango. Iniziò a pensare che lo scopo fosse proprio quello di obbligarle a tirar fuori tutto ciò che avevano da dare fino a quel momento, se non di più, così da poter avere solo le migliori. L’ego e l’elevata considerazione di se, poteva sicuramente forviare i suoi stessi pensieri per portarsi ad un auto convincimento. I tratti del volto erano tornati normali, le vene in rilievo attorno agli occhi erano scomparse, così come gli occhi erano tornati normali, con la pupilla nuovamente tonda e piccola rispetto alla grande iride argentea. Aveva riposato abbastanza, era ora di concludere l’incarico assegnatole e tornare a Staph... o forse non ancora. Alienatasi nei propri pensieri e concentrata fino ad escludere il mondo circostante per guarire le proprie ferite, le aveva fatto perdere la cognizione di quanto stava accadendo. Riaprì gli occhi, osservò davanti a se il punto dove aveva “abbandonato” Desirée, non trovandola. Un urlo giunse alle proprie orecchie, richiamandone l’attenzione e piegò il capo in direzione della fonte, potendo nuovamente vedere la compagna, così come la coppia di umani che aveva salvato precedentemente e verso i quali la novizia pelosa vi si stava dirigendo celermente. Era decisamente confusa, pensando d’essersi persa qualche passaggio nel mezzo, non riusciva a darsi una spiegazione per l’atteggiamento di Desirée, ma sicuramente, dopo quanto accaduto fin ora, si sarebbe fidata maggiormente di lei per quanto strana potesse essere. Fece roteare un paio di volte il braccio destro sulla spalla per poterne constatare il livello di guarigione della stessa, per assicurarsi che fosse tutto regolarmente guarito, ma non volendo ugualmente rischiare, allungò la mano sinistra per afferrare l’impugnatura della claymore ancora a terra davanti a se. Stretta con forza, iniziò ad alzarsi in piedi ed una volta tornata sulle proprie gambe, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di osservare completamente attorno a se, alla ricerca di qualcuno o di eventuali minacce visibili o di yoki nascosto, attivando nuovamente la percezione verso i punti in cui si posava il proprio sguardo, fino al limitare della distanza alla quale poteva arrivare la propria debole percezione. Solo una volta completata questa ricerca attorno a se, avrebbe riportato l’attenzione nei confronti della compagna e degli umani, per eventualmente, dirigervisi ed avvicinarvisi a sua volta. La spada sarebbe rimasta comunque piegata verso il basso, con la punta sempre poggiata contro il terreno, tanto da venir trascinata durante il suo muoversi. - Parlami. Disse alla compagna senza porle domande vincolate sul cosa stesse accadendo, non speranzosa tuttavia di ricevere risposta. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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15-10-2015, 09:15 PM
Messaggio: #27
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Dopo la Rigenerazione, Diana decise di intervenire nonostante la spossatezza e l'incertezza riguardo la situazione che le si era presentata davanti agli occhi. La sua cauta osservazione dei dintorni le assicurò che il pericolo era ormai terminato, almeno per quanto poteva capire con i suoi sensi, e che le uniche due fonti di Yoki lì erano lei e Desirée. Desirée che, senza notare la sua guarigione, avanzava verso i due umani spaventati. Diana la affiancò con un po' di fatica e tentò di ragionare con lei, ottenendo incredibilmente qualche risultato: la novizia animalesca grugnì e rallentò il passo, senza però fermarsi. Le lanciò un'occhiata in tralice e mugugnò qualcosa di semi intellegibile.
Altri... Yoma.... Puntando il dito verso gli umani di fronte a sé. Evidentemente la sua Percezione doveva essere di gran lunga peggiore di quella di Diana, o forse non sapeva bene come sfruttarla, perché aveva preso i due innocenti come nemici... che fare? |
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17-10-2015, 12:54 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-10-2015 12:55 PM da Golaroid.)
