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TEST Manhunt [Anonimo]
09-08-2015, 10:54 PM
Messaggio: #61
RE: Manhunt [Anonimo]
Se si fosse trattato di uno scontro tra semplici esseri umani, sarebbe stata davvero un'ottima idea ma Artemisia perché pensava che tra i suoi equipaggiamenti venisse data una spada?
Infondo, gli Yoma, avevano tanti modi per ottenere un grande vantaggio in uno scontro ravvicinato: dopotutto i loro artigli non erano altro che lame.

Quindi Artemisia preme sui bulbi oculari dello Yoma con molta forza ma lui non ha difficoltà a trovare i polsi di quest'ultima e conficcarci, di fatto, gli artigli rimasti trapassandole il polso [MEDIA].
Cosa vuole fare ora, la ragazza? Continuare ad accecare lo Yoma rischiando di perderci entrambe le mani o di cacciarlo via in qualche modo?




Citazione:7,5/12
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14-08-2015, 02:04 PM
Messaggio: #62
RE: Manhunt [Anonimo]
Una sfida contro il tempo: mentre Artemisia continuava a premere sui bulbi oculari per accecarli lo Yoma usò i suoi artigli per trapassare i suoi polsi; sicuramente voleva amputare le sue mani prima di perdere la vista e così gioco facile per dopo. Ma il vero obiettivo di Artemisia non erano gli occhi, ma il collo: l'ideale sarebbe stato accecarlo ma vista la situazione basta infliggergli abbastanza dolore da smuoverlo così poi da muoversi meglio e usare i suoi denti aguzzi per morderlo al collo; facendo pressione con i denti sul collo gli avrebbe causato un tale danno da impedirgli di attaccarla. Se si fosse svincolato dalla sua morsa ella avrebbe potuto velocemente prendere la spada e dargli il colpo di grazia decapitandolo. Se nel processo avesse perso le mani ma lui fosse rimasto cieco e con i suoi denti sul collo, ella avrebbe strappato più carne possibile per aumentare l'emorragia e farlo arretrare e infine l'avrebbe ucciso. Se fosse sopravvissuta forse avrebbe potuto vantarsi di aver ucciso uno Yoma spaccandogli la testa a forza di calci e pedate. 

Citazione:
Yoki utilizzato:  40%

Stato fisico: [font=Verdana, Arial, sans-serif]ferite di entità lieve su tutto il corpo [ferite LEGGERE] Caviglia sinistra perforata[font=Verdana, Arial, sans-serif][MEDIA], polsi perforati [font=Verdana, Arial, sans-serif][MEDIA]. Occhi dorati. Volto deformato, muscoli ingrossati e denti accentuati.[/font][/font][/font]

Stato psicologico: In trance. Intenzionata a eliminarlo.
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (attiva)

[Immagine: tumblr_nrhmk4eLmM1u1e5jeo1_540.gif]

I veri uomini possiedono denaro, e con esso potere; chi non ha nulla è una mera preda per noi uomini. E tu che non possiedi nulla dimmi. . . cosa sei?
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21-08-2015, 03:14 PM
Messaggio: #63
RE: Manhunt [Anonimo]
Lo Yoma cerca di divincolarsi, anche se era veramente vicino a strappare le mani di Artemisia; un rumore destò la sua attenzione, purtroppo non poteva vedere cosa fosse successo ma quel suono fu sufficiente per distrarlo e mettere in netto vantaggio la novizia.
Come un mostro, uno qualunque di quelli che doveva uccidere, morse e dilaniò le carni del collo mentre lo Yoma si staccò dall'abbraccio mortale riportando una grave ferita al collo.
Non rimase accecato, per quanto avesse evidenti problemi nell'uso della vista in quell'istante, ma l'emorragia riportata era estremamente grave. 




