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Divina [Hankegami] Doppelgänger
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15-09-2014, 11:49 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-09-2014 12:20 AM da Hankegami.)
Messaggio: #1
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Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Nome Tecnica: Doppelgänger Nota: ho mantenuto la dicitura Doppelgänger anziché traduzioni quali "doppio viandante" e "bilocazione" essendo il termine entrato nell'uso comune con tale significato specifico. ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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24-09-2014, 06:25 PM
Messaggio: #2
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Divina si avvia per i corridoi di Staph, in cerca della fantomatica Arena Sotterranea dove si dice gli Uomini in Nero aiutino le guerriere a trovare se stesse e a sviluppare potentissime mosse. Però è un luogo segreto e nascosto, contrariamente alla Biblioteca... dove sta andando, quindi, la piccola guerriera? Non lo sa con precisione, in realtà; probabilmente spera che qualcuno la trovi e la guidi verso quel luogo.
La sua speranza viene esaudita improvvisamente: svoltando una curva, Teresa rischia di andare a sbattere contro un accolito alto e asciutto. Duran, uno degli assistenti di Ufizu. Può notare che ha un libro in mano... un momento. Quello non sarà mica... ma certo! E' indubbiamente una copia de "I Racconti Celestiali". Evidentemente anche la Biblioteca di Staph ne conserva una. A parte questo e le domande che potrebbero derivarne, Divina è stata fortunata: ha trovato un Uomo in Nero, e per giunta probabilmente uno dei pochissimi che la capisce quando parla! Oh, buongiorno, Divina. Cercavi qualcosa? Chiede incuriosito Duran. E' l'occasione perfetta: la piccola guerriera saprà spiegare ciò che ha in mente all'accolito? Citazione:La Tecnica è valida per come è presentata, ma devi riuscire a spiegarla GdR-ON. Come sempre, quindi, il tuo primo post sarà dedicato alla spiegazione a opera di Divina di cosa vorrebbe fare. Confido che la piccola potrà offrirci un adeguato saggio di poesia e praticità allo stesso tempo. |
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25-09-2014, 09:18 PM
Messaggio: #3
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Narrato Non sei capace di amarti se non in maniera distorta, non è così, Teresa? Quella frase le riecheggiò nella testa mentre percorreva i corridoi, e mentre lo faceva le associava l'immagine di un mostro scuro ed enorme, corna e ali e arti inferiori come gonna di seta. Rifaceva il medesimo sogno quasi ogni notte da mesi ormai, lo stesso che l'aveva tormentata quando le era tornato il lume della ragione ormai molto tempo prima. Il suo incubo. Il suo sogno prezioso. Serena... Era stata la morte della numero Uno a farle riaffiorare quei pensieri, quello e la consapevolezza che il patto con Cort era sfumato: non aveva ucciso la Splendente, e non avrebbe più saputo la verità su sua sorella. Divina infatti dubitava di poter ripiegare su colei che l'aveva sostituita, e comunque non aveva più visto Cort da allora. Ma non aveva trovato la forza di arrendersi così. Claire era stata tutto per lei, la sua gioia, la sua forza, la sua stessa voglia di vivere. Non sei capace di amarti se non in maniera distorta, non è così, Teresa? Di nuovo quelle parole. Nel sogno, Claire gliele ripeteva di continuo, le rinfacciava di essere diventata una Guerriera d'Attacco solo per proteggerla, incurante della propria vita. E sapere che era vero faceva tanto, tanto male. Sarebbe stato facile impazzire di nuovo, rifugiarsi nel proprio mondo e crearsi una realtà fittizia... Ma no: aveva già percorso quella strada, e sapeva benissimo quanta falsa felicità le avesse dato. No: doveva trovare la sua risposta vivendo nella realtà. Per quello era qui. ... Ma in summa, ov'è codesta rena? Era da... un po', che girovagava per quei corridoi: pareva che l'Arena Sotterranea - il luogo che stava cercando - si trovasse da quelle parti. Certo, presa dai suoi pensieri si era presto estraniata dal percorso, ma... si sarebbe accorta di averla trovata. Credeva. Disorientata, Divina cercò di essere più sul chi vive, guardandosi intorno. Una svolta, due svolte, tre svolte... niente. Quattro svolte, cinque svolte, sei svolte... nulla. Sette svolte, ot- ... Oh, che nervi! Comunque nul-- Si fermò poco prima di andare a sbattere contro una specie di palo nero. Stupita, Divina analizzò meglio l'ostacolo, e presto notò le protuberanze rosate: era un uomo in nero. Giusto. ... Uno de' quelli che col vegliardo cantore sta. Giusto, ecco dove l'aveva visto. Come diamine si chiamava? L'uomo in nero ruppe il flusso di ragionamenti della piccola Guerriera attirando la sua attenzione con una domanda. Un po' presa di sorpresa, Divina sbatté le palpebre e lo guardò meglio - ehi, ma non erano i Racconti Celestiali, quelli?!? Non li avrà mica... No, la copertina era di colore diverso dalla sua -. Quindi si rese conto d'una cosa. ... Si tengo besogno de' qualche cosa! Certe che sì! Per questo, gli concesse un piccolo sorriso. "Salve, salve, salve, de' tomi belli
bòn navigante! Avresti lo tempo per dar la rotta pur ai me' vascelli? Longe vo' per isto litico campo nel cercare la sotterranea rena! Dopo lento pensar dentro la cella, saputo de la morte di Serena, trovai la mia settentrionale stella... Ma mutar dèo l'idea in realtà bella!" Citazione:Yoki utilizzato: 0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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25-09-2014, 11:02 PM
Messaggio: #4
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Divina saluta in modo abbastanza insolito per i suoi modi, mostrando quello che pare addirittura entusiasmo. Duran non può che sorriderle, facendo semplicemente un cenno con la mano. La sta invitando a seguirlo. Conduce la piccola guerriera fino alla Biblioteca... ma non voleva andare all'Arena Sotterranea? Non è che l'accolito ha capito male? No, tutto a posto: Duran mette al loro posto i Racconti Celestiali e tira un altro grosso volume, facendo spostare l'intera libreria. Si rivela così un passaggio segreto che conduce a una rampa di scale. In fondo, la fantomatica Arena Sotterranea!
