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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
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06-11-2012, 12:43 AM
Messaggio: #1
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
IL GIOCO DELLE CARTE ALLA CORTE DEL CONTE
C'è una donna che semina il grano... Staph, prima mattina. Sempre il medesimo primo Sole freddo e arido. Svegliate ognuna da un inserviente, Andrea ed Aphrodite sapevano di doversi presentare quanto prima alle porte della città: ordine di Hayez. Quello che di certo non si erano aspettate fu di ritrovarsi l'uomo in nero vestito ad ampio sbuffo d'una teoria di colori sgargianti e accesi che andavano dal giallo al rosso, il quale stava agitando deliziato una frusta davanti ad una ricca carrozza di legno cromato tirata da sei cavalli bianchi in tiri da due. Solo gli occhialini a pince-nez rimanevano al loro posto, mentre addirittura il cilindro era stato sostituito da un cappello floscio decorato con piume di fagiano e oca. «Oh, ben trovate!» le salutò Hayez alzando il capo, tutto sorridente; indicò quindi orgoglioso la carrozza con la frusta «Meravigliosa, vero? E' per la missione che dovrete svolgere.» L'uomo in nero passò poi lo sguardo da Andrea - sua vecchia conoscenza - ad Aphrodite - e lì¬ il sorriso si attenuò. «... Ah, sì. Quasi dimenticavo.» si levò il cappello con la mano libera, rivelando capelli neri e imbrillantinati «Sono Hayez, per servirvi, care Aphrodite... e Andrea: sei diventata la numero 27, ormai! Come passa il tempo! La nostra... ammaliante compagna è invece la numero 21, vero?» Ammaliante? Evidentemente Ufizu aveva parlato «Una posizione di tutto rispetto.» Fatto il salamecco, l'uomo in nero si rimise il cappello e sorrise, se possibile ancor più di prima. «Ora, scusate la fretta, chiudo i preamboli... Vedrete che potremo conoscerci meglio durante il viaggio.» un luccichio sinistro gli passò per gli occhi «Piuttosto... la missione. Una certa personalità - che vuole mantenere l'anonimato, per inciso - chi ha... profumatamente incaricato d'occuparci d'uno Yoma che sta seminando il terrore tra le campagne di Gèricault, nelle Terre del Centro; in verità, il dovere d'informarci sarebbe dovuto spettare al Conte locale, Aloysius de Montmartre... ma, ahimè, pare preferisca dedicarsi alle feste nella sua villa. Quanto di più agghiacciante, le tracce del mostro scompaiono sempre nei pressi della magione comitale: terribile, non è vero?» Lo sarebbe stato di più, se Hayez non fosse rimasto sorridente per tutto il tempo. «Ma il problema più grosso sarà indagare: senza un adeguato invito, non potrete nemmeno entrare nella magione, figuriamoci indagare... Per non parlare di presentarci come Claymore. S'impone un travestimento, ragazze, e noi saremo gli agenti sotto copertura!» Detto questo, l'uomo in nero fece uscire dal mantello rosso ricamato di giallo che portava drappeggiato su una spalla due sacchetti, e ne lanciò uno ad Andrea ed uno ad Aphrodite. «A voi. Prima di dirmi qualsiasi cosa, però... apriteli.» Il suo sorriso era scintillante. Andrea nel suo sacchetto trovò tre pillole per sopprimere lo Yoki, un invito a Villa Gèricault per tale "Cap. Andrea Tourier de la Varalle", e... il seguente appunto: Andrea Tourier de la Varalle, Capitano della 6a Armata del Confederato Esercito d'Alessandro. Unica figlia di Louis Tourier, quinto Marchese de la Varalle (Tolouse centromeridionale) e di sua moglie Anne-Marie nata Courcy de la Jurienne, cresciuta dal padre come se fosse il figlio maschio mai avuto. Veterana della Terza Guerra di Confine, perse un braccio durante la Battaglia di Mauréy. In quello di Aphrodite, c'erano pure tre pillole ed un appunto: Aphrodite, villana senza cognome, terza figlia femmina e settima in totale di Gautier, contadino, e di sua moglie Madgalène, nata nel paese di Varalle nell'omonimo marchesato della Toulouse centromeridionale. Entrata al servizio dei marchesi de la Varalle all'età di dieci anni, è recentemente passata al servizio personale di mademoiselle Andrea. Accompagna la padrona alla festa. «... Brera, i vestiti!» Forse temendo qualche reazione, Hayez giocò d'anticipo: da dietro la carrozza sbucò un uomo incappucciato che portava due manichini su rotelle che vestivano degli abiti: un elegante completo da ufficiale di taglia bella larga, e un più femminile abito nero da domestica con tanto di grembiule e cuffietta di pizzo. «Io vi farò da cocchiere fino alla villa.» annunciò Hayez battendo le mani «Contente?» Turnazione: Hotenshi AnDremion |
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06-11-2012, 06:06 PM
Messaggio: #2
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Parlato da altri Staph, prima mattina. Sempre lo stesso sole del cacchio. Un inserviente bussa e quando entra mi trova già davanti alla porta: è da due giorni che non dormo che con un occhio, sono particolarmente nervosa per qualche motivo. Dice che devo andare davanti alle porte della città per ordine di Hayez. Lo scosto, afferro la spada che sta appena fuori dalla mia stanza e parto. Credo di avergli rotto un paio di costole con la mia gentilezza, ma fa lo stesso. Arrivo dove devo ed ecco un altro costume di Hayez che mi lascia incerta se ridergli in faccia o guardarlo storto. Scelgo la seconda, dato che ho le palle girate. Stavolta ha messo un abito che a occhio e croce vorrebbe sostituire quel sole schifido che non brilla manco a pagarlo, un cappello ridicolissimo e... ha in mano una frusta, e sembra piacergli un sacco. Buon per lui. Ma quegli occhialetti ci stanno come i cavoli a merenda. Se, magari avessi avuto io cavoli a ogni merenda. Ma sorvoliamo. Oh, ben trovate! Aspetta, ha parlato al plurale? Da quando mi mostra tutto 'sto rispetto? Non mi torna. Guardo giù al mio fianco e noto che, in fondo, Hayez non è uscito di testa: siamo effettivamente in due. Lei sembra una di quelle bambole di pezza con cui di solito giocano le bambine. Uhm, no. Non di pezza, quelle fanno schifo. Di... di... be', quelle bambole delle troiette nobili, insomma. Una di quelle. Tutto al posto giusto, sembra fatta da un cavolo di artigiano. Bene, Miss Perfezione. Sono nella merda. Questa qua mi morirà entro i primi due colpi. Ma sto divagando. A momenti mi perdo le parole di Hayez. La carrozza che sta alle sue spalle, e che noto solo ora che la indica, servirà a quanto pare per la missione. Fantastico, ora spiegami come ci entro. Ah, e dato che ci sei, spiegami anche cosa vai blaterando. Intanto ci siamo visti non molto tempo fa, in un altro dei tuoi geniali momenti di idiozia. E poi... questa nanetta anoressica sarebbe la numero ventuno? Ma non diciamo balle. No, scusa, numero ventuno? Non ci sarà un errore? Lo chiedo ad Hayez, ma anche a lei. Magari c'è davvero stato un errore, e non vuole essere sopravvalutata. Che ne so. Comunque lui mi ignora e lascio perdere, per il momento. E' meglio che mi concentri su quello che dice. E il risultato è che... non ci ho capito niente. Paroloni e nomi strambi sono tutto quello che è uscito da quella bocca troppo sorridente. Qualcosa mi dice che c'è uno Yoma da accoppare, ma più di questo non è che abbia capito. Uhm... terribile? Cosa sarebbe terribile? Taglia corto e muoviamoci! Avanzo a passo di carica verso la carrozza, ma