Serpenti nella Jungla [Nemas] - Versione stampabile +- ClaymoreGDR Forum - Gioco di Ruolo di CLAYMORE (https://www.claymoregdr.org) +-- Forum: Gioco di Ruolo di CLAYMORE (/Forum-Gioco-di-Ruolo-di-CLAYMORE) +--- Forum: TERRE DEL SUD (/Forum-TERRE-DEL-SUD) +--- Discussione: Serpenti nella Jungla [Nemas] (/Thread-Serpenti-nella-Jungla-Nemas) |
RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 02-08-2017 04:26 PM Mentre rema con vigore, Arjun ascolta le tue domande e poi, tra una vogata e l’altra, ti risponde, sorridendo: Schiavo io? No, no, mia signora. Io lavoro per il signor Ram Narayan e lui in cambio mi dà di che vivere… dignitosamente direi. Sono al suo servizio da molti anni e non ho di che lamentarmi. Certo, se volessi potrei andarmene ma… perché dovrei? Io sto bene dove sono ora! L’espressione dell’uomo e l’entusiasmo che ci mette nel rispondere ti fanno capire che, con ogni probabilità Arjun è stato sincero con te: E, per la seconda domanda: sì, il signor Ram Narayan è uno dei superstiti della precedente battaglia con gli Shara. Vedo che avete già ricevuto delle informazioni su quello che accade qui. Bene, il padrone ne sarà compiaciuto. Mentre chiacchieravate, la vostra barca si affiancò a uno dei moli, in prossimità di una scaletta in legno che arrivava al pelo dell’acqua. Arjun fu lesto a legare l’imbarcazione a un paletto vicino e fece in modo di tener ferma la barca mentre tu risalivi la scaletta fino alla sommità del molo, seguendoti a sua volta. Dopodiché l’uomo ti fa cenno di seguirlo e vi inoltrate assieme un po' più verso l’interno. Dopo pochi minuti, mentre il sole tramonta, imboccate un vialetto che conduce a un palazzo di pietra chiara e dalle linee armoniche, di forma quadrata, sormontato da tre piccole cupole e da terrazze Arrivati alla porta, Arjun trae di tasca una chiave e la introduce nella toppa. Sta per aprire la porta quando tu scorgi un’ombra umana staccarsi da una delle colonne che reggono una piccola veranda in giardino, per poi allontanarsi rapidamente, scomparendo nelle tenebre. Nessuna traccia di yoki aleggia nell’aria… RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 02-08-2017 10:21 PM -Parlato- Pensato Parlato altri Schiavo io? No, no, mia signora. Io lavoro per il signor Ram Narayan e lui in cambio mi dà di che vivere… dignitosamente direi. Sono al suo servizio da molti anni e non ho di che lamentarmi. Certo, se volessi potrei andarmene ma… perché dovrei? Io sto bene dove sono ora! L’espressione dell’uomo e l’entusiasmo che ci mette nel rispondere ti fanno capire a Rebecca che Arjun è stato sincero. Questo vuol dire che è una sorta di maggiordomo? Non ne abbiamo mai avuti noi in casa. Ce la cavavamo bene anche da soli. E, per la seconda domanda: sì, il signor Ram Narayan è uno dei superstiti della precedente battaglia con gli Shara. Vedo che avete già ricevuto delle informazioni su quello che accade qui. Bene, il padrone ne sarà compiaciuto. -Si direi. Potremmo evitare inutili convenevoli e porre altrettante domande già fatte. La barca si affiancò infine a uno dei moli, in prossimità di una scaletta in legno che arrivava al pelo dell’acqua. Arjun agilmente legò l’imbarcazione a un paletto vicino e fece in modo di tener ferma la barca per far risalire Rebecca la scaletta fino alla sommità del molo, per poi infine seguirla. Arjun fece segno a Rebecca di seguirlo inoltrandosi assieme verso l'interno. Dopo pochi minuti, mentre il sole tramonta, i due imboccarono un vialetto che li condusse a un palazzo di pietra chiara e dalle linee armoniche, di forma quadrata, sormontato da tre piccole cupole e da terrazze. Giunto davanti alla porta Arjun tirò fuori dalla tasca una chiave infilandola nella serratura. Nel momento di aprire la porta, Rebecca scorse in quel momento un'ombra umana staccarsi da una delle colonne che reggevano una piccola veranda in giardino, per poi allontanarsi rapidamente, scomparendo nelle tenebre. Istintivamente la sua mano andò sull'elsa pronta per estrarla, ma all'ultimo momento si trattenne. La sua percezione non le aveva detto niente! Ed era impossibile che non potesse percepire qualcosa. Non dopo quello che le era successo. -Arjun?- domandò incuriosita. -Mi è parso di vedere qualcuno nel giardino. Oltre a te c'è qualcun'altro al servizio di [b]Ram Narayan?- Yoki: 0% Punti Limite: 0/31 Fisico: ottimo Psiche: Scorge un'ombra muoversi nel giardino mettendola istintivamente in guardia. Abilità: Percezione Yoki Passiva [/b] RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 03-08-2017 04:45 PM Arjun si gira di scatto in direzione del giardino Chi? Ah, maledizione! Sì, ci sono ovviamente altre persone che lavorano per il padrone, ma non dovrebbero tenersi nascoste o scappare! Avevamo il sospetto che gli Shara sorvegliassero la casa del padrone… dovremo stare più attenti da ora in poi! Arjun aprì la porta, che poi richiuse senza far rumore e, salita una scala di marmo, che era illuminata da una elaborata lanterna, ti introduce in una saletta ammobiliata semplicemente, con sedie e tavola di bambù, artisticamente lavorate. Un globo di cristallo azzurro, sospeso al soffitto, proiettava una luce dolcissima, facendo scintillare le pietre lucidissime del pavimento, graziosamente intarsiate in nero, rosso e in giallo Siete appena entrati quando un’altra porta si apre, lasciando entrare un altro uomo. Nonostante appaia in leggero sovrappeso e zoppichi, reggendosi a un bastone tenuto nella mano destra, ai suoi tempi avrebbe dovuto essere un bell’uomo alla pari di Arjun , se non meglio. Nonostante i lunghi capelli color ferro, l’uomo manteneva i lineamenti fini ed energici, con la pelle lievemente abbronzata e lucentissima, con un paio d’occhi nerissimi e pieni di fuoco. L’uomo indossa una giacca di tela bianca con alamari di seta, fascia ricamata e altissima alla vita, con ampi calzoni, bianchi anch’essi. Un grosso anello d’oro con uno stupendo rubino incastonato brilla sul su dito anulare destro. Padrone! Ecco la claymore che ci è stata inviata in risposta alla nostra richiesta. Appena arrivata e già ha scorto uno spione che si era acquattato in giardino! Arjun decanta il tuo gesto e l’uomo sorride a quest’ultima affermazione, rivelando due file di denti bianchissimi, per poi annuire nella tua direzione: Benvenuta! Io sono Ram Narayanan e sono stato io a richiedere la vostra presenza. L’uomo a quel punto, con un cenno della mano, congeda Arjun e poi si siede su una sedia: Perdonatemi ma, con l’età, una vecchia ferita si fa sentire più spesso. Confido che abbiate già ricevuto dei ragguagli riguardo la setta degli Shara: vi posso assicurare che tutto quello che vi hanno detto è vero e, dal momento che quei maledetti hanno osato rifarsi vivi, ci stiamo preparando a dare loro un’altra lezione, spero definitiva stavolta ma… Ram Narayan emette un lungo sospiro, come se volesse sfogare una tensione repressa, per poi continuare: Di recente sono stati scoperti dei cadaveri di uomini e donne i quali, oltre ad avere al collo i segni dei lacci degli strangolatori, erano stati sventrati e privati delle viscere il che, mi si dice, è il segno che quei disgraziati erano rimasti vittime degli Yoma… Qualcuno bussò alla porta e, subito dopo, un servitore entrò, portando con se un vassoio con una caraffa e un paio di bicchieri, apparentemente d’argento e finemente lavorati ed intarsiati. Il servitore riempì i due bicchieri, per poi ritirarsi, mentre Ram Narayan, dopo aver atteso che la porta si richiudesse, riprese il suo discorso: Vino, per brindare al nostro incontro. Ma, se non gradite, posso farvi portare dell’altro. Non dovete far altro che chiedere, siete la mia apprezzata ospite. Ora, tornando al discorso, se degli Yoma si sono uniti agli Shara o hanno preso il posto di alcuni di essi, mandare contro di loro degli uomini potrebbe essere un massacro, d’altro canto… Ram Narayan osserva il vino nel suo bicchiere, riflettendo sulle sue successive parole: Potrebbe essere benissimo un trucco di quegli astuti assassini. Per questo, assieme ai vostri capi, abbiamo deciso di inviare nella Jungla, dove sospettiamo che vi sia l’ultimo covo degli Shara, una piccola spedizione, composta da poche persone, che avrà il compito di scortare una guerriera, in questo caso voi, particolarmente dotata nello scoprire gli Yoma, per capire innanzitutto se effettivamente degli Yoma si nascondono tra gli Shara e, se sì, cercare di capire se sono pochi o tanti, in modo tale da permetterci di capire e concordare con i vostri capi quante guerriere richiedere la prossima volta. Ram Narayan ti guarda con uno sguardo gentile nei suoi occhi fieri. E questo è tutto. Se avete delle domande da porre, chiedetemi pure. Ho cercato di essere esaustivo, ma potrebbe essermi sfuggito qualcosa. La spedizione partirà domattina ma, per questa sera, spero mi concederete l’onore di essere mia ospite. Poi, Ram Narayan solleva il suo bicchiere per un brindisi: Alla vostra salute, signorina…? Effettivamente, Arjun non ha potuto annunciarti come si deve, dal momento che tu non ti sei presentata. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 04-08-2017 09:20 PM -Parlato- Parlato altri Pensato A questa rivelazione Rebecca rimase turbata. Era appena giunta lì ed ecco che la situazione si aggravvò all'istante. Se davvero avevano già scoperto che una guerriera Claymore era giunta lì quello Shara che l'aveva spiata dal giardino si doveva essere subito diretto per fare rapporto. -Sono appena arrivata e la situazione si è gia fatta più problematica. Andrà a fare rapporto al suo gruppo ora che mi avranno visto- Ma sarebbe stato meglio parlarne col padrone di casa. Arjun aprì infine la porta, che poi richiuse senza far rumore. salirono una scala di marmo, illuminata da delle lanterne, portando la guerriera in una saletta ammobiliata semplicemente, con sedie e tavola di bambù, artisticamente lavorate. Un globo di cristallo azzurro, sospeso al soffitto, proiettava una luce dolce facendo scintillare le pietre lucide del pavimento. Rebecca apprezzò quel ambiente così lucido e pulito. Appena entrati già un’altra porta si aprì, lasciando entrare un altro uomo. Sembrava in leggero sovrappeso e zoppicava, reggendosi infine con un bastone tenuto nella mano destra. Ma i lineamenti del suo volto erano energici. Non era stato vinto dalla sue condizioni fisiche. L’uomo indossava una giacca di tela bianca. Portava un grosso anello d’oro con uno stupendo rubino incastonato su dito anulare destro. Non deve avere problemi con i soldi e le finanze. Padrone! Ecco la claymore che ci è stata inviata in risposta alla nostra richiesta. Appena arrivata e già ha scorto uno spione che si era acquattato in giardino! Arjun decanta il gesto di Rebbecca e l’uomo sorride a quest’ultima affermazione, rivelando dei denti bianchissimi, per poi annuire. Sembrerebbe che Rebecca aveva avuto un colpo di fortuna. Benvenuta! Io sono Ram Narayanan e sono stato io a richiedere la vostra presenza. La guerriera si fece avanti chinando leggermente il capo. Ecco quindi il superstite dell'ultima spedizione nella caccia agli Shara. L’uomo a quel punto, con