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Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
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29-07-2015, 02:50 PM
Messaggio: #1
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Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Il figlio di Jack
è l'unico che ricorda.
Terre del Sud, nei pressi dell'isola di Avaris, territorio assegnato a Teresa. A breve tre guerriere si uniranno a lei. Il luogo dell'incontro è il piccolo villaggio di contadini e pescatori chiamato Ebes. La missione? Recarsi sul posto e parlare con i locali, che hanno richiesto l'intervento dell'Organizzazione. Perché un gruppo così numeroso? Perché l'isola di Avaris ha la pessima reputazione di essere abitata da creature orribili ed estremamente pericolose, e un gruppo di quattro può fare la differenza nel caso veniste attaccate da qualcosa di più di un semplice yoma. La caposquadra, a quanto dice la lettera che avete tutti ricevuto, sarà Divina, in quanto guerriera con il Numero più basso, nonché a cifra singola. Divina, descrivi il luogo che hai scelto come base operativa, che sarà anche il luogo di incontro con le tue tre compagne. Le altre descrivino il proprio viaggio arrivo e poi fate un giro di post a testa per introdurvi e parlare con le altre. Alla fine della turnazione Divina scelga come agire, eventuali strategie da adottare o anche solo comunicarmi un nuovo giro di post, se necessario. Turnazione: Divina Luna Morgana Andrea Luna Morgana Andrea Divina Narratore (se non avete altro da dirvi) |
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01-08-2015, 12:33 AM
Messaggio: #2
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
"Parlato" Pensato ______________ La numero Otto dell'Organizzazione, Teresa la Divina, stava camminando lungo la strada in terra battuta che portava ad Ebes, in mano la lettera giuntale fin lì, nel suo Territorio. Avaris, il terreno di caccia della numero Otto, era un'isola sita nel Sud più profondo del Continente, dominata dalle rovine cadenti della sua omonima, decaduta città principale. Di più, Teresa in realtà non ne sapeva ancora: era stata elevata al rango da poco, ed essere entrata nel novero dei Numeri Singoli era anzi l'unico motivo per cui si era fatta piacere il fatto di venire spedita nel Sud più profondo, addirittura su un'isola. La prospettiva di una nuova missione però l'ha resa infine soddisfatta: finalmente si stava avvicinando al suo obiettivo. Oggi il numero Otto e tre Guerriere ai suoi ordini, più avanti... ... Ma non era il caso di fantasticare sul suo futuro da numero Uno. Qui vien detto ch'un loco debba trovar, ciò da pugnace base noi ve' d'usar... Era una richiesta... insolita, almeno per la sua esperienza. Probabilmente legata alle nuove realtà dei Territori, quello e il numero delle Guerriere coinvolte. Divina ci pensò su: su due piedi, le sarebbe andato bene anche un bivacco in una radura, ma... come portarci le altre? Quelle lì - chiunque fossero - si stavano dirigendo certamente ad Ebes, quindi avrebbe avuto senso porre questa "base operativa" nel villaggio stesso. Podrei 'spettarle d'inizio de' borgo, ma nescio se per mar o terra verran... No, melio esser a lo publico scorgo. Sì, si rese conto: tenendo conto che le altre, arrivando dal Continente, sarebbero arrivare in orari diversi, sarebbe stato più facile riunirsi grazie all'involontario aiuto dei locali: si sapeva, una Claymore non passava mai inosservata. Sospirò drammaticamente, e ripiegò la lettera: era ormai giunta in vista di Ebes. Vediam qual loco far potea al caso... Il villaggio a prima vista non le sembrò nulla di speciale: un paesello di pescatori come tanti altri già visti tra Alphonse, Tolouse, Lautrec, Staph e Myusha; ah, sì, e di contadini: quelle che vedeva lì intorno per chilometri erano coltivazioni di vario tipo. Cresceva proprio di tutto, lì al Sud. Teresa la Divina ignorò le prime reazioni dei villani al suo passaggio, sempre uguali in ogni luogo, grida e urla e dita puntate; si guardò invece intorno, dando una pigra occhiata alle povere case, alle botteghe, ai banchi di mercanzie, respirando di malavoglia l'odore misto di pesce, verdure, tuberi e cereali nell'aria. La numero Otto dell'Organizzazione continuò dunque a camminare rimanendo nulla via principale del paese, immaginando che anche le altre l'avrebbero percorsa, se fossero arrivate da terra. Eventualità probabile, tra l'altro: non sapeva quanto facile poteva essere trovare un traghetto diretto a quel paesello dimenticato dalle Dee Gemelle, quando esistevano porti ben più grandi. A Ebes, riteneva, ci saranno state giusto le banchine per i pescherecci, al porto. La ricerca non si rivelò lunga: nel centro del paese c'era una locanda, verosimilmente l'unica del luogo; Divina concluse esistesse per ospitare i rari mercanti e viaggiatori di passaggio. Stava sulla piazza principale, lungo la strada principale... Beh, lei non avrebbe avuto certo bisogno di Guerriere tanto idiote da non riuscire a rintracciarla lì. La locanda, dunque. Ignorando i curiosi e scacciandoli con un distratto cenno di mano, la Numero Singolo si avviò verso l'ingresso dell'edificio, ed entrata adocchiò con facilità l'albergatore, un tizio che la stava guardando con tanto d'occhi da dietro un bancone. Teresa la Divina gli concesse la sua attenzione, e sventolandogli in faccia una mano con quattro dita alzate articolò: "Abbesogno d'una stanza co' letti
quattro, Dio te salvi se n'è discreta. Sarà vostra cura menar diretti altre tre mie pari a ista meta quando verran. Sol dopo de' laboro 'cetterò de sentir vostro l'imploro." Come sempre, anche il locandiere la guardò per un pò come un beota, ma un pò quella mano a quattro dita aperte e un pò - perlomeno! - le parole lo fecero giungere alla corretta conclusione: sì, poteva arrangiarle una stanza con quattro letti, sicuro. Solo, prima... Divina capì, ovviamente: non era così fuori dal mondo. Frugò nella borsa che teneva alla vita, il suo fondo economico datole dall'Organizzazione; era pieno solo di barre d'oro, e la piccola Guerriera se ricordava bene credeva che ognuna bastasse per una settimana di spese. Ne estrasse dunque quattro, e le posò sul balcone. "... Tue. Et ora sii ben spiccio d'approntar."
Lo fu, oh, lo fu. Pareva che le stanze avessero di loro due letti, ma con l'aiuto di due dei tanti curiosi all'uscio l'uomo mise altri due letti nella stanza più grande a sua disposizione. Si sarebbe state strettine in quattro, ma... a Divina non importava granché. Congedato il locandiere con un cenno di mano, la numero Otto entrò nella stanza e chiuse la porta; rimasta sola, si tolse l'armatura pezzo dopo pezzo, e la ammassò in un angolo. Infine, si distese sul letto. ... Et ora attendiam queste altre tre... Solo delle stupide non avrebbero saputo dove trovare un'altra Guerriera, anche solo ascoltando i commenti che i locali di certo avrebbero fatto, si ripetè per convincersi della sua scelta. Citazione:Yoki utilizzato: 0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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01-08-2015, 01:52 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-08-2015 01:55 PM da WolfSoul.)
