The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Versione stampabile +- ClaymoreGDR Forum - Gioco di Ruolo di CLAYMORE (https://www.claymoregdr.org) +-- Forum: Gioco di Ruolo di CLAYMORE (/Forum-Gioco-di-Ruolo-di-CLAYMORE) +--- Forum: TERRE DEL NORD (/Forum-TERRE-DEL-NORD) +--- Discussione: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] (/Thread-The-Secret-Path-claire83-Lachesi-La-X-di-Miria) |
RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 31-08-2014 12:09 AM Dua ascoltò attentamente il racconto del Sindaco, che cominciò nonappena l'uomo si rese conto che sei occhi argentei lo stavano scrutando in attesa di informazioni generali riguardo il compito da svolgere; certo che doveva far senso, all'uomo, essere scrutato da così vicino da persone silenziose, albine ed in un certo senso stregate senza che qualcuna parlasse. A parte Morgana, ovviamente. La cosa ironica era che anche lei avrebbe provato quella sensazione di disagio se tre persone si fossero messe ad osservarla silenziosamente mentre parlava di cose che la toccavano profondamente e per quanto ne sapeva lei, gli sguardi indiscreti degli umani nei loro confronti era sempre una sensazione acuta per molte compagne. Quindi sì, quelle sensazioni di disagio erano a volte profondamente ricambiate ma non erano lì per disquisire di tale questione. Dua e le sue due compagne, Angelica e Morgana, si trovavano in quei luoghi perché molto probabilmente uno yoma si nascondeva in quelle terre e loro erano state chiamate per farlo a pezzi. Ruthgard, se quello era il nome dell'uomo, trasmise a Dua una certa angoscia per la profonda partecipazione con cui stava andando a raccontare quei fatti; se quei sentimenti non erano veri da parte sua, sicuramente allora era un ottimo oratore: le pause di commozione, i gesti e la comunicazione non verbale erano semplicemente perfetti. Alternare momenti di profonda tensione per poi rilassare leggermente i propri muscoli trasmetteva involontariamente anche nei suoi simili il desiderio di tenere la carne e le ossa, come i tendini, pronti all'azione. Ovviamente, però, ormai Dua non si sentiva più parte della specie umana; non completamente e non coscientemente, così per quanto tutti quei gesti fossero compresi dalla sua empatia, non ebbero comunque lo stesso trasporto emozionale che avrebbe potuto avere su un ragazzo qualunque. Le dispiaceva, capiva la sensazione di impotenza di quell'uomo ma non si irrigidì e non serrò la mascella. Spostando lo sguardo lungo le pareti austere di quella casa, Dua fece il punto della situazione: alcuni ragazzi erano spariti senza lasciare traccia, erano stati molto fatali a credere che una valanga li avesse portati via. Infondo erano ragazzi, potevano anche sentirsi strozzati in un ambiente simile e potevano essersela data a gambe, Elise lo aveva fatto; che poi si fosse gettata nelle braccia dell'Organizzazione, quello era un altro discorso. Ma poi le sparizioni erano proseguite fino a quando non emerse questa brutta storia delle catacombe, dove due padri di famiglia senza ormai figli avevano presumibilmente perso la vita. "Immagino non avessero nulla da perdere" Pensò Dua, un po' amareggiata. "Mi chiedo, se fosse capitato a me, Esbern mi avrebbe cercata? Forse no, ero la figlia dello Yoma infondo." Che amarezza, sì. Per Elise lo avrebbe fatto invece ma non era stato necessario alla fine. Un po' più duramente Dua si ritrovò a pensare che non avrebbero sofferto così tante sparizioni se non avessero avuto timori ad invocare subito l'aiuto dell'Organizzazione; le perdite erano state tante perché lo yoma aveva avuto a disposizione più tempo per mangiare. Dua ebbe una brutta sensazione, perché in un lasso di tempo relativamente breve questo yoma si era dimostrato molto affamato; magari era molto aggressivo. Si chiese quanto tempo avesse trascorso lì dentro (nel Pozzo) il "suo" Yoma per mietere tutte quelle vittime. Dua onestamente non credeva che potesse trattarsi di un gruppo di Yoma, semplicemente perché nei suoi lavori aveva sempre dovuto vedersela con un solo individuo; non comprendeva, non ancora almeno, l'idea che più yoma convivessero ma forse presto sarebbe giunta lei stessa a quella conclusione. Certo, Angelica aveva parlato di numerosi Yoma ma in quel momento Dua era ancora restia a pensare a qualcosa del genere. Sicuramente, ciò che più la indisponeva, era la quantità di domande che Morgana ed Angelica riversarono sull'uomo; anche lei voleva porre delle domande ma come osare a farlo quando avevano vomitato così tante domande su Ruthgard? L'avevano messa in una situazione di estremo imbarazzo, odiava quella sensazione, perché era sicura che erano tutte domande importanti quelle ma che se lei avesse esposto le proprie curiosità l'uomo avrebbe finito per scordare qualcosa delle domande precedenti (diamine, non le ricordava tutte nemmeno lei). Quindi, Angelica, anticipandola sulle domande quando per tutto il tempo aveva aspettato, aveva chiaramente messo le sue curiosità sopra quelle delle compagne. In poche parole, doveva o essere scortese o stare zitta. Prese un profondo respiro, alla fine non ebbe il coraggio di chiedere nulla di ciò che le era passato per la testa in quel momento, forse se avesse aspettato ancora le due anziché lanciare altre domande le avrebbero dato occasione di parlare a lei. E per quanto riguardava qualcosa da prendere? Oh, che diamine, ovviamente Dua avrebbe messo qualcosa sotto i denti: di caldo, di freddo, di poco salato non le importava ma come poteva chiedere del cibo a quelle persone? -Acqua- Disse soltanto lei, con tono sommesso e cotese; un piccolo sorriso educato. -Un poco di acqua, per favore- "Almeno sono certa che qui l'acqua non manca" Come al solito Dua aveva molto a cui pensare e poco da dire ma per una volta, non era colpa sua o non la sentiva come tale. Infondo nella missione precedente era stata lei a fare le indagini, ora le cose erano cambiate in modo radicale e trovava la situazione molto strana. Yoki: 0% Stato fisico: Condizioni regolari. Stato psicologico: Pensierosa e concentrata, leggermente indispettita dalle due compagne. Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (passiva) RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Narratore - 31-08-2014 03:08 AM Woh, quante domande! Prima vado a prendervi qualcosa, poi risponderò... Abbiate pazienza. Ruthgard si alzò e si chiuse la porta alle spalle. Tornò dopo qualche minuto, con due bicchieri di corno, contenenti acqua e una tazza metallica, che conteneva un brodino fumante. Diede ciò che spettava ad ognuna delle guerriere, quindi si sedette nuovamente e tossì leggermente, pronto a rispondere alle tante domande ricevute poco prima. Dunque. Credo che nessuno possieda una mappa di quel posto, era quasi sempre sommerso dalla neve, tranne nelle poche settimane d'estate, quelle senza continue tempeste di ghiaccio e neve... E ci siamo accorti che non è più disabitato, poiché l'entrata è stata liberata dalla neve e due torce accese la illuminavano... Fece una pausa, in cui alzò lo sguardo verso il soffitto, pensieroso; dopo qualche secondo riabbassò lo sguardo verso Angelica. Credo che il gruppo scomparso più numeroso fosse il primo... Erano sei persone, quattro ragazzi e due ragazze. E sì, potrebbero essere briganti, ma perché, primo gruppo a parte, attaccare alcuni pellegrini isolati e qualche boscaiolo? E soprattutto, perché non chiedere un