un cenno della mano, congeda Arjun e poi si siede su una sedia. La guerriera non aveva intenzione di continuare a stare in piedi. Prendendo una sedia infine si accomodò. Di recente sono stati scoperti dei cadaveri di uomini e donne i quali, oltre ad avere al collo i segni dei lacci degli strangolatori, erano stati sventrati e privati delle viscere il che, mi si dice, è il segno che quei disgraziati erano rimasti vittime degli Yoma… Rebecca non ci stesse a riflettere molto sul fatto che potesse essere vero oh meno. Aveva avuto abbastanza esperienza sul campo che gli yoma potevano essere tremendamente scaltri. Qualcuno bussò alla porta e, subito dopo, un servitore entrò, portando con se un vassoio con una caraffa e un paio di bicchieri, apparentemente d’argento e finemente lavorati ed intarsiati. Il servitore riempì i due bicchieri, per poi ritirarsi, mentre Ram Narayan, dopo aver atteso che la porta si richiudesse, riprese il suo discorso: Vino, per brindare al nostro incontro. Ma, se non gradite, posso farvi portare dell’altro. Non dovete far altro che chiedere, siete la mia apprezzata ospite. Ora, tornando al discorso, se degli Yoma si sono uniti agli Shara o hanno preso il posto di alcuni di essi, mandare contro di loro degli uomini potrebbe essere un massacro, d’altro canto… Ovviamente. Questo Rebecca lo sapeva già. Ram Narayan osservò il vino nel suo bicchiere, riflettendo sulle sue successive parole: Potrebbe essere benissimo un trucco di quegli astuti assassini. Per questo, assieme ai vostri capi, abbiamo deciso di inviare nella Jungla, dove sospettiamo che vi sia l’ultimo covo degli Shara, una piccola spedizione, composta da poche persone, che avrà il compito di scortare una guerriera, in questo caso voi, particolarmente dotata nello scoprire gli Yoma, per capire innanzitutto se effettivamente degli Yoma si nascondono tra gli Shara e, se sì, cercare di capire se sono pochi o tanti, in modo tale da permetterci di capire e concordare con i vostri capi quante guerriere richiedere la prossima volta. E questo è tutto. Se avete delle domande da porre, chiedetemi pure. Ho cercato di essere esaustivo, ma potrebbe essermi sfuggito qualcosa. La spedizione partirà domattina ma, per questa sera, spero mi concederete l’onore di essere mia ospite. Poi, Ram Narayan solleva il suo bicchiere per un brindisi: Alla vostra salute, signorina…? La guerriera prese il suo bicchiere. -Scusate è vero non mi sono presentata: Io sono Rebecca- si presentò la guerriera. -Prima di questo signor [b]Ram Narayanan: davvero non volete prendere provvedimenti per quella spia trovata nel vostro giardino?- domandò sorpresa. -Uno Shara nella vostra abitazione..dovreste prenderne per la vostra sicurezza-[/b] Quando ebbe sentito la sua risposta continuò: -Mi hanno detto che lei [b]Ram Narayanan, avete partecipato all'ultima spedizione? Come siete sopravvissuto e perchè ci siete voluto andare? Oltre a lei c'è stato qualche altro superstite? Avete notato qualcosa di particolare durante la spedizione? Avete visto niente?- Yoki: 0% Fisico: ottimo Punti limite: 0/31 Psiche: concentrata sulla storia di Ram. Abilità: percezione yoki passiva. [/b] RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 05-08-2017 05:24 PM Ram Narayan sorride, un sorriso diresti quasi… paterno, di fronte alle tue preoccupazioni e si affretta a risponderti: Hai ragione, Rebecca. Arjun si sta occupando di questo proprio in questo momento. Non so se i miei uomini riusciranno ad acchiappare quello spione, ma almeno nessun’altro Shara riuscirà a strisciare come una serpe nel mio giardino! Poi, il padrone di casa, il quale è passato con disinvoltura dal “voi” al “tu”, pondera alcuni istanti sulla tua seconda domanda, prima di rispondere: Come mai sono sopravvissuto all’ultima spedizione? Beh, penso con molto coraggio, una buona dose di testardaggine e un po' di fortuna e… beh, forse un bel po'. Ram Narayan batte leggermente la mano destra sul suo ginocchio destro: probabilmente è in quel punto che ha riportato la ferita che l’ha azzoppato, mentre il suo sguardo si fa vacuo, come se stesse ricordando qualcosa, per poi ritornare lucido e rivolgere nuovamente l’attenzione a te: E… sì, ci sono stati altri sopravvissuti e, quando verrà organizzata la prossima spedizione, contribuiranno anche loro ma, per questa volta, mi sono arrangiato io a organizzare il tutto. Poi, Ram Narayan riflette ancora un attimo: La tua ultima domanda è un po' vaga, Rebecca: ho visto tante cose, nessuna molto piacevole, durante quella spedizione. Vediamo… Beh, potrebbe esserti utile sapere che, per quanto a noi noto, la maggior parte degli Shara porta sul petto il tatuaggio di un serpente con la testa di donna: un’immagine stilizzata della loro perversa dea, immagino. Sono molto abili a costruire trappole nella Jungla e molte di esse sono avvelenate. Sono quasi certo che, a breve distanza, comunichino tra di loro imitando il verso di alcuni animali della Jungla, soprattutto scimmie e uccelli ma, e di questo sono certo, se devono dare l’allarme, utilizzano il suono di un grande corno, chiamato “Ramsinga”. Bada a te se mai dovessi sentire quel suono. Poi, ti sembra che il padrone di casa ti squadri da capo a piedi e poi, sorridendoti, ti dice che: Non per sembrare scortese ma il tuo abbigliamento non è assolutamente adatto alla Jungla, Rebecca. Lascia fare a me. Ho già provveduto a trovare qualcosa di più adatto. E’la prima volta che vedo con i miei occhi una ragazza come te, ma mi sono preso la libertà di raccogliere in giro informazioni sulla tua stirpe. Sorridendo con fare un po'… misterioso, Ram Narayan batte nuovamente le mani un paio di volte e, questa volta, entra nella stanza una bella ragazzina che, dall’aspetto non può avere più di sedici anni: lunghi capelli neri raccolti in una treccia dietro la testa, occhi neri leggermente a mandorla e un brillantino nell’incavo sinistro del naso. La ragazza dalla pelle color bronzo, indossa un sari bianco con ricami turchesi e ai piedi un paio di sandali molto semplici. Non appena giunge al tuo cospetto ti rivolge un saluto simile a quello che ti avevano rivolto Deimos e Renaile sulla Manta Azzurra. Rebecca, lei è Suri! Si occuperà delle tue necessità finché sarai la mia gradita ospite. La spedizione partirà domattina: ci ritroveremo nel cortile della casa un’ora dopo l’alba. Ram Narayan riprende il suo bastone e, aiutandosi posando la mano sinistra sul tavolo, si rizza in piedi, concludendo: Suri ti mostrerà la tua stanza e… so che voi non mangiate molto, perciò fammi sapere se decidi di cenare con noi o se desideri farti portare qualcosa in camera oppure se preferisci digiunare. Nel caso, ti auguro un buon riposo. Detto ciò, zoppicando, Ram Narayan esce dalla stanza attraverso la stessa porta dalla quale era entrato, mentre Suri si inchina a te: Se volete seguirmi, signora… Ti dice la ragazzina, per poi aprire la porta per te e poi precederti attraverso i corridoi della casa, fino ad arrivare davanti a una porta che dà su di un’ampia stanza arredata con un grande letto a due piazze con baldacchino, circondato da un velo destinato a tener lontani gli insetti, due grandi poltrone di vimini intrecciati rese più confortevoli da dei grandi cuscini e un mobile con specchiera di legno chiaro. Le pareti sono verniciate di bianco e il letto stesso è composto da tessuti chiari, con la struttura anch’essa in legno chiaro, così come il parquet del pavimento. Qualcuno ha portato anche una piccola bacinella, un secchio d'acqua e degli asciugamani, nel caso tu volessi rinfrescarti. Dopo averti lasciato il tempo di “ambientarti”, Suri ti chiede: Mia signora? Avete bisogno di qualcosa? Cosa devo riferire al padrone per la cena o per la colazione di domani? Rimanendo poi in attesa, fissandoti attentamente con i suoi occhi a mandorla… RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 06-08-2017 12:20 PM -Parlato- Parlato altri Dalle parole di Ram Narayan, Rebeca dedusse che forse Arjun doveva essere addestrato in tecniche di autodifesa per proteggere il suo padrone. La guerriera si augurò che il problema degli Shara infiltrati fosse stato risolto subito. La missione non era ancora iniziata e se già doveva complicarsi, era meglio risolvere il problema all'istante. -Lo spero. Sono appena arrivata e già il nemico mi ha trovato. Prenderanno subito provvedimenti per la nuova spedizione- Alla domanda di come Ram sia soppravvissuto, toccò il suo ginocchio ferito. Rebecca intuì che le sue ferite erano state dovute a quell'evento. Ram affermò che c'e n'erano stati altri di sopravvissuti oltre a lui e che hanno deciso di partecipare alla prossima spedizione. -Sò che forse non vorrebbero rivivere un simile incubo- constatò Rebecca. -Ma credo che grazie alle loro esperienze di quello che hannoa accurato nella Jungla potremmo.. concluderla più in fretta forse?- per quanto a noi noto, la maggior parte degli Shara porta sul petto il tatuaggio di un serpente con la testa di donna: un’immagine stilizzata della loro perversa dea, immagino. Sono molto abili a costruire trappole nella Jungla e molte di esse sono avvelenate. Sono quasi certo che, a breve distanza, comunichino tra di loro imitando il verso di alcuni animali della Jungla, soprattutto scimmie e uccelli ma, e di questo sono certo, se devono dare l’allarme, utilizzano il suono di un grande corno, chiamato “Ramsinga”. Bada a te se mai dovessi sentire quel suono. Gli Shara avevano quindi un tatuaggio che li contradistingueva, potevano costruire trappole avvelenate. Rebecca pensò che non avrebbe dovuto avere grosse difficoltà. Non aveva mai sentito parlare di una guerriera che potesse risentire di un qualche tipo dei veleno? Loro potevano controllare perfettamente il proprio corpo, quindi di qualsiasi veleno si trattasse non avrebbe potuto ostacolarla. Ma il dubbio c'era. Non era mai stata avvelenata prima e attualmente bisognava tenere alzata la guardia. Rebecca sentì gli occhi di Ram su di lei ad osservarla. Non le piacque tanto. Non per sembrare scortese ma il tuo abbigliamento non è assolutamente adatto alla Jungla, Rebecca. Lascia fare a me. Ho già provveduto a trovare qualcosa di più adatto. E’la prima volta che vedo con i miei occhi una ragazza come te, ma mi sono preso la libertà di raccogliere in giro informazioni sulla tua stirpe. Più adatto? Rebecca già una volta aveva dovuto cambiarsi d'abito per una missione. Solo che lì era stato per uno spionaggio. Qui invece Ram insisteva che la sua divisa le avrebbe causato problemi durante la sua traversata nella jungla. Ma dato che Ram era del posto lui ne sapeva più di lei. Sul fatto che avesse raccolto in giro informazioni su quella come lei, la turbò un poco. Preferiva che la gente sapesse poco di loro. Perchè non potevi sapere che poteva stare a sentire e di cosa sarebbe potuto accadere? Ram Narayan batte le mani un paio di volte, ed entrò nella stanza una bella ragazzina che, dall’aspetto non può avere più di sedici anni: lunghi capelli neri raccolti in una treccia dietro la testa, occhi neri leggermente a mandorla e un brillantino nell’incavo sinistro del