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QUEST The Bloody Dancer [Ophelia]
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21-07-2015, 09:00 PM
Messaggio: #81
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Mentre camminate, Samara sembra riflettere sulla tua ultima frase, poi se ne esce dicendo:
Ssst! E’ un segreto! Te lo dirò solo se resterai con me per sempre! HIHIHI!
Poi la folle guerriera si chiude in un ostinato silenzio, anche se odi chiaramente che, ogni tanto, Samara soffoca la sua oramai ben nota risatina folle. In breve tempo ritornate al luogo dove sorgeva il campo per passare la notte… lo spettacolo è terribile: corpi – alcuni dei quali ancora riconoscibili - e pezzi di corpi disseminati in ordine sparso per tutta l’area dove avevate sistemato il bivacco e sangue dappertutto; i cavalli dei tuoi compagni i quali, scossi dal combattimento erano scappati, ora sono ritornati quasi cercassero i loro padroni; poco lontano, oltre la roccia dove ti eri nascosta, raggomitolato su se stesso, riconosci il cadavere di Relg…
AH! Sì! Molto bene! Qui andrà benissimo!
Esordisce Samara, dopo aver dato un’occhiata tutt’attorno, stiracchiandosi poi e inarcando il suo corpo all’indietro come se si fosse appena svegliata. Il suo volto sembra esprimere soddisfazione:
Per prima cosa Juliet, devi spogliarti! Tra poco dovrai fare un bagno e non vorremo certo che tu ti inzuppi la tua uniforme bella e pulita o rovini quella lucida armatura, non è vero?
L’espressione di Samara si fa improvvisamente molto seria mentre ti fissa e, sia pure a una certa distanza da te, ti punta contro la tua stessa claymore, assumendo un atteggiamento che a te sembra minaccioso e poi… un bagno? Ma che diavolo vorrà dire Samara? Per quanto ti guardi attorno non vedi né fiumi, né ruscelli e tantomeno un pozzo…
Citazione:Punti Limite: 5/12,5 |
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24-07-2015, 01:22 PM
Messaggio: #82
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato "Ssst! E’ un segreto! Te lo dirò solo se resterai con me per sempre! HIHIHI!" Va bene, non avrebbe saputo la storia di quella ragazza. Per quel che valeva, tanto a Juliet interessava solo tornare a casa. Samara l'aveva portata nel campo ormai abbandonato. La guerriera si guardò intorno: c'era solo morte, cadaveri, sangue. Rivedere quelle cose per qualche istante le provocò un nodo allo stomaco, ma lo ignorò: non poteva più pensarci fino a quando non fosse stata completamente in salvo e al sicuro. Adesso l'importante era sopravvivere. Sopravvivere. "AH! Sì! Molto bene! Qui andrà benissimo! Per prima cosa Juliet, devi spogliarti! Tra poco dovrai fare un bagno e non vorremo certo che tu ti inzuppi la tua uniforme bella e pulita o rovini quella lucida armatura, non è vero?" Ora la ex novizia sembrava minacciosa: seppur a distanza, le stava puntando contro la sua stessa spada. Juliet la guardò negli occhi, affatto impaurita o scossa. Cosa voleva fare? Di che bagno stava parlando? Non c'erano fiumi nei paraggi. Poi abbassò lo sguardo, e tutto quel colore rosso intorno a loro le diede un'idea di ciò che quella pazza potesse avere in mente. Chiuse gli occhi e tirò un sospiro, sghignazzando; e cominciò a rimuovere armatura ed uniforme. Non avrebbe mollato. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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25-07-2015, 03:21 PM
Messaggio: #83
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
In breve, la tua figura completamente nuda si riflette negli occhi argentei di Samara i quali, alla vista della cicatrice dell’operazione, si velano e, subito dopo, la luce rivelatrice della luna fa brillare un paio di lacrime che le scivolano sulle guance, mentre la punta della tua claymore si abbassa, appoggiandosi al suolo…
Come puoi… come puoi essere fedele a quelli che ti hanno fatto questo! Hanno distrutto la nostra vita, i nostri sogni, le nostre speranze e, infine, i nostri stessi corpi!
Ti dice con la voce rotta, come se stesse trattenendo dei singhiozzi, ma poi il suo mutevole umore cambia nuovamente: il suo sorrisino folle riaffiora e la punta della tua claymore si rialza, puntandoti nuovamente, prima di indicare la grande pozza di sangue che Samara aveva calpestato poco tempo prima, quando aveva squartato Hettar, mentre lei ti svela le sue intenzioni, intenzioni che, forse, avevi già sospettato:
Ora Juliet, voglio che tu ti stenda in mezzo a quella pozza di sangue e poi che ti ci rotoli e sguazzi dentro, finché non ne sarai completamente ricoperta dalla testa ai piedi, capelli compresi! Vai… ADESSO!
