Il Circo [Nemas]

[Narratore]

Se Rod era rimasto sorpreso dalla rivelazione riguardo gli Yoma voraci, non lo diede a vedere... ma d'altra parte era chiaro che il ragazzo si stesse abituando alla responsabilità di un capo villaggio, e che stesse facendo il possibile per mantenere i nervi saldi. Alla fine non poté far altro che annuire al ringraziamento di Rebecca.
Nessun problema. Buona fortuna nella tua caccia, e...
Un sorriso gli piegò l'angolo della bocca.
... spero di non rivederti, Rebecca.
Per quanto fosse una battuta, c'era un che di sincero nella sua voce. In ogni caso si offrì di accompagnarla fino all'uscita del villaggio, da cui le diede sommarie indicazioni per raggiungere Pirit: le consigliò una scorciatoia che forse le avrebbe fatto risparmiare mezza giornata, riducendo il viaggio a poco più di un giorno.
Se ti va bene, arriverai prima che il circo abbia lasciato il villaggio. Altrimenti, be', dovresti essere a un giorno di distanza al massimo.
Le disse, calcolando alla buona i tempi. Chissà in quale delle due opzioni la guerriera sperava di più....

Citazione:Sentiti libero di descrivere il viaggio verso Pirit. La scorciatoia aggira una collina e si addentra un po' nella foresta, ma c'è un sentiero abbastanza trafficato da seguire. Puoi scegliere se imboccare quello o tenerti sulla strada principale. Fermati quando sei in vista del villaggio. Se hai dubbi o domande, manda pure un MP a Ufizu. Grazie.

[Nemas]

-Parlato-


Parlato altri


Pensato



Rebecca notò l'espressione impassibile di Rod. Forse nonostante tutto, quel ragazzo stava iniziando a caricarsi delle responsabilità che suo padre ormai non era più in grado di fare. Ma era comprensibile. In un mondo popolato da yoma, la sola cosa che puoi fare è imparare subito a come cavartela nelle situazioni più difficili.
Poichè ormai non c'è più nulla che la potesse trattenere in quel paese, la ragazza decise che era giunto il momento di andarsene.
Nessun problema. Buona fortuna nella tua caccia, e...

Un sorriso piegò l'angolo della bocca di Rod.

... spero di non rivederti, Rebecca.

Lei non ci badò più di tanto. Anche se sentiva che era una battuta c'èra qualcosa di vero nella sua voce.


-Si...lo spero anche io- disse infine la guerriera senza mostrare alcun segno di rabbia o offesa. -Perchè se noi veniamo è perchè uno yoma, sia aggira fra di voi e non è mai un bene-


Roc comunque decise infine di scortala fuori dal paese. Le indicò sulla cartina una scorciatoia per arrivare prima a Pirit: una stradina che aggirava la collina e portava in una foresta.



Se ti va bene, arriverai prima che il circo abbia lasciato il villaggio. Altrimenti, be', dovresti essere a un giorno di distanza al massimo.



-Grazie- e facendo un cenno di saluto, Rebecca riprese la marcia.


Decise di andare con un passo moderato e non troppo veloce, voleva risparmiare le forze per quando sarebbe giunta a Pirit.
Passando per la strada che le aveva suggerito Rod, Rebecca fece una lieve salita su per la collina. Nonostante tutto, vide un pò di persone venire dall'altra direzione. Quasi tutti quelle che incontrava, più o meno nel vederla mostravano un aria sorpresa o impaurita, ma lei non vi diede peso. Aveva fin troppo da fare. Si addentro così in una parte del bosco. La ragazza dagli ochi d'argento trovò piacevole odorare il profumo delle piante portate dal vento. La zona che Staph le aveva assegnato di pattugliare era davvero un bel posto. Una di quelle poche cose che quei vermi dei suoi capi le avevano concesso. Il tempo passo coì in modo tranquillo. Per tutto il tempo Rebecca aveva tenuto alta la sua percezione, nel caso avvesse avvertito qualcosa nel suo raggio d'azione.
Uscità dalla foresta fece poca strada, all'aperto per poi trovare poco lontano il villaggio di Pirit.