Citazione:Note:
Un po' troppe azioni ipotetiche in un post, mi pareva di averlo già detto in precedenza; va bene essere preparati al peggio ma non puoi predisporti per ogni cosa.
Comunque la tua Claymore è caduta giù, voi state ancora combattendo sul tetto, siete vicini  al cornicione, o meglio, TU sei vicino al cornicione visto che lo Yoma essendosi divincolato da te ora è più al centro.
Per un rapporto generale sui danni del tuo avversario, metà delle dita della mano sinistra sono state troncate, ha difficoltà a vederci e ha una brutta emorragia al collo dopo il tuo mozzicone. Se hai domande chiedi pure!



Citazione:Punti Limite:
9/12
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29-08-2015, 07:50 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-08-2015 08:10 PM da Anonimo Sulla Terra.)
Messaggio: #64
RE: Manhunt [Anonimo]
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Parlato
Parlato da altri

- Fammi indovinare. . . . . sei venuta qui per ascoltare un'altra storia vero? - domandò Roberto con la sua solita voce calma e rassicurante.
- Ovviamente! Cioè. . . . beh mi farebbe molto piacere. . . . - rispose la piccola Artemisia cercando di non manifestare troppo la sua gioia.
- Pensa te: come si fa a dire di no ad una come te. Che libro vuoi che ti legga? -
- Uhm. Ah la ''ragazza dei lupi''! -
- Ancora quello? Ahahaha ma allora ti piace birbantella. Certo che piacerti questo: non è proprio una lettura per bambini. . . . beh pare che non ho molta scelta.-
Sconfitto dall'entusiasmo della ragazzina l'uomo si andò a prendere il libro pronto per leggerlo insieme alla sua avida ascoltatrice. Si misero insieme vicini al focolare; il silenzio dominava; Artemisia era impaziente di risentire la sua cara novella. Lorenzo aprì il libro, fece un lungo respiro e cominciò a leggere.
Dopo aver finito di leggere la pagina Roberto chiuse il libro e riprese un po' il fiato.
- Ehi perché ti sei fermato? Ora veniva la parte interessante!-
- Mi spiace ma sono stanco. . . . ma ti prometto che la continueremo la prossima volta. Promesso.-
- uhm. . . . D'accordo: se sei stanco non posso farci nulla. . . . tuttavia ricordati della promessa che hai  fatto eh? -
- Una promessa è una promessa. Ma ora che ci penso perché ti piace tanto questo libro? Ci sono racconti più idonei per una bambina te. -
- Chi è la bambina scusa? E poi lei mi piace: è forte, affascinante ed emana un'aria di timore e paura. . . l'ideale contro i nemici -
- Mamma mia che stima. Però Arte non devi solo considerare questi aspetti: è una ragazza che ha sofferto e la sofferenza cambia le persone; le rende più dure e spietate. I suoi occhi. . . . . non emanano più alcuna emozione: né buona né cattiva. Persone così spesso non vengono definiti neanche esseri umani: molti li definiscono mostri. Ma temo mia cara che questi ''mostri'' non sono altro che persone che hanno avuto la sfortuna di non conoscere nessun affetto e amore. Io se un giorno vedessi una persona del genere credo che non proverei paura, piuttosto pietà. . . . pietà per una persona che per sopravvivere. . . . . ha perso la sua umanità.
Basta solo un attimo, una distrazione per capovolgere le sorti di un duello: un rumore aveva attirato l'attenzione dello Yoma permettendo alla cadetta di attuare qualcosa che lui non avrebbe mai considerato: senza remore ella usò i suoi nuovi denti aguzzi per perforare la carne dello Yoma. Per quanto uno è astuto è difficile prevedere tutte le mosse dell'avversario, specialmente quelle imprevedibili o illogiche: come avrebbe potuto prevedere che una ragazzina neanche guerriera potesse fare una cosa degna di un mostro? Sfortunatamente egli non aveva considerato che in un duello mortale tutto è concesso: inganni, azzardi, tattiche apparente suicide; quando il prezzo di tali scontri è la vita remore o ideali sono d'intralcio. Egli in qualche modo riuscì poi a divincolarsi da tale stretta ma ormai il danno era fatto: ora oltre ad avere danni agli occhi che compromettevano in parte la vista aveva una vistosa emorragia che certamente non aveva preventivato. Di fronte a questi eventi egli si sarebbe fatto prendere dal panico? Avrebbe implorato pietà? Avrebbe tentato la fuga come un coniglio? Avrebbe raccolto le ultime forze per portarsi nell'aldilà la cadetta? Il suo volto sarebbe stato sfigurato dalla rabbia o umiliazione? Dal terrore? Tante ipotesi ed una sola certezza: se avesse guardato il volto della cadetta lo Yoma avrebbe scorto nessuna ombra di emozioni in lei; né gioia per la ben riuscita del piano né stanchezza delle ferite. . . . . nulla.
Forse avrebbe pensato che il vero mostro tra i due non è un essere con artigli affilati e forza sovrumana, ma una ragazza senza emozioni capace di qualsiasi cosa pur di sopravvivere; come la morte che non fa distinzioni sulle sue vittime.
Svincolatosi lo Yoma ella decise di terminare la sua vita il prima possibile: indebolito sarebbe stato più facile ma non avrebbe commesso l'errore di abbassare la guardia di fronte ad un essere che non ha più nulla da perdere. La spada sarebbe stata molto utile e probabilmente doveva essere lì vicina; nel caso fosse stato impossibile recuperarla e non ci fosse stato niente di sostitutivo nel tetto tipo pezzi del cornicione rovinato, ella avrebbe spaccato la sua testa a forza di calci, colpendo soprattutto la ferita sul collo. Ella comunque doveva ancora rimanere vigile; forse egli aveva ancora la forza nata dalla disperazione di attaccare ma lei non avrebbe concesso tale opportunità; spietatamente e freddamente avrebbe dimostrato a quell'essere che la speranza è soltanto una mera utopia.




