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Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
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06-01-2013, 04:51 PM
Messaggio: #11
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Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri] Mentre le tre Guerriere seguivano un palesemente nervoso Capovillaggio fino alla sua dimora, un solido edificio intonacato di rosso scuro nelle vicinanze della piazza stessa, Seayne, constatò che non solo non c’erano tracce di Yoma tra la folla, ma nemmeno nell'intera zona. Da un certo punto di vista si sentì sollevata… -Non sarebbe stato facile assalire uno Yoma in mezzo a quell’orda urlante.- Arrivate che furono alla casa, il Capovillaggio le invitò ad entrare velocemente, chiudendo poi rumorosamente la porta alle loro spalle, senza dimenticare la serratura. Seayne si soffermò per alcuni istanti a rimirarne gli interni: le tre guerriere si ritrovarono in un breve corridoio col pavimento e i mobili in legno, mentre le pareti erano dipinte di un giallo delicato. Una donna di mezza età , vestita con un abito blu elettrico sotto un grembiule candido e con una cuffia bianca sopra i capelli grigi, fece capolino da una stanza che si apriva sulla destra del corridoio: essa salutò il Capovillaggio chiamandolo “Harold” e, mentre stava per chiedergli com’era andato l’incontro con i paesani, s’accorse della presenza delle guerriere e se ne uscì con un’esclamazione di stupore. Il Capovillaggio e, probabilmente, marito della donna, le chiese di fare gli onori di casa e, mentre si dirigevano verso un’altra stanza, che si apriva in fondo al corridoio, la donna, che il Capovillaggio aveva chiamato “Grace”, chiese alle tre guerriere: Oh... certo. Ehm... signorine? Possiamo offrirvi qualcosa da bere o mangiare? Sorprendendo in positivo Seayne, per la prima volta da quando l’aveva conosciuta, le labbra di Saphelia si aprirono in un lieve sorriso rivolto alla donna, mentre declinava gentilmente la sua offerta. La ringrazio signora, anche per me non è necessario che si disturbi! Rispose gentilmente Seayne, anche lei sorridendo e reclinando leggermente il capo come segno di gratitudine verso la donna, mentre pensava: -Ma chissà … forse, quando tutto sarà finito…- Il gruppo fece il suo ingresso nella stanza, un vero e proprio ufficio, arredato con una scrivania piena di scartoffie e una poltrona per sedervisi e poi scaffali colmi di libri a ornare le pareti. Harold si accomodò sulla sua poltrona e, scusandosi con le tre guerriere per lasciarle in piedi in quanto, per motivi d’autorità non teneva altre sedie o poltrone in ufficio, fece le presentazioni di sé e di sua moglie, la signora Grace per l’appunto e, subito dopo si scusò con loro per l’accoglienza riservata loro dai suoi concittadini. Continuando ad esibire quel sorriso che ne addolciva l’espressione, Saphelia cercò di rincuorare il Capovillaggio, affermando che loro tre erano oramai abituate a certi modi di fare della gente. Ma certo, non si preoccupi di questo signor Harold! Rispose Seayne a sua volta, sistemandosi in un angolo, dritta come un fuso e con le braccia conserte, attenta a non perdersi neanche una parola che sarebbe uscita dalla bocca del Capovillaggio. Harold raccontò loro che era da un mese circa che le persone sparivano e venivano ritrovate sbudellate nei boschi circostanti anche se, probabilmente, la cosa era iniziata prima in quanto erano stati ritrovati anche dei corpi di forestieri, nelle stesse condizioni… Gli abitanti di Lore trovarono ben presto dei bersagli sui cui sfogare la loro ira: una famiglia di albini, padre, madre e figlia, che vivevano ai margini del villaggio, prima di venir cacciati via a forza due settimane prima dalla gente la quale, non soddisfatta, aveva pure bruciato la loro casa... Fortunatamente, avevano trovato rifugio in una casetta nel bosco, lontano dai loro persecutori ma, probabilmente, molto più esposti alla minaccia rappresentata dallo Yoma. -Ecco perché hanno reagito così male quando mi hanno vista! Il mio aspetto ha sicuramente riportato alle loro menti “loro”, la famiglia albina, e questo avrà rinfocolato la rabbia del popolo! Dalle sue parole non sembra convinto che c'entrino qualcosa e sembra sinceramente addolorato per loro… Sei un brav’uomo, Mastro Harold!