Dunque ci siamo.





Yoki: 0%


Fisico: ottimo


Psiche: Rebecca si prepara alla possibilità di trovarsi davanti il circo a Pirit.


Abilità: Percezione Yoki attiva. Estesa al massimo intorno a se.

[Narratore]

Man mano che si avvicinava a Pirit, la guerriera poté capire che la scorciatoia era servita: grazie alla sua Percezione ben allenata, non le fu difficile individuare il sentore di Yoki nel villaggio... poco tempo dopo, ebbe conferma dei suoi sospetti quando scorse la cima di un tendone rosso e giallo uscendo dalla foresta. Il circo era ancora lì, e chiaramente il luogo da cui proveniva lo Yoki... ora, però, come si sarebbe comportata? Era il caso di entrare nel centro abitato direttamente, o avrebbe preferito tentare un approccio più furtivo?

Citazione:Pirit è un piccolo villaggio, due dozzine di case a farla grande. Nessuno ha ancora notato Rebecca, che quindi può decidere come comportarsi liberamente. Ormai sta facendo sera, ma puoi descrivere le tue intenzioni come preferisci, sempre ovviamente restando nel verosimile e limitandoti a un piano di avvicinamento. Se hai dubbi o domande, Ufizu è sempre disponibile via MP. Grazie.

[Nemas]

Pensato







Era arrivata infine. Poco a poco, Rebecca, uscì infine dall foresta. Scostando con le mani, i rami che le stavano d'intralcio, vide in lontananza Pirit: era un villaggio al quanto, piccolo. Più di quanto la ragazza si sarebbe aspettata.



Speravo fosse più grande sinceramente.



Non era chiaro il perchè, ma avrebbe preferito che fosse più grande il paese. Ma non passò molto che i suoi pensieri, rilassati, si dissipassero come una candela che viene spenta. Finalmente vide il tendone del circo: una punta di colore rosso e giallo, si stagliava alta più delle case di Pirit.

E già da un pò la percezione di Rebecca, aveva iniziato a farle percepire le aure diaboliche degli yoma.


Eccoci finalmente! E ora? Che si fa?


Rebecca sarebbe potuta entrare direttamente dall'ingresso principale. Osservando il cielo, notò che si stava ormai facendo sera.


La ragazza dagli occhi d'argento, decise che prima avvicinarsi di più al paese bisognava scandagliarlo e capire perfettamente, con la propria percezione, con quanti yoma aveva a che fare, e sapere le loro posizioni.
Dopo averebbe pensato se passare dall'ingresso principale, oppure dalla "porta sul retro"
Nascondendosi dietro un albero, per essere certa di non essere vista, Rebecca attivò al massimo la sua percezione.


Cerchiamo di conoscere meglio il nemico stavolta.





Yoki: 0%




Fisico: ottimale.



Psiche: ora che Rebecca è davanti a Pirit, osservando il tendone, sceglie di mantenere un'approccio furtivo e di spiare da lontano per individuare il numero esatto di yoma sono presenti nel paese.


Abilità: percezione yoki attiva. Concentrata su tutta Pirit

[Narratore]

Rebecca decise di puntare sulla sua Percezione ben allenata per farsi un'idea del nemico prima di entrare nel villaggio e potenzialmente ingaggiarlo. Come già capito, lo Yoki proveniva dal tendone del circo, chiaramente a livello del terreno. Concentrandosi, però, la guerriera riuscì ad individuare singole aure con più precisione: una era al centro, mentre altre cinque si trovavano vicine al limite del padiglione, probabilmente in un'area adibita a retroscena. Tuttavia, tutte e sei erano molto deboli, e solo la sua abilità nel differenziare lo Yoki le permetteva di capire dov'erano. Questo non valeva per la settima: quasi completamente dalla parte opposta rispetto alle cinque raggruppate, l'ultima aura era nettamente superiore. E ancora una volta, Rebecca ebbe la strana sensazione che si somigliassero tutte un po' troppo tra loro... specialmente ora che aveva individuato lo Yoki più potente, la sua impressione fu che gli altri ne fossero un'eco più fioca. Eppure, la sua esperienza le diceva che gli Yoma avevano ciascuno un "odore" ben distinto....