La voce di Samara risuona allegra, ma non puoi fare a meno di notare quanto abbia accentuato quell’ultima parola. Riuscirai a mantenere il sangue freddo necessario ad assecondare le richieste della folle guerriera, per cercare di uscire viva da questa situazione?
Citazione:Punti Limite: 5/12,5 |
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29-07-2015, 09:20 PM
Messaggio: #84
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato Si spogliò tranquillamente, tanto non provava di certo imbarazzo nel mostrare il suo corpo nudo. Un corpo è un corpo, non è nulla di nuovo - specialmente tra guerriere. Lo stesso corpo, la stessa cicatrice. Quest'ultima, tuttavia, sembrò attirare l'attenzione di Samara. I suoi occhi si velarono, e dopo un po' Juliet riuscì ad intravedere delle lacrime sul suo volto che brillavano alla luce lunare. L'ex novizia abbassò l'arma. "Come puoi… come puoi essere fedele a quelli che ti hanno fatto questo! Hanno distrutto la nostra vita, i nostri sogni, le nostre speranze e, infine, i nostri stessi corpi!" Juliet inarcò un sopracciglio, non era della stessa opinione. Almeno per quanto la riguardava, era stata lei a scegliere; era stata cresciuta ed allenata quando non aveva più niente. Perciò, non nutriva risentimenti verso l'Organizzazione... Certo, non si poteva dire che tenessero particolarmente alle vite delle loro guerriere, almeno di quelle col grado più basso, ma ehi, non ci si poteva aspettare di trovare una famiglia amorevole in quella gente. Stavano aiutando Juliet alla realizzazione della sua vendetta, questo le bastava. Doveva diventare forte, più forte, sempre più forte. Ogni Yoma che avrebbe ucciso sarebbe stato una nuova goccia nell'oceano. Il rammarico di Samara non durò molto: dopo poco riaffiorò il suo sorrisino folle e la spada si rialzò per puntare verso la numero 44, per indicare poi la grande pozza di sangue. "Ora Juliet, voglio che tu ti stenda in mezzo a quella pozza di sangue e poi che ti ci rotoli e sguazzi dentro, finché non ne sarai completamente ricoperta dalla testa ai piedi, capelli compresi! Vai… ADESSO!" Sfortunatamente per Juliet, poco prima ci aveva preso. L'ex novizia voleva davvero che lei si rotolasse in quella pozza di sangue, come un maiale nel fango. Non era il massimo per l'orgogliosa guerriera, ma alla fine da piccola era solita stendersi nel fango, niente di nuovo. Era tutto funzionale al suo essere lasciata in pace, quindi obbedì senza dire una parola. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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31-07-2015, 10:22 PM
Messaggio: #85
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
L’oramai consueto gridolino di gioia di Samara risuona nell’aria quando inizi a sguazzare nella pozza di sangue…
Brava bambina!
È l’unico commento che la folle guerriera si lascia sfuggire e, mentre sei impegnata col tuo “bagno”, la vedi intenta a rovistare tra i resti del campo, come se cercasse qualcosa…
Ti sei fatta forza e, per sguazzare in quella pozza di sangue, ti sei aggrappata ai ricordi del tuo passato però… Questo non è la stessa cosa! Infatti, anche se il tuo corpo non subisce il caldo e il freddo, non puoi non ricordare quanto fredde fossero le pozze di fango nelle quali giocavi da bambina, mentre il sangue nel quale ti stai rotolando ti avvolge col suo lieve tepore, quasi come se fosse una leggera coperta mentre, forse a causa dell’inizio della coagulazione che lo ha reso vischioso, rimane attaccato alla tua pelle, ai tuoi capelli, dappertutto… Una sensazione strana, mai provata prima… forse una parte di te, quella più feroce e selvaggia che trattieni nel tuo cuore, potrebbe addirittura definirla piacevole…
Basta così Juliet! Ti sei divertita abbastanza!
Le parole intrise di gaiezza di Samara ti strappano da quelle riflessioni: la vedi avvicinarsi a te, con gli occhi carichi di emozione alla vista del tuo corpo nudo oramai ricoperto di sangue. La folle guerriera tiene nella mano sinistra una piccola coppa, probabilmente rinvenuta nei resti dell’accampamento: subito dopo conficca terra la tua claymore e passa il palmo della sua mano destra sul filo della lama, tagliandosi la pelle e lasciando che alcune gocce del suo rosso sangue cadano nella coppa. A quel punto Samara si lecca il taglio sulla mano e riprende la tua spada, poi si avvicina a te e ti porge il calice, assumendo nuovamente un’espressione e un tono di voce seri, mentre il suo respiro sembra leggermente affannoso:
Bevi, Juliet! Bevilo e sarai libera!