Dimmi, Divina. Dice l'Uomo in Nero appoggiandosi alla parete, mentre gli occhi della piccola guerriera si abituano alla semioscurità dopo che la porta nascosta si è richiusa. Cos'hai in mente? Citazione:Bene, ora hai carta bianca per descrivere la tua Tecnica a Duran. Non ho altro da dirti, quel che dovevo specificare l'ho scritto prima, quindi prego. |
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26-09-2014, 10:43 PM
Messaggio: #5
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Narrato Il tizio in nero non era molto loquace, notò Divina - beh, non che neppure lei amasse parlare tanto per fare, però... -, ma le sorrise e le fece cenno di seguirlo: era un "Sì, so dov'è, seguimi"? Boh. Lo prese come tale, e lo seguì. Quando poco più tardi si trovò in una sala piena di libri - la... Biblioteca? Ma a lei non serviva l'Arena Sotterranea, o le avevano spiegato male? -, la piccola Guerriera si scoprì esitante: ma quell'uomo aveva davvero capito che voleva? Certe volte le sembrava che la gente capisse fischi per fiaschi, chissà perché. Aspettò però un po' prima di palesare il suo disappunto, e per questo lasciò che il suo accompagnatore trafficasse in pace coi libri su uno scaffale. Mai scelta fu più giusta. Tirato un libro, infatti... l'intera libreria si mosse. Rivelando un passaggio sotterraneo. Pe'... la rena? Di nuovo, non esternò la sua intuizione: l'uomo in nero imboccò il passaggio segreto, e Divina gli trotterellò dietro per forza di cose. Solo quando entrambi iniziarono a scendere le scale e la libreria si chiuse di nuovo alle loro spalle il suo accompagnatore le chiese che intendesse apprendere. Questo ruppe l'argine del fiume emotivo della piccola Guerriera. "Intendo scinder lo corpo mio in due."
Questa era stata l'unica risposta che aveva trovato: se Claire era morte e lei era morta con Claire, doveva resuscitare entrambe. E la cosa era più facile di quanto potesse sembrare: loro due erano sorelle gemelle. "Lo modo più adatto questo m'è parso:
non sprecar lo Yoki per faccende sue ma ne' l'arti, senza passo falso, concentrarlo. Prima in una gamba, per meglio scattare, quindi nel braccio, per portar certe l'altri a la tomba. Infatti i' credo, s'io così faccio un veloce salto, se vedrà solo l'ombra di quando parto e poi giungo." Nel dirlo, scalciò a terra col piede destro, quasi a mimare l'atto del salto: a momenti perdette l'equilibrio. Rimessasi in sesto, tacque un attimo come rapita dal proprio piede, che fissò qualche istante con sopracciglia aggrottate. Accusì però solo una andrebbe d'attacco. E s'invece...? Ci aveva già pensato, ma esitava: non sapeva se ce l'avrebbe fatta, non prima di aver tentato. Decise di dirlo. "Se poi, saltando oltre, altro volo
in attacco muto, certe non piango. Ma due voglio esser, mentre tre e più provìa solo se 'l primo passo tengo." Citazione:Yoki utilizzato: 0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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28-09-2014, 04:01 PM
Messaggio: #6
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Mi scuso per il ritardo, weekend impegnativo. Quindi, un salto velocissimo con attacco incorporato. Sintetizza Duran lisciandosi il pizzetto, riflessivo. Da quel che so, la rapidità non ti manca, e il tuo controllo è buono. Sì, penso che sia fattibile. Tace per diversi secondi prima di aggiungere qualcosa. Ora, il problema è l'esecuzione in sé. Chiaramente non saresti qui se sapessi già cosa fare. Annuisce, più a se stesso che alla guerriera, mentre passeggia avanti e indietro davanti a lei. Prima di tutto, è essenziale che ci concentriamo sul salto, e sull'utilizzo dello Yoki per eseguirlo. Si accovaccia da una parte, rimestando in un forziere quasi invisibile in un angolo. La concentrazione la lascio a te: sembri avere le idee abbastanza chiare, vediamo se riesci a metterle in pratica. Alza il tono di voce per farsi sentire sopra il trambusto, infine si solleva con una pila di listelli di legno in braccio. In tutto raggiungono quasi un metro d'altezza. Li pone a terra, poi ne toglie la maggior parte, spostandola fuori dal raggio visivo di Divina. Il primo test sarà molto semplice. Devo solo capire come sei messa a coordinazione: salterai dalla base delle scale, e dovrai superare quest'ostacolo senza toccarlo. E' un balzo di cinque metri abbondanti, con dieci centimetri di listelli da superare. Un umano avrebbe problemi notevoli, anche dato il soffitto basso che permette scarsa elevazione, ma per lei dovrebbe essere un gioco... giusto? Non volermene se è troppo facile, devo solo vedere quanto posso renderti le cose complicate. Sorride Duran, mettendosi da una parte e osservando la prova. Quando vuoi. Citazione:Il salto ti riuscirà, questo è certo. La facilità con cui ti riuscirà, però, la stabilirò io: tu ruola la scena concentrandoti soprattutto sull'uso dello Yoki e sulla preparazione fisica di Divina al balzo, al resto penserò nel prossimo post. |
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01-10-2014, 12:02 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-10-2014 11:20 PM da Hankegami.)
