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[In Attesa] Scheda di Rebecca (Nemas)
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05-09-2014, 06:54 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-12-2020 03:14 PM da Nemas.)
Messaggio: #1
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[In Attesa] Scheda di Rebecca (Nemas)
Nome: Rebecca
Età: 17 anni Peso: 67 Kg Altezza: 1,76 m Tipo: Guerriera di Difesa Arto dominante: Sinistro Abilità innata: Velocista. Punti Limite: 30 La Guerriera ha un naturale talento nella corsa, tale da permetterle scatti superiori alla sua naturale velocità. Ciò si traduce in un +3 ad Agilità in caso di corsa atta per avvicinarsi e fuggire su lunghe distanze (quindi esclusi gli scatti di pochi metri in battaglia ravvicinata). Tale Abilità è utilizzabile tante volte quanto l'ammontare di ogni due propri livelli pieni (E = 1 volta, C = 2 volte, A = 3 volte, più straordinariamente S = 4 volte) durante una quest; in caso di duello in Arena il valore è dimezzato per eccesso (E = 1 volta, B = 2 volte, S = 3 volte). Nuova abilità acquisita: Danza delle malie Status: incompleta. Da completare nelle quest. Nome Abilità: Danza delle Malie. Parametri utilizzati: Spirito e Percezione. Effetti: Lo Yoki della guerriera si collega a quello del nemico e ne provoca allucinazioni che limitano le sue reazioni e azioni. Usando il proprio yoki la guerriera può in tal modo creare illusioni legate ai ricordi del nemico, potendogli mostrare ricordi d'amore o terribili paure. Ciò indebolisce i suoi sensi e le sue abilità, rallentandolo. Tuttavia l'abilità richiede enormi quantità di yoki per essere usata al pieno della sua potenza. Col dovuto allenamento in battaglia e col miglioramento delle proprie capacità, la guerriera potrà rafforzare la sua abilità progressivamente, riuscendo a colpire anche le menti più forti. Se però l'avversario fosse dotato di alto Spirito o Intelletto, potrebbe liberarsi dalla Malia e non subirne più gli effetti. Bonus: - Vedere in modo nitido lo yoki dell'avversario. Scoprire la vera forza del nemico. - Spirito/Intelletto dell'avversario superiore a quello di Rebecca = Penalità ai parametri di -1. Rebecca deve utilizzare tutta la sua concentrazione per attivare l'illusione, e di conseguenza non può utilizzare il suo yoki. Inoltre, dato che sta tentando di influenzare una mente superiore, l'effetto dell'illusione sarà limitato nel tempo a 2 turni. Una volta infranta, l'illusione non può essere utilizzata nuovamente sullo stesso bersaglio. - Spirito/Intelletto dell'avversario pari a quello di Rebecca = Penalità ai parametri di -1. Rebecca deve utilizzare tutta la sua concentrazione per attivare l'illusione, e di conseguenza non può utilizzare il suo yoki. - Spirito/Intelletto dell'avversario inferiore di una lettera rispetto a quello di Rebecca = Penalità ai parametri di -2. Rebecca può utilizzare fino al 20% del suo yoki. - Spirito/Intelletto dell'avversario inferiore di due lettere rispetto a quello di Rebecca = Penalità ai parametri di -3. Rebecca può utilizzare fino al 30% del suo yoki. - Spirito/Intelletto dell'avversario inferiore di tre lettere rispetto a quello di Rebecca = Penalità ai parametri di -4. Rebecca può utilizzare fino al 50% del suo yoki. - Spirito/Intelletto dell'avversario inferiore di quattro lettere rispetto a quello di Rebecca = Penalità ai parametri di -5. Rebecca può utilizzare fino al 60% del suo yoki. - Spirito/Intelletto dell'avversario inferiore di più di quattro lettere rispetto a quello di Rebecca = L'Avversario non riesce a sopportare l'attacco mentale e perde conoscenza. Nessun limite alla quantità di yoki utilizzabile da Rebecca. -Le penalità si applicano ad Agilità e Forza del nemico. - Nel caso di valori di Spirito/Intelletto intermedi (A+, B+, C+, D+, E+) si arrotonda per eccesso alla lettera superiore al fine di determinare il malus ai parametri. Quindi ad esempio una A+ conta come una S (quindi malus di -1), una B+ conta come A, e così via. Malus: - Obbligo