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CACCIA I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
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19-08-2021, 07:16 PM
Messaggio: #248
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RE: I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
Il dolore pulsava all'unisono con il sangue e lo yoki, che ancora si dimenava come una bestia incatenata.
Per il momento sembrava che il dolore avesse arginato la sua espansione, ma ancora non bastava per farlo assopire. Triela cercò con tutte le proprie forze di concentrarsi, abbandonandosi al dolore che ormai aveva scoperto piacevole, che la cullava in un pallido abbraccio. Come un coro di stelle, luci danzavano sotto le sue palpebre chiuse, trasportate dal ritmo del suo petto. La giovane era sospesa in un limbo di emozioni, che come fuochi fatui schizzavano rincorrendosi in un turbinio attorno a lei. Il suo tentativo di calmare il suo yoki la stava estraniando da tutto. Non era più nemmeno sicura di essere viva. Di chi era quel respiro così affannato? La gamba che pulsava di dolore era la sua? Dove devo andare? Non conosceva la risposta a quelle domande, o forse semplicemente essa scivolava via dai suoi pensieri senza riuscire ad adagiarsi nel profondo della sua mente. I ricordi della sua vita le apparivano davanti, lampeggiando come le piccole luci di un albero natalizio. Lei cercava in tutti i modi di aggrapparsi ad essi, eppure non appena li afferrava questi svanivano nell'oscurità. Poi, due luci nel buio. Più luminose delle altre, quasi la abbagliavano con il loro sfavillare. Eppure in questo mondo gelido erano l'unica cosa che sembra emanare un piacevole tepore. Voleva raggiungerle. In questo momento le sembravano come due mani tese, pronte ad afferrarla. Eppure... non ci arrivava... non riusciva a muoversi, non aveva appiglio su cui poggiare i piedi... o forse, il suo appiglio era proprio il freddo dolore che la avvolgeva. Tentò di fare un passo, e fu come se le strappassero di dosso le carni. Ne fece un secondo, e il dolore del primo rese la sua camminata più sicura. Impronta dopo impronta, brandello di carne su brandello di carne, Triela si incamminò per la via tracciata da quelle che ormai intuiva fossero le sue compagne. Con tutte le sue forze, Triela tentò di aggrapparsi alla sanità che ancora le rimaneva in corpo. Le vene, ancora chiaramente visibili sopra i muscoli ingrossati, continuavano a pulsare dolorosamente. Cercò di rallentare il ritmo del sangue, di quietare lo yoki che urlava come una bestia impazzita. Rigoli di sudore freddo si andarono ad unire allo sporco che aveva sul viso, confondendosi con le lacrime. Lo sforzo era così grande che il tremore delle sue membra si era trasformato in convulsioni, ogni urto più disperato del precedente. Gli occhi, ancora dorati, bruciavano come argento vivo per via della quantità di capillari scoppiati. La ragazza, nel momento di lucidità donatale dalle compagne, tentò di seguire il loro yoki, prendendolo come riferimento e cercando per quanto possibile di imitarne il ritmo, sicuramente più regolare del suo. Citazione:Yoki Utilizzato: 50% |
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