Messaggio: #7
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Narrato Divina ascoltò Duran senza fiatare, e soddisfatta delle sue conclusioni lo lasciò prendere e montare i listelli in santa pace: sì, le cose stavano andando proprio come aveva sperato. L'uomo in nero alla fine del lavoro aveva creato una pila di listelli di dieci centimetri: l'ostacolo che lei avrebbe dovuto superare saltando per mettere alla prova la sua agilità. Nulla di particolare, anche tenendo conto del soffitto basso. [i... ]Forse basso sarà pur ben volare.[/i] Approntandosi dunque alla base delle scale come ordinatole, Teresa la Divina elaborò allora il da farsi: se si trattava di mettere in pratica la sua teoria, doveva fare due cose. Una, usare lo Yoki. Due, saltare da ferma: non era ammissibile, infatti, pretendere di avere sempre una rincorsa disponibile. Riepilogato ciò, mise subito in pratica la prima premessa. E rilasciò il suo Yoki. Le iridi divennero all'istante dorate, mentre le vene pian piano presero a ingrossarsi e pulsare. E il meno era fatto. Ora toccava al più. Debeo... concentrarlo su la gamba. Chiuse dunque gli occhi, e iniziò a respirare profondamente e con regolarità. Scelse le gamba destra: lei era mancina, quindi trovava - in teoria - più adeguato far perdere il controllo alla gamba non dominante per eventualmente poi correggersi meglio con quella dominante. Si figurò dunque la gamba destra nella sua mente, coi sensi si concentrò tutta su di essa. Quindi si concentrò sul suo Yoki liberato. E lo convogliò in essa. La gamba... la gamba... la gamba... la gamba... destra... Vi stava tentando di concentrare circa... uhm... meno di un terzo del suo Yoki - in realtà quasi metà di quello che poteva realmente liberare -. Ci sarebbe riuscita?... Anzi, no. La domanda era un'altra. Sarebbe bastato? Divina non stava infatti perdendo di vista il problema principale: non poteva permettersi di prendere la rincorsa. Perché non poteva dare per scontato di avere tanto lusso in combattimento. Perché doveva svincolare la sua Tecnica da una simile costrizione. Lei era agile, agile e forte, ed era pure orgogliosa della sua capacità di scatto e di salto. Però, a quelle condizioni era un'altra faccenda. Quindi... sarebbe bastato? Podrìa liberar d'altro, volendo... Ma varrebbe un prezzo cotanto? Già de' trattenerlo vo' temendo... Poteo d'altro Yoki far me vanto? Il rischio era, ovviamente, quello di eccedere. Dubbiosa, aprì gli occhi, e guardò davanti a se'. ... Nah. No davvero: per dieci centimetri, lo Yoki già liberato sarebbe bastato eccome -- altrimenti come avrebbe fatto con ostacoli peggiori? Richiusi gli occhi, espirò con calma, cercando di mantenere la massima concentrazione; quindi aprì ancora una volta gli occhi: preferiva vedere dove andava. Osservò di nuovo la pila di listelli, cercando di non sottovalutare il salto da fare.. Quindi, si lasciò andare in avanti, tenendo i piedi fermi e ruotando in avanti dalle caviglie in su. Era una soluzione logica: così facendo, avrebbe dovuto rendere la parabola più bassa possibile. Nel farlo, cercò di piegare le gambe, soprattutto la destra che sperava si mantenesse piena di Yoki. Si sarebbe piegata finché non fosse stata in linea di testa col minimo spazio necessario per superare i listelli, o non avesse sentito il corpo perdere l'equilibrio e cadere in avanti - supponeva raggiunti i trenta-quarantacinque gradi -. Al che, avrebbe tenuto tutto il suo peso sulla gamba destra (se lo avesse fatto su entrambe, avrebbe fatto di certo un salto deviato, dato che la sinistra non poteva reggere tanta potenza), e... avrebbe saltato con tutta la sua forza. Se tutto fosse andato bene, a quel punto il problema sarebbe stato l'atterraggio. Tutto dipendeva dalla forza che il suo salto avrebbe raggiunto, Divina lo sapeva bene: se fosse stato troppo porte e avesse rischiato di mandarla contro il muro opposto, la piccola Guerriera avrebbe tentato di frenare con la gamba destra gonfia di Yoki; altrimenti, aveva lasciato libera la gamba sinistra proprio per simili momenti critici. Alternativamente, le sarebbe bastato porsi piedi a terra appena persa velocità. Avrebbe deciso che comportamento adottare dopo aver superato l'ostacolo - cosa di cui sperava davvero di non doversi preoccupare. Citazione:Yoki utilizzato: 30% [tentativo di convoglio totale nella gamba destra] ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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02-10-2014, 05:36 PM
Messaggio: #8
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Liberata una discreta quantità di Yoki, Divina saltò. La spinta fu notevole, anche perché le era riuscito tutto sommato di convogliarlo se non tutto in gran parte dove voleva: l'ostacolo fu superato senza problemi, e la piccola guerriera finì quasi contro il muro opposto, salvandosi all'ultimo. Duran annuì, soddisfatto ma per nulla stupito.
Un ostacolo facile facile, come previsto. Vediamo di aumentare la difficoltà. Detto questo aggiunse listelli fino a portare la pila a un'altezza di circa 75 cm. Questa volta un semplice balzo radente non sarebbe stato sufficiente per superare l'ostacolo: come si sarebbe comportata Divina di fronte a quella che stavolta poteva considerarsi una sfida? Citazione:Stavolta il superamento o meno dell'ostacolo è in dubbio: un buon post ti permetterà di scavalcarlo, uno poco chiaro te lo farà abbattere. Quindi impegnati, e vediamo di cosa sei capace. |
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04-10-2014, 12:17 PM
Messaggio: #9