Non è difficile intuire qual è il liquido contenuto nella coppa…
Citazione:Punti Limite: 5/12,5 |
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03-08-2015, 04:57 PM
Messaggio: #86
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato "Brava bambina!" gridò Samara, felice di vederla sguazzare nel sangue. Era una sensazione strana, le ricordava il momento in cui durante il test le era letteralmente piovuto addosso il sangue dello Yoma ucciso. In realtà, Juliet avrebbe preferito mille volte uno Yoma a quella ragazza. Non aveva davvero calcolato una situazione simile, all'inizio aveva pensato di andare incontro ad una missione anche fin troppo facile per una come lei. Samara cominciò a rovistare tra i resti dei suoi compagni a terra, sembrava in cerca di qualcosa. La guerriera non ci penso più di tanto e si assicurò invece di avere il sangue anche tra i capelli. Il risultato fu convincente, anche se aveva decisamente voglia di fare un bagno vero. Il sangue di Yoma addosso le aveva causato qualche problema la prima volta, ma ora questo sangue umano la faceva sentire sbagliata... Come se fosse colpevole di quel massacro solo per essercisi impregnata. No, non stava facendo nulla di sbagliato nel voler vivere. Anche gli altri le avrebbero detto la stessa cosa, se non fossero stati lì a terra privi di vita in quel momento. Forse alcuni l'avrebbero anche difesa, se non avessero sospettato dei suoi legami con la guerriera folle. Il pregiudizio verso le guerriere non aiutava affatto. "Basta così Juliet! Ti sei divertita abbastanza!" Divertita, come no. Si rialzò mettendosi in ginocchio, cambiando poi subito posizione alla vista di Samara che si avvicinava: poteva sembrare un particolare infimo, ma Juliet odiava decisamente stare in ginocchio, gesto che significa sottomissione. Meglio stare seduta normalmente, e così fece. L'ex novizia aveva con sè una piccola coppa; dopo essersi ferita una mano con la spada, lasciò scorrere il suo sangue all'interno della coppa. Alla fine le si avvicinò e le porse l'oggetto: le sue intenzioni erano chiare. "Bevi, Juliet! Bevilo e sarai libera!" Juliet era titubante. Non era una molto superstiziosa, ma quella ragazza le sembrava come... una strega? Come se quel contenuto di colore rosso potesse renderla come lei, per via di qualche strano sortilegio. Accettò la coppa, ma restò a fissarla ancora un po'. "Non essere stupida. Stai facendo tutto questo per tornare a casa, fermarsi ora sarebbe controproducente" E va bene. Avrebbe bevuto quello schifo. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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03-08-2015, 05:48 PM
Messaggio: #87
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Le strane e folli cose che Samara ti ha chiesto di fare, finiscono per instillare un fugace dubbio nella tua mente, ma tu ti aggrappi al tuo istinto di sopravvivenza e trovi la forza di compiere quell’ultimo passo.
Il sangue contenuto nel calice è meno viscoso di quello che ti si è attaccato addosso e riesci a deglutirlo velocemente, anche se ti lascia in bocca un sapore dolciastro. Prima che tu possa dire o fare qualcosa, Samara con un movimento fulmineo si avvicina a te e ti bacia dolcemente sulla fronte, per poi balzare all’indietro.
Benvenuta nel mio mondo, Juliet, sorellina mia!
Dopodiché rivolge la tua claymore con la punta verso il basso e, con un gesto secco, la conficca nel terreno, per poi riprendere:
Sangue degli uomini su tutto il tuo corpo! Sangue degli uomini dentro il tuo corpo! Sei libera ora! Non importa dove e quanto lontano andrai! Non importa quanto cercherai di resistere! L’odore, il sapore del sangue degli uomini resterà per sempre nella tua mente e tu, un giorno, scoprirai di desiderarlo e poi di non poterne più fare a meno! Quel giorno capirai di essere come me e verrai a cercarmi! Da quel giorno staremo sempre insieme, come le sorelle di sangue che ora siamo! E danzeremo assieme sul sangue dei nostri nemici, godendoci l’ebbrezza che esso ci darà!
Samara è completamente folle, ne sei convinta ma, in questo momento, per quanto improbabile, lei ti sembra veramente una strega e le parole che ha pronunciato in un attimo di apparente lucidità potrebbero veramente far pensare a un sinistro sortilegio, anche perché hai ancora il sapore del sangue in bocca e il suo odore ha praticamente saturato il tuo olfatto. Ma in fondo si tratta solo di una stupida superstizione! Samara è solo impazzita… O no?
Sia come sia, Samara inizia ad allontanarsi dalla tua claymore camminando all’indietro, mentre la sua espressione di folle felicità riappare sul suo volto.
