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TEST La Novizia Scomparsa [Ophelia]
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21-03-2015, 12:15 AM
Messaggio: #78
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RE: La Novizia Scomparsa [Ophelia]
Citazione:Narrato Dopo la sua domanda calò il silenzio. Il sorriso di Juliet si spense. Sorella Mary sembrava pensierosa; si voltò e chiuse a chiave la stanza delle medicazioni, chiudendo dentro anche l'arma della ragazza. Stava per obiettare, quando la donna si voltò nuovamente verso di lei e la rassicurò. "Non preoccuparti per la tua arma! Te la ridarò quando te ne andrai di qui, hai la mia parola! Non hai nulla da temere qui e poi non voglio che i bambini la vedano: adesso vieni con me…" Detto ciò, la donna ripose la chiave in una tasca del suo abito; e dopo esserle passata davanti cominciò a percorrere una scalinata, aspettandosi di essere seguita dalla guerriera. Tenerle lontano l'arma solo perchè i bambini non la vedessero? La ragazza era decisamente sospettosa riguardo a ciò. Ormai era chiaro che la sua percezione, per quanto approssimativa e degna di una novellina, non si era sbagliata affatto: quella ragazzina si trovava davvero all'interno dell'orfanotrofio. L'aveva percepito dalle parole di quella donna, dagli sguardi, dai silenzi, ma era rimasta in attesa di prove certe. Pensò al momento in cui era passata davanti alla struttura per la prima volta, prima ancora di scontrarsi con lo Yoma; ricordò la strana sensazione avuta in quell'occasione, il desiderio di approfondire le ricerche lì dentro. La percezione si riattivò lungo il cammino, aumentando d'intensità man mano che si avvicinavano alla fonte. Arrivarono di fronte ad una porta chiusa, e a giudicare dalla faccia scura che la giovane acrobata aveva tenuto per tutto il tragitto ebbe l'impressione che anche Jamilah sapesse tutto fin dall'inizio, impressione confermata dalle sue stesse parole: "Sorella Mary! Ne siete davvero sicura?" "L’avrebbe scoperta comunque, prima o poi! Evidentemente queste ragazze oltre a percepire gli Yoma sono in grado anche di sentirsi l’una con l’altra. E forse… è meglio così.", rispose la donna. Non sembrava troppo contenta della scoperta di Juliet; la ragazza si chiese il perchè, e pensandoci non riusciva a non rabbrividire ricordando quell'unica parola che avrebbe voluto evitare a tutti i costi, provocando questa una fine sicuramente terribile. Diserzione. Diserzione. Diserzione. La donna bussò chiedendo di entrare, e una voce femminile rispose dall'interno: "Grazie sorella Mary! L’ho sentita e la stavo aspettando!" Una volta dentro, Juliet si trovò davanti una ragazza che sembrava conciata davvero male: oltre al vestito, simile a quello di sorella Mary ma rattoppato in più punti, aveva cosce e piedi fasciati, il collo avvolto da una sciarpa e un'ulteriore fasciatura che le copriva gli occhi. "Benvenuta! Io sono Eliza, ma immagino che questo tu già lo sappia…", la salutò. Sembrava... triste? "Cosa... ti è successo?", chiese istintivamente, mentre la osservava perplessa. I grandi occhi della guerriera più matura esaminavano con attenzione ogni centimetro del corpo di quella che sedeva su una poltrona di vimini, non trovando una risposta. "No... Cosa è successo?" riformulò, ricomponendosi. Ora che gli eventi avevano preso questa via, si rese conto che anche ogni eventuale testimonianza sulla vicenda data da Jamilah non poteva più essere considerata attendibile, quindi era necessario partire dal principio e darle una spiegazione esauriente. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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