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Narrato Un po' troppa potenza. Divina in realtà fu soddisfatta dal fatto d'aver dovuto frenare il suo balzo: significava che quel terzo di Yoki liberato poteva ancora darle molta spinta. Un po' meno contenta lo fu constatando che non tutto quel potere era convogliato nella sua gamba destra. Par ch'io abbesogna de' maior concentratione... L'uomo in nero in ogni caso non si scompose - beh, nei suoi panni non l'avrebbe fatto nemmeno lei: comprensibile -, e senza aggiungere altro... moltiplicò infinitamente la difficoltà del balzo successivo. Divina fece un calcolo a spanne: era sette - forse otto - volte più alto di quello appena superato. Tutto un altro livello. ... Bastarà 'l potere già provato? Era la prima domanda da porsi. Divina ragionò con attenzione: aveva ancora un buon margine di potenza, e inoltre la sua gamba destra non aveva sfruttato tutto lo Yoki liberato. Sì, concluse: poteva giocarsela. Ad ogne modo, debeo aver 'n faccia lo limite, per non zoppar la caccia. Insomma, era lì per sviluppare la sua Tecnica, no? Andava bene anche fallire un tentativo, pur di calibrare adeguatamente le sue capacità. Non per questo intendeva fallire, ovvio. Inspirando profondamente, Teresa la Divina si mise allora in posizione. Osservò per qualche istante ancora la pila di listelli, quindi chiuse gli occhi e prese a concentrarsi sul suo Yoki. Su, ne la destra mia gamba convoglia! Scorri pe' le vene fino a laggiù, nutri de' lei di potenza la voglia! Forte dell'esperienza appena vissuta, la piccola Guerriera cercò di rievocare alla mente la recente sensazione, per amplificarla e totalizzarla. Cercò di percepire lo Yoki in ogni vena, ogni arteria, ogni muscolo e pure nelle ossa della sua gamba destra: nel bicipite e quadricipite femorale e nel femore stesso; nel polpaccio, nel soleo, nel malleolo e nel tendine, per non parlare della tibia; nel tarso, nel metatarso e in tutte le falangi del piede. O almeno, così avrebbe detto un medico. Divina sapeva solamente di star stressando ogni accidenti di centimetro di pelle, muscoli e ossa della sua gamba destra. La gamba, la gamba, la gambalagambalagambalagambalagamba... Si concentrò come meglio poté, sforzandosi al massimo finché poté; poi, quando le parle - sperò - di avere convogliato totalmente lo Yoki nell'arto, Teresa riaprì gli occhi per fissare il suo ostacolo. Sì: doveva usare un altro modo per superarlo, questa volta. E già ne aveva in mente uno. Di nuovo, si sarebbe lasciata cadere in avanti ruotando sulle caviglie - ma solo fino ad una corrispondenza di trenta gradi massimo, meglio venticinque; ancora a metà di tale operazione avrebbe piegato e alzato la gamba destra, e verso la fine piegato un po' pure la sinistra. Fin qui, nulla di nuovo rispetto a poco prima. E, a quel punto, il salto. Questa volta però Divina non intendeva andare di testa: si era piegata in avanti solo per non avere una traiettoria troppo protesa verso il soffitto; questa volta, Teresa la Divina intendeva piegare le gambe. Ebbene sì, questa era stata la sua risposta: se l'ostacolo era troppo alto... allora era il caso che si accorciasse lei. Avrebbe dunque piegato le gambe una volta giunta in prossimità dei listelli, per poi stenderle di nuovo una volta superati per usare sempre la destra come freno contro il pavimento. Se tanto potere le permetteva di saltare con tanta potenza, altrettanto utile sarebbe di certo stato per frenare. Citazione:Yoki utilizzato: 30% [tentativo di convoglio totale nella gamba destra] ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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05-10-2014, 08:00 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-10-2014 08:01 PM da Ufizu.)
Messaggio: #10
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Divina si accorse che per balzare normalmente sopra l'ostacolo avrebbe dovuto assumere posizioni improbabili, così decise di affrontarlo in modo meno ortodosso: concentrato lo Yoki nella gamba - stavolta con risultati molto migliori di prima, sembrava avere capito come procedere - scattò verso l'ostacolo per poi saltare in verticale o quasi appena raggiuntolo, tirando le gambe al petto. L'immensa potenza della destra la scagliò direttamente contro il soffitto, facendole prendere una bella botta col naso e la fronte, ma nulla di irreparabile (ferita leggera). La spinta del soffitto, unita alla gravità, la riportò poi a terra, e riuscì bene o male a frenare con entrambe le gambe. Duran la squadrò per un attimo, poi le fece un cenno quasi infastidito: voleva che rimettesse a posto il naso, chiaramente. Quando la piccola ebbe eseguito, si degnò di parlarle.
La potenza non ti manca, e la tecnica del salto è buona anche se sei costretta a improvvisare. Qui abbiamo finito. Rimise a posto i listelli, senza aggiungerne altri. Ora vediamo quanto forte può essere un attacco. Penseremo dopo a unire i due concetti: per ora voglio capire di cosa sei capace. Ecco. Le indicò una sorta di rialzo, un treppiede saldamente conficcato nel pavimento. Sopra c'era una corazza pettorale di acciaio sporco. Dovresti passare attraverso armature come la tua - e come questa - senza problemi. Se non ne sei in grado, forse lo sarai aggiungendo la carica del salto... ma voglio assicurarmi che non sia necessario. A te. Insomma, doveva tagliare in due quella cosa. Certo sarebbe stato più difficile che tagliare semplice pelle, probabilmente più che rompere un osso... ma un'armatura non è spessa come un corpo. Se non fosse riuscita in quello, Duran pensava che non sarebbe riuscita contro avversari più ardui di uno Yoma. Questo però non lo disse, e lasciò fare la piccola guerriera, mettendosi in disparte a osservare. Citazione:Questo è solo un allenamento di valutazione, come prima. Divina non avrà problemi a tagliare in due la corazza, ma naturalmente valuterò la qualità del post e soprattutto dell'interpretazione, quindi fai del tuo meglio. |
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08-10-2014, 01:03 AM
Messaggio: #11
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Narrato Questa non se l'era davvero aspettata. E il suo naso ancor meno. Cadendo ancora a sostenuta velocità mentre per il dolore si teneva una mano sul naso, Divina frenò con rabbia appena toccò terra, e si fermò. CHE MALE CANE! Ma Dio de' li... Oh, paupere me' narici care! Ma bene o male anche quell'esercizio era stato superato, e coi secondi il dolore si acquietò; paradossalmente, il subitaneo cenno di Duran le fece tornare una fitta, tanto che gli rispose con voce acida - benché forzatamente nasale. "Zì, zì, brezdo duo sguardo biù zarà oldraggiado..."
