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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
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11-05-2013, 10:23 PM
Messaggio: #67
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"MA CHE CAVOLO! Stavamo andando così bene... si può sapere perché diamine hai deciso di fare di testa tua e rovinare tutto??! Erano queste le parole che Olivia avrebbe voluto gridare in faccia ad Andrea, se soltanto avesse potuto. Ma non poteva (per svariate ragioni), motivo per cui si limitò a pensarle, le parole, anche se in quel momento la voglia di mandare l'energumena a quel paese era tanta. Ed era comprensibile, se si pensava al fatto che mentre lei si sforzava di recitare il suo ruolo stando attenta a non fare errori, la compagna invece si prendeva la libertà di dire e fare quel cavolo che voleva infischiandosene altamente delle conseguenze. Andrea doveva solo limitarsi a ripetere (senza sbagliare, ovvio) quello lei le suggeriva all'orecchio, tutto qui! Non c'era niente di complicato o di difficile da capire, anche una bambina ne sarebbe stata capace. Una bambina ci sarebbe riuscita. Andrea, no. Al contrario, l'energumena prima aveva ammesso candidamente che tutto quanto aveva detto fino ad allora non era farina del suo sacco, ma bensì il frutto della mente di Olivia (e questo probabilmente lo avevano già capito in molti, se non tutti), e poi non contenta aveva offeso Madame Jeanne Lamant scatenando così un coro di proteste da parte di più o meno tutti i nobili presenti. Ora, ad essere del tutto sinceri Olivia, pur comprendendo per quale ragione Madame si fosse sentita offesa, giudicava la reazione della nobildonna piuttosto esagerata e sproporzionata rispetto a quella che era l'effettiva entità dell'offesa arrecatale. Tuttavia, il punto era che tale reazione, giustificata o meno che fosse, rischiava di compromettere il lavoro che lei aveva svolto fin lì. Il che sarebbe stato a dir poco frustrante. Fortunatamente Hayez e il Conte intervennero a placare gli animi, e fu quindi deciso di riprendere il gioco come se nulla fosse successo... peccato solo che adesso ci fossero un'arrabbiatissima Madame Lamant (che esigeva da Andrea delle scuse formali) da placare, e un'energumena zuccona da convincere a giocare secondo le regole. E ovviamente, a chi è che spettava l'arduo compito di provvedere a metterci una pezza? A Olivia, ovviamente. Dannazione... Pensò la ragazza, cercando di smaltire l'irritazione che provava in modo da poter ragionare a mente lucida ... dovrò provare a farla ragionare. Prima mi ha dato retta, spero di riuscire a convincerla un'altra volta a fare come le dico. A quel punto, Olivia si prese qualche istante per pensare a cosa dire ad Andrea e a come dirlo, dopodiché si chinò nuovamente in avanti per sussurrare all'orecchio della compagna: "Lo vuoi capire o no che dobbiamo giocare secondo le loro fottute regole?? Che cazzo pensi, che io sia troppo timida per dare le risposte ad alta voce? Ti sbagli di grosso! Se ti parlo nell'orecchio è perché la regola del gioco è che soltanto tu puoi dare le risposte. Devono uscire dalla tua bocca, con la tua voce, altrimenti non è valido! Vuoi dirmi che è una stronzata? Sono d'accordo, ma questa è la regola, e noi non ci possiamo fare niente. Credimi, se avessi potuto rispondere io direttamente, sta pur certa che lo avrei fatto." disse la ragazza, che poi aggiunse, in tono più conciliante: "Senti, lo so che non ti piace questa farsa. Ti capisco, non piace neanche a me. Ma dopo essere arrivate fino a questo punto, non ha senso mandare tutto a puttane proprio adesso, non sei d'accordo? Stiamo vincendo noi, ancora un pò e potremo alzarci da questo tavolo e andare a cercare quel bastardo di uno Yoma, si tratta soltanto di avere ancora un pò di pazienza. Se ti da così fastidio limitarti a ripetere quello che ti dico io allora fallo tu un indovinello, se ne sei capace. Ma se non lo sei, allora non hai altra scelta che usare i miei, a cominciare da quello che ti ho suggerito poco fa." disse la ragazza, prima di concludere dicendo: "Ah, e per favore, scusati con Jeanne, sennò non la smette più di rompere i coglioni. Basta che le dici - Porgo le mie scuse, Madame - dovrebbe essere sufficiente. Ma mi raccomando, niente nomi, che sennò si offende un'altra volta." A quel punto, Olivia tacque. Sarebbe riuscita a farsi ascoltare dall'energumena? O questa volta, malgrado i suoi sforzi per evitarlo, Andrea avrebbe mandato tutto in malora? Beh, stava per scoprirlo... Citazione:Stato Fisico: Illesa. I suoi occhi hanno ripreso il loro originale color verde oliva dopo l'assunzione del farmaco.
Join us, brothers and sisters. Join us in the shadows were we stand vigilant. Join us as we carry the duty that cannot be forsworn. And should you perish, know that your sacrifice will not be forgotten, and that one day we shall join you. |
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