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TEST Manhunt [Anonimo] - Versione stampabile

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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 03-04-2015 10:42 PM


Sebastian non riceve risposta, Artemisia fu molto accorta e dunque decise di non non agire se non in seguito a situazioni inaspettate o diretti e precisi ordini del suo superiore... Il quale dormiva, ovviamente, ma lei non lo svegliò neanche o semplicemente non pensò nemmeno di chiedere.
Per cui non accadde nulla.

O quasi. 
Circa 30 minuti dopo che il prigioniero (esausto) aveva fatto la sua richiesta, Artemisia poté notare con la coda dell'occhio alcuni movimenti intorno alla piazza ma non riuscì a identificare nulla.
Certo, era molto tardi e forse il sonno le stava giocando un brutto tiro ma cosa avrebbe fatto ora?


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 06-04-2015 10:05 PM

Artemisia rimase immobile quasi stupefatta nel vedere che i lamenti del prigioniero non avessero svegliato il suo superiore. Decise quindi di  rimettersi in guardia vista la ''tranquillità'' nella stanza. Per un po' di tempo non vide nulla e più il tempo passava e più la stanchezza si faceva sentire: non era più umana ma ciò non equivale ad una totale immunità alla fatica. Eppure improvvisamente gli parve di vedere delle ombre indistinte nella piazza. Artemisia si strofinò gli occhi, si morse leggermente la mano per distogliere qualsiasi segno di sonnolenza e decise di vedere meglio la situazione appoggiandosi al muro vicino al bordo della finestra per evitare di essere vista. Guardando meglio si sarebbe fatta un'idea se fossero oggetti della sua fantasia o no; se fossero stati  reali avrebbe valutato il numero e la loro direzione. Ella già capiva che se tali ''ombre'' fossero  dirette verso di loro e  fossero tante, avrebbe risvegliato gli altri per andarsene, se la situazione l'avresse permesso.

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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 08-04-2015 11:22 PM

Più che ombre Artemisia distinse nell'oscurità della notte dei movimenti, confusi ed indistinti; erano reali? Erano allucinazioni? 
Forse il sole del deserto aveva picchiato troppo sulla sua testa quel giorno e, se così fosse stato, figurarsi per il prigioniero che poco prima aveva ignorato.

Ad ogni modo, ancora una volta, queste "ombre" così in lontananza non sembravano avvicinarsi né allontanarsi. Semplicemente cambiavano di "posto", ogni dieci o cinque o dodici minuti, a cadenze temporali non precise (poco ma sicuro), semplicemente... C'erano ma non si capiva né cosa fosse, (un animale in cerca di cibo? dei banditi?) né cosa volesse ma non sembrava intenzionato a farsi scoprire come se...
...Come se sapesse che qualcuno lo stava osservando.

Una cosa era chiara, Artemisia doveva prendere una decisione presto o tardi che fosse e non ignorare ciò che stava accadendo come aveva fatto fino a quel momento.