ancora una volta vengo trattenuta dalla parlantina decisamente troppo sciolta di quel trasformista da strapazzo. Dice, stavolta lo capisco, che per qualche motivo non possiamo andare dove dobbiamo andare come Claymore. E parla di travestimenti e coperture. Mentre mi chiedo a cosa potrebbe servire una tettoia in questo caso, mi ritrovo in mano un sacchetto. Lo apro con due dita e ci trovo dentro alcune palline scure. Uhm... pillole per la soppressione dello Yoki, ecco cosa sono! Ero sicura di saperlo. Bene, dopo questa soddisfazione arriva la cattiva notizia: un biglietto del cavolo scritto peraltro in maniera illeggibile. Sembra che gli uomini in nero abbiano deciso di ridermi alle spalle di comune accordo. Dopo un'occhiata omicida ad Hayez, che non perde il suo stupido sorriso, mi avventuro nella lettura. Saltando le parole più difficili e quelle con la maiuscola, che leggerò quando avrò più tempo, forse, il senso è che sono una specie di eroe di guerra. Figo. Mi volto e cerco di capire cosa sia il ruolo dell'altra in tutta la faccenda. Chinandomi per raggiungere l'uomo in nero, sussurro: Ma scusa, lei cosa c'entra? Non potevo sistemare le cose da sola come al solito? Mi fermo giusto il tempo di una eventuale risposta prima di raddrizzarmi e sentire che chiama un assistente. Che porta dei vestiti. Quello che sembra della mia taglia è a giudicare da tutte le medagliette una specie di divisa da militare. Ok, carino, ma farà schifissimo per combattere. Non c'è proprio alternativa? Do un'occhiata all'altro, che sembra ancora peggio: in che guaio ci sta ficcando questo stupido? Mentre il genio annuncia felicissimo che sarà il nostro coc... qualcosa, io torno dalla mia compagna di squadra e per la prima volta le rivolgo seriamente la parola. Senti... uhm... Aphrodite, giusto? Non so chi sei né quanto forte sei, ma adesso non è importante. Temo che ci toccherà collaborare, quindi vediamo di farlo decentemente. Ora, per cominciare, spiegami cos'hai capito che dobbiamo fare, dato che io mi sono persa. E spiegami anche perché dovremmo metterci addosso quella roba e leggere questi. Mi sforzo di sorridere incoraggiante, anche se probabilmente il risultato sarà una smorfia orrenda, mentre agito il foglio davanti alla sua faccia. Spero proprio che ci abbia capito qualcosa, altrimenti siamo in un mare di... be', si capisce. La giornata non sembra cominciare bene.... Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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08-11-2012, 04:33 PM
Messaggio: #3
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Pensato
Parlato Parlato da altri Staph, prima mattina. Sempre lo stesso sole che timidamente getta le ombre dell'aurora sulle Terre dell'Est. Mi fanno sentire come un cane da caccia che viene obbligato a correre... Aphrodite non riuscì a trattenere queste parole mentre si dirigeva verso il luogo prestabilito. Arrivata notò con sorpresa una figura che erroneamente per qualche istante confuse con quella di uno Yoma! Spalle enormi, figura imponente e un braccio mancante... Agli occhi della povera ragazza, quella montagna di muscoli menomata non doveva e non poteva essere colei che l'avrebbe accompagnata in questa missione. Intimorita dalla visione la guerriera numero 21 dell'Organizzazione esitò qualche istante ad avanzare prima di portarsi in posizione di ascolto. No! non può essere una guerriera... Sembra più che altro l'ipotetica moglie di Peter o di mastro Cort Pff... No devo essermi sbagliata non può davvero essere una mia compagna d'armi, sarà meglio ignorarla fino a quando non sia lei a rivolgermi la parola, non so per quale motivo ma non mi ispira sicurezza... Eh e quello che cosa sarebbe.... Ma è Hayez?!? Non ci credo! Quell' "uniforme" lo fa sembrare più che altro un buffone di corte o il pettoruto gallo di un pollaio, un pavone, un fagiano no no sono sicura quello è proprio Hayez... Pff... Faticherà dal trattenermi dal puro e semplice riso... Aphrodite sciocca ragazza il rispetto prima di tutto... Andrea... Beh una volta vista la sua immagine immagino che sia difficile dimenticarla... Oh mia dea! Sto iniziando a fare anche io giochi di parole come Mastro Ufizu! La guerriera cercò di non badare a quella che ai suoi occhi doveva essere un errore di madre natura e che ora imperava in piedi altissima e robusta come un predatore supremo al suo fianco e cercò di scostarsi anche dai suoi vaneggiamenti riguardo le passate missioni. No, scusa, numero ventuno? Non ci sarà un errore? Le parole della "sua collega" interruppero momentaneamente l'attenzione di Aphrodite nei riguardi del suo superiore che stava dettando le direttive per la missione che erano state chiamate a compiere Che errore?! che cosa sta insinuando?! Troppo tardi per rispondere a dovere: un sacchettino contente tre piccole pillole scure... Pillole per la soppressione dello Yoki! Non v'era dubbio alcuno! E anche le parole di Hayez confermarono il tutto si trattava di una missione sotto copertura... Io mi baso principalmente sulla percezione... Non sarà affatto facile stavolta... Eh?! Cosa! Una villana... al servizio di... Ma siamo impazziti?!?!?!?! Io dovrei recitare la parte della serva di Andrea?!?!?! Ma qualcuno crederà davvero che lei sia figlia di un nobile!?!?!?!?!?! Aphrodite alzò lo sguardo stralunato verso Hayez. Messere Hayez, con tutto il rispetto possibile che io possa portare verso la vostra posizione... Ma.. Ma... Ma... La guerriera boccheggiava come un pesce fuor d'acqua. Ma... Ma... Siete certo di voler far passare... Beh sì Andrea come figlia di un nobile... Non vorrei essere sfacciata ma... Ma... Ma... Non che io voglia mancare di rispetto ad una compagna ma... Ma... Ma... Ma... Ma dico l'ha vista? Intendo l'ha osservata bene? Chi mai potrebbe credere che i suoi modi di fare siano veramente quelli di una nobile? si tradirà in pochi istanti e manderà a monte l'intera missione! La prego Messere, riveda questo punto... Ignorata dal suo superiore che stava facendo portare due manichini recanti i travestimenti che avrebbero utilizzato, la povera guerriera si sentì improvvisamente osservata alle spalle e voltandosi lentamente si ritrovò ad altezza viso una bocca allargata innaturalmente in quello che in teoria sarebbe stato un sorriso forzato ma che invece appariva più che altro come un ghigno di un animale ringhiante. IHHHH! con un gridolino di sorpresa Aphrodite balzò indietro per poi comprendere trattarsi semplicemente di Andrea che agitava sonoramente un foglio di istruzioni simile al suo chiedendole spiegazioni su quello che dovevano svolgere. E' così dura di comprendonio...? Cercando di sorridere con delicatezza pur tuttavia lasciando trasparire un briciolo di ansia e timore, la numero 21 dell'Organizzazione cercò di rispondere alla domanda che le veniva rivolta. Ecco... Andrea... Dobbiamo infiltrarci nell'alta società... Non riuscì a dire altro e tacque... Le girava la testa. Citazione:Yoki utilizzato: 0%. |
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10-11-2012, 06:03 PM
Messaggio: #4
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Hayez dovette constatare che né Andrea né Aphrodite parevano entusiaste della missione. Un peccato... Sì, certo: come se non si fosse aspettato proprio reazioni del genere.
