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QUEST In fondo al pozzo [Dua, Camilla, Anna]
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24-07-2014, 04:31 PM
Messaggio: #85
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RE: In fondo al pozzo [Dua, Camilla, Anna]
Mentre risaliva faticosamente, Dua gettò gli ultimi sguardi sullo Yoma a cui aveva consentito di vivere fino a quando l'oscurità non fu tale da limitarle lo sguardo; le ultime cose che vide di quel posto maledetto furono gli occhi accesi del mostro e poi più niente. Emerse dall'oscurità del pozzo trascinandosi appresso l'odore di morte e di disperazione che i viandanti di quel luogo avevano trovato, anziché i tanto sperati desideri. Le gambe le tremavano un poco, accettò dunque di buon grado l'aiuto di Camilla per uscire dal Pozzo; Dua quindi mosse alcuni passi incerti all'aperto, trovando l'illuminazione del luogo insopportabile per i suoi occhi abituati ormai da diverso tempo a scrutare l'oscurità. Lo spazio aperto e l'ossigeno ora puro e non più contaminato dall'olezzo di muffa e morte avevano un che di mistico, eppure il cielo e lo spazio aperto non portarono quella dolce consolazione che chiunque si sarebbe aspettato di trovare. Non per Dua almeno. Si lasciò andare, sdraiandosi sul pavimento e sul manto erboso delle Terre del Sud, respirando a pieni polmoni qualcosa che non avesse l'odore di un cadavere sebbene lei ne fosse impregnata; il cielo e le nuvole chiari si riflessero nei suoi occhi argentei ora vuoti. Respirava lentamente, incerta, dubitando persino che fosse la cosa giusta quella di restare in quello stato; eppure, per qualche minuto, Dua aveva bisogno di sentirsi completamente immersa nel nulla o far parte del cielo stesso. Era silenziosa ma mille parole scorrevano dolorose nel suo cervello infiammato, pensava a ciò che aveva appena fatto cercando di convincersi che aveva fatto la cosa giusta; come l'avrebbero vista le compagne se avessero scoperto una cosa simile? E Minerva? Sospirò, per una volta volle pensare solo che almeno era ancora viva. Malinconicamente ripensò alla gioia provata all'alba dopo aver sconfitto il primo nemico e alla fatica per restare in vita; avrebbe voluto provare quella stessa gioia in quel momento ma in realtà non era nemeno certa di cosa stesse provando per davvero. Solo confusione. Si rimise seduta, guardando la compagna e guardando infine sé stessa; dovevano dare il "lieto" annuncio al Sindaco del villaggio ma lei non se la sentiva di fare una parata macchiata di sangue in quel modo. Guardò Camilla e le porse la spada che il sindaco le aveva donato, con voce esile disse: -Mi rigenerò le mie ferite, intanto tu vai dal Sindaco e riportagli questa; non fare tardi. Poi torneremo a... Casa.- Non erano ferite così gravi da necessitare un'immediata rigenerazione ma voleva starsene un po' sola mentre si occupava di sé stessa. Citazione:Stato Fisico: Affaticata. Due ferite di entità LEGGERA all'altezza del gomito destro e all'altezza del petto. |
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