[Divina] Pronta a duellare!

[Hankegami]

Nome: Divina (anagrafico: Teresa)
Livello: C
Grado: 13




Gli spalti di pietra erano vuoti, e nel vuoto risuonavano i suoi calzari mentre metallici battevano le pietre; Divina salì le scale verso le tribune senza un'idea precisa, lo stesso luogo in cui giorni prima Serena le aveva dato una dura lezione, e Cort un nuovo scopo.
O forse era proprio per questo che era lì.
Sapeva che non poteva incontrare nuovamente la numero Uno, e pure che non avrebbe avuto neppure senso: non era certo migliorata, in quel breve lasso di tempo. Però... però, aveva bisogno di capire quanto in alto avesse deciso di puntare.
Ecco, quello.
Aveva già notato da tempo le Guerriere scendere e salire quelle scale, e pure a lei era palese che ci andassero a fare. Perfetto.
Non sapeva con chi, non sapeva con quale forza, non sapeva quanto ci avrebbe appreso, ma se doveva trovare una ragione, era quella: combattere.
Divina si fermò in piedi su uno degli spalti più alti, incrociò le braccia e iniziò a guardarsi attorno. Non parlò: non vedeva perché farlo.
Se avesse visto qualche altra Guerriera passare, semplicemente le si sarebbe avvicinata.

[Majin]

Nome: Lune
Livello: C
Grado: 14

Dopo un periodo di riposo Lune era pronta a rimettersi in gioco. Con uno spirito deciso e combattivo camminò a passi veloci fino all'arena esterna. Ripensava allo scontro con Andrea... anzi, cercava di cancellarlo dalla sua memoria! Quell'energumena aveva frainteso il motivo per cui due guerriere si allenano insieme, non certo per sport o per rivalità o simili frivolezze! Sperò vivamente di non incontrarla mai più.

Ricordandosi anche del rimprovero di Hayez, aveva solo una possibilità: migliorare, migliorare, migliorare. E poi migliorare. Lei, i rimproveri, li odiava con tutta l'anima.

Entrata nell'arena, armata già con una spada di allenamento, si guardò intorno e notò una piccola guerriera poco distante. Piccola, perché persino più bassa di lei. Sembrava una bambina. Le si avvicinò... se era lì c'era solo un motivo.

[Ufizu]

Divina non se ne è accorta, ma qualcun altro attendeva sulle scalinate dell'arena. Non è una guerriera, bensì un uomo in nero, e pare starsi riposando dopo un duro lavoro: è disteso con le mani dietro la nuca e un filo d'erba trovato chissà dove in bocca, a guardare il cielo al tramonto. Abbassa lo sguardo sulla piccola guerriera quasi distrattamente, e poco dopo coglie un lampo bianco che segnala l'arrivo di Lune. Sputando il filo d'erba, si solleva di scatto, iniziando a imprecare.
Mai un momento per riposare!
Si lamenta. Poi pare ricomporsi.

Forse il vecchio dovrei chiamare
vi volete, io penso, affrontare.

Proferisce con tono da gran attore, per poi piegarsi in due dalle risate.
O qualcosa del genere! Se mi sentisse il vecchio, altro che Duran! Mi darebbe la sua poltrona per piazzarci il mio culo quadro, ve lo dico io! Comunque, siccome ormai siete qua, fatemi vedere qualcosa di decente. Dopotutto, siete le migliori che abbiamo, no?
E detto questo si appoggia con la schiena allo scalino dietro di lui, appoggia la nuca alle mani messe a coppa e aspetta.