Anche se doveva ammettere d'aver sopravvalutato l'alfabetizzazione dell'enorme numero 27. Faceva nulla. Non esitò però a mostrare una faccia sorpresa e costernata alle parole di Aphrodite, ed attese solo che calmasse Andrea per poter recitare ancora un pò la parte. «Davvero avreste così tante difficoltà?» chiese con fare preoccupato mentre riavvolgeva la frusta attorno al manico «E dire che avevo preparato tutto per bene... Aphrodite, tu sei la - come si dice - figlia naturale d'un aristocratico della zona, vero? Dato che per entrare nella villa c'era bisogno di una persona altolocata ho preferito evitare d'assegnarti il ruolo: metti qualche commento sulla tua somiglianza a qualche parente paterno, magari qualche vecchio confidente di tuo padre che sa dei suoi trascorsi... galanti, insomma era meglio evitare che la copertura saltasse. Dici che la nostra Andrea non è adatta?» Ora che ci pensava, non era certo che la numero 21 conoscesse le proprie origini... Oh, poco male: avrebbe fatto il tutore comprensivo per la fanciulla scioccata. Non gli dispiacevano, certi ruoli. «Però, ho già mandato gli inviti e tutto... Insomma, non si può tornare indietro.» sospirò affranto, per poi sorridere incoraggiante «Ma su, non siete state addestrate anche a recitare, durante il vostro noviziato? Sono più che certo che Andrea saprà fare la nobildonna indurita dai campi di battaglia... Non è così, Andrea?» Beh, sarebbe dovuto essere così. Ma con Andrea era una scommessa, se ne rendeva conto. Una parte di lui gli chiese se non era il caso di cercare una coppia libera più adatta, ma Hayez la scacciò: era nelle difficoltà che si forgiavano le migliori. Sorrise quindi ancora più largamente. «Ma non tergiversiamo oltre, su!» disse con fare rincuorante «E' ora di cambiarsi d'abito: Brera, i paraventi!» L'uomo incappucciato, obbediente, tirò fuori da dietro la carrozza anche due paraventi di seta bianca ricamata con colori floreali vivaci, e li aprì presso i due manichini vestiti. «Cambiatevi pure qui... Oh, a proposito, se volete portarvi le claymore nella magione inventatevi qualcosa: non son permesse le armi in villa, e soprattutto non è il caso di farci riconoscere. Tranquille che non vi lascio sole: vi porterà a fare tutti gli acquisti che vorrete nel vicino villaggio di Gèricault prima di raggiungere la festa.» Meglio non tirare troppo la corda: la missione andava compiuta, dopotutto. Turnazione: Hotenshi AnDremion |
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11-11-2012, 11:02 AM
Messaggio: #5
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Parlato da altri Oh, fantastico. Volevo proprio sentirmi dire quello che ho sentito. "Infiltrarci nell'alta società". Ma dico, a qualcuno è girato di farmi uno scherzo idiota? Perché se lo trovo la sua faccia diventerà irriconoscibile entro un paio di minuti. Ma comunque, dato che l'impressione che ho fatto sulla mia compagna è quella che c'era da aspettarsi, mi ritiro con un sospiro e cerco di decifrare altro del foglio. Hayez però non ci vuole lasciare in pace. Davvero avreste così tante difficoltà? Secondo te? Ma a quanto pare si rivolge più che altro ad Aphrodite, così ne approfitto per fregarmene e tentare di leggere. Citazione:Andrea Tourier de la Varalle, Capitano della 6a Armata del Confederato Esercito d'Alessandro. Unica figlia di Louis Tourier, quinto Marchese de la Varalle (Tolouse centromer... centorm... centro...)Un sospiro particolarmente profondo dell'uomo in nero richiama la mia attenzione salvando il foglietto da una fine ingloriosa. Dice che ci hanno insegnato a recitare, quindi non dovremmo avere problemi. Ah, sì, è vero. Era divertentissimo ascoltare tutte quelle parole assurde senza alcun senso che blateravano. Che sia il caso di usarle? Hayez si rivolge a me e io, gonfiando il petto, rispondo a tono: Certosinamente, Madamigella Hayez. Si affili pure a me. Eh, lo so, sono troppo brava. Ho a malapena il tempo di capire che quella parola ridicolmente lunga è "centromeridionale", che dovrebbe voler dire centro-sud se non ricordo male, che l'uomo in nero torna alla carica, ordinandoci di cambiarci. Lascio perdere ancora una volta l'impresa quasi impossibile e mi dirigo verso il mio manichino, ma l'altro tizio ci ha messo davanti un coso che non capisco a che serva. Faccio in modo di passarci di fianco toccandolo appena, ma è abbastanza perché caschi. Ops, che sbadata! Esclamo, fintissima. Poi afferro il mio manichino e lo trascino vicino a quello di Aphrodite, incredibile che abbia già imparato il nome, prima di cominciare a cambiarmi. Questo per poterle dare di gomito e ricominciare la discussione: Allora, lasciamo perdere quanto sei forte, se sei qui sarai capace di menar le mani. Ma.... Hayez interrompe ancora, sta cominciando a infastidirmi. Dice che non potremo portare le spade ma che potremo fare "acquisti" in un villaggio vicino. Aspetta. tocca a me interrompere ora "Acquisti" vuol dire comprare roba, giusto? Che genere di roba? Non siamo già a posto con questi? E perché non te la inventi tu una scusa per portare le spade? Accompagno il discorso indicando prima la divisa che sto per infilarmi e poi la mia lama. Ma mentre aspetto che mi risponda, torno a parlare con la mia compagna. Dicevo, lascia fare a me con gli Yoma. Di te serve la testa. Sarà meglio che mi dai una mano, perché in queste robe sono negata. Ma ti conviene spiegarti bene prima di far cazzate, sennò puoi dire addio alla tua bella faccia. Spero di essermi spiegata, non mi ripeterò. Se collabora, bene, sennò le spacco la faccia e mi arrangio. Non ho certo voglia di perdere tempo, io. Con questo, ho finito, e una volta sistemato il vestito ho intenzione di riprendere la lettura, se Hayez mi farà il favore di andare a crepare in un buco. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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14-11-2012, 10:48 AM
Messaggio: #6
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Pensato
