The Bloody Dancer [Ophelia] - Versione stampabile +- ClaymoreGDR Forum - Gioco di Ruolo di CLAYMORE (https://www.claymoregdr.org) +-- Forum: Gioco di Ruolo di CLAYMORE (/Forum-Gioco-di-Ruolo-di-CLAYMORE) +--- Forum: TERRE DEL CENTRO (/Forum-TERRE-DEL-CENTRO) +--- Discussione: The Bloody Dancer [Ophelia] (/Thread-The-Bloody-Dancer-Ophelia) |
RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 22-06-2015 09:43 PM E così tu, assieme a Maran, Kheldar e Barak, iniziate a dirigervi nella direzione presa da Leyhon quando, durante il suo turno di guardia, aveva deciso di fare un giro un po’ più ampio: così almeno afferma Maran. Kheldar tenta di seguire le tracce lasciate, imprecando ogni tanto e ritornando un paio di volte sui suoi passi:
Devo ammettere Maran che tuo fratello è molto bravo come ranger! Ogni tanto riesce a confondermi!
E’ il commento del piccoletto. Dopo una decina di minuti, arrivate in un boschetto di alberelli alti ma dal tronco sottile e, secondo Kheldar, Leyhon sembra esserci entrato…
Tra l’altro sembra esserci entrato di corsa! Le sue impronte si sono fatte più distanti le une dalle altre e più profonde: segno che, per qualche motivo, ha abbandonato ogni forma di prudenza ed è andato dentro!
Non appena Kheldar pronuncia quelle parole, Maran e Barak estraggono le loro spade, mentre il piccoletto sfodera una daga con la mano destra e un pugnale con la sinistra. Entrate quindi nel boschetto e, seguendo le tracce, arrivate dopo un po’ in una piccola radura al centro dello stesso e, una volta lì, trovate Leyhon! O, per meglio dire, quel che ne rimane…
Maran urla disperato quando vede quel che avete davanti: il corpo di Leyhon è stato decapitato, smembrato e il suo stesso tronco è stato diviso a metà in senso orizzontale. E’ stato fatto a pezzi con una violenza inaudita e i suoi resti giacciono sparpagliati in disordine in un’enorme pozza di sangue, del quale molti spruzzi hanno imbrattato addirittura gli alberi circostanti… uno spettacolo raccapricciante! Maran inizia a vagare, urlando disperato in mezzo a quel macello, raccogliendo e stingendo a se la testa del fratello, mentre Kheldar e Barak osservano la scena muti e con gli occhi sbarrati.
Poi… all’improvviso… un guizzo di Yoki solletica la tua percezione! Dura solo un attimo, al punto che non sei sicura se sia vero o se i tuoi sensi ti abbiano giocato un brutto scherzo, oppure vi sia effettivamente qualcosa che si è allontanata oltre le tue capacità di percepirla… qualcosa che, hai avuto l’impressione, si sia trovata per un istante tra voi e l’accampamento… RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 25-06-2015 01:51 AM Citazione:Narrato Juliet ed i tre uomini iniziarono le ricerche seguendo le indicazioni di Maran: a quanto pare, suo fratello era passato di lì per compiere un giro più ampio durante il loro turno di guardia. Non fu semplice: le impronte lasciate da Leyhon erano vaghe e confusionarie. Juliet però, a differenza degli uomini, stava cercando di sentire la presenza dell'uomo, in un qualche modo. In mezzo agli umani la guerriera si sentiva sempre la più forte e capace, tuttavia... da ciò derivavano ovviamente grandi responsabilità. Sentiva quasi il fardello del dover proteggere gli altri, anche se nessuno le aveva chiesto di farlo. E allora perché lei si sentiva così costretta a badare alle loro vite, se di fatto non le era stato dato nessun ordine del genere? Dopo un po' giunsero in un boschetto di alberi alti e dal tronco sottile: Leyhon sembrava esser passato di lì, come affermava Kheldar. La ragazza faceva loro da retroguardia, seguendoli a breve distanza ma coi sensi tutti puntati sull'obiettivo, tanto da non badare ad alcuni scambi di parole tra quegli umani. Udì soltanto: "Tra l’altro sembra esserci entrato di corsa! Le sue impronte si sono fatte più distanti le une dalle altre e più profonde: segno che, per qualche motivo, ha abbandonato ogni forma di prudenza ed è andato dentro!" Non sembrava affatto un buon segno; anche gli altri se ne accorsero, sguainando le armi già in guardia. Lei era in guardia da un po', Claymore alla mano, e non percepiva nulla. Ma non servì a molto: seguendo le tracce dell'umano scomparso all'interno del boschetto, nei pressi di una piccola radura, trovarono Leyhon. Juliet trattenne il respiro: era uno spettacolo orribile. L'uomo era stato decapitato e fatto a pezzi, c'era sangue ovunque. Ma per quanto inquietante, ciò che più le metteva ansia era altro... Il fatto che non sembrasse il lavoro di un essere umano. Restò indietro rispetto agli altri, per continuare il suo lavoro di guardia: con Maran disperato e gli altri due visibilmente scioccati, le toccava decisamente. In quel momento, se non fosse stato per la sua presenza, quei tre avrebbero rischiato di fare la stessa fine del biondino. Cosa poteva essere... no, no... "Ah!" sussultò, percependo un guizzo di Yoki. Sembrava esser stato passato da lì e andato via... come se si fosse trovato per poco tempo tra loro e l'accampamento... Iniziò a guardarsi intorno a scatti, come un animale che cerca di individuare la sua preda. In realtà altro che predatrice, era visibilmente spaventata: non sapeva se sarebbe stata in grado di proteggere quelle persone, oltre alla normale paura di morire. Ma davanti a quei tre decise di reagire con più calma e compostezza possibili: lei era l'unica a potersi scontrare con un avversario non umano, in ogni caso. La responsabilità era la sua. Presa dall'ansia, e decisa a tentare di più ampliando le sue normali capacità per qualche minuto, attivò una piccola parte di Yoki che le colorò gli occhi del color dell'oro. Sembrava che quei tre avrebbero avuto un piccolissimo assaggio delle mutazioni del corpo delle Streghe dagli occhi d'argento in anticipo. Citazione:Yoki utilizzato: 0%>10% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 25-06-2015 10:15 PM Pochi istanti dopo che hai alzato il tuo Yoki, avverti nuovamente quella traccia evanescente di un altro Yoki che avevi percepito poco prima. Stavolta sei sicura che c’è anche se si trova al limite della tua capacità di percepirla, e si trova esattamente tra te e il vostro accampamento principale.
Poco dopo senti la traccia affievolirsi lentamente, fino a svanire del tutto… evidentemente chi sta emanando quello Yoki dev’essere uscito dall’area che la tua percezione riesce a coprire.