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 11-04-2015 08:21 PM

Parlato
Pensato


Rimanendo attaccata al muro e sporgendo pian piano la testa fuori da quella sottospecie di finestra, Artemisia guardò con attenzione la piazza cercando di identificare maggiormente queste ''ombre'' o visioni frutto della sua immaginazione. Benché ai suoi occhi era impossibile distinguere qualsiasi tipo di forma, la novizia poté scorgere distintamente strani movimenti, caotici e disordinati. Per un attimo credette che tutto questo fosse frutto della stanchezza o del caldo che probabilmente stravolse il prigioniero; eppure il suo istinto le disse che tutto ciò era reale, e non era nulla di piacevole. Non distogliendo lo sguardo dalla piazza, Artemisia rifletté incessantemente sull'eventuale piano d'azione, valutando attentamente le informazioni in suo possesso e prevedendo le possibili conseguenze di ciascun suo piano:
'' Constatando che ciò che ho visto non è un'illusione ci sono due possibilità: o è un branco di animali affamati che vagano in cerca di cibo e forse sono stati attirati dal fumo. Se fosse così del fuoco e questo spadone sono più che sufficienti per scacciarli. Oppure. . . . è un gruppo di banditi che forse notò il fumo o anche prima. Se non erro l'uomo in nero avvisò sulla pericolosità di questa zona proprio causa banditi. E questa sarebbe l'eventualità peggiore. Tecnicamente ci sarebbe un'altra possibilità, ma non percependo nulla di strano per ora la scarto. Inoltre quei movimenti. . . . . sembra quasi che ci stiano osservando, pronti a colpire qualora siano pronti.'' rifletté la novizia mantenendo sempre lo sguardo fisso. Una persona normale in tali situazioni sarebbe agitato; respiro veloce e le pulsazioni brevi e frequenti. Ma per coloro che vissero fianco a fianco con la morte fin dalla tenera età, abituati a combattere, a rialzarsi e a imbrogliare è diverso: il suo respiro era regolare; il cuore calmo dal ritmo quasi rilassante; il suo volto liscio e impassibile: nessuna vena di preoccupazione scomponeva quella fredda maschera inespressiva. Ormai ella aveva capito da tempo che lasciarsi sopraffare dalla paura equivaleva a morte certa: il controllo delle proprie emozioni e un'attenta analisi della situazione erano la chiave della sopravvivenza.
'' In ogni caso è saggio andarcene di qui. Se fossero veramente banditi in attesa di agguato rimanere qui sarebbe la nostra tomba: solo io posso combattere. Il ladro è fuori discussione: potrebbe sfruttare la situazione per scappare e addio missione; il coniglio nero. . . . . Per non parlare che ci superano di numero e ciò non aiuta. Però questa apparente stasi. . . .'' 
Improvvisamente Artemisia ebbe un'idea, capace di deformare il suo viso imperturbabile: un'improvviso ghigno maligno si scorse nel suo volto, quasi divertita dalla sua idea.
'' Se è ciò che penso, non si muovono perché hanno capito di essere stati scoperti e stanno pensando sul da farsi monitorandoci nel frattempo. Agire in fretta è vitale. . . e nella maniera più improbabile o assurda così da sorprenderli''.
Con questi pensieri decise che era il momento di svegliare i due uomini e svelare il suo bel ''folle'' piano. Così si avvicinò al suo superiore e disse:
- Si svegli signore. Abbiamo compagnia. Dobbiamo andarcene subito. Ho un piano quindi mi ascolti con molta attenzione-


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 14-04-2015 04:44 PM

La mente di Artemisia è tempestata di idee e ipotesi, è un calderone in eruzione di idee; alla fine sorride con un "ghigno malvagio" e ha pronto un piano da attuare.
Sveglia l'Uomo in Nero il quale la fissa perplesso.
Dunque quello che la sua testa aveva realizzato era che avevano compagnia e che lei aveva un piano.
Quale? 
Non lo disse, si limitò a quella breve introduzione; tanti pensieri e poche parole, non sempre un pregio.

Dunque? Dillo senza perdere altro tempo, no?


