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QUEST Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou? [claire83-Jacques Mate]
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17-09-2013, 04:37 PM
Messaggio: #70
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Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou? [claire83-Jacques Mate]
Narrato
Pensato Parlato Non pensava che ce l'avrebbe fatta ma aveva impiegato tutta la forza che aveva per cercare di estrarre la spada che le era stata conficcata. La fuoriscita della spada dal suo corpo non fu certo indolore. La lama di Echidna uscì grondante del sangue di Morgana. A vedersi, quello era proprio un macabro spettacolo ma quella che avrebbe potuto essere una danza di morte, poteva tramutarsi nella rivincita della guerriera ferita. Appena tirò via la lama dal suo corpo ,fu attraversata da due sensazioni: un forte dolore ed un senso di sollievo. Cercò di reprimere l'urlo, di essere più forte, era come se si stesse abituando al dolore. Ahhhhhhh... Forse quella era stata una prova di resistenza per aiutarla ad essere più coraggiosa e ad avere più fiducia in se stessa. Del resto ciò che non l'avrebbe uccisa, l'avrebbe resa più forte. Ad un tratto, senza rendersene conto sorrise, sorrideva alla vita. Le stava sorridendo come non aveva mai fatto prima ed ora meditava vendetta. Ancora sdraiata per terra, non si rese subito conto di quello che stava accadendo poco lontano da lei. Aveva sentito un grugnito e cercò di levare lo sguardò verso la fonte del rumore. Intravide un bestione. Era uno yoma che si ergeva minacciosamente verso Echidna e poi, c'era quella lurida viperella , priva di armi che stava cercando di difendersi. Avrebbe potuto lasciarla lì senza fare nulla, in balia di quel grottesco mostro, avrebbe potuto "ricambiarle il favore".Era certa che lo yoma, dopo aver attaccato la sua compagna avrebbe riservato le migliori attenzioni anche su di lei, quindi doveva approfittare di quella momentanea distrazione per cercare di colpirlo. Non sarebbe stato semplice, dato che riportava quella dolorosa ferita, non era in condizioni di essere così agile e , provò quindi a giocare d'astuzia. Rivolgendosi alla sua spada, sussurandole le disse: Hellborn, ora facciamo un bel gioco. Voglio ricompensarti per la forza che mi hai trasmesso. Ti disseterò col sangue di quel brutto e lurido verme. Detto questo, sorrise nuovamente compiaciuta. Lentamente, cercò di rialzarsi da terra, cercando di usare le spade, puntellandole per rialzarsi. Sarebbe stato un procedimento faticoso ma l'avrebbe compiuto piano piano, stando attenta a tenere la giusta posizione, in modo da riuscire a stare in equilibrio. La sua spada era nella mano sinistra, mentre l'altra si trovava nella sua destra. Se fosse riuscita a rialzarsi, avrebbe cercato di avvicinarsi alle spalle dello yoma , in maniera silenziosa, sfruttando la sua disattenzione. Si sarebbe poi portata ad una distanza tale da consertirle di colpirlo alle spalle con la spada destra. Se il suo piano fosse riuscito, gli avrebbe poi dato il colpo di grazia al collo con la sinistra. La sua strategia non era semplice da portare a termine ma aveva sete di vendetta ed al tempo stesso, voleva ringraziare la sua unica e fidata amica. Una spada per alcuni è solamente un'arma , un ferro freddo da utilizzare per difendersi dai nemici. Lei amava quella ferraglia. Era esattamente come se una parte della sua anima si fosse staccata da lei e rivivesse nella sua spada. Era parte della sua esistenza. Citazione:Yoki utilizzato:20% |
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