Parlato Parlato da altri E lei non ascoltò minimamente quello che Andrea stava dicendo la influenzasse, nemmeno che arrivasse a sfiorarle le orecchie. Non è possibile, Hayez deve essersi bevuto il cervello non c'è altra spiegazione Non può davvero pensare che questa farsa regga, la mia compagna sembra un armadio e non pare essere particolarmente arguta. Direi che non câè bisogno di chiederle se si basa sulla forza bruta. Intelletto nemmeno a parlarne, pianificazione non credo sappia cosa significhi⦠A quanto pare dovrò pensare io a come rendere la situazione gestibile e soprattutto controllare lâoperato della mia compagna⦠Alla fine il mio signore mi ha messa qui come cane da guardia di una guerriera che non sarebbe in grado di fare due passi senza creare un gran scompiglio. Mi trovo in disaccordo con la strategia scelta, mette troppo in risalto la figura così insolita di Andrea... Certosinamente, Madamigella Hayez. Si affili pure a me. Aphrodite aprì le braccia. Siamo spacciate! Hayez continuava a parlare ma Aphrodite era insolitamente distratta e osservava il mesto e scialbo vestito nero che le era stato consegnato. Beh è più elegante di quanto non appaia... Almeno non sarò coperta di stracci... Certo mio signore avete ragione, non è possibile portare con noi le armi all'interno della nobiltà almeno portarle palesemente scoperte... Mentre faremo acquisti potremo procurarci un... baule o un porta biancheria che sia abbastanza grande da poter contenere le nostre Lame e coprirle con della biancheria pulita... Sono certa che se qualcuno volesse procedere a dei controlli Andrea saprebbe come dissuaderli! Improvvisamente Andrea, tra una lamentela con il suo solito turpiloquio, si avvicinò ad Aphrodite. Dicevo, lascia fare a me con gli Yoma. Di te serve la testa. Sarà meglio che mi dai una mano, perché in queste robe sono negata. Ma ti conviene spiegarti bene prima di far cazzate, sennò puoi dire addio alla tua bella faccia. Era troppo! Persino per la gentile e calma numero 21, si voltò quindi verso la sua compagna assumendo un'aria seria e uno sguardo profondo: l'avrebbe guardata negli occhi fissandola e utilizzando la sua abilità , non per convincerla delle sue parole ma piuttosto per farle capire che il rispetto in ambito di missione era essenziale e che lei MERITAVA tale rispetto in quanto detentrice del numero più basso tra le due. Si spostò di fronte ad Andrea e iniziò a parlare. Guardami negli occhi per cortesia! Ascoltami bene perché non mi ripeterò, io sono la numero 21 non perché sia andata a porgere moine ai superiori o perché questi mi preferiscano alle altre, semplicemente ho sempre adempiuto alle mie missioni e mi sono allenata duramente e, per quanto fisicamente non possa essere al tuo livello, non dimenticare che IO sono la caposquadra e quindi che il TUO tono potrebbe essere più gentile nei miei confronti... Citazione:Yoki utilizzato: 0%. |
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15-11-2012, 10:36 PM
Messaggio: #7
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Inutile dire che ad Hayez si congelò il sorriso sul volto all'udire Andrea sfoderare la sua abilità interpretativa: forse aveva effettivamente sbagliato cavallo su cui scommettere.
Se non altro a modo suo si stava impegnando, si consolò osservandola dirigersi con grazia falsa come un Bera dell'oro degli sciocchi fino al paravento; protezione che lasciò cadere, peraltro, solo per trascinarsi con manichino e tutto fin da Aphrodite. Quest'ultima pareva invece tutta depressa per il suo vestitino, e tra una frase sconsolata e l'altra trovò comunque lo spirito di buttar lì un'idea su come nascondere le armi. «... Un baule? Non una cattiva idea... ma ce ne vorrà uno bello grosso, ed un valido motivo per portarsi dietro una cosa così ingombrante; avrete tutto il viaggio per deciderlo, comunque. Ad ogni modo, Andrea...» passò a rispondere all'altra Guerriera «... Come dire... Siete voi quelle addestrate per superare le avversità: le claymore non possono essere portate nella villa, io ve lo detto, ma siete voi a dover trovare una soluzione al problema. Ma tranquille: vi ho già detto che vi accompagnerò a fare acquisti, no?» Dubitava che Andrea fosse la tipica signorina da spese folli, ma un pò di gentilezza non guastava mai - benché sull'energumena fosse un esercizio sprecato. Ma non aggiunse altro, comunque: pareva che Aphrodite, seccata da Andrea, stesse tentando di rabbonirla. E Hayez aveva deciso di godersi lo spettacolo. Turnazione: Hotenshi AnDremion Citazione:Mi risulta che Aphrodite sia leggermente superiore in Spirito ad Andrea; pertanto, quest'ultima subirà leggermente il Carisma Ipnotico. In altre parole, Hotenshi, cerca di moderare in questo l'aggressività e l'irruenza di Andrea verso Aphrodite, anche se non sei obbligato a farla "zerbinare", per così dire. |
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15-11-2012, 11:25 PM
Messaggio: #8
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Mentre io penso a cambiarmi, la mia compagna ha deciso di provare a tirare fuori qualche idea. Buona cosa, non dovrò farlo io. La sua idea però francamente mi sembra poco intelligente, per così dire. E come se non bastasse, Hayez, dopo avermi parzialmente appoggiato in questo pensiero criticando il "piano", insiste sul fatto che ci dobbiamo arrangiare. Comincia a darmi veramente ai nervi, non so nemmeno cosa potremo comprare. Almeno potessimo prendere qualche arma diversa... ma la mia attenzione deve tornare ad Aphrodite: credo abbia perso le staffe. Cavolo, pensavo che sarei stata io la prima! E invece le ho dato sui nervi, e di brutto anche. Le sue parole sono ancora troppo grosse e incomprensibili, ma il tono è evidentemente seccato. Le uniche due cose che capisco sono richieste: primo, guardarla negli occhi. Lo faccio dopo aver finito di cambiarmi, con un'aria annoiata ma tutto sommato anche incuriosita da quella domanda. Ma non mi abbasso, la costringo a sostenere il mio sguardo che le cala addosso dalla mia altezza. Però... la seconda richiesta mi arriva con... più forza. Non so descriverlo, ma appena la guardo negli occhi ho la fastidiosa sensazione che le sue parole siano ordini da rispettare. Ho sempre odiato gli ordini. Sempre. Ma in qualche modo questo è... strano. Mi viene quasi voglia di rispettarlo. C'è solo un problema.... Ehm... caposquadra. Accidenti, non ci riesco. Aphrodite. Non so cosa tu voglia dire con questo, ma io finora sono stata il più gentile possibile. Ti assicuro che sennò a quest'ora staresti a ciucciarti un dito in un angolo. Uhn... volevo dire... che non capisco cosa ti ha rotto le p... scatole nelle mie parole. Che diavolo sto dicendo? E' vero, in effetti. Ma il mio dubbio è: perché non le ho ancora sfasciato la faccia? Be', tutto sommato forse è meglio cercare di collaborare ancora per un po'. Basta che non mi porti via il mio avversario, e può fare quello che vuole... diciamoglielo, magari si calma.... Ecco, senti. Non ci ho capito molto, ma se mi lasci ammazzare gli Yoma farò quello che vuoi, va bene? Però combatterò come mi pare, so io come pestare quei bastardi! A questo punto tento di distogliere lo sguardo e di concentrarmi sul bigliettino, magari finisco pure di leggerlo.... Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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07-12-2012, 10:56 PM
Messaggio: #9
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Pensato
