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QUEST Klavierstück [Lachesi]
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10-09-2015, 03:56 PM
Messaggio: #4
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RE: Klavierstück [Lachesi]
L'ambiente ricercatissimo di quella locanda non era soltanto una facciata, in effetti anche gli interni lasciavano sicuramente le persone attonite difronte a tanta sfacciataggine ed opulenza; l'enorme stanzone nel quale era andata ad avventurarsi, anche a quegli orari così mattinieri, offriva ai propri clienti una vasta gamma di servizi ad alta qualità che sicuramente erano in molti ad invidiare. Dua doveva ammetterlo, entrando non si sarebbe mai aspettata così tanto ed era a tutti gli effetti sorpresa; per un attimo pensò che Hayez in un ambiente simile sarebbe stato perfetto, o forse avrebbe fatto sfigurare i clienti addirittura. Ad ogni modo, la musica ebbe un ruolo fondamentale in questo senso di stupore e meraviglia generale che si scatenò nella Guerriera perché ebbe anche il potere di addolcirla almeno un poco; quel tanto che le bastava per tornare a guardare quel luogo con gli occhi di una bambina, cosciente che da semplice umana non avrebbe mai potuto varcare la soglia di quell'edificio. L'incanto del momento andò a infrangersi come un vetro spezzato quando i presenti si accorsero della sua presenza e se prima ad essere in cima ai pensieri di quelle persone era il tempo e gli affari, ora sapeva bene di essere lei. Non sapeva come interpretare la cosa, con fare ostile o no? Nel dubbio incrociò molto lentamente le braccia davanti al suo petto e serrò la mascella, questo fu più che altro un riflesso visto che era convinta di aver spalancato la bocca entrando in quel luogo (cosa che effettivamente non era avvenuta, stranamente, ma si era limitato ad un luccichio nei suoi occhi). In quella massa indistinta di persone che le si erano "avvolte" intorno, un uomo soltanto si fece strada per raggiungerla e Dua riconobbe in lui il musicista; al ricordo del suono si addolcì nuovamente, sciogliendo quelle braccia serrate e mimando un inchino di presentazione quanto più aggraziato potesse una guerriera come lei eseguire. Non c'era davvero il bisogno di farlo ma infondo, fin quando possibile, voleva evitare di destare astio tra altri umani e aveva già fatto abbastanza entrando in quel modo brusco nella Locanda: non voleva andare nuovamente a caccia della sua Claymore, era stato già fastidioso una volta figurarsi due. L'uomo si presentò e Dua fece un cenno del capo in segno di saluto ma a stupire enormemente la ragazza non fu il fatto che quell'uomo portasse delle lenti, cosa assai rara, ma il come venne chiamata: Guerriera. "Hayez ha ragione, Ludwing sa quel che dice; sarà per il meglio o no? Credo sia un'ottima idea scoprire di più su quest'uomo, c'è qualcosa di strano sotto." La invitò gentilmente e con garbo per una chiacchierata privata nella sua camera, per maggiore discrezione; le stava bene, e se doveva presentarsi lo avrebbe fatto in privato, non aveva idea del perché ma non gradiva molto il fatto che gli umani sapessero il suo nome... Infondo aveva evitato di dirlo a Cristian. -Certamente, mi faccia pure strada Signore. Non la perderò d'occhio.- Disse quindi lei, con tono quanto più accomodante e distaccato al tempo stesso possibile. Citazione:Stato Fisico: Regolare |
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