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[In Attesa] Scheda di Divina (Hankegami)
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07-10-2011, 12:57 PM
Messaggio: #5
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Scheda di Divina [Hankegami]
Canto III
Per me si va ne la città dolente The Wreck Cort, un uomo in nero che una delle mattine seguenti la mandò a chiamare, fu per Divina un elemento di disturbo: da quando se n'era tornata da Orlean, infatti, aveva come la sensazione che al suo prezioso libro mancasse qualcosa. Era in corso la terza rilettura della giornata quando la piccola Guerriera venne mandata a chiamare. Cort, dopo aver mostrato un curioso interesse per il suo libro - ma gli uomini in nero, farsi gli affari loro mai? - la incaricò di recuperare un imprecisato carico da una nave affondata al largo del Golfo delle Mosche, nelle Terre del Sud. Inutile dire che Divina comprese di dover uccidere qualcuno che si trovasse lì. Cort aggiunse pure che un'altra Guerrera l'attendeva nel villaggio di Kiria, ma la piccola Guerriera fece al solito orecchie da mercante, quindi neanche comprese il motivo delle velate minacce che l'uomo in nero le indirizzò a mo' di saluto. Per fortuna sua, comunque, andando a Sud passò comunque per Kiria, dove potè conoscere - si fa per dire, dato il soggetto - Laura, la numero 29; risolto presto un piccolo equivoco (Divina aveva ipotizzato che la sua missione consistesse nell'uccidere la compagna appena trovata), da allora fu Laura a condurre la spedizione - ma questo perchè, pur essendo Divina la numero 26 (a sua stessa insaputa), non era certo in grado di comandare alcunchè -. Giunte così presso il Golfo delle Mosche, Laura si procacciò una barca dai pescatori del posto e le due iniziarono allora una serie d'immersioni per cercare la nave affondata. Dopo quattro giorni di ricerca infruttuosa, alla fine trovarono il relitto della New Queen - non che Divina avesse fatto caso al nome -, e scese fin lì Laura si mise subito a scalciare la porta della cabina del capitano; risultato, rimase con la gamba incastrata nel legno e... qualcosa iniziò a mangiargliela. Mentre la numero 29 s'agitava come un'ossessa, Divina cercò di forzare la serratura perchè urtata dalla frenesia dell'indesiderata compagna; fallito al primo colpo, la numero 26 a sua insaputa si risolse nel forzare la porta stessa, che ora s'aprì decentemente in due. Una figura scura non meglio identificabile - ma emanante Yoki - abbandonò quindi la gamba di Laura e fuggì dalla finestra, con gran disappunto di Divina che già pregustava il mostricidio. Arrabbiata, la piccola Guerriera per ripicca - a suo vedere - attese che fosse Laura a prendere l'iniziativa, e quest'ultima si risolse con l'andare dentro uno squarcio lungo la fiancata dello scafo; lì trovarono solo dei cadaveri decomposti e gonfi d'acqua - cosa che incuriosì molto Divina -, ma Laura non ci vide nulla d'utile (gente che non comprende cosa sia la vera utilità !) e decise d'andare a riprendere fiato. Ovviamente, il mostro la attaccò mentre risaliva: tipico, nei racconti, avrebbe potuto commentare Divina... se non fosse rimasta a divertirsi coi cadaveri affogati. La Guerriera sedicenne s'accorse solo in un secondo momento dell'assenza di Laura, ed offesa che non l'avesse avvisata uscì pure lei dalla fiancata... e lo vide: era uno strano Yoma, con muso allungato, piedi palmati e braccia con cresate ossee palmate. Qualcosa da tenersi come trofeo, insomma. Lo Yoma, accortosi di Divina, s'allontanò da Laura (che aveva rimediato un simpatico ricordino al volto) ed attese una loro iniziativa... che non tardò: la piccola Guerriera ascese, claymore alzata, per infilzarlo, ma il mostro scansò e la ferì alla gamba, ma di contro si trovò con una mano intercettata tenuta stretta dalla ragazza; lo scontro continuò con Divina infuriata per il dolore alla gamba (non tanto per il dolore in sè: quello che la faceva impazzire era l'acqua marina nelle ferite, che non aveva mai sperimentato prima) che liberava Yoki in quantità per la frustrazione, e dopo aver perso la spada e subito un'altra ferita alla gamba la numero 26 stava per sgozzare a mani nude lo Yoma grazie alla mera forza bruta... quando da dietro giunse Laura a decapitarlo. Peccato. Interessata più che altro a respirare, la rabbia per non aver ucciso lei lo Yoma infatti svanì, e raggiunta la superficie Divina pensò solo ad arrampicarsi su uno scoglio e curarsi la gamba e dei graffi sotto al mento. Guarita, vedendo Laura tornare alla barca dopo essersi riposata un pò (perchè la numero 29 si ricordava pure della parte riguardante il carico, a differenza della numero 26 a sua insaputa), la piccola Guerriera si ricordò della sua claymore lasciata in mezzo al mare, ed andò a recuperarla. Esaurito pure questo compito - nel frattempo Laura aveva trovato un qualche inutile scrigno da portarsi dietro -, Divina decise che la missione era conclusa e se ne tornò a Staph - ed al suo libro - per i fatti suoi, lasciando l'inutile compagna al suo destino. Alla fine, dentro questo relitto aveva trovato solo uno strano Yoma che non s'era ricordata neanche di portarsi dietro come trofeo: i morti sono inutili, a parte forse quelli, interessanti, annegati. ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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