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[In Attesa] Scheda di Rebecca (Nemas)
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21-06-2016, 11:32 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-07-2020 12:48 AM da Nemas.)
Messaggio: #6
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RE: [In Missione] Scheda di Rebecca (Nemas)
capitolo:4
Alla fiera dell'Est Nel primo pomeriggio estivo a Staph, un accolito svegliò come il suo solito modo rude Rebecca, informandola che la signora Semirhage la stava aspettando. Rebecca rimase sorpresa dalla notizia. Prima d'ora non aveva mai sentito di una donna di alto grado fosse a Staph. Seguendo l'accolito, Rebecca giunse davanti ad una porta da cui proveniva una bellissima melodia. Un'altra novità di Staph. Aprendo la porta, la guerriera si trovò all'interno di una stanza ordinata simile ad un salotto. In un angolo c'era una maestosa arpa e a suonarla, una donna molto bella, che doveva trattarsi senza dubbio di Semirhage. Rebecca constatò che lei mostra più di tutti gli altri membri dell'organizzazione, un'autorità di potere più che visibile. In seguito fece la conoscenza di altre sue compagne: Angelica ed Elenwen. Semirhage mostrò subito un comportamento educato e gentile. Questo mise disagio a Rebecca. Era stata sempre trattata in modo rude dagli altri uomini in nero. Offrendo persino dei biscotti. Per non mostrarsi maleducata Rebecca ne prese uno. Finiti i convenevoli, Semirhage, spiegò che era giunta una richiesta di soccorso da una città di nome Cezanne: Essa confinava col deserto dell'organizzazione e le terre centrali. In quei giorni in cui sarebbero stata là, si sarebbe tenuta la Festa dell'estate. Una grande festa in cui mercanti di ogni parte e dove avrebbero esposto la propria merce. La missione consisteva nel pattugliare Cezanne mentre la festa era in corso, per evitare che qualche yoma vi si potesse infiltrare.Tutta via Semirhage spiegò, che delle morti c’erano già state. Stranamente però i corpi delle vittime erano stati ritrovati fuori dalle murra della città. Dopo avere fatto le appurate domande il gruppo, tenendo un passo ponderato parti per la città per giungervi il mattino seguente. Nel tempo che intercorse in quel viaggio, Rebecca iniziò a conoscere le sue altre compagne: Elenwen ed Angelica. Angelica era la più alta di grado, quindi avrebbe diretto lei la squadra. Rebecca fin dai primi momenti che la vide, manifestò già delle capacità per essere una leader. Non sapeva come spiegarselo, ma percepiva che Angelica avrebbe sicuramente scalato in fratta la vetta, diventando una delle punte dell’organizzazione. In quanto sua sottoposta, Rebecca avrebbe fatto tutto il possibile per eseguire i suoi ordini, avvertendola fin da subito di non aspettarsi troppo da lei in quanto guerriera di basso rango. Elenwen era una tipa energica e sembrava particolarmente amichevole. Il paesaggio iniziò a cambiare lentamente: da deserto, roccioso infine tracce di terra fertile ed erba. Nel tardo pomeriggio, le tre guerriere giunsero infine alle porte ci Cezanne. Come volevasi dimostrare erano migliaia le persone che premevano all’entrate: Salti in banchi, mercanti, venditori ambulanti. Benche alcune persone notarono le tre guerriere non vi diedero granchè peso, erano tutti troppo occupati a pensare hai propri affari che vedere tre guerriere mezze demoni giunte alle porte della città.Alcuni persino si fermarono a salutarle. Le cose cambiarono quando superarono l’ingresso. Nel vederle, la gente andò nel panico credendo che in città ci fossero degli yoma, ma la situazione si calmò subito con l’intervento di due guardie: Hantz e Fritz che insieme ad altre calmarono gli animi impauriti della gente. Le due guardie portarono le guerriere dal borgomastro, spiegando di seguito la struttura delle mura della città e di come era strutturato l’interno. Hans e Fritz le portarono infine al borgomastro: Gareth Murn: Era un uomo massiccio e alto con una folta barba e la testa rasata. Gareth non mostrò minimamente timore nei loro confronti, forse era dovuto perché non era la prima volta a trattare con delle guerriere. Il terzetto fu portato al primo piano