Messaggio: #28
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Nonostante avesse controllato bene attorno a se per verificare l’effettiva mancanza di ulteriori pericoli, non riusciva a togliersi dalla mente l’idea che la spossatezza e la stanchezza dovuta alla rigenerazione avessero attaccato la propria capacità di percezione dello Yoki, riducendone l’effettiva portata dei propri sensi. Durante la sua lenta camminata lo si poteva chiaramente capire che era ancora spossata, dal come trascinava la claymore allungata dietro di se e sempre con la punta che scivola a terra, lasciando dietro di se un fine solco. Prosegue fino a riaffiancare Desirée, portandosi sulla sinistra della pelosa e non riuscendo a non evitare di continuare a guardarsi attorno, sempre con la percezione dello yoki attiva lungo la direzione del proprio sguardo. Sorpresa, quando udì una risposta comprensibile dall’altra novizia, piegò completamente il capo verso di lei, fissandola con un’espressione sorpresa all’inizio, diventando successivamente grave e seriosa quando notò il visibile gesto di Desirée puntare gli umani davanti a loro. - “Altri Yoma?” Domandò a se stessa e per l’ennesima vola roteò il capo, con tutto il busto in più direzioni in modo da cercare per l’ennesima volta attorno a se ulteriori presenze di yoki, ma la sua ricerca fu nuovamente vana, non trovando nulla che attirasse la propria attenzione. C’erano solo loro due e la coppia di umani spaventati davanti a loro. Proprio su di loro puntò lo sguardo serio e freddo, mentre il volto ne assume un’espressione neutra che accentua la gravità dello sguardo. - “Non sono Yoma.. non percepisco niente” Pensò nuovamente fra se e se, continuando a fissare i due umani terrorizzati, seppure continui ad avvicinarsi a loro, permanendo affiancata a Desirée. - Ascoltami. Esclamò nuovamente verso Desirée, con tono fermo per cercare di dare a se stessa una sorta di autorità che potesse far breccia sull’emotività della novizia. Lasciò passare qualche secondo prima di riprendere nuovamente la parola, sempre verso la compagna pelosa. - “Non sono Yoma. Non sento yoki." Frasi corte e parole semplici, non voleva essere troppo complicata nell’esprimersi ed ancora una volta cercò di infondere fermezza nel proprio torno ed un po’ di autorità, ma non eccessiva, poiché non voleva riscuotere l’effetto opposto ed andare a turbare eccessivamente l’animo di Desirée. L’espressione mutò, divenendo pensierosa per qualche istante, cercando di ricordare qualcosa. - “Com’è che si chiamava quell’uomo in nero di questa mattina.. Du.. Drun.. Dran.. dannazione.. Duran!” Diana si lasciò andare in un profondo sospiro di soddisfazione, tornando a piegare il capo in direzione di Desirée per pronunciare altre parole, sperando con quel nome di riscuotere quanto cercato. - Torniamo. Duran a Staph aspetta Desirée. Abbiamo finito. Vieni. Non vuole darlo a vedere, ma la mano sinistra aumenta la stretta sull’impugnatura della claymore, come pronta ad intervenire e sferrare un attacco proprio in direzione della compagna nel caso dovesse scattare verso la coppia di umani: le regole dell’Organizzazione erano chiare e ferree a riguardo e non avrebbe mai lasciato che qualcosa potesse interferire con il successo della propria missione, divenuta un vincolo inderogabile nella propria mente. Un riflesso quasi incondizionato di cui se ne rende conto solo dopo averlo compiuto. Di contro, le dita della mano destra si aprirono, come se fosse pronta ad agguantarla. L’imprevedibilità della situazione e le proprie non ottimali condizioni fisiche e mentali innervosivano parecchio Diana. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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18-10-2015, 07:53 PM
Messaggio: #29
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Nonostante le ricerche quasi paranoiche di Diana, la Percezione rimaneva silenziosa: di fonti di Yoki non ce n'erano, fatta eccezione proprio per le due novizie. Il pericolo ora era Desirée, per gli umani e per se stessa. I due erano veramente nel panico, e l'occhiataccia che Diana riservò loro non fece affatto bene alla loro condizione, ma se non altro non avevano la minima intenzione di rendersi d'impiccio. Lei si rivolse dunque alla novizia bestiale, tentando di convincerla a desistere e a tornare indietro. Desirée si fermò, incerta, e la squadrò con occhi confusi, alternando occhiate a lei e agli umani.