Parlato Parlato da altri Bene a quanto pare sono riuscita a farla rimanere buona almeno per ora... Aphrodite sospirò sardonica, la sua abilità funzionava, certo era ancora acerba e da perfezionare ma funzionava! Andrea era confusa e non sapeva che cosa la stesse fermando. In fondo tuttavia era sempre meglio stemperare le intemperanze altrui e cercare di placare le piccole beghe che si creavano: ciò che contava era l'esito della missione! Ascolta Andrea, ti ho appena dimostrato che il mio aspetto rivela una piccola forza fisica ma una grande forza di spirito; sono una guerriera da difesa è vero, non posso sviluppare tecniche di combattimento elaborate o colpi segreti, mi limito a fare il mio dovere in battaglia: l'esca che subisce i colpi e si rigenera ma non sottovalutare la mia percezione e l'ascendente che posso avere sulle altre mie compagne perché credimi non è poco e non è limitato: a me per convincere basta uno sguardo e di fronte a me uomini e donne biascicano come tanti merli di fronte a un falco, quindi ripeto non sottovalutarmi. Per quanto riguarda la battaglia come ho già detto il mio compito è quello di coprire ed essere un supporto alle guerriere di attacco, quindi non preoccuparti so quale è il mio ruolo. Allora collega abbiamo un accordo? Aphrodite tese una mano verso Andrea sperando che quella non gliela stritolasse! Sono sicura che riusciremo ad andare d'accordo! Sfoderò uno dei suoi ammalianti e bellissimi sorrisi: era davvero radiosa Citazione:Yoki utilizzato: 0%. |
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08-12-2012, 12:52 AM
Messaggio: #10
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
La questione pareva standosi evolvere tra chiacchere e sorrisi - almeno da parte di Aphrodite. Nulla che gli interessasse.
Sentendo un pò la galvanizzazione svanire, Hayez si arrampicò mesto sulla panca del cocchiere, mentre mormorava a Brera: «... Apri tu la porta, per favore?» L'uomo incappucciato annuì, e mentre il collega s'arrampicava, con un movimento fluido lasciò cadere a terra il mantello, rivelando una livrea dai toni vari sul rosso, giallo e arancione coronati da un'ondulata chioma nera; Brera quindi aprì la porta della carrozza e ne calò il poggiapiedi. L'interno del mezzo, nella semioscurità, pareva foderato di pelle nera, con tendine di seta rossa. «Noi siamo pronti, ragazze!» disse ad alta voce Hayez con nuova verve «Potete salire quando volete!» Turnazione: Hotenshi AnDremion |
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09-12-2012, 11:45 AM
Messaggio: #11
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Come non detto, posso dire addio alle mie speranze di finire di leggere quel maledetto foglio, almeno per il momento. Aphrodite, non soddisfatta di avermi "convinto", ha infatti deciso di spiegarmi per filo e per segno che lei è forte in altri modi e che può convincere la gente e che conosce il suo ruolo. Va bene, ho capito. Il tuo ruolo è stare fuori dai piedi, dirmi dove stanno gli Yoma e lasciarmeli massacrare. Non era difficile. Comunque colgo il fatto che è una guerriera da difesa, che mi era sfuggito: ottimo, questo significa che dovrebbe ancor più starsene fuori dalle palle e che non dovrò minimamente preoccuparmi anche se le staccano qualche pezzo. Alla fine della predica mi offre una manina talmente piccola che potrebbe essere il mio pollice, con l'evidente intento di stringere la mia. E io dovrei lasciarmi sfuggire l'occasione di una piccola vendetta per qualunque cosa mi abbia fatto prima? Non sia mai! Andata. Le rispondo mettendo un po' più della forza necessaria nella stretta, tentando di farla sembrare una svista accidentale. Poi mi volto verso Hayez, che nel frattempo si è arrampicato sulla carrozza e grida da lassù. Anche quell'altro ora ha addosso vestiti tipo i suoi. Ora che ci penso, quel tizio l'ho già visto: era all'infermeria dopo il mio test. Sembra che sia un "amico" di Hayez, anche se non mi risulta che le sue parole fossero molto gentili nei suoi confronti. In ogni caso, ha aperto la porta e aspetta, così decido che abbiamo sprecato abbastanza tempo nei convenevoli, cerco una tasca dove infilare il biglietto sperando di riuscire a leggerlo in seguito e mi dirigo verso quell'affare. Ovviamente non ho ancora abbandonato del tutto la mia spada: dopo aver dato una sommaria occhiata ai vestiti, l'ho piantata nel terreno dato che non trovavo un posto dove ficcarla, ma ora avanzo a grandi passi verso Hayez con un'aria tutt'altro che amichevole. Senti, amico. E sottolineo "amico", non certo perché lo sia sul serio, più che altro per fargli capire il contrario. Ora tu mi trovi il modo di portarmi dietro quella. E indico la spada. Be', non che mi serva, però posso dirti che mi darebbe fastidio non ritrovarla al mio ritorno. Quel genere di fastidio che ti fa spaccare i denti al tuo "superiore". Sarcasmo, credo fosse questa la parola che usavano per definire il modo in cui ho detto l'ultima parola. In ogni caso, qualsiasi risposta mi dia, poi mi infilo, dopo aver eventualmente recuperato la spada, nella carrozza, piegandomi su me stessa per entrarci, sperando di non far esplodere il tutto. Avanti, Aph! Ho voglia di rompere qualche testa! Il suo nome è troppo lungo. Se non taglio qualche arto a lei, almeno taglierò qualcosa al suo nome. Non è la stessa cosa, ma mi semplifica la vita quasi altrettanto. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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09-02-2013, 02:36 PM
Messaggio: #12
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
ANDREMION ESTROMESSO DALLA QUEST
causa assenza giustificata non definibile PER NON DANNEGGIARE IL COMPAGNO DI QUEST Aphrodite verrà estromessa dalla quest ma non dal GDR in quanto l'assenza è giustificata. AnDremion, quando tornerai sarai libero d'iscriverti ad un'altra quest. Per domande, PM ad Hayez. Turnazione: Hayez Narratore |
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09-02-2013, 02:53 PM
Messaggio: #13
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Spoiler (Click to View) Infatti. Era bastato cercare di mettere qualche pezza sulla disastrosa preparazione di Andrea, che quella lì l'aveva letteralmente piantato in asso mentre non la guardava. Poco male: sapeva benissimo dove sarebbe dovuta essere andata. Finì col metterci troppo, però, così l'uomo in nero decise bene d'andarla a cercare... e la trovò. Solo per assistere alla distruzione del vestito da gala. Meno male che il quadro era divertente, sennò Andrea se la sarebbe vista molto male. Rimesse comunque le mani su quell'armadio a tre ante di donna, Hayez la accompagnò fino alla carrozza, sperando finalmente di mettere in atto la missione per cui era stato promesso loro il solito, grasso compenso. «Brera, dove hai messo gli abiti di ricambio per Andrea?» chiese l'uomo in nero appena giunto nello spiazzo con la Guerriera... solo per accorgersi che il suo collega era scomparso. E anche Aphrodite. «... Brera?» Un rumore di passi e di metallo parve quasi rispondere alla domanda. |
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09-02-2013, 03:05 PM
Messaggio: #14
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
«Sono nella cassa sopra la carrozza. Andrea, visto che sei alta puoi prenderteli da sola.»