Citazione:

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03-09-2015, 12:53 PM
Messaggio: #65
RE: Manhunt [Anonimo]
Più che raccogliere una grossa pietra, Artemisia la divelse dal cornicione senza fare troppe storie; fu come strappare una scaglia di drago da una bestia ancora viva, tanto da poter sentire le pietre mugugnare di dolore a momenti.
La novizia quindi si dirige verso lo yoma, ferito, e con tutta la forza nelle sue braccia gli tira il macigno sul cranio che lo atterra ma ancora non è morto, quindi ecco un secondo colpo ed un terzo fino a quando il suono di ossa rotte è inconfondibile ed il volto del mostro, irriconoscibile.

Alla fine la Novizia era riuscita a terminare la vita dello Yoma ma c'era da chiedersi chi fosse quello che meritava davvero di essere chiamato "mostro"; poco importava, comunque, alla fine contava solo la sopravvivenza, no? Sia essa vuota e priva di qualunque motivazione per cui vivere, era meglio, vero?
Sarebbe stato opportuno che così fosse stato per Artemisia perché aveva liberato molto Yoki e tra un continuato rilascio di forza demoniaca, pur non avendola utilizzata inizialmente, e la battaglia da cui lei aveva ereditato numerose ferite... Ora rischiava di perdere la lucidità e il controllo della sua mente.
Aveva perso molto sangue, aveva combattuto, doveva riposarsi e doveva rigenerarsi.
Di certo era quasi sull'orlo della sconfitta.

O sarebbe andata alla ricerca di Sebastian, il ragazzo che aveva abbandonato nonostante i suoi ordini fossero stati differenti?




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10,5/12



Citazione:Note:
A metà della quest hai spesso rilasciato Yoki ma io non l'ho mai segnato perché l'avevo interpretato come semplice narrativa e introspezione psicologica di Artemisia quindi non ho mai voluto "penalizzarti"; ora, però, narrativamente parlando non posso ignorare queste cose e penso sia un buon spunto per te per la narrazione della psiche di Artemisia.
Spero di aver offerto un buono spunto per il prossimo post.
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10-09-2015, 05:20 PM
Messaggio: #66
RE: Manhunt [Anonimo]
Pensato
Parlato