del municipio, Gareth offrì loro del tè per aspettare, infine furono raggiunte da altre persone: Hassan Jared, la vedova Hamyn e Gustàv Jocelin, tutti rappresentanti della Corporazione dei Mercanti. I mercanti spiegarono di non avere rivelato nulla alla gente della città che c’erano senza ombra di dubbio degli yoma nella città altrimenti si sarebbe scatenato il panico totale. I capi mercanti, sostennero che gli yoma fossero entrati in accordi con degli umani per ottenere copertura e potersi cibare senza il rischio di essere scoperti. L’individuo su cui c’era più sospetto era il mercante: Lei Kung. Da un po’ di tempo stranamente, il suo mercato aveva avuto un’improvvisa impennata, poiché esso si era procurato merce diversa da quella che vendeva lui di solito. Ad aumentarne la certezza era il fatto che alcuni uomini mandati a spiarlo, scomparvero misteriosamente. Gareth, Hamyn, Gustàv, Jocelin Hassan e Jared ipotizzarono che le persone morta erano probabilmente dei mercanti che avrebbero avuto una competizione con Lei-Kung e che lui si poteva essere servito degli yoma per eliminare la concorrenza. Poiché nessuna delle vittime era identificata come una che viveva all’interno delle mura. La conversazione durò ancora allungo, ma infine la sola cosa che c’era da fare era di osservare Lei Kung per capire se davvero poteva essere lui lo yoma oppure colui che li nascondeva. Poiché era troppo pericoloso che tutte e tre le guerriere girassero vicino a casa sua, Angelica decise di suddividere il gruppo a ispionare ciascuna due dei quartieri che componevano la città. A Rebecca toccò quelli delle locande e dell’amministrazione cittadina. Iniziando il pattugliamento Rebecca provò ad affidarsi alla sua percezione per vedere di individuare una qualsiasi aura demoniaca. Tutta via non percepì nulla. Non percependo niente, Rebecca decise di provare a fare delle domande in giro. L’attenzione della guerriera venne attirata da un basso ometto con un grosso turbante in testa che fermo sul ciglio della strada occupato a dare da bere al suo asin. Dopo alcune vicissitudini l’uomo le si presentò col nome di: Karim. Esso non sapeva nulla riguardo a ciò che stava accadendo a Cezanne ne chi fosse Lei-Kung. Rebecca in un primo momento pensò di lasciarlo perdere, però Karim si propose di raccogliere informazioni per lei in una locanda: il Caravanserraglio. Una delle locande più interessanti della città dove individui di ogni tipo andavano per divertirsi, in cambio il desiderio del mercante era quello di potere toccare il corpo di Rebecca se le avesse dato ciò che cercava. Rebecca accettò non preoccupandosi di ciò che Karim chiedeva, perché poi per quell’uomo sgradevole non lo avrebbe mai permesso. Stipulati gli accordi, Rebecca si diresse a ispezionare il quartiere dell' Amministrazione cittadina. Qui Rebecca, fece la conoscenza di due donne dalla pelle molto scura, vestiti con abiti di chi abita nelle terra calde del sud: Renaille e Chanelle. Chanelle spiegò che si trovavano lì perché la sua capocaln e il marito erano scomparsi senza lasciare traccia. Reebcca decise infine di riferirgli quanto stava accadendo a Cezanne. In risposta Chenelle spiegò di avere sentito che si sarebbe tenuta un’asta importante. Finiti i giri di pattugliamento Rebecca fece ritorno alla casa che gli era stata concessa come alloggio insieme alle altre. Spiegato infine il resoconto del pattugliamento ad Angelica, la comandante spiegò di avere percepito un’aura demoniaca provenire dall’interno della sua casa spiegando infine che l’asta che si sarebbe tenuta sarebbe stata propria nella sua abitazione. Fattasi ormai sera, il gruppo di guerriere, su insistenza di Rebecca ed Elenwen decise di andare a mangiare qualcosa. La scelta cade sull’Oca Ubriaca. Rebecca ordinò piccole porzioni di tutto quello che c’era. Dopo tanto tempo la guerriera assopporò cosa voleva dire mangiare come un umana. Finita la cena, le guerriere fecero ritorno hai propri alloggi preparandosi l’indomani per l’asta. Rebecca coricandosi sognò la sua città natale in riva al mare, e Mako ad aspettarla. Sentendo una fitta al cuore per la sua assenza, e che forse si era innamorata di lui.