Brera, un uomo in nero dal pesante cappuccio sotto il quale s'intravedeva un bel viso da giovane minato da uno sguardo freddo, giunse nella piazza accompagnato da una giovane Guerriera dotata di una folta criniera - era il caso di dirlo - di capelli biondi. «Aphrodite è stata richiesta per un'altra missione. Ordine dell'Anziano, non potevo trattenerla. Però credo che lei vada bene lo stesso.» Indicò la Guerriera al suo fianco con una mano. «Si chiama Olivia e si è appena graduata, ma Duran mi ha detto che è adatta ad un lavoro come questo. Le ho già detto tutto, comunque.» Turnazione: Sir_Alric Hotenshi Olivia è autorizzata a sapere già tutto quello che ha spiegato Hayez nei post precedenti ad Aphrodite e Andrea, grazie alle spiegazioni di Brera strada facendo. |
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10-02-2013, 04:36 PM
Messaggio: #15
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Whoa! Quella è... Andrea? E' davvero...GROSSA. Pensò Olivia, osservando con genuino stupore colei che sarebbe stata la sua compagna di missione. Già, Brera l'aveva messa al corrente di tutti i dettagli del suo nuovo incarico, ma aveva omesso di descriverle l'aspetto dell'altra guerriera che vi avrebbe preso parte. Era pertanto naturale che la ragazza fosse sorpresa nel trovarsela di fronte: una guerriera come Andrea non la si vedeva certo tutti i giorni! La numero 26 era molto alta, almeno mezzo metro più di lei (cosa che faceva sembrare Olivia una nanerottola al confronto), e possedeva un fisico massiccio che lasciava intuire fosse dotata di una notevole forza fisica. Inoltre, era priva del braccio sinistro, un particolare questo che saltava subito agli occhi per la sua singolarità. Non era il fatto che avesse perso un braccio ad essere insolito, perché purtroppo in battaglia cose del genere possono capitare. Le guerriere metà umane e metà yoma però, diversamente dalle persone comuni, sono in grado di riattaccare braccia o gambe mozzate senza particolari problemi. Alcune tra loro possono persino rigenerare un arto perduto facendolo letteralmente ricrescere da zero. Dunque, ciò che era strano non era il fatto che Andrea avesse perso un braccio, ma piuttosto il fatto che fosse rimasta senza. Anche supponendo che non fosse capace di rigenerarlo da zero, perché non si era semplicemente riattaccata quello che era stato tagliato? Forse era ridotto così male da risultare impossibile da recuperare? O c’era un’altra ragione? Uhm, chissà… magari avrò occasione di chiederglielo... Pensò la ragazza. Tuttavia, al momento il vero problema è un altro… Superata la sorpresa iniziale per l’aspetto di Andrea, infatti, nella mente di Olivia si insinuò una certa perplessità riguardo al loro incarico: Le era stato detto che si trattava di una missione sotto copertura, e che per l’occasione lei avrebbe dovuto fingere di essere la cameriera di Andrea, mentre quest’ultima avrebbe recitato la parte della sua aristocratica padrona. Ed era proprio quest’ultimo particolare a lasciarla perplessa. Ci sarà davvero qualcuno disposto a credere che lei è una nobildonna? Si chiese Olivia. Per lei non era un problema fare la serva, ma sarebbe riuscita un colosso tutta muscoli, monca per di più, ad essere credibile nel ruolo della dama? Vero, l’identità fittizia di Andrea era quella di un capitano del confederato esercito d’Alessandro, quindi volendo si poteva in qualche modo giustificare il fatto che fosse grande e grossa dicendo che in fin dei conti, nobile o no, era pur sempre un soldato, eppure… lei non era molto convinta. Olivia spostò allora lo sguardo su Hayez, l’uomo non molto in nero (proprio per niente) che era l’ideatore ed il supervisore di quella missione. Sembrava fin troppo a suo agio nei suoi sgargianti abiti da cocchiere, tanto da far persino sorgere il sospetto che avesse organizzato quella farsa più per il suo divertimento che non per altro. Sarebbe davvero andato tutto secondo i piani? Forse mi sto preoccupando troppo… pensò la ragazza …chissà, magari Andrea è un’abile attrice ed è stata scelta proprio per questo. In fondo non so nulla di lei, non dovrei giudicarla solo dal suo aspetto. Non le restava che augurarsi che le cose stessero davvero così. A quel punto, nonostante fosse già stata presentata da Brera, Olivia fece un passo avanti, e si presentò nuovamente, questa volta con la sua voce. “Sono Olivia, la nuova numero 35. Come ordinato, prenderò parte a questa missione al posto di Aphrodite” disse, in tono formale. Poi, senza attendere le reazioni di Andrea e di Hayez, andò a prendere il costume destinato a lei da uno dei manichini, e quindi si riparò dietro uno dei paraventi di seta bianca. Lì, la ragazza si spogliò dell’armatura e dell’uniforme da guerriera, e indossò invece l’abito nero da cameriera con grembiule e cuffietta di pizzo. Una volta finito di cambiarsi, si presentò nuovamente al cospetto della compagna e dell’uomo dell’Organizzazione. “Sono pronta a partire in qualunque momento, Maestro Hayez” disse, rivolta all'uomo, sempre in tono formale. Poi, si rivolse ad Andrea, questa volta in tono cordiale “Da questo momento e fino al termine della missione, sono la vostra umile serva, Padrona Andrea”. A quel punto, Olivia tacque, e restò in attesa… Citazione:Stato Fisico: Illesa. *Si è detto che Olivia sa già tutto. E io le ho fatto sapere tutto. U_U
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10-02-2013, 06:04 PM
Messaggio: #16