Lo Yoma era ferito gravemente ma ancora capace di nuocere: con questo ragionamento Artemisia decise di porre immediatamente fine alla sua esistenza. Constatando che prendere la spada avrebbe richiesto troppo tempo, ella con la sua neo forza strappo un pezzo di cornicione; un'arma decisamente non convenzionale ma adatta alla situazione. Freddamente ella con il piccolo macigno si avvicinò; prima ancora che lo Yoma potesse reagire lanciò il macigno sulla sua testa. Il colpo avrebbe dovuto ucciderlo sul colpo ma causa sua resistenza sovrumana egli non morì.
- Patetico spreco di tempo. - disse la cadetta con voce raggelante ed inumana. Così decise di infierire sul mostro per terminare in fretta la sua esistenza. Secondo colpo ma ancora da segni di vita; le probabili urla di dolore, imprecazioni o lamenti dello Yoma sfortunatamente non avevano nessun ascoltatore: era come urlare vanamente al vento. Il terzo colpo sancì definitivamente la sua dipartita. Il silenziò regnò sovrano; la cadetta sovrastava sulla carcassa dello sconfitto con nessun sguardo felice: non era il tipo di persona da provare gioia nell'uccidere chiunque minacci la sua esistenza. Ma la vittoria è costata cara: svanito il suo momento di alienazione ella avvertì tutta la fatica, il dolore causati dallo scontro in un sol colpo. Aveva a malapena la forza di stare in piedi quindi decise di sedersi sul cornicione. 
'' Dannazione che male. . . . . temo di essere stata troppo spregiudicata'' pensò ansimante Artemisia che faticava pure a restare cosciente '' ma ora devo diminuire lo Yoki in me. Se aspetto troppo tempo. . . . .ohh. . . . mi sembra quasi sull'orlo di scoppiare. . . . calma: devo fare con calma ma devo cominciare adesso.''
Facendo grosse inspirazioni ed espirazioni ella decise di far scemare il suo Yoki lentamente: annullarlo bruscamente lo reputava pericoloso ed impraticabile viste le sue condizioni.
'' Piano così. . . . . bene. Uff con calma si ottiene tutto.''
Continuando a respirare in quel modo ella avrebbe ridotto gradualmente lo Yoki portandolo a zero: avrebbe richiesto un po' di tempo ma necessario se si voleva evitare spiacevoli conseguenze. Dopo questo ella aveva di sicuro necessità di riposarsi e rigenerare le sue ferite: prima avrebbe rigenerato le ferite più profonde, in seguito le altre. Perciò ella decise di andare con le poche forze rimanenti dove aveva lasciato Sebastian: presente o no lì era un buon posto per riposarsi e finire la rigenerazione. Nel frattempo nel ''viaggio di ritorno'' avrebbe tentato la rigenerazione nelle caviglie: sarebbe stato più comodo camminare. Non sapeva cosa l'avrebbe aspettato là ma ora non aveva nè la forza nè la volontà di pensare ad eventuali scenari: doveva riposare in un luogo pseudo sicuro se non voleva raggiungere lo Yoma nell'oblio della morte.


Citazione:


Yoki utilizzato:  Dal 40% - 20% - 10% - 0%.

Stato fisico: [font=Verdana, Arial, sans-serif]ferite di entità lieve su tutto il corpo [ferite LEGGERE] Caviglia sinistra perforata[font=Verdana, Arial, sans-serif][MEDIA], polsi perforati [font=Verdana, Arial, sans-serif][MEDIA]. [/font][/font][/font]

Stato psicologico: Esausta.
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (attiva) e Rigenerazione delle caviglie (attiva)

[Immagine: tumblr_nrhmk4eLmM1u1e5jeo1_540.gif]

I veri uomini possiedono denaro, e con esso potere; chi non ha nulla è una mera preda per noi uomini. E tu che non possiedi nulla dimmi. . . cosa sei?
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15-09-2015, 08:11 PM
Messaggio: #67
RE: Manhunt [Anonimo]
Definire lo Yoma un patetico spreco di tempo era molto fuori luogo, considerando tutte le ferite che lei stessa aveva riportato, i numerosi modi in cui era stata giocata e il fatto che le sue azioni fossero state tutte meno che pulite.
Alla fine lei era stata semplicemente fortunata, le sue abilità erano risultate inferiori rispetto a quanto avrebbero dovuto essere... Ma infondo era sopravvissuta, era quello che contava no?

