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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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02-12-2014, 12:55 AM
Messaggio: #81
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Lanciò un'occhiata fugace a Morgana, punta sul vivo dalle sue parole: non era stata colpa di nessuno, aveva detto, come se avesse intuito il suo stato d'animo. Le sue guance avvamparono e un malessere le avvolse lo stomaco. Era come venire additati: anche se le parole di Morgana erano state concilianti, avevano sottolineato ciò che era successo e Angelica non poté che provare nuova vergogna. Si tirò su aggrappandosi alla parete. Il problema però non era Morgana, ma se stessa. Per quanto cercasse di far prevalere il buon senso, di convincersi che non avrebbe potuto fare nulla, qualcosa dentro di lei continuava ad incolparla. Ripresero a vagare per i corridoi: Angelica teneva gli occhi fissi a terra, chiusa in se stessa. Non ci volle molto perché si fermassero di nuovo: erano tornate all'entrata e Angelica ne rimase stupita. Se non altro, almeno avevano esplorato una parte delle catacombe. Dua bofonchiò qualcosa, parlò di una strada, di... Angelica non capì un cavolo. Cominciava a seccarsi di quel suo modo di parlare a scatti, senza un filo logico. È mai possibile che non dica una frase senza fare cento pause? Ma chi diamine le ha insegnato a parlare? Mi fa venire il mal di testa! Tutto il fastidio che provava contro se stessa si sfogò contro Dua. Santo cielo, parla chiaro! Quale strada?! sbottò, senza preoccuparsi né del tono, né dell'altezza della voce. Citazione:Yoki: 0% |
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04-12-2014, 03:16 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-12-2014 10:49 PM da Claire83.)
Messaggio: #82
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Per un istante, un misero attimo, rimpianse la solitudine della sua celletta di Staph. Era un luogo decisamente tutto fuorchè accogliente e caloroso quello in cui le streghe dagli occhi d'argento solevano riposare dalle fatiche delle missioni. Eppure, dopo aver ascoltato le brevi e smorzate parole di Dua e quelle più sicure ed accese di Angelica, Morgana, desiderò ardentemente il silenzio. Quando le avevano affidato la missione, non le avevano detto che oltre al ruolo di caposquadra, avrebbe dovuto prendersi in carico altri compiti. Era stata una povera sciocca a pensare che avrebbe avuto ciò che voleva dalle sue compagne. Desiderava collaborazione, dialogo e sopratutto una qualche piccola forma di complicità. Tutte queste cose, erano semplicemente degli sciocchi ed inutili desideri. Aveva cercato, in maniera un po' troppo acerba di proteggerle e di metterle al sicuro, di fare capire loro che, nonostante i timori e le insicurezze che anche lei doveva affrontare, sarebbe stata un punto di riferimento per entrambe. Purtroppo però il suo tentativo si stava rivelando ogni singolo attimo come un misero fallimento. Cosa poteva fare adesso? Non poteva arrogarsi il diritto di plasmare due ragazze così diverse da lei e costringerle con la forza a cambiare, a snaturarsi di punto in bianco. Non era nemmeno un suo compito. Non poteva pretendere questo da loro, nè loro potevano pretendere che Morgana stessa riuscisse a spazzare via tutte le loro problematiche od a rivestire il ruolo di taumaturga. Indipendentemente dal grado e dalla posizione che rivestiva in quel momento, era una semplice guerriera anche lei, una ragazza che era stata strappata alla sua vita per essere condotta a percorrere una strada ignota ed oscura. Tutto sommato, pur essendo differenti, stavano abbracciando lo stesso fato. Il destino, poteva togliere e dare, essere spietato un giorno, ma essere caritatevole e premuroso il giorno successivo. Morgana, ne era pienamente cosciente. Era venuta al mondo a causa di un errore, di un tremendo stupro a cui era stata sottoposta la madre, ma era stata proprio quest'ultima a darle un grande gesto di amore, decidendo in ogni caso, di farla venire alla luce. Viveva di quell'amore che le era stato concesso tempo addietro da cari che ormai non esistevano più. Si aggrappava a questo sentimento, cercando come poteva di farlo rivivere, cosciente che, bastava solo che si girasse intorno per vedere quanto fosse sola. Per tutto il tempo, aveva cercato di infondere sicurezza in quelle due guerriere, ma aveva notato che non c'era stata alcuna parola di incoraggiamento per lei. Lei era presente, ma era come se non esistesse. Ignorava il motivo di ciò, ma anche se avesse voluto immaginarlo, le risposte che le sarebbero balenate in mente, non avrebbero potuto esaurire le sue curiosità. Sapeva solo che poteva cercare di prendere in mano la situazione, in modo tale che quelle parole non potessero sfociare in un'accesa ed inutile discussione. Basta così. La corda troppo tesa sta per spezzarsi. Quella ragazza ritornò ad osservarla, si sentiva il fiato di lei sul collo. Le sussurrava parole che Morgana non voleva ascoltare e le suggeriva azioni che non voleva compiere. Sapeva però che tutto ciò che la sua parte interiore le suggeriva non era poi così sbagliato, ma era dettato dalla sua umanità. Si era fatta una vaga idea di Dua e di Angelica. La prima era molto chiusa in se stessa e decisamente timorosa; la seconda era più sicura ed aveva delle reazioni molto spontanee. La ragazza continuò a bisbigliarle all'orecchio, ma per il momento la scacciò via, evitando di compiere scelte azzardate. Non poteva imporsi come Morgana, ma poteva farlo in qualità di caposquadra. Osservò prima Dua e si rivolse a lei Dua, tu esponi chiaramente le tue proposte senza alcun timore. So che non è facile aprirsi con gente estranea, non è semplice nemmeno per me, credimi, ma la tua incertezza non ci aiuterà. Sentiti libera di parlare. Subito dopo si rivolse ad Angelica Angelica, stai tranquilla. Ho notato che sei infastidita e che sei molto silenziosa. Non c'è nessuno qui che vuole giudicarti, e so che puoi dare il meglio anche tu. Vorrei vedere la stessa guerriera che ho visto all'inizio della missione. Poi, sospirò ed aggiunse: Volete uscire vive da qui, vero? Pretendo ciò che una caposquadra pretenderebbe da ogni guerriera: collaborazione. Voglio il meglio da entrambe. Stava tessendo una piccola ed umile trama, con la pazienza di un ragno. Eppure, nonostante ci provasse, si sentiva ancora lontana dalla realizzazione della tela. Citazione:Yoki: 0% |
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06-12-2014, 07:27 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-12-2014 07:29 PM da Lachesi.)