Messaggio: #3
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
Pensato Parlato Raaka Dopo giorni di cammino finalmente la numero 29 riuscì a giungere nelle terre del sud senza problemi. Non fu' però cosa da poco trovare una nave che riuscisse a portarla direttamente ad Ebes in quanto il villaggio non essendo tra i più grandi non era collegato a dovere come potevano esserlo altre città. L'unica scelta plausibile era giungere in una città vicina tramite traghetto per poi arrivare ad Ebes via terra quando tra il vociferare della gente nel porto giunse alle orecchie di Luna la voce di un pescatore che si lamentava con un suo compare dicendo che avrebbe dovuto portare un carico di pesce ad Ebes. Possedeva una piccola chiatta ma la numero 29 non era in cerca di comodità. Si avvicinò all'uomo che alla vista di una strega dagli occhi d'argento abbassò subito il tono di voce cercando di evitare il suo sguardo e gli chiese se era disposto a trasportarla fino ad Ebes in cambio di una di quelle barrette d'oro che l'organizzazione dava alle guerriere come moneta. Nella faccia dell'uomo Luna poté notare il timore che le guerriere suscitavano nell'animo umano, ma si sa, l'oro e il denaro ha un potere enorme sugli uomini e alla vista della barretta d'oro l'uomo mando giù il timore per le claymore come un boccone amaro accettando l'offerta. E' singolare come ogni persona che mi guarda faccia sempre la stessa faccia, non un sorriso, non uno sguardo curioso o amichevole, solo facce di disprezzo e paura, sempre. L'uomo Raaka vive nella superficialità e nell'ignoranza, se tutti dicono che le claymore sono dei mostri crudeli sono ben pochi quelli che riescono a vedere oltre e guardare non con gli occhi degli altri ma con i propri. Ignora questa gente mediocre e inferiore e lasciali vivere nella loro superficialità. Ormai ci ho fatto l'abitudine, in realtà stavo più pensando al perché un gruppo così grande di guerriere per un così piccolo villaggio. L'ultima volta che eravamo quattro era per un risvegliato. Spero non sia di nuovo così, so benissimo di non essere all'altezza di quei mostri. Poco dopo la chiatta era pronta per salpare la numero 29 si diresse così verso Ebes. Dopo qualche ora di navigazione grazie ai venti favorevoli Luna riuscì a giungere al porto di Ebes, se così si poteva nominare data la grandezza di quest'ultimo. Prima ancora di arrivare in porto un fortissimo odore di pesce e di legno marcio delle banchine giunse al suo naso, fece una smorfia sommessa per l'odoraccio e si avvicinò alla prua per scendere dalla barca con un agile balzo senza nemmeno salutare l'uomo. Cominciò subito a darsi un'occhiata intorno, non sapeva chi sarebbero state le sue compagne ne tantomeno dove le avrebbe trovate, così, fece un giro nel porto appizzando le orecchie qua e la dato che il suo udito le aveva già rimediato un passaggio al villaggio, magari le sarebbe andata bene di nuovo. Vagando qua e la notò un gruppo di anziani chiacchierare seduti fuori una casa, si avvicinò con discrezione per ascoltare e con suo stupore sentì proprio che stavano parlando di una guerriera che era giunta poco tempo prima. Sfortunatamente per lei però non riuscì a sentire nient'altro di utile, così, decise di addentrarsi nel villaggio salendo per quella che sembrava essere la via principale alla ricerca di altri utili indizi. Se qualche sua compagna era già arrivata avrebbe sicuramente trovato altre informazioni girando per il villaggio perché l'arrivo di una claymore alza sempre un gran polverone. Avvicinandosi verso il centro del villaggio infatti il vociferare si faceva sempre più forte e tra lo stupore della gente nel vedere una seconda claymore e parole sconnesse Luna riuscì ad intendere che una guerriera si era fermata nella locanda del villaggio. Tirando le somme la numero 29 immaginò che in un villaggio così piccolo non ci dovevano poi essere così tante locande e nella migliore delle ipotesi la ricerca non sarebbe stata così lunga. Dopo qualche minuto giunse finalmente in quello che sembrava essere il centro della città dove poté notare una discreta folla vociferare fuori a quella che sembrava proprio essere una locanda. Tra curiosi, guardoni o ancora più semplicemente gente scontenta della presenza di una claymore Luna non ebbe più dubbi, una delle sue compagne era giunta in quella locanda. Decise quindi di entrare facendosi spazio tra la folla scansando la gente e dando spallate, forse per evitare dialoghi con gente ignorante o forse per prendersi una piccola vendetta delle loro solite occhiatacce finché non riuscì ad entrare nel locale dove si fece indicare dal locandiere la stanza dove alloggiava la sua compagna. Gli istanti prima di entrare nella stanza furono i più intensi del viaggio, Luna si chiedeva chi sarebbero state le sue compagne, quanto erano forti e quale prova la attendeva questa volta, pensò così intensamente che si ritrovò d'innanzi alla porta senza nemmeno accorgersene. Vediamo chi sei. Bussò con due colpi ed entrò. Fu' una strana sorpresa, all'interno della stanza era sdraiata su uno dei quattro letti una ragazzina gracile che non superava il metro e cinquanta, aveva quasi sicuramente meno di venti anni. E lei sarebbe una guerriera? Luna non aveva mai visto una guerriera così piccola, sia di età che di fisico, ma dopotutto ormai non dava più nulla di scontato, anche Aracne era molto piccola eppure era la numero 4. Entrò meglio nella stanza e notò l'armatura della ragazza ammassata in un angolo della stanza perdendo ogni dubbio su chi essa fosse, così si presentò velocemente. Sono Luna, numero 29, vengo dalle terre del nord. Mentre attendeva la risposta della compagna, qualora ve ne fosse stata una, Luna si sedette su uno dei quattro letti scopiazzando l'idea della compagna togliendosi l'armatura e la spada per mettersi comoda dopo il lungo viaggio. Condizioni fisiche:Ottime, leggermente spossata per il viaggio. Condizione psicologica:Stupita dalla piccola compagna e curiosa di vedere le altre due. Abilità in uso: Percezione dello yoki e olfatto straordinario [Passive] Yoki in uso: 0% Resterò un lupo solitario finchè non troverò il branco giusto.
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04-08-2015, 06:28 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-08-2015 07:16 PM da Claire83.)