Il compito principale comunque era scortare Sebastian in prigione e lo aveva abbandonato lì in condizioni pessime, fu una buona mossa quella di raggiungerlo eppure: era stato lasciato in un posto riparato dopotutto.
Purtroppo per lei, la rigenerazione alle caviglie in movimento non fu molto efficace, tanto più che aveva appena azzerato il suo Yoki.
Con fatica giunse nel luogo in cui avrebbe dovuto trovare l'umano ma tutto ciò che vide fu il suo cadavere: era morto dissanguato, probabilmente; dopotutto Artemisia aveva confuso il suo volto pallido di malessere con un volto pallido di timore nei confronti dello Yoma e... Beh, forse era anche quella la causa ma lo aveva lasciato morire.
Forse la missione consisteva anche nell'essere un po' più altruista, invece aveva pensato solo e soltanto a compiere la sua missione da sola ignorando il fatto che era stata assegnata a qualcosa che andava portata a termine in 3; per poco era morta anche lei con questo suo modo di fare.
E non si trattava solo di collaborare ma era anche un modo per dimostrare la sua capacità di comando tenendo in considerazione i propri compagni e lei, ovviamente, aveva fallito.
Comunque tutte queste erano considerazioni che sicuramente in quel momento fragile della sua misera vita non potevano sfiorarla, probabilmente erano cose che le avrebbe detto Hughes. 

Ad ogni modo trascinarsi fino a lì la mise a dura prova, esausta com'era la giovane Artemisia cadde in terra vicino al cadavere di Sebastian e svenne, perdendo ovviamente i sensi.
Era chiaro avesse bisogno di riposarsi e il suo corpo la portò in quello stato di incoscienza, molto rischioso nelle sue condizioni ma almeno si era tolta dalle spalle il peso di quel massiccio rilascio di Yoki continuato.
A svegliarla furono i primi raggi del sole, riflessi e non diretti, la cosa strana?
Non sapeva come ma la sua mano era poggiata e stretta a quella esanime di Sebastian.





Citazione:Nota:

Hai descritto prima la soppressione dello Yoki e poi la rigenerazione, per cui è stato difficile per me permetterti di rigenerarti mentre camminavi per di più.
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21-09-2015, 07:37 PM
Messaggio: #68
RE: Manhunt [Anonimo]
Pensato


Passo dopo passo ella si avvicinò al luogo in cui aveva lasciato Sebastian: il dolore offuscava i sensi; il corpo pesante e affaticato; ella camminava spinta da una qualche oscura forza che le permetteva di andare avanti. Finalmente ella ritornò al rifugio ed ad accoglierla c'era il cadavere dissanguato del prigioniero. Non c'era scalpore nel volto stanco di Artemisia: esso era un'eventualità assai probabile che aveva considerato; senza tralasciare che era troppo stanca per un'improbabile sua sfuriata. Improvvisamente ella cadde a terra priva di sensi: il dolore e la fatica avevano preso il sopravvento infine. Né sogni né incubi infestavano la mente della cadetta vista la sua profonda stanchezza e debolezza. Ella si risvegliò forse causa primi raggi del sole stanca ma decisamente meglio di ieri in una posizione decisamente inusuale: per qualche strano motivo ella stava stringendo la mano fredda del prigioniero. Tale reazione stupì la cadetta stessa incapace di dare una spiegazione per tale gesto.
'' Pensa te: a quanto pare il mio corpo brama ancora quel calore che provai tempo fa. . . . . sciocca ragazzina.'' pensò la cadetta con lo sguardo melanconico: tale gesto aveva ridestato in lei ricordi che aveva seppellito dolorosamente. Ma questo non era il tempo di rimuginare al passato: era cosciente che la sua missione era stato un fallimento dovuta alla sua impulsività ed assenza di empatia verso altri ma ciò non era una scusa per fuggire. Per prima cosa avrebbe rigenerato le sue ferite poi avrebbe portato il corpo di Sebastian al punto stabilito: lì avrebbe esposto sicuramente i fatti di quella notte ed avrebbe affrontato sicuramente le conseguenze delle sue azioni.




