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***Anonimo Sulla Terra***

Una delle più classiche discussioni che trovi in quasi tutti i forum è - Che film vedete al cinema e non? -.
In una settimana sono andato ben due volte al cinema, e con domani saranno tre, a vedere due film. . . . interessanti:
1) Monuments Men: film che tratta la seconda guerra mondiale dal punto di vista. . . . artistico; i nazisti saccheggiano i musei e rubano opere d'arte di tutti i paesi conquistati con lo scopo di portarli in Germania nel nuovo museo dedicato al Fuhrer. Una task-force di architetti, studiosi d'arte avrà il compito di ritrovare tali opere e salvaguardarle.
Un film dal tono leggero e ironico nonostante il contesto in cui ci mostra un aspetto della guerra poco conosciuto, e per molti poco interessante, ma di grande importanza non solo dal punto di vista culturale ma anche sociale. Nel complesso il film non mi è dispiaciuto, nonostante certe scene le ho trovate o troppo leggere e stupide rispetto al contesto o eccessivamente serie e drammatiche generando quasi l'effetto opposto

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. Nel complesso è un film che avrebbe un bel potenziale grazie ad un soggetto 'innovativo' ma non reso perfettamente secondo me, in cui non c'è un vero protagonista bensì un protagonista corale (il gruppo di studiosi).

2)12 anni da schiavo: film del tanto chiaccherato, ed amato, regista Steve McQueen, esso è la trasposizione di un fatto veramente accaduto, cioè la cattura di quest'uomo di colore libero che viene venduto come schiavo e dovrà subire il duro trattamento di uno schiavo nel profondo sud dell'America.
Trovo difficile esplicitare il mio parere per questo film poichè la regia è molto buona, un'ottima fotografia e una grandissima cura dei particolari manifestata da primi piani al limite del pignolo (il protagonista che prepara il violino, le enormi ruote delle navi sul fiume) dando l'impressione allo spettatore di assistere ad un documentario sulla dura vita dello schiavo nero, e forse questo è il limite secondo me del film: più che vedere un film mi sembra di vedere un documentario (ben reso) causa di questa regia lenta e realistica, causando una mancanza di empatia; il film dura 130 minuti ma sembra di aver visto una lunghissima sequenza di vita da schiavo di tre ore, provocando in certe scene quasi la noia dello spettatore. Un altro motivo per cui tale film non mi ha suscitato grande empatia è il protagonista: le scene in cui fa la faccia da sottomesso o privo di speranza le fa benissimo, ed è naturale perciò che ha subito, ma ahimè per tutto il film io vedo sempre la solita faccia sottomessa, anche quando dovrebbe essere arrabbiato dati gli eventi; non è necessariamente un difetto poichè molti erano così, ma mi aspettavo anche di vedere altri stati d'animo degli schiavi (Per quanto Django fosse esagerato come film ha ben evidenziato la rabbia dello schiavo, qui pochissimo).
Forse il punto debole del film è che è stato TROPPO osannato, alzando troppo le aspettative, perchè non è brutto il film poichè mostra bene la dura vita dello schiavo, ma non è certo il capolavoro che ti hanno voluto far credere (non a caso è considerato il film più commerciale del regista).

3)Wolf of Wall Street: l'ultimo film di Martin Scorsese ci mostra la vita, l'ascesa, gli eccessi e il declino di Jordan Belfort.
Scorsese in questo film ci illustra con ironia e senza moralismi la vita tipica di un broker di quei livelli: dissoluta, autodistruttiva, nichilista, il tutto mostrato dall'ottima interpretazione di Leonardo di Caprio, che ormai lui è il regista sono una garanzia.
Inutile dire che il protagonista assoluto del film è Di Caprio in persona, che interpreta questo broker il cui unico scopo è fare la bella vita, vivere sempre al massimo ed eccessivamente, a tali livelli che ormai ha così tanto denaro da usarlo pure per sniffare la droga o_O e da giocarci a basket col cestino: il suo unico obiettivo è fare sempre più soldi per rimanere in tale condizioni di vita, ricorrendo anche a mezzi illegali.
Wolf of Wall Street è un film denuncia tramite l'uso della satira di uno stile di vita edonista di un lavoro che, tecnicamente, offrirebbe un'opportunità alle persone bisognose di vivere più che bene, ma una volta entrati in questo circolo di miliardi e potere, l'avidità umana prende il sopravvento. Consigliatissimo solo per l'interpretazione di Di caprio e la regia secca e amorale di Scorsese.