Nel frattempo né Kheldar, né Barak, né tantomeno Maran, ancora sconvolti dalla visione di quel che rimane del povero Leyhon sembrano essersi accorti dei tuoi occhi d’oro, forse perché non ti stanno prestando attenzione ma… un momento…
Ti sembra di sentire delle urla provenire dalla direzione dove si trova il campo… RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 26-06-2015 04:05 AM Citazione:Narrato La mossa di Juliet si rivelò corretta: dopo aver innalzato il livello di forza demoniaca, anche se di poco, la guerriera riuscì a percepire nuovamente la traccia di Yoki che credeva perduta. E quella forza misteriosa sembrava trovarsi... tra loro e l'accampamento... Strinse la spada con più forza, totalmente dimentica del cadavere e dei tre uomini intorno a lei, concentrata unicamente sul pericolo. "Non può essere..." pensò, digrinando i denti mentre si voltava furiosamente da una parte all'altra. Si sentiva presa in giro, e la sgradevole sensazione non fece che aumentare quando quella flebile traccia uscì dall'area coperta dalle capacità di Juliet e sparì nel nulla. "Figlio... di..." Ormai era entrata nella modalità "berserker": furiosa, focalizzata soltanto sulla battaglia e quasi del tutto incapace di pensare agli altri. O forse si potrebbe anche cancellare la parte relativa "agli altri". E a peggiorare il tutto, la ragazza udì delle urla provenire proprio dall'accampamento! Oramai non c'era più alcun motivo di rimanere lì: quell'uomo era morto. Iniziò a ridere nervosamente, mentre innalzava il livello dello Yoki. "Devi spingerti più in là... Spingiti oltre... Non accadrà nulla..." pensò confusamente, mentre le vene intorno agli occhi le si gonfiavano vistosamente. Era una sensazione fantastica... chissà cosa si provava nell'aumentare la forza demoniaca ancor di più... "TORNIAMO AL CAMPO, ORA!" ruggì, per destare i tre umani dallo shock e riportarli al presente. In realtà subito dopo aver urlato non li aspettò, si voltò ed iniziò a correre in direzione del campo. Non c'era tempo da perdere. Citazione:Yoki utilizzato: 10%>20% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 26-06-2015 09:52 PM Alzi ancora un po’ il livello del tuo Yoki e ti godi per alcuni istanti la sensazione del potere che scorre nelle tue vene prima di lanciarti in direzione del vostro accampamento, dal quale sei sicura di aver sentito provenire delle grida. Se anche Kheldar, Barak e Maran hanno sentito le tue parole, non presti attenzione per sapere se ti stanno seguendo o meno: anche senza Yoki probabilmente sei molto più veloce di loro.
A mano a mano che la distanza dal campo si riduce, la tua percezione dello Yoki si fa più netta e ti rendi perfettamente conto che la forza demoniaca che senti è molto più forte della tua. Inoltre, quando sei oramai vicina, vedi una figura che non emana Yoki, la quale sta curva su se stessa e sembra si stia lentamente allontanando dall’accampamento: non hai difficoltà a riconoscere in essa lo zelota Relg, mentre dal campo senti ormai chiaramente provenire urla e imprecazioni, anche se hai la sensazione che stiano diminuendo a poco a poco, e la risata di una… donna? O è solo un’impressione la tua? RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 29-06-2015 05:04 PM Citazione:Narrato Sì, si stava avvicinando... La sentiva... Sentiva quella potenza, e non le comunicava nulla di buono! Qualunque cosa fosse era molto più forte di lei, non c'era paragone. "Dannazione..." Cosa fare? Beh, in realtà lei aveva ricevuto degli ordini molto precisi. Guardare, tornare indietro, riferire. Niente di più semplice, no? Completare una missione senza aver fatto niente e senza aver rischiato la vita (relativamente): magari un'altra guerriera al posto suo avrebbe gioito. Effettivamente perchè avrebbe dovuto complicarsi la vita? Conosceva quelle persone da un paio di giorni soltanto, e le loro strade si sarebbero divise in ogni caso. Non poteva rischiare e disobbedire agli ordini per un gruppetto di umani... Alla fine, se l'erano scelto loro quel mestiere, avrebbero dovuto essere preparati a quel tipo di evenienza! Ormai vicina, la guerriera scorse una figura curva su se stessa intenta ad allontanarsi dall'accampamento e che non emanava Yoki; guardando meglio vi riconobbe Relg. Non si fermò e continuò a procedere. No, lei non era così. A lei sarebbe dispiaciuto, le sarebbe sembrato di tradirli. Lei era l'unica tra di loro a poter avere un minimo vantaggio con quegli esseri. Era la sua responsabilità. Un momento, responsabilità? Era una parola bella grossa! Non sapeva nemmeno se quelle persone fossero a conoscenza dei suoi ordini, magari si stava facendo tanti problemi per nulla. Ma quelle persone... Quelle persone... Dal campo continuavano a riecheggiare delle urla terribili, ma a Juliet sembrava come se stessero... diminuendo? Un altro dettaglio catturò la sua attenzione: c'era una risata femminile...? Nonostante la tremenda indecisione, la guerriera prese consapevolezza dell'opzione migliore: avrebbe dato un'occhiata, solo un'occhiata... Dopodichè, vista la forza dell'essere, sarebbe corsa via fino all'Organizzazione per riferire. Gli ordini iniziali, insomma. Ricordò le parole della signora Semirhage: "...qualunque sia la natura dell’avversario o degli avversari, tu NON dovrai, in nessun caso ingaggiare battaglia! La tua missione è osservare e tornare a riferire!" Va bene, va bene, aveva senso. Se non poteva batterlo sarebbe morta, quindi la scelta migliore era tornare indietro e lasciare che l'Organizzazione mandasse una guerriera più adeguata al compito. Lei era ancora in basso, carne da macello. Carne da macello... In effetti, se l'essere avesse percepito il suo Yoki (cosa inevitabile date le circonstanze: doveva in ogni caso avvicinarsi per accertarsi della natura della cosa) come sarebbe riuscita a fuggire? Deglutì, cominciando ad abbassare il livello del proprio Yoki sperando di essere più discreta... Citazione:Yoki utilizzato: 20%>10% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 29-06-2015 09:58 PM Memore degli ordini ricevuti dalla signora Semirhage e timorosa di farti scoprire dal misterioso avversario (o avversaria?) abbassi al minimo il tuo livello di Yoki, mentre le urla provenienti dal campo si affievoliscono e quella misteriosa voce di donna sembra adesso emettere ogni tanto come dei… gridolini di gioia? Quella voce ti dà come l’impressione di sentire una bambina alla quale hanno fatto un bel regalo.