Ma che andasse a farsi battezzare a Rabona. Fu comunque con piacere che Divina convogliò il suo Yoki nel naso, in modo da Rigenerarne il setto; poco più tardi Sua Eccellenza Debole Di Vista si graziò di parlarle, e a quel punto la piccola Guerriera poté conoscere il successivo passo da compiere. E scoprì che Duran aveva usato il suo tempo fuori dalla vista di lei per una novità: una brutta armatura che Divina non aveva notato fino ad allora; rimessi via i listelli, l'uomo in nero infatti le disse che avrebbe dovuto tagliare in due quel reperto verosimilmente riesumato da uno dei magazzini dell'Organizzazione. Teresa la Divina annuì con un cenno secco del capo. In realtà, non chiedeva di meglio. ... Avrò sì modo de' testar lo braccio mio. Sì: dopo la gamba, il braccio. Mettendosi in posizione, la piccola Guerriera meditò sul da farsi: lo Yoki liberato per la gamba al momento era risultato addirittura eccessivo, ma lei non intendeva diminuirlo: era dell'opinione di dover tentare il meglio di sé. Quindi, meglio non ridurre lo Yoki. Piuttosto, ridurre la spinta. Ma non era quello l'importante: l'importante sarebbe stato ora coordinare gamba e braccio. ... Si poi debea superare, de' gambe dovrò iocare. Non se la sentiva di tagliare un pezzo d'armatura e poi saltare: meglio girarci attorno. Cosa che la riportava alla base della sua idea. E per questo... Soppresse il suo Yoki quasi del tutto. Meno ne tengo, meno rogne terrò pure. Poco Yoki era meglio da gestire. Soprattutto ora che intendeva tentare anche più passi. Definito ciò, convogliò quel poco Yoki nella gamba destra. La gamba, la gamba, la gamba la gambalagambalagambalagamba... Estrasse quindi la claymore e la tenne serrata nella mano sinistra, quindi alzò leggermente il piede destro e... balzò in avanti. L'intenzione era di arrivare davanti all'armatura, la spada in orizzontale tenuta sul braccio disteso. Che allora avrebbe ricevuto TUTTO lo Yoki. Lagambalagambalagamba... LO BRACCIO!!! Un attimo. Doveva durare un attimo. Un fendente diagonale dal basso verso l'alto, per tagliare l'armatura da quella che in un corpo sarebbe stato il fianco fino alla spalla opposta. Un attimo. E poi la gamba. Di nuovo. Se tutto fosse andato bene, lo Yoki sarebbe tornato lì, e lei avrebbe fatto un leggerissimo balzo per portarsi a sinistra - sì, dove l'armatura sarebbe dovuta cadere: doveva fare da contralto al fendente - e quindi subito avanti a destra. In modo da apparire quasi dietro all'armatura tagliata. Tre passi e un fendente. Forse sarebbe risultato troppo. Ma doveva provare. Citazione:Yoki utilizzato: 30% [tentativo di Rigenerazione] -> 10% [Soppressione - tentativo di convoglio in gamba-braccio-gamba] ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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08-10-2014, 06:11 PM
Messaggio: #12
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Divina attaccò l'armatura tentando di passare lo Yoki prima alla gamba e poi al braccio... fallendo miseramente: lo Yoki le obbedì quando lo spostò nella gamba, ma rifiutò ostinatamente di spostarsi al braccio, tanto che la spada faticò a trapassare il metallo e le rovinò il resto del piano. Riuscì a malapena a scartare di lato per evitare che la pesante armatura le crollasse addosso. Sentì un sospiro pesante e vide Duran scuotere la testa, decisamente deluso.
Avevo detto di usare solo il braccio per un motivo. Corri troppo, Divina: quello che vuoi fare è complesso e richiede esercizio e costanza. Hai già fatto passi da gigante con la gamba, non pretendere troppo dal tuo piccolo corpo. Le spiegò, come se lei fosse davvero la bambina che dimostrava il suo fisico. Ora ascoltami bene. Voglio che provi a convogliare lo Yoki nel braccio. Solo nel braccio. Quanto più possibile. Non devi colpire nulla. Solo mantenerlo per il tempo che ritieni necessario... due, tre secondi. Di più è estremamente rischioso, perciò non te lo consiglio. Quando sarai in grado di farlo potremo ritornare a parlare di unirlo al movimento. Ma per ora devi esercitarti su quello. La sua voce non ammetteva repliche: la piccola guerriera avrebbe dovuto eseguire gli ordini, o andarsene. Citazione:Forse c'è stato un fraintendimento, ma confido tu capisca - come Divina - che la Tecnica proposta è complessa e che l'allenamento è fatto apposta per arrivarci per fasi. Tentare di saltarne una come hai fatto, anche solo per sbaglio, rischia di portare a conseguenze pericolose. Non ho dato errori e questo non allungherà l'allenamento, fidati, anche perché ruolisticamente parlando è una buona occasione, ma volevo chiarire cosa fosse successo: avevo detto di provare SOLO col braccio, senza il salto. Se hai dubbi, sono disponibile via MP. Grazie. |
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10-10-2014, 10:59 PM
Messaggio: #13
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Citazione:Narrato Divina comprese quello che sarebbe accaduto già quando non sentì il pur modesto Yoki libero nelle sue vene confluire nel braccio. Come se ci fosse un... blocco. Malditione... La forte resistenza dell'armatura alla sua lama, la ferraglia che a momenti non le cadeva addosso... cose secondarie. Quel che le bruciava di più era di dover condividere parola per parola quello che Duran le disse poco dopo. Tch!... "... Debèa provare."
Doveva provare. Verificare i suoi limiti. Tutto qui. Una giustificazione piuttosto povera. Neanche badò al tono duro dell'uomo in nero, in realtà: anzi, il semplice fatto che non gli rispondesse male per le ovvietà che andava dicendo dimostrava da sé quanto fosse giù di corda. "... Comprendo. Sequir tuo dir caro a me sarà."
Il tono di voce le uscì piatto come un mare in bonaccia. Purtroppo doveva adattarsi. Tornò allora sui propri passi, davanti al suo bersaglio. E - con un po' d'amaro in bocca - liberò altro Yoki. ... Lo braccio. E tentò di convogliarlo nel suo braccio sinistro, la claymore stretta in pugno; chiuse pure gli occhi, e si concentrò, cercando di spingere mentalmente l'energia demoniaca nell'arto, forte dell'esperienza avuta con la gamba. Sperando di non incontrare blocchi o simili; non ci sarebbero dovuti essere... stava lavorando solo sul braccio quella volta, no? Lo braccio, lo braccio, lo braccio lo braccio lobracciolobracciolobracciolobraccio... Spinse, convogliò con tutta la forza mentale che aveva finché non le parve di essere pronta; a quel punto, riaprì gli occhi e guardò davanti a sé. ... Avanti! Sarebbe scattata rapida, le gambe sperava senza Yoki - sarebbe dovuto starsene nel braccio! - ma non per questo per forza lente. Quindi... il movimento di spada più semplice che le venisse in mente per non deconcentrarsi: un taglio orizzontale da sinistra a destra. Se avesse avuto modo, avrebbe volentieri fatto più fendenti per frammentare l'armatura e oltrepassarla così, altrimenti l'avrebbe aggirata come fatto prima. Citazione:Yoki utilizzato: 10%->30% [Tentativo di convoglio dello Yoki nel braccio sinistro] ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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11-10-2014, 02:34 PM
Messaggio: #14
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Questa volta Divina ci riuscì: lo Yoki fluì nel braccio e il colpo partì... ma arrivò debole, di nuovo senza Yoki. Cos'era successo? Semplice: aveva nuovamente ignorato le istruzioni e cercato di accelerare i tempi, e si era ritrovata impreparata. Poteva far affluire lo Yoki, ma non mantenerlo a lungo: per la gamba bastava un secondo, tempo di saltare, ma per il braccio ne servivano un paio... così la lama, dopo aver toccato il bersaglio, lo attraversò a fatica. La forza fisica di Divina da sola, potenziata dallo Yoki che comunque le scorreva in corpo, era più che sufficiente a tagliare quella corazza ancora e ancora, ma non era quello lo scopo.