naso. La ragazza dalla pelle color bronzo, indossa un sari bianco con ricami turchesi e ai piedi un paio di sandali molto semplici. Non appena giungese davanti a Rebecca le rivolse un saluto simile a quello che le avevano rivolto Deimos e Renaile sulla Manta Azzurra. Rebecca, lei è Suri! Si occuperà delle tue necessità finché sarai la mia gradita ospite. La spedizione partirà domattina: ci ritroveremo nel cortile della casa un’ora dopo l’alba. La guerriera osservò attentamente la ragazzina. Considerò che forse sarebbe potuta diventare un eccellente guerriera. Ram Narayan riprese il suo bastone e, aiutandosi posando la mano sinistra sul tavolo, si rizza in piedi, concludendo: Suri ti mostrerà la tua stanza e… so che voi non mangiate molto, perciò fammi sapere se decidi di cenare con noi o se desideri farti portare qualcosa in camera oppure se preferisci digiunare. Nel caso, ti auguro un buon riposo. Detto ciò, zoppicando, Ram Narayan esce dalla stanza attraverso la stessa porta dalla quale era entrato, mentre Suri si inchina a te: Se volete seguirmi, signora.... Suri aprì la porta invitando Rebecca a seguirla per poi portarla davanti a una porta che dà su di un’ampia stanza arredata. Dall'arredamente Rebecca considerò quanto la vita di un ricco potesse essere variegata. Dopo averti lasciato il tempo di “ambientarti”, Suri disse: Mia signora? Avete bisogno di qualcosa? Cosa devo riferire al padrone per la cena o per la colazione di domani? Rimanendo poi in attesa, fissandoti attentamente con i suoi occhi a mandorla…Rebecca ci pensò un momento. Non aveva intenzione di starsene lì da sola ad aspettare il domani. Meglio essere in compagnia e godersi i piaceri del momento. -Se non è un fastidio per lui, accetto l'invito a mangiare con voi a cena. Vorrei adesso una tazza di tè col miele e limone, sapete cosa sono? E per l'indomani a colazione lo vorrei ancora- Il tè col miele e il limone era la preblibatezza di Rebecca che aveva sentito fin da quando era stata umana. -Adesso mi rinfrescherò un pò per poi scendere, voglio visitare il giardino- Era intenzione della guerriera ispezionare il posto dove quell'ombra nera si era nascosta. Yoki: 0% Punti limite: 0/31 Fisico: ottimo Psiche: la domande e le affermazioni di Ram la mettono un pò in difficoltà. Ma Rebecca decide di assecondarle per l'esito della missione. Decide di godersi quella giornata più che può, senza tralasciare però il suo dovere di guerriera, ed è intenta ad ispezionare il giardino dove ha visto quell'ombra misteriosa. Abilità: percezione yoki passiva. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 06-08-2017 05:29 PM Suri annuisce, si inchina e si ritira e a quel punto tu ti dai una bella rinfrescata. Non passa molto tempo da quando hai finito che, dopo aver bussato e averti chiesto il permesso di rientrare Suri ricompare assieme allo stesso servitore che aveva servito prima il vino a te e a Ram. Quest’ultimo porta su un vassoio quanto hai richiesto: the col miele e limone, assieme a un piattino con alcuni pasticcini con i quali accompagnare il the e, cosa strana, un campanello a mano La cena sarà servita tra un’ora, mia signora: se desiderate qualcosa suonate il campanello che c’è sul vassoio: arriverò subito da voi. Ti dice Suri, dipanando subito il mistero del campanello. La tua cameriera non aggiunge altro, segno evidente che nessuno ha nulla da obiettare sulla tua richiesta di scendere in giardino. Preso il tuo tempo per assaporare quella prelibatezza la quale, forse perché è passato tanto tempo da quando l’hai assaggiato l’ultima volta, o forse per la qualità del the e del miele, ti sembra molto più delizioso di quanto ricordi. Poi, accompagnata da Suri che ti segue come un’ombra discreta, raggiungi il giardino della casa e scopri che vi è già una decina di uomini, tra i quali lo stesso Arjun, che lo stanno passando al setaccio, cercando altri uomini che, eventualmente, potessero essere nascosti anche se, almeno per il momento, ti informano che non vi sono altri spioni in giro. Giunge così l’ora di cena e tu, avvisata per tempo dalla solerte Suri, hai tempo di prepararti. Ram Narayan ti raggiungerà in quella che è chiamata la “Sala dei Trofei”, un ampio salone nel quale è sistemato un tavolo apparecchiato per due, con le pareti ornate da arazzi rappresentanti scene di caccia e, appese più in alto, teste imbalsamate di svariati animali, alcuni grandi, altri più piccoli. Per alcuni di essi tu non hai la più pallida idea di che cosa siano, soprattutto il più grosso, il quale sovrasta il posto dove siederà Ram Narayan: una testa massiccia, di forma allungata e lunga più di un metro; l’estremità del muso rivolta verso la sala è sormontata da un corno lungo poco meno della testa stessa e leggermente ricurvo; un secondo corno lungo poco meno della metà del primo spunta poco dietro quest’ultimo. Vedo che stai ammirando i miei trofei di caccia, Rebecca! Ti dice Ram Narayan il quale deve averti raggiunto mentre ammiravi gli ornamenti della sala. Il padrone di casa ti offre la mano per accompagnarti galantemente al tuo posto e poi, sedutosi a sua volta, rivolge un cenno del capo a Suri la quale spalanca una porta secondaria e rivolge un cenno a chi si trova dall’altra parte. Subito dopo alcuni servitori entrano con dei carrelli sui quali ci sono carni di vari tipi, fumanti e lucide per l'unto, verdure finemente cotte e frutta fresca di qualsivoglia provenienza e colore. Un leggero odore di pane sfornato da poco e di spezie aggiunge quel tocco di perfezione che si poteva percepire anche solo guardando quello splendido tavolo imbandito in poco tempo dai solerti servitori. Buon appetito, Rebecca! Questo pasto è in tuo onore, perciò prendi ciò che vuoi e non fare complimenti! So che quelle come te non hanno bisogno di mangiare granché, ma immagino vorrai perlomeno provare ad assaggiare tutto, sì? Se desideri qualcosa di particolare da bere, non hai che da chiedere! Succhi di frutta, latte, acqua fresca, vino, birra, liquori o il tuo the col miele e limone… E non preoccuparti, nulla di tutto ciò andrà sprecato. Chi lavora qui mangerà dopo di noi e il resto sarà distribuito in modo equo ai poveri. Detto ciò, Ram Narayan si serve una generosa porzione mista di carne e attende che tu ti serva o ti faccia consigliare da Suri, per poi iniziare a mangiare a sua volta. Citazione:Se, durante la cena, hai ancora delle domande da fare a Ram Narayan, anche su argomenti non inerenti alla missione come, ad esempio, informazioni sugli animali appesi alle pareti, Rebecca è libera di farlo RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 11-08-2017 12:57 AM -Parlato- Parlato altri Rimasta finalmente sola, Rebecca pote togliersi l'armatura e la parte superiore della divisa. Deposa il tutto ordinatamente sul letto. Raccogliendo la bacinella Rebecca, vi immerse la spugna imbedendola d'acqua strisciandosela infine sulla sua candita pelle. Mentre con la spugna passava sopra i seni, i suoi occhi si soffermarono al centro di essi osservando la cucitura. Per alcuni minuti la guerriera rimase lì ad osservarla, per poi alzare lo sguardo sullo specchio che aveva di fronte. Dalla base del collo andando fin giù oltre il ventre, un'enorme taglio cucito in malo modo con un banale filo teneva chiusa la ferita. Le labbra di Rebecca si incresparono in un ringhio. In certi casi osservando quella ferita provava disprezzo. Era inutile. Per quanto se la cavasse discretamente nella rigenerazione delle ferite, quella per qualche strano motivo, non era possibile risanare. Il ciondolo di Teresa e Claire era la sola cosa che cercava di contropporsi allo sguardo della fastidiosa ferita. Poco dopo essersi rivestita. Qualcuno bussò alla sua porta. -Avanti- Davanti alla porta comparve Suri. Quest’ultimo portò aveva portato quanto Rebecca aveva richiesto: the col miele e limone, assieme a un piattino con alcuni pasticcini e, cosa strana, un campanello a mano. La cena sarà servita tra un’ora, mia signora: se desiderate qualcosa suonate il campanello che c’è sul vassoio: arriverò subito da voi. Rebecca assoporò il thè al miele insime ad a qualche pasticcino. La delizia era più grande di quanto potesse ricordare. Il thè al miele era una cosa appartenuta al suo passato oramai dimenticato. Adesso invece lo stava riassaporando. Finito di bere il suo thè, Rebecca scese le scale seguita come un'ombra da Suri. Raggiungendo infine il giardino, Rebecca vi trovò una decina di uomini tra cui Arjun. Tutti quanti erano impegnati a passare a setaccio il giaridino, forse per trovare qualche indizio a lui legato. Rebecca si guardò attorno evitando di non intralciare il lavoro degli altri presenti sperando di trovare qualcosa. Ma sembrava non esservi niente, il tempo passò in fretta e alla fine giunse l'ora di cena. Avvisata per tempo da Suri, Rebecca potè avere tempo per preparsi. Infine la guerriera giunse nella Sala dei trofei. Era un'ampio ampio salone nel quale era sistemato un tavolo apparecchiato per due, con le pareti ornate da arazzi rappresentanti scene di caccia e, appese più in alto, teste imbalsamate di svariati animali, alcuni grandi, altri più piccoli. Rebecca osservando quei trofei, non seppe riconoscere di che animali si trattassero. E pensare che lei aveva studiato svariate cose quando ancora era nella sua città natale. La cosa che attirà di più Rebecca fù la testa di un grosso animaleil quale sovrasta il posto dove siederà Ram Narayan. Vedo che stai ammirando i miei trofei di caccia, Rebecca! Rebecca sussultò. Ram Narayan doveva averla raggiunta mentre lei ancora era impegnata a studiare quegli animali appesi al muro. Il padrone di casa offrì la mano a Rebecca invitandola a mangiare. Rebecca non ebbe problemi particolare e acconsentì. Subito dopo alcuni servitori entrano con dei carrelli sui quali ci sono carni di vari tipi, fumanti e lucide per l'unto, verdure finemente cotte e frutta fresca di qualsivoglia provenienza e colore. Un leggero odore di pane sfornato da poco e di spezie aggiunge quel tocco di perfezione che si poteva percepire anche solo guardando quello splendido tavolo imbandito in poco tempo dai solerti servitori. Buon appetito, Rebecca! Questo pasto è in tuo onore, perciò prendi ciò che vuoi e non fare complimenti! So che quelle come te non hanno bisogno di mangiare granché, ma immagino vorrai perlomeno provare ad assaggiare tutto, sì? Se desideri qualcosa di particolare da bere, non hai che da chiedere! Succhi di frutta, latte, acqua fresca, vino, birra, liquori o il tuo the col miele e limone… E non preoccuparti, nulla di tutto ciò andrà sprecato. Chi lavora qui mangerà dopo di noi e il resto sarà distribuito in modo equo ai poveri. Rebecca provò a chiedere consiglio a Suri su cosa iniziare. -Suri? Che cosa mi consigli?- E dopo aver sentito il suo consiglio, Rebecca fece un'altra domanda a Ram. -Che animale è quello lì grosso sopra di te Ram Narayan? Ha qualcosa di davvero strano?- Yoki 0% Punti limite: 0/31 Fisico: ottimo Psiche: infastidita sulla ferita che ha sul petto. rilassata. La vista di quello strana testa di quel grosso animale aveva un che di strnao. Abilità: percezione yoki passiva. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 12-08-2017 04:36 PM Suri ti rivolge un timido sorriso e, dopo aver atteso un cenno del padrone, prende un ampio piatto, dicendoti: Lasci fare a me, signora Iniziando poi a riempirlo con degli abbondanti assaggini, scegliendo accuratamente le porzioni da ogni piatto, in modo tale da darti la possibilità di assaggiare un po' di tutto e di decidere da sola, nel caso tu voglia mangiare ancora qualcosa, cosa prendere secondo i tuoi gusti. Noti che Suri sembra molto brava anche a impiattare: hai l’impressione che, sistemando il cibo nel piatto, abbia disegnato un vero e proprio fiore sfruttando i colori del cibo stesso. Ram Narayan sorride soddisfatto all’opera della ragazza e poi, dopo aver atteso che Suri ti mettesse davanti il piatto pronto, indicando con l’indice della mano destra il trofeo sopra la sua testa, ti risponde sorridendo: Questo? Questo è un rinoceronte! Un bestione erbivoro, secondo solo al possente elefante come dimensioni, ma dotato di un brutto carattere! Quando carica un bersaglio è in grado di abbattere un muro di mattoni o uno di pietra con la malta sgretolata. La sua pelle è durissima e le frecce quasi mai riescono a penetrarla. Le sue corna, che normalmente usa per scavare la terra e scoprire radici e tuberi di cui si ciba, possono facilmente sventrare un uomo. Per fortuna ha anche dei punti deboli: non ci vede molto bene, quando si lancia alla carica non riesce a curvare velocemente e gli ci vuole un po' per fermarsi e, fortunatamente, la sua pelle dura ha anche dei punti deboli attraverso i quali è possibile ferirlo e anche ucciderlo. Come ho fatto con questo qui. Ram Narayan si raddrizza sulla sedia, gonfiandosi di evidente orgoglio: La sua caccia è stata la più pericolosa che abbia mai affrontato ma è stata anche quella che mi ha dato più soddisfazione tra tutte… Il tuo ospite conclude sospirando e abbassando gli occhi sul suo ginocchio storpiato: evidentemente, a causa della sua menomazione, non è più possibile per lui andare a caccia. Comunque, Ram si riprende in poco tempo, ritornando a essere quella figura fiera di sé stessa che avevi conosciuto. I cibi che Suri ti ha messo sul piatto, dai nomi esotici e a te totalmente sconosciuti, spaziano dal gusto delicato a quello talmente piccante da farti pensare di aver addentato un tizzone ardente e, in questi casi, Suri ti suggerisce prontamente di bere un po' di latte, il quale sembra essere l’unica bevanda in grado di spegnere il bruciore che ti scoppia in bocca. Dopo alcuni minuti, nei quali Ram Narayan sembra leggermente divertito dalle espressioni della tua faccia ma si contiene per evitare di mancarti di rispetto, hai sviluppato una tua personale lista di gradimento della cucina locale. Trascorri comunque una bella serata, discorrendo cordialmente col padrone di casa mentre Suri, finito di servirti, si unisce ad alcuni menestrelli chiamati nel frattempo da Ram Narayan, allietando la cena con della dolce musica. Finita la cena ed esaurita la melodia, Ram Narayan attende che tu ti alzi, per poi congedarsi da te: Ti auguro una buona notte, Rebecca. Ci vediamo domattina giù nel cortile. Suri poi ti riaccompagna ai tuoi alla tua stanza e, prima di lasciarti sola, ti dice: Buonanotte mia signora! Sarò da voi domattina all’alba per aiutarvi con i preparativi ma, se avrete bisogno di me, suonate pure il campanello e non vi preoccupate di nulla: la casa e il giardino saranno sorvegliati. La notte trascorre senza problemi e, come convenuto, all’alba senti bussare alla porta e, subito dopo, entrano Suri e il servitore che ti ha portato il the la sera prima. Quest’ultimo porta un carrello sul quale vi sono una nuova bacinella, un secchio d'acqua e degli asciugamani puliti, nel caso tu volessi rinfrescarti nuovamente e un cesto dal quale Suri estrae quella che sembra essere un’uniforme da guerriera dell’Organizzazione la quale però, è di colore base grigio scuro e presenta delle striature e macchie di color terra e verde erba e, al posto della mantellina, presenta invece un ampio cappuccio. Nel frattempo, sempre dallo stesso cesto, il servitore estrae dei componenti di un’armatura simile alla tua, ma smaltata di un verde così scuro da sembrare quasi nero. Infine l’uomo esce un attimo dalla stanza per rientrare con una sorta di custodia in cuoio rigido delle dimensioni della tua claymore. A quel punto, Suri ti dice che: Il padrone vi prega di indossare queste vesti al posto delle vostre, per la vostra sicurezza: vesti bianche e metallo lucido si vedono a lunga distanza nella Jungla, soprattutto da chi ci vive e vi si nasconde. Per lo stesso motivo, se non voleste separarvi dal vostro ciondolo, vi suggerisco di indossarlo sotto alle vesti. Penseremo noi a custodire le vostre cose fino al vostro ritorno. Io vi attendo fuori per accompagnarvi a fare colazione. Detto questo il servitore e Suri, accennato un inchino, escono dalla stanza… Citazione:Per darti un’idea, la custodia per la claymore è simile a quella che usava Claire quand’era fuggita dall’Organizzazione per cercare Raki e può essere agganciata alla schiena senza problemi. Solito MP se hai bisogno di altri chiarimenti. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 16-08-2017 03:11 PM -Parlato- Parlato Altri Pensato Lasciando Fare a Suri, riempi il piatto di Rebecca con piccole porzioni affinche potesse assaggiare tutto. Rebecca notò che Suri sembra molto brava anche a impiattare: sembrava che, sistemando il cibo nel piatto, avesse disegnato un vero e proprio fiore sfruttando i colori del cibo stesso. Ram Narayan rispose infine alla domanda di Rebecca riguardo a quello strano essere sopra la sua testa: Questo è un rinoceronte! Un bestione erbivoro, secondo solo al possente elefante come dimensioni, ma dotato di un brutto carattere! Quando carica un bersaglio è in grado di abbattere un muro di mattoni o uno di pietra con la malta sgretolata. La sua pelle è durissima e le frecce quasi mai riescono a penetrarla. Le sue corna, che normalmente usa per scavare la terra e scoprire radici e tuberi di cui si ciba, possono facilmente sventrare un uomo. Per fortuna ha anche dei punti deboli: non ci vede molto bene, quando si lancia alla carica non riesce a curvare velocemente e gli ci vuole un po' per fermarsi e, fortunatamente, la sua pelle dura ha anche dei punti deboli attraverso i quali è possibile ferirlo e anche ucciderlo. Come ho fatto con questo qui. Ram Narayan si raddrizzò sulla sedia con di evidente orgoglio: La sua caccia è stata la più pericolosa che abbia mai affrontato ma è stata anche quella che mi ha dato più soddisfazione tra tutte… Rim Narayan sospirò abbassando infine gli occhi sul suo ginocchio storpiato. Sembrava avere nostalgia delle caccie che faceva un tempo. Rebecca osservò infine la testa del rinoceronte. Rebecca sembrò rammentare di avere letto qualcosa del genere quando ancora studiava nella sua città, ma era solo una cosa vista nei libri. Quindi animali del genere erano presenti in quella zona? E dacome Rim ne parlava potevano essere molto pericolosi. Ma di sicuro non potevano nuocere alle mezze demoni come lei. Esaurite le risposte Rebecca decise di assaggiare quel cibo esotico che le avevano offerto. Ancora una volta, la guerriera provò delle novità in quelle terre in cui non era mai stata. Tutto questo le dava nostalgia, di un tempo ora mai passato. Ma tornare indietro era impossibile, solo avanti si poteva andare. Ram Narayan sembrava leggermente divertito dalle espressioni di Rebecca ma si dette un contegno per evitare di mancare rispetto. Rebecca in questo modo aveva sviluppato una personale lista di gradimento della cucina locale. La serata trascorse per il resto tranqulla. Finito di mangiare Suri si uni a dei menestrelli chiamati da Ram per mettere un pò di musica. Quanta cordialità per una guerriera come lei. Eppure la maggior parte della gente appena vedeva una della loro razza si chiudevano in casa sprangando la porta aspettando che se ne andasse. Finita la cena ed esaurita la melodia Rebecca ritenne che era il momento di andare a riposarsi per il domani. Per quanto ci provasse sapeva che il pericolo era in agguato e il nemico sicuramente si stava preparando per contrastarla. Ti auguro una buona notte, Rebecca. Ci vediamo domattina giù nel cortile. Suri riaccompagnò Rebecca nella sua stanza per poi infine congedarsi. Buonanotte mia signora! Sarò da voi domattina all’alba per aiutarvi con i preparativi ma, se avrete bisogno di me, suonate pure il campanello e non vi preoccupate di nulla: la casa e il giardino saranno sorvegliati. -Buona notte! A domani- Rebecca rimasta sola si diede un'altra rinfrescata con la bacinella prima di coricarsi. Sentiva di averne bisogno. Era già da un pò che stranamente dormiva in un letto umano senza particolari problemi. Che fosse solo una questione di abitudine? Dopo un pò alla fine il sonno raggiunse Rebecca. Sogno Mako e le giornate che avevano passato insieme nella città in riva al mare. Le parve che fossero passati pochi istanti, quando infine qualcuno bussò nella sua stanza. Aprendo lentamente gli occhi la guerriera notò dei raggi di sole passare per la finestra. L'alba era infine giunta. Tirandosi in piedi la guerriera disse infine: -Avanti- Subito entrano Suri e il servitore che aveva portato a Rebecca il the la sera prima. -Grazie!- Reebecca prese la tazza sorseggiandola. Quel dolce aroma era quello che ci voleva prima di iniziare la missione. Quest’ultimo aveva portato un carrello sul quale vi sono una nuova bacinella, un secchio d'acqua e degli asciugamani puliti. Suri aveva portato una cesta e ne tirò fuori quella che sembrava essere un’uniforme da guerriera dell’Organizzazione. Questa però, era di colore diverso: di base era grigio scuro e presentava delle striature e macchie di color terra e verde erba e, al posto della mantellina, presenta invece un ampio cappuccio. Il servitore dallo stesso cesto estrae dei componenti di un’armatura simile a quella che aveva Rebecca, ma smaltata di un verde così scuro da sembrare quasi nero. Infine l’uomo esce un attimo dalla stanza per rientrare con una sorta di custodia in cuoio rigido delle dimensioni della spada di Rebecca. Rebecca osserva con grande meraviglia quello che le avevano portato. Era roba finemente lavorata e preparata con cura. Dovevano avere dato tale compito ad un'uomo esperto. A quel punto, Suri disse: Il padrone vi prega di indossare queste vesti al posto delle vostre, per la vostra sicurezza: vesti bianche e metallo lucido si vedono a lunga distanza nella Jungla, soprattutto da chi ci vive e vi si nasconde. Per lo stesso motivo, se non voleste separarvi dal vostro ciondolo, vi suggerisco di indossarlo sotto alle vesti. Penseremo noi a custodire le vostre cose fino al vostro ritorno. Io vi attendo fuori per accompagnarvi a fare colazione. Detto questo il servitore e Suri, accennato un inchino, uscirono dalla stanza… Rebecca osservò quello che le era stato dato studiandolo accuratamente con grande interesse. Se l'organizzazione non ne è al corrente, devo fare