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QUEST Io sono Leggenda [Morgana, Angela, Semiramide]
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05-07-2014, 10:34 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-07-2014 12:31 PM da Kelsier.)
Messaggio: #46
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RE: Io sono Leggenda [Morgana, Angela, Semiramide]
Parlato | Pensato | Parlato da altri
Con inaspettato stupore, le lacrime di Semiramide furono bloccate nel loro triste flusso da Morgana, che le parlò dolcemente : “Smettila di pensare che sei inutile e rinnega la tua insicurezza! Ella ti sta divorando l'animo lentamente senza che nemmeno tu possa rendertene conto. Sei una guerriera e ti sei battuta con onore, e non pensare che io adesso ti veda come un mostro. Davanti a me vedo solo una…” Si distrasse dal discorso. L’impatto fu decisamente forte, tanto da lasciarla con un’espressione attonita, tanto da annegare in quel mare di buon senso che la compagna, come una sorella che consola l’altra, le stava versando sui sensi. “…Non ci sarà mai nessuno che riuscirà ad amarti più di quanto tu possa fare. Ti prego, resisti e combatti!” Le mancò il tempo di deglutire, che anche Angela prese a testimoniare la sua fede : "Respira profondamente. Calmati. Pensa alle parole di Morgana e a cosa realmente vuoi. Hai detto che non vuoi soffrire, che non vuoi morire, che non vuoi Risvegliarti. Queste sono le cose che noi tutte dobbiamo e vogliamo fare: non soffrire, non morire e non Risvegliarci." Gli occhi ripresero a scaricar tensione, mentre le sue mani si stringevano in forti pugni, che intrappolavano il sangue, giacente a terra, tra le nocche. Era una pioggia di petali in fiore, che pioveva dolcemente di fronte a lei; un calore mai avuto la sosteneva con altera e pietosa forza. “Io…” Avvertì il suo cuore battere come non mai. “..i-io..” Tutte le sue membra fremevano, come una foglia secca in procinto di cadere. “.. io sono…” Una valanga di sensazioni nuove, calde, meravigliose si abbatté sulla sua schiena, travolgendole tutto l’essere in un aureo alone di perturbante e indescrivibile magnificenza. “… Io sono contenta.” Abbozzò un tenero sorriso, il più amabile e candido che mai aveva trovato posto sulle sue labbra, e che ora decorava il più macabro degli aspetti, il volto di chi è giunto finalmente al limite della sofferenza. E il tutto fu avvolto dalla luce, bianchissima, pura, splendida (o almeno così la vedeva); il cuore si fece leggero, così pure la mente, spoglia di qualsiasi male, vuota dei rimorsi più profondi che da sempre l’avevano afflitta. Ogni sua ferita, anche mortale, fu alleviata, curata, guarita completamente. Il riscatto era compiuto. Ora, quel che rimaneva di una povera e instabile fanciulla dalla sorte avversa altro non era che un massiccio corpo, dalla fisionomia più fiorente e inquietante che mai. Una folta chioma d’oro dominava il suo capo; essa era simile sia alla criniera di un maestoso leone, sia ai raggi abbaglianti del sole, simbolo di un potente comando acquisito, di una rinascita rassomigliante ad una nuova alba. Gli occhi erano vuoti, contornati dalle malinconiche palpebre rossastre, mentre la bocca era ancor più particolare : il labbro superiore permaneva e, sotto di esso, sporgevano le gengive, mantenenti una dentatura prettamente umana; nella parte inferiore della fauce, al contrario, si prolungavano verticalmente due lunghi canini animaleschi. La mandibola era sostenuta da compatti legamenti che la ricongiungevano agli zigomi; le guance rimanevano vuote, senza pelle a rivestirle, mettendo in evidenza la rimanente dentatura. Del collo c’erano l’ossatura in vertebre e i muscoli a sostenerlo; le clavicole erano, anch’esse, scuoiate. La gabbia toracica si reggeva nuda, sproporzionatamente enorme, con l’intero costato in evidenza; i seni, privi di rivestimento, rimanevano legati sulle costole, sostenuti da lembi di muscolo. Incredibilmente nerboruti erano gli avambracci, ricoperti di vene in rilievo; le braccia, più sottili e lunghe, erano piumate, come pure le mani (quest’ultime di dimensioni notevolmente grandi). Gli addominali erano scolpiti e le cosce grosse, mentre le gambe somigliavano alle zampe posteriori di una belva selvatica, piegate all’indietro. Spoiler (Click to View) La capanna era finita in frantumi. Dinnanzi alla bestia di distendeva la via innevata. Due guerriere erano distese lì, scaraventate. Ma cosa rimanevano di preciso nella mente del mostro? Compagne? Alleate? Ricordava le loro preghiere, le loro voci piene di fiducia, quella poesia che le aveva invaso l’anima, l’importanza che lei aveva assunto per loro. Era libera, dalla schiavitù della vita, dalle radici marce del suo passato, da sé stessa. Padrona della sua esistenza risorta, regina delle immense valli che avrebbe imparato ad attraversare con passi potenti.. e con la voglia di addentare la carne più succulenta, di riempirsi lo stomaco come mai aveva avuto l’opportunità di fare. Si voltò di scatto e balzò via, verso le più vaste terre pronte ad accoglierla, lasciandosi alle spalle il calvario e i grossi macigni che fece crollare a causa dell’improvviso congedo. Volse lievemente indietro il viso sfigurato , lasciando chee la brezza gelida soffiasse tra il crine. “Io sono contenta." Yoki utilizzato : 80% / risveglio Stato fisico : Ferita leggera al petto/ Ferita leggera alla schiena/ Ferita media al collo / Ferita media al braccio sinistro/ Ferita media alle spalle/ Ferita leggera sopra l'occhio sinistro/ Ferita media al petto/ Ferita grave alla gola/ Iridi d'oro, vene marcate intorno al viso, denti aguzzi, massa muscolare raddoppiata----> perfetto Stato psicologico : Euforica Abilità utilizzate : Percezione yoki (passiva) But a desperate fear flows through my blood
That our dead love's buried beneath the mud. |
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