Divina. Duran si avvicinò, una punta di preoccupazione mista a delusione nella sua voce. No... Teresa. Le pose entrambe le mani sulle spalle, tenendola ferma e al contempo abbassandosi al suo livello col volto. Capisco che tu sia ansiosa di dimostrare le tue capacità. Ma non sei qui per liberarmi di una vecchia armatura. Sei qui per allenarti e ottenere un potere che hai voluto tu stessa. Sto cercando di aiutarti, ma tu dovrai fare lo stesso con me. Capisci? Ancora quel tono da genitore apprensivo che riprende la figlia per una marachella pericolosa. Era esattamente quello che la scena sarebbe sembrata, se lei non fosse stata una guerriera e lui non fosse stato un accolito. Lascia perdere l'armatura. Lascia perdere i listelli. Mettiti al centro dell'arena. Ora era più duro: stava dando ordini, non consigli. Attese che Divina eseguisse, poi proseguì. Sei in grado di concentrare piccole quantità di Yoki nella gamba o nel braccio, per circa un secondo. A esecuzione pratica, potrebbe non bastarti, ma ci dovremo accontentare, per ora. Voglio che tu faccia pratica sull'alternanza, adesso: non osare muoverti, ma concentra lo Yoki prima nella gamba e poi nel braccio. Fallo finché non ti senti assolutamente certa di non poter migliorare oltre. Non lascerai questa stanza finché non sarai almeno in grado di fare questo. Era serio, poteva leggerlo nei suoi occhi di pietra. Si appoggiò a una colonna e rimase a osservare i risultati di quell'addestramento. Citazione:Divina ha ricevuto istruzioni precise: rispettale alla lettera, altrimenti come prima sarò costretto a rallentare i tuoi progressi. Ruolisticamente stai andando bene, ma dal punto di vista dello sviluppo della Tecnica hai subito ritardi. Dopo questo post, ce ne sarà solo un altro: ti avviso in anticipo perché facilmente saranno questi a determinare il risultato finale. |
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12-10-2014, 02:18 PM
Messaggio: #15
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Narrato
pensato "parlato" ______________ Ancora a metà rincorsa, Divina sentì un poderoso calo di tensione nel suo braccio. E, prima ancora di arrivare all'armatura, già comprese di aver ottenuto un mezzo fallimento. Giunse, affondò, fece leva e con fatica tagliò. Non che le importasse molto di questi particolari: il punto era che l'accumulo dello Yoki non s'era mantenuto. Almen a questo giro ho sequito l'idea sua... Scattare, tagliare e passare oltre l'armatura: questo era quanto Duran le aveva detto di fare. O almeno, così aveva inteso, come stava per scoprire. L'uomo in nero si avvicinò pochi istanti dopo chiamandola per nome, e la piccola Guerriera rispose girandosi per ascoltarlo. Un primo indizio che ci fosse qualcosa che non andava fu il fatto che lui si corresse quasi subito, chiamandola col suo vero nome. Non che le dispiacesse - lo sentiva suo quanto l'altro -, ma in genere quasi tutti erano soliti usare quello che in quegli ultimi anni di follia aveva preso per se'. E infatti Duran proseguì con fare paterno come se fosse stato un padre che aveva raggiunto la figlia nel bosco in cui si era intrufolata a cacciar lepri - beh, almeno lei e Claire lo avevano fatto, e loro padre allora le aveva investite assai più del flemmatico Duran -. Divina ne fu basita. Ma che diamene va cianciando? Non me disse forse lui de' dar scatto pe' 'l ferro passando? Già, aveva detto così! Doveva "passare attraverso" l'armatura, e... Le venne un dubbio. Ignorando la ramanzina di Duran - che andasse a cacciar lepri, soprattutto se quel che stava sospettando era vero! -, Divina spostò lo sguardo verso l'armatura tagliata. Qui, i casi erano due: o l'uomo in nero stava scaricando su di lei ogni sua colpa, o... non le aveva mai detto di prendere una rincorsa per tagliare quell'ammasso di ferro. Passare attraverso l'armatura. Così le aveva detto Duran, e lei aveva capito di dover trovarsi, a fine azione, alle spalle di essa: difficile farlo partendo da ferma. Ma, se non aveva in realtà mai avuto intenzione di farglielo fare, e avesse solo chiesto di... ... Tagliare. Teresa la Divina serrò rabbiosa l'impugnatura della claymore. ... Se dice TAGLIARE, pel Dio de' Rabona!! Gli avrebbe volentieri illustrato la differenza, prima tranciandogli un braccio, e poi tagliandolo in due all'altezza della vita dopo una rincorsa, per poi tuffarsi tra le due metà di lui, passandogli attraverso. Ma sapeva di non poter fare questo ad un uomo in nero. Si voltò verso Duran, il quale ancora attendeva che Divina si mettesse al centro dell'Arena come ordinato. Certo, l'avrebbe fatto senz'altro. Ma prima, due paroline, fredde e taglienti. "Certe, lo farò. Ma prima, due pensier.
