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Divina [Hankegami] Doppelgänger - II
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28-02-2015, 11:32 AM
Messaggio: #5
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger - II
Narrato
pensato "parlato" ______________ Applausi. Ovvio. Teresa la Divina decise di essere superiore a un tale sarcasmo. Non si sarebbe adirata di fronte a qualsiasi punzecchiamento, a nessuna critica, ad alcun... ... Derider me, egli affatto pare. Era... sincero? Prima di poter decidere cosa fosse o no, un lieve rossore colorò le sue guance pallide e il suo visetto stoico. Non che le piacessero i complimenti, solo che... Oh, va bene: le piacevano. Il tempo che la numero 11 spese a riprendere il controllo di se stessa, Duran lo usò per fare il punto della situazione: in sostanza - battutine di pessima qualità a parte - avrebbe dovuto lavorare sullo Yoki. Ma che arguta conclusione! Resistendo a farglielo notare senza troppi fronzoli, incuriosita Divina seguì un accolito - ma da dove spuntava? - fino ad una sedia a cui non aveva prestato attenzione in precedenza. Come da ordini di Sua Banalità, fu legata polsi, caviglie e collo a quel coso, che ad un primo scossone di verifica risultò resistente in maniera... interessante. A quel punto, Duran cominciò a parlare di una tale Rudelia e d'una talaltra Andrea - ma quella gente non aveva rapporti riguardanti le frequentazioni delle Guerriere? O era solo Battutebelle a non voler faticare? Lei quelle tizie non le aveva mai conosciute! -, che dal contesto comprese dovessero essere due Numerate assai rinomate per la forza fisica. Beh, interessante. Ma non aveva ancora provato l'aggeggio su Teresa la Divina. "Perché dar di baro, quando oneste
poteo fare? Vèm quanto me resiste..." Chissà se Duran l'aveva sentita: era già andato ad appoggiarsi ad una parete. Non erano male, in effetti: meno dure di quanto si pensa, una volta abituatisi. Ma la piccola Guerriera non era certo lì per dissertare sulla comodità dei supporti duri: aveva una sedia da rottamare, lei. Come iniziare non era un gran dilemma: quell'aggeggio pareva resistente, quindi sarebbe stato saggio testarlo subito al massimo; il suo braccio sinistro, il portante, quello cui era già abituata a irrorare di Yoki nel Doppelgänger, sarebbe stato adeguato. Difficilmente avrebbe potuto scatenare una forza maggiore di quella! Dunque, ne lo destro arto. Ma prima, meglio veder del me' Yoki la cima. Insomma, al di là delle sparate, non poteva certo risparmiarsi. Così liberò il suo Yoki senza freni. I muscoli si gonfiarono, e provò dolore a polsi e caviglie ora con fermagli troppo stretti - ma che non cedettero per questo -, mentre le vene si fecero evidenti e pulsanti in tutto il corpo e i denti le diventarono sempre più grandi e aguzzi. L'energia demoniaca fluì incessantemente, incrementando di attimo in attimo; presto, però, il suo istinto di veterana suggerì a Teresa la Divina che non si sarebbe potuta spingere oltre. Ecco... al me' limite son or giunta. Fermò allora l'afflusso d'ulteriore Yoki, e cercando d'ignorare il dolore alle estremità degli arti provò a convogliare tutta quella massa di Yoki nel suo braccio sinistro: era abituata a farlo, ormai... ma con meno della metà di quell'energia diabolica. Sapeva che non sarebbe stato facile: si sarebbe dovuta concentrare. Chiuse dunque gli occhi, e convogliò ogni sua attenzione nel suo flusso interno di Yoki. Ne lo braccio sinistro... tota, tota ista energia... Ne lo braccio sinistro... cumulate, apre te una via... Spinse, spinse con forza mentale e fisica, cercò di costringere lo Yoki brulicante nelle gambe, nel busto, nella testa, nel braccio destro a trasferirsi in blocco nel braccio sinistro. Lo braccio... lo braccio... lo braccio... lo braccio... Sarebbe andata avanti così fino a quando non si sarebbe resa conto di non poterne trattenere di più, né di poterlo fare per altro tempo. A quel punto, con un movimento di braccio e polso verso l'alto, avrebbe cercato di far saltare il blocco che legava il suo braccio sinistro alla sedia. Citazione:Yoki utilizzato: 30% -> 70% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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