D’istinto ti guardi in giro e noti una grossa roccia dietro la quale potresti accucciarti e osservare di nascosto cosa sta accadendo all’ accampamento, se te la senti di rischiare, ovviamente… RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 30-06-2015 05:50 PM Citazione:Narrato Decise di abbassare il livello dello Yoki ulteriormente, azzerandolo. Nel mentre, concentrata sui suoni provenienti dal campo, notò che mentre le urla continuavano a diminuire d'intensità, quella voce femminile continuava a riecheggiare. Ora sembrava emettere degli strani gridolini, come se fosse felice. Tutto ciò era inquietante. Non capiva cosa potesse essere. Gli Yoma in genere non hanno quelle voci... o forse sì? In fin dei conti era abbastanza inesperta, per il momento. Juliet cominciò a guardarsi in giro con particolare fretta, posando poi lo sguardo su una grande roccia dietro la quale avrebbe potuto nascondersi momentaneamente e completare l'obiettivo che si era prefissata, ovvero quello di accertarsi della natura dell'essere prima di andare via. Le decisioni migliori si prendono di getto. Decise così di ripararsi dietro la roccia per dare un'occhiata, anche solo un'occhiata, alla situazione... E cominciò a sperare che i tre uomini precedentemente lasciati indietro fossero rimasti ancora fermi lì nello shock, che non l'avessero seguita. Sarebbe stato un bel guaio in quel momento. Citazione:Yoki utilizzato: 10%>0% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 02-07-2015 10:09 PM E così, azzerato il tuo Yoki, ti accovacci dietro la roccia, sperando che ti offra riparo sufficiente a non farti scoprire… Ma da cosa? O da chi? Decidi di guardare… L’accampamento è ridotto a un macello: sangue dappertutto e ciò che rimane dei corpi di quasi tutti i tuoi compagni sparsi qui e là, fatti a pezzi con una barbarie che ti ricorda il cadavere di Leyhon.
C’è un attimo di silenzio quasi irreale e, esattamente in mezzo a quel massacro, la vedi: vedi una figura snella e alta, anche se probabilmente meno di te, che indossa quello che sembra un vecchio saio da sacerdote molto più largo di lei, al quale sono state strappate le maniche e tagliato lungo i fianchi per creare una sorta di mantello con cappuccio che la ricopre solo davanti e dietro, senza ostacolarne i movimenti. Cosa strana, a parte il bordo che tocca terra, il saio è relativamente poco sporco di sangue. Quello che però ti turba è accorgerti che, sotto il saio, la figura sembra indossare quel che rimane di un uniforme da guerriera come la tua! Certo, la sua è ridotta in uno stato pietoso: non ha l’armatura; la manica sinistra è legata al braccio da due brandelli di tessuto subito sotto la spalla e sopra il gomito, mentre la manica destra manca completamente; la gamba destra dell’uniforme è strappata via subito sopra il ginocchio e la sinistra subito sotto e la figura è scalza. La testa è coperta dal cappuccio del saio ma da esso vedi sbucare alcune lunghe ciocche di capelli color biondo chiaro.
Però quello che più di tutto attrae la tua attenzione, è che la figura combatte utilizzando una… claymore? La forma dell’arma è inconfondibile. Improvvisamente un sussulto e un gemito sembrano provenire da un corpo a terra: la figura fa due rapidi passi, con i piedi nudi che camminano sopra il sangue, per avvicinarsi al tuo compagno e dargli il colpo di grazia trafiggendolo con la claymore rivolta verso il basso e tenuta a due mani. Un ultimo sussulto e quello che sembra essere Lukas Valan muore, ciò però consente a te di vedere che la claymore della vostra nemica NON ha un simbolo inciso. Estratta l’arma e scrollato via da essa il sangue con il brusco movimento comune a molte guerriere, la figura sembra dirigersi verso un altro corpo, dandoti l’impressione di volergli dare il colpo di grazia, quando improvvisamente si blocca e inizia a girarsi verso di te…
Succede tutto in fretta: la figura fa appena in tempo a sillabare un: Ma cos…?rivelando così che è sua la voce di donna che avevi udito poco prima quando il cadavere davanti a lei, che si rivela essere Hettar, si rianima improvvisamente e, balzando rapidamente in piedi, mena un fendente di traverso, diretto alla testa della figura gridandole contro: Puttana!
Con una rapidità impressionante la figura riesce ad arretrare di un passo evitando per un pelo la spada ricurva del guerriero: il suo cappuccio cade e rivela che i suoi lunghi capelli sono raccolti in una coda al centro della testa, dalla quale la sua chioma ricade in maniera del tutto casuale e disordinata, come una sorta di bizzarra fontana ma, soprattutto, rivela il volto di una donna! La strana guerriera blocca e tiene incastrata senza sforzo apparente per alcuni istanti la spada di Hettar, fissando l’uomo mentre si passa le dita della mano sinistra sulla la guancia destra, leccandosele subito dopo, per poi rivolgersi al guerriero calvo:
Sai.. voi umani riuscite a essere incredibilmente stupidi! Anche gli animali fuggono quando sentono il pericolo! Beh... peggio per te…
E con un altro movimento estremamente veloce la strana guerriera si disimpegna dalla guardia di Hettar, alzando con una mano sola la claymore in verticale sopra la sua testa e calandola dall’alto in basso sull’uomo. La lama penetra nel corpo di Hettar tra il lato destro del collo e la spalla e si fa strada in lui fino a uscire in mezzo alle gambe; la guerriera poi piroetta su se stessa con un movimento fluido e aggraziato, sferrando contemporaneamente un fendente di taglio da sinistra a destra all’altezza del tronco di Hettar, che viene così alla fine diviso in quattro pezzi, senza che l’uomo abbia avuto nemmeno il tempo di gridare. La guerriera infine balza repentinamente indietro per evitare l’esplosione di sangue che si sprigiona dai resti dell’uomo, emettendo nel contempo lo stesso gridolino di gioia che avevi udito prima poi… cala il silenzio… Istintivamente ti rannicchi dietro la roccia e, dopo alcuni interminabili istanti carichi di tensione, senti parlare la sanguinaria guerriera
AH! Non male come esercizio! Peccato che questi qui mi abbiano attaccato tutti insieme! Mi sarei divertita di più a inseguirli uno a uno, ma... aspetta un attimo! Mi pare che ne manchino alcuni! Dunque: erano dieci più uno; uno è crepato nel boschetto qui vicino e ora quanti ce ne sono qui? OH! Accidenti! Adesso devo contare tutti i pezzi!
Il tono della sua voce passa dal soddisfatto a quello lamentoso di una bambina costretta a fare una cosa che non le piace quando si appresta a contare i pezzi dei cadaveri. Segue una lunga pausa nella quale l’unico suono che si sente è quello della guerriera mormorare qualcosa poi…
AHA! Ne mancano tre! Chissà dove saranno andati? Beh, li troverò comunque! Ma prima…
In un istante senti il suo Yoki vicino a te anzi… sulla roccia sopra di te? La sua voce risuona dall’alto:
UH? Ma tu non sei uno Yoma! HIHI che bello! Una nuova amica dopo tanto tempo! Aspettami qui cara, faccio una cosetta e torno! Non ci metterò molto!
