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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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09-12-2014, 07:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-12-2014 07:48 PM da Claire83.)
Messaggio: #85
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Era stato indubbiamente frutto dell'inesperienza ciò che era accaduto, o probabilmente della sua enorme pazienza. Quando Kelsier le aveva detto che sarebbe stata caposquadra, era stata una sorpresa per lei ed era stata assalita da dubbi e timori. Non era una guerriera che aspirava al potere nè a far bella mostra di sè innanzi agli Uomini In Nero. In seguito alla missione svolta con Semiramide ed Angela, era maggiormente accresciuto in lei il desiderio di libertà da quella esistenza a cui era stata costetta. Eppure, nonostante questo desiderio venisse alimentato ogni giorno dentro di lei, aveva accettato di buon grado quel nuovo compito, sopratutto perchè avrebbe dovuto proteggere altre due guerriere. Non voleva far pagare agli altri, ciò che aveva provato in prima persona. Morgana aveva già vissuto una vita abbastanza dolorosa e amava tutto fuorchè piangersi addosso. Attirare l'attenzione altrui con parole commiserevoli o con atteggiamenti che inducessero alla compassione, non era decisamente la strada che intendeva battere. Semmai per lei, quella era la via da rinnegare. Il suo concetto di caposquadra, era profondamente diverso da quello che gli altri pretendevano che lei fosse. Un comandante deve essere una guida, ma al tempo stesso, deve essere in grado di essere capace a spronare gli altri. Se aveva voluto coinvolgere le altre guerriere, non era per indecisione ma l'aveva fatto per non metterle da parte. Eppure, proprio ascoltando le parole pronunciate da Dua, si era resa conto che niente, nessun gesto tra quelli che aveva compiuto era stato recepito. Inizialmente, le era parsa come una ragazza timida e fragile, ma quella parole le diedero l'impressione contraria. A Morgana, sembrava che tutto ciò che stava dicendo, fosse mosso più dal rancore e l'immotivata invidia che la bassa guerriera nutriva nei suoi confronti, piuttosto che dai dati concreti. Aveva visto solo ciò che aveva voluto vedere, portando le sue problematiche personali in quella missione. In quel momento, però, Morgana, non era da sola, c'era con lei quell'altra ragazza misteriosa, così a lei simile. Anche lei, aveva ascoltato tutte quelle parole con attenzione, ma, al contrario di quanto aveva fatto Morgana, non era rimasta immobile. Aveva cominciato ad assumere espressioni facciali differenti. Inizialmente, era rimasta sbigottita, aveva sgranato gli occhi, girando la testa qua e là, poi aveva portato la mano sotto il mento, assumendo un'espressione dubbiosa. Poi, quando erano giunte le frasi rivolte ad Angelica, si era ritratta come se fosse spaventata, ma subito dopo, aveva cominciato a ridacchiare. Quella piccola e breve risatina, era successivamente esplosa in una risata più fragorosa. Il suo volto si contorse in una sorta di smorfia beffarda nel momento in cui venne pronunciata la parola "voi". Anche Morgana, restò ampiamente perplessa. Cosa aveva fatto per loro? Andando indietro con la mente, non aveva granchè memoria di ciò che avesse fatto per lei e per Angelica. "L'altra ragazza", non riusciva a trattenersi. Era alquanto bizzarro il suo modo di ridere. Ad un tratto cercò di calmarsi. Prese un sospiro e cercò di ricomporsi. Più di tutte, fu l'ultima domanda a stupire Morgana. Dua le aveva riformulato la stessa questione che le aveva posto nel luogo in cui vi erano i loculi. Morgana, proprio in virtù di ciò, aveva ordinato alle due guerriere ed aveva provveduto anche lei stessa ad effettuare un 'ispezione sia del luogo, sia dei loculi stessi. Cosa non ha compreso? Si è persa metà del mio discorso? O l'ha volutamente ignorato? Morgana fu colpita dalle parole di Dua in maniera negativa. Aveva serbato per tutto quel tempo quel rancore nei suoi confronti, solamente perchè aveva supposto che l'avesse messa volutamente da parte e perchè aveva preferito la sua proposta a quella di Angelica? Trovò davvero infantile e sciocco quel suo modo di pensare e rimpianse Echidna, lei almeno aveva una giustificazione ad assumere comportamenti sconclusionati. All'inizio aveva assunto un atteggiamento timoroso e riverente, successivamente si era dimostrata dura ed arrogante. Chi era dunque? Forse e per fortuna, Dua aveva gettato finalmente le maschere che aveva sapientemente indossato volta per volta e si era rivelata per quella che era: un cane dell'Organizzazione. Angelica, dopo un primo momento di rabbia, si rilassò e la seguì, proprio come se le parole di Morgana si fossero perse nell'aria. Non aveva dimostrato di avere una propria personalità. "L'altra ragazza" a quel gesto di Angelica, le fece un leggero inchino e le sorrise. Il cerchio ormai si era chiuso, non c'era più fiato da sprecare, fuorchè per una precisazione. Quindi spiegherai tu all'Organizzazione che ti sei arrogata il diritto di scegliere per gli altri, quando non ne avevi il dovere? Ah, e per quanto riguarda la tua domanda, avevo già risposto. Ci aveva provato più volte, ma era stata bellamente fraintesa. Che fare adesso? Avrebbe potuto crogiolarsi lì dov'era e restar ferma, ma in quel momento le venne in mente un triste e quanto mai bel ricordo, che le diede la spinta a proseguire nel cammino a testa alta, distante dalle altre due. Le venne in mente il volto di un ragazzo, dolce e gentile che la stringeva a sè, mentre lei piangeva. Il legame che li univa era molto forte, a prescindere da quello di parentela che li univa. Bastava loro uno sguardo affinchè si capissero. Anche quel giorno, quello di cui stava avendo memoria, lui aveva compreso tutto. Suo cugino, era diverso dagli altri e senza che lei glielo chiedesse sapeva già cosa le era accaduto. Morgana non era ben vista nel villaggio e spesso veniva criticata a causa della vicissitudine della madre. Quelle parole le risultarono vive nella mente come non mai. Fai da tela e lascia che la gente ti dipinga come può, come deve, come crede...siamo delle tele. Citazione:Yoki: 0% |
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