Messaggio: #4
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
A me piacciono troppe cose ed io mi ritrovo sempre confuso ed impegolato a rincorrere da una stella cadente all'altra finchè non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione. Camminava a passo spedito, verso una strada in parte già battuta, in parte nuova. Non era di certo la prima volta che Morgana si allontanava dalla sua celletta di Staph, a seguito di nuovi ordini. Lasciati ormai alle spalle il buio ed il tanfo pesante di quelle catacombe in cui aveva trascorso un tempo interminabile, si apprestava a viaggiare con maggiore consapevolezza di se stessa, seppure ancora un po' confusa. Fortunatamente per lei, il luogo in cui avrebbe dovuto portare a termine la missione, si trovava nelle terre del Sud; indubbiamente una consolazione dato che per ben due volte aveva dovuto affrontare un viaggio nelle gelide Terre del Nord. L'Organizzazione aveva voluto premiarla? O era stato semplicemente un caso? Difficile a dirsi. Di certo c'era invece che avrebbe dovuto raggiungere le altre compagne nell'isola di Avaris, in cui era situato un villaggio di contadini e pescatori denominato Ebes. Non le dispiaceva affatto costeggiare delle terre circondate dall'acqua. Aveva avuto modo di osservare la maestosità e la grandezza delle montagne, le cime innevate e la fitta vegetazione delle Terre del Nord, rabbrividire per il freddo pungente che la faceva da padrone in quelle Terre ma, ciò che le si stava aprendo innanzi agli occhi, era di uno spettacolo imparagonabile. Arrivò nei pressi del porto che era già calata la sera. Non aveva mai visto il mare così da vicino, ma sotto i raggi dell'argenteo astro, quell'enorme distesa azzurra, assumeva un aspetto differente. La luna brillava alta nel cielo, fiera e maestosa come una regina, mentre i suoi raggi scendevano lentamente lungo le onde scure, ed abbracciandole delicatamente si facevano cullare con dolcezza dal loro moto. Quella parte di lei, affascinata dalla natura, rimase ad osservarlo per qualche secondo, come una piccola bambina curiosa. L'altra parte la destò da quel sogno improvviso e le disse che non poteva restare imbambolata ad osservare il mare, ma che doveva sbrigarsi a cercare una barca che potesse condurla al villaggio a cui era stata destinata. Essendo una Claymore non fu facile passare inosservata agli occhi curiosi della gente. Udì bisbigli e commenti anche poco carini nei suoi confronti, ma tutto ciò non la tubò minimamente. Era ben consapevole che le guerriere dagli occhi d'argento erano ben poco gradite agli umani, se non perchè fossero dotate di una spada e per via della protezione che, garantivano ad essi, tramite L'Organizzazione. Aveva già sperimentato da piccola cosa significasse essere additati ed emarginati. Si guardò intorno in cerca di qualcuno che potesse aiutarla, ma quel qualcuno arrivò presto. Udì un fischio ed un commento poco carino nei suoi confronti da parte di alcuni marinai seduti nei pressi del molo. Idioti. Li ignorò continuando a camminare. Morgana era dopotutto una ragazza dall'aspetto piacevole, ma lei non se ne curava minimamente. Proseguì più avanti e notò un barcaiolo in avanti con gli anni, seduto sulla sua barca, mezzo addormentato. Hey tu! Avrei bisogno di un passaggio per l'isola di Avaris. Potresti aiutarmi? L'uomo, si destò ed annuì. Morgana salì sopra l'imbarcazione senza fiatare e continuò ad osservare il mare così come aveva fatto in precedenza. L'odore della salsedine era piacevole e con una mano, toccò la superficie fresca dell'acqua. Ne raccolse un po' tra le mani ,e la assaggiò. Quell'assaggio finì in una smorfia: era dannatamente salata. Rise, mentre l'uomo di mezza età la guardò stranito. Alzò lo sguardo, il cielo era costellato di stelle, ma i suoi occhi si fermarono su quella più luminosa. Faceva quasi a gara con la luna a rubarne lo splendore. Avrebbe voluto raccoglierla e portarla durante il tragitto che le restava; ma una stella è destinata a vagara nel cielo, non a vivere radicata sulla terra. La barca continuò a solcare il mare, mentre Morgana ascoltava il lento rinfrangersi delle onde. Come sarebbe stata Staph se tutt' intorno fosse stata circondata dal mare? Di certo, un luogo un po' più vivibile, almeno in apparenza. La barca approdò a riva, Morgana chiese frettolosamente il prezzo del viaggio e alla risposta del barcaiolo, gettò via delle monete nelle mani tese dell'uomo. Camminando ancora raggiunse il villaggio di Ebes ed anche qui, non passò inosservata. Poco male, almeno avrebbe trovato qualcuno a cui chiedere indicazioni. Notò dei bambini sul ciglio della strada che la osservavano, ma a differenza degli occhi che l'avevano osservata in precedenza non c'era astio o diffidenza ma curiosità. Dopo aver conosciuto Echidna, non avrebbe avuto difficoltà ad interagire con dei bambini e ad estorcere loro le informazioni necessarie. Piccoli, avete visto altre guerriere come me in giro? I bambini furono ben lieti di aiutarla e le dissero che ne avevano vista una dirigersi verso la locanda del villaggio, ma uno di loro, il più audace le chiese Posso giocare con quella? Le indicò la spada che la guerriera portava addosso. Morgana ridacchiò e ripensò nuovamente ad Echidna, anche lei voleva giocare...ad ucciderla però. No, sei ancora troppo piccolo per giocare con questa. Quando diventerai grande e forte potrai usarla per difendere i tuoi cari. Gli rispose con un sorriso. Seguendo le indicazioni dei bambini, raggiunse la locanda. Entrò e vi trovò all'interno altre due guerriere come lei. Una era piccola e minuta dai lunghi capelli color argento; l'altra invece era più alta e dalle spalle larghe. Anche lei, come Morgana, aveva una cicatrice sul volto. Questo dettaglio in comune la colpì e la fece sorridere. I segni sul corpo erano segno di lotta e di vanto. Chissà come se l'è procurata. Dopo aver dato un'occhiata alle altre due guerriere, giunse il momento delle presentazioni. Il mio nome è Morgana...ci pensò un attimo, dubbiosa se aggiungere altro o meno. Nella missione precedente era partita bene, ma aveva guadagnato anche diffidenza e rancore. Poi, riprese con voce sicura...sono la numero 30 e mi auguro che andremo d'accordo! Poche parole, ma era quello che sentiva di dire in quel preciso istante. Il tempo come sempre, le avrebbe dato le risposte che cercava. Citazione:Yoki: 0% |
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04-08-2015, 07:36 PM
Messaggio: #5
