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Lune [Majin] Quicksilver
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20-02-2013, 11:17 PM
Messaggio: #21
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Lune [Majin] Quicksilver
Citazione:Narrato. Dopo un breve istante di stordimento Lune ricevette l'ordine di fermarsi. Aveva perso il conto del tempo, di certo l' esercizio era durato più di uno o due minuti e se non fosse stato Duran a interromperla forse lo avrebbe fatto lei stessa... ma non fu così, infatti fu anticipata. Si lasciò cadere sulle ginocchia e combattendo sia contro il mostro interiore che contro il dolore pulsante alla testa si sforzò di ricacciare indietro il proprio yoki. Probabilmente sarebbe svenuta - motivo per cui aveva preferito anticipare il crollo fisico inginocchiandosi e sedendosi sui talloni - ma un ordine era pur sempre un ordine. Senza rifletterci ulteriormente represse il suo yoki, dal massimo al minimo, per poi azzerarlo del tutto. Cercò di restare lucida e sfruttò proprio quel forte dolore al capo per mantenersi cosciente, soprattutto in previsione di un certo contraccolpo fisico che quasi sicuramente l'avrebbe colpita nel momento di maggiore repressione. Fece di tutto per restare sveglia. [INDENT]Camillah...[/INDENT] Quell'immagine si era stampata nella sua mente: si ricordava improvvisamente di quella prima missione nel Nord, dove aveva quasi ceduto alle lusinghe del demone; era stata Camillah ad aiutarla a riacquistare il controllo. Quanti progressi aveva fatto da allora! Fisicamente non era migliorata molto, ma se pensava che per ben quattro minuti aveva simulato una specie di combattimento usando il massimo yoki possibile... quasi stentava a crederci. Nella missione precedente, dopo pochi istanti di combattimento intenso e frenetico, abbassare l'intensità dello yoki l'aveva lasciata stremata... se dopo averlo azzerato del tutto fosse riuscita a rimanere lucida, avrebbe potuto definirlo già un buon risultato. Citazione:Yoki utilizzato: 80%>>>>>>>>0% |
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21-02-2013, 04:57 PM
Messaggio: #22
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Lune [Majin] Quicksilver
Lune era esausta, e tornare indietro a quella velocità non poteva che finire come temeva: svenne. Ma non per molto: quando rinvenne infatti non si era mossa da dove si trovava, e Duran le disse che erano passati appena un paio di minuti.
Ora, riposati. Poi verrà la parte più complessa. L'uomo in nero attese che lei gli desse la sua disponibilità , poi proseguì: Hai detto che vorresti impedire al tuo corpo di cambiare... che io sappia, ciò è impossibile. Perciò, non posso darti suggerimenti se non di cominciare dal basso... comincia con gli occhi, insomma. Dopo aver detto ciò, si rimise ad aspettare e osservare, appoggiato a un muro. Citazione:Questa è la parte più delicata dell'allenamento. Dovrai descrivere molto bene come intendi fare quel che hai in mente, altrimenti non potrai farlo. Hai completa libertà di azione nei limiti dell'area in cui ti trovi. Gli accoliti sono ancora in zona, ma non agiranno. |
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22-02-2013, 03:49 PM
Messaggio: #23
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Lune [Majin] Quicksilver
Citazione:Narrato. Dalla potenza alla precisione. In realtà avrebbe preferito riposare un altro po', ma quei pochi minuti erano stati sufficienti a riprendersi, almeno in parte. La testa le faceva ancora male, ma presto iniziò ad abituarsi - il dolore poteva essere un ottimo stimolo, decise di rigenerarsi solamente in seguito. Così, dopo aver annuito alle parole di Duran e averlo ascoltato con attenzione, fu concorde nel pensare che effettivamente il suo consiglio era ben ponderato. Lune aveva usato molto yoki nella sua vita di guerriera, ne aveva fatto la sua arma principale, non senza maturare una certa esperienza; concordava con quanto affermato dall'uomo in nero solo in parte: lei era convinta che non fosse impossibile, anzi, aveva una sua teoria. [INDENT]Dentro di me esiste una coscienza che è legata alla mia umanità ; una parte di me, quella demoniaca, è legata alla mia natura più feroce e bestiale. Quando uso lo yoki, esso scorre dentro di me, alterando il mio corpo e rendendolo simile a quello di un mostro. E' come se la parte demoniaca che è in me avesse una propria memoria, una sorta di coscienza nascosta, che cerca di soverchiare la mia. Quando non ero così brava a manipolare questo potere anche la mia testa mutava; cambiavano i miei pensieri, le mie emozioni... con l'esperienza ho imparato a dominare il cambiamento nella mia testa. Non so come funzioni il mio cervello, però sono convinta di avere già appreso una forma di controllo.