Citazione:Sentiti libero di chiedere chiarimenti a Ufizu via MP se hai bisogno. Su alcune cose mi sono tenuto volutamente vago perché Rebecca non ha linea visiva, ma si basa puramente sulla Percezione. Questo però ammetto potrebbe creare confusione, quindi non farti problemi. Grazie.

[Nemas]

Pensato.





Rebecca digrignò i denti per la frustazione. Aveva potuto distinguere in modo più chiaro le auree degli yoma: erano sette in tutto. Sei erano distintamente deboli, e solo grazie alla sua percezione poteva capire con precisione dove si esse si trovavano. La settima però era dalla parte opposta ed era un pò più superiore delle altre.

Ma ancora una volta c'èra quella cosa non riusciva a capire. Aveva il presentimento che quelle auree fossero imparentata tra loro. Cosa che non aveva alcun tipo di senso. Gli yoma avevano un loro odore distinto e anche la loro aura. Questi yoma del circo non avevano alcun senso.


Non riesco a capire!! NON CAPISCO!!!



La mano di Rebecca strinse più forte l'elsa della spada. Cosa bisognava fare ora? Correre a perdifiato e buttarsi nella mischia e spaventare tutti? Oppure fare qualcosa di più furtivo?
Pensando per alcuni secondi, la guerriera capì, subito che fiondarsi ad attaccare sarebbe stato una mossa idiota.


La sua percezione le diceva che cinque yoma erano vicino al padiglione, la sesta al centro e la settima dal lato opposto.


Mi devo avvicinare per capire, però forse posso avere una prospettiva migliore passando per i tetti delle case di Pirit.



Osservando attentamente, Rebecca aspettò che nessuno potesse vederla. Quando fu certa che nessun paio di occhi la guardavano, scattò rapidamente verso il paese e con un balzo sarebbe atterrata sul tetto più vicino.
Decise in ultimo di non perdere di vista con la sua percezione gli yoki degli yoma.





Yoki: 0%


Fisico: ottimo


Psiche: riflessiva. Ancora non comprende perchè gli yoki degli yoma siano simili fra loro.


Abilità: Percezione yoki attiva. Estesa intorno a se. Concentrata sulle aure sentite.

[Narratore]

Decisa a capire di più riguardo la strana situazione, Rebecca scelse un approccio furtivo, assicurandosi di non essere vista prima di balzare sul tetto più vicino. Per quanto le case di Pirit fossero tutte a un piano, le ombre della sera permettevano di rimanere nascosti alla maggior parte degli sguardi. Inoltre sembrava che quasi tutta la popolazione si fosse lasciata attirare dal circo, perché il tendone era una delle pochissime strutture illuminate: le altre erano la casa del capovillaggio, notevole per le dimensioni nettamente superiori a qualsiasi altro edificio, e una baracca leggermente discosta rispetto al resto del villaggio, forse l'abitazione di un taglialegna. In ogni caso, la guerriera poteva ora intravedere sagome muoversi attraverso la tela multicolore del padiglione: con un po' di attenzione, riuscì a intuire che su un lato c'erano i posti per il pubblico, dove Percepiva l'aura più potente, mentre dalla parte opposta c'era il retroscena, da cui provenivano cinque Yoki minori. Anzi, quattro, perché mentre Rebecca osservava uno si mosse verso il centro, dove il sesto aspettava: con tutta probabilità era l'inizio di un'esibizione. Restava da chiarire il mistero della somiglianza tra tutte quelle aure... più si avvicinava, più la guerriera era convinta che fossero accomunate, e c'era qualcos'altro... che si ricordasse, non aveva mai sentito Yoki così deboli come quei sei. Che le tracce fossero fioche aveva senso, ma alla distanza a cui era adesso... un'altra domanda aggiunta a quelle che si era fatta finora, o forse la soluzione al problema?

[Nemas]

Pensato


C'è l'aveva fatta. Rebecca era riuscita a salire sul tetto più vicino. Vedere le cose dall'alto, era più vantaggioso e col cruposcolo ormai prossimo, le ombre proteggevano meglio Rebecca, dagli occhi indiscreti.
Grazie anche al circo, la ganete del paese era quasi tutta ammassata a vadere gli spettacoli.