No... Yoma? Casa? Il suo vocabolario era estremamente limitato e le parole appena intellegibili, ma Diana pareva aver fatto breccia nella sua convinzione e ora sarebbe bastata una spinta nella direzione giusta per ottenere il risultato. Poco più in là, la ragazza si concesse già un sospiro di sollievo, forse una brutta mossa ma giustificabile. La situazione rimaneva delicata, era ancora da vedere se Diana sarebbe riuscita a trovare il modo di risolverla, ma era sulla buona strada. |
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19-10-2015, 08:52 AM
Messaggio: #30
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Per quanto abbia avuto modo di cercare, non ha avuto modo di trovare alcuna ulteriore fonte di Yoki nelle vicinanze, riuscendo infine a convincersi che siano effettivamente solo lei e Desirée le uniche due presenze nelle vicinanze. La percezione dello yoki non era più necessaria. Il dialogo con la novizia pelosa è difficile, molto difficile, iniziando dal semplice problema comunicativo, proseguendo alla difficoltà di Diana di mantenere quella facciata calma, tranquilla e quasi smielosa per cercare di convincere Desirée che i due umani non sono una minaccia e che debba allontanarsi da loro. Si morde l’interno della guancia, quel dolore che andrà a percepire l’aiuterà a contrastare l’espressione dura che naturalmente sfoggerebbe, in favore di un’espressione maggiormente rassicurante con tanto di un leggero e forzato sorriso stampato sulle labbra: il tutto sempre rivolto alla compagna per persuaderla. Sentì quelle poche parole in risposta, inspirò a fondo per poi lasciarsi andare in un lento e lungo sospiro in modo da non fare rumore, ma carico di nervosismo quanto fiducia. Almeno era riuscita ad attirare la sua attenzione e ricevere un riscontro pratico. - “Che cavolo le dico ora?!” Pensò fra se e se Diana, rimanendo in silenzio qualche secondo prima di rispondere alla novizia, secondi in cui pensò varie frasi da poterle dire in differenti modi per riscuotere il massimo successo. Pochi secondi che nella mente di Diana serbarono infiniti per la quantità di cose che le fluirono nella mente. Deglutì visibilmente per evitare che il tono di voce potesse risultare intaccato da incertezza o insicurezza, in modo da continuare di farsi vedere decisa. - No Yoma loro. (breve pausa) No Yoma. Ripeté due volte allungando appena la mano destra vanti a se per muovere la mano sul polso per compiere un gesto di negazione che ne accompagni le parole appena dette. Quando le proprie orecchie sentirono il sospiro di sollievo prodotto dalla ragazza, solamente lo sguardo si posò su di lei. Il capo rimase immobile puntato in direzione di Desirée, gli occhi rotearono per andare a fissare la donna e l’espressione mutò radicalmente per quell’attimo in cui l’osservò, sperando proprio d’essere vista dalla donna: il volto s’indurì estremamente serio, le sopracciglia si piegarono e la fronte si corrugò permettendo agli occhi di assumere un taglio minaccioso. Non servivano parole per lasciare intendere alla donna (se l’avesse guardata) quanto avrebbe voluto dirle e sarebbe stato molto sime ad un: “se solo ti muovi o ti fai sentire un’altra volta mentre cerco di salvarti il culo, ti ammazzo io stessa”. Deglutì una seconda volta per sforzarsi con tutta se stessa di racquistare la calma necessaria e quell’espressione tranquilla durante la negoziazione con la compagna pelosa. - “Devo calmarmi.. devo calmarmi.. lasciala perdere, è solo un’idiota che vuole farsi ammazzare.” Pensò fra se e se, riprendendo parola subito dopo. - Diana casa. Si indicò con la stessa mano destra prima protratta in avanti quando pronunciò il proprio nome, battendo leggermente le dita un paio di volte contro il costato, lasciando passare altri secondi prima di parlare ancora. Voleva essere sicura che Desirée metabolizzasse bene le parole ed i movimenti compiuti. - Desirée casa. La mano destra e tutto il braccio si allungarono ora verso Desirée quando pronunciò il nome della compagna, con la mano aperta ed il palmo rivolto verso l’alto. La mano iniziò a ritirarsi molto lentamente, in un gesto che appariva chiaramente in un invito a voler essere seguita. - No Yoma. Desirée finito. Desirée brava. Duran felice. Insistette per l’ennesima volta dopo aver lasciato trascorrere altro tempo nell’ennesima pausa, utilizzando il vocabolario più semplice possibile, come effettivamente farebbe proprio con un animale selvatico a malapena addomesticato. - “Muoviti maledizione, vieni via.” Quanto confluiva nella propria mente ed animo erano emozioni e pensieri diametralmente opposti a quelli che effettivamente cercava di assumere e dar a vedere: cercare di mostrarsi calma, rilassata, così come gentile e premurosa nei confronti della compagna. Era difficile. Il cuore le batteva forte in petto, lo stallo della situazione le permetteva di sentire bene il martellare e lo scorrere rapido del sangue lungo le vene, tanto che quelle del capo quasi iniziarono a dolerle. Una goccia di sudore freddo scivolò dalla tempia destra lungo tutto il lato del viso, sfiorandone lo zigomo e proseguendo lungo la linea della mascella. La mano sinistra non accennava a diminuire la propria stretta sull’impugnatura della claymore, confluendovi in quel gesto tutto il nervoso. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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19-10-2015, 10:52 PM
Messaggio: #31
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Desirée la squadrava dubbiosa, cercando di seguire il discorso che Diana stava semplificando al massimo proprio per permetterle di capire. La ragazza, invece, rimase immobile come un ciocco di legno quando la novizia la fulminò con lo sguardo: che avesse intuito o meno il suo errore, sicuramente non l'avrebbe ripetuto. Dopo un lungo, interminabile istante di tensione a seguito delle parole di Diana, finalmente la sua compagna abbassò la testa in una specie di cenno di comprensione.