Dopo averti fissato per alcuni istanti, con la faccia al contrario rispetto alla tua e con un paio di occhi d’argento grandi e pieni di un apparente stupore prima e di gioia poi, senza attendere una tua risposta la sanguinaria guerriera ti sorride e balza giù dalla roccia dietro di te, lanciandosi velocissima in direzione del boschetto dove avevi lasciato Maran, Kheldar e Barak, lasciandoti sola… RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 11-07-2015 11:25 PM Citazione:Narrato Dopo essersi riparata dietro quella roccia, la ragazza decise - non senza una certa angoscia - di guardare. Era tutto... il nulla. Non era più un accampamento, non c'erano persone lì: solo i brandelli di esse. Juliet aguzzò la vista e cominciò a cercare, facendo guizzare velocemente le pupille da parte a parte, i visi della gente che conosceva di più, con cui aveva parlato; nel mentre, si accorse di avere le mani sudate. Eppure non aveva compiuto chissà che sforzi... La ricerca non durò che pochi istanti, istanti dedicati al puro altruismo e a sentimenti umani invece che al suo vero scopo: cercare il colpevole. Non le servì sforzare nuovamente gli occhi, dato che quel mostro era già lì, in mezzo a quel massacro. Certo, non le sembrava uno Yoma. Si trattava di una figura femminile la quale indossava uno strano mantello col cappuccio, indumento che pareva piuttosto arrangiato e troppo largo per la sua corporatura snella. E sotto di esso fu sicura di aver riconosciuto... un'uniforme da guerriera, anche questa malridotta; inoltre, delle ciocche bionde sfuggivano al cappuccio. La donna era scalza, non aveva l'armatura e impugnava una Claymore. Non vi era alcun dubbio, quello era l'abbigliamento delle novizie... Così come era stato il suo. Una guerriera, una novizia perlopiù. Non poteva credere ai suoi occhi. Come poteva essere così forte...? Si riprese dallo shock iniziale nel momento in cui udì un lamento provenire da uno dei corpi a terra. Una goccia di sudore, scendendo dalla fronte fino al lato destro della mascella, le provocò dei brividi e la destò: immediatamente provò l'istinto di uscire allo scoperto ed affrontare quella donna e protese il braccio sinistro in avanti, ma altrettanto velocemente bloccò con forza quel polso con la mano destra e si costrinse a rimanere lì, conscia degli ordini. Incredibile, aveva ragionato ed aveva bloccato un istinto... Nel mentre, quella che sembrava una ex guerriera dell'Organizzazione era già arrivata al corpo in fin di vita e l'aveva trafitto, ponendo fine alle sue sofferenze. O almeno questo era ciò che Juliet voleva pensare, per non agitarsi troppo... Quell'uomo per il quale aveva provato l'impulso di essere se stessa e rischiare la vita era Lukas Valan, il caposquadra. Per quanto in quel momento fosse turbata per la perdita di quasi tutti i suoi compagni di missione, la guerriera restò concentrata su quella donna in modo da raccogliere le informazioni necessarie per tornare a fare rapporto e non rendere vana la morte di quella gente. Il simbolo mancante sulla lama della Claymore la convinse definitivamente, quella era (stata) una novizia. Ma come poteva essere così forte? Cosa le era accaduto? La ex novizia, dopo aver estratto l'arma dal corpo ormai cadavere di Valan, si mosse in direzione di un altro corpo che sembrava intenzionata a finire. Ma improvvisamente si bloccò, e lentamente si voltava verso la guerriera nascosta... "Dannazione! Mi ha scoperta! Ora..." pensò Juliet, strizzando gli occhi. Cosa faceva, aveva paura? Riaprì gli occhi al suono di una voce maschile: "Puttana!" Cosa stava succedendo? Stava accadendo tutto così velocemente, non aveva previsto niente del genere... Il nemico non era nè umano, nè Yoma, bensì una guerriera come lei... Che aveva ammazzato tutti... E che avrebbe fatto la stessa cosa con lei, poichè quella ex novizia emanava uno Yoki molto più forte del suo. Questo sì che era inaspettato. E parlando di cose inaspettate, riconobbe la voce maschile di poco prima: era Hettar, il quale era balzato in piedi e aveva attaccato la donna. La numero 44, consapevole di come sarebbe andata a finire, si accasciò in ginocchio coprendosi gli occhi. Non voleva più guardare, non voleva sentire: voleva solo che finisse presto. Voleva uscire salva da lì, tornare all'Organizzazione, fare il suo dovere e dimenticare questa faccenda schifosa. Non disponendo di altre due mani per coprirsi le orecchie, la giovane non potè fare a meno di ascoltare. Si susseguirono i suoni metallici delle lame, poi alcune frasi della guerriera misteriosa, un suo gridolino di gioia, simile a quello udito prima, ed infine il silenzio. Non ci voleva un genio per capire cosa fosse accaduto; ma a quanto pare era finita, perciò le conveniva stare attenta. Juliet tolse le mani dagli occhi, ma restò rannicchiata dietro quella roccia e si accorse di tremare. Ciò che più la stupì era il fatto che non stesse tremando per paura... Ciò che più l'aveva provata non era il fatto di star rischiando la vita, e quella donna non la impauriva certo al punto di spingerla ad avere una tale reazione fisica. Ciò che l'aveva turbata era la perdita dei suoi compagni. E la consapevolezza di questa sua debolezza la turbava ancora di più. "AH! Non male come esercizio! Peccato che questi qui mi abbiano attaccato tutti insieme! Mi sarei divertita di più a inseguirli uno a uno, ma... aspetta un attimo! Mi pare che ne manchino alcuni! Dunque: erano dieci più uno; uno è crepato nel boschetto qui vicino e ora quanti ce ne sono qui? OH! Accidenti! Adesso devo contare tutti i pezzi!" Seguirono altri attimi di silenzio, in cui si sentiva la donna mormorare qualcosa di tanto in tanto. Dopo aver respirato a fondo una decina di volte per calmarsi, Juliet riprese il controllo di sè e cominciò a ragionare. Chi era quella, e perchè stava uccidendo degli umani? Probabilmente era impazzita, dal tono di voce non sembrava troppo sana di mente... "AHA! Ne mancano tre! Chissà dove saranno andati? Beh, li troverò comunque! Ma prima…" La numero 44 deglutì, pallida come un fantasma: i "mancanti" non erano altri che Maran, Kheldar e Barak, che lei aveva lasciato nel boschetto vicino! In pochi istanti percepì lo Yoki sempre più vicino, più vicino... Fino a ritrovarselo praticamente sopra. Alzò la testa, osservando in volto la guerriera misteriosa. A quel punto non aveva più paura. "UH? Ma tu non sei uno Yoma! HIHI che bello! Una nuova amica dopo tanto tempo! Aspettami qui cara, faccio una cosetta e torno! Non ci metterò molto!" Una nuova amica? Quindi non aveva intenzione di farle del male? Ricambiò lo sguardo della donna; ma al contrario suo, gli occhi argentei di Juliet non riflettevano nè stupore nè gioia. Solo un vago senso di tristezza che non provava da anni, e il pensiero di dover andare via di lì il prima possibile. La ragazza le sorrise e balzò giù dalla roccia, correndo nella direzione dalla quale Juliet era arrivata. Solo allora la guerriera numerata realizzò: stava andando a finire gli ultimi tre. Scattò in piedi. "NO!" gridò, correndo per qualche metro. Si bloccò di scatto. No, no... Non doveva gettarsi all'inseguimento di una cosa molto più forte di lei. Doveva ricordare gli ordini. Ricordare gli ordini... Restò ferma lì, le braccia e la testa che ciondolavano, il respiro affannoso, mentre cercava di far funzionare quel suo cervello nel modo più efficace possibile. Non credeva di poterla fare ragionare, quella era matta. Non poteva rischiare la vita. Non poteva disobbedire agli ordini. Ma al