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QUEST La Montagna del Peccato III [Lasombra]
10-02-2020, 08:54 PM
Messaggio: #9
RE: La Montagna del Peccato III [Lasombra]
Incoraggiato dal tuo gesto e dalle tue parole, il ragazzo o presunto tale abbassa le braccia e sembra non dare peso al tuo rimprovero, mentre il suo viso si apre in un sorriso quando testimoni la sua vittoria:
 
Jan… Mi chiamo Jan e… Sì, è da un pezzo che si sa che dovevate venire ma, visto che non arrivavate mai, tra noi ragazzi è venuta l’idea del gioco per provare a vedere chi di noi vi vedeva per primo!
 
Jan cerca di tenere un tono di voce gaio e, quando gli rammenti la caduta, le sue mani sfregano il suo sedere con una certa energia. Tuttavia non ti è sfuggita una leggera esitazione quando ha pronunciato il suo nome all’inizio. E fissando il suo torace, nonostante i vestiti che indossa, hai l’impressione che il petto sia un po’ più grande in proporzione alla corporatura esile che ostenta.
Alla tua richiesta di informazioni sulle tue compagne, un’espressione di autentico stupore si disegna sul viso di Jan:
 
Eh? Altre… Claymore? No signora, voi siete la prima che si vede in paese da quando vi hanno fatto chiamare o, almeno, la prima di cui si sappia in giro ma… forse mio padre ne saprà di più! È lui il sindaco che cercate! Venite, vi porto da lui!
 
Inizialmente la figura di Jan si gonfia di entusiasmo all’idea di portarti da suo padre: probabilmente intende pavoneggiarsi con amici e conoscenti non solo per il fatto che ti ha visto per primo ma anche per mostrare che, almeno in apparenza, non ha paura di te.
Ma poi, quando gli chiedi dei suoi genitori, l’espressione gaia viene sostituita da una faccia triste:
 
La mamma è… stata male anni fa e… non c’è più. Papà mi vuole bene ma… è sempre impegnato, così sono i nonni a prendersi cura di me…
 
Con la manica destra, Jan si asciuga gli occhi ma poi, dopo qualche minuto, il suo viso riassume quell’espressione di felice meraviglia, che ti fa pensare a un bambino che ha visto il personaggio di una fiaba diventare reale davanti ai suoi occhi
 
Venite, signorina Eleonora?
 
E il ragazzo o presunto tale inizia a camminare con decisione in direzione del paese.
 
Myusha appare come un insieme di piccole case disposte in maniera abbastanza ordinata sulla riva destra di un fiume. A occhio ti sembra di notare che cinque edifici, dei quali uno posto a una certa distanza dagli altri, spiccano per dimensione rispetto alla media. Le strade che attraversano l’abitato sembrano tutte fatte di terra battuta.
Jan si dirige risolutamente verso la strada più larga che sembra tagliare in due almeno una parte della cittadina, marciando con risolutezza sempre diritto in direzione di quella che, in fondo al viale, sembra essere una piazza.
Come potevi facilmente immaginare, la maggioranza dei cittadini svicola, evita di incrociarvi il passo, chiude porte e finestre, porta via i bambini oppure, fissando prima te e poi Jan, scuote la testa o scrolla le spalle, prendendo un’altra strada.
Però… però ci sono alcuni ragazzi che vi osservano con stupore, anziché con astio e, rivolgendosi a questi, con orgoglio Jan declama:
 
Io l’ho vista per primo! Ho vinto la scommessa! Sapete cosa vuol dire, vero?
 
I ragazzi, cinque in tutto, reagiscono in maniera più diversa: due continuano a guardarvi con gli occhi carichi di meraviglia uno, paonazzo in viso, sembra trattenere a stento la rabbia. Il quarto batte in ritirata mano a mano che vi avvicinate mentre il quinto, un ragazzo molto robusto, con dei ricci capelli neri un po' lunghi, tenuti al loro posto da una fascia di cuoio attorno alla fronte, il quale indossa dei pantaloni e un paio di grosse scarpe, al di sotto di un grosso grembiule di cuoio da fabbro, completo di bruciature, si avvicina a voi e, con voce bassa e, ti sembra, un po' severa, sembra ammonire il tuo accompagnatore:
 
Aspetta Jan! Non andare in piazza con… con lei!
C’è il prete e sta litigando con tuo padre. Non mi sembra il momento di farti vedere da loro mentre giri in compagnia di una Claymore.
 
Fisicamente, Jan scompare se messo a confronto col suo interlocutore! Il ragazzo, nonostante il fisico muscoloso, ostenta dei modi insolitamente gentili mentre si rivolge all’amico o presunto tale.
Poi, con lo stesso tono gentile, il ragazzone si rivolge a te:
 
Il mio nome è David, signora. So che forse la mia opinione per voi non conterà nulla ma… lo stesso, vorrei pregarvi di aspettare finché il Sindaco e Padre Ainolth avranno finito di discutere.
 
Quasi a rimarcare le parole del giovanotto, dalla piazza ti sembra di sentire l’eco di due voci che sembrano discutere in modo molto animato…
 
Citazione:SUGGERIMENTO:  se tieni la Percezione in modalità “Attiva”, devi anche specificare verso chi o cosa la focalizzi oppure in quale direzione la tieni puntata.
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RE: La Montagna del Peccato III [Lasombra] - Narratore - 10-02-2020 08:54 PM

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