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Occhio per Occhio [Lochnir - Hankegami]
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23-11-2012, 03:52 PM
Messaggio: #80
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Occhio per Occhio [Lochnir - Hankegami]
Citazione:"parlato" Fino all'ultimo annaspò ansiosa di toccare terra, addestrata a saper muoversi nell'acqua ma mai davvero in confidenza con essa; raggiunto quindi l'argine terroso e la rada erba, la fanciulla senza più nome raschiò freneticamente il terriccio con le mani e la riva coi piedi per scampare quanto prima dall'acqua e dal fango per erigersi - finalmente - sulla terraferma. "... Anf! Anf!..." Gocciolando dal corpo e dalle punte dei capelli, lei si erse in tutta la sua bassa statura guardandosi intorno e concedendosi un istante di riposo: soppresse pure un poco lo Yoki. Ma fu solo un attimo, per riprendere fiato ed energie mentre ancora il cuore le batteva rapido e martellante; due, tre respiri, e quindi fissò ciò che aveva davanti a sé come se avesse una sua parte di colpa. Il bosco. ... Celarmelo, tu no lo potrai. Finì d'ansimare, e riprese a correre. Il bosco, la foresta, la sede della natura selvaggia e del caos, delle fiere e di tutte le bestie selvatiche; il disordine, contro l'ordine del suo giardino. Lei conosceva bene i boschi, anche se il loro aspetto e il loro odore era molto diverso dai suoi ricordi: lì vi era la legna da raccogliere, i conigli e le lepri e gli uccelli, e le bacche e le pigne da fermentare nell'acqua. Ricordi, ricordi cari di non sapeva quando e di non sapeva dove, che riaffiorarono mentre entrava tra le colonne d'alberi e i cespugli e le frasche. Si sentì quasi tranquilla, in quell'ambiente, nonostante fosse il caos che osteggiava la pace del suo giardino. E questo, lei non se lo stava dimenticando. Aveva avuto troppa paura per poterselo dimenticare. Non osava dimenticarselo. Lei, il motivo per cui era entrata lì dentro se lo ricordava bene. ... 'L mostro! 'L mostro! Lo cercò con gli occhi, con le orecchie, con il naso, con tutti i sensi: sapeva che non poteva essersene andato: quello era reale, e stava realmente minacciando il suo giardino. I rami spezzati, li notò e non li notò: non era affatto cieca, né ignorava il loro muto significato; lo sapeva, come inseguire un animale. Ma il suo non fu un ragionamento, ma bensì una conclusione logica: quello non poteva essere svanito, e dei rami spezzati indicavano sempre il passaggio d'una preda. E lei, non stava forse cacciando? Digrignò i denti, rabbiosa e impaurita insieme, e continuò a correre. Seguendo la scia di rami spezzati come se fosse la pista più naturale, ben lungi dall'ignorala. Dall'ignorare la realtà e ciò che lei stessa era. Citazione:Yoki utilizzato: 20% (soppressione 10%) ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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