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato E’ una bella mattina di sole, quindi decido di andarmene a caccia. Un po’ alla volta ci sto prendendo la mano, e anche se non sono proprio brava qualcosa prendo. Quando me ne torno a casa trovo che qualche coglione ha avuto la splendida idea di piantarmi con un coltello un foglio sulla porta. Cioè, sopra il buco che c’è al posto della porta. Be’, prendo la lettera e entro, me la leggo con calma e alla fine… esulto. SI’ CAZZO! Fi-nal-ment-te. No, aspetta, credo di aver sbagliato. Fa niente, non m’importa. Era ora, dannazione. Aspettavo una missione da… troppo. Il problema è che mi troverò insieme ad altre TRE tizie, tra l’altro tutte sconosciute, con una certa “Divina” come caposquadra. Ah, sì, e che dovrò attraversarmi il MONDO per arrivare, dato che è in fondo in fondo al Sud. Fanculo, non avevano qualcosa di più vicino? Vabbe’, meglio se mi sbrigo a partire, anche se ci ho messo un sacco a finire la lettera. Quindi raccatto quel poco che ho, lascio il libro qua… cioè alla fine prendo giusto la spada e l’armatura e parto. Dopo un tempo ASSURDO passato a camminare, riposare ogni tanto e di nuovo camminare, finalmente sono in zona. Dovrei, almeno. Non sono tanto brava in geometria, ma era un’isola in mezzo a un fiume, bella grande. Non ce ne sono poi tante. Quindi sì, sono abbastanza sicura che è qua. Ora, il punto è che è un’isola. Devo arrivarci, ma non so mica volare. Come si fa? Be’, forse qualcun’altra cercherebbe una barca. Non credo che ci sia una che la sa fare, una barca, ma c’è gente che te la presta… o gliela fotti. Comunque, a me non serve. Dovessi attraversare il mare, ma qui c’è solo un fiume e l’isola la vedo, cazzo. Quindi… nuoto. Devo dirlo, era da un po’ che non mi facevo una nuotata. E credo sia la prima volta che la faccio con l’armatura addosso. Ma non è un problema, non pesa niente. Alla fine arrivo che è notte, quasi, ma è stato divertente. Se qualcuno mi ha vista mi avrà preso per pazza. Ha! Cretini. Allora, adesso vediamo di trovare le altre. Saranno sicuramente già qua, dato che io ho fatto un sacco di strada prima di arrivare. Allora… dove si va? Pensa, Andrea, pensa. Dov’è che la gente si ritrova? Be’, in piazza. Ma stare in piedi in mezzo al nulla per ore ad aspettare… meh. Che poi, la gente ti fissa. Tipo adesso, quei due cani che sono per strada mi guardano come se fossi chissà cosa. Ah, ci sono. Chiederò a loro. Salve! Mica sapete dirmi se è passata un’altra come me qua? E… se la danno a gambe. Merda. Non ci voleva proprio ‘sta roba qua. Poi sto cominciando a perdere la pazienza perché sono stufa di camminare. Hmm… ci sono! Magari sono arrivate giorni fa, no? E dovevano dormire da qualche parte, no? E allora c’è la locanda. Sì, vabbe’, magari sono andate a trovarsi un posto fuori dal villaggio. Ma bisogna esser deficienti, se aspetti qualcuno a cercarti un posto sconosciuto. Ecco… sono al punto di partenza. Non so mica dove cazzo sta, la locanda. Allora vado un po’ in giro a vedere se trovo qualcuno da chiedergli. Non trovo nessuno, in compenso trovo una casa grande che credo è la locanda. Entro e trovo un tizio che sembra una rana. Sì, perché ha gli occhi fuori dalle orbite. Mi avvicino, abbassandomi perché non ci sto bene nella stanza, e lo fisso pure io. Oi! Mica che è questa la locanda? … … … Ci vuole tipo tantissimo tempo, ma alla fine dice di sì. Oh, lo sapevo io. Sono un genio. E non è che ce n’è altre come me qua? Sì, dice lui. Ce n’è tre, la prima ha chiesto una stanza e s’è seduta lì ad aspettarci. Perfetto. Lo sapevo io che era un buon piano, infatti è quello che hanno fatto. Grazie. Mi ci porti? Su per le scale troviamo una porta e poi lui scappa via. Io alzo le spalle e entro. Ci sono le tre compagne di questa missione: una coi capelli corti e abbastanza alta, una un po’ più grossa e coi capelli lunghi e una… tappetta coi capelli bianchi. Chissà chi è chi, comunque io mi infilo nella stanza e per non stare ingobbita tutto il tempo mi siedo direttamente per terra. Yo! Sono Andrea. Uh… piacere. Sono stufa, ma cerco di essere… come si dice? Cortese? Sì, quello che è. Voglio menare qualcuno, ma è meglio se prendo uno Yoma. Anche se non è che farò troppe storie se una di queste mi dà fastidio. Spero solo che sia una sfida. Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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04-08-2015, 09:13 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-08-2015 09:38 PM da WolfSoul.)
Messaggio: #6
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
Parlato Pensato Parlato da altri Dall'arrivo di Luna passò il resto della giornata prima che le altre due guerriere potessero trovare il punto di incontro. La terza a giungere fu' Morgana, numero trenta dell'organizzazione, una guerriera dal bel volto poco più alta di Luna ma meno massiccia. Numero 30, quindi non sono il rango più basso stavolta. Mi auguro che andremo d'accordo! Concluse Morgana. Luna era sempre diffidente nei confronti delle compagne e degli uomini ma un pizzico di cortesia catturava sempre la sua attenzione, inoltre la numero 30 guardandola sorrise, forse per beffa, forse per gentilezza, ma non importava. Non vi fu' nessuna ulteriore conversazione e la giornata volgeva al termine, calò la sera su Ebes e Luna si domandava quando sarebbe arrivata l'ultima guerriera, non amava le attese ma immaginò che anche le altre probabilmente avevano affrontato lunghi viaggi. L'attesa non fu' però ulteriormente lunga, infatti, poco dopo il crepuscolo giunse nella stanza un colosso, aveva un'armatura strana ma Luna era certa fosse una claymore per via della lunga spada, oddio lunga... poco più di una spada bastarda per quel colosso di ragazza. Era alta oltre i due metri ed era massiccia, superava di gran lunga il quintale. Mio dio e lei chi è. Pensò Luna mentre la guardava un po' incuriosita e un po' stupita. Non passo molto finché la ragazzona si presentò sedendosi a terra per stare più comoda. Yo! Sono Andrea. Uh… piacere. Disse con uno strano tono, come una persona che cerca di esser cortese in modo forzato. Tra un pensiero e l'altro però l'olfatto di Luna prese per qualche istante il sopravvento. Nella stanza ristagnava un forte odore di salsedine, cosa che non la stupì troppo dato che erano in una località marittima, tracce di salsedine sulle corazze, ma quella Andrea era quella che ne emanava di più, inoltre, sembrava umida addosso, come se fosse giunta a nuoto o si sia fatta un bagno poco prima di arrivare. Ripresasi dalla sua piccola distrazione e tornato un silenzio di tomba nella camera Luna si accorse che erano un gruppo di poche parole, non che a Luna desse fastidio per inteso, anzi, ma se c'era una cosa che odiava di più delle chiacchiere era il perder tempo, così, cercò di incalzare un discorso dato che curiosamente la guerriera più minuta era rimasta in silenzio tutto il tempo. Beh dato che ora siamo tutte mi presento di nuovo, sono Luna, numero 29, sono giunta dalle terre del nord. Credo che sia il momento di sapere a chi è stata affidata questa missione e quindi che comanderà il gruppo in modo da sapere che lavoro ci aspetta. Immagino sia qualcosa di impegnativo se sono state richieste ben quattro guerriere, l'ultima volta che ho avuto un gruppo così numeroso mi è capitata una risvegliata. Un piccolo brivido si arrampicò sulla schiena di Luna al sol pensare a Maexxna, tuttavia sperava di sbagliarsi e si distrasse iniziando a fare congetture su chi sarebbe stata la caposquadra e che gradi avevano la minuta silenziosa e la ragazzona. Condizioni fisiche: Ottime, un po' più riposata. Condizioni psicologiche: Incuriosita dai nuovi volti Abilità in uso: Percezione dello yoki e Olfatto straordinario [Passive] Yoki in uso: 0% Resterò un lupo solitario finchè non troverò il branco giusto.
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08-08-2015, 05:49 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-08-2015 05:54 PM da Claire83.)
