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QUEST La Negromante [Ophelia]
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19-03-2016, 06:55 PM
Messaggio: #4
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Le era capitato di farlo altre volte, quando ancora era tra le novizie. Era solo uno scherzo, sul serio, smetteva subito. Non aveva mai creduto di poter davvero risultare spaventosa per qualcuno; forse con le più piccole attaccava per via dell'età e della corporatura di Juliet - nel suo gruppo di novizie era stata una delle più "vecchie". O forse si sottovalutava e sapeva far paura? "IIIIIIHH!" La sconosciuta, colta di sorpresa - davvero non l'aveva percepita? - e spaventata, cadde nuovamente all'indietro. La numero 29 sorrise in maniera poco rassicurante e abbassò l'arma all'altezza della piccoletta, sempre puntandogliela contro. La osservò meglio: portava la divisa e l'armatura dell'Organizzazione... Ma le sembrò di non scorgere alcun simbolo inciso sul colletto. Se fosse stata una novizia, perchè aveva un'armatura? Inoltre, perchè mai una guerriera dovrebbe pensare che un'altra guerriera possa ucciderla? Non conosceva le loro regole? Dall'altra parte, tuttavia, la ragazzina sembrava troppo "presente" per essere una delle guerriere-mostro della volta precedente. Okay, magari non era una di loro, ma la prima guerriera impazzita che aveva incontrato, Samara, era stata perfettamente cosciente. Era abbastanza dura dover dubitare delle proprie compagne, ma lo faceva per una questione di sicurezza. La ragazzina, tremando come una foglia, alzò le mani come per arrendersi. "P… pietà s… signora! Voi… voi siete la Numero 29 vero? Io… mi chiamo Nina e vi… vi cercavo perché ho… un messaggio per voi dalla… signora Semirhage!" Juliet la guardò, seria. "E tu che ne sai della signora Semirhage, mostro?" La piccoletta, rialzandosi piano con una mano ancora alzata, si mosse cautamente recuperando con la mano libera qualcosa dietro la schiena. La più grande seguì i suoi movimenti con gli occhi, come un felino che tiene d'occhio la sua preda. Alla fine "Nina" - sempre che fosse il suo vero nome - le porse un tubetto contenente un messaggio, con la mano tremante. La sua spada sembrava essere ancora nel fodero. Juliet si prese il suo tempo per guardarla meglio. La piccoletta era... beh, davvero piccola (ad occhio e croce un metro e cinquanta al massimo); e sembrava anche davvero giovane. Aveva i capelli ricci e un'aria abbastanza spaventata; e poi la numero 29 non si era affatto sbagliata sulla questione del simbolo, prima: non aveva davvero alcun simbolo. Che doveva fare? Fidarsi? Non le sembrava un granchè forte. E poi era lì sola da un po', le faceva piacere avere compagnia - di qualunque tipo essa fosse. Nina conosceva il suo numero e la sua tutrice, ma Juliet aveva pensato che il nemico, qualunque esso fosse, potesse avere informazioni sulle guerriere. Non era così soprannaturale come cosa. In ogni caso, a lei piaceva basarsi sulle sensazioni prima che ai ragionamenti: e attualmente non percepiva pericolo. Si rilassò immediatamente. Ritrasse la Claymore con una rotazione fluida, tenendola ora poggiata sulla propria spalla destra. "...Signora?" ripetè Juliet, un sopracciglio inarcato. "Sembro così vecchia?" borbottò, offesa. Avrebbe preso il messaggio e si sarebbe diretta verso l'interno della sua nuova umile dimora, fermandosi prima di oltrepassare la porta per guardare la ragazzina. "Scherzavo. Vieni, perdente, devi spiegarmi un paio di cose" avrebbe detto con un sorriso rassicurante, facendo intuire le buone intenzioni. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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