- Il Capovillaggio continuò il suo resoconto e Seayne riportò la sua attenzione alle sue parole… L’ultima vittima, Jan, il figlio del fornaio, era stato trovato morto la sera prima e il funerale era previsto per il giorno dopo: quando parenti ed amici erano passati in chiesa per vederne la salma in chiesa, la rabbia popolare era esplosa e alcuni volevano andare proprio ad uccidere gli albini nel bosco: di questo stavano discutendo lui e don Gerold, il prete del villaggio con la folla, quando le guerriere erano arrivate. Il Capovillaggio dava l’impressione di non riuscire più a gestire la situazione e dichiarò di essere contento del loro arrivo, rivolgendo loro, per un attimo, un lieve sorriso. -Che pensare di tutto questo? Qui c’è un uomo palesemente schiacciato dalle sue responsabilità , che non riesce più a gestire la situazione. Certo, è in pena per la sua gente, ma sa che se i suoi compaesani si accapiglieranno l’uno con l’altro, sarà la loro fine. E quindi si aggrappa a noi, ultima speranza per porre rimedio al problema… Situazione già vissuta…- Rifletteva Seayne, mentre i suoi pensieri ritornavano alla sua prima missione nel villaggio di Trem… Le analogie con quella disavventura erano molte. Nel mentre, Harold aveva ancora un suggerimento per loro: Non voglio fare il vostro lavoro, signorine, ma credo di sapere chi sia stato: un mese fa Lem, il falegname, mi disse di aver visto un uomo incappucciato nel bosco che, a vederlo, è fuggito. Chi altri potrebbe essere, se non lo Yoma? Che poi Lem è stato trovato morto due settimane dopo, guarda caso... pover'uomo. A quel punto, Saphelia lo ringraziò per il resoconto, assicurandolo che loro tre si sarebbero messe subito in caccia, poi la caposquadra si rivolse a Seayne e Alicia: Se non avete domande da fare io avrei in mente di cominciare setacciando proprio la foresta, se avete altre idee o consigli non esitate ad esplorli. Seayne a quel punto fece un passo avanti e, gentilmente, chiese al Capovillaggio: Perdonate, Mastro Harold, vorrei chiedervi ancora alcune cose: quante sono state le vittime finora? Le vittime delle aggressioni sono state ritrovate più o meno nella stessa zona o abbandonate apparentemente a caso? Avete avuto l’impressione che i ritrovamenti dei corpi, a mano a mano che passava il tempo, si avvicinassero al paese? Lem, il vostro falegname, è stato rinvenuto anche lui nel bosco? E, infine, sapreste indicarci il luogo dove il falegname ha visto l’uomo incappucciato e dove si trova la casetta della famiglia albina? Perdonatemi, so che sono tante richieste, ma le risposte potrebbero aiutarci a circoscrivere la zona di caccia, permettendoci di trovare lo Yoma più velocemente. A quel punto, Seayne aveva concentrato tutta la sua mente sulla missione accantonando, almeno per il momento, tutti gli altri pensieri. Subito dopo Saphelia si avvicinò alle compagne e sussurrò loro, in modo da non farsi sentire da Harold e la moglie. Avete percepito qualcosa entrando in città ? Io ho provato a sondare la gente, mentre ci dirigevamo qui - rispose Seayne anche lei sussurrando – ma non ho percepito nulla né tra loro né nell’area circostante. Forse lo yoma non si nasconde in paese oppure… sa mascherare bene la sua aura! Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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