Messaggio: #7
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Parlato Era dunque arrivato il momento delle presentazioni. Dopo Morgana era giunta alla locanda un'altra guerriera dall'aspetto un po' insolito e dai modi diretti. Era molto più alta della numero trenta ed aveva un aspetto piuttosto mascolino. Data l'enorme stazza e l'impossibilità di stare comoda in quella piccola stanza, la guerriera che disse di chiamarsi Andrea si sedette per terra, salutando alla svelta le altre presenti nella stanza. Morgana osservò quelle che sarebbero state le compagne di viaggio per quella missione:erano un trio piuttosto insolito e variegato. Fortunatamente, la guerriera con la cicatrice cominciò a parlare, spezzando il silenzio. Morgana si sentì sollevata dall'incombenza di dover rompere il ghiaccio, almeno per quella volta. Quella guerriera disse di chiamarsi Luna e di provenire dalle Terre del Nord, ma fu una parola in particolare che richiamò l'attenzione della numero trenta. La guerriera disse che probabilmente l'Organizzazione aveva richiesto un numero così elevato di guerriere perchè avrebbero dovuto combattere contro una Risvegliata. Quella parola, fece riaffiorare vecchi ma mai dimenticati ricordi nella mente di Morgana. Le ritornò alla mente Semiramide e la missione con Angela nelle terre del Nord; era stato davvero difficile sopportare ciò che era accaduto alla sua compagna. Forse Luna, almeno da come aveva impostato il discorso, non aveva mai visto il risveglio di un'altra compagna e per lei, le risvegliate erano semplicemente degli orribili mostri da combattere. Morgana però non poteva rimuovere dalla mente l'immagine sofferente di Semiramide ed i disperati tentativi di lei e di Angela di dissuaderla dal risveglio. Si ricordò della promessa che si erano fatte quel giorno. Ne avrebbe potuto parlare con le altre? Sicuramente non era il momento adatto per farlo e, non si fidava abbastanza di loro per introdurre un discorso di tal sorta. Le conosceva appena. Decise quindi di tacere per il momento e di restare sul vago. In ogni caso volle però dare il suo contributo alla discussione, e poi Luna, le aveva dato una buona impressione, almeno per il momento. Colse quindi anche lei l'occasione per parlare. Mi ripresento anche io, dato che Andrea è appena arrivata. Mi chiamo Morgana e sono la numero trenta. Come Luna, anche io ho avuto modo di vedere una Risvegliata...anche se, l'idea di combatterci contro non mi entusiasma particolarmente. Vorrei sapere un po' più su di voi- disse guardando prima Andrea e poi Divina-dato che dobbiamo cooperare insieme. Sorrise ad entrambe, cercando di dimostrare un atteggiamento cordiale. Citazione:Yoki: 0% |
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09-08-2015, 12:32 AM
Messaggio: #8
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Allora, manco il tempo di arrivare e le altre già iniziano a blaterare. Be', ecco cosa mi becco a essere l'ultima arrivata. Colpa mia, colpa mia. Almeno fanno le presentazioni. Giusto. Non so granché di loro. Allora, quella un po' più grossa è Luna, numero 29. Quella coi capelli corti è Morgana, numero 30. Due abbastanza decenti, insomma, almeno si spera. E tutte e due parlano di una cosa molto, molto interessante a cui non avevo proprio pensato... siamo in quattro, c'hanno ragione. E anche io sono stata in una missione con altre tre guerriere... e c'erano Risvegliate. Tre. Bello. Bellissimo. Mi sono divertita un mondo quella volta. Certo, le ho prese non poco. Ma è stato davvero un gran combattimento. Mi viene da sorridere al solo pensiero. Risvegliate, eh? Sarebbe fantastico. Ne ho uccisa solo una, ma dannazione se è stato un combattimento di quelli seri! Spero tu abbia ragione. Ghigno verso Luna, che ha iniziato l'argomento. Morgana non sembra esaltata all'idea, ma che vada a quel paese. Io lo sono, eccome. Oh, comunque io sono la numero tredici. Vengo anch'io dal Nord, mi ci è voluto un pezzo a piedi fin qua in fondo. E lei è Maria Carolina. Indico col pollice il teschio che pende dalla spada. Cazzo se fa proprio effetto. Oh, sì, mi è venuto bene. La Distruttrice. Lo dico come se ha distrutto qualcosa sul serio. Lei, con la sua testa. Solo i nervi di Araldus, credo. La spada però ha distrutto un bel po' di robe, quello sì. Ora, per esclusione la tappetta sarà Divina, ma lascio che si presenta da sola. Io mi accontento di godermi l'effetto sulle due ragazzine e mi rilasso contro la parete. Non proprio comodissima, con la spada e tutto, ma vabbe'. Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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10-08-2015, 12:45 AM
Messaggio: #9
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
"Parlato" Pensato ______________ Guerrier di Dio, ch'a ristorar i danni
de' la sua fede Rabona Egli elesse, e securi fra l'arme e gli inganni de la terra e del mar vi scorse e resse si ch'abbiam tante e tante in sì pochi anni ribellanti provincie a lui sottomesse, e fra le genti debellate e dome stese l'insegne sue vittrici e 'l nome. Come era solita fare, Divina lasciò che Aldiger la cullasse quieta nelle ore dell'attesa. Il tempo era sempre breve e insufficiente per i Racconti Celestiali, tanto da impedire a qualcosa come la noia di toccarla minimamente. Fu anzi con un certo fastidio che la numero Otto dell'Organizzazione dovette di tanto in tanto interrompere i propri pensieri perché la porta della stanza si apriva, annunciandole ogni volta l'arrivo di una compagna. La prima ad arrivare si presentò come Luna, numero Ventinove; si trattava di una stangona dai lunghi capelli mossi e una vezzosa frania sulla destra, mentre l'occhio sinistro esibiva una cicatrice. Lì per lì, Divina pensò che aveva scelto il lato sbagliato su cui far cadere la frangia, ma non erano affari suoi - lei non aveva certo cicatrici, dopotutto, mica era uno scarto incapace di usare la Rigenerazione adeguatamente. La piccola Guerriera accantonò comunque le considerazioni per alzare pigramente la destra a mo' di saluto, e quindi far roteare l'indice per far indicare che si sarebbe parlato più tardi: non aveva nessuna intenzione di doversi ripetere, quindi tanto valeva che arrivassero le altre due prima. Tornò dunque alle sue rime. Più tardi - quanto? - arrivò la terza, e lì per lì Divina credette che Luna fosse rientrata da un'uscita di cui non si era accorta, ma vedendo la numero Ventinove pure nella stanza, diede un'occhiata migliore e si accorse che si trattava di una persona diversa. Era pure quest'altra una stangona con un ciuffo di capelli, ma stavolta sull'occhio destro; inoltre teneva i capelli corti, a parte un fivolo lungo che Divina trovò di pessimo gusto. Sì, era un'altra tizia. La capelli corti si presentò come Morgana, numero Trenta: peggio dell'altra, insomma. ... Ispero che l'ultima tenga un grado meliore. Con un duo di stangone mediocri, sperava almeno in una gregaria affidabile, altrimenti tanto sarebbe valso mandarla a lavorare da sola. Mosse comunque un cenno di capo a quella Morgana, quindi si girò sul fianco sinistro per chiarire di non voler essere disturbata: c'era pure Luna lì, che si divertissero tra loro. Mancava ancora un'ultima, dunque. Divina tornò alle sue rime. La quarta Guerriera giunse con la notte, come la numero Otto notò mentre un lieve vociare disturbò il silenzio notturno della locanda. Divina si rimise allora sulla schiena, onestamente un po' curiosa di vedere l'ultima arrivata; non dovette attendere poi molto: presto sentì dei passi, quindi la porta si aprì, e... ... ed entrò un armadio. ... Ista me mancava. La nuova arrivata era una gran bella tipa, tale da far sembrar piccolette le altre due stangone. Un teschio che penzolava dall'impugnatura della claymore sembrava esplicare il carattere del donnone. Divina decise che la tizia le piaceva: aveva l'aria di una capace di fare le cose da sola, non come fin troppe palle al piede. Il che era tutto quello che onestamente Teresa la Divina cercava in una compagna. L'armadia lì si sedette a terra presentandosi come Andrea, ma non disse il suo numero. Poco male: le Sorelle Stangone decisero lì per lì di ripresentarsi, cosa che la piccola apprezzò, e... ... Cosa favellò costei? La stangona uno - Luna, ecco -, menzionò un termine... interessante. Risvegliati. Divina ignorava che fossero, ma... dalla descrizione parevano interessanti. Incidentalmente, anche le altre parevano sapere di che si trattasse, e se Luna e Morgana non stavano ringalluzzendo alla prospettiva, Andrea - che era la numero Tredici, a proposito. Almeno! - sembrò ragionevolmente elettrizzata. La numero Otto poteva fare solo congetture, ma... aveva avuto non molto tempo prima un interessante essere da affrontare, e da tempo si chiedeva se non si trattasse del mistero che l'Organizzazione continuava a celarle dai tempi dello scontro con Serena. Oh, la missione si stava facendo davvero interessante. ... Assai 'l silentio vorrei aggirare, che Cort da tempo ama preservare... Non che eventualmente avrebbe dovuto abortire il progetto di diventare la numero Uno, ad ogni modo. Era comunque tempo di rompere il silenzio, si rese conto. "Gran caccia sarà, s'io sola non basto."