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 17-04-2015 03:40 PM

Parlato



- Io attirerò la loro attenzione, così da permettere a lei e al prigioniero di uscire di qui indisturbati. Tuttavia prima di scappare, vorrei che lei andasse verso il carro ma non per salirci e fuggire: vada lì per imbizzarrire il cavallo così che scappi possibilmente verso di me. Con il buio e un po' di fortuna loro, o quasi tutti, seguiranno il carro o rimarranno indifesi. Useremo quel diversivo per scappare: appena il cavallo impazzito partirà lei vada subito  subito nel palazzo qui dietro; non immagineranno che dopo tutto questo trambusto noi rimarremo qui. Io poi vi raggiungerò appena potrò; è vitale che non vi facciate vedere. Se c'è qualcuno vicino al carro, senza farvi vedere lanciate verso il cavallo qualcosa di appuntito. Qui troverete ciò che vi potrebbe servire. -
Guardandolo dritto negli occhi Artemisia espose interamente il suo piano; ella fissò appositamente il suo superiore con l'intenzione di fargli capire che non solo era seria, ma che era poco propensa a sentire stupide obiezioni. La novizia sapeva perfettamente che il suo superiore non era un esempio di coraggio; bisognava ''motivarlo'' in modo che il piano funzionasse. Così ammorbidì il suo volto, pensò accuratamente le parole che avrebbe usato e disse:
- Comprendo che possa sembrare un piano troppo complicato, ma rifletta: scappare con il prigioniero desterebbe la loro attenzione visto che ci sorvegliano. In superiorità numerica e con un tale peso ci troverebbero e ci ucciderebbero. Inoltre mi è stato ordinato di non uccidere alcun essere umano, e ciò non va a nostro favore.  E poi - continuò Artemisia abbassando la voce e adottando una tonalità di voce più calma e rassicurante - se farete come ho appena detto, lei praticamente salverà la vita a tutti noi. Quindi IO vi dovrei la vita e dovrei fare QUALSIASI cosa per ripagare tale debito. -
Artemisia smise di parlare. Il silenzio calò immediatamente e il tempo sembrò fermarsi. Lei non smise mai di fissarlo, con l'intenzione di decifrare le sue intenzioni. Ma il silenzio si interruppe quando Artemisia  si inginocchiò leggermente con una gamba e chinò il capo, come un cavaliere che si inginocchia davanti al proprio re. 
- Come avete saggiamente detto non c'è tempo da perdere. Datemi l'ordine.- disse con voce grave Artemisia, in attesa di vedere i risultati sperati.


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 21-04-2015 06:46 PM

E hai capito che sono in maggioranza numerica da cosa? Disse lui perplesso, alzandosi e ripensando velocemente al piano della ragazza.
Doveva ammettere però che tra i due quella con i sensi più attenti fosse proprio Artemisia.

Sospirando svegliò il prigioniero indicandogli di fare silenzio e di lamentarsi poco, spiegandogli in poco tempo cosa avrebbe dovuto fare (seguirlo e stare zitto fondamentalmente, nonostante le escoriazioni che si era procurato durante il viaggio) ed infine aspettò che Artemisia mettesse in pratica il suo sofisticato piano per fuggire.
Non aveva idea di come la ragazza avesse intenzione di fare da diversivo per cui, prima di correre verso il carro, aspettò il momento più propizio per far scappare il cavallo.

Con un cenno silenzioso indicò dunque alla ragazza di agire.


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 24-04-2015 04:24 PM

Parlato
Pensato


Con riluttanza il suo superiore accettò il sofisticato piano di Artemisia.
''Bene. E questo è concluso.'' pensò gioiosamente la novizia '' E adesso. . . . si comincia.''
Ma prima di cominciare doveva dire un'ultima parola al suo superiore:
- Qualora nessuno risponda alla mia provocazione, per favore vada celermente qua dietro come stabilito. Io vi raggiungerò quando sarò sicura di non essere scoperta. E adesso . . . . vado a presentarmi. Appena mi si avvicineranno, gli presenti il bel regalo. -
Non appena l'uomo in nero diede l'ordine, Artemisia uscì dalla porta senza perdere tempo. Con passi brevi ma costanti si allontanò dall'uscio della porta inoltrandosi nell'oscurità. La situazione era tesa; la notte fredda e l'aria pesante. Artemisia allertò tutti i sensi vista la pericolosità della situazione: doveva cogliere ogni piccolo movimento se voleva sopravvivere. Dopo poco smise di camminare, raschiò la voce e disse:
- Dunque, so che siete qui vicino. Non so cosa volete ma credo che sia arrivato il momento di presentarsi! -
E con questa bella presentazione  Artemisia rimase in attesa, preparandosi spiritualmente per ogni evenienza, imprevisti compresi.


