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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
06-11-2012, 06:06 PM
Messaggio: #2
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato
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Staph, prima mattina.
Sempre lo stesso sole del cacchio.
Un inserviente bussa e quando entra mi trova già davanti alla porta: è da due giorni che non dormo che con un occhio, sono particolarmente nervosa per qualche motivo. Dice che devo andare davanti alle porte della città per ordine di Hayez. Lo scosto, afferro la spada che sta appena fuori dalla mia stanza e parto. Credo di avergli rotto un paio di costole con la mia gentilezza, ma fa lo stesso.
Arrivo dove devo ed ecco un altro costume di Hayez che mi lascia incerta se ridergli in faccia o guardarlo storto. Scelgo la seconda, dato che ho le palle girate. Stavolta ha messo un abito che a occhio e croce vorrebbe sostituire quel sole schifido che non brilla manco a pagarlo, un cappello ridicolissimo e... ha in mano una frusta, e sembra piacergli un sacco. Buon per lui. Ma quegli occhialetti ci stanno come i cavoli a merenda. Se, magari avessi avuto io cavoli a ogni merenda. Ma sorvoliamo.
Oh, ben trovate!
Aspetta, ha parlato al plurale? Da quando mi mostra tutto 'sto rispetto? Non mi torna. Guardo giù al mio fianco e noto che, in fondo, Hayez non è uscito di testa: siamo effettivamente in due. Lei sembra una di quelle bambole di pezza con cui di solito giocano le bambine. Uhm, no. Non di pezza, quelle fanno schifo. Di... di... be', quelle bambole delle troiette nobili, insomma. Una di quelle. Tutto al posto giusto, sembra fatta da un cavolo di artigiano. Bene, Miss Perfezione. Sono nella merda. Questa qua mi morirà entro i primi due colpi. Ma sto divagando. A momenti mi perdo le parole di Hayez. La carrozza che sta alle sue spalle, e che noto solo ora che la indica, servirà a quanto pare per la missione. Fantastico, ora spiegami come ci entro. Ah, e dato che ci sei, spiegami anche cosa vai blaterando. Intanto ci siamo visti non molto tempo fa, in un altro dei tuoi geniali momenti di idiozia. E poi... questa nanetta anoressica sarebbe la numero ventuno? Ma non diciamo balle.
No, scusa, numero ventuno? Non ci sarà un errore?
Lo chiedo ad Hayez, ma anche a lei. Magari c'è davvero stato un errore, e non vuole essere sopravvalutata. Che ne so. Comunque lui mi ignora e lascio perdere, per il momento. E' meglio che mi concentri su quello che dice. E il risultato è che... non ci ho capito niente. Paroloni e nomi strambi sono tutto quello che è uscito da quella bocca troppo sorridente. Qualcosa mi dice che c'è uno Yoma da accoppare, ma più di questo non è che abbia capito.
Uhm... terribile? Cosa sarebbe terribile? Taglia corto e muoviamoci!
Avanzo a passo di carica verso la carrozza, ma ancora una volta vengo trattenuta dalla parlantina decisamente troppo sciolta di quel trasformista da strapazzo. Dice, stavolta lo capisco, che per qualche motivo non possiamo andare dove dobbiamo andare come Claymore. E parla di travestimenti e coperture. Mentre mi chiedo a cosa potrebbe servire una tettoia in questo caso, mi ritrovo in mano un sacchetto. Lo apro con due dita e ci trovo dentro alcune palline scure. Uhm... pillole per la soppressione dello Yoki, ecco cosa sono! Ero sicura di saperlo. Bene, dopo questa soddisfazione arriva la cattiva notizia: un biglietto del cavolo scritto peraltro in maniera illeggibile. Sembra che gli uomini in nero abbiano deciso di ridermi alle spalle di comune accordo. Dopo un'occhiata omicida ad Hayez, che non perde il suo stupido sorriso, mi avventuro nella lettura. Saltando le parole più difficili e quelle con la maiuscola, che leggerò quando avrò più tempo, forse, il senso è che sono una specie di eroe di guerra. Figo. Mi volto e cerco di capire cosa sia il ruolo dell'altra in tutta la faccenda. Chinandomi per raggiungere l'uomo in nero, sussurro:
Ma scusa, lei cosa c'entra? Non potevo sistemare le cose da sola come al solito?
Mi fermo giusto il tempo di una eventuale risposta prima di raddrizzarmi e sentire che chiama un assistente. Che porta dei vestiti. Quello che sembra della mia taglia è a giudicare da tutte le medagliette una specie di divisa da militare. Ok, carino, ma farà schifissimo per combattere. Non c'è proprio alternativa? Do un'occhiata all'altro, che sembra ancora peggio: in che guaio ci sta ficcando questo stupido? Mentre il genio annuncia felicissimo che sarà  il nostro coc... qualcosa, io torno dalla mia compagna di squadra e per la prima volta le rivolgo seriamente la parola.
Senti... uhm... Aphrodite, giusto? Non so chi sei né quanto forte sei, ma adesso non è importante. Temo che ci toccherà collaborare, quindi vediamo di farlo decentemente. Ora, per cominciare, spiegami cos'hai capito che dobbiamo fare, dato che io mi sono persa. E spiegami anche perché dovremmo metterci addosso quella roba e leggere questi.
Mi sforzo di sorridere incoraggiante, anche se probabilmente il risultato sarà una smorfia orrenda, mentre agito il foglio davanti alla sua faccia. Spero proprio che ci abbia capito qualcosa, altrimenti siamo in un mare di... be', si capisce.
La giornata non sembra cominciare bene....

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: Perfetto.
Stato psicologico: Tesa dalla notte, confusa dalle parole di Hayez(o meglio, dal fatto di non aver capito un accidente delle medesime), ancor più stupita di vedere arrivare gli abiti. Irritata dal foglietto. Intenzionata a cercare la collaborazione di Aphrodite con le buone, almeno per il momento.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva) concentrata su Aphrodite per cercare di capire se si merita il suo numero.

[Immagine: 2j0cw1s.jpg]


"La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel)
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