Ok! Adesso è ora di darsi da fare


Guardandosi attorno, Rebecca notò che oltre al circo, i soli posti illuminati erano la casa del capovillaggio -che era nettamente più grande delle altre- e una baracca poco distaccata dal resto delle altre case.

Se vado dal sindaco, scatenerò il putiferio. Ma se siamo solo io e lui forse...potrei ricevere aiuto. Cosa faccio?


Mentre era intenta a riflettere, la ragazza potè intravedere sagome muoversi, attraverso la stoffa del padiglione.
Dal lato dei posti per il pubblico, Rebecca percepì l'aura più forte. Dalla parte opposta c'èrano invece i cinque yoki più piccoli.



Sono vicinissima, eppure quelle cinque aure rimangono fiocche e deboli. Perchè?? Non capisco.


Poi alla ragazza venne in mente una possibilità.


Che siano un esca? Lo yoma in qualche modo ha messo addosso qualcosa di suo per confondermi?


Non poteva saperlo. Ora cosa bisognava fare?
Stava per iniziare lo spettacolo.
Rebecca osservò la casa del capovillaggio, per poi tornare a concentrarsi sul padiglione. Concentrò la sua percezione sugli yoki che sentiva, sopratutto su quella più forte.
Avrebbe potuto usare la sua abilità per cercare di scatenare, una qualche possibile reazione, ma perchè funzionasse, il suo bersaglio doveva averlo sotto gli occhi. Prima di fare qualunque mossa, doveva dare un'ultima possibilità, sulla sua percezione.


Yoki: 0%


Fisico: ottimo


Psiche: lo spetaccolo del circo sta per iniziare, ma ancora Rebecca, non ha chiaro perchè quegli yoki siano come imparentati.



Abilità: percezione yoki attiva. Concentrata sullo yoki più forte che sente e poi su quelle più deboli.

[Narratore]

Decisa a non mettere a repentaglio la missione ora che era così vicina, Rebecca si concesse alcuni momenti per studiare le aure più attentamente. Più le esaminava e più era convinta che quella più potente fosse una sorta di "genitore" rispetto alle altre... l'impressione era effettivamente molto simile a quella che aveva quando Percepiva tracce residue del passaggio di uno Yoma, ma in questo caso erano come condensate negli altri sei Yoki. E tornando alle aure minori, non c'era dubbio che non fossero sufficienti per essere classificate come demoni... erano più di un ricordo, ma meno di quanto un qualsiasi Yoma, anche debole, avrebbe dovuto emettere. La guerriera non si era mai trovata di fronte a una situazione simile, ma le teorie plausibili ormai dovevano essersi ridotte a ben poche. Tuttavia, per avere conferma non le sarebbe bastata la Percezione....

[Nemas]

Pensato





Continuo a non venirne a capo. Questa situazione è completamente assurda! Non è normale.


La sua percezione per quanto potente non era sufficente per chiarirle cosa effettivamente sentiva.
Rebecca, sentiva lo yoki più forte come...come...un genitore e le altre più piccole sembravano legati ad esso.

Qualsiasi yoma per quanto debole aveva uno yoki decisamente più forte rispetto a quelle sei lì che sentiva. Ma allora perchè?


Sò che gli yoma possono essere molto scaltri. Penseri che lo yoma, per depistare o tendere una trappola a quelle come me, abbia impregnato gli abiti di uomini che hanno deciso di servirlo per attiarci in una trappola. Questo sarebbe un'ipotesi plausibile. Purtroppo non credo di averci preso.
Questi yoki sono del tutto privi di senso.


Inginocchiandosi sul tetto, Rebecca assistette all'inizio dello spettacolo. Gli ritornò alla mente Luis: era il nome di un'altro del gruppo del circo. Almeno così lei credeva. Ma nell'ultimo paese che aveva visitato, le avevano detto che lui non faceva parte del circo. Si muoveva per strade secondarie e anticipava sempre il circo, andando nella città dove poi sarebbe giunto, alcuni giorni dopo.


