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***DarkGreen***

⟪Parlato⟫ | “Pensato” | “Voce mentale indistinta”

Eseguire le sue torturanti intenzioni e dacciò uccidere l’avversario fu tutt’altro che difficile, viste le penose condizioni di quest’ultimo. L’intensità dei suoi lamenti andò a scemare, mano a mano che il deturpamento lancinante del suo volto gli fece definitivamente perdere sia l’identità, sia gli ultimi sprazzi di vita o dicasi tale.
Ed Eudoxa rimase per qualche lungo istante ad ammirarlo, quel suo capolavoro di fori ed organi riversati in un lago di sangue putrido, nel quale anche lei gaiamente s’inzuppava, ansimante di stanchezza e apparenti ‘residui’ di confuso dolore.
Gaiamente… la sua foggia grottesca obnubilava la sensazione delle fitte che, da sobria guerriera senza tutto quello yoki in circolo, avrebbe patito in modo molto più fiaccamente umano.
Improvvisamente, non riusciva a smettere di pensare alla propria carne lacera, al sanguinamento in corso, alle vene e arterie recise, ai suoi nervi palpitanti, al calore che investiva la sua pelle.
Abbandonare la sua forma mostruosa avrebbe significato affondare in una tormenta di spasmi. Non che le fosse estraneo il tollerare inflizioni e punizioni corporali ma, di certo, quel che le toccava ora sopportare superava ogni sua esperienza di ripristino curativo.
“Chissà… chissà se quei piccoli leccapiedi sono ancora nei dintorni…” pensò, riferendosi agli scagnozzi dello yoma. Certo è che la voglia di esibizionismo sembrava non abbandonarla nemmeno in condizioni così critiche.

Come ultimo sforzo, prima di accasciarsi nei fluidi viola che imbrattavano la terra, con voce gutturale e potente, gridò:

⟪AAAAAAAAHHHHH!!!! TIMMY SI STA RIALZANDO E VUOLE VENDICARSIIII!!! SOCCORSO!!! CHIAMATE SOCCORSI!!! LO YOMA È QUIIIIII!!!! AAAAAARRRHHHHH-⟫

Si adagiò sul suolo, accanto alle viscere calde di ‘Timmy’, con una grazia che faceva a pugni con le sue finte grida di aiuto e con il suo stato miserevole.
Nell’attesa che qualcuno accorresse e notasse l’esangue panorama, la guerriera iniziò a rigenerare le proprie ferite – per quanto le riuscisse –, scalando la percentuale di yoki, al fine di ritornare ad una stasi ordinaria. Ma, ad ogni livello in meno di percentuale energetica in circolo, il dolore aumentava, cingendo d’assedio la naturale tolleranza che la guerriera aveva ad esso. E facendo sempre più male.

Cullata dal proprio affaticato battito cardiaco e intontita dal tormento fisico sempre crescente, anche Eudoxa chiuse gli occhi e, affianco a quel ‘bambino’ perduto che aveva doverosamente fatto fuori ed il cui sangue copioso impregnava i corpi di entrambi, cercò – benché possa apparire assurdo – di prendere sonno.

“Qualcuno verrà a trovarti” sentiva tra e nelle nebbie della sua testa come una confusa voce di donna “ e renderà di carne lacera nuova virtù.”

Citazione:Yoki utilizzato: 35% --> in progressiva discesa
Stato fisico: Discreto, ferita MEDIA da perforazione alle piante dei piedi; ferita LEGGERA da taglio alla guancia; ferita MEDIA da doppia perforazione alla spalla sinistra; pupille dorate e dilatate, vene in rilievo sul viso, denti aguzzi, muscolatura rigonfia (tutti i tratti deformi a causa dello yoki risultano in graduale attenuazione).
Stato psicologico: Soddisfatta ma consapevole del proprio stato affatto ottimale; decisa ad allarmare il circondiario e, nel frattempo, a rigenerarsi alla meno peggio; stordita.
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (passiva); Rigenerazione attiva