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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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12-08-2014, 05:02 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-08-2014 05:57 PM da Claire83.)
Messaggio: #8
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Dopo un iniziale e monotono silenzio, la situazione era decisamente mutata. Pareva proprio che Morgana fosse riuscita a destare l'interesse delle altre due guerriere. Aveva cercato di instaurare con loro una minima forma di dialogo in modo da poter conoscere le sue nuove compagne d'avventura. Non era sua intenzione curiosare morbosamente nella loro vita ma, in virtù del suo ruolo di caposquadra, voleva cercare di capire chi aveva affianco. Il risultato che ottenne fu addirittura superiore alle sue aspettative. Dua, sembrò inizialmente imbarazzata, stette un po' sul vago, dicendo che non si ricordava precisamente se fosse delle Terre del Sud o dell'Ovest, ma sembrava incuriosita dai colori vivaci che la numero venticinque aveva menzionato. Diede una risposta piuttosto concisa, ma fu quello che aggiunse dopo ad incuriosire Morgana. Le chiese se conoscesse una certa Elise. La numero venticinque ripetè a mente quel nome più volte. Elise, Elise... Elise. Non mi sembra di aver mai sentito parlare di lei. Prima di risponderle, rimase un po' in silenzio. Si tolse anche lei la spada e la poggiò delicatamente per terra, come se fosse qualcosa di estremamente prezioso. Poi, si avvicinò a quel piccolo specchio d'acqua e con entrambe le mani, prese a rinfrescarsi un po'. Le piaceva sentire l'acqua che le bagnava il volto, mentre le gocce scivolavano lungo i lineamenti delicati del viso. Sentì la gola arsa e si chinò un'altra volta per bere. Avvicinò entrambi i palmi delle mani e raccogliendo con essi un po' d'acqua, cominciò a bere. Ora si sentiva decisamente meglio. Alzò il capo e rivolse lo sguardo verso Dua. Non aveva informazioni su questa Elise, tuttavia era alquanto incuriosita da quella richiesta. I colori mi mancano molto, sono cresciuta praticamente in mezzo ad essi. I miei zii, avevano un negozio di fiori ed io li aiutavo col lavoro. Mi mancano anche i profumi che sentivo...qui, è così diverso e monotono.Per quanto riguarda la tua domanda, mi dispiace, non conosco nessuna Elise. Ma se non sono troppo indiscreta, posso sapere chi è lei per te? Come mai la stai cercando? Angelica invece era stata molto più loquace di Dua ed aveva posto loro diverse domande. A differenza dell'altra guerriera, le sembrava meno diffidente e più aperta al dialogo e sopratutto animata da molta curiosità. Aveva detto di essere nata nelle Terre dell'Ovest e di aver avuto un padre molto geloso e possessivo nei suoi confronti, ma dal modo in cui parlava di lui, doveva esserne molto legata. Aveva dato una giustificazione a quel suo comportamento quasi ossessivo nei confronti della figlia. Forse il suo comportamento era dettato da una forma di eccessiva protezione nei confronti di lei. Morgana rimase incuriosita da come Angelica parlava del padre. Lei non sapeva, nè voleva venire a conoscenza di quale lurida bestia potesse essere colui che l'aveva generata. La violenza di cui era stata oggetto sua madre era stata inaudita e selvaggia. Non c'era nulla di umano in quello che le era stato fatto, solo tanta cattiveria e malvagità. Era semplicemente "venuta al mondo", senza che la sua nascita fosse stata programmata. Nello squallore che ruotava intorno alla vicenda della sua genesi, c'era però l'amore che le aveva dato la madre che, nonostante tutto, l'aveva tenuta con sè e c'era anche la sua famiglia acquisita. Lo zio, nonostante non fosse il suo vero padre, l'aveva amata per quello che era. La zia, aveva supplito alla madre che era venuta a mancare e poi, c'era suo cugino. Lui le aveva insegnato ad usare la spada ed a proteggersi. Sento la loro mancanza, come fossero venuti a mancare ieri. Angelica continuò a parlare, dicendo che la sua prima missione era stata abbastanza complicata ma che era stata contenta di esserne uscita sana e salva. Poi chiese loro delle missioni che avevano svolto in precedenza, degli uomini in nero che avevano conosciuto, menzionando anche quel Peter, e delle guerriere che avevano conosciuto finora. Poco curiosa eh, questa ragazza! Quelle domande, poste tutte in una volta sola, erano troppe per lei, ma cercò di appagare la vivace curiosità di Angelica, senza scendere troppo nei dettagli. Al sentire il nome Peter, Morgana fece una smorfia di disgusto. Istintivamente, portò una mano sul viso, ricordando ancora lo schiaffo che le aveva dato. Quell'uomo era il più odioso che aveva incontrato finora e la indisponeva non poco. Non le sarebbe dispiaciuto restituirgli in un modo o nell'altro quel regalo così gentile che lui le aveva fatto. Devo dire che sei la curiosità fatta persona, Angelica! Le disse sorridendo. Finora ho svolto tre missioni. Non posso dirti che siano state una passeggiata ma per fortuna sono ancora viva. Ho conosciuto delle guerriere davvero interessanti ed alquanto singolari, altre invece, avrei fatto anche a meno di conoscerle. Ripensò a Clarissa ed al suo test. Ma ahimè, non siamo noi a decidere dove andremo e quali saranno le nostre compagne. Sono loro che decidono tutto. Ufizu ho avuto modo di conoscerlo anche io, ammetto che ha buon gusto in fatto di quadri, ma non posso dire altrettanto quanto a collaboratori. Hai menzionato un certo Peter, conosco anche lui... Che uomo squallido. Si fermò un attimo e poi proseguì il discorso. Ho conosciuto anche Duncan e Cort. Ripensare a Cort, le fece tornare in mente la sua ultima missione. Era stata lei per prima a cominciare a dialogare, ma ora non voleva aggiungere altro. Come una ragazza che, tenta di aprire una scatola misteriosa e preziosa, aveva cercato di scavare nel passato delle due guerriere. Ma era giunta ad un punto in cui, quella curiosità poteva ritorcersi contro di lei, gettando del sale su ferite che erano ancora vive e pulsanti. Decise quindi di cambiare discorso, come un capitano che in prossimità di una tempesta, decide di cambiare rotta per salvare se stesso e l'equipaggio. Pensò alla missione che le attendeva. Basta così. Abbassò il capo e cominciò a lisciare l'unica ciocca che aveva lasciato ricadere più lunga dietro le spalle. Poi, osservò entrambe le compagne. Quindi, pare che dobbiamo ispezionare delle catacombe. Avete fobia dei luoghi chiusi? O qualche altra paura in particolare? Ve lo chiedo perchè è importante saperlo per la riuscita della missione. Se almeno una delle altre due guerriere avesse sofferto di claustrofobia, sarebbe stato un gran bel problema, a cui, in qualità di caposquadra, avrebbe dovuto trovare un rimedio. Citazione:Yoki:0% |
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