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 27-04-2015 12:53 AM

Ma Artemisia si era davvero preparata al fatto che potesse anche non succedere  proprio un bel niente?
Silenzio tombale, anche il vento pareva essersi fermato, ad osservarla vi erano solo i miliardi di piccoli occhi creati dalla sabbia del deserto; non succedeva davvero niente...
...Strano eh?


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 29-04-2015 09:35 PM

Pensato.

Nulla. In quei minuti che parevano eterni non stava succedendo nulla. Nulla aveva risposto alla sfida lanciata da Artemisia. Non c'era nulla: solo lei, rovine spettrali, una notte stellata e sabbia. La guerriera non poteva certo nascondere la sua irritazione: aveva considerato varie possibilità, vari epiloghi di questo scenario; purtroppo per lei si è verificato quello che temeva di più e quello che la infastidisce di più.
''Calma: ragioniamo.'' meditò Artemisia non lasciandosi sopraffare dall'inquietudine. ''Questo silenzio potrebbe significare che in effetti tutto questo fosse il frutto della stanchezza e dell'immaginazione. Eppure mi sembrava così vero. Oppure. . . . . ''
Un'istante. In quell'istante ad Artemisia balenò un'altra possibilità, decisamente poco confortevole.
'' E se invece non avessero risposto per non farsi scoprire? Che ci stiano ancora osservando? Oh peggio. . . . Potrebbero aver aspettato che io mi allontanassi così da scontrarsi contro quei due indifesi. Uhm. . . . venendo qua non ho percepito nulla e loro due ormai si saranno spostati.''
Dopo aver riflettuto artemisia capì che doveva prendere subito una decisione e assumersi le sue dovute responsabilità. Fece un bel respiro; rinforzò le sue convinzioni e lentamente tornò indietro, camminando nel modo più naturale possibile.
'' Qualunque sia la circostanza devo tornare indietro. Mi assicurerò che loro due siano nel posto stabilito. Dopo essermene accertata girerò la zona limitrofa per accertare la presenza. Devo fare attenzione che nessuno mi segua o mi veda. Devo fare sembrare il tutto come un normale giro d'ispezione; così da evitare che vengano compromessi loro due. Se tutto ciò non è frutto della mia immaginazione, dovrò stare molto attenta ed evitare stupidi errori.''


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 07-05-2015 06:01 PM

La pace a volte è più fastidiosa del caos e del movimento, mette a dura prova la pazienza delle persone ma per fortuna Artemisia è cauta, logica nei suoi modi di fare; quindi decide di allontanarsi con fare disinvolto e naturale verso il punto di ritrovo, in lontananza però si ode un certo eco: il nitrito del cavallo.

Ci avevano messo un po' a mettere in pratica il piano che aveva ordinato lei ma era stato fatto, avevano sbizzarrito il cavallo e il carro era partito creando un suono fastidioso per le strade della città sepolta.
E ora, quel suono ne attira degli altri...



Citazione:Rinnovo le mie più sentite scuse per l'abissale ritardo, e per la scarsa qualità del post.



RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 10-05-2015 02:27 PM

Pensato
Parlato


Artemisia camminava tranquillamente verso il punto di ritrovo, convincendosi mentalmente di aver preso le scelte giuste; un modo semplice per rimaner tranquilla senza farsi prendere dal panico. Tuttavia il suo passeggiare venne interrotto da un rumore, un eco; come un sasso che cadendo infrange l'immobilità dell'acqua tale eco ruppe improvvisamente il silenzio di quella lunga notte. Ad Artemisia non ci volle molto per capire che cos'era: era il nitrito di un cavallo imbizzarrito.
''No. . .'' pensò Artemisia mordendosi il labbro '' dovevano farlo solo se qualcuno avesse risposto alla mia provocazione. Ah temo che sia colpa mia: avrei dovuto essere più chiara. Tsk. . . . così imparo a non capire che non tutti ragionano come me. ''
Ma la solitaria cadetta non aveva tempo per arrabbiarsi; poco dopo tale rumore sgradevole aveva attirato altri suoni: suoni indistinti, irriconoscibili dovuti alla distanza. Il voltò seccato di Artemisia cambiò d'un tratto: il suo volto ora mostrava un'emozione che da parecchio tempo non provava: lo stupore. Dopo attimi che sembravano eterni ella chinò leggermente il busto,mise  le mani davanti alla bocca nell'atto quasi di impedire che uscisse qualcosa dalla bocca, come uno in procinto di vomitare. Ma Artemisia non stava male, tutt'altro: stava ridendo. Dopo così tanto tempo ella rideva, e stava facendo di tutto per contenere tale improvvisa e inspiegabile gioia.
- Ahahahahaha! è proprio vero che le cose inaspettate sono sempre quelle più gradite! Stento a crederci. . . . ahahahahah - disse al cielo Artemisia incapace di trattenere la gioia.
Pian piano riacquistò il controllo, benché nel suo volto c'erano ancora i segni della risata.
'' Beh: pare che abbiano accettato l'invito: evidentemente sono di gusti difficili. E adesso'' rifletté Artemisia pensando alla prossima volta '' se fossi in loro cercherei di individuare da dove il cavallo è partito e le probabilità che li trovi non sono poche. Ma  non si aspetteranno di essere seguiti o attaccati. . . . Si credo proprio che andrò a vedere: li pedinerò senza farmi vedere e valuterò quanti sono. . . . e cosa sono. Forse è il momento di allertare tutti i miei sensi: compreso questo 'nuovo senso' ''
Con questa decisione Artemisia si diresse verso l'origine di quei suoni con l'intenzione di valutare la situazione: procedette piano ma costante, con tutti i sensi allertati, percezione extrasensoriale compresa.


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 12-05-2015 11:52 PM

Quando Artemisia giunse sul luogo da cui aveva udito provenire i suoni, i quali nel frattempo si erano misteriosamente placati, trovò solo il cadavere insanguinato dell'Uomo in Nero che stringeva in mano una spada altrettanto insanguinata.
Poco più in là vi erano le manette di Sebastian a terra, segno che si era liberato ma del suo corpo nessuna traccia; almeno non si poteva dire che l'uomo in nero non avesse combattuto fino alla fine...

Ad ogni modo ora non c'era più nessuno in quella via, evidentemente Artemisia trovando di sollazzo la scena aveva perso ben più tempo di quanto avesse potuto permettersene ma non era il momento di deprimersi.
Doveva scegliere cosa fare, cosa pensare, come agire.
Aveva intenzione di provare a cercare Sebastian? Se sì, in che direzione sarebbe andata: nella via a destra, verso il luogo del loro ritrovo, o a sinistra verso la duna?
Oppure sarebbe tornata dove tutto aveva avuto origine, nella piazza con il pozzo? 


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 15-05-2015 08:48 PM

Parlato
Pensato


Non impiegò molto tempo a raggiungere l'origine di quei rumori, benché ciò che vi trovo fù del tutto inaspettato per la novizia: lì vi giaceva l'ennesimo ammasso di carne morta umana cioè l'uomo in nero. 
'' Tsk. Decisamente lontano dal punto di ritrovo: temo proprio che nel mio piano ho sopravvalutato le sue capacità. Ma anche'' pensò Artemisia mentre il suo sguardo volse verso le manette a terra. '' ho sottovalutato il ladro. E bravo fuggitivo.''
Subito si accorse che pure la lama dell'uomo in nero era insanguinata: ciò significò per lei che forse il suo aggressore era ferito.
'' Male. La morte di questo inetto aggrava molto la mia posizione. Un errore del genere temo che equivalga a morte certa. Dovrei scappare? Uhm. . . . Farei una vita da fuggiasca e temo che prima o poi mi prenderebbero e mi ucciderebbero. Uff. . . . Che si fa?'' rifletté la novizia cercando una soluzione a questo grosso dilemma '' Se riuscissi a completare la missione forse ci sarebbe una piccola speranza. Di sicuro verrò punita, ma non tornando a mani vuote forse mi salverà la vita.''
Decisa a sfidare una sorte decisamente avversa, Artemisia dette un'ultima fredda occhiata alla scena prima di decidere quale direzione prendere.
'' Lama insanguinata vuol dire aggressore ferito; ciò significa che non può essere andato molto lontano, che sia Sebastian o qualcun'altro. Forse cercherà un riparo per riposarsi e leccarsi le ferite. Uhm. . . . meglio andare verso il pozzo: se è un moribondo andrà verso l'acqua. . . e non so perché ma lo reputerei un bello scherzo del destino trovare il, o i responsabili dove è cominciato tutto.''
Senza più indugiare Artemisia ritornò dove tutto cominciò con passo deciso e cauto, poiché non sapeva cosa avrebbe trovato sospirando parole oscure al vento:
- Pare proprio che sia destino dei vivi andare avanti verso l'ignoto. -