Brava. Duran... felice. Dopo un attimo di pausa, in cui lanciò un'ultima, attenta occhiata agli umani, annuì ancora. Casa. Neanche il tempo di capire che era riuscita a convincerla che Desirée partì di corsa com'era arrivata, galoppando a quattro zampe verso Staph. La ragazza si concesse un altro sospiro di sollievo, stavolta fuori dalla portata d'orecchio della novizia bestiale, e l'altro umano accennò un ringraziamento sincero. Pareva che la cosa che li aveva terrorizzati di più non fosse stata essere inseguiti dallo Yoma, ma fissati con cattiveria da quella specie di animale selvaggio. Diana ora aveva fondamentalmente due opzioni: cercare di raggiungere immediatamente la compagna oppure spendere ancora un paio di parole sulla coppia. In ogni caso, "casa" la aspettava. Citazione:Che tu voglia tornare subito o prima dedicare ancora un attimo agli umani, sfrutta il prossimo post anche per descrivere il viaggio di ritorno fino all'entrata di Staph. Forse l'avresti fatto comunque, ma te lo consiglio comunque perché altrimenti faremmo un post di troppo, secondo me. Grazie. |
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20-10-2015, 09:32 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-10-2015 09:36 AM da Golaroid.)
Messaggio: #32
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Restò completamente immobile sulla sua posizione quando Desirée sembrava cercare di comprendere le proprie parole per arrivare ad una decisione su quanto fare. I secondi scorrevano veloci, ma sembravano comunque lunghi ed infiniti, fino a quando Desirée compì quel gesto con il capo, seguito da qualche veloce e semplice parola, seguita da altri gesti di comprensione, decisamente rassicuranti. Non avrebbe detto o fatto alcunché, si sarebbe limitata ad osservare la novizia scattare a quattro zampe verso la direzione in cui erano arrivate, svicolando tra i vicoli per dirigersi presumibilmente in direzione di Staph, almeno, la direzione sembrava quella giusta. Diana si lasciò andare in un profondo e liberatorio sospiro di sollievo, come se un enorme macigno le fosse stato tolto dal petto che le impediva di respirare. Abbassò un poco il capo in avanti, la mano destra libera passò rapida con il dorso sulla fronte per togliere ed asciugare qualche altra goccia di sudore freddo, tutta fonte della tensione appena passata. - Io ho finito. Recuperare il ragazzino non rientra fa i miei compiti, dato che non c’è più pericolo. Disse con tono fermo di chi, anche se implorato non avrebbe cambiato idea. Rivolte lo sguardo e piegò il capo verso la coppia, fissandoli. L’espressione e lo sguardo non erano duri e freddi quanto prima, quando aveva riservato alla donna quell’occhiataccia intimidatoria, ma era tornata neutra ed impassibile. Non avrebbe atteso alcuna risposta o ringraziamento prima di muoversi in direzione del corpo decapitato dello Yoma, voltandosi su se stessa e ripercorrendo quei pochi passi che la distanziavano. Fissò la testa separata dal corpo, per chinarsi in avanti quanto le sarebbe bastato per afferrarla da un orecchio o da qualsiasi altro appiglio possibile ed alzarla da terra, volendo evidentemente portarsela dietro durante il viaggio di ritorno verso Staph. - Aspettami! Esclamò rivolta alla compagna, ma questa s’era già allontanata abbastanza ed aveva acquistato un buon vantaggio, tanto da scomparire dalla sua percezione. Alzò la spada dal terreno, sempre tenuta stretta con la mano sinistra, scattando a sua volta in una corsa volta a ripercorrere la strada compiuta all’inizio a ritroso, per dirigersi verso la base dell’Organizzazione. Un sorrisino sarebbe comparso sul viso di Diana, un sorrisino fonte dell’euforia che provava in tutta