La Mezzademone Misteriosa [Victoria-Wolfsoul-Bethesda_Fan]

[Victoria]

Legenda:
narrato
parlato
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parlato da altri



Crystal guardò incerta Luna avvicinarsi a lei, non capendone il fine; non sembrava avere intenzioni ostili però... Oh!
Sgranò gli occhi quando le sue braccia l'avvolsero, in una stretta dolce, quasi materna.
Rimase ferma, immobile ma tremante, quasi impaurita da un gesto che più non ricordava.

-Non ci sono parole di conforto per quelle come noi Crystal- sentendo quelle parole, il labbro tremolante si chiuse ricongiungendosi all'altro. Lo sguardo divenne basso e triste.
Ancora una volta il suo destino le sembrava segnato e irreparabile; gravava sulle sue spalle come una montagna che tentava di schiacciarla.
-Il giorno in cui sono morti i miei genitori non volevo nessuno che mi dicesse belle parole, false speranze, l'unica cosa che avrei voluto è che qualcuno mi abbracciasse così che avrei potuto versare tutte quelle lacrime sulla spalla di qualcuno, e non sulla gelida neve o rinchiusa in una gabbia-

La perdita di Luna era stata diversa dalla sua, d'altronde era stata lei stessa a uccidere lo Yoma che aveva preso il corpo del nonno, lo stesso Yoma che per chissà quanto tempo le aveva dato affetto... quel pensiero era gelido e angosciante, freddo quanto quella stessa neve che anche Luna aveva assaggiato amaramente.
Lentamente, alzò le braccia andando a circondarle il busto e lasciò il capo, carezzato dalla mano amica, poggiarsi sulla spalla.
Chiuse gli occhi respirando piano :-Ti ringrazio Luna- disse prima di lasciarla allontanare da sé.

-Quello che hai in mente tu non è un'impresa da poco- riprese l'altra :-ci vorranno molte di più di tre guerriere, in tal caso, avremo sicuramente modo di combattere insieme-

L'espressione di Crystal si fece improvvisamente sorpresa, come se avesse perso le parole, ma poi si illuminò :-Dici davvero? Dunque ci aiuterai se dovessero esserci le condizioni? Ti ringrazio di cuore Luna- le sorrise infine, prima felice e quasi dolce, poi più decisa avanzando una mano per stringerla a quella della compagna, come a suggellare il patto.



La notte passò tranquilla, con Abigail e Rael che avevano ceduto al sonno e lei che alternava riposo e veglia. Sereni furono anche i giorni successivi, solo un lieve senso di riluttanza le diede il benvenuto quando la terra si fece sabbiosa.
Avevano proceduto senza intoppi, fermandosi per dormire e rifocillarsi ogni due giorni, e ora erano al traguardo: la nera fortezza si stagliava ormai non troppo lontano e due figure parevano attenderle all'ingresso.

-Rael siamo arrivati. Quella che vedi è la fortezza delle Terre di Staph, dove l'Organizzazione crea e forma noi guerriere e dove tu comincerai l'apprendistato come novizia-

Giunte al cospetto delle figure, Crystal si raccomandò di dare l'esempio a Rael chinandosi leggermente in avanti e poggiando la mancina sul petto :-Signora Semirhage, Crystal a rapporto. Abbiamo portato a termine la missione come richiesto- rialzò il capo ergendosi :-Lei è Rael. Il suo patrigno, Jon, accolito in passato, è stato colpito da complicanze cardiache e non ce l'ha fatta. Abbiamo avuto difficoltà con gli abitanti di Egon-

Non si sarebbe dilungata oltre per lasciare parola alla superiore e avrebbe atteso ulteriori domande e/o disposizioni.

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