Ciao Juliet! Ciao sorellina mia! Io ti aspetto! HIHIHIHI
Mentre ride, ti fa un cenno di saluto con la mano e poi… corre via! E’ velocissima: a poco a poco senti il suo yoki affievolirsi per la distanza, diretto a Nord, fino a scomparire del tutto.
Sei sola, nuda e coperta di sangue nel bel mezzo di un carnaio, mentre il cielo a Est inizia a schiarire, segno che fra un po’ sorgerà l’alba…
Citazione:Punti Limite: 5/12,5 |
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05-08-2015, 11:35 PM
Messaggio: #88
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato Bevve quel liquido, senza pensarci. Non si soffermò sul sapore; deglutì più in fretta possibile. Forse temeva che le sarebbe potuto piacere? Tossì, percependo il dolciastro del sangue ancora presente nella sua bocca. Samara apprezzò la sua obbedienza: con uno scatto le baciò la fronte, per poi balzare nuovamente all'indietro. "Benvenuta nel mio mondo, Juliet, sorellina mia!" La guerriera la osservò mentre l'ex novizia conficcava la sua spada nel terreno. "Sangue degli uomini su tutto il tuo corpo! Sangue degli uomini dentro il tuo corpo! Sei libera ora! Non importa dove e quanto lontano andrai! Non importa quanto cercherai di resistere! L’odore, il sapore del sangue degli uomini resterà per sempre nella tua mente e tu, un giorno, scoprirai di desiderarlo e poi di non poterne più fare a meno! Quel giorno capirai di essere come me e verrai a cercarmi! Da quel giorno staremo sempre insieme, come le sorelle di sangue che ora siamo! E danzeremo assieme sul sangue dei nostri nemici, godendoci l’ebbrezza che esso ci darà!" Erano parole senza senso, che Juliet quasi si rifiutò di ascoltare. Essere come lei? Mai e poi mai. Lei non era folle, lei non uccideva umani, non rischiava la vita inutilmente, non si metteva contro l'Organizzazione dicendo addio ai suoi propositi di vendetta e miglioramento personale. Non c'era niente che le rendesse simili, il massacro dei suoi compagni l'aveva rattristata e quel bagno di sangue disgustata. Lei non era così, nè lo sarebbe diventata. Si sarebbe uccisa pur di non diventare una persona del genere. Improvvisamente Samara cominciò ad allontanarsi, sempre gioiosa, dalla Claymore di Juliet. "Ciao Juliet! Ciao sorellina mia! Io ti aspetto! HIHIHIHI" E dopo averla salutata, la ragazza corse via. Letteralmente. In breve tempo avvertì il suo Yoki affievolirsi fino a scomparire del tutto. Sulle prime restò lì confusa ed incredula. L'aveva lasciata andare così facilmente? E lei... era ancora viva? Non aveva dovuto neanche affrontarla, come invece si sarebbe aspettata? Sembrava troppo bello per essere vero. Fu il cielo a scuoterla dal torpore: iniziava a schiarirsi, presto sarebbe stato giorno. E lei era nuda e coperta di sangue. Si rialzò così velocemente da sentire anche un leggero dolore per lo scatto di reni. Non poteva farsi vedere da nessuno in quello stato, avrebbero pensato a lei come la responsabile di quella carneficina. Iniziò a passarsi le mani su tutto il corpo, tentando di rimuovere il sangue di troppo, mentre andava a cercare la sua uniforme. Si sarebbe rivestita ed una volta ripresa la Claymore, avrebbe tentato di vomitare. Voleva espellere quel sangue, a tutti i costi. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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06-08-2015, 02:50 PM
Messaggio: #89
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Forse temendo in fondo al tuo cuore che quel che ha detto Samara possa tramutarsi in realtà e determinata a evitare a ogni costo che ciò accada, inizi a sfregarti velocemente il corpo, cercando di rimuovere il sangue che ti ricopre, ma Samara ha fatto bene i suoi conti: infatti riesci a toglierti di dosso buona parte del sangue, ma quel che rimane, oramai molto denso, si spalma su di te come se fosse una sorta di crema per il corpo. Fortunatamente, mentre sei intenta a cercare la tua uniforme che trovi abbandonata sotto una finestra, con la coda dell’occhio ti sembra di intravvedere… un pozzo?
E’ proprio così: un pozzo costruito all’interno di una stanza, con un secchio abbandonato là vicino! Manca la fune per calarlo ma ne trovi facilmente una su uno dei cavalli dei tuoi compagni e così, mentre l’alba inizia a illuminare il cielo, riesci a lavare via da te ogni traccia del sangue dei tuoi compagni. Rimane però quello che hai ingerito ma, sforzandoti, riesci a rigettarlo finché dal tuo stomaco non esce più nulla, lasciandoti in bocca oltre al gusto del sangue, anche il sapore amaro dei succhi gastrici: niente che non possa essere risolto bevendo un buon sorso dell’acqua del pozzo, fresca, pulita e limpida.