se stessa per aver compiuto con successo il compito assegnatale, almeno per quanto riguardasse il suo personale giudizio. I suoi pensieri erano tutti rivolti a quanto sarebbe accaduto da lì alle prossime poche ore, quando sarebbe tornata viva con tanto della testa dello Yoma abbattuto: era la prova indiscutibile del suo successo. Quell’euforia sognante le aveva infuso una buona dose di energie nuove e fresche e nonostante il giorno non fosse giunto al termine ed il sole scaldava ancora l’aria e la sabbia del deserto, non si sarebbe premunita di ridurre l’andatura della propria corsa fino a quando effettivamente non sarebbe stata obbligata a rallentare per l’eccessivo dispendio di energie, già in buona parte utilizzate durante il combattimento e rigenerazione. I piedi nudi erano ormai fin troppo abituati ad essere scalzi ed a diretto contatto con il terreno, per subire gli effetti della calura della sabbia. Durante tutto il tragitto la sua mente avrebbe proiettato differenti versioni di quanto sarebbe potuto accadere da lì a poco, di cosa avrebbe detto o le avrebbero detto gli uomini in nero, di cosa avrebbe fatto, di come avrebbe risposto, ma tutte le sue proiezioni mentali terminavano allo stesso modo: avrebbe ricevuto una claymore con il simbolo e nonostante lo avrebbe mascherato fino alla morte, ma sarebbe stata felice e soddisfatta come non mai dopo molti anni. Dune. Sabbia. Radure. Sassi. Sole. Vento. Caldo. Senza neanche accorgersene aveva passato tutto ciò durante quelle due orette scarse che separavano il villaggio da Staph, i propri pensieri svanirono solo quando era prossima all’arrivo, riportandola alla realtà. Diana si sarebbe fermata all’ingresso, in quella linea immaginaria che superandola si sarebbe lasciata alle spalle la libertà dell’arido deserto per rientrare sotto il controllo dell’Organizzazione; avrebbe lasciato scorrere qualche manciata di secondi, durante i quali avrebbe compiuto profondi e lunghi respiri per recuperare fiato e calmarsi. Non sarebbe mai entrata affannata ed affaticata per la corsa, ma si sarebbe ricomposta a dovere. Un ultimo grande respiro, chiuse gli occhi. Recuperò il controllo del proprio corpo ed emozioni e solo allora, fece quel passo per entrare fiera a Staph. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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22-10-2015, 08:56 PM
Messaggio: #33
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Non ci fu risposta da parte degli umani, ma le loro espressioni esprimevano sollievo e forse perfino gratitudine. Diana raccolse la testa dello Yoma - più come prova che come trofeo - e si mise all'inseguimento della compagna, che ormai aveva un certo vantaggio. Non la recuperò mai, e quando arrivò a Staph Desirée ormai non era più in vista. In compenso c'era Duran, un'espressione leggermente severa ma addolcita da un sorriso incoraggiante sul volto.
Bentornata. Desirée è già andata a riposare, non preoccuparti per lei. Anticipò così ogni possibile domanda riguardo la novizia bestiale. Se posso rubare ancora un po' del tuo tempo, vorrei che mi facessi un rapporto della missione... vedo che è stata un successo, anche se non era necessario portarmi le... prove. Concluse adocchiando la testa mozzata, con una smorfia. Citazione:Fai il tuo rapporto a Duran, poi sentiti libero di concludere con il tuo ritorno alla tua stanza. Questo sarà il tuo post conclusivo, quindi se vuoi includere una riflessione è l'ultima occasione. Se hai qualche dubbio puoi scrivere un MP a Ufizu. Grazie. |
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23-10-2015, 08:38 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-10-2015 08:39 AM da Golaroid.)