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Allora, ripassiamo. Ho avuto il tempo di leggermi quel dannatissimo bigliettino, e finalmente sono riuscita a decifrarlo tutto. Credo. Spero. Intanto mi chiamo Andrea. Perfetto. Ma non bastava, dovevo beccarmi altri nomi dopo. Chissà perché, poi. Comunque Andrea Tourier de la Varalle, ecco. Capitano Andrea Tourier de la Varalle. Cos'è un Capitano? Oh, non ne ho idea. Ma ho imparato la parola a memoria e basta. Se è per quello, non so nemmeno se il nome ha un senso, ma non me ne frega niente, Hayez ha detto che devo recitare e per recitare basta impararsi le cose a memoria. O almeno, è quello che ho capito io. Comunque. Capitano della sesta armata di un qualche esercito... di Alessandro. Bo, Alessandro chi? Fa niente, non lo so. Sono figlia di un certo Louis, anche se mio padre si chiamava in un modo diverso, e Anne-Marie. Anche questo è sbagliato. Ma sto recitando, no? Bene... dunque, Louis era un Marchese... de la Varalle. A me pare un insulto. Be', lo userò più facilmente allora. E mia madre... era la Courcy de la Jurienne. Cosa? ... Non ho capito questo. Non ho capito nulla, sono solo un'infinità di nomi da mandare a memoria e basta. Per fortuna, anche se non sono il massimo a leggere, la mia memoria è buona... speriamo. Sono stata cresciuta come un maschio, e questo si vede. Una cosa vera, finalmente. Ho perso il braccio per colpa di banditi... no, alla battaglia di Mauréy durante la Terza Guerra di Confine. Guerra? Magari fossi stata in una guerra... oh, be', non è tempo di autocommiserarsi. Credo di aver fatto un ottimo lavoro invece, ho imparato tutto. Mi chiedo però perché diamine mandino me e non quella là, Lune... sembrava molto più brava a farsela sotto dietro a qualche balla, quella lì. Gli uomini in nero son gente strana. Soprattutto quando vestono in rosso e giallo e agitano una frusta. Bah. Gonfio il petto, fiera di essere riuscita a mandare a memoria tutto, e seguo Hayez dopo la sciacquata veloce, verso la carrozza. A questo punto, spero solo di starci.... Arriviamo alla carrozza e... sorpresa! Aphrodite è sparita nel nulla. Non si vede nemmeno l'altro tizio in nero. Ma che ca...? Pure il bastardo sembra stupito. Ovvio, non ci esprimiamo allo stesso modo, però... poi eccolo lì il tizio in nero... Brera, si chiama. Con una guerriera. No, una bambolina. Sembrano tutte bamboline, queste qua. Le ultime che ho visto erano tutte così, accidenti. Solo Gaia era un po' più in carne, ma neanche tanto. E'... appena stata graduata? Che cavolo, mi mandano in giro con una novellina dalla faccia da signorina invece che con una capace, anche se con la stessa espressione da messere? Sgrunt. Grugnisco, gettandole un'occhiata di sbieco. Piccola, fragile, sembra che a malapena sopporti l'armatura. Un peso, insomma. Lo sapevo, io, che non dovevo fidarmi di Hayez. Appena me ne vado, ecco che la mia compagna sparisce, proprio quando avevamo un accordo, e mi danno in cambio una mezza sega. Io mi chiedo, ma sono davvero così sfigata? Va bene, calma. Una cosa per volta. Alzo la mano e afferro la cassa in cima alla carrozza. La tiro giù, la apro dopo aver armeggiato un po', tiro fuori i vestiti puliti e li metto in cima alla carrozza. Poi prendo a spogliarmi direttamente lì, non ho voglia di tornare ai paraventi. Intanto l'altra ha deciso che si presenta. Ol... Oliv... Olivia. Hmm. Bene, ricorderò anche questo. Se il bastardo decide che cambia nome pure a lei, lo picchio. Numero trentacinque? Non era appena graduata? Cazzo, ma vuoi vedere che abbiamo gente ancora più sega di 'sta qua? ... Alla fine, diciamolo, non devo poi piangermi troppo addosso. Dei numeri che so, il trentacinque non è nemmeno troppo alto... ho ancora speranze. Poi prende e va a cambiarsi dietro una protezione. Tsk. Che pensa, che nessuno l'abbia mai vista nuda? Io sto lì dove sono e finisco di rivestirmi, poi la aspetto. Eccola che torna, nel vestitino nero di Aphrodite, bella che pronta e ancora più bambolina di prima. "Maestro" dice a Hayez. ... Cosa vuol dire? Mistero. Io divento una "Padrona", che già capisco di più che significhi. E rido. Hahaha. No, io ehm... sono un Capitano. La correggo, sperando di aver detto bene quella parola. Uh... Olivia, giusto? Fai 'na cosa buona, stai lontana dagli Yoma. Basta che me li indichi, va bene? E io li spacco. E sarà meglio che tu sia brava e buona come Aph, sennò invece degli Yoma spacco te. Questo non lo dico, ma il mio sguardo dovrebbe bastare... anche perché le piove addosso dalla mia altezza. Bene. Madamigella Hayez, una torta mia. Dicevamo dei nostri brogli, che non è portabile passarli. Cosa sussurra? Troppi paroloni, avrà capito? Insomma, come le portiamo le spade? Chiedo più direttamente. Affanculo la pratica con le parole grosse, questa è una cosa che sarà meglio decidere. Cioè, la spada a me non serve molto, però averla non è una cattiva idea... quindi chiedo. E vediamo se Hayez è più bendisposto di prima, che se non mi vuol dire manco un numero figuriamoci con le armi! Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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10-02-2013, 06:51 PM
Messaggio: #17
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Mentre Olivia e Andrea si cambiavano, Hayez ne approfittò per prendersi una nuova frusta e salire sul cocchio; se fosse stato alterato alle orrende storpiature di Andrea, almeno non lo diede a vedere. Infatti le rispose:
«Siete voi le esperte.» le ricordò l'uomo in nero sorridendo «Pensateci: siete invitate ad una festa sotto copertura, ma dovete assolutamente avere le vostre claymore a portata di mano. Come nasconderle? Soldi e mezzi non mancano: ditemi che volete fare, e vi porto dovunque abbiate bisogno.» Turnazione: Hotenshi Sir_Alric |
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10-02-2013, 08:39 PM
Messaggio: #18
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Assolutamente, eh? No, non è che mi serva la spada per uccidere qualcuno. Comunque, secondo lui perché gliel'ho chiesto? Non ho una cazzo di idea, ecco perché. Finito di cambiarmi, chiudo la cassa e la rimetto a posto sopra alla carrozza, mollando la roba sporca lì dove me la sono tolta. Poi guardo Hayez, mi fermo un attimo, e faccio spallucce. Bo. Replico, non sapendo nemmeno da dove cominciare. Rivolgo uno sguardo sopra la spalla a Olivia, magari lei ha qualche idea. Forse è meglio chiedere. Tu hai idee? Aspetto un'eventuale risposta, poi annuisco con decisione e comincio a entrare nella carrozza. Spero proprio di starci, questo coso non sembra affatto delle mie dimensioni. Speriamo che la novellina si faccia venire in mente qualcosa... sennò vorrà dire che combatterò alla vecchia maniera. Citazione:Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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11-02-2013, 04:24 PM
Messaggio: #19