Citazione:



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Stato psicologico: Melanconica nel ricordare eventi passati. Decisa a portare a fine la missione ed affrontare le conseguenze.
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24-09-2015, 07:05 PM
Messaggio: #69
RE: Manhunt [Anonimo]
Artemisia, prima di mettere in atto il suo piano di consegnare il cadavere di Sebastian alle autorità esterne all'Organizzazione e di fare un rapporto a loro, deve ancora rigenerarsi.




Citazione:Nota:

Odio allungare la quest in questo modo, specialmente perché non ho molto da aggiungere ma...
...Devi ancora rigenerarti.
Continui a descrivere la rigenerazione priva di rilascio di Yoki, il che è impossibile a meno che tu non intenda seguire gli standard di rigenerazione umana; nel post prima forse non sono stato chiaro, perché ho aggiunto che tentare di rigenerarsi in movimento (oltre all'assenza di Yoki) poteva risultare problematico.
Inoltre dalla tua ultima frase pare che tu voglia portare il cadavere di Sebastian nel villaggio prestabilito e una volta lì, fare rapporto alle autorità di quella cittadina.
Se intendevi descrivere un post conclusivo, non hai accennato nulla riguardo un eventuale ritorno da Hughes e non vorrei dichiararti subito come disertrice.
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30-09-2015, 09:35 PM
Messaggio: #70
RE: Manhunt [Anonimo]
Artemisia decise di portare a termine la sua missione: benché morto avrebbe portato Sebastian al punto prestabilito e avrebbe spiegato per filo e per segno ciò che accadde. C'era la possibilità che un uomo dell'organizzazione fosse lì ad aspettarla e lei non avrebbe opposto resistenza; istintivamente capì che fuggire da loro attualmente era impossibile: tentare equivalerebbe a morte certa. Successivamente sarebbe tornata a Staph con conseguente punizione per il suo fallimento; forse non sarebbe morta ma non ci voleva pensare; prima di tutto doveva rigenerare le sue ferite, cominciando da quelle più profonde per poi passare a quelle più lievi, e per ciò attivò leggermente lo Yoki: non aveva intenzione di ripetere l'esperienza di ieri così presto. Non sapeva ciò che gli sarebbe successo ma lei non sarebbe scappata; vivere per lei era imperativo, ma in cuor suo sapeva che al suo attuale livello non aveva speranza di scappare da loro. . . . . almeno non oggi.

Citazione:



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03-10-2015, 10:30 AM
Messaggio: #71
RE: Manhunt [Anonimo]
Ad attenderla nel punto di ritrovo non vi era alcun Uomo in Nero, solo i soldati della guarnigione che non furono esattamente contenti che gli venisse recapitato un cadavere in decomposizione (trasportato sotto il sole del deserto, per cui ci si poteva solo immagine l'olezzo); da lei non vollero sapere nulla riguardo la sua missione, e in effetti non dovevano sapere ogni cosa, volevano soltanto liberarsi di quel tanfo e di quel pessimo presagio.

Ritornata a Staph non vi erano state particolari punizioni, a livello corporale, che Hughes fosse profondamente deluso era difficile da nascondere ma allo stesso tempo pareva quasi indifferente, il suo atteggiamento scorreva sempre su due direzioni diverse; l'unica cosa che gli importava sembrava fosse che lo yoma fosse morto.
E così era stato, una minaccia in meno. 
Per cui, su di lei, l'unica punizione che le gravava sulla testa era il segno del fallimento e della morte altrui.






QUEST CONCLUSA.
Riceverai a breve la valutazione, nel frattempo aggiorna la tua Scheda.
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