Così mormorando, Teresa la Divina si alzò, mettendosi a sedere sul letto e alzando lo sguardo verso le altre. Era sincera, ovviamente: il Drago di Borgo Nord l'aveva fatto fuori da sola, e se era quello un Risvegliato, beh... Sì, interessante. Certa comunque di avere l'attenzione delle tre, la piccola Guerriera proseguì. "Teresa io son, Divina nomata,
co' numero Otto classificata. A voi son miliore, e ista è Terra mia, così voi guidarò in guerra. Futil retengo sia 'l parlar adesso: nostro cliente è 'l villaggio stesso. Ognuna or scelga lo suo giaciglio, o meni l'uman a darne d'adatto: lavorerem con l'albeggiar vermiglio." Divina non si curò l'avessero davvero capita - affari loro -, ma ad ogni buon conto si ridistese a letto, girandosi sul lato sinistro e tirandosi su le coperte fino ad allora mai toccate. Chiudendo gli occhi, a Teresa la Divina non sarebbe dispiaciuto riveder le stelle. Citazione:Yoki utilizzato: 0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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10-08-2015, 01:26 PM
Messaggio: #10
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Dopo esservi presentate, ciascuna di voi si predispone a passare la notte come vuole. Divina dà a tutti il buon esempio e le altre, chi prima chi dopo, la imitano. La notte è serena, finché non venite svegliate da una serie di urla. Sembra che ci sia un gran baccano fuori dalla locanda. Volete dare un'occhiata o piuttosto cercate di riprendere sonno?
Turnazione: Divina Luna Morgana Andrea Narratore |
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11-08-2015, 11:46 PM
Messaggio: #11
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
"Parlato" Pensato ______________ Indosso la corazza, l'elmo in testa,
la spada al fianco, e in braccio avea lo scudo; e più leggier correa per la foresta, ch'al pallio rosso il villan mezzo ignudo. Timida pastorella mai si presta non volse piede innanzi a serpe crudo, com'ella tosto a lui il freno torse, che del guerrier, ch'a pie venìa, s'accorse. Era costui quel paladin gagliardo figliuol di quel nobile uom albano a cui pur dianzi il suo destrier vegliardo per puro caso uscito era di mano. Come alla donna egli drizzò lo sguardo, riconobbe, quantunque di lontano, lo divin sembiante di quel bel volto ch'alle amorose reti tenea involto. Teresa la Divina sognava, sognava di donne, cavalieri, armi, amori, cortesie ed audaci imprese. Sognava tranquilla, beata nella sua personale soddisfazione che le permetteva di tenere lontani gli incubi così frequenti nelle notti più tristi. Un urlo la riscosse bruscamente dal suo idilliaco sognare, facendola trasalire. "... Ch'ingiunge?!?"
La sorpresa le fece scappare, mezza addormentata, le prime parole che le arrivarono in bocca - anche se di certo le altre non avrebbero giudicato poi così naturali, ma lei non era le altre -: sorpresa, e confusione. La numero Otto sbatté le palpebre, sollevandosi sul fianco destro e guardandosi intorno: era in stanza con le altre - non che si fosse abbassata a controllare se ci fossero o no, ovviamente -, ed era notte fonda. Ma nulla sembrava fuori posto. A parte le grida, che ora riuscì meglio ad identificare. V'è chi fa gran clamo fuor de' locanda... Ubriachi, forse, o perditempo, o tutte e due le cose. Nulla che le impedisse di ignorarli e rigirarsi tra le coperte. Oppure... ... Melio 'scluder sia cosa a noi atta. Nel senso, anche i sassi lì ad Ebes sapevano certamente che loro quattro si trovavano alla locanda. Che fosse il loro... cliente? Quello a cui fare il servizio con la claymore, beninteso. Accarezzando la possibilità, Teresa la Divina sondò con la sua Percezione l'area circostante: se avesse Percepito dello Yoki in zona, beh... Sarebbe uscita, spada in mano. Se invece non avesse Percepito nulla -- le beghe umane avrebbero ben potuto attendere l'alba. Si sarebbe allora rimboccata le coperte, per tornare a sognare le rime dei Racconti Celestiali. Ah, sì: che le altre facessero come fosse parso loro meglio: era la loro Caposquadra, mica la loro balia. Citazione:Yoki utilizzato: 0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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12-08-2015, 07:19 PM
Messaggio: #12
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Spoiler (Click to View) Pensato Raaka Dopo le presentazioni ufficiali, Luna riuscì finalmente a sentire anche la piccoletta che era giunta per prima nella locanda, tipa dalla parlata strana, faticava a capirla ma più o meno il concetto si riusciva a cogliere. E così la piccoletta è la numero 8. Deve essere forte per essere una guerriera ad una cifra. Sembra che le prime guerriere dell'organizzazione siano tutte in forma mini. Smettila di fare la cretina Luna, sai benissimo che l'aspetto e le dimensioni non contano. Ricordi Aracne di cosa è stata capace? E' vero ma sembra strano, tra Aracne, questa Divina e Andrea sono rimasta un po' sbigottita. Divina, che per rango sarebbe stata la caposquadra, farfugliò qualcosa nella sua strana lingua suggerendo alle compagne di dormire perché avrebbero iniziato il lavoro all'alba del giorno seguente, o almeno questo Luna aveva intuito. Dopo aver seguito il consiglio della numero 8, le guerriere una dopo l'altra si misero a riposare, Luna si stese su uno dei quattro letti e chiuse gli occhi per dar ristoro al suo corpo. La notte passava serena quando il sonno della numero 29 venne interrotto improvvisamente da delle urla che sembravano provenire da fuori la locanda. Si alzò lentamente e notò nel buio della stanza la sagoma di una delle compagne che si era sollevata dal letto, dalla stazza e il letto sembrava Divina. La numero otto però rimase immobile sul letto senza muoversi, chissà cosa stava facendo, forse era sonnambula? Non importava, li fuori c'era molto baccano e Luna mossa dalla curiosità si alzò agilmente dal letto cercando di fare il meno rumore possibile. Per un attimo ebbe il dubbio sul fatto che la stanza avesse o no una finestra che affacciava verso l'esterno, così, si diede un'occhiata veloce intorno alla ricerca di un punto dal quale osservare meglio. Nel caso non avesse trovato una finestra, Luna si sarebbe avvicinata alla porta per aprirla lentamente e facendo il meno rumore possibile, in modo da ascoltare meglio e chissà, tirare anche un'annusata per vedere se c'era qualche odore sospetto. Condizioni fisiche:Eccellenti e riposata. Condizioni psicologiche: Incuriosita dal baccano. Abilità in uso:Percezione dello yoki [Passiva] Olfatto straordinario [Attiva] Yoki in uso: 0% Resterò un lupo solitario finchè non troverò il branco giusto.