tempo stesso non poteva neanche starsene lì mentre gli ultimi tre suoi compagni rimasti venivano uccisi brutalmente. "Cosa faccio... Cosa faccio... Cosa faccio..." pensava, battendo ritmicamente un pugno sulla sua testa, senza usare troppa forza naturalmente. Le tornarono in mente le sue stesse parole, che aveva rivolto non troppo tempo prima ad Hettar. "Uso poco il cervello" Cercò con lo sguardo il cadavere dell'uomo. Lui le aveva detto... "Guardare indietro ti porterà solo sofferenza, non si può cambiare il passato; si può solo guardare avanti cercando quello che è meglio per noi stessi! E ricordati che l’istinto e l’addestramento sono i nostri alleati in battaglia, ma il cervello aiuta a restare vivi!" Guardare avanti... Ciò che è meglio per noi stessi. Non badò alle poche lacrime che le stavano rigando il volto, continuò a pensare. In quel momento le tornarono in mente anche le parole della signora Semirhage: "… ma in ogni caso, qualunque sia la natura dell’avversario o degli avversari, tu NON dovrai, in nessun caso ingaggiare battaglia!" Ed infine, altre sue parole. "Io... sono poco più di un animale addomesticato." Scoppiò a ridere. "Mi è stato detto di non ingaggiare battaglia... Non di non tentare di farle cambiare idea. E poi questo animale addomesticato userebbe poco il cervello?" esclamò, improvvisamente solare come suo solito, rivolta a quei cadaveri come se fosse la prima sera nella locanda. La spada era al suo posto nel fodero, sul suo volto c'era l'espressione più amabile in suo possesso. Si lanciò all'inseguimento della donna, sperando di riuscire a raggiungerla prima che le togliesse i suoi ultimi tre compagni. Non sperava davvero di riuscire a convincerla, ma dato che era sua "amica" valeva la pena tentare, no? "Comunque vada..." I suoi occhi si colorarono d'oro. "...Sarò stata me stessa" Citazione:Yoki utilizzato: 0%>10% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 12-07-2015 03:21 PM Decidi quindi di rimanere te stessa e ti lanci nella scia della sanguinaria guerriera, nella speranza di poter fare qualcosa per salvare gli ultimi tre tuoi compagni rimasti…
Correndo con lo sguardo fisso davanti a te, la tua attenzione viene catturata da alcuni strane luci a tre quarti della strada tra il campo e il boschetto, luci che si accendono e si spengono in maniera del tutto irregolare: non ti ci vuole molto per capire che si tratta del riflesso della luce della luna sulle lame delle spade. Dopo alcuni istanti raggiungi la guerriera, ma scopri che, purtroppo, lei è già entrata in azione.
Infatti la vedi in piedi in mezzo al sentiero, brandendo la claymore sempre con il braccio destro, esteso esattamente alla destra della sua figura, in modo tale da far sembrare la spada un’estensione naturale del suo arto. Davanti a lei, a circa quattro metri di distanza, ci sono Maran e Kheldar, il primo brandisce la sua grande spada a due mani, mentre il secondo tiene una daga nella mano destra e un lungo pugnale nella sinistra: sembrano entrambi in guardia e pronti a balzare addosso alla guerriera; Barak invece è inginocchiato a terra circa tre metri a destra della vostra nemica. La sua armatura appare squarciata sul davanti e lui si sta stringendo il ventre con entrambe le mani: dev’essere stato ferito gravemente. La sanguinaria guerriera sembra essere la prima ad accorgersi di te, forse perché percepisce il tuo yoki, girando quindi leggermente la testa nella tua direzione, ma non tanto da perdere d’occhio gli altri due
OH? Sei venuta fin qui? Che cara! Vuoi giocare con me? Allora ti lascio il piccoletto! Quando avrai finito ci riposeremo guardando crepare l’omone peloso!
Ciò detto, si sposta di un passo alla sua sinistra per permetterti di affiancarti a lei e trovarti esattamente di fronte a Kheldar, mentre lei si rimette in guardia, pronta ad affrontare Maran il quale, probabilmente sconvolto dalla morte del fratello e turbato da quanto sta accadendo, ti urla contro:
Maledetta strega! Relg aveva ragione quando diceva che ci avresti portati alla rovina! Eri d’accordo con questa assassina fin dall’inizio, vero? I demoni che vi possiedono saranno sazi quando avranno bevuto il sangue di tutti noi, vero? E allora eccovelo! YAHAAAA!
Grida Mran correndo avanti, puntando addosso alla misteriosa guerriera, seguito a ruota da un imprecante Kheldar il quale, evidentemente sorpreso dalla mossa del compagno, si muove con una frazione di secondo di ritardo.
Il tuo istinto ti dice che, continuando così, saranno entrambi morti in pochi istanti… RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 12-07-2015 04:44 PM Citazione:Narrato Le poche lacrime che aveva inavvertitamente versato furono asciugate dall'aria che le sferzava il volto durante la corsa. In breve tempo scorse le lame delle spade grazie alla luce lunare riflessa in esse, comprendendo quindi che c'era anche la possibilità che per qualcuno dei tre fosse troppo tardi. Li trovò nei pressi del boschetto: la guerriera era lì in mezzo al sentiero, impugnava la Claymore con la mano destra. Subito dopo Juliet notò Maran e Kheldar, i quali sembravano ancora in salute, in piedi anche loro con le armi in mano. Barak era in ginocchio, la sua armatura sembrava esser stata squarciata sul davanti e l'uomo stava premendo le mani sul ventre: doveva esser stato ferito. Guardò la scena con apprensione, alternando lo sguardo tra i quattro con un crescente nodo allo stomaco. Doveva pensare in fretta ed agire in fretta, se voleva davvero essere utile. "OH? Sei venuta fin qui? Che cara! Vuoi giocare con me? Allora ti lascio il piccoletto! Quando avrai finito ci riposeremo guardando crepare l’omone peloso!" La guerriera si spostò di lato, come per invitare Juliet a posizionarsi accanto a sè e trovarsi di fronte a Kheldar; la donna sembrava invece intenzionata ad affrontare Maran. Proprio quest'ultimo, evidentemente provato dalla morte del fratello e dall'attuale situazione, urlò: "Maledetta strega! Relg aveva ragione quando diceva che ci avresti portati alla rovina! Eri d’accordo con questa assassina fin dall’inizio, vero? I demoni che vi possiedono saranno sazi quando avranno bevuto il sangue di tutti noi, vero? E allora eccovelo! YAHAAAA!" Dopodichè l'uomo si lanciò verso la donna misteriosa, seguito da Kheldar. Si metteva male, molto male. Juliet, leggermente sfiorata dalle parole di Maran, avvertì dei sensi di colpa per qualche istante. Resasi conto di non avere in realtà alcuna colpa, e di possedere anzi il potere di fermare ulteriori massacri, ascoltò l'istinto. "Aspetta!" esclamò, gettandosi verso la ragazza. Allungò una mano con l'intenzione di posarla sulla sua spalla, senza aggressività (non doveva ingaggiare battaglia, quindi neanche rischiare di farla arrabbiare), sperando di attirare la sua attenzione. "Cosa stai facendo? Non sono loro i nostri nemici, ricordi?", tentò di riportarla alla realtà col tono autorevole ma gentile tipico di quando si parla ai bambini. Non era sicura che potesse bastare, ma almeno avrebbe guadagnato tempo per pensare ad altre strategie. E chissà, magari avrebbe ricevuto una risposta seria per capire davvero cosa fosse saltato in testa a quella ex novizia. Nel frattempo era importante non sembrare minacciosa, in alcun modo. Citazione:Yoki utilizzato: 10% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 13-07-2015 10:36 PM Decisa a fermare “con le buone” la folle guerriera, cerchi di avvicinarti a lei per farla ragionare; a quel punto però, le cose riprendono ad andare molto in fretta…
ATTENTA!