Si tu dici passa attraverso, qui io intendo de' dover infin passar." Così dicendo, senza staccare gli occhi da lui - freddi, ha! Guardasse i suoi, il signorino offeso! -, la piccola Guerriera indicò con la punta della claymore un punto oltre l'armatura tagliata. "Ma me par che tu ora pe' dir tagliar
a me severamente spacciar tu vuoi." Non disse altro: non aveva voglia di litigare ne' di cercare punizioni, non con la sua erigenda Tecnica da completare. Mandando giù a fatica la rabbia galoppante, Divina raggiunse incagnita il centro dell'Arena, e lì conficcò di punta la sua claymore nel terreno. A quel punto, fece un respiro profondo per calmarsi, poi chiuse gli occhi e... subito iniziò ad accumulare Yoki nella gamba destra. La gamba, la gamba, la gamba la gamba lagambalagambalagamba.... La sua intenzione, data la natura dell'esercizio, era di trattenere lo Yoki nell'arto finché questo si sarebbe mantenuto lì, quindi ai primi segni di cedimento avrebbe iniziato a farlo confluire nel braccio sinistro. Lo braccio, lo braccio, lo braccio lo braccio lobracciolobracciolobraccio... In caso di successo, avrebbe usato per il suo arto superiore lo stesso trattamento: trattenere lo Yoki finché possibile, quindi tentare di trasferirlo nuovamente nella gamba. E via così finché la sua mente e il suo corpo avrebbero retto. In realtà Duran aveva ragione su una cosa: essendo pienamente conscia dell'alto livello che doveva raggiungere, Divina pensava sempre a dopo. In questo caso, una parte di lei aveva già deciso, in caso di successo soddisfacente - ma solo in quel caso - di aumentare lo Yoki liberato: quello usato fino ad allora era a dir poco mediocre per i suoi obiettivi, mantenuto solo per poter prendere mano con le azioni necessarie. Ma per ora avrebbe accantonato il proposito. Prima, doveva superare l'esercizio in corso. Citazione:Yoki utilizzato: 30% [Tentativo di convoglio e trattenimento dello Yoki alternativamente nella gamba destra e nel braccio sinistro] ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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13-10-2014, 09:58 AM
Messaggio: #16
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Duran inclinò leggermente la testa, confuso dalla rabbia evidente di Divina.
Vedo che sai poetare, ma meno parafrasare. Prendi le cose meno alla lettera, né a me né a Maestro Ufizu piace essere troppo diretti. Le sorrise scaltro con un'alzata di spalle. In ogni caso, non cambia nulla: quale che fosse il tuo obiettivo hai finito per farti prendere dalla fretta. Ora calmati e concentrati. Così Divina fece, e il suo allenamento diede frutti ben maggiori di prima: non sapeva quanto fosse passato da quando aveva iniziato, ma quando Duran la interruppe aveva la sensazione di avere appena cominciato. E già aveva fatto una mezza dozzina di passaggi dalla gamba al braccio e viceversa. Bene così, come vedi con un minimo di impegno te la cavi egregiamente. Ora potresti essere pronta a ritentare. Avanti, vediamo se sei riuscita a imparare la parte più importante. Usa la tua mossa come hai provato a fare prima: stavolta dovrebbe riuscire. Spero. Il sorriso che accompagnò l'ultima parola era a metà tra il conciliante e l'inquietante, ma l'obiettivo di Divina era chiaro: colpire ancora, stavolta usando finalmente la versione completa di quel che aveva in mente... ci sarebbe riuscita? Citazione:Puoi scrivere tra le Tecniche usate alla fine di questo post "Doppelganger", perché sarà la versione che acquisirai. Il resto dipende da te, fondamentalmente. Il tuo bersaglio è la solita armatura: datti da fare, e se hai domande chiedi pure via MP. Grazie. |
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15-10-2014, 03:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-10-2014 03:37 PM da Hankegami.)
Messaggio: #17
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Narrato
pensato "parlato" ______________ La gamba. Il braccio. La gamba. Il braccio. La gamba. Il braccio. La concentrazione che l'esercizio richiedeva aveva da sola fatto sbollire la rabbia a Divina: potersi focalizzare sul suo Yoki e sulla sua trasmissione tra i due arti già di per se' era galvanizzante - la base della Tecnica che tanto avrebbe voluto, in effetti -; inoltre, il semplice fatto di poter proseguire la sua ricerca permetteva di accantonare qualsiasi screzio sorto circa la sua elaborazione. Concentrare lo Yoki nella gamba destra. Rilasciarlo. Concentrarlo nel braccio sinistro. Rilasciarlo. Concentrarlo nella gamba destra... Ognuno di questi passi era fondamentale, e lei doveva assolutamente abituarsi a farlo con scioltezza e rapidità. Far diventare tutto una sola, semplice, istintiva azione. Concentrare. Rilasciare. Concentrare. Rilasciare. Concentrare. Rilasciare... Un angolo della sua mente fortuitamente libero da tutta questa ineluttabile focalizzazione mentale si rammaricava tuttora per non aver ancora avuto modo di provare ancora più Yoki; era stato... frustrante doversi fermare a un terzo scarso del suo potere totale. Tutta colpa di Duran, avrebbe voluto aggiungere, di lui e delle sue parafrasi. Beh, forse in fondo in fondo Divina non aveva del tutto sbollito la rabbia. Gamba destra. Braccio sinistro. Gamba destra. Braccio sinistro... Era totalmente immersa nel suo esercizio quando la voce dell'uomo in nero si insinuò nelle sue orecchie, riportandola alla realtà. Divina sbatté le palpebre, genuinamente stupita, mentre il suo Yoki ora libero dalla sua guida si redistribuì in tutto il suo corpo. "... Uh?"
Duran, a quanto pareva, era soddisfatto del lavoro che aveva fatto questa volta, e l'aveva appena invitata a ritentare. A ritentare d'eseguire la Tecnica per intero. La numero 14 in realtà non avrebbe saputo dire se l'analisi dell'uomo fosse esatta: era rimasta così focalizzata nell'azione in se' a non badare se e quanto stesse andando bene. Il pericolo del fallimento non le era neanche passato per l'anticamera del cervello in tutti quei minuti. Però, ora che aveva avuto il permesso di riprovare, non poté non sentire un profondo senso di... soddisfazione. ... Alfin se torna su la strata ritta. Avrebbe potuto verificare quanto era realmente andata avanti in questa sua ricerca della Tecnica che aveva in mente. Questo era tutto quello che le importava, ora. Riprese dunque in mano la claymore, e la estrasse dal terreno in cui l'aveva conficcata; tenendola sempre nella sinistra, Divina dunque cercò con lo sguardo un'armatura ancora integra, e si mosse poi in modo da trovarsi di fronte a questa, alcuni metri a distanziarli: quando si aspettava sarebbe stato da attraversare con un balzo in una realtà combattiva ideale. Chiuse allora un attimo gli occhi, e respirò profondamente: lo ammetteva, era eccitata... ma non voleva fallire per questo. Doveva calmarsi. Quindi riaprì gli occhi, e fissò l'armatura davanti a se'. "... Vo'."