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13-08-2015, 04:11 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-08-2015 04:25 PM da Claire83.)
Messaggio: #13
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Pensato-Sussurro- Parlato Le prime impressioni di Morgana si erano rivelate fondate: erano un trio decisamente strano. Andrea, la massiccia guerriera che era giunta per ultima nella locanda, sembrava entusiasta di combattere e questo, tutto sommato rincuorò la numero trenta. Di sicuro, se avessero combattuto contro una Risvegliata, non se la sarebbe data a gambe e sarebbe stata un valido supporto, almeno quanto a forza fisica. Aggiunse anche di averne uccisa una in precedenza. Ed oltretutto, anche nei fatti sembrava abbastanza decisa. Mostrò loro una testa mozzata di yoma a cui aveva dato finanche un nome: Maria Carolina. Morgana si trattene dal ridere. Non sembrava un nome da yoma, ma indubbiamente questa Andrea era dotata di un discreto senso dell'umorismo. Questa pare più folle di Echidna...ma sembra più simpatica. Anche Luna le aveva fatto un'impressione positiva, sebbene rispetto alla "gigante" del gruppo fosse più schiva. Impressione diversa invece, le aveva dato Divina. Ci volle un po' per comprendere le parole della numero otto: si esprimeva con un linguaggio alquanto forbito. Era lei la caposquadra per quella missione, ma aveva, almeno per il momento, dei modi di fare piuttosto altezzosi ed arroganti. Si era proclamata "la migliore". Era solo apparenza o avrebbe dovuto conoscerla meglio? Se avesse mantenuto quell'atteggiamento per tutto il corso della missione, non sarebbe stata di certo semplice da sopportare. Uhm, ..se questa è la caposquadra... cominciamo bene! Si ricordò per un attimo della precedente esperienza avuta nelle catacombe ed assunse per un attimo un'espressione di disgusto. Era arrivato il tempo di riposare dopo quel lungo viaggio e così la numero trenta emulò le compagne, accomodandosi su uno dei letti presenti nella stanza. Il sonno fu abbastanza tranquillo, senza troppi intoppi. Stava facendo come al solito una passeggiata in cerca di fiori da raccogliere, ma in particolare desiderava cogliere delle rose. Era da tanto che la madre di Morgana era venuta a mancare e, come era solita fare,la ragazza cercava di scegliere i fiori più belli da riporle sulla tomba. Ad un tratto il rosso vermiglio di un cespuglio di rose catturò la sua attenzione. Decise di raggiungerlo per cogliere almeno uno di quegli splendidi fiori. Il cespuglio era celato da un intrico di rovi, ma la ragazza fu così testarda da attraversarlo senza timore di pungersi o farsi del male. Lo oltrepassò incurante dei rovi. Si accovacciò sanguinante in ginocchio ai piedi del cespuglio e tese la mano per cogliere la rosa più bella, ci riuscì ma mentre stava per prenderla, sentì un sussurro a lei familiare. Morgana, sei sicura di quello che stai facendo? Sei ancora in tempo per tornare indietro. La ragazza ignorò la voce e colse la rosa, ma si punse con le spine di quel fiore. Era talmente forte il desiderio di averla con sè che non si accorse che piano piano la sua mano cominciava a sanguinare. In un attimo le sue vesti cominciarono ad insozzarsi di sangue. Osservò la splendida rosa e la strinse a sè, scoppio a ridere ed i suoi occhi divennero dorati, poi udì un urlo. Si svegliò sudata nel cuore della notte. Stava sognando ma quell'urlo era reale. Notò Luna e Divina, destarsi. Era accaduto qualcosa al di fuori della locanda ed avrebbero dovuto indagare. Ancora leggermente scossa dal sogno che aveva fatto, si alzò dal letto e mettendosi in piedi, tentò di cercare la porta portando con se la propria spada. Vado a vedere che sta succedendo là fuori, disse alle altre. Non aveva voglia di perdersi in chiacchere, ma era desiderosa di passare direttamente all'azione, uscendo fuori dalla locanda. Avrebbe quindi attivato la percezione per vedere se ci fosse uno yoma nei paraggi. Citazione:Yoki: 0% |
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13-08-2015, 08:21 PM
Messaggio: #14
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Va bene, questa proprio mi è nuova. La tappetta - come previsto Divina, la caposquadra - parla in un modo tutto suo. Nel senso che non si capisce un cazzo di quel che dice. Credo abbia detto che è Divina, o Teresa, non si sa, è la numero otto ed è la caposquadra. Del resto, bo. E questo l'ho capito solo perché praticamente lo sapevo già. Oh, bene. Mi divertirò proprio a capire gli ordini di questa qua. Proprio adesso che ho imparato - circa - a leggere, devo imparare una nuova cazzo di lingua. Grandioso. Ma tanto a chi voglio darla a bere: non ascoltavo gli ordini manco se me li dava normalmente. Be', la fine della storia è che spero che non parli tanto, ma non sembra il tipo. Almeno quello. Se combatte e basta ed è brava, a me va bene. E se mi dice di fare qualcosa, farò finta di non capire. O non capirò davvero. E' uguale. Intanto le altre si mettono sui letti a dormire. Fighette. Io me ne sto esattamente dove sono, cioè seduta contro il muro accanto alla porta, e dormo lì. Probabile che il letto non mi reggeva comunque. Un po' di riposo mi serviva, lo ammetto, quindi chiudo gli occhi e me lo prendo. Solo che a un certo punto mi sveglio. C'è un gran casino: gente che urla fuori chissà dove, Divina concentrata su chissà cosa, Luna che si guarda in giro dispersa e Morgana che corre alla porta. Eh, no, aspetta, calma. Un cazzo. Qui l'ordine è andato a puttane prima ancora di cominciare. Non va bene. A me piace fare le cose per i cazzi miei, ma qui c'è solo un sacco di confusione. Mi alzo - anche se mica del tutto, la stanza è piccola - e mi metto davanti alla porta. Non facciamo cazzate. Se è davvero una di quelle cose, correrle addosso una alla volta non è una grande idea. Sì, va bene, io ne ho uccisa una da sola e Gaia addirittura due. Ma le altre due che erano con noi le hanno prese di brutto, e neanche io ne sono uscita proprio bene. Non mi va tanto giù dover giocare di squadra, ma a volte serve. Come quella volta che Olivia mi ha fatto ammazzare lo Yoma troppo veloce. Schifoso. Il punto è che se Morgana, che è la più scarsa, si lancia addosso a una Risvegliata da sola, muore. E da morta non ci serve a un cazzo. Forse manco da viva, ma vabbe'. E poi, sappiamo che è quella cosa? Avete almeno controllato? La mia percezione non è granché, ma così vicino penso che lo sentivo uno Yoki grosso. Eh. Cazzo se è grosso lo Yoki di quegli affari. Non credo c'era problema, neanche per me. E ora che ci penso, Divina magari sta facendo proprio quello. Controllo pure io, ma sono scarsa, quindi bo. Comunque vado io a controllare. Se è una rissa... tanto meglio. E se no, sono sicura che loro sono dieci volte più veloci di me e se serve mi aiutano. Ah, sì, ogni tanto ragionare serve. Sono proprio contenta di me stessa, cazzo. Prima di partire do un'occhio a Divina, chissà che non ha scoperto qualcosa intanto. Lo so che tutta questa... come si chiama? Prudenza non è da me, ma sul serio, non ci si scherza con quei cosi. Certo, poi quando partono le botte è un'altra storia. Ma prima... meglio non fare stronzate. Mica voglio crepare PRIMA di menare qualcuno. Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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13-08-2015, 09:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-08-2015 09:37 PM da Narratore.)