all'istante rapporto. Questa roba potrebbe esserci molto utile nelle missioni. Senza perdere altro tempo Rebecca si spoglio. Mise ordinatamente le sue vesti e la sua armatura nel letto. Presa la sua nuova divisa inizio a vestirsi. Che strana senzazione provava, con quella nuova divisa. La guerriera tutta via decise di non separarsi dal suo ciondolo delle dee gemelle ma seguendo il suo consiglio lo nascose sotto le sue vesti così non ci sarebbero stati problemi. Yoki: 0% Fisico: ottimo Psiche: rilassata, sorpresa per la nuova armatura che le è stata data da svolgere nella missione nella jungla. Punti limite: 0/31 Abilità: Percezione yoki passiva RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 16-08-2017 05:44 PM Suri ti attende fuori dalla tua stanza e, senza dire altro, ti fa strada verso la stessa sala dove poche ore prima avevi desinato col padrone di casa. Una volta là, scopri che allo stesso posto dov’eri seduta la sera prima è stato preparato per te un piccolo desco con una teiera fumante col tuo the preferito, biscotti, focaccine di riso e miele. La premurosa Suri si avvicina a te e ti sussurra: Anche se la vostra stirpe non mangia molto, signora, sforzatevi di mangiare lo stesso qualcosa. La Jungla è un posto pericoloso e pieno di incognite. Lei e gli altri potreste non avere il tempo di mangiare spesso. Per poi lasciarti fare come meglio credi senza dire altro, attendendo che tu finisca. Una volta fatto, la ragazza ti si affianca nuovamente, scortandoti verso l’ampio giardino della villa. Là trovi ad aspettarti, oltre al padrone Ram Narayan e il suo fido Arjun, un altro bel giovane dalla pelle scura ma con gli occhi azzurri e capelli e una corta barba biondi e ben curati, due giovanotti molto simili tra loro, diversi da Arjun come aspetto ma con la stessa tonalità di carnagione e di capelli e, cosa che reputi straordinaria e forse un po'… pericolosa, una… tigre! Proprio così, una tigre accovacciata a terra come se fosse un gatto. Non appena fai la tua comparsa, Ram Narayan, reggendosi sempre sul suo bastone, ti si fa incontro: Buongiorno, spero tu abbia riposato bene! E noto con piacere che hai seguito il mio consiglio. Signori… Il padrone di casa si rivolge ai suoi uomini: Questa è Rebecca, la cacciatrice di Yoma che vi accompagnerà. Ricordatevi che lei non può e non deve alzare la sua spada su nessun uomo, anche se si tratta di uno Shara. Per contro, lei vi proteggerà se, come sospettiamo, degli Yoma si sono uniti ai Settari! Poi Ram si rivolge a te: Rebecca, questi saranno i tuoi compagni: conosci già Arjun, ha già esperienza nel combattere gli Shara e sarà il capo spedizione poi, abbiamo qui Shaka… L’uomo con i capelli e la barba bionda ti rivolge un inchino, dicendoti: Piacere!, mentre Ram prosegue: Conosce la Jungla come le sue tasche e vi farà da guida. Poi abbiamo i due fratelli Aghur e Bhanu -entrambi ti salutano, chinando il capo- che hanno perso i genitori a causa degli Shara e non aspettano altra occasione per farne fuori il più possibile e poi… Ram Narayan si porta vicino alla tigre, la quale si alza e, lasciandosi accarezzare dall’uomo, sfregando il suo muso sulle gambe di Ram: Questa è Darma, anche lei indomita cacciatrice di Shara, il quali la conoscono e sanno quanto vale: molti di loro hanno assaggiato i suoi denti e artigli; pochi di loro sono sopravvissuti per raccontarlo! Ora rimani ferma… Ram Narayan ti addita e la tigre ti si avvicina, ondeggiando mollemente la sua lunga coda, poi Darma ti gira attorno un paio di volte, fiutandoti a più riprese, per poi finire sfregando la sua testa contro la tua gamba destra. Anche così, avverti la grande forza fisica della fiera. Ram annuisce soddisfatto: Puoi accarezzarla se vuoi, Rebecca. Oramai ti conosce e non ha paura di te. Un attimo di pausa, poi Ram Narayan conclude: Bene, se non c’è altro da dire, andate e che i vostri dei vi siano propizi! Citazione:Nel tuo prossimo post descrivi le impressioni di Rebecca riguardo i suoi compagni di viaggio e, mentre Arjun vi guida fuori città, se lo desideri, puoi fare delle domande a chi vuoi. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 20-08-2017 02:49 PM -Parlato- Parlato altri. Dopo avere osservato la sua nuova uniforme, Rebecca mise nel fodere che le avevano dato la sua spada, uscendo infine dalla sua stanza. Ad attenderla fuori c'era Suri. La domestica fece strada alla guerriera portandola nella sala dove la sera prima aveva cenato col padrone. Nello stesso posto dove Rebecca s era seduta la sera prima, era stato preparato un piccolo desco con una teiera fumante con the preferito della guerriera con dei biscotti, focaccine di riso e miele. Anche se la vostra stirpe non mangia molto, signora, sforzatevi di mangiare lo stesso qualcosa. La Jungla è un posto pericoloso e pieno di incognite. Lei e gli altri potreste non avere il tempo di mangiare spesso. Rebecca osservò il desco col suo delizioso the al miele. Non sentiva la fame in quel momento, oh meglio, quasi mai la sentiva. Ma Suri aveva ragione. Stava per mettere piede in un posto che mai prima aveva visto. Un posto dove la vegetazione reganva sovrana e le possibilità di muoversi bene erano al quanto misere. -Hai ragione Suri. Non sprecherò nulla di quello che mi avete offerto- Mettendosi comoda Rebecca iniziò a gustarsi la colazione che le avevano preparato e anche se la fame non la sentiva si sforzò di mangiare quanto più possibile. Assaggiò ogni dolce che le avevano preparato, bevendo il suo gustose the al miele, assaporando la sua immensa fragranza. Finito la colazione, Suri accompagnò Rebecca verso l’ampio giardino della villa. Là ad aspettarla, c'erano il padrone Ram Narayan e il suo fido Arjun. C'era altri nei giovani anche. Uno aveva la pelle scura, ma con gli occhi azzurri e capelli e una corta barba biondi e ben curati. Gli altri erano due giovanotti molto simili tra loro, forse fratelli, diversi da Arjun come aspetto ma con la stessa tonalità di carnagione e di capelli. La cosa che stupi di più Rebecca era che vicino a loro c'era accovacciata un tigre. Non appena Rebecca fece la sua comparsa, Ram Narayan le andò incontro: Buongiorno, spero tu abbia riposato bene! E noto con piacere che hai seguito il mio consiglio. Signori… Il padrone di casa si rivolge ai suoi uomini, Rebecca con uno sforzo cercò di ignorare il felino per concentrarsi suoi presenti. Questa è Rebecca, la cacciatrice di Yoma che vi accompagnerà. Ricordatevi che lei non può e non deve alzare la sua spada su nessun uomo, anche se si tratta di uno Shara. Per contro, lei vi proteggerà se, come sospettiamo, degli Yoma si sono uniti ai Settari! Ram si rivolse infine a Rebecca: Rebecca, questi saranno i tuoi compagni: conosci già Arjun, ha già esperienza nel combattere gli Shara e sarà il capo spedizione poi, abbiamo qui Shaka… L’uomo con i capelli e la barba bionda ti rivolge un inchino, dicendoti: Piacere!, mentre Ram prosegui: Conosce la Jungla come le sue tasche e vi farà da guida. Poi abbiamo i due fratelli Aghur e Bhanu Entrambi salutarono la guerriera chinando il capo. Così tanti uomini educati nei riguardi di una guerriera era cosa rara dal parere di Rebecca. Hanno perso i genitori a causa degli Shara e non aspettano altra occasione per farne fuori il più possibile. Rebecca osservò i due ragazzi.. La vendetta era una cosa che li accomunava con a lei, ma era anche questo a preoccuparla. Lei quanto loro sapeva cosa voleva dire restare da sola, e ci poteva essere il rischio che potessero commettere qualche sciocchezza nella missione. Tale cosa doveva subito essere messa in edivenzia. Ram Narayan si avvicinò alla tigre, la quale si alza lasciandosi accarezzare dall’uomo, sfregando il suo muso sulle gambe di Ram: Questa è Darma, anche lei indomita cacciatrice di Shara, il quali la conoscono e sanno quanto vale: molti di loro hanno assaggiato i suoi denti e artigli; pochi di loro sono sopravvissuti per raccontarlo! Ora rimani ferma… Rebecca osservò con una certa agitazione l'enorme felino. Benchè sapesse che le mezze demoni possono essere messe alle strette solo dagli yoma, quel grosso micione la metteva a disagio. Non metteva in dubbio che avesse già fatto una buona strage di Shara. Ram Narayan indicò Rebecca e la tigre si avvicinò alla guerriera, ondeggiando mollemente la sua lunga coda. Darma girò attorno alla guerriera, fiutandola per poi infine sfregare la sua testa contro la sua gamba destra. Rebecca sentì la grande forza fisica della fiera. Ram annuì soddisfatto: Puoi accarezzarla se vuoi, Rebecca. Oramai ti conosce e non ha paura di te. Rebecca acarezzò delicatamente la testa dell'enorme tigre. All'apparenza poteva sembrare docile ma in realtà era una vera arma vivente in grado di uccidere in modo efficace. Rebecca era curiosa di vederla in azione. Dalle parole di Ram, Darma doveva aver già compiuto decine di stragi. Bene, se non c’è altro da dire, andate e che i vostri dei vi siano propizi! Rebecca osservò attentamente la sua squadra: Arjun, Shaka, e i fratelli Aghur e Bhanu. Percepiva da subito che non erano persone comuni. Tutti loro erano cacciatori portati per il combattimento. Il suo pensiero andò che individui del genere sarebbero stati incredibili come guerrieri maschi. Ma adesso bisognava concentrarsi sulla missione. E prima di iniziare era meglio chiarire certe cose. La guerriera si mise davanti al gruppo. -Ascoltatemi!- Rebecca alzò la voce abbastanza perchè tutti i presenti potessero sentirla chiaramente senza doversi ripetere. -Siete sicuramente dei guerrieri e dei cacciatori eccezzionali. Dal vostro aspetto si direbbe che siete degli esperti, ma voglio chiarirvi la questione: quella che faremo adesso non sarà efettivamente una missione che consiste nel rintracciare il nemico ed eliminarlo! no chiaro? Questa.. sarà una missione di spionaggio- Rebecca attese un'attimo poi continuò. -Non sappiamo quanti Yoma siano nascosti negli Shara. E mi hanno mandato qui per investigare. Io potrei non bastare per il combattimento che potrebbe scaturirne. Perciò: nel caso, io scopra che gli yoma sono più numerosi di quanto pensassi, ci ritireremo all'istante, sono stata chiara? Non appena io vi dirò: Ritiratà, scappate, facciamo dietrofront e torniamo indietro il più rapidamente possibile. Vi libererete di tutto quello che vi rallenterà per poter scappare il più velocemente possibile. Voi non sapete quanto uno yoma è veloce e forte. Gli occhi della guerriera si soffermarono soprattuto su i due fratelli. -Se qualcuno insisterà per rimanere a combattere pur consapevole dei rischi, verrà lasciato indietro- disse con severità. -Qui le questioni personali non vanno messe di mezzo! Uno che mette a rischio la vita di tutto il gruppo è solo un'idiota che non ragiona con lucidità. Niente gesti sconsiderati per favore ok? Dobbiamo cavarcela tutti qui capito?- Yoki: 0% Fisico: ottimo Punti limite: 0/31 Psiche: studia con interesse il suo gruppo e li avverte del pericolo, che non ci dovranno essere Abilità: Percezione yoki passiva. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 20-08-2017 05:19 PM Tutti quanti ti ascoltano con la massima attenzione e serietà e, alla fine, tutti ti rivolgono un leggero cenno d’assenso con la testa. Subito dopo Arjun prende la parola: E’ giusto quello che dite, mia signora. Siamo qui per osservare e riferire, non per ingaggiare battaglia a meno di non esservi costretti. Il che vuol dire che, anche se incontreremo degli Shara, cercheremo di evitarli se possibile, inoltre credo che nessuno di noi abbia intenzione di ritrovarsi faccia a faccia con uno yoma, tuttavia… Arjun congiunge le mani davanti al volto e chiude gli occhi, chinando leggermente la testa, quasi volesse scusarsi con te per quello che sta per dire: Gettarsi in una fuga disordinata nella Jungla è quanto di più pericoloso ci possa essere per un uomo da solo. Certo, tutti noi siamo in grado di sopravvivere ma se i nostri nemici ne fossero consapevoli, avrebbero buon gioco a sopraffarci uno alla volta perciò mia signora vi chiedo… Arjun abbassa le mani e ti guarda negli occhi: Se doveste avere sentore di un pericolo tale che nemmeno voi potreste riuscire a fare fronte, avvisate subito me o uno di noi perché… anche noi dobbiamo riferire al padrone quello che scopriremo. Ve ne prego, mia signora! Detto questo, Arjun vi conduce velocemente lungo le strade della cittadina, imboccando vicoli sempre più stretti e disabitati finché, senza quasi che tu te ne renda conto, vi ritrovate in mezzo alla vegetazione. A un cenno di Arjun, la tigre Darma si infila nelle piante e sparisce dal vostro sguardo, mentre Shaka assume il compito di guidare il vostro gruppo: l’uomo è abile e vi trovate a seguirlo lungo un sentiero che costeggia la riva del fiume; un sentiero che i tuoi occhi non avrebbero mai trovato. Senza parlare molto, proseguite la vostra marcia fino a ora di pranzo quando Arjun comanda una sosta per rifocillarsi un po' e permettere agli uomini del drappello di riprendersi dopo una marcia a ritmo sostenuto percorsa con un caldo e un’umidità che deve averli provati. Dopo circa un’ora il vostro cammino riprende, ma si rivela più duro della sgambata mattutina: vi ritrovate infatti ad attraversare un terreno composto da canne, spine e pantani, e poi altre spine e canne, che rallentano notevolmente la vostra marcia ma Shaka continua imperterrito a guidarvi attraverso quel territorio infido e nessuno degli altri si lamenta, dando prova di una tenacia non comune. Al tramonto, cosa difficile da credere, avverti anche tu un po' di stanchezza: evidentemente marciare su quel terreno difficile ha richiesto il suo prezzo anche a te. Sei quindi lieta che, alla fine Arjun dia l’ordine di fermarsi per la notte. Mentre i fratelli Aghur e Bhanu preparano un riparo improvvisato e, soprattutto, mimetizzato, la tigre Darma ritorna da voi, sedendosi vicino ad Arjum e, mentre vengono fatte girare delle razioni di gallette e carne secca, Arjun prende la parola: Molto bene, abbiamo percorso molta strada oggi! Continuando con questo ritmo di marcia, domani al tramonto arriveremo alle terre base e fangose che segnano l’inizio della foce del grande fiume, rifugio preferito delle tigri, dei rinoceronti, dei serpenti e dei coccodrilli… Arjun si gira verso di te: Si dice che in mezzo a quelle terre vi si un ultimo tempio nascosto degli Shara, che è sfuggito alla caccia di qualche anno fa. Se fosse vero, è molto probabile che gli Shara sopravvissuti si siano riorganizzati laggiù: compito nostro è capire se quel tempio esiste o meno e tornare a riferirlo. Poi il capo spedizione si rivolge nuovamente a tutti: Domande? Mentre Arjun parla, con la coda dell’occhio noti qualcosa che attira la tua attenzione: guardando meglio, vedi che a una certa distanza da voi, su entrambe le sponde del fiume, sorgono due piccole torri, in apparenza uguali… Citazione:SUGGERIMENTO: Nemas, anche se tu sai cosa sono i guerrieri maschi, Rebecca no, perciò non nominarli, altrimenti commetteresti un errore di metagioco. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 21-08-2017 02:42 PM -Parlato- Parlato altri. E’ giusto quello che dite, mia signora. Siamo qui per osservare e riferire, non per ingaggiare battaglia a meno di non esservi costretti. Il che vuol dire che, anche se incontreremo degli Shara, cercheremo di evitarli se possibile, inoltre credo che nessuno di noi abbia intenzione di ritrovarsi faccia a faccia con uno yoma, tuttavia… Arjun congiunge le mani davanti al volto Gettarsi in una fuga disordinata nella Jungla è quanto di più pericoloso ci possa essere per un uomo da solo. Certo, tutti noi siamo in grado di sopravvivere ma se i nostri nemici ne fossero consapevoli, avrebbero buon gioco a sopraffarci uno alla volta perciò mia signora vi chiedo…Se doveste avere sentore di un pericolo tale che nemmeno voi potreste riuscire a fare fronte, avvisate subito me o uno di noi perché… anche noi dobbiamo riferire al padrone quello che scopriremo. Ve ne prego, mia signora! Rebecca comprese che non si era spiegata nel suo discorso precedente. -Vi chiedo scusa! Forse mi sono spiegata male! Ovvio che la nostra ritirata dovra essere una cosa ben ordinata e congegnata, niente fughe alla cieca oh disordinate: Ma esigo che non appena vi darò l'ordine inizierete subito i preparativi per la nostra fuga istantanea- Esaurito quell'ultimo chiarimento, Rebecca considerò che era il momento di muoversi. -Bhe, direi che è il momento di andare- Arjun condusse il gruppo per i sentieri della città. passando via via per vicoli sempre più stretti e disabitati. Rebecca considerò che sapeva esattamente dove andare. Senza nemmeno rendersene conto, si ritrovarono infine in mezzo alla vegetazione. Arjun fece un gesto e la tigre Darma si infilò nella vegetazione sperando alla loro vista. -Dove l'hai mandata?- Rebecca si sentiva confusa del perchè si fossero già dovuti separare dalla tigre. Che l'avessero addestrata per proteggere il gruppo da attacchi esterni? Shaka assunse infine il compito di guida. Rebecca e gli altri lo seguirono per un passaggio che costeggiava il fiume. Rebecca ammisse che tale sentiero non sarebbe riuscita a trovarlo. Il tragitto continuo in silenzio fino a ora di pranzo. Rebecca non parlò molto. In missione non poteva concedersi distrazioni. E poi non era ancora abituata a conversare amichevolemente con persone comuni. Arjun diede infine ordine di fermarsi e di fare una sosta per riposarsi e rifocillarsi. Dopo un'ora di cammino il tragitto si era mostrato più duro della sgambata mattutina. Il gruppo si ritrovò infine ad attraversare un terreno composto da canne, spine e pantani che rallentarono la marcia. Per la prima volta, Rebecca si trovava in un terreno a lei sfavorevole. Era il più insidioso che avesse provato. Shaka tutta via continuò impertierrito a guidare il gruppo attraverso quel territorio, e nessuno si lamentava, dando prova di una grande volontà. Rebecca ammirò questa loro volontà e lei non voleva essere da meno. Giunto ormai il tramonto, Rebecca senti con sorpresa che anche lei si sentiva un pò stanca. Marciare in quel terreno se non si era abituati poteva provare anche una mezzo demone. Quando Arjun diede infine l'ordine di fermarsi per la notte Rebecca provò un senso di sollievo. Mentre i fratelli Aghur e Bhanu preparano un ripare improvvisato e, mimetizzato, in quel momento ricomparve la tigre Darma sedendosi vicino ad Arjum. Osservando il suo comportamento Rebecca considerò che la tigre dovesse obbedire esclusivamente ad Arjun. Mentre giravano le razioni di gallette e carne secca Arjun prese la parola. Molto bene, abbiamo percorso molta strada oggi! Continuando con questo ritmo di marcia, domani al tramonto arriveremo alle terre base e fangose che segnano l’inizio della foce del grande fiume, rifugio preferito delle tigri, dei rinoceronti, dei serpenti e dei coccodrilli… Sentendo il nome: Rinoceronte, a Rebecca tornò in mente la testa di quell'animale nella casa di Ram. Sentiva che il territorio che avrebbero percorso domani sarebbe stato ancora più pericoloso. Aveva il divieto di uccidere umani, ma poteva amazzare gli animali che avrebbero significato una minaccia per il suo gruppo. Arjun si girò verso di lei: Si dice che in mezzo a quelle terre vi sia un ultimo tempio nascosto degli Shara, che è sfuggito alla caccia di qualche anno fa. Se fosse vero, è molto probabile che gli Shara sopravvissuti si siano riorganizzati laggiù: compito nostro è capire se quel tempio esiste o meno e tornare a riferirlo. Poi il capo spedizione si rivolse nuovamente a tutti: Domande? Mentre Arjun finiva di parlare, con la coda dell’occhio Rebecca notò qualcosa che attirò la sua attenzione: guardando meglio, da una certa distanza su entrambe le sponde del fiume, sorgevano due piccole torri, in apparenza uguali… -Arjun?- Rebecca alzo il braccio indicando ciò che vedeva. -Cosa sono quelle?- Yoki: 0% Punti limite: 0/31 Fisico: ottimo Psiche: studia e osserva il nuovo territorio in cui si trova. Qualcosa attira la sua attenzione vicino alla sponda del fiume. Abilità: percezione yoki passiva. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 22-08-2017 09:46 PM Arjun guarda nella direzione da te indicata, per poi rispondere: Oh, quelle? Le chiamiamo “Le Torri dei Naufraghi”! Il fiume è più pericoloso di quanto crediate, mia signora, a causa degli enormi banchi di sabbia che la forza della corrente sposta continuamente, sicchè i naufragi sono più frequenti qui che in mare. Siccome le rive sono popolate da animali feroci, si decise di costruire in vari luoghi delle torri di rifugio per i naufraghi, alle quali si accede grazie a una scala a mano che si può ritirare. Dentro sono stipati dei viveri che vengono rinnovati ogni mese. Comunque le vedrete con i vostri occhi: credo che ci passeremo vicino domani a metà mattina. Inoltre, per rispondere alla vostra domanda di prima, mandiamo Darma in avanscoperta. Di solito basta lei per scoraggiare animali molesti o eventuali curiosi ma, se ci fosse qualche pericolo più serio, tornerebbe immediatamente da noi senza attaccare. Se la vedi tornare prima che ci fermiamo per fare una sosta, allora è il caso di iniziare a preoccuparsi. La notte passa senza incidenti e, a parte l’incessante rumore di fondo prodotto dai versi degli animali notturni, cosa che peraltro non sembra dar fastidio ai tuoi compagni, nulla disturba il vostro riposo. All’alba della mattina seguente, Arjun dà la sveglia al gruppo e, fatta una breve colazione, vi rimettete in marcia nuovamente con Shaka a gudare il gruppo e Darma che sparisce nuovamente tra i cespugli. Come anticipato da Arjun, a metà mattina passate vicino a una radura sulla quale sorge una delle torri che avevi visto la sera prima: una vera e propria torre di legno che potrebbe ricordare una torre da assedio. Non c’è tempo per fermarsi e Arjun comanda di proseguire il cammino. Passata la radura della torre, il terreno si fa via via sempre più acquitrinoso e intriso d’acqua: nugoli di piccoli insetti giungono di tanto in tanto a tormentarvi e anche se, a differenza dei tuoi compagni, non ti pungono, ti arrecano comunque un discreto fastidio in quanto spesso ti finiscono negli occhi, nelle orecchie nel naso e, se non fai attenzione, anche