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QUEST Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Versione stampabile

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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 14-04-2015 09:42 PM

Rincuorata dalle gentili parole di Rooster, ti dirigi decisa verso la porta della città, decidendo di iniziare la tua ronda percorrendo il perimetro interno delle mura, con tutti i tuoi sensi all’erta. Un uomo che sta di sentinella alla porta ti rivolge un cenno di saluto: evidentemente il Borgomastro deve averlo avvisato della tua ronda notturna.
Le mura esterne si estendono tanto a destra quanto a sinistra, perdendosi nel buio della notte: da che parte andare?


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 15-04-2015 06:57 PM

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Giunse in breve alle porte, ove vi trovò una sentinella che pure le rivolse un cenno di saluto, al quale lei rispose con un movimento del capo.
Si guardò attorno: non vi era una differenza precisa tra la parte destra e sinistra delle mura, perciò avrebbe dovuto prendere una delle due.
Già, ma quale?
Oh, Crystal non aveva dubbi su quale fosse la sua scelta e, come nel test iniziale, imboccò la sinistra.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 15-04-2015 09:13 PM

Spalle alla porta, scegli quindi di andare verso sinistra... Mentre cammini, ogni tanto sei costretta a deviare dal tuo percorso perché qualche abitante ha costruito un muretto o un piccolo recinto a ridosso della cinta muraria, sbarrandoti così il passo; inoltre puoi facilmente notare durante il tuo giro che non tutti gli abitanti ancora svegli sono andati nelle locande: ai tuoi sensi attenti non sfuggono infatti alcune coppiette di giovani che si sono appartati negli angoli bui per scambiarsi effusioni senza essere notati, uomini ubriachi che camminano barcollando nei vicoli cantando a squarciagola e rimediando secchiate d’acqua – o peggio – da concittadini che non apprezzano lo spettacolo oppure il sommesso nitrito di qualche cavallo chiuso nella stalla che ha sentito il tuo passaggio…

Non hai difficoltà a capire che la cinta muraria, almeno la parte che stai percorrendo, dev’essere fatta a forma di ovale: ti rendi conto infatti che stai percorrendo una traiettoria molto curva ma, quando incontri una strada che punta direttamente alla piazza centrale, ti rendi conto che la distanza si fa via via maggiore rispetto a quando ti trovavi alla porta, per poi ricominciare a diminuire.

Il tuo senso del tempo ti dice che saranno passate un paio d’ore dalla tua partenza, quando arrivi alla porta cittadina opposta a quella dalla quale sei partita: in realtà essa è costituita da un’interruzione nelle mura che è sovrastata da una struttura ad arco, leggermente più alta delle mura stesse che scavalca anche il letto del fiume che scorre in entrata praticamente nello stesso punto. Una robusta balaustra in legno impedisce a chi attraversa il passaggio, abbastanza largo da permettere il transito di un carro, di ruzzolare accidentalmente nel fiume, mentre un centinaio di passi più indietro lungo la strada il letto del fiume è scavalcato da un altro ponte, un po’ più piccolo rispetto a quello della piazza centrale.

Sei a metà del giro delle mura e, per ora, non hai rilevato tracce del tuo nemico quando, all’improvviso, una voce proveniente dall’esterno del passaggio ti intima:

ALT! Chi va là? Fatevi riconoscere!

Mentre quello che probabilmente è l’uomo di guardia alla porta rientra precipitosamente all’interno delle mura, puntandoti contro una grossa balestra… carica!


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 18-04-2015 02:09 PM

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Dunque Crystal cominciò la sua ronda ispezionando viali e vialetti seguendo la cinta e delle volte deviando il percorso.
A dispetto di ciò che pensava, incontrò uomini già ubriachi a quell'ora che, urlando e cantando, venivano ringraziati dai loro concittadini con secchiate d'acqua o altri... elementi poco carini.
Sensibile com'era in quel momento, non le sfuggirono nemmeno alcune coppiette di adolescenti in cerca di angoli bui.

Bah! Certo che gli esseri umani erano proprio strani!

Nel giro di due ore arrivò finalmente alla porta dall'altra parte della città.
Non avrebbe mai creduto fosse tanto grande Guernica, ne aveva ancora tanta di strada da fare e per il momento ancora nessuna traccia dello Yoma...