Luis...


Rebecca voltò lo sguardo verso la casa del capovillaggio. Era ancora illuminata.


Forse..lui sa qualcosa a riguardo? Lo spettacolo è appena iniziato. Forse vale la pena tentare?


Rebecca guardò le strade che aveva in torno, per assicurarsi che non ci fosse nessuno. Doveva andare alla casa del sindaco, e lo avrebbe fatto saltando da un tetto all'altro delle case, facendo attenzione a non essere vista.




Yoki: 0%
 

Fisico: ottimale


Psiche: la situazione è snervante e complicata. Rebcca non comprende gli yoki che ha di fronte. Le torna alla mente la conversazione avuta col figlio del sindaco del paese precedente, riguardo a Luis. Pensando che il sindaco del paese dove ora si trovava potesse aiutarla decide di andare da lui.


Abilità: percezione yoki passiva

[Narratore]

Confusa e frustrata da quelle aure, Rebecca decise di provare a chiedere al capovillaggio. Forse con il suo aiuto sarebbe riuscita a venire a capo della situazione. Balzando da un tetto all'altro, la guerriera riuscì ad arrivare alla casa senza farsi notare. Poteva vedere attraverso una finestra la luce che l'aveva attirata fin lì, e un uomo di mezz'età in piedi accanto a un tavolo. Sembrava star parlando con qualcuno, ma la linea visuale non permetteva di capire chi fosse né cosa ci fosse sul tavolo. In compenso, l'espressione dell'uomo pareva decisamente preoccupata, il che poteva costituire un indizio riguardo cosa stesse succedendo... sicuramente però Rebecca avrebbe dovuto avvicinarsi per sentire o intervenire, e non c'erano altri tetti in quella direzione.

[Nemas]

Spoiler (Click to View)

La casa dispone di un camino, in apparenza spento, la canna fumaria ha una grandezza un pò più della media.

Pensato





C'èra riuscita alla fine. Senza farsi notare Rebecca aveva raggiunto la casa del sindaco, passando da un tetto all'altro. In lontananza sentì lo spettacolo del circo che era appena iniziato. C'èra tempo, sarebbe di certo durato un pezzo prima che finisse.
Accostatasi, potè notare una delle finestre illuminate che l'aveva condotta lì. Intravide un uomo di mezza età che sembrava stesse parlando con qualcuno, ma egli era fuori dalla visuale della guerriera.
C'èra qualcosa sul tavolo che vedeva attraverso la finestra, ma nemmeno quello si poteva vedere bene.
L'uomo aveva una espressione decisamente preoccupata, l'istinto di Rebecca, gli diceva che la situazione la dentro era tesa.



Credo che la situazione la detro sia preoccupante. Se busso semplicemente alla porta scatenerei il panico. Non intenzione di perdere altro tempo, ma come faccio ad entrare?



Poi a Rebecca venne un'idea. Alzò lo sguardo per vedere il tetto del sindaco e trovò ciò che cercava: La canna del camino. Con un salto atterrò sulla casa del sindaco. Rebecca aveva cercato di regolare i muscoli, in modo di fare meno rumore possibile. Avvicinandosi alla canna, la esaminò attentamente. Dalle dimensioni non sembrava essere troppo piccola, forse per lei, non sarebbe stato un problema a passarci, ma la spada e l'armatura potevano essere un ostacolo.

La ragazza si guardò la divisa. L'armatura non era un problema, ma la spada era qualcosa che proprio non avrebbe mai voluto abbandonare.
Sospirando cominciò a togliersi l'armatura, appoggiandola alla canna del camino, di malincuore pose lì anche la spada.
La fascia dei pugnali non sembrava un grosso problema, decise per tanto di tenersi almeno quelli.
Cercando di trovare un punto saldo Rebecca si infilò nella canna fumaria cercando di scendere all'interno, nel tentativo di fare il meno rumore possibile facendo attenzione a trovare gli appigli giusti per scendere.


Yoki:0%


Fisico: ottimale


Psiche: la questione degli yoma è un vero problema e ancora  la guerriera non ha risposta alle sue domande.