Il disco del sole è completamente spuntato quando, pulita e rivestita con l’uniforme saresti pronta a partire per tornare “a casa” ma, ammirando per l’ultima volta il campo del massacro, noti che i primi corvi e cornacchie si stanno radunando sugli alberi tutt’attorno, pronti a godersi il lauto banchetto e sei abbastanza certa che tra poco arriveranno anche altri necrofagi più grossi. Mentre ti lavavi hai notato degli attrezzi nella casa: potresti seppellire i resti ma ci metterai molto tempo... Che fare poi dei cavalli?
Citazione:Se decidessi di seppellire i compagni, finirai verso mezzogiorno. Calcola poi che, se desideri, tornare direttamente a Staph tagliando fuori i centri abitati ti richiederà quattro giorni di marcia (e quasi il doppio se vai per la via più lunga), durante i quali, se vorrai, potrai descrivere le sensazioni e i pensieri di Juliet. Alla fine del viaggio verrai accolta ai cancelli da Gaul, il grosso accolito che, l’altra volta, aveva portato via Eliza il quale, senza profferire parola, ti porterà direttamente dalla signora Semirhage, che attenderà il tuo rapporto. Citazione:Punti Limite: 5/12,5 |
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06-08-2015, 05:25 PM
Messaggio: #90
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato Alla presenza di Samara, in condizioni psicologiche di allerta e tensione costante, Juliet si era momentaneamente buttata tutto alle spalle e si era sforzata per restare scattante e sveglia. Ma ora che il pericolo sembrava ormai scomparso e si era rilassata, gli effetti di quelle ore tremende cominciavano a farsi sentire. Trascinandosi stancamente per il territorio, trovò finalmente la sua uniforme sotto una finestra. Si chinò e la prese con una mano, mentre i suoi occhi per una frazione di secondo avevano captato la figura di un pozzo. Con l'uniforme stretta nella mano destra si rialzò in posizione eretta e se ne accertò: sì, era davvero un pozzo; era costruito dentro una stanza, e vicino c'era anche un secchio. In quel momento faceva davvero al caso suo... Ma presto si accorse che mancava la fune per calarlo. Malvolentieri tornò al campo, tra i cadaveri dei suoi compagni - non voleva vederli in quel momento, non sapeva come avrebbe potuto reagire ora che poteva tornare ad essere se stessa davvero, perciò non guardò - e infine diede un'occhiata ai cavalli. Fortunatamente trovò la fune che cercava presso una delle bestie, e tornò indietro facendo il possibile per non guardare in basso. Si lavò dalla testa ai piedi, capelli compresi - li sciolse per lavarli bene. Strofinava come una furia, improvvisamente più reattiva per l'occasione, agitava le braccia forti fino ad usare le unghie. Per la fretta si provocò qualche graffio superficiale, ma non ci fece caso. Voleva solo allontanare da sè tutte le tracce di quella notte. Dopo il proprio corpo arrivò il turno dell'uniforme, che lavò comunque e che indossò ancora bagnata. Legò i capelli bagnati nella solita coda alta, col ciuffo laterale che penzolava davanti al suo occhio sinistro, lasciando di tanto in tanto delle gocce d'acqua su quella metà del viso. Ora non restava che il sangue ingerito. Con una mano appoggiata al bordo del pozzo e il ciuffo fermato dietro l'orecchio sinistro, Juliet si infilò due dita della mano libera in gola e le mosse; dall'alto verso il basso, da sinistra verso destra. Non ci volle molto perchè il suo stomaco si liberasse di quel peso: la guerriera si liberò del sangue ingerito fino all'ultima goccia, stimolandosi fino a rigettare i succhi gastrici. Appena finito bevve un po' d'acqua del pozzo, gesto considerabile come l'ultimo lavaggio. Certo, ora si sentiva abbastanza provata e con lo stomaco teso, ma era sempre meglio che continuare a sentirsi sporca. Recuperata tutta la sua roba, con la Claymore al suo posto dietro la schiena ed il sole che segnava l'inizio di un nuovo giorno, Juliet decise di guardare per l'ultima volta il campo. Fu difficile, tanto che voltò lo sguardo dall'altra parte dopo una manciata di secondi; ma guardò in alto e notò dei corvi che cominciavano ad appostarsi per mangiare. Mangiare loro, i suoi compagni. Avrebbe potuto seppellirli... C'erano degli attrezzi nella casa, li aveva visti prima. Ma... non ce la faceva. Era stanca e non voleva guardare, toccare quei corpi, sporcarsi di nuovo... Li salutò, con le lacrime agli occhi, si voltò e corse via. Decise di prendere la strada più breve per tornare a casa, senza passare per i centri abitati. Non aveva proprio voglia di vedere gente, in quel momento. La sua corsa non era durata