riscatto? La cosa certa è che se fossero briganti, chiederemmo aiuto a Pieta, che ha qualche miliziano addestrato... Ma abbiamo preferito chiamare voi, per andare sul sicuro. Il grosso uomo sospirò e guardò intensamente una dopo l'altra le tre guerriere, coi suoi penetranti occhi azzurri. Vi forniremo le torce e qualche corda, se lo desiderate. Le catacombe si trovano a circa 9 ore di cammino a nord di qui. Vi prego, risolvete questa situazione. Ruthgard pareva aver concluso. Avrebbe ricevuto altre domande, oppure le tre guerriere avrebbero optato per partire immediatamente? Turnazione Invariata. Citazione:Se decidete di partire, avete libertà di descrivere il paesaggio e il tempo atmosferico (siate fedeli alla descrizione della terra in cui vi trovate) e potete considerare di avere due torce a testa. Una la sprecherete per il viaggio d'andata. RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Claire83 - 01-09-2014 04:22 PM Pensato-Parlato Il sindaco rimase pienamente soddisfatto dei quesiti posti da Morgana ed Angelica. Dua, invece sembrò in difficoltà, chiese dell'acqua senza aggiungere altre domande a quelle poste in precedenza dalle sue compagne. A differenza di Angelica, l'altra guerriera sembrava starsene più sulle sue. Probabilmente, sarebbe occorso del tempo perchè si aprisse al dialogo. Morgana non pensava che la numero trentadue volesse escludersi volotariamente, piuttosto nei suoi gesti e comportamenti, leggeva insicurezza e timidezza. Non l'avrebbe di certo forzata a partecipare al dialogo, aspettava piuttosto che fosse lei a farlo, del resto, dopo aver posto le domande al sindaco, aveva lasciato alle sue compagne la possibilità di interloquire con lui, com'era giusto che fosse. In questo pensava di avere qualcosa in comune con Dua. Non amava molto relazionarsi con gli altri, a meno che non potesse farne a meno. Già da bambina un po' perchè era stata emarginata dagli abitanti del villaggio per via del suo passato, un po' per via del suo carattere introverso, tendeva ad isolarsi dagli altri. Quando osservava quella guerriera minuta e silenziosa, le sembrava come di rivedere per un breve istante, la sua immagine riflessa in uno specchio d'acqua. Era lì presente ma inafferrabile al tempo stesso. L'uomo dai capelli biondi tornò con le bevande che le guerriere avevano richiesto. Dopo averle distribuite alle tre guerriere, riprese a parlare. Disse che non possedevano una mappa del luogo in quanto era quasi sempre sommerso dalla neve e dunque era impossibile accedervi. Successivamente però, avevano notato che l'ingresso di quell'oscuro luogo era stato rimosso dalla neve ed in più, due torce erano state apposte ad illumnarne l'entrata. Indubbiamente questo è un lavoro da uomini, da esseri umani insomma...non penso che degli yoma si prenderebbero la briga di mettersi a spalare la neve e compiere un lavoro del genere. Ruthgard, proseguì ancora nel discorso, rispondendo alle ulteriori domande postegli. Disse che il primo gruppo di scomparsi era quello composto dal maggior numero di persone e che, probabilmente erano dei briganti. La sua perplessità nasceva però dal fatto che non si spiegava come mai dovessero essere aggrediti dei boscaioli o pellegrini, in tal caso se si fosse trattato di un rapimento, prima o poi, sarebbe stato chiesto indubbiamente un riscatto. Invece, nessuno si era fatto avanti, ecco perchè, avevano preferito rivolgersi a Staph. Molto arguto questo Ruthgard. Ci sono però degli elementi che mi lasciano perplessa. Perchè quel primo gruppo di uomini si è diretto in quel luogo? Forse lì dentro c'è nascosto qualcosa di estremo valore o, semplicemente l'hanno usato come nascondiglio? Se fossi un brigante mi rifugerei in quel luogo per non essere rintracciato. Non mi convincono però quelle torce. Perchè lasciare un chiaro segno di una probabile presenza umana all'ingresso di un possibile nascondiglio? Sembra quasi un invito ad entrare. Questa storia non mi convince. Non aveva altre domande da porre al momento. Non c'era null'altro da fare fuorchè ispezionare quelle catacombe. Prima l'avrebbero fatto, prima avrebbero svelato i misteri che si celavano dietro quella misteriosa storia. In quel "rassicurante" buio, avrebbero avuto la compagnia oltre che di se stesse, di alcune torce e corde, indispensabili per partire per quell'avventura. Per me puo' bastare. Ragazze se non avete altri dubbi o curiosità da sottoporre al sindaco, possiamo metterci in marcia, in caso contrario fatevi pure avanti. Sindaco, vi ringrazio per l'accoglienza e mi auguro che porteremo a termine la missione, tornando sane e salve. Gettò quindi uno sguardo eloquente verso Dua, aspettando che avrebbe sfruttato quell'occasione per vincere i suoi timori e collaborare al lavoro di squadra. Citazione:Yoki:0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - La X di Miria - 01-09-2014 11:43 PM Ringraziò il sindaco per l'offerta e bevve a piccoli sorsi per non scottarsi. Purtroppo non c'era nessuna mappa e questo era un problema: sarebbero partite svantaggiate rispetto al loro nemico, che aveva avuto tutto il tempo per esplorare quei luoghi. L'immagine che le si disegnò in mente fu quella di un personaggio che amava condurre il gioco, confondendo e attaccando a sorpresa. Forse non era un'ipotesi scorretta, considerando la scelta del suo rifugio e il modo misterioso in cui erano spariti gli umani. La cosa di cui avevano più bisogno era la cautela: forse le avrebbe rallentate nelle decisioni, ma piuttosto che compiere un passo falso, meglio qualche accorgimento in più. Non avevano nemmeno la certezza che il loro nemico fosse uno Yoma, anche se il fatto che non avesse chiesto un riscatto convinse abbastanza bene Angelica. Che farsene altrimenti di quella gente? Se non erano Yoma, come minimo erano persone ben organizzate. Magari vendevano gli ostaggi o forse se ne servivano per qualche scopo. Il gruppo più grande era stato il primo: quattro uomini e due donne. Col favore della sorpresa, un solo Yoma non avrebbe avuto difficoltà. Se di uomini si trattava, il modo in cui avevano fatto sparire quella gente dimostrava ancora una volta la loro abilità. Le parole di Morgana la riportarono alla realtà: Angelica non aveva altre domande, potevano anche partire subito. Seguì lo sguardo della caposquadra e solo allora si accorse che Dua non aveva aperto bocca. Si sentì un po' in colpa: non sentendola parlare e presa dai suoi pensieri, si era dimenticata di lei. Fece scorrere gli occhi su di lei dall'alto in basso e viceversa, aspettando che anche lei intervenisse, se lo desiderava. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 02-09-2014 01:17 AM Quando l'uomo esclamò con quello che a Dua parve una specie di singulto, riferendosi alla mole di domande che le sue due compagne avevano posto, la ragazza capì compiaciuta di aver avuto un metro di misura giusto nel decidere di non vessare oltre ed in quel frangente l'uomo. Ruthgard, sperava di ricordarsi correttamente il suo nome, si alzò e in modo molto educato portò alle tre ragazze ciò che avevano richiesto; non poté vedere come aveva preparato la pietanza calda che aveva portato ad Angelica perché dopo essersi alzato si era chiuso la porta alle spalle. Dua era curiosa di sapere cosa ci fosse oltre quei muri ma evidentemente l'uomo aveva buoni motivi per non lasciarsi spiare, infondo era in compagnia di tre donne demoniache. Comunque non se la prese più di un tanto, ringraziò con un cenno del capo e poi nascose il proprio viso dietro il bicchiere mentre timidamente andava a bere l'acqua che le era stata offerta; aveva un sapore totalmente differente da quello dell'oasi trovata nel deserto, in un certo senso era più fresco e Dua lo apprezzava. Non appena Ruthgard ebbe finito di distribuire ciò che aveva preso e distribuito alle ragazze, cominciò lentamente a dispensare informazioni riguardo le catacombe che presto avrebbero dovuto esplorare per estirpare da esse il male; non le piaceva molto l'idea che l'unico modo per cancellare un omicidio fosse commetterne un altro ma sembrava che il mondo fosse costruito così, e lei si era opposta già abbastanza a quelle regole salvando la vita ad uno Yoma. Dubitava che avrebbe potuto fare una cosa simile una seconda volta ma era ancora dell'idea che così come ci fossero degli animali tra quelle bestie, ironia della sorte, ce ne fossero di numerose anche tra gli umani; eppure, inspiegabilmente, meritavano un trattamento diverso. Ad ogni modo, la prima risposta fu rivolta verso Morgana: non era presente alcuna mappa delle catacombe, nessuno sembrava esserci mai entrato o di certo non in tempi recenti e non tra quei paesani. Sembrava che non avessero cura di quei posti e che avessero preferito che le catacombe venssero ricoperte completamente dalla neve per interi lustri, fino a quando di recente qualcuno non aveva trovato quello un luogo abitabile. Il perché le era ignoto. A quanto pareva gli yoma adoravano i posti isolati ed umidi, comunque circondati dall'oscurità; Dua non sapeva il perché ma dalle sue esperienze pareva proprio essere così, e dire che quelle bestie potevano benissimo recuperare l'aspetto umano, lei lo sapeva bene. Sua madre, lo sapeva bene. Ciò che più preoccupò la giovane fu la quantità delle vittime, per carità: il "suo" yoma di certo non aveva mietuto meno vittime ma era certa che fossero omicidi isolati, una vittima alla volta. Ed in quel caso sembravano essere sparite sei persone alla volta! Uno yoma solo non poteva farlo, o almeno, non poteva avere tutto quell'appetito; lentamente Dua prese in considerazione l'idea che ci fossero più Yoma, il che le parve strano: mai prima di allora aveva visto più demoni collaborare tra loro ma forse l'ambiente impervio e la mancanza di cibo li aveva convinti a collaborare. "Una società? Beh anche noi ci riuniamo in villaggi, a volte città... Avranno freddo e si saranno chiusi lì e poi qualcuno li ha disturbati?" Sì, ovviamente Ruthgard aveva vagliato la possibilità che si trattasse di briganti ma la quantità di vittime nel giro di "qualche settimana" era troppo alta. Per il resto non aveva fornito informazioni utili oltre la direzione e la quantità di tempo che avrebbero impiegato a raggiungere quei posti, della richiesta pietosa di aiuto non seppe cosa pensarne. Si chiese solamente quante volte avrebbe dovuto sentire ancora una frase simile e se fosse davvero sincera, visto che lui era lì al caldo e non a pancia in giù nella neve. Immersa nei propri pensieri si rese conto solo un secondo momento che Morgana la stava osservando, come a volerla invitare a dire qualcosa, poco dopo si sentì osservata dall'alto verso il basso da Angelica; non seppe interpretare i loro sguardi a dire il vero ma sorrise un po' imbarazzata. Era contenta che l'avessero notata e al tempo stesso si sentiva a disagio, perché non sapeva come comportarsi. Guardò prima una e poi l'altra, alla fine fissò l'uomo; dubitava che le sue domande fossero utili per il suo gruppo ma era estremamente curiosa di sapere che cosa ci facessero laggiù delle catacombe, nove ore di cammino erano tante: certo, non pensava che una zona cimiteriale fosse al centro di un luogo cittadino ma a quanto ne sapeva lei, poco più in là andava bene. E perché erano abbandonate? Non era comunque una zona di culto? -Io...- Prese un profondo respiro. -Volevo sapere, perché avete lasciato in quelle condizioni le catacombe? Non era un luogo dove risiedono i vostri più antichi antenati? Non che io ne sappia molto, anzi, è solo che trovo strana... Questa storia, diciamo. Nove ore di cammino al villaggio più vicino per una struttura simile è inusuale; cosa conoscevate di quei luoghi?- Chiese, sperando che le compagne non trovassero quelle domande un inutile modo per perdere tempo. E in effetti Dua non era molto eccitata all'idea di andare. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Narratore - 03-09-2014 02:59 AM Ruthgard si rilassò visibilmente alle parole di Morgana, ma guardò Dua con sguardo interrogativo, quando questa gli pose una domanda che non si sarebbe aspettato. Non... Pensavo vi sareste interessate di un particolare del genere... Be', a noi di quelle catacombe non importava granché, poiché erano presenti e già ridotte male ben prima che Fresendorf venisse costruita... Non abbiamo mai nemmeno pensato di utilizzarla come eventuale rifugio, poiché la posizione non permetteva un reale guadagno in termini di tempo e sicurezza, riguardo i montanari e i commercianti del Nord, essendo non protetta dalle intemperie e quindi sommersa dalla neve per la maggior parte dell'anno. Il grosso uomo sorrise mestamente, guardando tutte e tre le guerriere. Spero di aver soddisfatto le vostre domande... o desiderate sapere altro? Turnazione: Lachesi X claire83 RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 03-09-2014 02:53 PM Citazione:"Pensiero" -Esisteva da così tanto?- Chiese sorpresa Dua, questa volta senza più preoccuparsi di ciò che le persone attorno a lei pensassero del suo stupore; non aveva idea del perché ma la cosa le sembrava assurda e magnifica al tempo stesso, evidentemente quelle catacombe erano dei veri e propri ruderi appartenenti ad un passato che nessuno più osava nemmeno immaginare. L'esistenza di quelle rovine da prima che il villaggio sorgesse, motivo per cui l'ampia distanza ora era giustificata come anche il suo abbandono, non fu l'unica cosa che Ruthgard menzionò: si prodigò infatti in spiegazioni che facessero capire il motivo per cui tali catacombe fossero cadute in disgrazia. A Dua parve di capire che i motivi fossero molteplici, l'assenza di un vero e proprio riparo dalle tormente di neve sebbene lei si fosse immaginata il luogo in una foresta oscura, l'assoluta lontananza con le tratte commerciali e così via. Era perciò molto strano che il primo gruppo sparito fosse proprio un gruppo di persone dedite al commercio, a quanto lei aveva capito, ma Dua non sembrò interessarsi tanto di questo argomento poiché oltre a non essere sicura di aver compreso bene era più interessata alla storia del luogo. A Sud, esattamente dall'altra parte del "mondo", nella sua ultima missione aveva scoperto che anche i luoghi senza nome avevano qualcosa da raccontare e non comprendendo affatto il motivo, Dua era convinta che scoprire tale storia fosse il modo migliore per procedere; in effetti senza scoprire la storia del Pozzo avebbe avuto ben poco senso per la Guerriera che delle persone vi si gettassero al suo interno. Se fosse stata rivelata dunque una storia degna di una fiaba, forse avrebbe capito perché delle persone sarebbero andate a riscoprire un luogo simile. Ammesso che di persone si trattasse. Insomma, se aveva capito qualcosa, era che se gli uomini si infilavano in un luogo ben poco ospitale era per ottenere qualcosa. La realizzazione di un desiderio prima, ed ora chissà. "Se è un posto così inospitale, dev'esserci per forza qualcosa che ha attirato delle persone laggiù!" Dua avrebbe sperato che Ruthgard fosse più esaustivo nel raccontare la storia di quel luogo ma forse non aveva idee, avrebbe dovuto incitarlo con qualche domanda più mirata? Per un attimo parve titubante, chiedendosi se fosse il caso o meno di continuare dato che le sue compagne non avevano ancora avuto tempo di intervenire in qualche modo ma alla fine facendosi coraggio, sporgendosi un poco in avanti come a voler osservare meglio l'uomo, disse: -E c'è, diciamo, qualche leggenda che ruota attorno a questi luoghi?