Ti grida e, simultaneamente, lei ti sferra un calcio al tronco: il suo piede ti colpisce subito sotto il seno, sbalzandoti all’indietro. Mentre decolli, uno dei pugnali di Kheldar sfreccia velocissimo davanti ai tuoi occhi: era diretto a lei o… a te? Impossibile dirlo con certezza.
Sfruttando lo slancio acquisito col calcio che ti ha sferrato, la sanguinaria guerriera si sposta dalla traiettoria della carica di Maran, il quale colpisce a vuoto, mentre lei, facendo perno sulla sua gamba sinistra, piroetta su se stessa e sferra un fendente da dietro che tronca di netto la gamba destra della guardia di Rabona, che cade con la schiena a terra, urlando di dolore. La guerriera, approfittando dello slancio del colpo, sfrutta l’energia cinetica della sua claymore, facendosi trascinare da essa in un’altra piroetta ma, a metà del giro, afferra l’arma con ambo le mani e la alza dritta sopra la sua testa, per poi calarla bruscamente quando la sua faccia è nuovamente rivolta verso Maran, staccando di netto la testa dell’uomo dal suo corpo!
Tu ricadi a terra circa un metro a sinistra di Barak e hai tempo di notare che l’omone appare più ripiegato su se stesso rispetto a quando sei arrivata; ansima come un grosso mantice e rivoletti di sangue sprizzano costantemente attraverso le sue mani premute sul suo ventre, laddove l’armatura è squarciata. In suo sguardo appare vuoto e il suo volto, solitamente paonazzo, appare ora estremamente pallido… Non è difficile capire che sta lentamente morendo.
Kheldar, vista anche la fine fatta da Maran, anziché fermarsi al vostro cospetto, decide di continuare la sua corsa allontanandosi di circa sei metri da voi, prima di fermarsi e voltarsi per fronteggiarvi: la sua mano sinistra fruga dietro la sua schiena e ne estrae un nuovo pugnale che va a rimpiazzare quello che vi ha scagliato contro. Ma non è difficile notare che il piccolo, agile guerriero ha perso tutta la sua baldanza.
HIHIHIHI! Certo che alcuni umani sono così… deliziosamente… coraggiosi, non trovi mia cara?
Ti dice la sanguinaria guerriera, accompagnando le sue parole con una risatina che, alle tue orecchie, risuona carica di follia.
Bene! Come promesso, questo lo lascio a te! Uccidilo ora, prima che riesca a scappare!
Ti dice la folle, piantando la sua spada a terra e appoggiando le mani sulla guardia dell’elsa, attendendo la tua mossa. Sembra che tu ti sia cacciata in un grosso guaio! Come ne uscirai?
Citazione:Punti limite utilizzati: 5/12.5 RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 14-07-2015 12:01 AM Citazione:Narrato Juliet non fece in tempo ad avvicinarsi alla guerriera, che al grido di "ATTENTA!" ed un calcio in pieno tronco si ritrovò sbalzata all'indietro. "Cos..." fece solo in tempo a pensare, mentre un pugnale partito dalle mani di Kheldar le sfrecciava davanti. Lui aveva cercato... di colpirla? Restò lì a terra, come intontita, incapace di fare nulla mentre Maran veniva prima mutilato e poi decapitato. Tutto questo non aveva senso. Loro erano le buone, le salvatrici. Loro erano guerriere, non potevano uccidere gli umani... non potevano! E invece, in quella situazione sembrava tutto un "noi vs voi" assurdo. Quella guerriera folle l'aveva persino 'salvata', da un certo punto di vista, impedendo che Juliet fosse colpita dal pugnale scagliatole contro dall'umano. Piegò le gambe, le quali raggiunsero il corpo mentre si metteva in posizione seduta e abbracciava le ginocchia. Non c'era più niente, niente che potesse fare... Degli ultimi tre rimasti uno era morto, uno moribondo, e uno sarebbe morto presto. A tal proposito lanciò un'occhiata malinconica a Barak: ansimava e sanguinava più di prima, i suoi occhi erano vuoti; non c'era più niente da fare per lui. Le fu naturale pensare a come l'avevano accolta all'inizio; e odiava dover assistere a ciò, essere addirittura associata a quella carneficina. Lei non c'entrava niente, non voleva avere nulla a che fare con quegli omicidi, i suoi compagni erano morti e la sua fatica per farsi accettare le pareva ormai vana. Kheldar aveva addirittura cercato di ucciderla poco prima. Avevano finito per dare ragione a Relg, figuriamoci. Le guerriere non erano assassine, era tutto sbagliato. Accortasi di avere i brividi, Juliet pensò che non fosse il caso di sprecare energia inutile e di sforzarsi in quella già critica situazione psicologica e smise di rilasciare lo Yoki. Alzò la testa e scorse Kheldar, il quale dopo essersi allontanato di poco si voltò per fronteggiare entrambe le donne con un altro pugnale. "HIHIHIHI! Certo che alcuni umani sono così… deliziosamente… coraggiosi, non trovi mia cara?", commentò la donna misteriosa, con una risata. "Bene! Come promesso, questo lo lascio a te! Uccidilo ora, prima che riesca a scappare!" Juliet la guardò in volto, come se avesse ancora dei dubbi riguardo al suo fare sul serio. Beh, a quel punto era totalmente ovvio che lo fosse. Si rialzò lentamente, le ginocchia le tremavano tanto da farla vacillare. Non aveva fatto alcuna fatica, ma allora perchè era così sudata ed accaldata? Potè giurare di percepire il rossore sulle guance. Guardò prima l'uomo, poi la guerriera, l'uomo ed infine ancora la guerriera. Aveva un'espressione sconvolta, era chiaro che non l'avrebbe mai fatto, ma non sapeva come risolvere la situazione senza rischiare. Infine si rivolse alla guerriera. "Ascolta, tu... Qual è il tuo nome?" chiese, gentile ma decisa: anzi, si chiese come fosse possibile che la voce le fosse risuonata in maniera così ferma senza tremori o altri segni di insicurezza. La sua testa era posizionata strategicamente a metà tra la guerriera e l'umano, in modo da poter tenere d'occhio entrambi ed essere pronta a schivare eventuali pugnali o altro. A quel punto non sapeva davvero di chi fidarsi. "Noi non possiamo uccidere gli umani, ricordi?", continuò sempre con lo stesso tono docile ma fermo, ricalcando la parola "possiamo" nella speranza di infonderle il senso del dovere. Smise di tremare, doveva apparire autorevole e sicura. "Cosa ti è successo?" Citazione:Yoki utilizzato: 10%>0% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 15-07-2015 09:58 PM La misteriosa guerriera sbatte le palpebre un paio di volte e ti fissa per alcuni istanti con un’espressione che definiresti di autentico stupore, per poi tornare seria:
Noi… non… possiamo? E chi lo dice? Forse i fantasmi neri? Bah!