molto, solo il tempo di allontanarsi da quel posto ed aveva ripreso la camminata stanca di prima. Furono quattro giorni lunghissimi, durante i quali aveva camminato e camminato senza rendersi conto delle occhiaie intorno ai suoi occhi. Sembrava un fantasma. Non pensava a nulla, se non al momento in cui sarebbe tornata nella sua cella per riposare. Canticchiava, si sentiva sola. Non sapeva neanche come sentirsi nei confronti di Samara. Pensò che la sua reazione più naturale sarebbe stata il proposito di vendetta, ma da sola non ce l'avrebbe mai fatta. Poteva solo dire alla sua tutrice di mandargli contro le guerriere più forti e veloci per non lasciarsela scappare. Pensandoci, il suo sguardo si fece più deciso. Le era dispiaciuto non aver seppellito i suoi compagni... Ma non ce l'aveva fatta, e non poteva farci nulla. In ogni caso non avrebbe cambiato il loro essere morti. Ciò che è morto non ritorna, questo lei lo sapeva bene. Arrivò finalmente ai cancelli di Staph: ad accoglierla c'era Gaul, che aveva incontrato anche al ritorno dal test. Si trascinò in silenzio dietro l'uomo, il quale la portò dalla signora Semirhage. A quanto pare era proprio finita. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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07-08-2015, 02:11 PM
Messaggio: #91
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Quando Gaul bussò, Semirhage stava leggendo un libro preso dalla biblioteca: “Avanti” disse ma, quando si trovò davanti Juliet, il suo sopracciglio destro si inarcò e la sua espressione si fece seria.
Negli anni, la dama nera s’era trovata più volte davanti a persone che avevano subito dei forti traumi a livello mentale e l’espressione, le occhiaie e lo stesso linguaggio del corpo della Numero 44 le dicevano che alla guerriera che le stava davanti doveva essere successo qualcosa che l’aveva scossa non poco. Così, Semirhage chiuse il libro e si alzò dalla sua poltrona di vimini intrecciati, andando incontro alla sua guerriera, assumendo un’espressione preoccupata. Quando le fu davanti, le poggiò le mani sulle spalle protette dall’armatura e le disse: Per gli dei Juliet! Hai un aspetto terribile! Cos’è successo bambina? Raccontami tutto! E, fissando Juliet negli occhi, attese la risposta della guerriera… |
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07-08-2015, 08:06 PM
Messaggio: #92
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato Si raddrizzò appena giunta di fronte alla sua tutrice, segno che le condizioni fisiche e psicologiche del momento non fossero riuscite a piegare il suo spirito. La signora Semirhage era intenta a leggere, ma appena squadrata la guerriera mise da parte il libro e raggiunse la ragazza. La donna la guardava con occhi preoccupati; dall'altra parte, l'espressione di Juliet era neutra e composta nonostante il leggero barcollare da ferma per la stanchezza. Era fisicamente possibile? No, il suo corpo era molto più forte di così... Se non avesse visto ciò che aveva visto non sarebbe ridotta in quel modo. E' che la freddezza, semplicemente, non aveva mai fatto parte di lei. E poi questa novizia scomparsa, a differenza della prima, stava usando la sua forza per fare del male a chi non poteva difendersi. L'aveva fatta dubitare del meccanismo intero dell'Organizzazione. La signora Semirhage posò le mani sulle sue spalle. "Per gli dei Juliet! Hai un aspetto terribile! Cos’è successo bambina? Raccontami tutto!" La guerriera abbassò la testa. Anzi, più che abbassarla l'aveva lasciata cadere in avanti, come un peso morto, coi capelli che le nascondevano la faccia. Le sue spalle furono scosse da un infantile ridacchiare. "Sto bene... Ho solo bisogno di riposare un po'", tranquillizzò la donna. Rialzò la testa per guardarla negli occhi e si fece improvvisamente seria. "Ha detto di chiamarsi Samara. Non aveva un simbolo nè sull'uniforme nè sulla spada, quindi presumo sia una novizia. Eppure è molto al di sopra di me, cioè..." Si stropicciò gli occhi, parlava più lentamente e a tono più basso rispetto al suo solito. Sembrava che stesse per crollare dal sonno... Cosa probabile, dato che non aveva mai dormito in quei giorni di viaggio, si era semplicemente spinta e spinta avanti per la fretta di tornare a casa. "Lei è la responsabile di tutto... Ha ucciso tutti, io sono l'unica sopravvissuta" Tremò leggermente pronunciando quelle parole. Unica sopravvissuta. "Noi non possiamo uccidere umani, ma lei lo fa" Con quella frase Juliet cambiò: la voce si fece decisa ed autorevole come suo solito, lo sguardo era infuocato, la postura