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Out of The Blue [Jurking - Wolfsoul]
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24-02-2012, 06:35 PM
Messaggio: #85
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Out of The Blue [Jurking - Wolfsoul]
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Si risvegliò in quella stessa posizione, il giorno in cui tutto ebbe inizio. Caduta rovinosamente durante il caos scatenato dallo Yoma, e vittima di una stanchezza mentale e fisica che solo il contatto con il suolo le aveva fatto finalmente percepire. Come allora, nessuna spada era stretta tra le dita della mano destra. E come allora, la sinistra era appoggiata alla fronte, mentre una pioggia battente era l'unico rumore che riuscisse a sentire. Lo sguardo fisso al cielo, Terra si sente sull'orlo di un precipizio. Fa male. Aveva esagerato. Aveva voluto e dovuto strafare, senza preoccuparsi delle conseguenze. Si dimenticò all'improvviso di aver combattuto contro un nemico terribile, riuscì solo a sentire il peso delle proprie ferite. Schegge di legno conficcate ovunque, pezzi di carne divelta dalle ossa, tagli e abrasioni ovunque. Non aveva avuto alcun riguardo per sè stessa, e quel breve intermezzo di calma le gridò in faccia ogni più piccolo dolore. Tutto intorno, l'oscurità . Madre... Padre... Melena... Le vedeva lì, davanti ai suoi occhi martoriati dalla pioggia, e dalle lacrime. Quel vortice di emozioni che si era scatenato con l'avvento di Dissidia l'aveva gettata in uno stato di profonda angoscia. Era stato come perdere una parte della propria umanità , e come se questa per tutta risposta si fosse messa a corrodere ogni sua difesa per arrivarle dritta al cuore. E fargli battere come non mai il dolore di quel giorno in cui il suo mondo fu sconvolto. Cambiato. Distrutto. Fa male... Era viva, ed era viva grazie a Saphelia. Il suo intervento provvidenziale l'aveva strappata alle grinfie della morte e agli artigli di quella bestia immonda. Ma Terra non riusciva a cercarla con lo sguardo, sentiva solo su di sè il peso delle proprie scelte, e degli eventi. Quasi come se si fosse arresa a non poter combattere una lotta lunga una vita contro i suoi ricordi. E soprattutto, contro sè stessa. Dissidia nel frattempo taceva, stava a guardare, si limitava a correrle dentro attraverso quelle arterie oscure che le avevano donato la forza di dividere in due il suo avversario. E di Armonia, ormai, non c'era più alcuna traccia. Sola... Sola come poche volte si era sentita, ormai completamente in preda al suo terremoto emotivo. Percepì ancora lo Yoki di quel mostro, e non se ne curò minimamente. Non aveva più le forze, fisiche ma soprattutto mentali. La tensione accumulata lungo tutta la missione la stava schiacciando, e non mostrò alcun cenno di reazione. Si vergognò, e ne sorrise. E così, stavi solo cercando un epilogo. Non mi lasciasti entrare dentro di te per vendicare la tua famiglia, non ti lasciasti trasformare in una guerriera per impedire che altri bambini dovessero vivere il tuo stesso dramma. No, Terra, non lo facesti per questo. Lo facesti solo perchè arrivasse il giorno in cui qualcuno avrebbe posto fine alla tua vita. Qualcuno che ti sconfiggesse in battaglia in modo che tu potessi raggiungere i tuoi genitori, tua sorella... E che potessi raggiungerli, felice, dicendo che avevi fatto del tuo meglio. E che anche se avevi fallito, ormai non importava più, perchè eravate tutti insieme. Un singhiozzo di orrore la scosse come un fulmine. Mi hai sempre trattato come una bestia, e per questo hai cercato di ammaestrarmi. Dimmi ora, chi è la bestia di noi due? Io che non ho una volontà se non gli istinti primordiali, o tu che pur dotata di sentimenti hai scelto di fuggirli e hai sognato di perderli? Pianse, ancora più forte, senza emettere alcun gemito. Io ero felice di far parte di te. Ho provato un'eccitazione folle sin dal primo giorno in cui mi sono insinuata tra le tue carni, perchè avevo percepito in te un potere immenso. Ero estasiata all'idea di combattere contro un nemico tanto potente per il controllo di questo corpo e per il dominio di questa anima. E invece mi ritrovo a far la predica ad una bambina senza alcuna spina dorsale, piena di talento e nessuna voglia di usarlo. Che pena, mi fai... Non riuscì a definire cosa si scatenò dentro di sè sentendo quelle parole. Ma sentì Dissidia provare un dolore anche più forte del suo, e non seppe in alcun modo accettarlo. Quella stanchezza che la pervadeva, quello scoramento che la inchiodava alle travi della nave, la stavano costringendo a deludere sè stessa, l'amica rivale dentro di sè, e perfino i suoi genitori. Non fu un'agnizione, nè un'illuminazione nel momento più buio. Fu un altro vortice di emozioni, un altro terremoto come quello di pochi minuti prima. Una scossa di assestamento. E come se lei e la Bestia si fossero abbracciate, le ferite iniziarono a rimarginarsi a poco a poco. Noi non moriremo! Riemerse dall'abisso e scattò in piedi, pronta a riprendersi le carni che le erano state strappate e a chiudere le ferite. Ci sarebbe voluto tempo, perchè non era mai stata in grado di curarsi in fretta, e perchè Dissidia non ne aveva mai avuto le intenzioni. Ma forse, sfruttando la momentanea ritirata del nemico, ci sarebbe riuscita... Senza dire una parola, intanto, si avviò verso la propria spada, e la riprese in mano con orgoglio. Carica di vita, cercò finalmente Saphelia con lo sguardo. "Ti devo la vita. Ora resta lì a curarti. Avrò ancora bisogno di te." Guardò ancora una volta il cielo, e poi osservò le onde tutto intorno. Non era finita, e Terra si preparò ancora alla lotta. Condizioni Fisiche: Un taglio sotto la scapola, e due pezzi di carne di piccole dimensioni staccati dall'addome e dall'altro lato della spalla. Mobilità ridotta sul braccio sinistro, oltre a diverse schegge conficcate in tutto il corpo. Condizioni Psicologiche: Pronta alla lotta, quasi come se fosse rinata. Abilità in uso: Percezione dello yoki [Passiva] Yoki in utilizzo: 30% (rigenerazione) |
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