A causa della grande folla che ci sarebbe stata per la festa dell’estate, Angelica consigliò di muoversi sui tetti, questo avrebbe permesso pi agevolazione per il pattugliamento.Trovato un luogo isolato le guerriere balzando con agilità raggiunsero i tetti. Il terzetto potè osservare in tutta tranquillità la festa che stava per iniziare. In quel momento un porta voce annunciò che l’asta che tutti stavano aspettando si sarebbe tenuta fra non molto all’abitazione di Lei-Kung. Rebecca si affrettò a fare rapporto ad Angelica. Raggiunta la comandante insieme ad Elenwen, si misero d’accordo sul da farsi. Angelica, decise di passate per l’ingresso principale e rimanere in attesa. Non appena si trovarono davanti all’ingresso, le guerriere percepirono distintamente un’aura demoniaca provenire dalla casa, ed essa si intensificò mano a mano che si avvicinavano. Entrate infine nell’abitazione, una serva si presentò al terzetto, annunciando che l’asta si sarebbe tenuta al terzo piano. L’intera abitazione permeava di yoki. Era improbabile che potesse essere di un solo yoma, arrivando a conclusione che i mostri erano di certo più di uno. Angelica, ordinò a Rebecca di pattugliare i primi due paini mentre Elenwen si sarebbe occupata del giardino. Rebecca intenta a pattugliare il secondo piano avvertì che l’aura divenne più intensa nella stanza della servitù. La guerriera venne raggiunta poco dopo da Elenwen, che si sentiva agitata e impaurita. Tutte quella permeanza di yoki confondeva la loro percezione e la sua compagna aveva il presentimento che uno yoma avrebbe potuto tenderle un agguato. Rebecca le intimò di calmarsi rammentandogli di rimanere fedele e credere nel piano di Angelica. Ma poiché nel pattugliamento non era stato riscontrato nulla, ad eccezione dello yoki particolarmente intenso, nelle stanze della servitù, Rebecca decise di riferirlo ad Angelica. Nonostante l’allontanarsi delle sue compagne dalle zone da pattugliare Angelica le fece entrare con sé nella sala d’aste. Trovando infine un posto, si accomodarono aspettando che l’asta inziasse. Poco dopo le porte della sala si aprirono e Lei-Kung vi fece il suo ingresso dando inizio all’asta. Tre servi di Lei-Kung portatono dentro le prime merci da esporre. Rebecca si accorse subito che erano degli yoma. Angelica fece solo pochi passi verso di loro che i demoni reagirono tempestivamente lanciando contro di loro uno degli oggetti dell’asta. In quel momento gli yoma mostrarono il loro vero aspetto mandando nel panico la gente della sala. Nonostante il caos, Rebecca riesce tempestivamente ad appiccicarsi al muro, evitando di essere investita dalla folla che si fiondò verso l’uscita.
Mentre lo yoma barbuto era impegnato a scontrarsi con Angelica quello con i capelli biondi si fiondò verso l’uscita.
Angelica ordinò ad Elenwen di inseguirlo mentre lei l’avrebbe seguita subito dopo, ma non prima di scagliare una sedia contro lo yoma che Angelica stava affrontando poiché sembrava in difficoltà.
Dopo avere fatto pochi passi dalla scala a spirale da cui prima si era scomparsa Elenwen, Rebecca se la ritrovò davanti, che le dava la schiena intenta a contrattaccare gli artigli dello yoma.