Messaggio: #83
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Citazione:-discorso- Era vero: da quando erano entrare in quelle Catacombe tra loro era come se fosse stato steso un velo che le soffocava, rendendole più suscettibili del solito; Dua doveva ammettere che il suo atteggiamento poteva urtare le compagne, per quanto banalmente si stesse in realtà sforzando di piacere loro, forse perché appariva così dannatamente insicura ma non si aspettava certo un atteggiamento di risposta come quello da parte di Angelica. E successivamente, le parole di Morgana parvero troppo soffici e per niente idonee ad una persona che deteneva il ruolo del Capo squadra; a volte, la scelta migliore, era essere inflessibili e prendere una decisione netta e Dua realizzo che questo dovesse essere anche a suo discapito. Un cattivo comandante non è chi prende la scelta sbagliata, infondo, ma chi non sceglie affatto e Morgana non aveva mai imposto nessun tipo di scelta; certo da un punto di vista umano era perfetto così: lasciare la libertà di decidere era molto sensibile ed apprezzato dai subordinati... Ma lei ed Angelica erano, appunto, subordinati e Morgana non aveva mai lasciato intendere la cosa, aveva lasciato due cani pronti a mordersi le orecchie a briglie sciolte. Dua guardo con fare indispettito prima una compagna e poi l'altra, era molto arrabbiata perché Angelica le aveva risposto molto male quando aveva ignorato il suo goffo tentativo di esserle solidale quando le aveva dato una pacca sulle spalle. Completamente ignorato. E da Morgana si sarebbe aspettata una presa di posizione più forte, da una o dall'altra parte non le importava affatto; certamente, il fatto che alla fine si fosse limitata a chiedere collaborazione anziché decidere da sé se seguire o meno la strada che Dua aveva appena indicato... ...Confermava il discorso che la Guerriera emotiva si era appena fatto in testa. Avrebbe tanto voluto picchiarle entrambe, o farla pagare loro in qualche modo ma la ferita era che sentiva un male atroce attorno al petto e allo stomaco e sentiva che l'unico modo per far assopire il dolore insito dentro di lei fosse ferire le persone che le stavano attorno. Una ciocca di capelli le coperse il volto dalla pelle diafana e quella sensazione che spesso aveva portato Dua a paragonarsi ad una bambola di porcellana lentamente cominciò ad accrescere in lei semplicemente rendendosi conto che ora i suoi occhi erano come il vetro bagnato di una perla. Camminò piano con lo sguardo basso, ripensando alle ultime parole di Morgana sulla sopravvivenza in quel posto; improvvisamente si chiese: "Vuoi sopravvivere e tornare a casa?" Non si rispose subito. "Vuoi tornare a Staph?" E la risposta fu immediata: sì, lo voleva. Doveva ricacciare via quell'espressione da cane bastonato che aveva in volto e prendere delle decisione che chiaramente Morgana non stava prendendo. "E se sbaglio? Se mi odieranno? Se avranno da ridire?" Era tormentata dai dubbi, dalle angosce e dai timori ma se voleva qualcosa, doveva rischiare pur qualcosa. Si raddrizzò e guardò le due compagne, non sapeva con chi delle due dovesse partire e probabilmente per l'offesa ricevuta poco prima la scelta ricadde su Angelica. -...Se tu mi ascoltassi. Ripeterò per l'ultima volta e se avrai altri dubbi, vorrà dire che saresti dovuta stare più attenta dall'inizio della missione. C'era una strada che andava verso Nord in una delle stanze che abbiamo attraversato.- Dua pareva ancora un po' titubante, il tono di voce era basso e cauta e le dita della mano finivano inevitabilmente con il contorcersi dal nervoso ma con un ultimo scatto "nervoso" trattenne la tensione del momento. -E parla piano, siamo in delle Catacombe con dei corridoi stretti. Non voglio scoprire un fastidioso effetto eco, abbiamo già visto cos'ha portato un eccesso di parole vero?- Disse, spostando lo sguardo sulla Caposquadra; si riferiva all'episodio dello Yoma. -...E Morgana, nel frattempo sei riuscita a decidere qualcosa? Non è da me che devi cercare collaborazione avresti dovuto pretenderla, comunque ti parrà strano ma tutto ciò che ho fatto l'ho fatto per voi due! Ma tu continua a non prendere decisioni, non decidere se andare dove dicevo io o no e a non rispondere alle mie domande...- Lasciò la frase in sospeso sentendosi lo stomaco debole; lei, Dua, aveva bisogno di qualcuno che le dicesse cosa fare per questo sentiva così tanto l'assenza di un comando preciso da parte di Morgana. E ora voleva arrogarsi il diritto di essere lei il comando? No, non voleva davvero esserlo ma in quel momento le parve... Necessario e liberatorio. -...Deciderò io per te, quindi. Andiamo in quell'altro corridoio, subito. Se proprio vuoi qualcosa da fare- Aggiunse, iniziando ad aprire la strada verso il corridoio a Nord a cui alludeva, -Rispondi alle domande a cui non hai mai risposto. Abbiamo visto dei cadaveri, gli Yoma possono prendere quell'aspetto che tu sappia? E' importante, noi non possiamo percepirli. Cosa crea questa "interferenza"? Hai un'idea? Così tanto yoki e non hai niente in mente?- Per quanto le parole potessero sembrare dure, il tono di voce non lo era affatto ma voleva prendere una decisione e lo stava facendo. Aveva deciso dove andare e quindi stava aprendo lei la strada, sempre che le due l'avessero seguita; beh in quel caso... In quel caso sarebbe stato peggio per lei. Aveva sbagliato? Ormai la frittata era fatta. Citazione:Yoki: 0% |
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07-12-2014, 08:12 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-12-2014 08:15 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #84
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Guardò prima Morgana, poi Dua a denti stretti e con gli occhi luci di rabbia. Stai calma? Ma statti te calma, porca miseria! Certo che sono infastidita, certo! Siete voi due che mi irritate, te e quest'altra che si diverte a fare la maestrina. “Se fossi stata attenta”, “parla piano”... ma che vi venga un colpo a tutte e due!! Mai più in missione con altre, mai più!! Strinse i pugni e si morse il labbro per non esplodere. Vorrei vedere la stessa guerriera che ho visto all'inizio della missione. Già... dov'era andata a finire quella guerriera? Prima che entrassero in quelle dannate catacombe, aveva detto che bisognava stare unite, aveva avuto paura dell'irruenza delle compagne, quando quell'essere era comparso all'entrata, aveva voluto mettersi in testa per tenerle a freno... e ora stava perdere la testa. Proprio lei. Avrebbe potuto incolparsi anche di questo, anzi l'avrebbe fatto di certo, se non si fosse ricordata di ciò che lei e Morgana si erano dette all'entrata: quella volta Angelica aveva capito che sotto sotto alla sua vita ci teneva, che anche lei aveva dei limiti. Per quanto potesse organizzarsi, sforzarsi di fare le cose al meglio, qualcosa poteva sempre andare storto. Incolparsi di tutto non era giusto, pretendere troppo da sé l'aveva portata alla frustrazione. Rilassò le mani. La verità era che non si ascoltava, ordinava e basta, senza accorgersi che era impossibile riuscire in tutto. Non pensavo fosse così difficile essere buoni con se stessi. Un sorrisino le comparve tra le labbra: quello era un mondo pieno di vizi, di gente che non si faceva scrupoli, come aveva ben appreso da bambina. Eppure non le risultava che queste persone si facessero tanti problemi. Anzi, Cesar aveva riso quando l'avevano portata via. Perché allora le succedeva questo? Sarà che quelli sono contenti di essere così... certo che è più facile vivere senza pretendere nulla da sé... li invidio. Ma ormai il mondo degli umani non la riguardava più, il suo compito era proteggere gli uomini, non giudicarli; in quanto guerriera concepita per difenderli doveva essere più responsabile di loro e pretendere qualcosa in più da sé . Qualcosa, non troppo. Andò dietro a Dua non appena lei si incamminò. Non avrebbe mai immaginato che quella piccoletta potesse tirare fuori tanta determinazione e parlare alla caposquadra in quel modo... io non ci sarei riuscita. Provò simpatia nel vederla camminare decisa verso la sua strada: lei e Morgana l'avevano sempre messa da parte, forse, ora che era in testa, si sarebbe dimostrata la migliore di tutte. Citazione:Yoki: 0% |
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09-12-2014, 07:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-12-2014 07:48 PM da Claire83.)