di contatto visivo con il bersaglio. - Niente bersagli multipli. - Limite all'utilizzo dello yoki (citato nella tabella sopra). - Cooldown di 2 turni prima di poter passare da un bersaglio ad un altro. Profilo fisico: Ha un seno prosperoso e morbido e un corpo che farebbe fremere qualsiasi uomo. I suoi capelli sono di un colore argento diafano che tiene legati in un nodo dietro la testa. Nonostante l'altezza e il fisico un pò snello, possiede un'incredibile velocità e una notevole forza. Ha uno sguardo ammaliatore, una traccia rimasta di quando era umana. Si tiene come vecchio ricordo degli occhiali, unico oggetto rimastole che una volta indossava, quando era umana, ma che ormai non le servono più, dato che la trasformazione le ha migliorato la vista. Nonostante ciò alcune volte se li rimette senza più le lenti, per ricordare come le stavano una volta. A Cezanne, Rebecca si è fatta fare un ciondolo delle dee gemmelle Teresa e Claire che tiene al collo in bella vista. Profilo psicologico: Nella sua ultima missione svolta alla fiera dell'Est, Rebecca, prova per la prima volta, in compagnia di Angelica e di Elenwen, un senso di amicizia e rispetto reciproco verso delle sue compagne. La conoscenza di Semirhage; attualmente la sola donna conosciuta a essere uno dei capi alti dell'organizzazione, le ha fatto ricredere di un po', sulle leggi che gli uomini in nero hanno imposto per proteggere gli umani. Avere visitato Cezanne per alcuni giorni, osservando molte persone che non badavano al fatto che fosse per metà demone, hanno permesso a Rebecca di sopportare meglio la presenza degli umani intorno a lei. Accetta di essere diventata una mezzo demone pensando di avere avuto una seconda chance per sopravvivere e continuare a vivere. Nonostante sia una guerriera, teme di poter morire, e se ci fosse il rischio in battaglia, non ci penserebbe due volte a scappare o se necessario a disertare dall'Organizzazione. Non ama i combattimenti impegnativi perché si sente una guerriera troppo debole e teme per la sua vita. Preferisce così rimanere nascosta a osservare da lontano l’avversario aspettando il momento giusto per colpire quando esso è più vulnerabile. Anche se una compagna fosse in pericolo, se la situazione potrebbe compromettere la sua stessa vita, non la aiuterebbe. Il terrore provato nel suo primo scontro ravvicinato contro uno Yoma, nel quale solo la fortuna le ha permesso di uscirne viva, ha accentuato questo aspetto della sua personalità portandola persino a considerare l'opzione di sviluppare dei metodi per attaccare i nemici mantenendosi il più possibile a distanza da essi, in modo tale da ridurre i rischi per se stessa nelle battaglie a venire. Rebecca tuttavia dentro di sé, in parte, ambisce a rimanere nell'Organizzazione solo per ottenere una forza più grande, per potere così disertare e sopravvivere. Prova particolare interesse per i ragazzini umani perché le ricordano il suo amico Mako, e desidererebbe più di tutto scappare dall'organizzazione per tornare nel suo villaggio natale per vederlo. Background: Rebecca era nata nelle terra del sud in un piccolo villaggio: il villaggio Mayak, situato in riva al mare. Era figlia di un ricco e prestigioso sindaco. Orfana di Madre dopo la sua nascita. Era stata cresciuta dal padre che non smise di amarla. Essendo la famiglia più ricca del villaggio, il padre non ha badato a spese per renderla una figlia bene istruita. Rebecca studiava profondamente sui libri, ma mostrava un particolare interesse per i miti e le leggende. Nel villaggio Rebecca aveva fatto particolare amicizia con un ragazzino più piccolo di lei di nome Mako. Dato che i genitori di Mako non erano ricchi, non potevano permettersi i libri costosi di Rebecca. Ogni volta che si vedevano, Mako voleva sapere qualcosa e Rebecca lo accontentava con gioia. Si poteva dire che Rebecca, in un certo senso era diventata la sua insegnante. Nel tempo libero, Rebecca accompagnava Mako nel boschetto vicino al villaggio istruendolo nella conoscenza