[/INDENT] Forse era una baggianata - chi era lei per esserne certa? Un medico? Una scienziata? - ma per il momento non aveva che quella ipotesi, perciò avrebbe iniziato da un'idea. Lune era convinta di poter controllare la mutazione del corpo se riusciva in qualche modo a capire cosa avveniva nella sua testa - cosa era cambiato da quando era una guerriera inesperta fino a quel giorno? - ed estendere lo stesso tipo di controllo ad un'altra parte del proprio corpo. Nessuna, che lei sapesse, ci era riuscita. Voleva essere la prima. Seduta a gambe incrociate, la spada appoggiata sul grembo con la lama lucente usata a 'mo' di specchio, Lune rilasciò una quantità minima di yoki: gli occhi divennero dorati. [INDENT]Cosa è cambiato nella mia testa? Lo yoki scorre nel mio corpo, perché solo gli occhi mutano?[/INDENT] Soppresse lo yoki e gli occhi tornarono del colore originale. Li chiuse, "assaggiò" quel momento di pausa mentre ascoltava il proprio corpo per cercare utili deduzioni. Poi rilasciò un altro po' di yoki e cercò di sentire cosa accadeva dentro di lei nel momento in cui lo yoki veniva rilasciato. Faceva piccoli esperimenti, usando poco yoki, il minimo necessario, aumentandolo appena, diminuendolo, reprimendolo per poi rilasciarlo nuovamente, sempre e comunque in quantità molto limitate. Se l'esercizio precedente voleva essere una prova di resistenza, questo doveva servirle per capire le piccole variazioni del suo corpo. Infine cercò di fare un passo ulteriore. Con grande attenzione e concentrazione, studiandosi attentamente, avrebbe rilasciato quantità minime di yoki, cercando di estendere il controllo della propria mente sul corpo. Avrebbe cercato quella combinazione di emozione, pensiero, forza di volontà necessaria per impedire agli occhi di cambiare. Se non ci fosse riuscita avrebbe continuato a provare - perchè solo provando si scopre come si fa - partendo dal principio di voler imporre la propria volontà , la propria coscienza e la propria irrazionalità a quella "memoria" di coscienza demoniaca presente dentro di lei, che voleva renderla più simile a sé. Citazione:Yoki utilizzato: 0%>10%, 10%<0%, alternando più volte. |
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23-02-2013, 03:34 PM
Messaggio: #24
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Lune [Majin] Quicksilver
Lune si concentrò, rifletté, andò per tentativi. Duran la osservava, ma lei non se ne curava: l'unica cosa importante, ora, era capire come applicare quella sua idea, quella sua intuizione. Ci volle molto tempo, e alla fine forse nemmeno lei fu in grado di dire che risultati avesse ottenuto. Ma dovette fermarsi: fu l'uomo in nero a interromperla.
Sei stata qui per molto tempo. Può bastare. Se ti sfianchi troppo, rischi di non essere in grado di batterti. Inoltre quella ferita ha bisogno di essere trattata. Il suo tono era gentile, quasi paterno, ma al tempo stesso non ammetteva repliche. La stava costringendo, sebbene mascheratamente, a smetterla. Lune così dovette tornare alla propria stanza, meditando sull'allenamento appena compiuto. Citazione:Hai diritto a un post conclusivo. La tua valutazione arriverà a breve. |
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23-02-2013, 03:59 PM
Messaggio: #25
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Lune [Majin] Quicksilver
Citazione:Narrato. Era sopravvissuta a vulcani sotterranei, mostri giganti, stupidità delle compagne, ribelli assassine... ma non era ancora riuscita ad abituarsi all'idea del fallimento. Lune non accettava la resa. Ciononostante fu costretta sua malgrado ad ammettere di non poter continuare in quelle condizioni. Non una resa, ma una pausa. Sì, solo un momento di riflessione. Chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e annuì. [INDENT]«Sì, come desidera»[/INDENT] Poteva forse rispondere diversamente? No, non poteva, ma fu comunque incoraggiata dal tono di voce dell'uomo in nero, il quale non l'aveva né rimproverata né trattata con troppa perentorietà . Avrebbe poi obbedito, sollevandosi da terra, salutando in modo formale e prendendo la via per la propria stanza, nella quale avrebbe rigenerato le proprie ferite per poi sdraiarsi sul suo lettino, meditando su quanto aveva fatto fino ad allora e godendosi il dolce silenzio del dormitorio, sola con i suoi pensieri e le sue ambizioni. Un momento di raro e prezioso riposo fra un'avventura da guerriera e la seguente. Forse avrebbe viaggiato con la fantasia fra le montagne del Nord, forse avrebbe continuato a rivivere le missioni passate, forse avrebbe pensato a nuovi metodi di allenamento... ma quasi sicuramente, dopo qualche minuto, sarebbe caduta vittima della stanchezza e avrebbe finalmente ceduto sé stessa ad un sonno senza sogni. Citazione:Yoki utilizzato: 0%. |
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