Messaggio: #34
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Spoiler (Click to View) Non fece a tempo a fare più di qualche passo all’interno di Staph che trovò Duran ad attenderla poco più avanti. Senza mutare l’andatura della camminata si avvicinò direttamente a lui, senza alcun timore o ripensamento, fino a fermarsi a circa due metri dall’uomo in nero, volendo mantenere le giuste distanze “di rispetto”, per così dire. Conficcò la spada affilata nel terreno, proprio davanti a se, per poi indietreggiare un piccolo passo, un gesto per sancire parole non dette ma facilmente comprensibili dal suo atteggiamento ed espressione, avendo un po’ di occhio, parole quali “questa la lascio qui” o “questa non la voglio più”. Era una claymore anonima come tante senza simbolo, dopotutto. Lo sguardo è mantenuto fisso e dritto direttamente sul volto dell’uomo in nero, non si sarebbe mossa fino al suo effettivo benestare. - C’era uno Yoma all’interno del villaggio. Eliminato. Concluse la frase rapidamente, per poi proseguire con il medesimo tono inespressivo e piatto, privo d’alcuna emozione palpabile, come se avesse imparato a memoria queste parole e le stessero uscendo meccanicamente. - Ho trovato due abitanti del villaggio in pericolo, uno ferito ed una sana. Siamo intervenute ed entrambi sono vivi. Hanno detto che lo Yoma fù liberato da un vecchio pazzo, abitante del villaggio, ucciso dallo Yoma stesso subito dopo. Duran le fa notare che porta ancora con se la testa mozzata dello Yoma, come prova. Un sorriso bieco spunta sul viso, mentre porta anche l’altra mano libera sulla testa recisa del mostro, così da tenerla con entrambe le mani portate e tenute ai lati, all’incirca dove si trovano le orecchie. Alza appena le braccia e le allunga davanti a se, per cercare in un gesto ben calibrato di conficcare la testa dello Yoma sul pomo appuntito dell’elsa della spada bloccata a terra davanti a se, per impalarla dal collo reciso. - Non volevo che vi fossero dubbi sul mio operato... Il capo lentamente si rialza e con essa lo gli occhi argentei tornano a puntare Duran direttamente in volto e ne avrebbe eventualmente pure sostenuto lo sguardo, lasciando passare diversi secondi prima di dire poche ultime parole a completamento della frase lasciata in sospeso. - ..e sull’assegnarmi un numero. Cercò di essere meno fredda e meno rude possibile nel terminare la frase. Congedata, si sposta lateralmente per scartare la spada e Duran stesso, per avviarsi verso la propria stanza spoglia, dove sarebbe rimasta in attesa delle decisioni degli uomini in nero sul suo futuro. Nella sua mente c’erano molte domande, ma la principale era: - “Me lo daranno davvero?” Si sarebbe lasciata andare in molti sospiri, mentre percorreva i corridoi semi bui all’interno della fortezza, trovando molte novizie che l’osservarono, dato il suo ritorno con evidenti segni sulla tuta bianca del proprio sangue e di quei due fori sul tessuto: uno sulla spalla destra ed un secondo al fianco sinistro. Non avrebbe risposto a nessuna, se le avessero rivolto la parola. Non era più in vena di parlare ed aveva la testa decisamente altrove. Aperta la porta sarebbe entrata all’interno della piccola stanza, richiudendola alle proprie spalle. Un altro sospiro e si sarebbe lasciata cadere per sedersi sulla dura lastra del letto. La schiena si piegò in avanti, entrambe le braccia si poggiarono sulle rispettive cosce, per poi andare ad unire ed intrecciare le dita fra loro, per poi poggiarvisi sopra il mento. Sarebbe rimasta là, ferma ed immobile fino a quando quella piccola nicchia tranquilla sarebbe stata distrutta dall’intrusione del prossimo uomo in nero. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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24-10-2015, 08:40 PM
Messaggio: #35
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RE: Darren Unchained [Golaroid]
Duran osserva in silenzio quella specie di rituale, e ascolta attentamente il discorso. Al termine, si lascia andare a una risata spontanea.
Ammiro la tua dedizione, ma forse sei un po' troppo audace. Non dubitare, hai svolto il tuo compito a dovere e sarai ricompensata. Con questo lascia che Diana si ritiri nella sua stanza, muovendosi a sua volta per comunicare il risultato di quel test a chi di dovere. TEST CONCLUSO CON SUCCESSO
A breve riceverai la tua valutazione. Provvedi nel frattempo ad aggiornare la scheda con il capitolo relativo al test.
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