-ALT! Chi va là? Fatevi riconoscere!-

Una voce oltre il passaggio raccolse la sua attenzione e, quando volse lo sguardo in quella direzione, un uomo le stava puntando contro una balestra.
Mantenendo il sangue freddo, si rivolse a lui con tranquillità :-Sono una guerriera dell'Organizzazione. Il tuo borgomastro, Rooster Cogburn, mi ha fatta chiamare per eliminare lo Yoma che si nasconde nel bosco. Sto scandagliando la città, mi stupisco tu non lo sappia- disse infine affilando lo sguardo.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 18-04-2015 04:00 PM

La guardia si avvicina un po’ di più a te e ti guarda in viso: subito dopo lo vedi spalancare gli occhi e assumere un’espressione stupita; a quel punto abbassa velocemente la balestra, puntandola verso terra.

Lo sapevo! Ma avvolta nel mantello e con questo buio non vi avevo riconosciuta! Vi chiedo perdono signora!

Si scusa l’uomo, mentre toglie il dardo dall’arma e allenta la corda del meccanismo di tiro.

Non ho visto nessuno stasera né ho notato movimenti sospetti finora… Ma se c’è qualcosa che posso fare per voi, dite pure…

Hai l’impressione che l’uomo, evidentemente imbarazzato, cerchi in qualche modo di rendersi utile per farsi perdonare. La tua percezione continua a non rilevare nulla: se lo Yoma è in giro, di sicuro non è l’uomo che ti sta davanti.


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 19-04-2015 09:03 AM

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Appena riconosciuta la guerriera, l'uomo tolse subito la freccia e ritirò la balestra, porgendole sentite scuse.
-Non ho visto nessuno stasera- continuò la guardia anticipando la sua domanda.
Possibile che fosse così prevedibile?
-Né ho notato movimenti sospetti finora... Ma se c'è qualcosa che posso fare per voi, dite pure...-
Non solo si era scusato per averle puntato contro l'arma, ma ora si prestava anche ad aiutarla. Doveva intendere la sua disposizione come timore di lei, oppure si sentiva in colpa?
Beh, imbarazzato era imbarazzato, quello era certo.

-Non si preoccupi, sta facendo il suo dovere e nella situazione attuale le raccomando di continuare a essere prudente-

Sì e nel frattempo ancora nessuna traccia dello Yoma... in effetti poteva essere un bene, affrontarlo in città, con dei civili ubriachi, non era la migliore delle soluzioni. Stanarlo nel bosco, loro due soltanto, sarebbe stato più sicuro.
Beh, avrebbe preso ciò che sarebbe arrivato.

-Sarebbe meglio che si mettesse al sicuro se dovesse scorgere qualcosa di anomalo fuori dalla città. Mi ricorderò di lei, nel caso abbia bisogno di qualcosa, grazie- e, con un gesto della mano, continuò il suo giro.
Una volta percorsa la metà restante e arrivata all'entrata di Guernica dalla quale era partita, avrebbe dovuto pensare alla prossima mossa.
D'altronde, secondo le parole di Kathy, la scorciatoia dove si nascondeva lo Yoma si raggiungeva proprio da quella porta.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 20-04-2015 09:30 PM

Farò come dite signora! Grazie!

Sono le parole di congedo della guardia la quale subito dopo va a riprendere il suo posto, mentre tu riprendi la tua ronda. Valicato il ponte ti ritrovi dall’altra parte della città.

Da questo lato ti accorgi ben presto che le abitazioni sono di meno rispetto all’altra parte della città, mentre ci sono molte più stalle e molto più grandi, se confrontate a quelle della sponda opposta del fiume. Le stalle sembrano essere in buona parte occupate  a giudicare dall’odore che ne esce e dai brontolii e dai nitriti dei cavalli alloggiati in esse. La tua attenzione però viene ben presto attratta dalla più grande struttura cittadina che tu abbia visto.

Essa sorge a tre quarti del tuo giro – considerando la partenza dalla porta – e a metà strada tra le mura e la piazza centrale: percorrendo il suo perimetro e osservandola un po’ meglio dalle aperture che qui e là si aprono nella struttura fatta in blocchi di pietra, puoi notare che all’interno essa è costituita da quella che sembra essere una pista di sabbia, ovvero due lunghi rettilinei uniti da due grandi curve alle loro estremità, delimitate all’interno e all’esterno da delle robuste balaustre in legno. Il tutto è circondato da un praticello erboso e poi, subito dopo, da dei grandi gradoni concentrici che sembrano esser fatti per far sedere delle persone.