ferma, non più incerta. "Se trasgrediamo quella regola veniamo giustiziate, o sbaglio? Quindi ora le manderete contro le guerriere più forti, vero? Non permetterete che lo rifaccia ancora, vero? Non lascerete che infanghi la nostra intera razza e la serietà dell'Organizzazione, vero?" Sembrava quasi minacciosa. La realtà è che il non essere allo stesso livello di Samara e il non poter rimediare al torto personalmente la rendeva un po' frustrata, vedeva quell'esecuzione come una cosa da fare subito. Non era stata solo la morte dei compagni ad aver agitato Juliet: era stato il fatto che la minaccia fosse nientemeno che una sua compagna, non uno Yoma, non un umano. Una sua compagna aveva disertato ed impiegato la sua forza di mezzodemone nella maniera peggiore. Le aveva fatto dubitare dell'Organizzazione, ma anche di se stessa. "Potrei finire anch'io così, se l'ha fatto lei", aveva pensato. Ma immediatamente aveva rigettato il pensiero, così come aveva fatto col sangue ingerito a forza per sfuggire dalle grinfie della guerriera impazzita. Figurarsi se sarebbe mai finita a fare cose del genere. Piuttosto si sarebbe tolta la vita. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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08-08-2015, 02:54 PM
Messaggio: #93
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Dopo il tuo breve ma essenziale rapporto, la signora Semirhage fece due passi indietro incrociando le braccia sul petto e chinando leggermente la testa in avanti, con espressione assorta… la dama nera aveva il forte sospetto che Juliet non avesse obbedito ai suoi ordini, tuttavia non poteva provarlo e, a giudicare dallo stato fisico e mentale della guerriera e dalle sue parole, doveva aver ricevuto una dura lezione la quale però sembrava aver avuto l’effetto collaterale di rafforzare la sua obbedienza all’Organizzazione.
Semirhage decise quindi di non punire la disobbedienza di Juliet e, raddrizzata la testa, guardò nuovamente negli occhi la guerriera e le rispose: Samara non era una novizia… Era una guerriera graduata: la Numero 25 della generazione precedente alla tua. Era una guerriera molto promettente, però non sopportava l’astio che gli umani provano nei nostri confronti… inoltre, a un certo punto, sia le sue compagne che i supervisori di allora si accorsero che la sua mente stava iniziando a vacillare e, dopo una sua insensata aggressione ad alcuni clienti, sventata dalle sue compagne, venne segregata qui a Staph, per studiare il suo malessere e vedere se era possibile fare qualcosa per aiutarla. Ma Samara era scaltra: riuscì a liberarsi e aggredì una coppia di novizie durante il loro test, rubando la claymore di una di loro, prima di darsi alla macchia e sparire. Sfortunatamente, tutte le guerriere di allora che avrebbero potuto inseguirla erano impegnate e, quando tornarono, la sua pista era oramai fredda. I supervisori di allora pensarono che fosse solo questione di tempo prima che Samara si rifacesse viva, per poi scatenarle contro le cacciatrici più abili ma, stranamente questo non avvenne… fino ad ora! Semirhage si concede una pausa per riflettere, respira a fondo e poi, con un tono di voce più deciso, riprende il discorso: Dalle tue parole Juliet, capisco che la follia di Samara deve aver ormai completamente sopraffatto la sua parte razionale e… hai ragione! Per quanto possa essere spiacevole, noi non possiamo permetterle di vivere! Ne va della sicurezza degli umani che abbiamo l’obbligo morale di proteggere! Perciò Juliet, ho un ultimo ordine per te: quando scriverai il tuo rapporto, specifica e descrivi meglio che puoi la zona in cui l’hai avvistata, poiché le guerriere che manderemo per epurarla, inizieranno a cercarla da lì. Semirhage tace per alcuni istanti, per darti tempo di assimilare il suo ordine, quindi conclude: E’ tutto Juliet! Puoi ritirarti e andare a riposare: mi sembra che tu ne abbia bisogno! HAI DIRITTO A UN ULTIMO POST CONCLUSIVO
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08-08-2015, 04:42 PM
Messaggio: #94