Abilità: perceziona yoki passiva.

[Narratore]

Decisa a entrare nella casa del capovillaggio per vie traverse, Rebecca pensò al camino, che fortunatamente era spento. Non essendo certa di riuscire a passare per la canna fumaria con spada e armatura, le lasciò all'esterno prima di infilarvisi. La discesa fu relativamente facile, erano pochi metri, ma il colore della sua uniforme ne risentì parecchio: una volta arrivata, la guerriera ormai vestiva praticamente di grigio data la cenere che aveva disturbato per scendere. Un rapido controllo le disse che non si trovava nella stessa stanza che aveva visto attraverso la finestra: era invece in una sala grande, probabilmente quella principale, dotata di un paio di poltrone e un tavolino, oltre ad alcuni scaffali. Due porte si trovavano sul muro opposto, e facendo mente locale la ragazza stabilì che quella di sinistra doveva portare alla stanza che aveva visto prima. Sembrava socchiusa, e lei poteva sentire voci provenire dall'interno, anche se da quella distanza erano indistinte. Il camino rimaneva, almeno per Rebecca, una terza via d'uscita se avesse voluto: risalirlo non sarebbe stato difficile. 

[Nemas]

Pensato





Fu un bene che Rebecca avesse lasciato il suo equipaggiamento sul tetto. Passare dal camino si era rivelato molto più semplice. La sola cosa che la metteva a disagio era il fatto di avere abbandonato la sua spada. La sola arma che le permette di combattere e di difendersi.
Dopo pochi metri, i piedi di Rebecca toccarono terra. Uscita dal camino si guardò, notando di essersi completamente coperta di cenere e fuliggine. La sua divisa bianca era diventata grigia.


Dovrò farmi un bagno per togliermi questa roba, quando avrò un pò di tempo.


Guardandosi attorna la ragazza, notò che il posto in cui si trovava non era lo stesso che aveva visto dalla finestra:
Si trovava in una sala grande. Forse era la stanza principale della casa. Due poltrone, un tavolino e degli scaffali erano la sola cosa che addornava quella stanza.
C'èrano due porte a sinistra e a destra del muro, di fronte a lei.


Quale scelgo ora?


Notò in quel momento che la porta sulla sinistra era socchiusa. Quella doveva condurre alla stanza che aveva visto dalla finestra.
Sentì delle voci provenire da quello spiraglio, ma non si capiva cosa esse dicevano.
Cercando di fare dei passi leggeri, Rebecca si avvicinò alla porta per sentire meglio cosa dicevano quelle voci. Avvicinò un'occhio anche per tentare di vedere dallo spiraglio




Yoki: 0%


Fisico: ottimale


Psiche: concentrata nel capire le voci dell'altra stanza. Allerta su altri rumori intorno a lei.


Abilità: percezione yoki passiva.

[Narratore]

Avvicinandosi cautamente, Rebecca cominciò a distinguere le parole: due voci maschili, dal tono basso e preoccupato, discutevano frettolosamente.
... caso, sarà meglio non farlo sapere alla gente, per il momento. Lasciamo che si godano il circo, e speriamo di sbagliarci....
Fu la prima frase che la guerriera riuscì a captare, seguita subito dall'altra voce, apparentemente infastidita.
E se non ci sbagliassimo? Domani potremmo trovarci con un altro cadavere, o due, o tutto il villaggio. Dobbiamo fare qualcosa, Lester!
E cosa vorresti fare? Sbottò la prima voce, pur mantenendosi fioca Radunare la folla? Torce e forconi? Che io sappia, l'unico risultato sarebbe farci ammazzare tutti sul serio!
A quel punto ci fu una pausa, il secondo uomo probabilmente in cerca di una soluzione. Nel frattempo la ragazza poté dare un'occhiata all'interno attraverso lo spiraglio... non la migliore delle visuali, ma riusciva a vedere la stessa persona che aveva individuato dal tetto, di spalle, e poco più in là il tavolo, su cui sembrava distesa una donna. Ora era questione di decidere se intervenire nella conversazione o aspettare di vedere come si sarebbe evoluta, sempre che Rebecca non avesse altre idee.