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[In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 15-05-2012 09:33 PM Nome: Andrea
Anni: 19 Altezza: 2,15 m. Peso: 140 Kg Arto Dominante: Destro Tipologia: Attacco Uniforme Citazione:Spalle: Una sola spallina, la sinistra, agganciata da una lunga cinghia flessibile alla cintura. A metà della cinghia, sulla schiena, è presente un supporto metallico dove infilare la spada, che sostituisce quello classico tra le spalline. Profilo Fisico: Capelli lunghi, due trecce sistemate dietro alle orecchie che scendono fino alla vita e una sulla schiena, piuttosto folta, che arriva fino a poco oltre il fondoschiena, circondata da treccine più piccole. Viso duro, quasi mascolino. Fisico piuttosto robusto, ma naturale. Ha un braccio sinistro di qualcun'altra, ma ancora non sa chi. Sembra essere della sua misura, e tanto le basta. Una cicatrice sul fianco sinistro, poco sotto il seno, completa la sua figura. Profilo Psicologico: Ha una mentalità relativamente semplice, ma non è affatto stupida. Un po' spaccona e tendente a ignorare i suggerimenti, è generalmente schietta (anche se non sempre). Irritabile, soprattutto se la si sottovaluta per la sua menomazione, sta imparando a trattare con la propria ira, e riesce a trattenersi da scatti improvvisi. Provocarla insistentemente la manda comunque in bestia rapidamente. Inoltre è estremamente testarda, e quando si mette in testa una cosa è difficile convincerla a non farla, ma si sta aprendo a suggerimenti (che tende però a interpretare a modo suo). Odia i bambini ma è abbastanza indifferente agli umani adulti. Verso le altre guerriere non prova amore nè odio, ma il suo aspetto ne tiene la maggior parte alla larga. L'unica sua amica è quindi Gaia. Non che le servano, ma non ha nulla in contrario a farsene qualcuna, se se ne presenterà l'occasione. Sfoga la sua rabbia sugli Yoma, se ce ne sono a portata. Altrimenti, contro l'ambiente. Se le altre guerriere sono abbastanza fortunate da essere fuori dalla sua portata.... Storia Personale: La sua casa era tutto tranne che accogliente. La sua infanzia, un disastro come quello di molte. La sua famiglia, tutt'altro che affettuosa. Nata nelle terre desolate del Nord da un padre contadino troppo povero perfino per vivere nel villaggio di cui era natio, Sterdal, i suoi primi anni trascorsero in una baracca cadente edificata con il poco legname che il poveraccio si era procurato tagliando alberi contro il divieto impostogli dai compaesani. Non conobbe mai l'affetto dei genitori, troppo occupati a sopravvivere per trattarla come una flglia, ma mai per non trattarla come un animale da lavoro. Le imponevano regolarmente i compiti più duri: tagliare la legna (senza il permesso del villaggio, quindi anche col pericolo di essere presa e incarcerata), arare quello che avrebbe dovuto essere l'orto, ma anche badare alle sorelle più piccole. L'assenza di amore non aveva infatti impedito che ne nascessero tre, la più grande delle quali aveva cinque anni meno di Andrea, la primogenita. Dopo la quarta, abbandonarono le speranze di avere un maschio, e Andrea considerò sempre le bambine come una maledizione: nient'altro che problemi, inutili bocche da sfamare.
Il duro lavoro la rese robusta di corporatura, ma questo a sua volta, insieme alla sua altezza fuori del comune, la fece diventare l'oggetto delle prese in giro dei bambini del villaggio, a cui non poteva reagire per ordine del padre. Una sola volta ebbe il permesso di pestarli, e lo fece con grande gioia, sfogando su di loro tutte le sue delusioni, la sua rabbia, la sua tristezza. Il risultato fu però che gli abitanti di Sterdal li cacciarono ancora più lontano, dalle parti di Lacrox. Per evitare di essere buttati fuori anche da lì, non osarono nemmeno presentarsi al villaggio, così la loro vita di stenti si fece ancora più dura. La colpa di tutto ciò fu ovviamente addossata ad Andrea, che tentò invano di sostenere la sua innocenza. La malattia della madre si andò a sommare a tutto questo, costringendo la piccola (aveva sette anni) a lavorare giorno e notte, quasi senza riposo, per mantenere una famiglia che ormai cadeva a pezzi come la loro casa. Un'esperienza che avrebbe distrutto molte, ma che rafforzò invece lei, rendendola forte come un toro e indifferente al dolore, anche se peggiorò ulteriormente il suo carattere già piuttosto irascibile.