La struttura ti ricorda vagamente l’arena del Quartier Generale, dove le guerriere graduate come te possono sfidare a duello una compagna per mettere alla prova la propria abilità, utilizzando le claymore da allenamento. Sei però sicura che lo scopo di questa arena sia molto diverso.

Senza fare altri incontri e, purtroppo, senza rilevare tracce dello Yoma, dopo aver scavalcato un altro ponticello ritorni alla porta di partenza. La guardia di stanza qui sembra essere sempre al suo posto. Che farai adesso?


Citazione:Calcola che per fare il giro completo delle mura ci hai messo quattro ore, due per ogni metà, più una mezz’oretta dedicata all’esplorazione della struttura. Considera anche che quando sei partita per la ronda erano circa le nove di sera.



RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 21-04-2015 07:34 PM

Legenda:
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Percorrendo la seconda metà di Guernica, Crystal notò che non era fitta di case come l'altra parte, ma era più che altro concentrata da stalle e...

E questa?

Una struttura, un edificio enorme, il più grande che finora avesse visto in città.
Ci girò un po' attorno, valutandola finemente: era costituita da blocchi di pietra che circondavano una pista di sabbia a forma di anello, un anello allungato a due estremità.
Ah! Un po' come Guernica!
Si batté una mano in fronte per la sciocca considerazione.
Certo non era una rappresentazione della città, che idea balorda!

Inoltre la pista era delimitata su entrambi i lati da delle balaustre e, fuori da essa, poco oltre il prato che la percorreva, erano stati costruiti dei gradoni che sembravano fatti apposta per far sedere la gente.
Spettatori? Chissà a che serviva.
Nel suo paesino di montagna, nel quale peraltro lei non era vissuta, non c'era nulla del genere. O almeno non c'era dieci anni fa.
Però quella struttura le ricordava molto l'arena del Quertier Generale che aveva intravisto qualche volta e, da quanto le avevano raccontato, vi combattevano tra loro le guerriere graduate.
Forse avrebbe dovuto farci un giro una volta finita la missione... se sarebbe tornata! Certo!
In ogni caso, la somiglianza le suggeriva un qualche tipo di sfida.
Chissà!

Ormai anche quel giro era finito e in breve la giovane si ritrovò al punto di partenza, ovviamente senza tracce dello Yoma.
Cominciava a pensare che non si sarebbe fatto vedere in città, ma la notte era ancora giovane e mancavano ancora un bel numero di ore all'alba.
In giro non c'era nessuno, a parte la guardia... mh, chissà se era disponibile quanto la precedente?

-Buonasera, come va?- chiese in tono amichevole avvicinandosi ad essa.
Cominciava proprio a prenderci la mano, gli estranei ora non la preoccupavano più così tanto.
-Ho fatto il giro del perimetro della città, ma non conosco l'interno, avrebbe qualche posto da consigliarmi?-
Chissà, forse l'uomo sarebbe riuscito a darle una nuova meta.

Oltre le mura c'era un bosco oscuro, illuminato solo dalla luce della luna.
Fra le frasche, una minaccia incombeva su Guernica.
Sarebbe riuscita a vincerla?




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 22-04-2015 09:27 PM

La guardia risponde educatamente al tuo saluto, poi riflette un attimo sulla tua richiesta:

Dei posti da vedere? Beh… se escludiamo le locande che poi, a quest’ora, dovrebbero essere già chiuse, c’è l’ippodromo, dove si tengono regolarmente delle fiere e delle corse dei cavalli! Ma forse l’avete già visto: è l’edificio più grande della città! Sennò risalendo il fiume, a metà strada tra la piazza grande e l’altra porta c’è il mulino e poi…

L’uomo si gratta un attimo la testa, pensieroso…

Ah sì! Se vi può interessare c’è anche un piccolo tempio nel quale vivono due sacerdoti: uno del dio di Rabona e l’altro delle dee gemelle! I due preti vanno molto d’accordo e sono con noi da molti anni; sono due brave persone a mio parere. La chiesa si trova da questo lato della città: seguite la strada e, più o meno a metà della distanza tra qui e la piazza troverete una via che gira a sinistra, più larga delle altre anche se meno della principale; se la prenderete a un certo punto vi troverete in una piccola piazza al centro della quale c’è un pozzo e lì sorge anche la chiesa, non potrete sbagliare!