Messaggio: #85
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Era stato indubbiamente frutto dell'inesperienza ciò che era accaduto, o probabilmente della sua enorme pazienza. Quando Kelsier le aveva detto che sarebbe stata caposquadra, era stata una sorpresa per lei ed era stata assalita da dubbi e timori. Non era una guerriera che aspirava al potere nè a far bella mostra di sè innanzi agli Uomini In Nero. In seguito alla missione svolta con Semiramide ed Angela, era maggiormente accresciuto in lei il desiderio di libertà da quella esistenza a cui era stata costetta. Eppure, nonostante questo desiderio venisse alimentato ogni giorno dentro di lei, aveva accettato di buon grado quel nuovo compito, sopratutto perchè avrebbe dovuto proteggere altre due guerriere. Non voleva far pagare agli altri, ciò che aveva provato in prima persona. Morgana aveva già vissuto una vita abbastanza dolorosa e amava tutto fuorchè piangersi addosso. Attirare l'attenzione altrui con parole commiserevoli o con atteggiamenti che inducessero alla compassione, non era decisamente la strada che intendeva battere. Semmai per lei, quella era la via da rinnegare. Il suo concetto di caposquadra, era profondamente diverso da quello che gli altri pretendevano che lei fosse. Un comandante deve essere una guida, ma al tempo stesso, deve essere in grado di essere capace a spronare gli altri. Se aveva voluto coinvolgere le altre guerriere, non era per indecisione ma l'aveva fatto per non metterle da parte. Eppure, proprio ascoltando le parole pronunciate da Dua, si era resa conto che niente, nessun gesto tra quelli che aveva compiuto era stato recepito. Inizialmente, le era parsa come una ragazza timida e fragile, ma quella parole le diedero l'impressione contraria. A Morgana, sembrava che tutto ciò che stava dicendo, fosse mosso più dal rancore e l'immotivata invidia che la bassa guerriera nutriva nei suoi confronti, piuttosto che dai dati concreti. Aveva visto solo ciò che aveva voluto vedere, portando le sue problematiche personali in quella missione. In quel momento, però, Morgana, non era da sola, c'era con lei quell'altra ragazza misteriosa, così a lei simile. Anche lei, aveva ascoltato tutte quelle parole con attenzione, ma, al contrario di quanto aveva fatto Morgana, non era rimasta immobile. Aveva cominciato ad assumere espressioni facciali differenti. Inizialmente, era rimasta sbigottita, aveva sgranato gli occhi, girando la testa qua e là, poi aveva portato la mano sotto il mento, assumendo un'espressione dubbiosa. Poi, quando erano giunte le frasi rivolte ad Angelica, si era ritratta come se fosse spaventata, ma subito dopo, aveva cominciato a ridacchiare. Quella piccola e breve risatina, era successivamente esplosa in una risata più fragorosa. Il suo volto si contorse in una sorta di smorfia beffarda nel momento in cui venne pronunciata la parola "voi". Anche Morgana, restò ampiamente perplessa. Cosa aveva fatto per loro? Andando indietro con la mente, non aveva granchè memoria di ciò che avesse fatto per lei e per Angelica. "L'altra ragazza", non riusciva a trattenersi. Era alquanto bizzarro il suo modo di ridere. Ad un tratto cercò di calmarsi. Prese un sospiro e cercò di ricomporsi. Più di tutte, fu l'ultima domanda a stupire Morgana. Dua le aveva riformulato la stessa questione che le aveva posto nel luogo in cui vi erano i loculi. Morgana, proprio in virtù di ciò, aveva ordinato alle due guerriere ed aveva provveduto anche lei stessa ad effettuare un 'ispezione sia del luogo, sia dei loculi stessi. Cosa non ha compreso? Si è persa metà del mio discorso? O l'ha volutamente ignorato? Morgana fu colpita dalle parole di Dua in maniera negativa. Aveva serbato per tutto quel tempo quel rancore nei suoi confronti, solamente perchè aveva supposto che l'avesse messa volutamente da parte e perchè aveva preferito la sua proposta a quella di Angelica? Trovò davvero infantile e sciocco quel suo modo di pensare e rimpianse Echidna, lei almeno aveva una giustificazione ad assumere comportamenti sconclusionati. All'inizio aveva assunto un atteggiamento timoroso e riverente, successivamente si era dimostrata dura ed arrogante. Chi era dunque? Forse e per fortuna, Dua aveva gettato finalmente le maschere che aveva sapientemente indossato volta per volta e si era rivelata per quella che era: un cane dell'Organizzazione. Angelica, dopo un primo momento di rabbia, si rilassò e la seguì, proprio come se le parole di Morgana si fossero perse nell'aria. Non aveva dimostrato di avere una propria personalità. "L'altra ragazza" a quel gesto di Angelica, le fece un leggero inchino e le sorrise. Il cerchio ormai si era chiuso, non c'era più fiato da sprecare, fuorchè per una precisazione. Quindi spiegherai tu all'Organizzazione che ti sei arrogata il diritto di scegliere per gli altri, quando non ne avevi il dovere? Ah, e per quanto riguarda la tua domanda, avevo già risposto. Ci aveva provato più volte, ma era stata bellamente fraintesa. Che fare adesso? Avrebbe potuto crogiolarsi lì dov'era e restar ferma, ma in quel momento le venne in mente un triste e quanto mai bel ricordo, che le diede la spinta a proseguire nel cammino a testa alta, distante dalle altre due. Le venne in mente il volto di un ragazzo, dolce e gentile che la stringeva a sè, mentre lei piangeva. Il legame che li univa era molto forte, a prescindere da quello di parentela che li univa. Bastava loro uno sguardo affinchè si capissero. Anche quel giorno, quello di cui stava avendo memoria, lui aveva compreso tutto. Suo cugino, era diverso dagli altri e senza che lei glielo chiedesse sapeva già cosa le era accaduto. Morgana non era ben vista nel villaggio e spesso veniva criticata a causa della vicissitudine della madre. Quelle parole le risultarono vive nella mente come non mai. Fai da tela e lascia che la gente ti dipinga come può, come deve, come crede...siamo delle tele. Citazione:Yoki: 0% |
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13-12-2014, 06:07 PM
Messaggio: #86
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Dua si diresse decisa verso l'unica strada che non avevano ancora provato, seguita da una positiva Angelica e da una perplessa caposquadra. Andarono quindi verso Nord e dopo aver attraversato uno stretto passaggio, si trovarono in una stanza vuota, seppur polverosa, con due "uscite". Una verso Nord e una verso Ovest (vostra sinistra). Sia Dua che Angelica, appena prima la seconda, percepirono chiaramente due fonti di Yoki distinte provenire da entrambe le direzioni, ma non riuscirono a capire nulla di più. Cosa avrebbero fatto?
