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QUEST Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou? [claire83-Jacques Mate]
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06-11-2013, 12:32 AM
Messaggio: #93
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Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou? [claire83-Jacques Mate]
Narrato
Pensato Parlato Morgana dopo essersi abbassata verso sinistra, schivò lo yoma e passò quindi al contrattacco. Il suo fendente mirato alla gamba dello yoma andò a segno, con profonda soddisfazione della guerriera, riuscendo quindi a colpire la gamba destra del mostro. Finalmente la sua azione era andata a buon fine, nonostante intorno a lei, Echidna roteasse attorno alla scena dell'attacco, quasi come se fosse invasata. Anzi era decisamente più folle del solito. Non c'era però da stupirsi, dato che le reazioni della vipera erano sempre improvvise e mai scontate, sembrava che facesse tutto il contrario di ciò che avrebbe dovuto fare. Ronza come un moscerino Pareva quasi che Echidna godesse nel fare il bastian contrario, ormai Morgana era pienamente cosciente di questo. In fin dei conti, nonostante avesse una compagna di missione, si sentiva comunque sola, ma quella "solitudine" invece che deprimerla la spronava ad innescare lo spirito di sopravvivenza che giaceva dentro di lei. La sua soddisfazione aumentò quando per il colpo inferto, il mostro cadde lateralmente procurando come risultato, l'ulteriore penetrazione della spada nelle carni dello yoma fin quando non gli recise nettamente la gamba. Al tempo stesso, la spada di Echidna rovinò sulla numero quarantacinque provocandole una ferita sulla guancia destra che andava dallo zigomo fino al mento, sfiorandole leggermente le labbra. Ouchhhhh... La ferita ricevuta sbalzò la guerriera che dovette spostarsi sul lato sinistro per cercare di mantenere una posizione eretta, evitando quindi di cadere. Quel segno andava ad aggiungersi all'altro che marcava il suo volto, segno della cicatrice che le aveva procurato uno yoma, ancor prima che diventasse una Claymore. Lo portava con fierezza e come segno indelebile del suo passato. Continuava ad essere in parte la ragazzina che era stata, si aggrappava a quell'immagine, usandola come scudo e forza al tempo stesso. Non riusciva proprio a dimenticare, non l'avrebbe mai fatto. Fu proprio quel segno che stava dipingendo sul suo volto una traccia rossa, che le fece scattare i ricordi. La sua mente voltò per un attimo al passato e quel lampo di memoria, le fece innescare un' esplosione di sensazioni diverse, un misto di rabbia e di euforia. Fu così che dopo essersi allontanata, provò quindi a cercare di infierire il colpo mortale. Tentò quindi di avvicinarsi di poco allo yoma. Mantendo sempre la sinistra, e tenendo ben impugnata Hellborn tra le mani, avrebbe cercato, sollevando la spada, di calare sul collo del mostro un colpo verticale ben deciso ed assestato. Noi siamo quello che abbiamo vissuto. Citazione:Yoki utilizzato: 30% |
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