A questo punto la guardia sembra aver esaurito le idee sui posti “caratteristici” della città.

Se volete scusarmi signorina, ora devo riprendere la mia guardia! Spero di esservi stato d’aiuto! Buonanotte!

Detto questo, dopo averti rivolto un gesto di saluto, si allontana lasciandoti di nuovo sola…


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 23-04-2015 12:11 PM

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Crystal annuì.
-Mi siete stato molto utile, le auguro una buona nottata e grazie- girò sui tacchi e si avviò per la strada.
Non era interessata tanto ai posti in particolare, non era lì per una visita di piacere, ma piuttosto per farvi un'idea della città e sorvegliarla al contempo.
Non aveva percepito nulla fino a quel momento, ma se lo Yoma si fosse introdotto, forse avrebbe potuto sfruttare la sua conoscenza sui luoghi.
Una parte di sé fremeva dalla voglia di addentrarsi nel bosco, pur sapendo quanto fosse pericoloso.
Ma nel buio molti indizi sarebbero potuti sfuggirle, non era saggio accontentare quella voglia e Crystal era intenzionata a fare luce anche su quei particolari che Jimmy le aveva descritto.
Dunque, per passare il tempo, sarebbe andata prima al tempio e poi al mulino e chissà che non avrebbe scoperto qualcosa.
Certamente finora la notte non le aveva riservato particolari sorprese, ma avrebbe resistito alla tentazione di inoltrarsi oltre le mura.


La pazienza è la virtù dei forti.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 23-04-2015 09:34 PM

Salutata la guardia, riprendi quindi il tuo giro questa volta decidendo di esplorare l’interno della cittadina, a cominciare dal piccolo tempio cittadino. Le indicazioni che ti ha fornito il piantone sono abbastanza precise e raggiungi senza difficoltà la piazzetta sulla quale la chiesetta si affaccia. Come ti è stato detto, al centro dello spiazzo sorge un pozzo costituito da un unico anello in pietra lavorata circolare all’interno e ottagonale all’esterno, alto circa un metro e mezzo e col foro largo altrettanto: su ognuna delle otto facce esterne sono scolpite in bassorilievo e alternate le figure delle dee gemelle e uno strano simbolo, una specie di “$” elaborata, probabilmente il simbolo del dio di Rabona. Il pozzo è sovrastato da un arco in metallo che sorregge l’argano con la corda legata al secchio.

L’edificio della chiesetta è uno dei pochi che hai visto realizzato in pietra. Effettivamente, pur essendo di maggiori dimensioni rispetto alle altre case che si affacciano sulla piazza, non sembra molto grande per essere un tempio dedicato addirittura a due (o tre) divinità; inoltre, parte dello spazio è occupata dalla struttura del campanile, poco più alto del tetto della chiesa e dalla base molto larga. L’esterno dell’edificio sembra essere abbastanza spoglio, se si eccettua una grande finestra circolare posta sulla facciata della chiesa sopra l’ingresso, la quale probabilmente serve a favorire l’illuminazione interna, e una meridiana molto semplice, fissata su una delle pareti del campanile.

Mentre sei intenta a osservare l’edificio, le tue orecchie percepiscono alcuni rumori provenire dalla strada che prosegue oltre la piazza: un ticchettio irregolare e alcuni piccoli sbuffi. D’istinto la tua mano corre ad afferrare l’elsa della tua claymore e il tuo addestramento da guerriera ti spinge a ripararti dietro il profilo del campanile per portarti fuori vista: tuttavia la tua percezione continua a non rilevare nulla…

Poco dopo, la fonte di quei rumori si palesa al tuo sguardo: è un puledrino! Un piccolo cavallino dal manto completamente grigio, criniera e coda comprese, che dev’essere chissà come scappato dalla sua stalla e adesso si aggira libero e curioso per le stradine della cittadina addormentata.