Turnazione: X Lachesi Claire83 |
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17-12-2014, 11:32 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-12-2014 11:45 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #87
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Speriamo che non la prenda sul personale, finora è andato tutto bene, ma poi...? Non era per niente facile mantenere il sangue freddo, lei stessa si era irritata poco prima, eppure non bisognava cedere, altrimenti siamo finite. Giunsero davanti a due vie: una a Nord e una a Ovest, da entrambe provenivano due fonti di Yoki. Bene. Una o l'altra, non sembra faccia differenza. Anche Dua sembrava aver percepito la stessa cosa. Io suggerirei di proseguire dritte mormorò Angelica, indicando la via a Nord con la testa. Concentrò la percezione in quella direzione. Meno svolte da memorizzare. Citazione:Yoki: 0% |
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20-12-2014, 11:08 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-12-2014 11:19 PM da Lachesi.)
Messaggio: #88
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Citazione:"Pensiero" Dopo il suo discorso avvennero molte cose inaspettate, inaspettate per Dua si intende, da una parte infatti c'era Angelica che annuendo aveva accettato lo strano e singolare corso degli eventi forse contenta della cosa e di certo la Guerriera non si sarebbe mai attesa un atteggiamento simile da lei il quale era sempre stato così passivo ed ambivalente considerando che poco prima aveva mostrato i denti a lei e a Morgana. Pensandoci attentamente Dua fu felice che la sua compagna avesse avuto quella reazione, perché dimostrava che quel che aveva raccontato su tutti quegli Yoma uccisi prima di incontrarle non era affatto stato frutto di casualità. E poi, per quanto Dua sentisse enormemente il fatto che Angelica non avesse avvisato Morgana del pericolo quando avevano ucciso il loro primo Yoma in quelle catacombe, era stata proprio lei a dargli il colpo di grazia. Dall'altro c'era Morgana che, ancora una volta, aveva deciso di non dire niente di niente di ciò che sapeva o meno; a Dua non interessava che lei sapesse o meno, un sentito "non lo so" le sarebbe bastato ma quelle parole dure e stupide oltre a ferirla e lasciarle l'amaro in bocca non fecero nulla di più. Per un attimo Dua fu sul punto di risponderle a tono, credeva forse che lei non riuscisse ad esprimere risentimento anche se timida? "Devo all'Organizzazione la mia vita, la mia seconda occasione di vivere in questa terra e se non vivo ancora per epurare il mondo, pagherò il mio enorme debito con Loro." Non disse nulla, tuttavia, si limitò ad osservarla qualche istante per poi riprendere il suo cammino; proprio non capiva, per una volta che aveva deciso qualcosa lei, per una volta che scopriva di avere una testa funzionante e che questa potesse essere messa all'opera qualcosa doveva farla vacillare. E così, lei era già morta anni fa, quando si scoprì che la donna che l'aveva allattata, cresciuto, che le aveva cucinato quei gustosissimi piatti di carne, era in realtà uno Yoma. Ma anche i morti desiderano e cercano affetto, riconoscimento. Se quella missione avrebbe fallito, Dua, in qualsiasi caso si sarebbe assunta ogni responsabilità ammesso che ce ne fosse il bisogno. E se avesse dovuto riferire l'accaduto allo stesso Cort, il quale probabilmente la riteneva già un'incapace, lo avrebbe fatto senza paura e senza rimorso. Tornò in lei vivida l'immagine di Minerva. "Perché non siete come lei?" aveva detto l'Uomo in Nero. Proseguendo lungo la via indicata da Dua, comunque, si giunse finalmente ad uno sbocco con due diversi corridoi uno dei quali pareva avesse una stanza, quello più a Nord. Entrambi emanavano yoki, solo una sottile reminiscenza in mezzo a quel caos di Yoki continuo; era come se Dua fosse immersa nelle acque gelide di un lago e che, da qualche parte, questo freddo fosse più intenso. Fissò verso Nord, sentì il parere di Angelica e la guardò fissa negli occhi con fermezza; annuì. -La via a Nord è la migliore.- Sussurrò, in risposta; e per il secondo Yoki? Sperava che non avesse intenzione di raggiungerle o si sarebbero trovate chiuse in uno spazio angusto e chiuso. -Tienilo d'occhio- Disse ad Angelica, sempre con un fiato, ormai cosciente del fatto che la compagna aveva una percezione superiore. Lentamente, silenziosamente, estrasse la spada pronta ad avvicinarsi alla fonte di Yoki e pronta a studiarla prima di fare qualsiasi cosa; sperava che se le Yoma fosse venuto loro in contro, avendo già la spada in mano, potesse usarla come scudo di piatto. Non si era, inoltre, scordata la trappola di poco prima, avrebbe fatto bene attenzione a non fare niente del genere; uno studio meticoloso prima dello scontro. Citazione:[b][font=Verdana, Arial, sans-serif]Yoki: 0% |
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22-12-2014, 05:56 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-12-2014 06:46 PM da Claire83.)