- Rifletté un paio di secondi e si corresse. -Intendo dire... Qualcuno ha esplorato quei luoghi per qualche motivo, può essere stato spinto a farlo per dicerie come tesori o altro? Potrebbe aiutarci.- Non era certa che avrebbero potuto aiutarle ma sicuramente lei era incuriosita da quella strana ed assurda storia. La risposta che avrebbe ricevuto avrebbe avuto i risvolti del caso. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - La X di Miria - 03-09-2014 10:45 PM Spoiler (Click to View) Alle domande di Dua, le labbra le si stesero in un sorriso. Si volse verso Ruthgard per ascoltare la risposta. Il sindaco non fece che ribadire l'inospitalità di quei luoghi e la loro totale lontananza da ogni attività umana, fosse il commercio, la vita cittadina, o altro ancora. Pareva una cosa da pazzi volersi rifugiare in un posto simile, a meno che... non fosse proprio l'isolamento ciò che si cercava. Tutto continuava a combaciare con la sua personale idea del nemico. Un posto sperduto, lontano da interferenze; sotterraneo, quindi facilmente controllabile: anche se degli estranei vi fossero entrati, erano obbligati a seguirne le vie, rendendosi prevedibili. Era il posto perfetto per nascondere se stessi o qualcosa. E qui si aggiungono le scomparse: se si tratta di uno Yoma, tutto funziona a meraviglia, niente di meglio di un posto del genere per consumare in pace il proprio pasto. Se si tratta di umani, be', le cose si fanno più complesse: l'unica motivazione che mi pare sensata per la scelta del posto è quella della segretezza: ma che genere di affari sono tanto segreti, da costringere degli uomini a vivere in quelle catacombe gelide e sperdute? Tutta quella gente rapita immagino possano venderla: forse quelle catacombe sono una prigione, e i guardiani non vivranno di certo tutto il tempo in quel posto. Invece, pensando ad altri motivi... Scosse la testa: fare tutte quelle ipotesi non era di molto aiuto, non ora che le poteva basare solo sulle parole del sindaco. L'ipotesi più probabile – e più semplice- era quella dello Yoma, perciò Angelica decise di tenere quella per buona, tenendo però a mente la seconda possibilità e tutti i ragionamenti derivati: ora aveva deciso per lo Yoma, ma una volta sul posto avrebbe potuto cambiare idea... . Convinta che ormai anche Dua avesse finito, piantò i palmi sulla sedia con l'intenzione di alzarsi, ma non appena la sua compagna pose un'altra domanda, si rilassò. Sorrise ancora, guardandola di traverso. Era curiosa, non si poteva negare. Voleva sapere la leggenda, la storia di quei posti: ah! Come le ricordava la sua infanzia... . Angelica sgranò gli occhi a terra. Ma certo. La curiosità, il suo agire un incoerente sin dal primo incontro... che sia ancora una ragazzina? Se è così allora tutto si spiega, è semplicemente... piccola. Magari comportandomi di conseguenza potrei riuscire a capirne di più su di lei. Si rigirò in mente quest'ipotesi e quando Dua ebbe finito, Angelica posò lo sguardo sul sindaco, curiosa anche lei di conoscere la risposta. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Claire83 - 04-09-2014 03:30 PM Pensato-Parlato L'idea di incitare Dua ad intervenire nel dialogo, pareva aver funzionato. Sebbene in un primo momento fosse rimasta sulle sue, aveva molte curiosità da soddisfare e molti quesiti da porre. Ruthgard aveva ribadito che quelle catacombe erano rimaste abbandonate e che non si erano curati di esse più di tanto, sopratutto per via della posizione e per via delle intemperie a cui la zona era esposta. Insomma fece capire che non lo reputavano un luogo conveniente per porre in essere dei commerci, in quanto era anche isolato. Dua aveva però chiesto come mai nonostante ciò, quel luogo avesse attirato l'attenzione di alcune persone e se ci fossero delle leggende su quel posto. Se in un certo qual modo ci fosse una ragione, un motivo ben preciso che avrebbe spinto qualcuno ad esplorare quel luogo abbandonato da tutti, in cerca forse di un tesoro o di un qualsiasi bene prezioso. Morgana ascoltò le domande rivolte da Dua a Ruthgard e pensò che fossero molto azzeccate e mirate. è molto arguta questa ragazza. Vuole andare in fondo alle cose. Era sempre più convinta che il silenzio di lei fosse dettato da una sorta di muro, di barriera invisibile che lei aveva creato attorno a sè, ma che ci fossero degli attimi in cui quella ragazza riuscisse ad oltrepassare quella spessa coltre che la separava dagli altri. Morgana se n'era accorta anche quando le aveva rivolto delle domande sul suo passato, era stata un bel po' restia a parlare di sè, ma si era spinta un po' oltre nel dialogo quando aveva tirato in ballo quella Elise. Era ancora presto però per abbattere quel solido muro che aveva eretto attorno a sè, prima di tutto avrebbe dovuto vincere la diffidenza che forse nutriva nei confronti di Angelica e Morgana. Del resto anche lei conosceva bene quel sentimento. Per adesso però, alla numero venticinque bastava che quella guerriera minuta collaborasse alla missione. Angelica, sembrò anch'ella entusiasta della partecipazione di Dua, lo si evinceva dal suo sorriso e da come osservava compiaciuta l'altra guerriera. Sorrise quindi anche lei restando in ascolto. Aveva ancora delle altre domande da porre al sindaco e si augurava che sarebbe stato ancora più esauriente. Era strettamente necessario conoscere ogni minimo dettaglio che avrebbe potuto aiutarle ad identificare il nemico. Se si fossero riuscite a fare un'idea di chi avrebbero avuto davanti, forse sarebbe stato anche più semplice annientarlo. Morgana però, aveva la sensazione che non avrebbero dovuto scontrarsi con uno ma con più nemici. Perchè avventurarsi in un posto isolato per poi sparire nel nulla? Un essere umano non metterebbe in gioco la propria vita se in palio non ci fosse qualcosa di più grande, qualcosa che brama ottenere. Era stata anche lei una"vera" umana un tempo e ricordava il suo lavoro al negozio degli zii. Amava moltissimo i fiori, i loro profumi e colori e più li osservava, più desiderava cercarne altri che fossero più belli e dai profumi ancora più inebrianti. Ecco, era il desiderio di possederli che la spingeva a cercarli. C'erano dei giorni in cui si avventurava nei luoghi più isolati per cercarne sempre di diversi e nuovi. Forse, anche in quel caso quelle persone scomparse, erano alla ricerca di un bene che reputavano prezioso per loro. Ruthgard aveva inoltre detto che erano spariti dei commercianti. Perchè avventurarsi in un luogo così desolato? Aveva quindi un'ultima domanda da porgli per chiudere il cerchio. Sindaco, mi è sorto un dubbio però. Lei ha detto che nelle vicinanze delle catacombe, è sparito un gruppo di commercio. Non mi torna un dettaglio però. Perchè dunque avventurarsi in un luogo così lontano e sperduto senza una ragione ben