Elenwen sembrò in serie difficoltà. Rebecca ordinò di abbassarsi all’istante. La sua compagna obbedì subito dandole la visuale libera, permettendo di lanciare la sua spada centrando il demone in pieno petto. Rebecca contrattaccò poi con un calcio al volto dello yoma, estraendo di seguito la sua spada. In quel mentre la guerriera percepì un’altra aura yoki allontanarsi. Poiché lo yoma di fronte a lei non era stato sistemato definitivamente, ordinò ad Elwnen a dargli il colpo di grazia mentre lei si precipitò verso la terza presenza.
Raggiunto infine lo yoma esso l’attaccò con tutti i suoi artigli delle mani. Rebecca rilasciò la maggior parte del suo yoki pensando di aumentare in questo modo le sue difese aumentando la massa muscolare.
Tutta via l’azione ha effetto contrario. In questo modo diventò un bersaglio più facile per gli artigli del demone che la trafissero costringendola a inginocchiarsi. Nello stesso momento, avvertì l’aura di Angelica che si avvicinava. Nonostante tutto Rebecca non si diede per vinta e mentre la comandante sbucava dalla curva delle scale per portarla in salvo, lei riuscì a scagliare la Claymore che riuscì a trafiggere lo yoma al ventre.
Angelica dopo averla messa al sicuro, si tolse i bracciali e li consegnò a Rebecca per poterli lanciare contro lo yoma per distrarlo dando così a lai l’occasione di finirlo.
La strategia ebbe successo. Rebecca con le poche forze che le restavano, riuscì a colpire lo yoma con i bracciali permettendo così ad Angelica di finirlo. In questo modo si poteva dire che debito con lei era infine saldato.
Ora che il pericolo era passato, Rebecca si concentrò a rigenerare le proprie ferite con tutta tranquillità. Finita di rigenerarsi, Rebecca chiese ad Angelica se le poteva dare i soldi che le restavano intenta a fare alcune compere prima di rientrare a Staph. Raggiunta la sala d’aste trovarono Elenwen si stava facendo curare da una sacerdotessa di nome: Mèlian, che apparteneva al culto delle dee gemelle.
I capi mercanti si presentarono alla sala congratulandosi col terzetto per avere trovato e sconfitto gli yoma. Angelica fu convocata dal consiglio per decidere il da farsi su una certa questione.
Rebecca si occupò intanto di recuperare le teste degli yoma per mostrarli hai capi di Staph come prova che la missione aveva avuto successo. Il gruppo seguito da Mèlian fece infine ritorno alla propria abitazione per riposarsi dalle estenuo scontro contro i demoni. Il mattino seguente, Angelica si diresse all’abitazione dei capi dei mercanti per discutere sulla misteriosa faccenda. Rebecca seguita da Elenwen venne portata da Mèlian nella sua piccola chiesetta dove le consegnò un libro riguardo la religione delle dee gemelle. Poiché il suo desiderio era anche quello di avere un ciondolo che le raffigurava, Mèlian condusse la guerriera dalla mercante Mary. Spiegando come voleva il ciondolo Rebecca, la mercante affermò di ripassare fra due giorni per ritirarlo. Prima di fare ritorno alla casetta, Rebecca si diresse in un negozio di armi per comprare una cintura di pugnali. Forse si sarebbero rivelati fondamentali in una prossima missione di gruppo. Di ritorno dal pattugliamento le tre guerriere trovarono Semirhage ad attenderle nella loro casetta.Il loro capo si complimentò per avere svolto in modo egregio la missione, e che si era ritrovata lì per godersi lo spettacolo dei fuochi d’artificio che ci sarebbe stata quella notte.
Giunta tarda notte la città fu illuminata dai fuochi d’artificio che brillarono come piogge di diamanti in cielo.
Come ultimo regalo della missione era stato il più bello che Rebecca avessi mai assistito. Le tre guerriere si fecero giuramento di sopravvivere a qualunque costo e di ritrovarsi in futuro.
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