Messaggio: #89
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato C'erano dei tunnel più insidiosi di quegli oscuri cunicoli che stavano attraversando e da cui, spesso è difficile trovare via di scampo. A nessun essere umano, è dato di comprenderli, perchè essi stessi sono tortuosi e bui, mutevoli e cangianti. Essi sono i meandri della mente. Il tempo e lo spazio, erano delle variabili di facile dominazione; mentre non si poteva dire altrettanto per la mente umana. Ella è come un cavallo che, sfuggendo alle briglie del suo padrone, percorre vaste distese, macinando chilometri senza una precisa direzione, ma inseguendo una volta per tutte l'agognata libertà. Agli occhi dei più, sembrerà un folle o semplicemente un animale imbizzarrito. Pochi riusciranno a comprendere ciò che il suo animo cela. Morgana, avrebbe potuto porsi altre mille domande, come aveva già fatto in precedenza, riguardo all'atteggiamento assunto dalle altre due guerriere, ma probabilmente non sarebbe giunta mai ad una conclusione rivelatrice della realtà. Indagare sugli altri e su cosa potessero pensare di lei sarebbe stato indubbiamente più difficile e complicato, ancor più che menar fendenti contro un mostro composto dalla stessa materia di cui era per metà, fatta anche lei. Abbattere un muro invalicabile non era dopotutto un suo compito. Era buffo combattere contro gli yoma, ma l'Organizzazione voleva che lo facessero. Gli uomini in Nero comandavano e loro dovevano obbedire. Su questo, invece poteva continuare a porsi delle domande, forse dopotutto era ancora sensato farlo. Smise quindi di assumere un atteggiamento materno nei confronti delle altre due guerriere, poichè fino ad allora non era stato ben compreso. La sua risposta era caduta nel vuoto, e probabilmente quel circolo vizioso di domande e risposte lasciate a mezz'aria ed in bocca a parole sussurrate, avrebbe più fatto divertire un improvvisato spettatore, piuttosto che rivelarsi effettivamente utile per la riuscita della missione. In fin dei conti, Morgana aveva dei limiti anch'ella e non voleva continuare ad essere indicata come un probabile capro espiatorio delle azioni altrui. Lei, era però la caposquadra, seppur messa in dubbio più volte, avrebbe dovuto rendere lei conto all'Organizzazione delle azioni delle altre. Era pronta anche a questo. Tuttavia prendeva sempre più piede in lei una consapevolezza. Era stata sciocca, aveva pensato che dimostrando di poter essere umana e protettiva nei loro confronti, avrebbe potuto intessere con le sue compagne una sorta di patto o di alleanza. Aveva miseramente fallito, poichè più che dall'ardore del comando era stata spinta dal cuore. Pulsava maledettamente dentro di lei, ogni qualvolta doveva compiere una scelta che non doveva solo mettere in gioco la propria vita, ma anche quella degli altri. Desiderava il meglio per entrambe, risvegliare la loro coscienza e quel maledetto senso di attaccamento alla vita, che continuava a vibrare con prepotenza dentro di lei. Probabilmente la logica e la freddezza, sarebbero stati compagni migliori dei sentimenti. A lei, che era stata cresciuta a contatto con la natura, era difficile chiedere passività ed azzerramento delle emozioni: era il sentimento fatto persona. C'era però una barriera che aveva innalzato e che spesso aveva utilizzato per farsi scudo con gli altri: la diffidenza. Le era costato non poco cercarla di appianarla, si era anche sforzata, ma ella, era una roccaforte ben salda che riemergeva dalle acque ogni qualvolta la guerriera notava qualcosa che non le piaceva. Quello schermo immaginario era ritornato a farle compagnia, così come quella misteriosa ragazza che le sussurrava invitanti e malefiche parole. Anche in quel momento, ella si trovava al suo fianco. Le stava sorridendo, cercando di farle coraggio e di farle capire che dopotutto non era da sola. Morgana, la osservò negli occhi e rivide maledettamente le sue stesse iridi, il suo stesso taglio e tale somiglianza non potè che sconvolgerla maggiormente. Quella ragazza, così forte e risoluta, le stava porgendo una splendida rosa rossa, invitandola a raccoglierla. Quel fiore era così bello e di un rosso talmente vermiglio da sembrarle innaturale. Era affascinante ed estremamente pericoloso. Ad un tratto, mentre stava cercando di prenderlo dalle mani di lei, la ragazza misteriosa, la invitò a fermarsi. Avvicinò una delle spine presenti sullo stelo alla morbida carne del dito e la sua pelle si tinse di rosso. Poi, sorrise a Morgana e la invitò a fare allo stesso modo. Negli occhi della numero trentacinque non ci fu un briciolo di esitazione. Fu così che dopo essersi bagnata il dito nel sangue, lo avvicinò a quello dell'altra ragazza, stringendo con lei una forte alleanza. Da questo momento ci apparterremo per sempre. Quel gesto, spazzò via ogni cosa. Quel patto che avrebbe voluto tanto sugellare con chi gli era vicino in quel momento, era giunto, seppur con ritardo, con una "persona" che sarebbe stata indubbiamente un'ottima alleata. Nord.... Pronunciò un'unica ed essenziale parola. Non aveva voglia di spenderne altre in quel momento, null'altro c'era da aggiungere. Preferiva più che spendere fiato, avere l'occasione di menare fendenti e di combattere. Qualunque fosse stata l'origine di quella enorme quantità di yoki, in quel momento non le importava. Si lasciò alle spalle tutti quegli inutili pensieri e si avviò verso Nord, a testa alta, con la spada in mano e pronta ad essere sollevata in caso ce ne fosse stato bisogno. Il tempo di combattere contro i mulini a vento era terminato. Ora non si sentiva più così sola. Citazione:Citazione:Yoki: 0% |
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03-01-2015, 12:24 AM
Messaggio: #90
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Tra pensieri, parole e patti, le tre guerriere furono d'accordo sul proseguire verso Nord. Entrarono in un stanza, del tutto simile alle precedenti, ma questa volta sia Angelica che Dua percepirono chiaramente due Yoki distinti provenire da Nord, ovvero dall'unica via presente in questa stanza, togliendo quella da cui erano arrivate. Le due auree parevano immobili, forse non avevano ancora tradito la loro presenza; che potessero sfruttare il momento sorpresa?