Quando aveva nove anni, la sua vita ebbe una svolta, ma non seppe decidere se in positivo o in negativo. I fatti sono l'unica cosa certa: due banditi di passaggio decisero di divertirsi con la sua famiglia, tanto per passare il tempo. Il padre, che si era fatto male, era lì, ma non riuscì a fare nulla per proteggere la moglie e le figlie. La prima venne violentata e uccisa, le altre semplicemente massacrate perchè facevano chiasso piangendo. Andrea era partita all'alba per andare a rimediare della legna: l'inverno si avvicinava, e senza sarebbero morti di freddo. Anche se non le importava degli altri, lei non voleva morire di freddo. Giunse appena in tempo per vedere che al fuoco ci avevano pensato i briganti: a bruciare era però la sua baracca, unica prova della sua infelice esistenza. Accecata dall'ira, Andrea abbandonò il tronco che si trascinava dietro e caricò i due, ascia rudimentale alla mano. Il primo morì senza capire cosa stava succedendo, ma poi lei si bloccò, colta dalla consapevolezza di ciò che aveva appena fatto. L'altro ne approfittò per sferrare un fendente brutale con tutta la forza delle sue possenti braccia. L'arto sinistro della ragazzina cadde a terra, la lama si incastrò nella carne del fianco da tanto forte era stato il colpo, ma fu un errore: Andrea, riscossa dalla sua trance a causa del dolore, reagì tagliando la gola dell'uomo con la sua arma di pietra, lasciandolo a morire dissanguato per terra. Destino che avrebbe condiviso, se un misterioso passante non l'avesse portata in fretta a Lacrox, dove ricevette cure mediche. Il suo salvatore si rivelò essere un uomo totalmente vestito di nero, che accolse il suo risveglio con un sorriso laconico.
"Ben svegliata. Come ti senti?" dalla sua voce non traspariva alcun interesse, perciò non rispose.
"Cosa vuoi?" indagò invece.
"Voglio farti una proposta...." più che una proposta, quello dell'uomo in nero era un ordine. Andrea aveva imparato poco da suo padre, ma una cosa che aveva imparato era che è meglio ascoltare gli ordini di chi è più forte di te. E in quella situazione, perfino la minore delle sue sorelle, appena nata e subito morta, sarebbe stata più forte di lei. Così si fece condurre a Staph, base di un'Organizzazione di cui non sapeva nulla. Qui subì senza un lamento le torture indicibili a cui gli uomini in nero la sottoposero. Feroce e inarrestabile, sconfisse tutte le guerriere apprendiste che la affrontarono. Il suo motto divenne presto famoso: "Le forti comandano, le deboli muoiono." E lei aveva tutte le intenzioni di rientrare nella prima categoria. Recentemente è stata ammessa al test finale per diventare una guerriera, dopo molte incertezze da parte dell'Organizzazione a causa del suo caratteraccio e della sua scarsa propensione a rispettare gli uomini in nero e i loro comandi. Si è ripromessa di non fallire.
Abilità Innata
[b]Trapianto [Abilità Innata] Perché impiantare la carne di una Guerriera defunta e compromettere una nuova leva, quando si può attaccare un braccio, una gamba o anche due? E' un investimento più sicuro, ne è certa una corrente di Uomini in Nero. L'usufruitrice di quest'Abilità Innata ha infatti subito un'operazione di questo tipo: parte delle sue estremità apparteneva un tempo a una Guerriera oggi defunta. Ciò si traduce nella preconoscenza di una Tecnica o Abilità da Apprendimento appartenuta alla defunta e coinvolgente l'arto (o gli arti) trapiantato. Essa comunque non è già appresa dalla Guerriera: ne conosce i requisiti richiesti, ma deve soddisfarli appieno e quindi appropriarsene in Biblioteca o in Arena Sotterranea. La Guerriera donatrice non è nota all'utilizzatrice dell'Abilità, e i donativi previsti sono decisi dal Master. Il player può comunque richiedere via PM una quest al GDR Staff per poter scoprire l'identità della defunta donatrice.
[/b] Abilità
Dominio dello Yoki
Bonus:
- Andrea può concentrare tutto il suo Yoki in una sola zona del corpo, dalla vita in su, per un massimo di 10 secondi (orientativamente 2 turni di combattimento serrato); - Così facendo Andrea aumenta il proprio limite massimo di Yoki del 20% ma solo per quanto riguarda quella zona. Malus: - L'abilità ha 5 secondi di ricarica per ogni 5 secondi di utilizzo (orientativamente 1 turno di ricarica per ogni turno di utilizzo); - Mentre l'abilità è attiva e fino alla fine del turno in cui l'ha eventualmente disattivata, Andrea non può rilasciare Yoki nel resto del corpo. Matrioska Andrea sfrutta il suo notevole controllo sul proprio Yoki per innescare un processo inverso a quello che segue un normale rilascio e - anziché ingrossarsi - ridurre le proprie dimensioni più o meno a quelle di una guerriera "normale". Questo non solo offre minore bersaglio agli avversari, ma le consente di muoversi con molta più libertà, aumentando la sua Agilità esponenzialmente a scapito della Forza, che cala a causa della riduzione della massa muscolare.