Il suo sguardo era rivolto per terra non per lo sconforto, ma per cercare eventuali tracce di sangue così da poter localizzare meglio il fuggiasco ferito. 


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 17-05-2015 10:50 PM

Per quanto l'idea di seguire le tracce di sangue fosse buona, Artemisia non considerò la scarsa visibilità che la notte cieca del deserto forniva ai suoi occhi e l'ambiente sabbioso di gioco, mobile ed imprevedibile, eppure anche se con notevole difficoltà riuscì a vedere qualche pozza di dimensioni piuttosto grandi fino a raggiungere un corpo.
Un cadavere, più che un ferito, di un uomo che lei non aveva mai visto prima; aveva una profonda ferita da taglio nell'addome ed era morto affogando nel suo stesso sangue... O quasi.
Non era certo se fosse in quel luogo perché alla ricerca di qualcosa (del pozzo in questo caso) o semplicemente perché si fosse messo a correre disperato pregando per la sua vita.

Ad ogni modo, una cosa era certa: una volta tornata al pozzo non aveva più alcun indizio su dove proseguire; di tutte le strade aveva scelto la più sterile ed era stata una grande perdita di tempo...


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 20-05-2015 06:20 PM

[Immagine: 0252.jpg]

Pensato


Artemisia decise di ritornare verso il pozzo sperando di scoprire nuovi indizi sulla possibile destinazione di Sebastian ed ignoti; la notte e il tipo di terreno sabbioso rendevano ardua l'individuazione di eventuali macchie di sangue. Ciò nonostante riusci a trovare delle traccie, in parte merito della sua caparbietà; eppure anche questa volta il risultato fù inatteso per la novizia e deludente: poco più avanti trovò un'ennesimo cadavere, stavolta di un completo sconosciuto. La novizia emise un profondo gemito, palesando apertamente la sua delusione.
'' Pare proprio che per me la fortuna sia totalmente bendata'' pensò Artemisia '' Pensa te. Beh deprimersi è inutile e improduttivo: mi converrà esaminare il cadavere per cercare eventuali indizi. Due cadaveri freschi non sono una coincidenza; non mi stupirei se l'assassino fosse lo stesso. Ma adesso il problema è dove andare. . . . . Pare che abbia scelto la strada sbagliata: nel caso peggiore ho perso tempo e diventerà più difficile raggiungerlo/i. Non ho scelta: se al pozzo non troverò indizi dovrò tornare indietro. Andrò verso la duna, e correndo. Il tempo è mio nemico e il terreno uguale. Ma che io sia dannata non mi arrenderò: lo troverò. . . lo esige il mio orgoglio!''
Con questo spirito caparbio e dall'orgoglio ferito, Artemisia continuò la ricerca contro un'apparente destino avverso e frutto di scelte sbagliate. Ma lei non si sarebbe arresa; la caccia per lei finirà solo a preda trovata, a qualunque a costo.


