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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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02-09-2014, 01:17 AM
Messaggio: #25
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Quando l'uomo esclamò con quello che a Dua parve una specie di singulto, riferendosi alla mole di domande che le sue due compagne avevano posto, la ragazza capì compiaciuta di aver avuto un metro di misura giusto nel decidere di non vessare oltre ed in quel frangente l'uomo. Ruthgard, sperava di ricordarsi correttamente il suo nome, si alzò e in modo molto educato portò alle tre ragazze ciò che avevano richiesto; non poté vedere come aveva preparato la pietanza calda che aveva portato ad Angelica perché dopo essersi alzato si era chiuso la porta alle spalle. Dua era curiosa di sapere cosa ci fosse oltre quei muri ma evidentemente l'uomo aveva buoni motivi per non lasciarsi spiare, infondo era in compagnia di tre donne demoniache. Comunque non se la prese più di un tanto, ringraziò con un cenno del capo e poi nascose il proprio viso dietro il bicchiere mentre timidamente andava a bere l'acqua che le era stata offerta; aveva un sapore totalmente differente da quello dell'oasi trovata nel deserto, in un certo senso era più fresco e Dua lo apprezzava. Non appena Ruthgard ebbe finito di distribuire ciò che aveva preso e distribuito alle ragazze, cominciò lentamente a dispensare informazioni riguardo le catacombe che presto avrebbero dovuto esplorare per estirpare da esse il male; non le piaceva molto l'idea che l'unico modo per cancellare un omicidio fosse commetterne un altro ma sembrava che il mondo fosse costruito così, e lei si era opposta già abbastanza a quelle regole salvando la vita ad uno Yoma. Dubitava che avrebbe potuto fare una cosa simile una seconda volta ma era ancora dell'idea che così come ci fossero degli animali tra quelle bestie, ironia della sorte, ce ne fossero di numerose anche tra gli umani; eppure, inspiegabilmente, meritavano un trattamento diverso. Ad ogni modo, la prima risposta fu rivolta verso Morgana: non era presente alcuna mappa delle catacombe, nessuno sembrava esserci mai entrato o di certo non in tempi recenti e non tra quei paesani. Sembrava che non avessero cura di quei posti e che avessero preferito che le catacombe venssero ricoperte completamente dalla neve per interi lustri, fino a quando di recente qualcuno non aveva trovato quello un luogo abitabile. Il perché le era ignoto. A quanto pareva gli yoma adoravano i posti isolati ed umidi, comunque circondati dall'oscurità; Dua non sapeva il perché ma dalle sue esperienze pareva proprio essere così, e dire che quelle bestie potevano benissimo recuperare l'aspetto umano, lei lo sapeva bene. Sua madre, lo sapeva bene. Ciò che più preoccupò la giovane fu la quantità delle vittime, per carità: il "suo" yoma di certo non aveva mietuto meno vittime ma era certa che fossero omicidi isolati, una vittima alla volta. Ed in quel caso sembravano essere sparite sei persone alla volta! Uno yoma solo non poteva farlo, o almeno, non poteva avere tutto quell'appetito; lentamente Dua prese in considerazione l'idea che ci fossero più Yoma, il che le parve strano: mai prima di allora aveva visto più demoni collaborare tra loro ma forse l'ambiente impervio e la mancanza di cibo li aveva convinti a collaborare. "Una società? Beh anche noi ci riuniamo in villaggi, a volte città... Avranno freddo e si saranno chiusi lì e poi qualcuno li ha disturbati?" Sì, ovviamente Ruthgard aveva vagliato la possibilità che si trattasse di briganti ma la quantità di vittime nel giro di "qualche settimana" era troppo alta. Per il resto non aveva fornito informazioni utili oltre la direzione e la quantità di tempo che avrebbero impiegato a raggiungere quei posti, della richiesta pietosa di aiuto non seppe cosa pensarne. Si chiese solamente quante volte avrebbe dovuto sentire ancora una frase simile e se fosse davvero sincera, visto che lui era lì al caldo e non a pancia in giù nella neve. Immersa nei propri pensieri si rese conto solo un secondo momento che Morgana la stava osservando, come a volerla invitare a dire qualcosa, poco dopo si sentì osservata dall'alto verso il basso da Angelica; non seppe interpretare i loro sguardi a dire il vero ma sorrise un po' imbarazzata. Era contenta che l'avessero notata e al tempo stesso si sentiva a disagio, perché non sapeva come comportarsi. Guardò prima una e poi l'altra, alla fine fissò l'uomo; dubitava che le sue domande fossero utili per il suo gruppo ma era estremamente curiosa di sapere che cosa ci facessero laggiù delle catacombe, nove ore di cammino erano tante: certo, non pensava che una zona cimiteriale fosse al centro di un luogo cittadino ma a quanto ne sapeva lei, poco più in là andava bene. E perché erano abbandonate? Non era comunque una zona di culto? -Io...- Prese un profondo respiro. -Volevo sapere, perché avete lasciato in quelle condizioni le catacombe? Non era un luogo dove risiedono i vostri più antichi antenati? Non che io ne sappia molto, anzi, è solo che trovo strana... Questa storia, diciamo. Nove ore di cammino al villaggio più vicino per una struttura simile è inusuale; cosa conoscevate di quei luoghi?- Chiese, sperando che le compagne non trovassero quelle domande un inutile modo per perdere tempo. E in effetti Dua non era molto eccitata all'idea di andare. Citazione:Yoki: 0% |
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