delle piante. Rebecca sentiva la sua vita come un fiume limpido inondato dal sole della primavera. Sentiva una grande speranza per il futuro. Purtroppo qualcosa di oscuro e nebuloso era imminente. E questo lei non lo sapeva. Alcune settimane dopo, improvvisamente nel villaggio avvenne un omicidio. Una donna venne ritrovata nella piazza centrale; il ventre completamente squarciato, svuotato dalle interiora. Per quanto Rebecca avesse letto i suoi libri, nessun animale selvatico sarebbe stato capace di una cosa simile. Tre giorni dopo vi fu un'altra vittima. La vittima era una bambina, un'amica di Mako. Per quanto gli abitanti avessero indagato non era stato trovata nessuna prova che portasse ad un colpevole. Tra gli abitanti cominciò a circolare voce che forse uno "Yoma" si era nascosto fra di loro. Per quanto Rebecca avesse letto nei libri, il termine Yoma non era citato da nessuna parte. Desiderosa di scoprire la verità, Rebecca, in compagnia di Mako, girò per il villaggio a chiedere informazioni su cosa fossero gli Yoma. Le risposte le vennero date dal vecchio Golm, l'uomo più anziano del villaggio. Egli raccontò che in quella terra esistevano dei demoni che si cibavano di umani: ovvero gli Yoma. Essi avevano la capacità di assumere sembianze umane per nascondersi. Accennò al fatto che essi potevano essere sconfitti solo da delle donne guerriere particolari. Donne con degli occhi d'argento, chiamate dalla gente comune anche "Streghe dagli occhi d'argento. Esse cacciavano gli Yoma su commissione per poi farsi pagare profumatamente. Nella settimana che seguì ci furono altre quattro vittime. Gli abitanti, in preda al panico riuscirono infine a convincere il sindaco a chiamare una Claymore. Quando infine la strega dagli occhi d'argento giunse al villaggio, si diresse subito alla casa del sindaco. Il padre di Rebecca mise sul tavolo il pagamento in anticipo per la missione, la guerriera invece, estrasse con estrema rapidità la sua spada tranciando via un pezzo delle testa del sindaco. Rebecca a quello spettacolo rimase paralizzata. Il corpo del sindaco fremette improvvisamente. Le mani divennero artigli, la pelle di un colore marrone scuro. L'occhio rimastogli, diventò di un colore oro innaturale. Dalla bocca spuntarono una fila di denti aguzzi. "Non sono riuscito a fregarti maledetta" La voce del padre di Rebecca, non aveva più niente di familiare. Era come il rantolo di un mostro. "Mi trovavo bene qui in riva al mare, pensavo che le Claymore non guardassero molto le coste. Invece mi sono sbagliato!" Dette quelle ultime parole, la creatura che era stato il padre di Rebecca, cadde rumorosamente sulla scrivania privo di vita. "Il lavoro è concluso." disse la Claymore. "Date il compenso all'uomo in nero che verrà." Detto questo, la guerriera se ne andò com'era arrivata. Da quel giorno la vita di Rebecca non fu più la stessa. La sua famiglia, la sua vita, era stata completamente distrutta da un mostro. Gli abitanti dopo l'accaduto cominciarono a guardarla con distacco e sospetto. Dopo alcuni giorni, la comunità decise lasciarla fuori dal villaggio. Mako non si presentò al momento della partenza e di questo Rebecca ne fu sollevata; non avrebbe mai voluto vedere una sua possibile espressione di disgusto o di paura nei suoi confronti. Per giorni Rebecca aveva camminato in quelle terre fermandosi a fare la carità nei villaggi in cui si fermava. Durante una delle sue peregrinazioni, uno di quegli uomini in nero già visti in precedenza le comparì davanti. Camminava come una donna afflitta di stracci per le strade dei quartieri bassi. Ormai esausta e priva di forze crollò infine a terra, in mezzo alla strada. Mentre la vista le si offuscava le sembrò di vedere un'ombra nera avvicinarsi a lei. "Bene bene" sghignazzò una voce. E quello fu tutto. Al suo risveglio Rebecca si trovò in un posto buio che puzzava di umidità. Si sentiva... diversa... cosa era successo? Me il vero pericolo ancora doveva arrivare. |
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