nella bocca. Ogni tanto, quando siete costretti a guadare un acquitrino, i tuoi stivaletti di metallo tendono a rimanere invischiati sul fondo melmoso, rendendo il tuo cammino molto difficile ma, a quel che vedi, non c’è possibilità di scegliere un cammino diverso. Ma improvvisamente, qualcosa ravviva la tua motivazione: lontano da voi, praticamente al limite della tua percezione, avverti per alcuni istanti lo scintillio di uno yoki, che scompare subito dopo. La traccia che hai avvertito si trova più o meno davanti a voi ma, per quel che hai potuto capire, sulla sponda opposta del fiume. Citazione:Se informi i tuoi compagni della tua sensazione, dopo una breve riflessione Arjun deciderà di non fermarsi per il pranzo, facendo mangiare chi vuole mentre camminate. In caso contrario, come il giorno prima, farete una sosta di circa un’oretta a metà giornata Le cose cambiano leggermente durante la marcia pomeridiana: se infatti da un lato il terreno su cui camminate sembra farsi più solido e gli attacchi degli insetti cessano, la vegetazione si fa sempre più intricata, al punto che i due fratelli Aghur e Bhanu devono usare delle corte spade per aprire una strada nella flora locale, facendo imprecare a bassa voce Arjun in quanto questa situazione vi rallenta tantissimo. Improvvisamente però, la vegetazione… svanisce avanti a voi! O, meglio, si direbbe che qualcosa o qualcuno abbia scavato una sorta di bassa galleria in mezzo alle piante. Meglio ancora, osservando meglio, si nota che qualcosa di grosso ha schiantato tutte le piante che si è trovato davanti. Shaka esamina subito il terreno e, dopo aver osservato quelle che sembrano essere delle impronte, sentenzia: Un rinoceronte… è passato da poco tempo… Arjun si fa pensieroso per alcuni istanti, poi si rivolge a tutti: Che ne pensate? Se approfittiamo della pista lasciata dal rinoceronte, recupereremo almeno in parte il tempo perso oggi e chissà, se la via è lunga a sufficienza, forse potremmo guadagnare terreno. D’altro canto, se ci imbattiamo nel pachiderma potremmo correre un serio pericolo. Io sarei per approfittare della via aperta dal rinoceronte ma voi? Uno ad uno, i tuoi compagni si dichiarano d’accordo con Arjun il quale, alla fine, si rivolge a te: E voi, mia signora? Attendendo poi la tua risposta. Per il momento, non avverti altre tracce di yoki in zona… RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 23-08-2017 03:03 PM -Parlato- Parlato altri Pensato -Non ne dubito. In un'ambiente così ostile possono salvarti la vita. E quidi per la trigre è così che l'avete addestrata? Davvero notevole- Le torri dei naufraghi si chiamavano quindi. Chissà che complicazione ci sarebbero state senza quelle postazioni? Per il resto, la notte passò tranquilla e senza incidenti, l'unica cosa era il continuo rumeri dei versi di centinaia di animali che erano intorno al gruppo, la cosa però non sembrava dare fastidio ai compagni di Rebecca. Questo doveva voler dire che già altre volte si erano avventurati nella jugnla a differenza di lei. Per la prima volta Rebecca sentì che un'umano fosse avvantaggiato con lei suoi termini del territorio. E anche per questo pensiero che la sua preocupazione crebbe. Gli Shara si sarebbero rilevati un vero pericolo in queste condizioni. E lei sarebbe riuscita a proteggere il suo gruppo? Domandandosi questo, Rebecca appoggio la schiena ad un'abero appisolandosi ascoltando il rumore degli animali notturni. Giunta infine l'alba, Arjun svegliò il gruppo e dopo aver fatto una breve colazione, il gruppo riprese la marcia. Shaka riprese la guida del gruppo, e Darma tornò nuovamente in perlustrazione. A metà mattina come aveva detto Arjun, il gruppo passò vicino alla radura dove sorgevano quelle torri che Rebecca aveva visto la sera prima. Era una lunga torre di legno, che poteva ricordare un'assedio -Gli Shara potrebbero essersene serviti per osservarci da lontano- commentò al suo gruppo. Passata la radura della torre, il terreno si fece sempre più acquitrinoso e intriso d'acqua. Stormi di insetti giungevano di tanto in tanto assalendo il gruppo. A differenza degli altri Rebecca era la sola a non essere punta. Molto probabilmente il sangue di una mezzo demone non doveva essere gradito dalle zanzare. Comunque le davano un certo fastidio, dato che le finivano negli, occhi, nel naso, nelle orecchie. Rebecca tenne la bocca ben chiusa per evitare che le finissero dentro. Si portò un braccio davanti al volto per cercare di proteggersi e con l'altra per scacciare quegli insetti fastidiosi. A complicare le cose gli stivali metallici di Rebecca sprofondarono nel fondo melmoso dell'acquitrino, rendendo più difficile muoversi. Ma purtroppo non sembrava esserci altro passaggio per proseguire. Era sul punto di imprecare quando accadde qualcosa. Era come se la sua schiena fosse stato costantementa punta da degli aculei di un cacktus. La in lontananza, oltre i limiti di dove arrivava la sua percezione, aveva sentito qualcosa. Rebecca percepì per un breva momento uno scintillio di yoki. Ma poi scomparve subito. L'ho sentito chiaramente. Non mi posso sbagliare. Non capisco? Che ci abbiano già individuati!? Impossibile! -Fermi tutti!- Rebecca non lo disse ad alta voce, ma quanto bastava perchè solo il suo gruppo potesse sentirla. -Ho avvertito uno yoki! Calmatevi però, fatemi spiegare- Rebecca indico davanti a sè. -Ho sentito uno yoki laggiù: più oh meno era oltre l'altra sponda del fiume. Ma è subito scomparso. Non tralasciate nulla e prendete ogni precauzione possibile. Sopratutto per la nostra fuga- Arjun, rifeltte un'attimo su quello che Rebecca aveva sentito. Poi dopo una breve riflessione Decise di non fermarsi per il pranzo, facendo mangiare qualcosa durante il cammino. Durante la marcia pomeridiana le cose cominciarono a cambiare: il terreno cominciò a farsi più solido e gli attacchi degli insetti cessarono. Ma la vegetazione si fece più intricata, tanto che i due fratelli Aghur a Bhanu devono usare quelle corte spade per aprirsi una strada. Arjun imprecò per questa situazione che rallentò parecchio la marcia. -Ma dove abitano questi Shara? Come fanno a vivere in un posto del genere?- Questo culto di fanatici doveva essere abituate alle situazioni di estrema sopravvivenza. Improvvisamente la vegetazione davanti a loro sparì, oh più che altr, sembrava che qualcosa avesse scavato una galleria in mezzo alle piante schiacciandole. Shaka esaminò il terreno osservando quelle che sembravano delle impronte. Un rinoceronte… è passato da poco tempo… Arjun si fa pensieroso per alcuni istanti, poi si rivolge a tutti: Che ne pensate? Se approfittiamo della pista lasciata dal rinoceronte, recupereremo almeno in parte il tempo perso oggi e chissà, se la via è lunga a sufficienza, forse potremmo guadagnare terreno. D’altro canto, se ci imbattiamo nel pachiderma potremmo correre un serio pericolo. Io sarei per approfittare della via aperta dal rinoceronte ma voi? Uno ad uno, i tuoi compagni si dichiarano d’accordo con Arjun il quale, alla fine, si rivolge a te: E voi, mia signora? Attendendo poi la tua risposta. Per il momento, non avverti altre tracce di yoki in zona… Rebecca osservò la pista. Arjun aveva ragione. Avrebbero potuto risparmiare tempo servendosi di quel passaggio. E aveva detto qualcosa su un' "Pachiderma" e che sembrava essere anche un'animale pericoloso. La guerriera non percepiva altri yoki intorno a sè quindi lo interpretò come un fuori pericolo al momento. -Non avverto altri Yoki intorno a noi. Quindi se nessuno di voi vede questo passaggio come pericoloso, dato che io non me ne intendo accettò di passare da qui- Yoki: 0% Punti limite: 0/31 Fisico: ottimo. Psiche: concentrata su quello che la circonda. Sente un campanello d'allarma quando avverte per un'istante uno yoki per poi avvertire subito il gruppo. Rebecca non vede pericoli per il passaggio lasciato dal rinoceronte. Abilità: Percezione yoki passiva. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 24-08-2017 09:25 PM Quantunque il pericoloso animale potesse da un istante all’altro tornare sui propri passi, se si fosse accorto di essere inseguito, sia pure a distanza, per accertarsi da quali avversari era stato disturbato, il gruppo di Rrebecca si era cacciato risolutamente sul sentiero. Quello squarcio, aperto attraverso l’immensa jungla, dal corpaccio del pachiderma, risparmiava ai cacciatori una fatica durissima e faceva guadagnare tempo. Shaka, Aghur a Bhanu che formavano l’avanguardia, avanzavano però con precauzione e si fermavano di frequente ad ascoltare: non si udiva alcun rumore, segno evidente che il rinoceronte aveva già guadagnato molto e che continuava per la sua strada: È ben gentile! Ci fa da battistrada e ci lascia respirare. Inoltre sembra mantenere sempre la buona direzione. Commentò Arjun: Vedremo però fino a quando… Temo che perda la pazienza nel vedersi inseguito e che tenti un ritorno offensivo. Se cambia d’umore, ce lo vedremo rovinare addosso. Gli fece eco Shaka, molto teso… Continuate così ad avanzare e, dopo un po’ di tempo, vi accorgete che la vegetazione comincia a diradarsi, mentre più innanzi si ode un baccano assordante che pareva prodotto da un gran numero di uccelli acquatici guazzanti in qualche stagno… forse state per sbucare all’aperto: Adagio, attenti al rinoceronte. Può essersi fermato poco più avanti. Ammonì Shaka Subito dopo vi trovate improvvisamente dinanzi ad una radura, nel cui mezzo si allargava uno stagno dalle acque giallastre, ingombre di canne palustri e di foglie di loto. Sulla riva opposta vi erano delle rovine, delle colonne, delle arcate, dei pezzi di muraglie screpolate, gli avanzi probabilmente di qualche vecchia costruzione. Shaka aveva gettato un rapido sguardo intorno al bacino e subito retrocesse, ritornando da voi: È là, il rinoceronte, mi pare che ci aspetti per caricarci. Effettivamente, guardando meglio, lo vedi. Il colosso stava fermo sulla riva dello stagno, colle zampacce semiaffondate nel fango e la testa abbassata in modo da mostrare il suo terribile corno teso orizzontalmente. Era molto grosso e misurava almeno quattro metri di lunghezza. Tutto rinchiuso nella sua grossissima pelle, come entro un’armatura, quasi impenetrabile alle spade leggere dei tuoi compagni e la brutta testa, corta e triangolare, affondata nelle spalle deformi e massicce, pareva che non aspettasse che la vostra comparsa per scattare e mettere in opera il suo aguzzo corno che aveva una lunghezza d’oltre un metro: È ben brutto in quella posa Disse Aghur Che non voglia lasciarci il passo libero? Replicò Bhanu Non se ne andrà così presto come speri! Sono testardi quegli animali. Sentenziò Arjun, il quale riflettè per alcuni momenti, per poi scuotere la testa: Per la fretta ho voluto correre un rischio troppo elevato e ci siamo cacciati in questo guaio per causa mia! Davvero non mi aspettavo che il rinoceronte trovasse un appostamento così favorevole per lui. Ora, finché non ci mostreremo, lui non si muoverà. Potremmo cercare di raggiungere quelle rovine: dietro a quelle colonne ed a quelle pareti, saremo al riparo dalle cariche di quell’animalaccio e potremmo facilmente rientrare nella foresta e riprendere il cammino. Ma se… Con sguardo affranto, Arjun ti guarda: Se non dovesse cadere nel tranello, le cose potrebbero mettersi molto male. Mia signora, ho commesso un errore e sono costretto a chiedervi di aiutarci: la vostra claymore potrebbe essere la nostra unica speranza di abbattere il rinoceronte. Arjun si prostra in ginocchio davanti a te: Se vi spiego cosa fare, vorreste aiutarci? Effettivamente, col senno di poi, seguire la pista del rinoceronte si è rivelata un errore ma ormai siete qui. Hai la possibilità di eguagliare le gesta di Ram Narayan ma il rischio potrebbe essere molto, molto grosso… Accetterai la richiesta di Arjun? O stai pensando a un altro modo per trarre d’impaccio te e i tuoi compagni? RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 26-08-2017 04:46 PM -Parlato- Parlato altri Nessun esito da parte degli altri. Il gruppo di Rebecca si inoltrò in quel sentiero. Nonostante il probabile pericolo, ciò aveva risparmiato a tutti quanti un grande fatica. Shaka, Aghur a Bhanu che formavano l’avanguardia, avanzavano con precauzione e si fermavano di frequente ad ascoltare. Secondo Arjun il bestione corazzato era parecchio distante. Shaka, non sembrava dello stesso parere: Vedremo però fino a quando… Temo che perda la pazienza nel vedersi inseguito e che tenti un ritorno offensivo. Se cambia d’umore, ce lo vedremo rovinare addosso. -Come sarebbe? Si sente inseguito da noi?