Poi, come se volesse dimostrarti l’insensatezza – per lei – delle tue parole, si china in avanti e raccoglie la spada di Maran, ancora stretta nelle mani del suo corpo decapitato, fissandone poi le decorazioni per alcuni istanti, con espressione curiosa. Nel frattempo Kheldar, forse in preda a una sinistra intuizione, cerca di darsela a gambe correndo via: a quel punto senti lo yoki della guerriera aumentare e, mentre i suoi occhi e il suo viso si alterano, esegue una piroetta su se stessa – una mossa che sembra piacerle molto, visto che la esegue spesso – scagliando quindi la spada di Rabona in direzione del basso guerriero in fuga.
Mentre il suo yoki torna normale, la sanguinaria guerriera si porta la mano destra alla fronte, in un gesto volto a schermarle gli occhi dalla luce, per osservare gli esiti del suo tiro, che va a segno: la spada che fu di Maran colpisce Kheldar in piena schiena e il piccoletto si accascia al suolo. La guerriera emette l’ormai noto gridolino di gioia, prima di rivolgersi nuovamente a te con voce allegra:
Hai visto cara? Nulla ci impedisce di farlo! Ma ti capisco sai? Non è facile, la prima volta…
La sua espressione si fa improvvisamente seria: lentamente ritorna dalla sua spada e la sfila da terra, abbracciandola come una madre farebbe col suo bambino, mentre i suoi occhi ti fissano ma appaiono vuoti, come se la mente dietro di essi fosse da un’altra parte…
Samara… sì! Ora ricordo! Io mi chiamo… SAMARA!
Grida il suo nome alla fine la folle guerriera, un grido liberatorio, come se avesse dovuto compiere uno sforzo notevole per afferrare quel ricordo…
E sono libera! LIBERA! E adesso… adesso libererò anche te! HIHIHIHI! Ti renderò simile a me e tu… tu non avrai più paura di essere quello che sei! Mai più! HIHIHIHI!
L’insana risatina di Samara risuona nell’aria, mentre la sua tipica espressione gaiamente folle torna ad apparire sul suo volto: liberare te? Renderti simile a lei? Cosa mai vorrà dire… o fare Samara?
Citazione:Punti Limite: 5/12.5 RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 18-07-2015 06:04 PM Citazione:Narrato La guerriera sembrava sorpresa dalle sue parole. "Noi… non… possiamo? E chi lo dice? Forse i fantasmi neri? Bah!" Va bene, era irrecuperabile. Fantasmi neri... La ragazza si chinò per raccogliere la spada dalle mani del corpo decapitato di Maran, fermandosi qualche attimo ad osservarne i particolari. Nel frattempo Juliet vide Kheldar cominciare a correre, nel tentativo di salvarsi la vita. Ormai la numero 44 era diventata come insensibile: osservò la morte del suo ultimo compagno con uno sguardo stranamente vuoto. A quel punto non c'era più niente che potesse fare; anzi, un eventuale sopravvissuto avrebbe anche potuto andare a dire in giro che lei fosse legata a quegli omicidi e metterla seriamente nei guai. Juliet era attentissima a non trasgredire le regole dell'Organizzazione: non voleva di certo morire nel disonore, braccata dalle sue stesse compagne. Se proprio doveva morire preferiva farlo in battaglia e con onore. Il gridolino di gioia della guerriera giunse ovattato alle sue orecchie; potè giurare di provare più fastidio di prima nell'udire quella voce. "Hai visto cara? Nulla ci impedisce di farlo! Ma ti capisco sai? Non è facile, la prima volta…" Juliet continuava a guardare nella direzione in cui Kheldar aveva corso con un'espressione neutra. E ora? Come avrebbe fatto ad andarsene? Voleva tornare indietro. A casa. "Samara… sì! Ora ricordo! Io mi chiamo… SAMARA!" Cosa? Oh, giusto, prima le aveva chiesto il suo nome. "E sono libera! LIBERA! E adesso… adesso libererò anche te! HIHIHIHI! Ti renderò simile a me e tu… tu non avrai più paura di essere quello che sei! Mai più! HIHIHIHI!" Finalmente Juliet spostò lo sguardo da quel punto indefinito nella boscaglia per guardare in volto la sua "compagna". Aveva un'espressione quasi annoiata, sembrava stanca come dopo aver badato ad un bambino piccolo per tutto il giorno. La buona notizia era che non provava più paura nè ansia; la cattiva era che non sapeva quanto la freddezza le sarebbe risultata utile, abituata com'era ad essere un vulcano di emozioni. "Libera? Io sono già libera..." mormorò, spostando il ciuffo che generalmente le incorniciava il lato sinistro del viso dietro l'orecchio. "E dovrei tornare a casa" Citazione:Yoki utilizzato: 0% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 19-07-2015 03:08 PM Samara assume nuovamente un’espressione perplessa, i suoi grandi occhi d’argento che sbattono nuovamente le palpebre un paio di volte poi, alcuni istanti dopo il suo viso si contorce leggermente, come se fosse stato colto dalla rabbia:
NO! NO! NO! E’ sbagliato! Sbagliato! SBAGLIATO! Quella non è la nostra casa! Quello è il castello dei fantasmi neri! Non devi tornare là! NON DEVI! Ti prego...
Dice, apparentemente fuori di sé, battendo il piede destro a terra a ogni esclamazione. Poi, apparentemente si calma, rimettendo la sua claymore dietro la schiena: evidentemente sotto il mantello deve avere un gancio adatto allo scopo ma poi, prima che tu possa dire o fare qualcosa, approfittando della tua passività, con un balzo Samara si porta velocissima alle tue spalle, afferrando la tua claymore e sfilandola dal suo gancio, per poi balzare indietro.