Il cucciolo si ferma all’imboccatura della piazzetta, fiutando dubbioso l’aria…


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 25-04-2015 03:34 PM

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In breve, grazie alle indicazioni ricevute, la guerriera giunse la piccola piazza dominata dalla chiesa e dove al centro sorgeva un pozzo di forma ottagonale.
Si avvicinò per dare un'occhiata più da vicino.
Non si era accorta fosse tanto alto, riusciva a sovrastarlo solo di una trentina di centimetri, ma la cosa più interessante erano delle figure alternate su ogni lato dell'ottagono: le dee gemelle e una sorta di esse attraversata per il lungo da una linea, probabilmente era il simbolo della religione di Rabona...
Passò oltre al pozzo e raggiunse la chiesa costruita in pietra.
Era più grande rispetto alla media delle case, ma ancora più imponente era il campanile.
Non aveva visto molte chiese in vita sua, una soltanto per la verità ed era quella del suo villaggio, che era piuttosto misera.
Quella invece aveva addirittura un rosone posto sopra il portone principale...

Crystal scattò dietro il campanile ed impugnò l'elsa della claymore.
Un'azione che spezzò la tranquillità della notte, ma sapeva quali rumori aveva sentito e il suo addestramento l'aveva ben formata.
Eppure, pensò mentre spiava oltre il muro della struttura, Perché non percepisco nulla?
La risposta arrivò in pochi secondi, quando una figura grigiastra raggiunse la piazza e si fermò: Un cavallo!
Un puledro, per la precisione.
Crystal sorrise apertamente mentre rilasciava la spada nell'alloggiamento.
Quel birbante doveva essere riuscito a uscire della stalla e di andare a esplorare la città.
Con movimenti molto lenti, uscì allo scoperto e richiamò la sua attenzione con uno schiocco della lingua.
-Ehi, piccolino- disse con voce vellutata :-Che cosa fai qua?-
Si piegò appoggiando le mani sulle ginocchia :-Vieni qui?-
All'apparenza sembrava dubbioso e aveva già constatato che i cavalli non amavano molto la sua presenza, ma magari sarebbe riuscita ad avvicinarlo.
Magari, guardandosi intorno, avrebbe trovato un tocco di pane, o una corda per poterlo legare.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 26-04-2015 03:50 PM

Il puledrino grigio gira la testa nella tua direzione e ti fissa, dubbioso, per qualche istante… Poi, forse, in lui la curiosità prende il sopravvento sulla prudenza e, smentendo le tue convinzioni, trotterellando sulle ancora sottili zampe ti si avvicina, fermandosi a circa un metro da te, guardandoti e fiutando l’aria con le sue grosse narici.

Guardandoti attorno, per quanto puoi vedere, non riesci a trovare nulla che tu possa dare da mangiare al cavallino e l’unica corda che vedi è quella del pozzo…



RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 26-04-2015 04:16 PM

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Evidentemente il puledro era più docile di quel che credeva e non la fece attendere molto per avvicinarsi, fermandosi solo a un metro da lei.
Non poteva lasciarlo scorrazzare in città.
Se gli fosse successo qualcosa, si sarebbe sentita in colpa e, Dio, aveva già Shirley sulla coscienza.
Doveva riuscire ad avvicinarlo e legarlo con l'unica corda disponibile: quella del pozzo.

Perciò si avvicinò alla struttura mantenendo le distanze dal cavallino e un'andatura tranquilla.
Certamente sarebbe stato necessario tagliare la corda - e qualcuno non ne sarebbe stato contento -, ma avrebbe estratto la lunga spada a due mani, sfilandola pian piano.
E per farlo venire da lei... beh, stessa strategia :-Ho una cosa per te, vieni qui- due schiocchi di labbra e qualche colpetto sulla pietra del pozzo forse sarebbero bastati per stimolare la sua curiosità.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 27-04-2015 09:22 PM

Recuperare la corda del pozzo non è un problema e dopo pochi istanti ce l’hai a tua completa disposizione, mentre il puledrino, forse incuriosito, continua a fissarti, senza però avvicinarsi del tutto, mantenendosi sempre a circa un metro di distanza da te. Ora però ti si presentano due problemi da risolvere

Primo: convincere il puledrino ad avvicinarsi a te o cercare di catturarlo.

Secondo: legarlo.


Citazione:Considera che hai a disposizione circa sei metri di corda.



RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 28-04-2015 12:52 PM

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Okay, corda presa.
Ora non rimaneva trovare il modo di non strozzare il puledro e di acciuffarlo.
Soprattutto acciuffarlo.
Dubitava che si sarebbe fatto mettere la corda senza divincolarsi almeno un po'.
Ma forse... se fosse riuscita a fare un buon nodo, avrebbe potuto lanciare la corda a distanza e prenderlo.
Crystal annodò quindi un'estremità alla fune, lasciando circa un metro e mezzo di lunghezza, in modo che il diametro fosse abbastanza largo da permetterle di infilare il muso dell'animale e poi il collo.
Provò ancora a farlo venire da lei chiamandolo e battendo qualche pacca sulle cosce.
Se ancora non fosse venuto, avrebbe preso le misure e lanciato il suo cappio, nella speranza di centrarlo.

Se così non fosse stato, si sarebbe lamentata con l'Organizzazione dell'addestramento delle novizie.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 28-04-2015 09:48 PM

Il puledrino, forse pensando che tu voglia giocare, quando tenti di chiamarlo si mette a saltellare e trotterellarti attorno, si avvicina e si allontana e ogni tanto si ferma a guardarti: non hai scelta, devi tentare di prenderlo “al lazo”.

A un certo punto si ferma nuovamente a circa un metro da te ed è un gioco da ragazzi per te infilargli il cappio attorno al collo… per qualche istante il puledrino, stupefatto, rimane immobile ma poi, sentendo la corda attorno al collo, quando cominci a stringere il cappio il cucciolo, probabilmente spaventato, comincia a tirare, impennarsi, divincolarsi, scalciare e nitrire… non è un verso particolarmente potente ma se continua, nel silenzio della notte, è molto probabile che, entro poco, qualcuno si svegli!

Che fare allora?


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 29-04-2015 10:05 AM

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La reazione del puledrino allo sfregamento della corda contro il collo non fu delle migliori.
Doveva proprio odiare essere trattenuto, perché cominciò a divincolarsi e a tirare indietro per liberarsi, oltre che nitrire.
Doveva calmarlo, sia per l'animale, per lei se non voleva ricevere uno zoccolo in faccia e anche per gli abitanti.

Fortunatamente la fune era molto lunga e Crystal gli dette corda per non farlo sentire ancora più costretto.
-Shh, calmati. Shh, shh, va tutto bene- disse tranquillamente il più piano e il più dolce possibile :-Non preoccuparti, non ti farò niente-

Il cavallo era ancora giovane e la guerriera non esattamente un fuscello, ma tentare di prenderlo da dietro certamente non avrebbe fatto altro che scatenarlo ancora di più.
Poteva addirittura incrementare la sua forza usando lo yoki, ma era certa che parole e toni gentili, seppur fosse un animale, sarebbero stati meglio che muscoli e aspetti mostruosi.

Se ce l'avesse fatta, d'ora in poi sarebbe stata nota come: Crystal, la domatrice di cavalli.
Un'abilità molto utile per una guerriera.




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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Narratore - 29-04-2015 10:13 PM

Purtroppo, nonostante tu fossi mossa dalle più buone intenzioni, i tuoi tentativi di calmare il puledrino non hanno alcun effetto. Anzi, se fosse possibile il cucciolo appare sempre più spaventato e non dà segno di calmarsi, anzi…

Nel frattempo iniziano a succedere anche altre cose: innanzitutto dalla direzione dalla quale il puledrino è arrivato inizi a sentire dei nitriti e dei colpi secchi e, quando allenti un po’ la corda, il cucciolo sembra voler scappare in quella direzione. In secondo luogo, vedi chiaramente che alcune deboli luci si stanno accendendo ad alcune finestre delle case che si affacciano sulla piazzetta e, tra un nitrito e l’altro, ti sembra di sentire delle voci, anche se non capisci ancora quello che dicono.


RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria] - Victoria - 03-05-2015 11:05 AM

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Niente, ogni tentativo fallito.
La guerriera avvertì vari suoni, suoni verso i quali il puledro sembrava voler andare...

Accidenti...
Imprecò quando vide alcune luci accendersi, sentendo anche quelle che probabilmente erano delle voci.

Estrasse nuovamente la spada e, con un colpo secco, tagliò la corda al di sopra delle zampe.
Almeno scappando non sarebbe inciampato.

Ma non finiva lì.
Crystal non era tipo da mollare alla prima difficoltà.
Con la corda raccolta alla meglio, avrebbe inseguito il puledrino.




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