precisa? Con quella domanda, forse lo avrebbe messo con le spalle al muro ma era curiosa di vedere quale sarebbe stata la sua reazione, puntando il suo sguardo dritto in quegli occhi cerulei. Citazione:Yoki:0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Narratore - 05-09-2014 11:58 AM Ruthgard alzò leggermente un sopracciglio e guardò prima Dua, poi Morgana; alzò quindi lo sguardo verso il soffitto, pensieroso, come per cercare un qualsivoglia indizio in quel soffitto di legno, quindi ritornò con lo sguardo sulle guerriere e parlò, sicuro. Direi di no, nessuna leggenda. O almeno, io di certo non la conosco. In questi posti siamo molto pratici, non c'è tempo per pensare a leggende o storie fantastiche; forse qualcuno c'è entrato, attirato da storie, come dici tu, ma io non ne sono a conoscenza. Il suo sguardo si fece sospettoso, quando lo spostò sul Morgana. E no, non ho mai detto che le prime persone fossero sparite nelle vicinanze di quelle catacombe. Queste vallate, questi passi di montagna sono enormi ed è difficile orientarsi senza conoscere la direzione precisa da seguire. Se quei ragazzi hanno scelto di fare una deviazione, io non ne sono al corrente, ma non lo credo. Gli unici che sono effettivamente spariti nelle vicinanze delle catacombe, sono quei due padri, che sono entrati senza voler attendere il vostro arrivo. Ruthgard pareva essere sincero agli occhi delle tre. Avrebbero avuto altre domande o sarebbero partite? Turnazione: Lachesi X Claire83 RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 05-09-2014 03:09 PM Dua pendeva letteralmente dalle labbra dell'uomo, seguì attentamente e con trepidazione i suoi sguardi immaginandosi diversi scenari catastrofici o meno, senza però venirne minimamente a capo. Cosa stava guardando sul soffitto? A cosa stava pensando esattamente, che lei era una beota bella e buona? In effetti aveva da poco fissato la Guerriera di difesa con occhi che Dua non seppe decifrare, per poi appunto osservare punti nella stanza che forse concedevano all'uomo di guardare attraverso il vuoto. Non pensava che ad importarle tanto fosse la storia del luogo ma l'attesa che Ruthgard stava imprimendo nell'attimo rendeva le sue prossime parole leggendarie, o quasi. "Dovrei rilassarmi" Pensò "Infondo era una domanda piuttosto sciocca". Attese dunque la risposta dell'uomo, cercando di apparire il più normale possibile, per quanto lei non fosse certo famosa per la sua faccia da cera; sorrise, senza sapere il perché. Alla fine, deciso, Ruthgard rispose lasciando a bocca asciutta Dua: non aveva niente da raccontare su quei posti, niente di niente. Con la scusa che fossero persone molto pratiche, probabilmente perché i loro pensieri erano ben più rivolti a come non soccombere al freddo inverno, dicevano di non aver mai perso tempo nel raccontarsi storie e leggende di quei luoghi; certo, le motivazioni erano valide ma a Dua parve comunque molto strano. Pensava che nelle Terre di Alfonse, ricoperte da un manto nevoso come quello, con castelli fatti di ghiaccio e boschi oscuri, tetri e specialmente congelati, le storie da raccontare fossero molte ed una catacomba antica nelle "vicinanze" di un villaggio era certamente una fonte di ispirazione degna per qualcosa di cui parlare la sera attorno ad un focolare. O così pensava la ragazza. Ad ogni modo, non sembrava affatto che la "carovana" di ragazzi fosse sparita nei pressi di tali catacombe ma come disse giustamente Ruthgard se avevano cambiato rotta o meno, solo gli Dei potevano saperlo; di certo i loro corpi non erano mai stati trovati a quanto ne sapeva lei, per cui era un bel mistero. La sparizione dei due uomini era l'unica cosa che potevano collegare alle Catacombe, per il resto potevano essere stati incidenti come tanti altri e le cause potevano benissimo essere diverse: forse uno yoma aveva a che fare con alcune sparizioni, forse per altre era stato qualche bandito di poco conto e forse era stata una bestia famelica e basta. Forse avrebbero persino potuto rivolgersi a qualcuno che non fosse il sindaco, che conoscesse meglio le vittime per farsi un'idea dei loro percorsi: se fossero più o meno soliti a lavorare in zona di quei luoghi oscuri e di morte che erano le catacombe. Dua non era comunque troppo convinta di voler continuare il discorso con il Sindaco, probabilmente a causa di quello sguardo lanciato a Morgana; non erano amiche, forse, ma infondo erano comunque compagne. Anche Angelica lo era e per quanto lei soffrisse molto delle preferenze che Kelsier e gli altri avevano per loro due, non poteva augurare loro del male. Poteva solo sperare di fare una bella figura. Con un sorriso cortese rivolto all'uomo disse: -Grazie per le informazioni.- Non aveva altro da chiedere, sicuramente non a lui, al limite avrebbe avuto tempo per parlare con le sue due compagne. "Speravo di capirci qualcosa in più con la sua risposta ed invece ci capisco ancor meno. L'unico motivo per cui sospettano di queste catacombe sono quelle due persone, e la cura che qualcuno ha avuto di quei luoghi, degli altri non si sa proprio niente! Eppure le catacombe sono il nostro unico indizio." In effetti, poteva essere stato un esploratore straniero ad aver riaperto le porte di quelle "tombe sotterranee": se loro del Nord erano troppo impegnati a sopravvivere anziché scoprire qualcosa sul conto di quei luoghi, non voleva dire che qualche straniero invece non avesse il tempo di fantasticare. Ma infondo, i suoi, erano pensieri più confusi che altro. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - La X di Miria - 05-09-2014 05:57 PM Spoiler (Click to View) Angelica dovette dare ragione a Ruthgard: non era certo che i primi scomparsi si fossero recati nelle vicinanze delle catacombe, erano semplicemente spariti, come il resto delle vittime. La gente di Fresendorf aveva scoperto quelle catacombe e le aveva giudicate sospette, perché l'entrata era stata ripulita e illuminata. Due uomini erano scomparsi là dentro e questo pareva essere l'anello di congiunzione tra le scomparse e le catacombe. Se veramente le cose erano collegate, le vittime precedenti potevano essere state portate là sotto. Ormai penso che il sindaco non abbia più nulla da dirci, non ci resta che esaminare queste catacombe e scoprire cosa c'è là sotto. Angelica però non accennò a parlare, pensando che forse Morgana avrebbe potuto avere qualche altra perplessità. Non voleva prendere decisioni al posto suo, perciò rimase in silenzio, fissando la caposquadra. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Claire83 - 07-09-2014 04:25 PM Pensato-Parlato Lo avevano tempestato di domande nella speranza di avere delle informazioni utili sulle catacombe ma in cambio avevano ottenuto solo dei sorrisi, una bevanda e delle risposte vaghe e poco utili. A Morgana, non piaceva interrogare le persone, ammesso che non fosse costretta a farlo. Non sapeva dire se veramente quell'uomo fosse ben poco informato sulle vicende che ruotavano attorno a quel luogo sperduto o se invece, volesse tener celata una verità che solo lui conosceva, ma rimanere ancora lì a fissare quell'uomo dagli occhi di ghiaccio non aveva più molto senso. Aveva però ottenuto la partecipazione di Dua e questo, non le dispiaceva affatto. Il sindaco, aveva inoltre assunto uno sguardo sospettoso nei confronti di Morgana, probabilmente per le illazioni che la guerriera stava facendo tramite la domanda che gli aveva fatto. Era andata oltre le parole dell'uomo biondo, dandone un'erronea interpretazione e questo, probabilmente, l'aveva leggermente irritato. Con una sola domanda, mi sono guadagnata tutta la sua diffidenza. Le altre due compagne pareva non avessero più domande da fare e non ne aveva da porre nemmeno lei. Aveva la netta impressione che quello che stavano per apprestarsi a compiere, era un salto nel vuoto. In quel caso, sarebbe stato più corretto dire "nel buio" ma erano solo degli stupidi dettagli. Si apprestò quindi a congedarsi, senza spendere ulteriori parole. è giunto per noi il momento di incamminarci, la ringrazio nuovamente per l'attenzione prestataci. In realtà avrebbe voluto dirgli che era stato davvero di poco, se non scarso aiuto per loro, ma la numero venticinque non si fidava di quell'uomo. Dietro quell'apparente maschera di cortesia ed ospitalità si celava qualcosa di misterioso e strano in lui. Dopo aver preso le torce, diede un'occhiata a Dua ed un'altra ad Angelica, invitandole a seguirla. Cominciò quindi il loro cammino verso le catacombe. Vide per l'ennesima volta la neve, regina incontrastata delle Terre del Nord. Notò come i suoi passi lasciassero via via delle orme nel terreno, imprimendo delle tracce del loro passaggio. Probabilmente, avrebbe nevicato e quelle orme sarebbero state ricoperte da altra neve. Chissà se lungo la strada avrebbero trovato dei segni del passaggio di coloro che si erano avventurati verso le catacombe. Magari avevano perso qualche oggetto durante il cammino. Tutto sommato, nonostante sentisse freddo e nonostante quella fosse una Terra in cui ricordi dolorosi le riaffioravano nella mente, trovava che la neve fosse veramente qualcosa di fantastico. Bastava una nevicata per cancellare ogni cosa. La neve in questo, era simile alla pioggia, aveva in sè qualcosa di purificatore. Avrebbe desiderato che ciò che la natura poteva fare su un terreno, potesse accadere anche nella sua mente. Purtroppo però, non ci sarebbe stata neve o pioggia alcuna, in grado di cancellarle i ricordi che la tormentavano. Continuò a camminare, guardandosi intorno e stando ben attenta a ciò che la circondava. Non era di certo un territorio ospitale quello ed ogni insidia avrebbe potuto nascondersi nell'angolo più impensato, inoltre non era da sola ed avrebbe dovuto prendersi cura anche delle guerriere al suo seguito. Avevano una spada, due torce ed una corda. Si chiedeva però se la luce di una torcia, sarebbe bastata a vincere l'oscurità che le attendeva. Citazione:Yoki:0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Narratore - 08-09-2014 01:10 PM Fortunatamente per le guerriere, l'Estate stava arrivando, quindi non furono colte da tempeste improvvise, seppur la neve presente fu sufficiente a non rendere il loro viaggio esattamente confortevole. Ci misero circa sette ore, in fondo erano Streghe dagli Occhi d'Argento, quando finalmente riuscirono a vedere in lontananza l'entrata delle catacombe, poiché illuminata da due torce accese. Le torce usate dalle tre guerriere stavano per spegnersi, ormai esaurite, ma erano servite allo scopo. Viaggiare di notte senza sarebbe stato... difficile. Ora comunque erano finalmente giunte alla loro destinazione, che si trovava a poco più di un centinaio di metri. Avrebbero avuto bisogno di un piano? O si sarebbero affidate alla loro naturale superiorità fisica rispetto agli esseri umani? D'altronde, c'è chi tra loro pensava che ci fosse un solo Yoma, chi pensava ce ne fosse un gruppo e chi addirittura aveva varato la possibilità che fossero dei semplici banditi, magari mercanti di schiavi, quindi nulla a che fare con i mostri che erano solite cacciare. Quale sarebbe stata la verità? L'avrebbero certamente scoperta, ma ora dovevano agire, sotto gli ordini della loro caposquadra. Turnazione: Claire83 Lachesi X RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Claire83 - 10-09-2014 04:56 PM Pensato-Parlato Camminarono per un bel po', dirigendosi verso le catacombe. Nonostante si trovassero nelle Terre del Nord, il tempo si dimostrò clemente nei loro confronti e non incapparono in nessuna tempesta improvvisa. Almeno quello, poteva decisamente confortare le tre guerriere. La strada però, era inevitabilmente disseminata di neve, cosa che non rese agevole il percorso. Tuttavia però, fu la neve stessa a distrarre Morgana dalle preoccupazioni che le affollavano la mente. La numero venticinque non aveva in mente un piano preciso, pensava piuttosto ad affrontare la situazione così come si sarebbe presentata, del resto era impossibile fare delle congetture senza prima aver scoperto cosa si celasse in quel luogo. Erano state fatte numerose supposizioni su chi potesse abitare quel luogo sperduto ma erano totalmente campate in aria. Il tempo impiegato per giungere alla meta sembrò interminabile, quando finalmente riuscì ad intravedere l'ingresso delle catacombe grazie alla luce delle torce che erano state apposte all'entrata. Le torce che erano state loro date stavano per spegnersi ma almeno le avevano guidate fin là. Se fino a quel momento era stato tutto così dannatamente semplice, se la neve l'aveva parzialmente distratta dal problema principale, ora doveva affrontarlo. Che fosse pronta o no, non importava, doveva inventarsi qualcosa e doveva guidare le altre due guerriere. Prima di cominciare a parlare, pensò a tutte le possibili soluzioni. La prima e la più vigliacca sarebbe stata indubbiamente quella di tornare indietro e rinunciare ad attraversare quel luogo così tetro; potevano precipitarsi dentro servendosi di quelle due torce rimaste all'entrata e conoscere finalmente il volto del nemico; potevano semplicemente aspettare che uscisse allo scoperto. Decise di optare per una via di mezzo. Entrare subito lì dentro senza uno straccio di piano sarebbe come andare al macello. No, non desidero assolutamente che ciò accada. Siamo i loro burattini, ma non fino a questo punto. Abbassò per un attimo lo sguardo per terra e subito lo rialzò. Poi, cominciò a parlare rivolgendosi alle sue due compagne. Siamo arrivate finalmente. Non ci resta che entrare ma prima di farlo, vorrei un attimo discutere con voi. Non sappiamo di che natura sia il nostro nemico e l'oscurità di questo luogo non ci sarà di certo favorevole. Forse, dovrei semplicemente fare la caposquadra di turno, comandarvi e spingervi ad entrare alla cieca, ma non è questo il mio obiettivo. Appunto per questo, qual è il vostro pensiero in proposito? Avete altre idee? Solo dopo che le avrò conosciute, prenderemo quelle torce e scenderemo dentro l'inferno. Restò in attesa di una loro risposta, stringendo l'impugnatura della sua spada. Citazione:Yoki:0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 12-09-2014 02:06 PM Citazione:-Discorso- Furono sette lunghe ore di viaggio, quasi interminabili, nella notte oscura e fredda del Nord; furono sette lunghe ore di viaggio in un luogo sospeso nel tempo che non aveva nulla di reale se non ciò che era finzione. Il candore della neve sotto ai propri piedi e l'oscurità della notte sopra la propria testa erano le uniche cose di cui parlare; quella volta celeste così opprimente schiacciava in terra tutto ciò che fosse dotato di un certo peso o chi fosse stato sprovvisto di ali per volare, e così le tre Guerriere dovevano marciare su quel terreno reso duro dalla notte con i piedi immersi nella neve ghiacciata. Dua aveva lasciato camminare