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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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24-09-2014, 01:25 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-09-2014 01:39 AM da Lachesi.)
Messaggio: #48
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Morgana si volse verso di lei e con tono sicuro decise quale sarebbe stato l'ordine della loro fila indiana: per prima Angelica, per seconda lei ed infine c'era proprio Dua; la ragazza annuì, ferma e questa volta priva di timori. Non sapeva perché ma in un certo qual modo, il discorso che Morgana aveva creato attorno al valore della vita e di quanto fosse importante tenere stretto quel dono che a dire il vero nessuna di loro aveva richiesto, fu molto importante. La incitò a, non solo vivere ma cercare di vivere per qualcosa; inoltre il tono della Caposquadra era stato convincente e molto spesso, gli errori più grandi erano intrapresi da quei comandanti che non sceglievano cosa fare e Morgana aveva ampiamente dimostrato la voglia di decidere per il meglio. Dua le sorrise, anche se per un attimo, ed infine proseguirono il loro cammino; Angelica non si rivolse a loro ma la ragazza decise di non fare domande, sarebbero state senza ombra di dubbio superflue. Si concentrò piuttosto sul suo ruolo: prima di tutto, essere l'ultima le dava un po' più di "aria" da respirare e per seconda cosa... "...Non è così insensata la mia posizione qui! Angelica potrà sondare il territorio davanti a noi con la sua percezione e io quello dietro, dovrebbe funzionare!" A dire il vero, il percorso che avevano scelto non si dimostrò più lungo del previsto; svoltarono un paio di volte circa ed alla fine sbucarono in una struttura semi rettangolare anch'essa priva di qualsiasi ornamento o dipinto; era una stanza vuota che diceva poco, a prima vista. Con sguardo più attento, diversi incavi all'interno della stanza lasciavano presagire la funzione di quel luogo; era un posto senza ombra di dubbio funerario ma per essere quello un posto ormai abitato era lasciato cadere in malora: la polvere ricopriva ogni cosa, probabilmente era anche pieno di ragnatele ed insetti poco avvezzi alla vita esterna da quei luoghi, senza ombra di dubbio gelida. L'aria era così pesante e in qualche modo umida per Dua, che le venne subito in mente il luogo nel quale aveva incontrato Cort la prima volta: umido, pieno di muffa e un certo odore che grattava la gola con il suo fastidioso essere. Cercò di non pensarci, focalizzando nuovamente l'attenzione su Angelica la quale espresse la sua opinione. La compagna indicò una via che Dua però non capì quale fosse perché troppo intenta a tenere il naso in su verso le cose che componevano quella stanza ma non appena Angelica accennò ai cadaveri, Dua decise di portarsi in uno di quei incavi nel quale dovevano riposare i morti a controllare. Si sporse un po' e ne intravide uno, ricoperto di polvere grigia. La pelle secca era giallognola, un colore insalubre, gli incavi degli occhi decisamente sproporzionati per qualunque essere vivente e le guance smunte e ritirate lasciavano intravvedere parte degli incisivi del cadavere; incuriosita la ragazza le accarezzò la fronte dolcemente, come se stesse mettendo a letto un neonato, e si accorse con orrore che la pelle delicata del cadavere cadeva in pezzi. Le ossa potevano essere contate con gli occhi mentre i capelli avevano la stessa consistenza di una qualsiasi ragnatela, nonché lo stesso colore morto. Dalla corporatura sembrava essere stata una donna ma non c'erano altri elementi per capire se quella fosse realmente o meno la sua identità: non c'era niente che accompagnasse il defunto alla sua vita ultraterrena, né ninnoli ormai arrugginiti né abiti e nemmeno un nome. Dua con tristezza si chiese se anche lei avrebbe fatto quella triste fine, non molto diversa da quella di... Di... Sì, della novizia che aveva trovata morta e di cui non aveva mai chiesto il nome! "Oddio!" Pensò, vergognandosene "Fino ad ora non ho mai dato importanza all'identità delle cose, ai loro nomi, ed ora... Capisco cosa significhi. E pensare che volevo darti fuoco!" Quando aveva combattuto nel Pozzo aveva camminato su chissà quanti cadaveri ma in questo caso, i suoi piedi si stavano muovendo in una tomba; un luogo dedicato al riposo di quelle persone e lei... Non portava nulla in loro onore, le sembrò uno sbaglio e sperava davvero che i morti non potessero resuscitare. Sospirò, triste, tornando al centro della stanza e guardandosi attorno. Non era il tempo da dedicare ai morti, non subito almeno, ripensò alle parole di Morgana sull'importanza della vita e cercò di concentrarsi su quanto detto da Angelica. -Potresti ripetermi che strada hai indicato? Io, ehm, scusa... Personalmente prenderei quella. Quella che sembra tornare indietro, magari scopriamo un'altra via all'ingresso e ci faremmo un'idea più chiara di come sono disposte le stanze...- Tornò titubante ad osservare gli incavi scuri e grigi della zona. -Credete che uno Yoma possa assumere l'aspetto di uno di... Questi così?- Chiese infine leggermente preoccupata, lasciando intendere che almeno dove avesse controllato lei, i cadaveri erano presenti. Citazione:Yoki: 0% |
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