In una notte di stelle cadenti [OMEGA_BAHAMUT - Targul - Nuke - Head In The Clouds]

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parlato pensato

-Arghhhh-

Clade, non potendosi trattenere, di istinto lanciò un urlò di dolore, rigurgitando del sangue. Qualcosa di veloce quanto affilato aveva appena impattato sulla sua schiena diffondendo in tutto il suo corpo una sensazione di dolore lancinante, ad ora ancora mai provata dalla guerriera, nonostante le molte missioni svolte.
Lei ed Akale avevano perso troppo tempo a scansarsi e questo aveva finito per penalizzare lei –che tra le due era quella più in basso- in modo critico. Ora non era più solo una questione di temporeggiare qualche minuto resistendo al dolore, ma battersi con tutte le proprie forze per la sopravvivenza… eppure farlo in quelle condizioni non sarebbe stato affatto facile.

Clade tremò, restando sollevata sulle braccia e sulle ginocchia nella medesima posizione in cui era stata colpita. Dal foro nella divisa una gran quantità di sangue stava iniziando a riversarsi sulla sabbia sottostante all’addome. Era quasi superfluo sottolineare come davanti a tale spettacolo, per la prima volta la freddezza della guerriera iniziò a vacillare.
No! Clade non voleva certo morire in quel modo… e soprattutto così presto! Sin dalla morte dei suoi genitori ella aveva combattuto, sofferto, pur di continuare a sopravvivere. Aggrapparsi all’odio verso gli yoma a differenza di tante altre sue sorelle per lei non era mai stato un vero sollievo… a ferirla di più dopotutto non era stato un demone, ma il suo stesso sangue, la vigliaccheria di una natura umana che a tratti Clade avrebbe quasi voluto rinnegare. Era davvero disgustosa, Clade non poteva pensarla diversamente.
Per certi versi per lei, astrarsi da un tale contesto per diventare un mezzo demone non era stato così male dunque…
 …ed era proprio per questo che lei non sarebbe mai fuggita! Non lo faceva certo per gli uomini in nero, questo era ovvio, ma piuttosto per il proprio orgoglio ed il proprio senso del dovere verso le compagne che in quel momento dipendevano dai suoi ordini. A dire il vero la combattente non credeva di aver sviluppato mai un vero rapporto con alcuna di loro, eppure l’inconscia ricerca di una nuova sfera di appartenenza le aveva indissolubilmente legate, anche se indirettamente. Ora lei faceva parte dell’organizzazione che cacciava gli yoma e proteggeva gli umani…
Queste riflessioni, questo flusso di coscienza improvviso non piaceva nemmeno un po’ a Clade. Persa in tali elucubrazioni, la sua testa rischiava di farsi troppo leggera…

…ma qualcosa –fortunatamente?- la riportò di colpo a quanto stava succedendo. Uno strattone, forse due: la risvegliata stava tentando di estrarre i propri artigli dal suo corpo per poi andare a colpire anche Akale. Eh no, non lo avrebbe permesso!
Chinandosi su sé stessa, Clade afferrò le estremità degli artigli uscenti dal suo stomaco, cercando di trattenerli con tutta la propria forza. Il dolore era a dir poco mostruoso, ma non doveva mollare, sperando che questo potesse servire alla compagna…

Yoki utilizzato: 45%
Stato fisico: Artiglio penetrato nella parte estremale della pancia. Ferita al polpaccio destro. Lividi da colpo subito. Ferita da perforazione all’addome. Effetti da liberazione di Yoki (iridi mutate, Viso deformato, muscoli in tensione)
Stato psicologico: La situazione ha portato Clade a vacillare, tuttavia il suo istinto e lo spirito combattivo che da sempre la contraddistinguono le impediscono di mollare la presa sullo scontro. Il dolore comunque rende i pensieri di Clade confusi ed instabili.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)