- domandò Rebecca confusa. Nemmeno li aveva viste e il grosso animle percepiva già la loro minaccia. Nonostante ciò il gruppo continuò ad avanzare. Per quanto tutti fossero preoccupati per la situazione, Rebecca continuava a rimanere calma. Per quanto grosso e forte poteva essere un rinoceronte, era impossibile che potesse tenere testa ad una occhi d'argento come lei. Certo Rebecca sapeva di non essere una delle migliori fra i ranghi dell'organizzazione, ma che un'animale, per quanto grosso potesse essere non avrebbe mai prevalso contro di lei. I Il gruppo continuò ad avanzare. Dopo un po’ di tempo, Rebecca e gli altri si accorsero che la vegetazione stava iniziando a diradarsi. In lontananza si udì un baccano assordante. Forse era finalmente erano sul punto di uscire da quella boscaglia? Adagio, attenti al rinoceronte. Può essersi fermato poco più avanti. Ammonì Shaka. Rebecca provò irritazione per questo avvertimento. Non aveva alcuna intenzione di lasciare che un'animale rellentasse il loro cammino. Se sarebbe stato necessario, avrebbe proveduto ad abatterlo di persona. Subito dopo tutto il gruppo si trovò dinanzi ad una radura, nel cui mezzo si allargava uno stagno dalle acque giallastre, ingombre di canne palustri e di foglie di loto. Oltre riva opposta Rebecac vide delle rovine, di una qualche vecchia costruzione. Shaka il bacino e subito retrocesse: È là, il rinoceronte, mi pare che ci aspetti per caricarci. -Che cosa?- Rebecca alzò lo sguardo, per vedere meglio. Infine lo vide: Era fermo sulla riva dello stagno, le sue grosse zampacce semiaffondate nel fango e la testa abbassata in modo da mostrare minaccioso il suo corno teso orizzontalmente. Era molto grosso e misurava almeno quattro metri di lunghezza. Tutto rinchiuso nella sua spessa pelle, come fosse un’armatura. Doveva essere impossibile per le spade dei compagni di Rebecca riuscire a penetrarla. Dalla sua posa il rinoceronte sembrava che li stesse aspettando per poterli attaccare. È ben brutto in quella posa Disse Aghur Che non voglia lasciarci il passo libero? Replicò Bhanu Non se ne andrà così presto come speri! Sono testardi quegli animali. Sentenziò Arjun, il quale riflettè per alcuni momenti, per poi scuotere la testa: Per la fretta ho voluto correre un rischio troppo elevato e ci siamo cacciati in questo guaio per causa mia! Davvero non mi aspettavo che il rinoceronte trovasse un appostamento così favorevole per lui. Ora, finché non ci mostreremo, lui non si muoverà. Potremmo cercare di raggiungere quelle rovine: dietro a quelle colonne ed a quelle pareti, saremo al riparo dalle cariche di quell’animalaccio e potremmo facilmente rientrare nella foresta e riprendere il cammino. Ma se… Arjun guardò Rebecca. Se non dovesse cadere nel tranello, le cose potrebbero mettersi molto male. Mia signora, ho commesso un errore e sono costretto a chiedervi di aiutarci: la vostra claymore potrebbe essere la nostra unica speranza di abbattere il rinoceronte. Arjun si prostrò in ginocchio davanti a lei: Se vi spiego cosa fare, vorreste aiutarci? Rebecca non aveva mai visto Arjun così preoccupato. La situazione doveva essere più brutta di quanto pensasse. Ma anche lui aveva dichiarato che per avanzare bisognava amazzare quell'animale Avrebbe preferito evitarlo se era possibile. Intendeva risparmiare le forze per il possibile imminente scontro. La sola strategia che era venuta in mente a Rebecca era di essere lasciata li da sola per permettere al gruppo di Arjun di proseguire. Mentre lei avrebbe provveduto personalente ad abbattere il rinoceronte. Era comunque un'animale, e come si sarebbe comportato davanti ad una mezza demone? Cosa avrebbe fatto se la guerriera avrebbe rilasciato il yoki tramutandosi in una sorta di semibestia? Avrebbe avuto paura? Si sarebbe subito ritirato? Oh avrebbe caricato con più ferocia? Ma i "Si" e i "Ma" davano troppi dubbi, e l'animale era troppo favorevole in quel pantano. Prima di agire in modo sconsiderato era meglio sentire cosa aveva da dire Arjun. -Come ho detto prima Arjun: qui dobbiamo farcela tutti. Cos'hai in mente?- Yoki: 0% Punti limite: 0/31 Fisico: ottimo. Psiche: non mostra molta preocupazione per il rinoceronte che ha davanti. Poichè Rebecca è convinta che nessun'animale per quanto forte possa essere non potrebbe mai farcela contro una Claymore. Tutta via non intende mettersi a compiere azioni sconsiderate e ascolta il piano di Arjun. Abilità: Percezione yoki passica. RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 28-08-2017 09:01 PM Arjun ti rivolge uno sguardo carico di gratitudine: Allora, mia signora, si tratta di infliggere a quel bruto quello che noi chiamiamo “Il Colpo dell’Elefante”, una ferita letale per quegli animali grossi e pesanti: in sostanza, si tratta di tagliare i tendini dietro le zampe posteriori del rinoceronte. Ti spiega Arjun, indicando con le mani i tendini dietro le sue ginocchia, per farti capire esattamente in che punto colpire, mentre Shaka annuisce. Il Capo spedizione illustra poi il suo piano: Io e gli altri cercheremo di raggiungere le rovine laggiù, cercando di portarci al riparo ma facendo rumore per distrarre il bestione: quando questi si muoverà, voi dovrete corrergli dietro e colpirlo. Non dovrebbe essere troppo difficile, vista la vostra grande spada ma non sottovalutate la velocità del rinoceronte: quando riesce a spostare in avanti tutto il suo peso, diventa molto veloce. Citazione:Se hai bisogno di chiarimenti sul piano di Arjun, mandami pure il solito MP La proposta di Arjun fu approvata anche dagli altri. Essendo quella parte della riva cosparsa di macerie e di enormi blocchi di pietra, il rinoceronte non poteva spiegare la sua piena agilità e la sua violenza. Dopo essersi accertati che il mostro non aveva cambiato posizione, i tuoi compagni si gettano in mezzo ai canneti, spostandosi cercando di non far rumore e girando attorno allo stagno. Già non distavano dalle rovine che un centinaio di passi quando si udì un “niff! niff!” acuto come lo squillo d’una tromba, poi un galoppo pesante che faceva tremare il suolo. Il pachiderma si lanciò verso la jungla, là dove ti eri appostata… un attimo di spavento ma poi si ode un grido di Arjun: E’ il momento! Di corsa ora! Verso le rovine! Il rinoceronte, guidato da quel comando e dall’improvviso baccano che fanno i tuoi compagni, invece di precipitarsi verso di te, aveva fatto un brusco volta faccia, preparandosi a caricare là dove scorgeva i bambú oscillare… RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 30-08-2017 06:30 PM -Parlto- Parlato altri Pensato Allora, mia signora, si tratta di infliggere a quel bruto quello che noi chiamiamo “Il Colpo dell’Elefante”, una ferita letale per quegli animali grossi e pesanti: in sostanza, si tratta di tagliare i tendini dietro le zampe posteriori del rinoceronte. Arjun, indicò con le mani i tendini dietro le sue ginocchia, per far capire a Rebecca dove doveva colpire esattamente. Rebecca studiò attentamente il punto affinche il suo colpo potesse essere perfetto, annunendo infine di avere capito. Io e gli altri cercheremo di raggiungere le rovine laggiù, cercando di portarci al riparo ma facendo rumore per distrarre il bestione: quando questi si muoverà, voi dovrete corrergli dietro e colpirlo. Non dovrebbe essere troppo difficile, vista la vostra grande spada ma non sottovalutate la velocità del rinoceronte: quando riesce a spostare in avanti tutto il suo peso, diventa molto veloce. Molto più veloce? Credo che dare affondo al mio yoki. -Ho capito. Allora prepariamoci- La proposta di Arjun fu approvata anche dagli altri. Dopo che tutti furono sicuri che il bestione non si fosse mosso. Arjun e gli altri si gettarono in mezzo ai canneti, evitando di far rumore e girando attorno allo stagno. Mancavano ormai un centinaio di passi per arrivare ai ruderi della parte opposta dello stagno. Rebecca osservò il suo gruppo mentre si allontava. Manca poco, c'è l'avete quasi fatta. Improvvisamente si udi uno strano rumore simile alla squillo di una tromba, seguito da un galoppo pesante tanto da far tremare la terra. Un scossa percosse la schiena di Rebecca. -Ci siamo!- La guerriera sguainò la spada dal suo fodero. Il pachiderma si era lanciato verso la jungla, dove Rebecca si era appostata. Rebecca portò la sua spada in avanti. Colpire i tendini sarebbe stato al quanto difficile, ma se non fosse servito, avrebbe provveduto a tranciargli le zampe. Mentre il rinoceronte avanzava verso di lei, Rebecca sentì lo yoki demoniaco scorergli nelle in corpo. Sentiva i suoi muscoli flettersi sotto la divisa le vene intorno agli occhi divenuti di un colore oro intenso pulsavano mostruosamente sotto la pelle. Rebecca flette leggermente le ginocchia pronta allo scatto. Fù in quell'esatto momento che Arjun gridò. E’ il momento! Di corsa ora! Verso le rovine Il rinoceronte, guidato da quell' improvviso baccano che fecero Arjun e gli altri, girò improvvisamente su se stesso preparandosi a caricare là dove il bambú oscillava. L'occassione di Rebecca per colpirlo alle spalle gli era stata offerta su un piatto d'argento. Senza perdere l'occassione la guerriera scattò allungandò il braccio con la spada si preparò a colpire i tendini delle zampe nel punto dove Arjun gli aveva spiegato Yoki: 20% Punti limite: 1/31 Fisico: ottimo. iridi dorate. vene pulsanti intorno al volto. Tensione muscolare sulle ginocchia per offrire a Rebecca un maggiore scatto. Psiche: concentrata sulla strategia di Arjun. Il movimento inaspettato del rinoceronte, distratto dal rumore delle canne, le offre l'occassione di colpirlo. Abilità: percezione yoki passiva. |