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QUEST Il Bosco delle Lacrime [Victoria]
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15-03-2015, 10:30 PM
Messaggio: #8
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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria]
Legenda:
narrato parlato pensato parlato da altri Quella esuberante manifestazione di gioia, assolutamente singolare per il suo solito modo di fare, andò scemando gradualmente e con essa il passo, che rallentò fino a diventare una marcia costante. Nonostante non lo dimostrasse più palesemente, Crystal si sentiva ancora piena di voglia di cominciare veramente quella missione e dentro di sé quelle forti emozioni non si erano placate. Purtroppo, era a conoscenza di avere davanti almeno un'altra giornata e mezza di viaggio. Si fermò a osservare il sole calante a ovest, immenso nelle sue tinte aranciate che andavano a tingere il cielo di colori caldi che andavano sfumandosi fino a raggiungere il blu sulla sua testa, risaltando i primi astri scintillanti. Uno spettacolo mozzafiato, mai avevo ammirato colori così belli. Immersa in quei pensieri e con gli occhi ben aperti a scrutare la volta, non si accorse di una folata di vento portatrice di sabbia, granuli che le finirono direttamente negli occhi. Si sfregò con foga, colta alla sprovvista, solo per accorgersi che una tempesta di sabbia faceva capolino all'orizzonte, dove il buio stava già calando. -Questa non ci voleva- Si guardò attorno, girando su se stessa. Doveva trovare un rifugio al più presto, non poteva contare sulle gambe per arrivare il prima possibile all'area boschiva ove era situata Guernica, né sarebbe stato divertente rimanere senza un riparo nel bel mezzo della tempesta. -Ah, ecco!- Poco lontano dalla sua posizione, la giovane individuò un gruppo di rocce radunate a cerchio, abbastanza grandi da poterla proteggere. Senza rimuginarci troppo, corse velocemente verso il riparo e, una volta scavalcato, estrasse la claymore e afferrò il mantello, tagliandone almeno i 3/4. Si sedette contro una roccia dando le spalle alla tempesta e conficcò la spada tra le gambe in profondità e obliquamente, in modo da potersi trattenere ad essa nel caso il vento fosse stato forte. Piantando i talloni nella sabbia, si portò il lembo di stoffa dietro e sul capo, avvolgendosi poi il volto, le orecchie e il collo e fece un nodo alla meglio che poté. A quel punto, ginocchia al petto, vi nascose il viso, coprendolo e trattenendo le gambe con la mancina, mentre con la destra si strinse alla claymore e attese. Attese Madre Natura, l'unica contro la quale non poteva volgere la spada, ma usare il cervello. La giornata non poteva finire meglio! Citazione:Yoki utilizzato: 0% «ciò che feci per sopravvivere uccise la mia anima»
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