Turnazione: X Lachesi Claire83 Citazione:Anche a voi chiedo umilmente perdono per questo enorme ritardo. Purtroppo, logorato da continui e pressanti impegni lavorativi, mi trovo costretto a passare la gestione della vostra Quest ad un altro collega. Riceverete precisazioni via MP. |
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05-01-2015, 07:40 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-01-2015 07:45 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #91
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Dietro suggerimento di Dua, Angelica si concentrò anche sullo yoki a Ovest, oltre che su quello verso cui stavano procedendo. Sembrava che le sue compagne fossero convinte, non aveva colto nessuna incertezza in loro quando si era trattato di scegliere la via, e per ora non sembrava avessero avuto ripensamenti. Bene, per una volta abbiamo scelto la stessa cosa tutte assieme. Per una volta siamo d'accordo. Chissà, forse stavano iniziando a funzionare come squadra. Giunsero in una stanza, anonima come le precedenti, salvo la presenza di due yoki poco più avanti. Lasciò perdere lo yoki ad Ovest, afferrò l'elsa ma non estrasse la spada: a quanto pareva, i due yoki erano fermi, forse non si erano accorti di loro. Non voleva correre il rischio di farsi beccare in maniera stupida. Guardò Dua, certa che anche lei avesse percepito qualcosa e contò sul fatto che Morgana si fosse resa conto della situazione dopo averla vista afferrare la spada. Ci sono due yoki in quel corridoio mormorò, a voce più bassa che poté Non c'è spazio per combattere in quel punto, perciò suggerisco di attirarli qui: io proverò a catturare la loro attenzione, voi due li aspetterete ai lati dell'entrata del corridoio. Quelli arrivano e voi gli trapassate la schiena. Se qualcosa va storto c'è abbastanza spazio per reagire tutte assieme. Non c'era tempo di mettersi a discutere e sperò che le sue compagne eseguissero in fretta: al primo scontro avevano perso l'effetto a sorpresa a causa dell'incertezza, ora questa poteva costar loro molto di più. Quel che aveva in mente per attirarli era semplice: fare uso di tutto ciò che potesse rivelare la sua presenza. Per cui avrebbe liberato dello yoki, iniziato a parlare a voce alta e si sarebbe diretta all'interno del corridoio, facendo rumore con i piedi, sguainando la spada, sia per aggiungere altro frastuono, sia per proteggersi da un possibile attacco. Avrebbe concentrato la percezione sui due yoki di modo da rendersi conto di ogni loro movimento e con un po' di fortuna non avrebbe dovuto addentrarsi troppo in quel corridoio: anzi, meno avanzava, meglio era. Al primo segnale d'attacco sarebbe balzata indietro e si sarebbe precipitata verso il centro della sala, fiduciosa che le sue compagne avrebbero assolto al loro compito. Citazione:Yoki: 0% |
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09-01-2015, 12:58 AM
Messaggio: #92
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Più si proseguiva lungo quell'intricato labirinto e più le cose andavano a complicarsi, era un'ottima analogia con lo schema della vita: più essa -la vita- prosegue e più, guardandosi alle spalle, si riconoscevano le strade che non furono scelte e ci si chiedeva "sarà stata la scelta giusta?" E con questi pensieri, Dua, proseguì il viaggio verso Nord come Angelica aveva suggerito con cui lei era fortemente d'accordo; la missione aveva cambiato molte cose e riguardandole con occhi diversi ora parevano... Assurde. Angelica da una Guerriera pragmatica e gelida pareva essersi sciolta mentre Morgana pareva sempre più simile al fumo di un camino acceso, per quanto riguardava lei onestamente Dua non sapeva dire. Voleva semplicemente che la missione avesse successo, voleva soltanto che qualcuno prendesse delle decisioni e voleva soltanto ricambiare il grande debito di vita che aveva contratto con chiunque in quegli anni ma per portare a termine tutto ciò, aveva fatto le scelte giuste? Non voleva e non poteva permettersi di lasciar trapelare quei dubbi alle sue compagne, specialmente ora, per cui per quanto titubante proseguì decisa fino a quando Angelica, più dotata nella Percezione, esibì il suo piano d'azione da effettuare con le due fonti di Yoki percepite. Dua si ritrovò, in pochissimo tempo, nella stessa situazione nella quale era andata a trovarsi Morgana quando tempo addietro aveva cercato lei stessa di portare a termine un'azione senza lasciare il tempo alle sue compagne il tempo di reagire. Era una posizione scomoda, tanto più che ora il "comando" lo aveva assunto lei ma non era certo il momento di ingelosirsi per futili motivi come quelli e nemmeno tempo di perdersi in chiacchiere perché aveva già esperimentato sulla sua pelle cosa sarebbe successo. Per cui evitò di parlare ed annuì lasciando che Angelica mettesse in moto il suo piano, sperò che Morgana non avesse nulla da ridire anche quella volta e le indicò semplicemente di portarsi all'altro lato dell'entrata. Non sapeva il perché ma la sensazione che Dua aveva avuto di lei era che, per come aveva evitato i dardi in quel corridoio, lei fosse più agile e felpata di lei per cui per trasportarsi dalla parte opposta era sicuramente più indicata lei. Strinse l'elsa della sua spada in attesa del momento cruciale con cui avrebbe potuto trafiggere l'avversario o nel caso, proteggere Angelica e... Ebbene sì, persino Morgana a costo della sua stessa vita. Yoki: 0% Stato fisico: Situazione regolare. Stato psicologico: Concentrata Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (attiva - fonti dello Yoki) |
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11-01-2015, 04:31 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-01-2015 04:32 PM da Claire83.)
Messaggio: #93
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato Sentiva ancora il dito che le pulsava, Morgana. Eppure, nonostante quella sensazione di leggero fastidio che avvertiva, non si era mai sentita così viva come in quel momento. Il merito, era di quella misteriosa ragazza che aveva fatto capolino nella sua vita. Era indubbiamente molto bellla e dai lineamenti delicati quella ragazza. Aveva i capelli dello stesso ed identico colore di quello di cui un tempo erano stati i capelli di Morgana, prima che diventasse una strega dagli occhi d'argento. Ripensò anchea quanto fossero simili taglio e colore degli occhi, quasi come se la numero trentacinque, guardandola, stesse osservando se stessa in uno specchio d'acqua. Se dapprima quella "straordinaria" somiglianza, l'aveva sconcertata e lasciata perplessa, ora non le dispiaceva affatto. Era come se entrambe, si appartenessero e come se il loro corpo e la loro anima, fosse legata da un sottilissimo ed invisibile filo, impossibile da recidere, senza che l'una perisse lasciando in vita l'altra. Erano un tutt'uno indivisibile, il principio e la fine di un semplice essere vivente: una straordinaria magia o un buffo scherzo del destino? Erano molto simili, eppure quella misteriosa ragazza aveva qualcosa che la numero trentacinque non aveva. Aveva un carisma ed una sicurezza tali, da lasciare Morgana disarmata. Quell'alleanza le instillò maggiore sicurezza, le fece nascere dentro una forza che era, talmente celata dentro di lei, che spesso, non riusciva nemmeno a scorgere. La numero trentacinque, soleva con frequenza, mettersi in discussione. Una delle poche qualità che la spingeva a proseguire ed andare avanti: era la testardaggine. Testarda si era dimostrata, quando aveva fortemente sperato di riuscire a convincere Semiramide a non andare via, a non mollare ed a cercare di indurla a pensare che non fosse un'inetta, una guerriera di poco conto, ma che dentro di lei, albergasse una luce più grande, una forza d'animo a cui la guerriera avrebbe dovuto aggrapparsi. Allo stesso modo, testarda era stata quando aveva voluto vendicare i propri cari, cercando di uccidere lo yoma che li aveva aggrediti. Anche in quel preciso istante, quella fiammella che alimentava il suo animo, stava crescendo dentro di lei, in attesa di accendersi e prendere maggior forma. Proseguì con questi sentimenti nel cuore e con quelle nuove consapevolezze. Ora che sei qui con me, il mondo ha un colore diverso. Dimenticò per un istante quel puzzo di morte, la polvere, le polemiche ed il resto. Sentì Angelica sussurrare un piano. Il suo intento era quello di tendere una sorta di trappola alle fonti demoniache che aveva percepito nel corridoio. Data la scarsità di spazio disponibile, Angelica avrebbe cercato quindi di attirare l'attenzione dei nemici, in modo tale da costringerli ad attaccarli in un punto più favorevole alle guerriere, mentre Morgana e Dua, avrebbero atteso ai lati del corridoio per poi procedere ad attaccarli. Quel piano poteva funzionare ma poteva risultare anche rischioso. Se non fosse andata come aveva previsto Angelica, la guerriera avrebbe potuto versare in una situazione alquanto pericolosa; si augurava comunque che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Morgana non amava inscenare polemiche inutili, nè tantomeno quello sarebbe stato il momento per farlo: era una guerriera, non una semplice popolana in vena di pettegolezzi. Le battaglie si vincono con le azioni, non a parole. Le avevano addestrate per uccidere e per tornare alla base e le loro lunghe ed affilate spade che gli uomini in Nero, avevano loro distribuito, ne erano un'altra testimonianza. Ma c'era un'altra arma ancora più affilata e nobile di una spada: il silenzio. Rispettò quindi la strategia elaborata da Angelica. Notò il cenno di Dua che le indicava di portarsi dall'altro lato dell'entrata rispetto a quello in cui lei si sarebbe disposta. Morgana, facendo leva sull'agilità di cui era dotata, cercò quindi con passi felpati e veloci, di disporsi dall'altro lato, pronta comunque a sollevare la spada nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno. Se qualcosa fosse andato storto, avrebbe comunque dovuto dimostrarsi pronta a passare all'azione. Auspicò quindi che strategia e fortuna, le avrebbero invitate al banchetto della vittoria. Citazione: Yoki: 0% |
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19-01-2015, 04:15 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19-01-2015 04:17 AM da Narratore.)