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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 23-05-2015 01:47 PM

Artemisia sceglie dunque di correre verso la Duna dove, poco a poco, le case vengono sommerse dalla sabbia.
Prima solo un poco, poi fino al tetto i granelli di sabbia sostituiscono la struttura di pietra ed infine soltanto il freddo abbraccio del nulla.

Mentre corre verso la sua destinazione, l'ostinata Guerriera può dunque accorgersi di alcune tracce confuse sul terreno ma è difficile capire cosa sia successo realmente in quelle strade.
Alla fine della strada rimangono poche strutture abitabili, a dire il vero solo un paio, ma la strada da seguire è chiara per Artemisia: dopo una breve sferzata di vento freddo e tagliente, annusando l'aria, la ragazza riconosce l'ormai familiare odore di sangue provenire da una di quelle due rovine.
Un po' di fortuna, finalmente?
Entrando, scrupolosamente, a controllare Artemisia ritrova finalmente Sebastian: ha la parte destra del volto ricoperta di sangue, un taglio sulla tempia gli ha ricoperto la faccia di quel liquido rosso che gli scorreva nelle vene.
Con la mano destra si tampona una ferita vicino tra la spalla e il petto, Artemisia non vede esattamente dove è collocata tale ferita, gli stracci le bloccavano la visuale.
Vicino a lui una spada insanguinata, probabilmente si era difeso.
Comunque sta perdendo molto sangue, una vistosa emorragia a giudicare il pavimento sporco.

Sebastian è stanco, sporco, ferito ma nonostante tutto quando vede Artemisia le sorride come a darle il benvenuto nella sua umile dimora come ospite benvoluta.
Come un'amica, forse.
Ehi... Ehi... Come stai??

E per finire era lui a preoccuparsi per lei? O era pazzo o... Chissà.


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 26-05-2015 12:22 PM

Pensato
Parlato


Lottando contro il tempo Artemisia corse indietro dirigendosi verso la duna. Il tempo ormai è nemico della cadetta, e i suoi effetti erano ben palesi nell'ambiente circostante; ma la ragazza non aveva lo spirito di mirare e riflettere sugli effetti inesorabili del tempo: conscia dei suoi errori era concentrata nel trovare tracce che la potessero aiutare a rintracciare il/i colpevole/i. E finalmente trovò qualcosa: una traccia debole e confusa ma era meglio di niente e lei non aveva altra scelta che seguirla vista la limitatezza di opzioni alternative. Tale avventatezza venne premiata con un'odore intenso che lei aveva percepito precedentemente: sangue. 
'' L'odore viene da lì '' pensò la cadetta osservando la rovina '' Questa 'cosa' ha visto giorni migliori di sicuro. ''
Cautamente entrò dentro trovandosi qualcosa di inaspettato: il suo ''caro'' fuggitivo era lì ferito e stanco con in mano una spada sanguinante.
'' Bene, uno l'ho trovato'' pensò soddisfatta Artemisia finché non notò le sue ferite, soprattutto quella tra la spalla e il petto che lui cercava di comprimere, e la pozza di sangue formatasi '' Se non intervengo subito morirà, e io con lui temo. Mi serve vivo: la verità sull'accaduto può aspettare per ora. Devo far in modo di tamponare la ferita, e spero vivamente di non aver qualcuno alle calcagna, visto che non posso muovermi  con questo sacco di carne mezza morta.''
Consapevole del valore della sua vita, Artemisia si avvicinò cautamente a Sebastian con l'intenzione di assisterlo; poteva essere un'esca per un'imboscata e lei avventatamente andare incontro alle fauci del predatore, ma lei non aveva altra scelta che salvarlo per completare la sua missione e quindi forse salvarsi. Da considerare comunque che i suoi sensi erano sempre allerta e che avrebbe disposto di chiunque si fosse intromesso nella sua missione senza remore. Avvicinandosi  Sebastian la notò e debolmente la salutò e gli chiese come stava. Francamente ad Artemisia non gli importava né di lui né delle sue galanterie, ma per ovvi motivi decise di assumere un atteggiamento più rilassato e amichevole, giusto per rasserenare l'umore del suo obiettivo.
- Non parlare. Risparmia le forze - disse Artemisia con tono rassicurante e mettendogli delicatamente un dito sulle labbra per zittirlo. - Ora la cosa da fare è fermare questa emorragia. Con calma poi mi spiegherai tutto. Adesso lasciami salvare la tua vita. -
Capendo che qua dentro non avrebbe trovato nulla di utile, Artemisia strappò brandelli della sua veste per poter fasciare le ferite e fare in modo poi di tamponare la ferita sulla spalla. Ciononostante lei era sempre vigile, temendo un'imboscata o l'arrivo improvviso di qualcuno o qualcosa.


