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Divina [Hankegami] Doppelgänger - II
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27-02-2015, 12:46 AM
Messaggio: #3
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger - II
Narrato
pensato "parlato" ______________ Non era facile dimenticarsi la strada per la zona più peculiare di Staph - almeno a sua conoscenza -: Divina ripercorse con facilità i passi che aveva percorso fino all'Arena Sotterranea prima di partire per Borgo Nord. Fu quindi un doppio smacco sentir constatare con malcelata ironia l'oggettiva verità dall'Uomo in Nero mentre scendeva i gradini dell'arena: uno, per essere derisa; due per essere derisa da lui. Fino ad un passato recente non ce l'aveva mai avuta con Duran - in realtà, non le era mai importato granché di lui -; però, dopo la sua prima esperienza lì, le cose erano... cambiate. Divina comunque non rispose all'Uomo in Nero, limitandosi a stare a muso rincagnito mentre Duran si avvicinava e pure le cingeva la spalla: pazienza, la bestia di Borgo Nord sarebbe stato peggio. L'aiutante di Mastro Ufizu le spiegò dunque con sospetta intimità che avrebbe dovuto fare: tagliuzzare un'altra di quelle simpatiche armature. Perché lui non sapeva come funzionasse il Doppelgänger. Divina si chiedeva che pagassero i servizi informativi a fare. Accantonata la questione con un sospiro, Teresa la Divina attese che Duran facesse la grazia di toglierle quella mano di dosso per estrarre la claymore; ricevutala, la numero 11 dell'Organizzazione si pose davanti all'armatura, pronta come chi deve fare una cosa che sa già riuscirà. Quindi, liberò il suo Yoki. Poco meno di un terzo del totale, quello che ormai aveva compreso fosse la quantità adatta per la sua Tecnica. Lo lasciò dunque fluire libero per qualche istante, mentre i suoi occhi si facevano dorati e il suo volto si riempiva di vene esposte e pulsanti. Che ad un tratto sparirono. Per ricomparire aggrovigliate sulla sua gamba destra. ... Se comincia. Un balzo. Colmò la distanza tra sé e l'armatura, trovandosela di fronte. Passò lo Yoki al braccio destro, che si riempì di vene pulsanti lasciando intonsa la gamba destra. Un fendente. Da destra a sinistra, al fianco dell'armatura. La spada iniziò a farsi strada nell'armamento metallico. Un secondo balzo. E poi SUBITO. Di nuovo lo Yoki al braccio sinistro. Il tempismo era fondamentale: permetteva di non perdere presa contro la resistenza dell'armatura mentre si spostava. E così metà corazza era già tagliata. Un terzo balzo, per raggiungere le spalle dell'armatura. E l'armatura era divisa in due. La parte superiore crollò nella rena con clangore, mentre in Divina lo Yoki tornava a spandersi equo per il corpo. Senza dire nulla, la piccola Guerriera alzò allora il capo e si voltò in cerca di Duran. Citazione:Yoki utilizzato: 30% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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