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Mi ha seguito fino a casa [DarkGreen-Nemas]
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16-12-2012, 06:55 PM
Messaggio: #78
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Mi ha seguito fino a casa [DarkGreen-Nemas]
Parlato | Pensato | Parlato da altri
La donna riprese il bambino, guardandola e forse ringraziandola per quel che aveva fatto, per poi allontanarsi nuovamente. Ritornò da Tagar e Cerezya, che pareva le avesse detto qualcosa del tipo poter tenere Jerry con loro e portarlo in un altro villaggio. Ma era troppo tardi. “Ehm..” riuscì solamente a proferire Semiramide, iniziando a provare odio verso sé stessa per non averlo pensato prima. Nacque un atmosfera silenziosa tra i tre, che si interruppe grazie ad una voce non poco familiare. “Be', avete deciso di stare qui a vederlo crescere, quel moccioso?” “No.. non dirmi che è quel diavolo di…” la vaga sensazione di Semiramide si rivelò essere giusta alle sue aspettative. Voltando la testa vide Peter, l’insopportabile uomo in nero che aveva fatto da “sveglia” il giorno dell’assegnazione della missione. Non è che le stesse tanto simpatico.. anzi.. si sentì un peso sullo stomaco a rivederlo, come se fosse lui la causa di tutte le rovine della sua vita. L’uomo afferrò quella che avrebbe dovuto essere la ricompensa in denaro per le guerriere, che fino a qualche secondo fa teneva Cerezya in mano, ricominciando a irrompere con la sua maledettissima voce, scuotendo il sacco in modo da farne risuonare il contenuto, dicendo e ribadendo che tutto ciò andava agli uomini in nero. “Ma quella è la nostra ricompensa! esclamò stupita. Avrei voluto vedere come si sarebbe trovato lui nei nostri pann… ah, meglio non discutere con gente come questa… rischierei di perdere il senno.” pensava Semiramide, infastidita e insospettita dall’affermazione di Peter, convincendosi poi che trattarne o no, con lui almeno, non avrebbe risolto niente. “Dici che mi puniranno se gli do un pugno?” si rivolse la guerriera all’altra compagna, con un tono quasi sarcastico. Certamente sapeva benissimo che non avrebbe potuto farlo, anche se in cuor suo lo voleva davvero. “E ora datevi una mossa, non posso star qui a farvi da balia. Il vecchio comincia a pensare che vi siate fatte ammazzare. Tornate a dirgli che siete ancora vive, o gli spezzerete il cuore!” le riprese di nuovo, facendo una smorfia per evidenziare il suo tono disgustosamente ironico. Si mise a fare gesti, accompagnato dalla musica del sacco che scuoteva ad ogni sua mossa, come per dire loro di muoversi ad andarsene. Non volendo stare un minuto in più in compagnia di quell’individuo, Semiramide fece cenno di andarsene con Cerezya. Ma prima sferrò un’ultima occhiata al sindaco, accigliandosi lievemente: le parole sarebbero state inutili a descrivere ciò che trasmetteva il suo sguardo di speranza, speranza rivolta verso il destino del povero Jerry. Preoccuparsi più del dovuto avrebbe solamente peggiorato la situazione, anche perché non poteva più rimediare in nessun modo. “ Abbi la dedizione di guardare avanti, d’ora in poi, Jerry.”. Voltò la testa verso la via che le si apriva davanti e che doveva ripercorrere per ritornare con l’altra guerriera al punto di partenza, sane e salve. Iniziò a camminare. Il sole non batteva più e il buio iniziava a calare sull’orizzonte, rendendo meno visibili i particolari suggestivi del paesaggio. Il cielo si scuriva di un blu purpureo, portandosi via le ombre, che la vegetazione proiettava sul terreno, e la luce che le ricopriva. In questo viaggio di ritorno, sperava di non far pessime figure come aveva già fatto precedentemente. Azzardò solo a fare una delle sue solite ed inutili domande a Cerezya. “Sei soddisfatta di questa prima missione?” Formulata questa, come sempre succede, si perse qualche istante nel suo sguardo, accorgendosi poi di fissarla con occhi quasi smaniosi, rivolgendo la vista altrove per evitare di finire in imbarazzo. “Scusami se ho quest’aria impacciata ma a volte, anzi, forse sempre, non riesco a controllare i miei gesti.” enunciò tutt’a un fiato alla compagna, come per giustificare e scusare il suo alquanto bizzarro comportamento che assumeva in sua compagnia. Dava l’aria di una bambina che chiedeva perdono per aver commesso qualche marachella, e rendendosene conto alzò la testa verso l’alto, arrossendo vertiginosamente. “Non pensare male di me.. ovviamente.” le disse infine, concludendo con una piccola risata forzata, per sdrammatizzare la situazione. “Non riuscirò mai a fare dialogo serio. Idiota, Semiramide.” pensava risentita, camminando con passi un po’ incerti, per poi sorridere, per non dare troppo peso all’atmosfera che lei stessa aveva creato. Riprese a camminare in modo deciso, stando sempre al passo con la compagna, sperando che la lunga camminata verso la base dell’Organizzazione non avrebbe portato nuovamente imbarazzo. “Sarà brutto dover ritornare lì... mi godrò al massimo questa boccata d’aria fresca." Citazione:Yoki utilizzato: 0% Spoiler (Click to View) |
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