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CACCIA I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
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24-08-2020, 11:22 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-08-2020 11:25 PM da GioRix.)
Messaggio: #171
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RE: I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
Triela tirò un sospiro di sollievo, felice che la caposquadra avesse accettato, almeno in parte, i suoi consigli. La prospettiva di non dover attraversare il lago in barca, in particolar modo, riuscì a tranquillizzarla.
Certo, non pensavo che il solo suggerire agli umani di ucciderne altri potesse essere visto come un'infrazione del regolamento. Non so se Camillah è troppo cauta a riguardo, ma sicuramente dovrò sincerarmi alla prima occasione di come possa venir interpretato un gesto simile. Pensò la ragazza, soppesando le parole della caposquadra. Il suo gaudio durò ben poco, però. La notizia portata da Arjun lasciava presagire possibili imboscate o accerchiamenti. O almeno avrebbe lasciato presagire, visto che a quanto pare gli shara partiti erano tornati indietro dopo poco tempo. Questa strana mossa lasciò molti quesiti irrisolti nella mente di Triela, che rimase ad arrovellarsi sulla faccenda per molto più tempo del dovuto. Decise comunque di esplicare i suoi ragionamenti alle compagne e ad Arjun, per quanto fossero mere ipotesi quasi prive di fondamento. Mi sembra improbabile che abbiano semplicemente deciso di tornare sui loro passi. Conoscono bene la zona, se avessero voluto accerchiarci lo avrebbero fatto; se avessero invece ritenuto impossibile farlo lo avrebbero saputo ben prima di partire. Forse le canoe che sono tornate erano piene di manichini, dopotutto siamo ad una certa distanza e la sentinella potrebbe non aver visto chiaramente. In tal caso potrebbero essere scappati per avere la possibilità di ricostruire la setta nel caso venisse nuovamente distrutta, oppure proveranno ad aggirarci pensando di coglierci alla sprovvista. Le altre opzioni che ho è che abbiano portato al sicuro qualcosa di importante, o che siano andati a scambiarsi informazioni con un secondo contingente. In entrambi i casi, tuttavia, il numero di persone spostate sarebbe troppo elevato rispetto al compito da svolgere. Stava ormai volgendo la sera quando Triela dovette ingoiare il suo astio per mantenere un'apparenza di neutralità nei confronti della mercenaria che si avvicinò alle guerriere. Stavolta pareva essere ancora più sfrontata del loro primo incontro, quasi non sembrava avere più interesse nel celare il proprio desiderio di mettere le mani su una guerriera.* Triela ascoltò in silenzio le risposte delle compagne. Una risposta da manuale, quella di Angelica. Forse un po' troppo stringata. Pensò la numero 33, mentre tentava di mettere a punto una strategia che potesse aiutare gli umani. In fondo, per quanto non le piacesse la mercenaria, minimizzare le perdite fra gli alleati avrebbe solo giovato alla loro missione. La risposta di Luna, invece, fu... inusuale? Inaspettata? Certamente interessante, ma in qualche modo Triela la trovò... quasi profonda. Il fatto che avesse risposto a tono a Dahrak-Nà fece quasi spuntare un sorriso sul suo volto, ma i suoi pensieri avevano preso ormai una direzione troppo distante da qualsiasi cosa fosse anche solo vagamente divertente. Dapprima la ragazza provò rabbia sentendo Luna chiamare "padroni" gli uomini dell'Organizzazione. Poi però, un inspiegabile senso di inquietudine prese il posto del primo sentimento. Nel tentativo di scacciar via quei pensieri, Triela si rivolse alla mercenaria mentre guardava la compagna allontanarsi con la coda dell'occhio. Sono d'accordo con le mie compagne, la strategia migliore sarebbe quella di bersagliarli di frecce, tuttavia temo non avrete modo di stare a debita distanza. I loro artigli possono avere una portata di diversi metri, e voi non avete modo di distinguere uno yoma da uno shara. Non prima che vi sia davanti e si trasformi, per lo meno. Detto questo, potete provare ad intuire la traiettoria dei suoi artigli guardando le dita. Sarà difficile per voi schivarli, ma almeno avrete la possibilità di provarci. Non pensate nemmeno di pararli, anche uno scudo di metallo verrebbe forato senza alcun problema. Con il giusto numero di persone dovreste riuscire a sopraffarne uno, vi consiglio di provare ad accerchiare uno yoma e spargervi a debita distanza l'uno dall'altro, in modo che sia più difficile per lui colpire più persone con un'unica artigliata. Una volta estratti gli artigli, potete anche provare a tagliarli: non sono troppo resistenti e non dovrebbero riuscire a rigenerarli in battaglia. Una volta tolti tutti gli artigli il più è fatto. Vi rimarrà solo un mostro più forte e veloce di un essere umano e con delle fauci capaci di strapparvi un arto, ma che con la giusta superiorità numerica non dovrebbe darvi alcun problema se accerchiato. Ah, per sicurezza, decapitatelo. Disse la ragazza, credendo di essere stata piuttosto esaustiva nella sua spiegazione. Una volta finito di ascoltare anche l'opinione della caposquadra, decise di alzarsi ed avventurarsi anche lei in direzione del lago. Non le interessava granché osservare la pagoda, solo... non capiva. Rimanendo a debita distanza, osservò la sagoma di Luna che si muoveva nella notte. Si accovacciò, spostando il suo sguardo verso le placide acque su cui si rifletteva il cielo stellato, e si mise a riflettere. Padroni huh? Io non li ho mai considerati tali. Io ho scelto di essere una guerriera. Si fermò un istante, facendo un lungo sospiro. Forse no, forse non l'ho scelto. Immagino che sia stato il fato a scegliere al posto mio. Eppure, la scelta che ho fatto è di essere qui. Ho scelto io di rimanere una guerriera. Sono qui a combattere per chi mi ha salvata di mia spontanea volontà, di questo soltanto posso essere certa. Eppure, immagino che non sia così per tutte. Forse chi non ha conosciuto il mondo ben più crudele che ho visto io considera questa vita una gabbia. Non posso negarlo, nessuna guerriera è libera di andare dove la conducono i propri passi, ma può solo seguire un sentiero già tracciato. Tuttavia, non siamo schiave. Ogni passo che facciamo lungo il percorso ci appartiene. Ogni piccolo momento di felicità è nostro, e nostro soltanto. Un tempo non capivo le mie compagne che odiavano l'Organizzazione, ma forse non erano deboli come pensavo. Forse vedevano solo le cose da un punto di vista diverso, gli mancava il quadro completo... Mancava anche a me. Si guardò la mano aperta, e la strinse a pungo mentre si rialzava. Non ho mai conosciuto una vita normale, i ricordi di tale passato sono ormai annebbiati, ma ora riesco ad immaginare una vita tranquilla. I mesi passati a Lido sono stati forse la parte più bella della mia vita finora. Ora capisco chi anela ad un ritorno a quei momenti, e non posso in cuor mio più biasimarle. Tuttavia, io scelgo di combattere. Per ripagare chi ha reso possibile che io vivessi quella felicità. Per continuare a vivere quella felicità. Per far sì che quel ricordo rimanga per sempre felice. La ragazza si voltò, incamminandosi verso l'accampamento con rinnovata convinzione e, finalmente, la consapevolezza del vero valore della sua scelta. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% Spoiler (Click to View) |
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