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato Dopo il rapporto di Juliet, la sua tutrice incrociò le braccia al petto e restò in silenzio per qualche secondo. La guerriera restò a fissarla, in attesa. "Samara non era una novizia… Era una guerriera graduata: la Numero 25 della generazione precedente alla tua. Era una guerriera molto promettente, però non sopportava l’astio che gli umani provano nei nostri confronti…" La ragazza aggrottò le sopracciglia. Non la stupiva il fatto che Samara fosse in realtà una guerriera graduata: la sua forza era in effetti tipica di una di loro, il grado superiore al suo le sembrava ovvio. Ma a quanto pare la sua rabbia verso gli umani era partita da un più semplice fastidio per la loro avversione nei confronti delle guerriere... Lo stesso fastidio che aveva provato anche Juliet. Quella frase la inquietò. ...No, non ne aveva davvero motivo. Il fastidio era una reazione normale, era sicura che molte sue compagne provassero la stessa cosa. Il fastidio era perfettamente comprensibile. L'omicidio no. Non c'era niente che le accomunasse, Juliet aveva tutte le rotelle a posto; e se proprio doveva dirigere la sua rabbia verso qualcuno o qualcosa, l'avrebbe diretta verso gli Yoma come da suo proposito. Il suo destino era come lo decideva lei. Non avevano niente in comune, assolutamente. "...inoltre, a un certo punto, sia le sue compagne che i supervisori di allora si accorsero che la sua mente stava iniziando a vacillare e, dopo una sua insensata aggressione ad alcuni clienti, sventata dalle sue compagne, venne segregata qui a Staph, per studiare il suo malessere e vedere se era possibile fare qualcosa per aiutarla. Ma Samara era scaltra: riuscì a liberarsi e aggredì una coppia di novizie durante il loro test, rubando la claymore di una di loro, prima di darsi alla macchia e sparire. Sfortunatamente, tutte le guerriere di allora che avrebbero potuto inseguirla erano impegnate e, quando tornarono, la sua pista era oramai fredda. I supervisori di allora pensarono che fosse solo questione di tempo prima che Samara si rifacesse viva, per poi scatenarle contro le cacciatrici più abili ma, stranamente questo non avvenne… fino ad ora!" Ecco spiegata la spada priva di alcun simbolo. "Dalle tue parole Juliet, capisco che la follia di Samara deve aver ormai completamente sopraffatto la sua parte razionale e… hai ragione! Per quanto possa essere spiacevole, noi non possiamo permetterle di vivere! Ne va della sicurezza degli umani che abbiamo l’obbligo morale di proteggere! Perciò Juliet, ho un ultimo ordine per te: quando scriverai il tuo rapporto, specifica e descrivi meglio che puoi la zona in cui l’hai avvistata, poiché le guerriere che manderemo per epurarla, inizieranno a cercarla da lì." La guerriera annuì energicamente. Adesso si era tranquillizzata del tutto. Andava tutto bene: lei era salva, i mercenari sarebbero stati vendicati, era tornata a casa e ben presto si sarebbe finalmente riposata. "E’ tutto Juliet! Puoi ritirarti e andare a riposare: mi sembra che tu ne abbia bisogno!" Si raddrizzò un'ultima volta per congedarsi e tornò nella sua celletta. Più tardi, sul suo letto, Juliet si passava pensosamente il braccialetto tra le dita. Le dita dell'altra mano sfioravano ripetutamente i quattro fori sull'orecchio destro, quelli che si era procurata in passato per esser certa di avere quel braccialetto sempre con sè nel momento in cui i suoi polsi si erano fatti troppo grandi per allacciarvelo. Era impaziente. Impaziente di diventare ciò che voleva essere. Ancora una volta era stata troppo debole, nonostante gli anni di allenamenti. Ancora una volta non era stata in grado di proteggere, di cambiare il corso degli eventi. Sapeva che il suo cammino era in realtà appena cominciato, che si sarebbe fatta sempre più forte con l'esperienza, e che un giorno sarebbe diventata la Juliet che aveva sempre desiderato essere - lo dava per certo, perchè conosceva la propria forza di volontà. Si era posta quell'obiettivo e l'avrebbe raggiunto ad ogni costo. Nel peggiore dei casi sarebbe morta dignitosamente in battaglia, come ogni guerriero degno di tale nome desidera morire. La sua ragione di vita era combattere, lo stava facendo e l'avrebbe fatto fino alla fine. Voleva essere forte, la più forte, lo pretendeva, lo meritava. Ed era impaziente; nella sua mente quel momento era così nitido da poterlo toccare, ma quando riapriva gli occhi tutto scompariva e restava lei, solamente una numero 44. "Impegno. Spingersi oltre i propri limiti. Non hai niente da perdere. Ce la farai." Si addormentò col braccialetto stretto tra indice e medio, una forma di speranza concreta. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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09-08-2015, 02:58 PM
Messaggio: #95
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
QUEST CONCLUSA CON SUCCESSO
Presto riceverai un MP con la tua valutazione. Nel frattempo provvedi ad aggiornare la tua scheda PG con il capitolo relativo alla missione appena conclusa. |
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