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Andrea non sembrò affatto contenta del suo arrivo. Al contrario, prima la guardò storto, e poi le disse che degli Yoma se ne sarebbe occupata lei, e che tutto ciò che Olivia doveva fare era indicarglieli e poi levarsi dai piedi. Era palese che la corpulenta guerriera la considerasse solo un peso morto. Probabilmente, una volta saputo che lei era appena stata graduata, la numero 26 doveva aver pensato che le avessero affibbiato una novellina incapace a cui dover fare da balia, e la cosa chiaramente non le andava per niente a genio. Olivia, tuttavia, non si scompose. "Oh, davvero? Buono a sapersi, vorrà dire che allora farò così" rispose, mantenendo il suo tono cordiale. Era più che abituata ad essere trattata in modo rude, perciò l'atteggiamento della compagna non la feriva di certo, ed inoltre, in tutta onestà, non si poteva dire che Andrea avesse del tutto torto: in fondo, lei era davvero una novellina con una sola missione alle spalle, e pertanto si rendeva conto di come doveva apparire poco affidabile agli occhi di una guerriera con più esperienza. Subito dopo aver parlato con lei, Andrea si rivolse ad Hayez per chiedergli come dovevano risolvere il problema delle spade (nel posto dove dovevano infiltrarsi non era permesso portare armi, e pertanto le due guerriere avrebbero dovuto inventarsi un modo per portarsi dietro le loro spade di nascosto). A giudicare dai paroloni buttati a caso che aveva usato per formulare la sua richiesta, la numero 26 doveva aver provato a calarsi nella parte della nobildonna (ovvero il ruolo che le era stato assegnato), ma il risultato era stato talmente pietoso da costringerla a riformulare subito la sua richiesta in termini più comprensibili. Il che, naturalmente, non fece che rafforzare le perplessità di Olivia circa la scelta dei ruoli operata da Hayez: dopo quella performance infelice le fu infatti evidente che Andrea era brava a recitare almeno quanto lo era lei a spaccare massi prendendoli a testate. Oh cavolo, a quanto pare non sa recitare affatto... siamo davvero sicuri che andrà tutto secondo i piani?? Si chiese la ragazza, preoccupata per la missione. Tuttavia, Olivia decise di non fare alcun commento al riguardo. Primo, per non urtare la suscettibilità di Andrea (qualcosa le diceva che era consigliabile non farlo), e secondo, perché la guerriera modello che fingeva di essere non avrebbe mai obbiettato alle decisioni di un suo superiore. Hayez, comunque, alla richiesta della numero 26 rispose che quello era un problema che spettava a loro di risolvere. In sostanza, le disse di arrangiarsi. Andrea però non sapeva che pesci pigliare, infatti prima fece spallucce, e poi chiese a Olivia se aveva qualche idea. Quindi devo pensarci io, uh? La ragazza allora ci pensò su per diversi secondi, poi le venne un'idea: "E se le nascondessimo all'interno di qualche altro oggetto? Una statua, ad esempio. Potremmo dire che la statua è un dono del Marchese de la Varalle per Sua Signoria il Conte di Gèricault, e così facendo non dovremmo avere problemi ad introdurla all'interno della residenza del Conte. Del resto, sarebbe alquanto scortese per un nobile rifiutare il dono di un suo pari. Nascondiamo le spade dentro la statua senza che nessuno se ne accorga, e quando poi verrà il momento di usarle, le recuperiamo. Che ne dite, può funzionare?" chiese Olivia, rivolgendosi sia ad Andrea che ad Hayez. "Ho detto una statua perché una volta ho udito la storia di un ladro che usava uno stratagemma simile per nascondere la sua refurtiva, ma possiamo usare qualcos'altro se ritenete che una statua non sia fattibile." aggiunse poi, giusto nel caso in cui qualcuno le chiedesse perché aveva proposto proprio una statua e non qualcos'altro. La storia a cui la ragazza faceva riferimento era una di quelle che Ottavia le narrava quand'era bambina. Se si trattasse di un racconto della sua terra d'origine, o più semplicemente solo di qualcosa che sua sorella si era inventata di sana pianta, Olivia non avrebbe saputo dirlo. In ogni caso, la ragazza attese di conoscere la reazione dei suoi interlocutori, dopodiché sarebbe salita a bordo della carrozza dopo Andrea. Citazione:Stato Fisico: Illesa.
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13-02-2013, 12:00 AM
Messaggio: #20
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
«Molto bene.» sorrise Hayez «Allora andremo da uno scultore lungo la strada. Tutti a bordo, ora!!»
A quelle divertite parole, con un forte fruscìo Brera si tolse il mantello nero... e rivelò indossare una divisa da paggio dello stesso colore scuro, con ricami d'argento; salì dietro alla carrozza, che non appena Andrea e Olivia vi salirono partì. Fu un lungo viaggio per le Terre dell'Est, la polvere che si alzava per la strada sabbiosa lungo il deserto, sostituita poi dal terreo suolo delle brulle zone di confine; la sera il quartetto prese due stanza doppie presso un bell'albergo del paese, e Hayez portò le due spade presso un vicino scultore. Il mattino dopo, l'uomo in nero passò per ritirare il lavoro - l'artigiano doveva aver lavorato tutta la notte. Che fortuna. Ciò che Hayez mostrò loro era una statua "doppia": le Dee Gemelle unite per la schiena e oranti, le ali dispiegate. «Bella, eh?» sorrise soddisfatto «Così non dovrete andare a cercare ognuna la sua spada. Ma ora su, in carrozza!» Il viaggio proseguì per alcuni giorni, finché la carrozza non giunse sul far della sera alla villa di Gèricault, la residenza del conte Aloysius; questa si presentava come una magnifica residenza in mattoni rossi e legno, circondata da un giardino colmo di rose. Dalle finestre a mosaico multicolorato provenivano luci in tutti i quattro piani dell'edificio; all'ingresso, sopra una scalinata di pietra grigia, stava un uomo riccamente vestito, che teneva in pugno un bastone dorato. «Quello è l'usciere.» spiegò Hayez ad Andrea mentre tutti scendevano dalla carrozza, fermatasi ai margini del giardino «Devi presentarti a lui coi titoli che ti abbiamo detto, dire che Olivia è la tua domestica, e che io e Brera portiamo un dono per il Conte, d'accordo?» I due uomini in nero infatti presero la statua che conteneva le due spade. «... Dimenticavo: in tasca dovreste avere le pillole, prendetene una.» Detto ciò, tacque: il corteo era pronto a raggiungere l'ingresso. Turnazione: Hotenshi Sir_ Alric |
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