Io… io non voglio che tu torni là… quel posto è… sofferenza, è il male ma… se tu vuoi tornare, allora… ti faccio una proposta…
Samara pianta la tua claymore con la punta a terra e il suo viso e i suoi occhi si raddolciscono, mentre ti guarda.
Ascolta: se tu lascerai che io ti faccia provare cosa vuol dire essere libera come me, alla fine, se vorrai ancora tornare da loro o “a casa” come dici tu, ti lascerò andare. Ci stai?
Ti dice, con l’ansia nella voce e quella che sembra autentica preoccupazione nello sguardo…
Citazione:Punti Limite: 5/12,5 RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 20-07-2015 12:20 AM Citazione:Narrato Le sue parole cariche di noncuranza lasciarono perplessa la guerriera non numerata, la quale sbattè le palpebre un paio di volte. Poi il suo viso si contorse, come in preda all'ira. "NO! NO! NO! E’ sbagliato! Sbagliato! SBAGLIATO! Quella non è la nostra casa! Quello è il castello dei fantasmi neri! Non devi tornare là! NON DEVI! Ti prego..." Juliet tornò a guardare dritto davanti a sè, poi alzò la testa per osservare il cielo. Aveva un'espressione stranamente serena; come se di quei momenti di ansia, spavento e preoccupazione che non molto prima l'avevano scossa così tanto non ce ne fosse più traccia. Ebbene la traccia c'era, eccome se c'era: ma era dentro di sè, nascosta sotto la razionalità ed il pensiero che ormai quegli umani erano andati, inutile pensarci troppo - specialmente in un momento come quello. L'assassina era di fianco a lei (molto probabilmente era la stessa autrice dei massacri per la quale Juliet era stata mandata lì), eppure la guerriera non si sentiva affatto in ansia. Ovviamente voleva vivere e tornare a casa sana e salva, tuttavia... Era serena. Ora non doveva più preoccuparsi per nessuno: c'era solo lei, lei e le sue capacità, lei e la sua sicurezza. Poteva essere se stessa senza avvertire il peso del proteggere altri e del dover fare per forza "la brava" per non rischiare di mettere in pericolo altre persone. "Guardare al presente... Grazie Hettar" Sorrise al cielo, con lo stesso sorriso sghembo e spavaldo che la caratterizzava. Samara, dopo aver riposto la sua Claymore dietro di sè (evidentemente disponeva di un gancio, dato che l'uniforme delle novizie non ce l'aveva - Juliet ebbe un fremito pensando a come avesse dovuto tenere la spada in mano per tutta la durata del suo test) fece un balzo, arrivando alle sue spalle per prenderle la Claymore, e si allontanò nuovamente. "Io… io non voglio che tu torni là… quel posto è… sofferenza, è il male ma… se tu vuoi tornare, allora… ti faccio una proposta…" Juliet interruppe malvolentieri l'osservazione rivolta al cielo, e si voltò per osservare la ragazza. "Ascolta: se tu lascerai che io ti faccia provare cosa vuol dire essere libera come me, alla fine, se vorrai ancora tornare da loro o “a casa” come dici tu, ti lascerò andare. Ci stai?" Quanta pazienza... La guerriera tirò un lungo sospiro, girando anche il corpo in direzione di Samara. "Hai fatto bene a prendere la mia spada... Stavo proprio pensando di mettere via le nostre Claymore, tanto non ci serviranno. Che ne pensi?" disse con un sorriso rassicurante. Se davvero Samara non nutriva cattive intenzioni nei suoi confronti, la numero 44 avrebbe anche potuto raggirarla col giusto atteggiamento e le giuste parole. Sapeva essere davvero persuasiva quando ci si metteva. Incredibile, quella novizia sembrava davvero preoccupata. Chissà cosa le era successo. "Comunque, cosa dovrei fare per essere 'libera'?" domandò con curiosità. Citazione:Yoki utilizzato: 0% RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 20-07-2015 10:19 PM Samara si guarda attorno con aria critica, poi ti guarda sorridendo nuovamente:
Qui non va bene! Dobbiamo tornare dove ci siamo viste per la prima volta: quando ci arriviamo ti dirò cosa dovrai fare e… non preoccuparti: non dovrai uccidere nessuno! HIHIHI!
Dopodiché, rimane alcuni istanti immobile, a fissare il simbolo inciso sulla lama della tua claymore
Bello il tuo simbolo! Mi ricorda quello di una mia cara amica che… non c’è più… Tu… come ti chiami?
Ti chiede, mentre la sua espressione si rattrista. Che tu le risponda o meno, Samara si appoggia la lama della tua claymore sulla sua spalla destra e inizia a camminare risalendo il sentiero. Poi si ferma e ti guarda
Vieni? Non ci metteremo molto. Quando avremo finito ti ridarò la tua claymore. Te lo prometto…
Ti dice Samara, con la voce ancora triste, mentre aspetta palesemente che tu ti metta al passo con lei…
Citazione:Punti Limite: 5/12,5 RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 20-07-2015 11:38 PM Citazione:Narrato Adesso sì che si sentiva davvero sicura di sè: persino il suo tono di voce era più squillante e chiaro. Ecco la Juliet che non aveva nulla da perdere. "Adesso ci sei solo tu. Se devi vivere, vivrai; se vorrà ucciderti, combatterai e morirai con onore. Così deve andare. Cerca di sopravvivere fino all'ultimo respiro, ma cerca anche di evitare situazioni pericolose" Questo era il suo nuovo promemoria. "Qui non va bene! Dobbiamo tornare dove ci siamo viste per la prima volta: quando ci arriviamo ti dirò cosa dovrai fare e… non preoccuparti: non dovrai uccidere nessuno! HIHIHI!" Non era esattamente di buon umore, ma la sua componente dominante era bella che in vista. "Se la metti così..." rispose, sogghignando. Quella Samara era totalmente fuori, ma sembrava sincera almeno nei suoi confronti. Se davvero non c'erano di mezzo omicidi avrebbe dato un'occhiata. "Ti dico da subito che non ho intenzione di combattere" precisò. "Bello il tuo simbolo! Mi ricorda quello di una mia cara amica che… non c’è più… Tu… come ti chiami?" "Io sono Juliet" disse con un altro sorriso sicuro. Stava per presentarsi col suo numero, ma decise di omettere quel dato per prudenza. Chi sapeva cosa le passava per la testa, a quella ragazza. Samara sembrava tuttavia essersi rattristata al pensiero della sua amica; la ragazza iniziò ad incamminarsi, fermandosi un attimo per voltarsi verso Juliet. "Vieni? Non ci metteremo molto. Quando avremo finito ti ridarò la tua claymore. Te lo prometto…" "Ti seguo" la rassicurò, cominciando a muoversi dietro di lei. "Perchè non mi racconti cosa ti è successo?" Citazione:Yoki utilizzato: 0% |