Messaggio: #94
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Angelica sceglie dunque di provare ad attirare i due Yoma, ed a tale scopo si mette a fare rumore in tutti i modi che le riesce di concepire mentre si addentra nel corridoio che conduce alla prossima stanza. Nel frattempo, Dua e Morgana decidono di assecondare il piano della compagna e prendono posizione ai lati dell'ingresso, preparandosi alla battaglia.
Il piano di Angelica da i suoi frutti: attirati dal chiasso come api dal miele, i due mostri impiegano pochi secondi ad apparire di fronte alla guerriera, all'altra estremità del corridoio che la guerriera sta percorrendo, ed a scagliarsi contro di lei senza fare tanti complimenti. A quel punto, seguendo il suo piano, Angelica gira i tacchi e torna di corsa sui suoi passi, tallonata dai demoni, per rientrare nella stanza dove le sue compagne sono in attesa. I due Yoma, del tutto ignari di ciò che li attende, irrompono simultaneamente nella stanza immediatamente dopo il passaggio di Angelica, solo per ritrovarsi immediatamente sotto attacco da parte di Dua e Morgana. Colti alla sprovvista, i due mostri non hanno la possibilità di difendersi dall'imboscata delle guerriere e vengono entrambi trafitti a morte. A quanto pare il rischio corso da Angelica è stato ripagato alla grande: altri due Yoma sono stati eliminati, e senza che le guerriere subissero alcun danno! A questo punto, le guerriere possono procedere verso la stanza da dove sono arrivati i due demoni, se lo desiderano. Oppure possono tornare indietro e provare un'altra strada. Turnazione Invariata. |
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22-01-2015, 01:34 AM
Messaggio: #95
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Brividi le corsero lungo i fianchi, chiuse gli occhi e trasse un profondo respiro. Li riaprì color dell'oro. Bene, andiamo. Con la mano stretta sull'elsa si diresse verso l'entrata, tesa nel tenere a bada i battiti crescenti. Deglutì sulla soglia ma non si fermò. I suoi occhi erano fissi nel fondo buio del corridoio. Ehi! Vi ho scoperti! So che siete lì in fondo! Prese a pestare i piedi a terra. Fatevi sotto, luridi codardi! E sottolineò quelle parole estraendo la spada con un sibilo vibrante. Ebbe appena il tempo di fare un altro passo che i due mostri le comparvero davanti, scagliandosi contro di lei. Angelica si voltò e mise nelle gambe tutta l'energia che trovò. Divorò il corridoio con rapide falcate, si gettò oltre l'uscita coi mostri alle calcagna, e frenò la sua corsa quando udì i gemiti degli Yoma trafitti a morte. Non riuscì a trattenere un sorriso sollevato nel vedere entrambe le compagne sovrastare gli Yoma, trafitti a morte. Tutto era andato per il meglio e non poteva che sentirsi felice e determinata a stanare il resto di quelle bestie. Siete state davvero perfette. Un secondo ancora e mi avrebbero raggiunta! Più che per gli Yoma uccisi, Angelica era contenta dell'intesa che si era creata: quelle due ragazze che fin ora avevano scatenato in lei preoccupazioni e contrasti, ora le sentiva meno estranee a sé. Rinfoderò la spada e attese che le altre si ricomponessero per poi proseguire in quel corridoio. Citazione:Yoki: 10% |
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26-01-2015, 02:11 AM
Messaggio: #96
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Il piano era semplice, lineare e diretto; l'esecuzione fu altrettanto semplice, lineare e diretta, specialmente la parte in cui era necessario decurtare il sottile filo della vita che legava lo Yoma a quella esistenza terrena e flebile. Fu un attimo, letteralmente; un attimo prima era vivo e l'attimo dopo era morto, era solo un ammasso di carne e ossa privo di intenzioni, l'unica prova della sua esistenza erano le macchie di sangue sul volto di Dua. Ed ovviamente, il sacco di pelle che avvolgeva le sue interiora. La prima volta che Dua uccise uno Yoma fu un'esperienza unica, spaventosa a dire il vero, non aveva nemmeno avuto il coraggio di calare la lama con convinzione su di lui e quell'antica paura fu portata dentro il suo ventre come un bambino destinato a diventare un aborto fino a quando, quello Yoma nel pozzo, le chiese pietà. E lei gli concesse quella grazia. Tutto il turbinio di sentimenti che aveva provato quelle volte e che aveva provato anche prima quando il primo demone che avevano incontrato agli inizi in quelle cripte, che nella sua testa era l'unico ad averla amata tentando un vago bacio della morte, era come scomparso. Il brusio di sottofondo nella sua testa non c'era più, solo freddezza meccanica del boia che esegue gli ordini. "E' così che agisce Minerva?" si chiese, confusa. Forse compiaciuta accennò ad un vago sorriso, sentendosi vicina a ciò di cui l'Organizzazione aveva bisogno, poi scomparve subito rendendosi conto di quanto in realtà fosse banale porre la fine a qualcuno. A qualcosa. A qualunque tipo e forma di vita. Il pensiero le lasciò appena una sensazione di gelo nel cuore e nello spirito, fiaccato dai suoi stessi dubbi e dalle sue stesse angosce; fu una questione di attimi, poi serrò la mascella e guardò dentro sé stessa. Quando cercò di immaginarsi un cielo terso e sereno ne vide solamente uno grigio ed uggioso, quando pensò di camminare eretta sulla strada degli uomini si vide nascondersi sotto terra come un verme, quando cercò di ascoltare la pace sentì ogni fibra di ogni essere urlare di follia ed alla fine quando tornò a guardare sé stessa scopri solamente che il suo cuore stava ancora battendo. Doveva solo ripetersi di resistere, "Resisti", così se l'ultima cosa che avesse fatto sarebbe stata trascinare in quell'oblio le sue compagne avrebbe saputo come sorreggerle con la forza di un Dio. "Ma tutto ciò che era giusto ora è sbagliato" Il suo corpo era sbagliato, la sua spada lo era, lorda di sangue. "Cosa sto provando?" Si chiese, guardando il cadavere dello Yoma. Empatia, dispiacere, felicità? "Niente." Era davvero niente? Guardò Angelica sorridendole, rinfoderò la lama con un leggero tremore della mano. -Ci manca uno Yoki, andiamo di là.- Disse, proponendo subito di muoversi. Yoki: 0% Stato fisico: Situazione regolare. Stato psicologico: Confusa. Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (attiva) |
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28-01-2015, 10:50 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-01-2015 11:29 PM da Claire83.)
