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TEST Storie di terrore [The Evil One]
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13-02-2018, 12:55 PM
Messaggio: #2
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RE: Storie di terrore [The Evil One]
Citazione:Narrato La vita degli umani non era certo facile. Tanto lavoro, tanta fatica. A fine giornata giungevano stanchi morti, ma ad onor del vero, alla sera avevano il sollievo di avere davanti sette o otto ore di buon riposo. Senza contare il privilegio di concedersi delle ampie pause per i pasti. Nei lontani e sbiaditi ricordi di Bianca, quei ritmi ora le sembravano lenti come la melassa. La non-più-umana Bianca che, nonostante fosse avvezza al lavoro duro dei campi, impiegò diverso tempo ad abituarsi all'intensità degli allenamenti. La trasformazione in mezzo demone garantiva poteri eccezionali, ma ciò consentiva agli "uomini in nero" di non dare tregua alle novizie, sottoponendole a turni massacranti. Le giornate così si susseguivano senza soluzione di continuità, nei meandri della Fortezza di Staph. Un luogo dove la forza era tutto ciò che distingueva una persona dall'altra. Bianca era forte. O perlomeno stava imparando ad esserlo. Fra le varie aspiranti guerriere, era una delle poche capace di resistere agli allenamenti del pomeriggio, i più faticosi. Non aveva particolari amicizie perché si teneva a debita distanza dalle altre. Temeva che un legame più stretto potesse essere una debolezza, in un ambiente ferale come quello. Si sforzava in tutti i modi di essere all'altezza, di essere sempre composta ed ineccepibile. Era riuscita a tenere per sé, ad esempio, il fatto che le mancasse molto stare all'aria aperta. Ad ogni giorno trascorso all'interno, le pareva come se le mura della fortezza si stringessero sempre di più. Desiderava respirare un po' di aria pulita o sentire la brezza nei capelli. Fu una delle poche cose positive a cui pensò quando Peter, un uomo basso e tozzo, annunciò ad una dozzina di novizie la loro prossima prova. Bianca era seduta a terra, appoggiata con le spalle al muro, quando l'uomo parlò. "Finalmente..." Era eccitata all'idea di dover trascorrere una nottata fuori. Stranamente, un flebile sorriso comparve sul suo volto, al ricordo del cavallo che l'aveva accompagnata fedelmente quando fuggì dalla fattoria di Giovanni. Notti difficili quelle lì, ma in compagnia del silenzioso ed amichevole destriero furono più semplici da sopportare. Una compagnia molto diversa da quella con cui ora avrebbe avuto a che fare. Bianca fu smistata nel gruppo uno, guidato da Peter. Mentre si alzava, sgranchendosi gli arti, scrutò le sue compagne. Avevano condiviso diverse sessioni di allenamento insieme, ma solo di un paio ne conosceva i nomi: Viviana, il cui atteggiamento presuntuoso non le andava a genio e Lisa, sulla quale aveva una buona impressione. Non conosceva i nomi delle altre ma provò lo stesso fastidio che Peter manifestò qualche istante dopo, quando si misero a bisbigliare tra di loro. "A qualcuno piace spettegolare..." L'uomo intimò il silenzio, prima di dare ulteriori dettagli sulla prova. Bianca ormai aveva fatto il callo ai modi scortesi degli uomini in nero. Le dava fastidio sentirsi abbaiare contro ordini, ma aveva capito che non poteva farci nulla e si limitava a tollerare la situazione. Così poté ascoltare con attenzione le istruzioni. Non era preoccupata tanto per la simulazione in sé, quanto per i rapporti che inevitabilmente si sarebbero strette con le altre novizie. Iniziò a rimuginarci sopra. "Potrei starmene in disparte, così non mi disturberanno... ma al tempo stesso, non voglio che la prova vada male a causa di qualche stupida incomprensione. Sarò costretta a "fare gruppo"... fantastico!" Pensò sarcasticamente. Essere arrivata a quella conclusione la fece crucciare ancora di più. Preferiva contare su sé stessa piuttosto che fidarsi di una compagna sconosciuta. Fece un respiro profondo, per ritornare alla calma. Approfittò di quei momenti di relativa calma per studiare le sue compagne. Non disse una parola, mentre si avvicinava alla rastrelliera per estrarre una claymore. Fece passare davanti le prime quattro, fu dunque la penultima in quanto notò Lisa attendere che tutte ne avessero preso una. Si domandò sul perché di quel comportamento. "Forse anche lei vuole farsi un'idea sul carattere di noi altre..." Senza attardarsi, Bianca seguì il gruppo in direzione dei cancelli. La mano destra afferrava stretta l'elsa della pesante ma nobile spada. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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