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QUEST Io sono Leggenda [Morgana, Angela, Semiramide]
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14-05-2014, 08:26 PM
Messaggio: #4
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RE: Io sono Leggenda [Morgana, Angela, Semiramide]
Parlato | Pensato | Parlato da altri
E dunque Semiramide tornò in missione. Era passato un nonnulla dal tragico evento che le segnò un punto doloroso ed indelebile nel destino. Ora si prepara con ansiosa malavoglia nella sua camera vuota, ora è alle porte della squallida fortezza, affiancata da una coppia di compagne mai viste prima. E non volle neanche guardarle in faccia : memorizzare un altro volto potenzialmente sacrificabile per la sua sbadataggine era un’idea troppo atroce da trovare posto nel concreto. Aveva avuto poco tempo, neanche il minimo indispensabile necessario a farle recuperare un poco di fiducia in sé. Ma ella stessa riteneva impossibile che succedesse una tale cosa, e chi avrebbe potuto mai toglier una concezione così pessimistica dalla testa di una povera creatura scontenta e senza spina dorsale (simbolicamente parlando)? Si accorse di avere di fronte anche un uomo dell’Organizzazione a lei sconosciuto. “Ma chi è?” stringeva un po’ le palpebre per focalizzarlo meglio. Niente, la risposta tardava ad arrivare dal suo vortice lussureggiante di confusione : ovviamente, anche se l’avesse saputo, non le sarebbe tornato in mente. “Angela, stai procedendo bene, lo storico dei tuoi successi cresce...” prese parola l’uomo. “E ora chi sarebbe Angela?” fece per voltare il capo e squadrare anche le altre due ma, preso in considerazione il suo triste presagio, trattenne la curiosità. “..vediamo come te la cavi come caposquadra. Trascinatevi a Bridge Town e scoprite chi ha mandato questa lettera di soccorso. Sperando che abbia di che pagarci. Altrimenti dovrò mandare qualcun altro a fare un altro tipo di lavoro...” “Quindi la nostra caposquadra è questa Angela e.. e la missione è andare a Briggi Taun.. ok, ho capito.” Dopo aver fatto chiarezza (?) sul compito loro assegnato, si avviò con le colleghe verso nord, verso quella strana città dal nome ancora più strano. Il viaggiò trascorse tranquillo, con una totale indifferenza da parte della goffa fanciulla, fino a quando non si giunse di fronte ad un panorama completamente nuovo : il verde della valle lasciò il suo posto ad un immacolato manto di freddo, che si estendeva libero sul terreno, sulle montagne, quasi ovunque. Semiramide mai aveva assistito a tale spettacolo della natura, mai aveva messo piede su quella roba soffice e gelida chiamata “neve”. E la rattristiva fare simile esperienza con armatura e dolore sulle spalle. Avrebbero ancora dovuto proseguire ed oltrepassare un passo ripido tra i colli, il cui tragitto da percorrere per giungere ad esso era momentaneamente ostacolato da una fitta parete di gelo abbastanza alta. Senza aspettarselo, si sentì finalmente (ma anche no) la voce di quella certa “Angela”. “Come già sapete, il mio nome è Angela e sarò la vostra caposquadra in questa missione. Non sappiamo i dettagli, ma sappiamo che ci sono degli yoma nascosti tra queste vette innevate, ed è nostro compito eliminarli. Perciò, mi piacerebbe sapere il più possibile riguardo voi due. Prima tu." Indicò l’altra incaricata. Vista la situazione, le risultò inevitabile gettarle un’occhiata. Era poco più bassa di lei, con capelli lunghi e quasi selvaggi, lasciati cullare dalla brezza. I suoi due occhi privi di alcuna forma di vitalità le diedero disagio, ma anche conforto, stranamente. “Il mio nome è Morgana, sono la numero trentadue. Sono pronta a combattere e fare tutto ciò che sarà necessario affinchè la missione venga portata a termine con successo. Con gli yoma ho sempre un conto aperto da scontare. Sarà quindi un immenso piacere sterminarli. Mi rimetto quindi alle tue direttive, caposquadra.” rispose all’appello la loro simile. Squadrò brevemente anche lei. Era molto alta, con capelli altrettanto lunghi, ma lisci, con un ciuffo poggiato sull’occhio destro. Il candore dell’ambiente circostante si fondeva con le loro lineature delicate e fresche, sotto il punto di vista fisico. “Sembrano forti” pensò “molto più forti di me..”. Ecco che l’insicurezza ritrovò un freddo posticino in cuor suo. “Dannazione, tocca a me presentarmi…” tentò di mantenere un’aria seria e poco interessata, ma rese l’esatto contrario. S’inceppò sulle prime sillabe, mordendosi la lingua. Esitò una seconda volta, spaventata dal confondersi di nuovo. Poi parlò: “Sono Semiramide, numero trentacinque. … spero di poter dare del mio meglio in questa missione e.. di ucciderli, sì, di trucidarli tutti.” “Che cazz’ho detto?” abbassò lo sguardo imbarazzata. Certo, era un modo poco elegante ma efficacemente incoraggiante per concludere una presentazione, forse. “Sono una guerriera di difesa!” intervenne poi, cercando di migliorare la sua performance. “Iniziamo male…” ------------------------ Yoki utilizzato : 0% Stato fisico : Abbastanza in forma Stato psicologico : Ancora turbata dalla scorsa missione e preoccupata per quella in procinto di iniziare/ Decisa a rimanere seria e asociale/ Imbarazzata dalle sue gaffe Abilità utilizzate : Percezione yoki (passiva) But a desperate fear flows through my blood
That our dead love's buried beneath the mud. |
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