Messaggio: #97
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Sussurrato Era una beffa o semplicemente uno stupido scherzo del destino che, proprio delle streghe dagli occhi d'argento tendessero una trappola a degli yoma? Quando spesso accadeva il contrario? Era altrettanto sorprendente che venissero mandate ad uccidere degli esseri, della cui stessa materia fossero in parte costituite. Che fosse l'una o l'altra la risposta corretta, un 'unica cosa importava: la risoluzione dell'azione. Se ne stava nell'ombra Morgana, aspettando il momento adatto per agire. Attenta e silenziosa come un nemico nell'ombra in attesa di spegnere l'ultimo afflato di vita della sua vittima. Il silenzio era stato un fedele e fidato compagno in quella missione e da quando aveva cominciato ad assecondarlo, dentro di lei, era nata la pace. Si era anche guadagnata "un'amica fidata", effettivamente un po' strana ed alquanto singolare ma che, a parere della numero trentacinque, meritava tutta la sua profonda attenzione. Aveva il silenzio, un'amica ed una spada. Cosa avrebbe potuto chiedere di più? Tre era il numero perfetto e lei l'aveva. Se fosse stata solo e semplicemente una ragazza, probabilmente ciò le sarebbe bastato, ma adesso era una guerriera. Per essere completa, avrebbe dovuto uccidere. Chiuse gli occhi per un attimo e seguì le parole di Angelica. Sentì l'elsa della spada mai così fredda come in quel momento ed il cuore che prendeva un ritmo sempre più deciso. Li riaprì, e sentì una nuova e profonda energia attraversarle il corpo. Una nuova forma di coraggio nacque dentro di lei. Le sue mani divennero forti e sicure, il suo respiro si fece più intenso, i suoi occhi divennero dorati. Non appena uno dei due yoma giunse verso la parte dietro cui la numero trentacinque era nascosta, lo colse alla sprovvista, trafiggendolo mortalmente e mentre lo faceva, gli sussurrò sensualmente tre brevi parole: Perchè sei così serio? Il volto della guerriera assunse un 'espressione differente dal solito. La sua bocca si allargò in un sorriso innaturale e beffardo, quasi come fosse stato prolungato da orribili cicatrici. Nel profondo del cuore aveva così tante cicatrici da non poterle contare, eppure doveva sopravvivere. Era la regola. Aveva cominciato a guardarsi allo specchio da un po' di tempo ed era riuscita a viaggiare ben più lontano di quanto avrebbe potuto fare materialmente. L'inizio di quel viaggio non era stato semplice, era stata colta alla sprovvista da ciò che aveva visto e probabilmente non sarebbe stato semplice da accettare. Ma avrebbe mai potuto rinnegare se stessa? Probabilmente uccidere uno yoma, era molto più semplice che viaggiare a quel modo, così come aveva cominciato a fare lei. Tuttavia era necessario. Cominciare a scoprire se stessa, era stata fortuna o semplicemente un caso? Questo Morgana non poteva ancora saperlo. Era ancora una novizia in questo campo. La guerriera dal sorriso beffardo osservò la sua vittima spegnersi e se ne compiacque. Non aveva mai provato alcun sentimento di empietà per gli yoma. Erano dei semplici obiettivi da uccidere. E tantomeno, l'avrebbe fatto in quel preciso istante. Osservò per un attimo la spada intrisa di sangue e proseguì verso il corridoio. Aveva ancora desiderio di uccidere. Citazione:Yoki: Da 0% a 20 e da 20 a 0% |
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30-01-2015, 08:07 PM
Messaggio: #98
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Le tre guerriere attraversano il breve corridoio e si ritrovano in una grande stanza di forma irregolare, completamente vuota. Escludendo quella a sud da cui sono appena entrate, la stanza ha altre cinque uscite: una a sud-ovest, una a nord-ovest, una a nord, una a nord-est, ed una a sud-est. Grazie alla loro percezione, Angelica e Dua riescono ad avvertire delle emanazioni di yoki provenienti da qualche parte in direzione est, dunque ci sono due strade che potrebbero condurle ad esse. Sempre se è questo quello che le guerriere vogliono.
Turnazione Invariata. |
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03-02-2015, 12:22 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-02-2015 12:26 AM da La X di Miria.)
Messaggio: #99
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Giunsero in un'altra stanza. Che noia. Questo labirinto comincia a stufarmi. Tuttavia questa era una stanza particolare: ben cinque vie si aprivano davanti a loro. Dev'essere uno degli snodi principali di questo posto. Di certo avrà la sua importanza. Forse c'erano snodi ben più ampi in quelle catacombe, ma questo era il più grande che avevano incontrato. Era un passaggio obbligato per ben sei vie, avrebbe potuto rivelarsi utile. Un sorrisino affiorò sulle labbra di Angelica: anche loro potevano sfruttare quel labirinto a loro vantaggio. Percepì uno yoki provenire da est, ma c'erano due vie che partivano in quella direzione. C'è uno yoki a est, propongo di seguirlo. Io opterei per la via a nord-est piuttosto che l'altra, ma è solo per scegliere, entrambe mi sono indifferenti. Oppure potremo scegliere le altre vie, non saprei, voi che ne pensate? Citazione:Yoki: 0% |
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06-02-2015, 11:46 PM
Messaggio: #100
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Le sensazioni che Dua provava riguardo le emanazioni di yoki erano alquanto confuse, dopotutto tra l'ampia origine che pareva estendersi ovunque direttamente dalle profondità più intime della terra stessa e il suo attuale stato emotivo (confuso anch'esso) la sua percezione poteva forse risentirne. Ma, se lei percepiva quell'emanazione di Yoki inconsueta provenire verso Est, perché non dovevano percepirla tutte quante? Annuì ad Angelica, appoggiando di fatto il suo piano di cercare di dirigersi verso Est e con un sussurro disse appena: -Proseguiamo dunque, con cautela, questi antri oscuri e stretti potrebbero rivelarsi mortali.- E lo sapeva, infondo se le frecce che le si erano conficcate nella schiena fossero state qualsiasi altra cosa sarebbero morte in due e il piano di Angelica di attirare i nemici in un luogo ampio dove combatterli era stato il più efficace. Senza ombra di dubbio, dunque, prima di agire avrebbero dovuto studiare la situazione per portarla a loro favore. -Andiamo- Disse, indicando la via. Yoki: 0% Stato fisico: Situazione regolare. Stato psicologico: Confusa. Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (attiva - est) |
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