per prime le due compagne, sicuramente a quelle due stangone non poteva dar fastidio che la neve arrivasse loro al polpaccio o meno per cui perché non lasciare che fossero loro ad aprirle la strada? Così, magari, non avrebbero notato il suo sguardo perso nel nulla; stava pensando e considerando così tante cose di quella natura pallida che aveva sotto di sé che non riusciva in alcun modo a focalizzarsi su una sola questione. Era giunta alla conclusione che quei luoghi fossero pieni di esseri albini come loro Guerriere, quindi si chiese se anche gli yoma di quei posti avessero la pelle chiara come la loro... Non che servisse particolarmente loro, vista la loro straordinaria capacità di mimetizzazione. Da qui Dua si chiese perché l'Organizzazione avesse stabilito la propria base operativa nei aridi deserti dell'Est anziché nei non così tanto aridi deserti di ghiaccio del Nord; magari se avessero deciso così nei tempi che furono, probabilmente anziché portare il nome di Streghe dagli Occhi d'Argento sarebbero state chiamate come le Fate dei Ghiacci. O perché no, le Streghe dei ghiacci; sempre più poetico di quei nomignoli che venivano affidati quotidianamente loro. A metà del tragitto la Guerriera incespicò nella neve dura, in modo un po' goffo, ringraziando le divinità celesti per essere stata lei a chiudere la coda del gruppo in modo che nessuno potesse notarla più di tanto. Insomma, probabilmente sì, ma meglio accorgersi in ritardo di ciò che era successo che vedere l'intera sequenza del disastro. E fu in quel momento, in cui si ritrovò più sottosopra che mai, che finalmente la ragazza vide il cielo del Nord a cui non aveva mai prestato la benché minima attenzione, fino ad allora. Si rialzò con un po' di fatica, dapprima saggiando l'inconsistenza materiale della neve che eppure l'aveva fatta cadere, e poi fissò il cielo che qualche ora prima aveva accusato di "inchiodarla a terra". E lo vide, scuro e temibile, eppure magnifico; quella coperta nera come catrame era bucherellata, e non poco, da centinaia di piccoli soli e di certo Dua non sapeva come altro definirli. Se la notte non fosse stata così scura probabilmente il luccicare delle stelle non sarebbe risultato così affascinante, tanto da riflettersi negli occhi argentei e spalancati della Guerriera. Alcune di quelle stelle, di quegli astri magnifici e potenti, era come se emanassero una sorta di nebbia nel quale celarsi e risplendere più forte; e Dua realizzò quanto magnifica fosse la loro esistenza, perenne senza ombra di dubbio. Eterna e scintillante come il cristallo. Ovviamente la ragazza non poté rimanere a lungo ad osservare quei piccoli punti illuminati che rischiaravano man mano le tenebre in eterno perché la loro marcia dovette continuare. Durante tutto questo immane tragitto accompagnata solo dalla flebile luce di una torcia, Dua divenne sempre più distante con i pensieri; sempre meno venali e diretti alla realtà materiale di ogni giorno e sempre più astratti. Se il mondo che stavano vivendo non fosse altro che la finzione, se ciò che stava sopra la loro testa non fosse il cielo ma la terra? Allora loro stavano camminando a desta in giù, sul territorio che altre persone sognavano la notte. E se invece quello fosse stato solo uno dei tanti strati? Insomma, se ciò che vedeva e che considerava come cielo non fosse stato altro che un'immagine riflessa; se ciò che lei credeva cielo fosse stata la superficie d'acqua, lei sarebbe stata come il pesce che guardava verso l'alto credendo che ciò che ci fosse più in alto fosse il cielo e la fine. Infine, quanto avrebbe preferito essere una stella anziché ciò che era in quel momento? Una stella era perfetta e bella, unica ed indimenticabile; le generazioni passate e future avrebbero alzato lo sguardo in cielo e avrebbero visto lei, con ammirazione e soggezione come stava facendo essa stessa in quel momento. Invece era intrappolata in quelle spoglie mortali per sempre, o meglio, per poco; poi di lei sarebbe rimasto un vago ricordo, forse il nome, ed alla fine sarebbe sparito anche quello con poco da raccontare. Le vite sarebbero continuate e che lei fosse esistita o meno, non sarebbe importato più a nessuno; come se lei non fosse mai nata. Ed in effetti 20 generazioni più tardi di lei non si sarebbe saputo nulla, anche se di ciò lei non ne era ancora a conoscenza. "Cosa devo fare?" Giunsero in prossimità delle Catacombe, non seppe che ore del giorno o della notte si fossero fatte ma fu come risvegliarsi da una visione di tristezza infinita; le parole di Morgana giunsero lentamente al suo cervello, e faticosamente cercò di assimilarle. Non rispose subito, osservò prima un punto fisso del terreno imprecisato mentre con la mano destra reggeva ancora la torcia ormai esaurita, e poi andò ad osservare l'entrata della Catacomba. Ripercorse mentalmente le parole di Morgana, cercando di concentrarsi perché diamine: non voleva la prendessero per una svitata. "...Il nostro pensiero in proposito?" Pensò, tra sé e sé. "Dargli fuoco. Alla fine a queste persone non importa un accidente delle tombe di queste persone." Era una cosa a cui aveva pensato anche nell'ultima missione, certo il pozzo era umido per cui non avrebbero attecchito le fiamme la in una catacomba piena di lini funerari magari sì. "Non penso sarebbero d'accordo Morgana ed Angelica, alla fine potrebbe esserci un umano laggiù." Alla fine ripensò a quel poco che aveva considerato prima, sulla sua gracile esistenza; di quelle persone non sarebbe rimasto altro che quelle tombe, dargli fuoco forse era irrispettosa come cosa. "E non è detto che prendano fuoco." Sospirò, e disse la sua apertamente. -Non sono potuta entrare nel Pozzo armata delle mie armi e della mia armatura perché il luogo era angusto e buio ma qui si tratta di catacombe. Uhh, forse non ho bene in mente cosa sia una Catacomba ma immagino sia un insieme di tombe con abbastanza spazio per impugnare la nostra spada e beh, muoversi. Infondo non dovevano farci rituali mortuari?- Chiese, perplessa con tono di voce un po' basso e scaramantico. -...Ad ogni modo non è detto che al suo interno non ci siano fonti di illuminazioni.- Indicò le torce che illuminavano l'entrata, rendendo chiaro ciò che lei intendeva dire. -E poi le nostre stanno per finire, quelle sembrano ancora in buone condizioni, che strano eh? Le cambieranno?- L'unico modo per scoprirlo sarebbe stato avvicinarsi ma Dua non aveva la minima intenzione di farlo, specialmente non era troppo entusiasta all'idea di combattere ad ogni costo. Pensò alla fine che forse avrebbe potuto avvertire delle tracce di Yoki se si fosse concentrata abbastanza ma non si sentiva una cima in quell'arte, per quanto non fosse estremamente scarsa, semplicemente era insicura. -Potremmo avvertire tracce di yoki, così... Se proprio dovessimo entrare, almeno sappiamo cosa ci aspetta. Se, ci aspetta.- Sospirò, un po' delusa dal nulla cosmico che aveva nel cervello. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - La X di Miria - 12-09-2014 11:53 PM Spoiler (Click to View) Avventurarsi di notte non era il massimo; avventurarsi di notte tra neve e spuntoni di roccia fredda ancora meno. Il suo cuore era rimasto a Fresendorf, in mezzo al calore e alla vita delle sue strade. Ripescò dalla mente le immagini di quel villaggio, ma non riuscirono a scaldarla molto. Era gelata dentro, la stessa sensazione di quando era arrivata. Tenne gli occhi fissi su Morgana, ipnotizzata dalla chioma ancheggiante della sua torcia. Avvertiva sulla guancia i tiepidi baci che venivano dalla sua e immaginò che fossero dei tentativi per consolarla. Non poté non sorridere: faceva davvero pensieri strani, alle volte. Dopo ore passate ad affondare nella neve, Angelica scorse due luci segnare il buio davanti a loro: a quanto pare erano arrivate. Ascoltò le sue compagne con la solita inquietudine appiccicata addosso: starsene ferme a discutere in mezzo alla neve, con un venticello che le passava sul collo e le torce finite la faceva sentire sperduta. No, non è questo il momento di abbattersi: bisogna tenere gli occhi aperti e dimostrare di meritare il proprio grado. Io suggerirei di lasciare le torce al loro posto: come ha detto Dua, è probabilmente che ce ne siano altre all'interno, ma soprattutto non sappiamo se il nostro nemico sia dentro o fuori. Se tornando non trovasse l'entrata a posto, intuirebbe subito la nostra presenza e potrebbe sorprenderci alle spalle. Meglio non dargli un ulteriore vantaggio. In secondo luogo, è impossibile mettere a punto un piano. Purtroppo non sappiamo nulla di queste catacombe e le informazioni sul nostro nemico sono molto vaghe: l'unica cosa è restare unite. Sempre. È il nostro unico punto di forza al momento, teniamocelo stretto. Detto ciò, non so cosa aspettarmi, se uno Yoma o degli umani, ma propenderei più per lo Yoma: un posto simile è l'ideale per nascondersi e mangiare in pace. Certo, potrebbe essercene anche più d'uno. Accennò un sorriso a Dua. Meglio controllare. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Narratore - 15-09-2014 01:45 PM Morgana ascoltò le parole delle due compagne senza dire una parola. Prima che desse l'ordine, tuttavia, Angelica si accorse che una chiara traccia di Yoki era presente tutt'attorno e veniva con certezza dalle catacombe. Dua aveva sentito qualcosa di strano, ma non ne era stata sicura quanto Angelica. Quindi Morgana, senza più ripensamenti, diede l'ordine di entrare. ~ Mentre si avvicinavano, Angelica percepì chiaramente uno Yoki all'entrata delle catacombe. Quella che pareva una persona uscì, notò quasi subito le tre guerriere e corse dentro immediatamente, senza dare tempo di reagire a nessuna di loro. Erano state scoperte, come avrebbero reagito? Turnazione: X Lachesi Claire83 RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - La X di Miria - 15-09-2014 10:30 PM Spoiler (Click to View) Angelica si concentrò in direzione del loro obiettivo e avvertì una traccia di yoki, fin troppo bene. Sento qualcosa, viene da là. Indicò decisa le catacombe, tenendo gli occhi sbarrati sull'entrata. Morgana ordinò di avanzare e Angelica rimase concentrata sulla traccia percepita: possibile che avessero teso un'imboscata proprio sulla soglia? La sua percezione captò qualcos'altro. Uno yoki questa volta. Angelica si bloccò e una figura comparve all'entrata: si guardò attorno e le riconobbe, per poi scomparire all'interno delle catacombe. Angelica afferrò la spada, un impeto le salì dalla pancia e le si propagò in tutto il corpo, ma si fermò, un istante prima di precipitarsi all'inseguimento. Lasciamolo andare. Corrergli dietro sarebbe un suicidio. Se l'avessero fatto probabilmente si sarebbero divise e perse, mettendosi in trappola con le loro stesse mani. Il fatto che le avessero già scoperte la irritava, ma d'altra parte non avrebbero certo potuto contare sulla sorpresa: per farlo bisognava avere un piano, e per avere un piano bisognava avere informazioni, cosa che a loro mancava. A quanto pare ci ha scoperte, ma non vale la pena agitarsi troppo: era impossibile sperare di sorprendere un nemico di cui non sappiamo quasi nulla in un luogo del tutto sconosciuto. Guardò le sue compagne, decisa. L'importante è avanzare unite e con cautela: se non altro, anche noi ci siamo accorte di lui. Sarebbe stato molto peggio se ci avesse scoperte all'interno, senza che noi ce ne rendessimo conto. Ora sappiamo cosa aspettarci. Citazione:Yoki: 0% RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 16-09-2014 02:06 AM Dua fu molto contenta del fatto che Angelica appoggiasse la sua idea di controllare e analizzare l'entrata tramite la Percezione, questa però non produsse risultati degni di nota. Non con Dua, almeno, era come se qualcosa le avesse fatto venire la pelle d'oca ma non aveva idee precise riguardo ciò che stava succedendo o meno; era solo molto inquieta e la felicità provata poco prima scomparve nell'angoscia. Certamente l'ultima cosa che poteva fare era scordarsi che in quei luoghi la morte aveva banchettato con le carni degli uomini stolti che si erano aggirati per quei luoghi oscuri e maledetti. "Cavolo, dobbiamo proprio entrare!" Pensò, quando Morgana fece cenno di avvicinarsi e avventurarsi in quei luoghi scuri. Era stata in un pozzo prima, luogo certamente più angusto di quello, eppure per quanto anche il Pozzo fosse stato pieno di cadaveri non doveva essere stato un luogo per custodire i morti, le catacombe che lei sapesse sì! Un po' i fantasmi le facevano ancora paura infondo, si convinse che la sensazione di inquietudine che stava provando fossero dunque timori infantili eppure quando Angelica dichiarò di aver avvertito qualcosa, Dua sobbalzò. Prima di tutto le parve assurdo che quella ragazza avesse avvertito qualcosa mentre lei no, solo vaghe impressioni, seconda cosa cos'è che stava avvertendo davvero?! Preoccupata, e spaventata a dire il vero, portò subito la mano sull'elsa della spada e la strinse forte senza tuttavia estrarla. Con un profondo respiro cercò di calmarsi e di non lasciare che i nervi le saltassero all'aria facendo cose stupide. Poi, il "peggio", si realizzò: qualcuno le aveva viste, Dua ebbe appena il tempo di studiare le sue forme, poi quello fece per fuggire; senza nemmeno pensarci estrasse la spada e fermamente convinta di non poterlo lasciare andare senza nemmeno provare a fare qualcosa, fu sul punto di inseguirlo senza ritegno. Fu subito però fermata dalle parole di Angelica, tanto sagge quanto irritanti per lei in quel momento; spostò freneticamente lo sguardo dalle sue due compagne all'entrata del luogo ricordandosi gli accenni di quello stesso giorno, della possibilità che al suo interno ci fossero più Yoma. L'idea la atterrì ancora di più. -C-cosa?!- Disse lei, un po' irritata. -Vuoi lasciarlo andare, così dirà ai suoi amichetti quante siamo?- Sbuffò, ormai era andato; abbassò la guardia e traendo un profondo respiro cercò di reprimere tutte le sue emozioni fatte di paura ed ansia per cercare sicurezza nel pezzo di ferro che stringeva tra le mani. Era sopravvissuta a situazioni ben peggiori e chissà per quanti anni aveva convissuto con uno Yoma! -Ok- Disse, rinfoderando l'arma con tono più o meno tranquillo. -Credo che sia andato, ad ogni modo...- Cercò di guardare il lato positivo della cosa, come fece Angelica. -Sì, lo abbiamo visto... E qualcosa infondo lo sappiamo: a quanto pare gli facciamo paura!- La sua voce non era gioiosa ma sollevata, in un certo qual modo, quello sì; eppure quella momentanea scintilla di positività si cancellò dai suoi occhi e ripensò alla frase che aveva appena detto. Aveva paura, come il "suo" Yoma e come lei e loro erano lì per uccidere qualcosa che provava i sentimenti di un qualunque umano, non era assurdo? Inspirò profondamente, soppesando l'importanza delle sue prossime azioni. Citazione:Yoki: 0% |