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Stato psicologico: Concentrata nella ricerca. Determinata a salvare Sebastian solo per completare la sua missione.
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RE: Manhunt [Anonimo] - Narratore - 28-05-2015 09:58 PM

Artemisia optò per la situazione più logica, cercando di tamponare con parti della sua veste le ferite di Sebastian; in parte riuscì nell'intento, il sangue iniziò a scorrere meno facilmente verso il terreno ma l'emorragia non si placò affatto, la Novizia infatti ebbe l'occasione di sentir scorrere caldo il fluido vitale e vermiglio tra le sue dita.
Forse il tessuto non era dei migliori per quel tipo di cose ma certamente l'umano apprezzò il tentativo.

Lentamente, però, iniziarono a rizzarsi i peli della schiena di Artemisia come se avesse avuto freddo; una strana sensazione, invero, certo se la giovane promessa dell'Organizzazione avrebbe deciso di voltarsi avrebbe osservato in lontananza il profilo di un uomo che li osservava, ammantato da uno scuro mantello, attraverso una piccola finestra. 
Un rudimentale sistema di allarme l'aveva messa in guardia ma nel frattempo il volto, e dunque la vita, di Sebastian andava sbiancandosi. 


RE: Manhunt [Anonimo] - Anonimo Sulla Terra - 01-06-2015 04:43 PM

Parlato


Senza perdere tempo Artemisia si apprestò a tamponare la ferita di Sebastian usando brandelli della sua veste vista la mancanza dei alternative. Nonostante l'inesperienza la novizia si impegnò con tutte le sue forze nel'impresa e in parte stava funzionando; ma la ferita era profonda e l'emorragia non si fermava. Come in trance la novizia ignorò la sensazione del sangue caldo uscente, il fiume della vita che sgorgava senza interruzioni: il suo pensiero era focalizzato solo nel salvare il suo obiettivo. Ciò nonostante istintivamente i suoi sensi erano sempre vigili, così improvvisamente si accorse di essere spiata. Un brivido sulla schiena gli pervase, sinonimo che lo sconosciuto poteva rappresentare una minaccia, e ciò fù comprovato dal volto sbiancato di Sebastian. Cadde il silenzio presagio di sciagura; l'atteggiamento e il volto impassibile di Artemisia nascondevano  visibilmente la sua irritazione; lentamente la novizia si girò per notare l'intruso e pian piano i suoi occhi diventarono dorati, chiara manifestazione della sua rabbia parzialmente frenata. Sebastian forse avrebbe potuto improvvisamente quasi sentire freddo non solo per il sangue che perdeva, ma anche per l'aura gelida e sinistra che la novizia emetteva. Con uno sguardo di totale indifferenza per la vita altrui ella cercò lo sguardo dell'intruso; pose la mano nell'elsa della sua spada e con voce fredda e apatica disse:
- Vedo che le buone maniere non sono il suo forte. Ora non ho tempo da dedicarla. Cosa vuole? -


Citazione:



Yoki utilizzato: 10%.
Stato fisico: Buono. Occhi dorati.
Stato psicologico:  Determinata a salvare Sebastian solo per completare la sua missione. Adirata per l'arrivo di un intruso.
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (attiva)