Messaggio: #15
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Divina: non percepisci alcuna fonte di yoki.
Luna: senti un intenso odore di sangue provenire dalla strada. Affacciandoti alla finestra vedi un nutrito gruppo di persone. Non capisci bene, con il buio, cosa stia succedendo. Mentre osservi, due tue compagne prendono la porta e scendono di sotto. Pochi secondi dopo le vedi avvicinarsi alla folla. Andrea e Morgana: dopo l'intervento di Andrea, decidete di scendere insieme. Vi ritrovate nella strada principale. Siete proprio sotto la finestra della vostra stanza. Una piccola folla di persone si è riunita intorno a un bambino. Il piccolo non avrà più di dieci anni ed è completamente ricoperto di sangue. Turnazione invariata. |
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15-08-2015, 12:35 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-08-2015 12:36 PM da Hankegami.)
Messaggio: #16
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
"Parlato" Pensato ______________ Nulla. Nulla di nulla. Questo significava che a fare tanto baccano erano degli umani. ... Villan ch'affatto tengon 'l tempo caro. Indispettita, la numero Otto si distese di nuovo sul letto, e rimboccatasi le coperte ri raggomitolò su se stessa stendendosi sul lato sinistro. Ispero ch'almen oltre lo sonno mio non tolgan. L'altre, ve' pur a divertìo! Non le interessava che le tre spilungone volessero sprecare tempo con dei perditempo umani: affari loro, e comunque anche se avessero passato la notte in bianco non sarebbe successo nulla. Erano Guerriere di un qualche tipo, dopotutto. Ancora maldisposta, Teresa la Divina rinchiuse gli occhi sperando di riuscire a riprendere sonno senza problemi. Citazione:Yoki utilizzato: 0% ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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16-08-2015, 09:54 PM
Messaggio: #17
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato
Pensato Un forte odore di sangue pervase il naso di Luna alimentando la curiosità della giovane che affacciandosi alla finestra non notò null'altro che un numeroso gruppo di persone. Si girò verso la porta e notò che Andrea e Morgana si stavano già avviando di sotto. Strano... sento del sangue ma se vi fosse stato uno yoma di certo non vi sarebbe della gente di sotto. La curiosità si fece quindi più forte tanto che Luna decise così di andare giù a controllare, una volta fattasi un'idea avrebbe scelto se tornare su a riposare oppure no. Condizioni fisiche: Eccellenti e riposata. Condizioni psicologiche: Curiosa e un po' eccitata. Abilità in uso: Percezione dello yoki [Passiva] Olfatto straordinario [Passiva] Yoki in uso: 0% Resterò un lupo solitario finchè non troverò il branco giusto.
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26-08-2015, 03:12 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 26-08-2015 03:17 PM da Claire83.)
Messaggio: #18
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Pensato- Sussurrato-Parlato Morgana aveva forse preso una scelta affrettata, ed Andrea era prontamente intervenuta a bloccarla. Avventurarsi fuori dalla locanda da sola, non era la scelta migliore, ma la numera trenta, non era di certo solita restare con le mani in mano senza far nulla. Supportata dalla vicinanza della guerriera "colosso", Morgana era quindi uscita dalla stanza in cui le guerriere dormivano per rendersi conto di cosa fosse accaduto e di quale fosse il motivo di tanto clamore. Atteggiamento diverso invece, aveva avuto Divina che aveva preferito ritornare a dormire. Che strana...è ritornata tranquillamente a dormire... Scese in strada, entrambe le guerriere si ritrovarono nella strada principale, dove una folla di persona era situata attorno al cadavere di un bambino. La scena che si presentò ai suoi occhi fu decisamente agghiacciante. Il corpo del bambino era ricoperto di sangue e sembrava all'apparenza non avere più di dieci anni. Povero piccolo, pensò Morgana. A questo punto non c'era null'altro da fare che indagare e fare qualche domanda alle persone lì presenti. Direi di prendere qualche informazione da queste persone e chiedere se hanno visto qualcosa in particolare che potrebbe esserci utile per capire cosa sia successo, sussurrò ad Andrea. Si fece quindi avanti e rivolgendosi alla gente disse loro:<< C'è qualcuno che ha visto cosa sia accaduto e che può darci informazioni utili per fare chiarezza sulla morte di questo bambino?>> Sperava che quegli umani sarebbero stati collaborativi e che non si sarebbero dimostrati ostili dato che loro erano pur sempre delle streghe dagli occhi d'argento. Citazione:Yoki: 0% |
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27-08-2015, 12:41 PM
Messaggio: #19
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Niente Yoki. Da questa distanza, se c'era lo sentivo pure io. Cioè, va bene che non sono brava, ma se allo Yoma sto per sbatterci contro me ne accorgo, che cazzo. Comunque quella lì, come si chiama... Morgana ha deciso che mi seguiva. Ma se ho detto che andavo IO... vabbe', fa lo stesso. Tanto non c'è nessuno, qua, solo un po' di gente e un bambino. Ricoperto di sangue. Bah, niente risse? Forse facevo meglio a lasciarla andare e tornarmene a dormire. Ma ormai siamo qua, vediamo che cazzo succede. Morgana sembra voler prendere la parola, e io faccio spallucce: che si arrangi, a me interessa abbastanza poco. Sbadiglio e incrocio le braccia: mettiamo in chiaro che non ho voglia di perdere tempo. Se come penso non è niente di utile, me ne tornerò a dormire. Se invece si scopre che c'è da menare le mani... la caposquadra credo non avrà problemi se mi diverto un po'. Giusto? Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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27-08-2015, 01:08 PM
Messaggio: #20
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
Morgana e Andrea: vi accorgete che il bambino non è morto. Sì, è ricoperto di sangue, ma si agita e respira, lamentandosi visibilmente e singhiozzando. Gli uomini e le donne che lo circondano sono alcuni impauriti, altri arrabbiati. Vedendovi arrivare si scostano per permettervi di assistere alla scena e uno dei presenti esclama in vostra direzione:
«È scappato al mostro! È riuscito a tornare! Sia lode alle dee!» Un altro uomo più anziano commenta: «È il figlio di Jack. Era stato rapito qualche giorno fa insieme ad altri due suoi amici, li davamo per morti, ormai... il mostro non lascia mai che una sua vittima fugga!» Il coro di voci si fa più intenso man mano che tutti si accertano che il figlio di Jack stia bene per davvero. «Vi prego, dovete mettere fine alle atrocità contro il nostro villaggio, quanto prima!» Luna: assisti alla scena dalla finestra. Non senti tutto benissimo, ma ti fai un'idea della situazione. Divina: il chiasso all'esterno non ti fa dormire. Turnazione invariata. |
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