Non guardò Duran mentre lo disse. In realtà, non era certa di averlo detto per l'uomo in nero quanto per se stessa. E detto ciò, Teresa la Divina iniziò ad accumulare lo Yoki nella gamba destra. ... La gamba. Non cercò questa volta di riempirsi i pensieri di quel termine, di quell'immagine, di quella volontà: questa era la prova generale, la simulazione d'una battaglia in cui non poteva certo distrarsi troppo per una sciocchezza simile. Anche la sua volontà doveva diventare una cosa istintiva, ora. Sperò di aver fatto propria la sensazione già provata molte volte ormai, il senso di avere tutto lo Yoki del suo corpo concentrato in un arto. Un'ultima raccomandazione si fece prima di partire verso pochi, fulminei istanti di attacco totale: non imprimere troppa forza nella gamba. Il suo naso le aveva già insegnato che la forza trattenuta in quel modo era già enormemente sufficiente per i suoi movimenti. Pensando, elaborando ed accantonando tutto ciò, Teresa la Divina svuotò la sua mente in via definitiva e si apprestò a partire. Una spinta, dalla gamba destra. Da sola, avrebbe dovuto portarla davanti all'armatura, e da sola fermare il balzo. Forza contro forza. A quel punto, la gamba non sarebbe più servita. ... Lo braccio. La trasmissione di Yoki sarebbe dovuta essere fulminea, istantanea, uno schioccar di dita, uno sbattere di palpebre. Non poteva permettersi più tempo. Gamba e braccio, una sola continuità. Il passaggio non sarebbe dovuto neanche esistere. Una volta accumulato lo Yoki nel braccio, Teresa la Divina avrebbe tagliato in due l'armatura con un fendente diagonale ascendente da sinistra a destra, dalla base alla spalla della protezione metallica che intendeva tagliare. E, se ci fosse riuscita, neanche il braccio le sarebbe più servito. ... La gamba. Non sarebbe stato strettamente necessario - non ora che aveva compreso che Duran non voleva passasse attraverso il suo ostacolo -, ma la numero 14 aveva un altro obiettivo: capire per quanto tempo poteva utilizzare la sua Tecnica. La gamba, dunque. Avrebbe tentato un balzo a destra, questa volta, rischiando di sbilanciarsi - ma preferiva così: nel caso avesse perso velocità, non sarebbe stata sepolta dall'armatura caduta. Poi, un altro balzo in avanti a sinistra. L'obiettivo era ritrovarsi alle spalle dell'armatura. E solo allora - nel caso avesse resistito tanto -, avrebbe lasciato libero il suo Yoki di vagare per il corpo. Tre balzi, un attacco: per una prima prova, si sarebbe accontentata. Citazione:Yoki utilizzato: 30% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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16-10-2014, 09:59 PM
Messaggio: #18
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Divina non volle limitarsi a colpire: tentò di attaccare, scansarsi e tornare vicino al suo bersaglio... e ci riuscì. In realtà l'ultimo salto non fu perfetto, ma per quello dovette ringraziare il pilastro di pietra alla sua destra. Un'altra cosa da tenere in conto: la mossa era rapida e potente, aveva tagliato l'armatura senza fatica, ma era difficile da controllare, e ostacoli nel terreno avrebbero potuto bloccarla.
Mi pare che ci siamo. Commentò Duran, asciutto, ma con un sorriso che voleva essere conciliante. Le basi le hai, la mossa t'è riuscita. Penso tu abbia ampi margini di miglioramento, ma per il momento direi che può bastare. Ritorna pure alla tua cella, ti sarà affidata presto una missione... così avrai la possibilità di lavorare sulla tua nuova capacità. Oh, e fai i bagagli: resterai in una zona, questa volta. Nuove regole. Senza aspettare risposta, l'Uomo in Nero si avviò verso le scale. Divina avrebbe dovuto seguirlo rapidamente se non voleva restare chiusa lì dentro per molto, molto tempo. Citazione:Hai diritto a un post conclusivo. La valutazione ti sarà inviata a breve. |
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25-10-2014, 12:54 PM
Messaggio: #19
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger
Narrato
pensato "parlato" ______________ Fu un pugno d'istanti. Un accenno di balzo. Il vento dato dalla velocità impressa nei capelli, l'armatura che si faceva vicina all'improvviso. Il cuore che si permetteva un sussulto d'eccitazione sotto tutta la rete di autocontrollo. Un fendente. Acciaio contro ferro, muscoli contro metallo. E infine quel senso di vuoto. Represse la voglia di sorridere. Un altro piccolo balzo, un passo di danza. L'armatura solo iniziava a scendere lungo l'altro lato. Un terzo passo. Che quasi la fece cadere. La magia s'interruppe all'improvviso: recuperò l'equilibrio ritrovandosi appoggiata ad un pilastro con la spalla destra, mentre l'armatura tagliata cadde a terra con gran rumore metallico. Si permise allora di respirare a fondo un paio di volte prima di fare il punto della situazione. Si calmò, e quindi si permise di guardarsi intorno. Ben... feci. Anco se lo terzo passo quasi in fallo da me fu sì messo. Ma non trovò la cosa necessariamente cattiva: per quanto la riguardava, aveva creato la sua Tecnica. Anche Duran si rivelò dello stesso parere... anche se Divina non apprezzò del tutto il suo tono: non le era certo sfuggito il punto in cui la invitava a togliere il disturbo -- subito dopo aver accennato ad ampi margini di miglioramento. Ma Teresa la Divina sapeva essere magnanima. Vere tengo certa qual fiacchezza... Se solo quel perfetto idiota non avesse parlato per... parafrasi, ecco! Ma c'era poco da fare: tanto valeva che si tenesse il guadagnato e andasse a riposare. Represse il suo Yoki fino ad azzerarlo, allora, e ripose la claymore dietro la schiena. Stava già per andarsene, che Duran accennò nel suo discorso a "fare i bagagli". Divina lo guardò stranita. ... Quali bagagli? Intendeva forse il libro? Non che importasse: fece spallucce, e si diresse verso le scale e la soprastante biblioteca, per tornarsene nella cella che era solita chiamare casa. Citazione:Yoki utilizzato: 30%->0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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