Bonus:
-Minore probabilità di essere colpita grazie alla superficie corporea ridotta. Bonus/Malus: -I valori di Forza e Agilità vengono invertiti per la durata. Malus: -Richiede almeno il 50% di Yoki per essere attivata e mantenuta (quantità inferiori non modificano la corporatura); -Andrea deve aspettare almeno un turno completo dopo l'attivazione per disattivare l'Abilità, e viceversa; -Finché rimane attiva i Punti Carta Nera acquisiti raddoppiano e Dominio dello Yoki non è utilizzabile. Scheda di Andrea [Hotenshi] - Hotenshi - 03-07-2012 11:59 PM Capitolo primo: il mostro della miniera.
Diario di Andrea (*nota: diario pensato, non sa scrivere).
Primo giorno.
Appunto mentale. Spaccare la faccia a Hayez. Questo era quello che pensavo ieri mattina. E questo è quello che penso ancora adesso. Ma andiamo con ordine, almeno adesso che sono seduta schiena contro il muro nel mio tugurio, a intrecciarmi un’altra vittoria tra i capelli. Una vittoria che mi è costata cara, ma pur sempre una vittoria.
Dunque, ieri mattina mi sono fatta questo appunto mentale. Quel genio di Hayez ha pensato che fosse un’ottima idea farmi svegliare all’alba, due ore dopo che mi ero messa a dormire dopo il solito allenamento notturno, per mandarmi in missione. Fin qui, ancora sopportabile. Tuta stretta, spada piccola e parole insensate sono state meno sopportabili, ma ancora nella norma. Se scattassi appena sento qualcosa che non capisco sarei sempre arrabbiata. Ma poi è venuto il buco. Mi è toccato andare a scovare uno di quei cosiddetti Yoma in una miniera, dove aveva fatto la tana. Ma quella non era una miniera. Era un buco. Uno stramaledetto piccolo buco nero, troppo piccolo per la mia altezza. Eppure dovevo entrare. E così ho fatto. Dentro al buco, fino a una trave. Dove ho sbattuto la testa. Poco divertente. Mi ero spinta fin lì seguendo una lieve traccia di Yoki, orrendamente debole. Be’, la buona notizia era che ne avevo trovato la fonte. La cattiva, che era una piccozza. Dopo aver Percepito un’altra presenza, molto migliore, in fondo al buco, ho deciso di ritirarmi per vedere se veniva fuori. Ho pure preso la piccozza, non si sa mai. Non avrei dovuto sprecare tempo a quel modo. Un’intera notte buttata via in una inutile attesa, e coi nervi a fior di pelle ho riciclato la piccozza facendone una torcia e, con quel coso in bocca e la spada nella mia unica mano, mi sono infilata di nuovo nel buco, decisa a suonarle a chiunque fosse ‘sto cosiddetto Yoma. Alla fine l’ho trovato, ma non era come me lo aspettavo: basso, brutto e raggrinzito, e sembrava pure stupido. Giocava con delle ossa umane, unico segno che era davvero un mostro e non un moccioso. Mi sono lanciata all’attacco, fallendo per una sua schivata fortunata. Quella che credevo una schivata fortunata. Ma poi a quella ne sono seguite altre. Molte altre. Fendente dopo fendente, li ha evitati tutti, finchè non mi ha messo a terra ed è riuscito a riguadagnare il suo posto fra le ossa. E la torcia mi si è spenta. Ma non potevo certo fermarmi allora. Mandando imprecazioni a lui e alla torcia, ci ho riprovato. Niente. Anzi, qualcosa. Ho rotto i suoi giocattoli, facendolo arrabbiare. Ah, ecco. Non ho detto che anche io ero arrabbiata. Dall’inizio. E lo diventavo ogni secondo di più. Ma la spada non funzionava, anzi, mi ero guadagnata qualche buco superfluo nel torace. Allora ho deciso di cambiare approccio e ho messo da parte la mia arma. Ficcandola nel terreno, s’intende. Fatto questo, ho tentato di abbracciarlo, ottenendo un bel morso al polpaccio. Ora però quel nano si era intrappolato da solo. L’ho stretto fra le mie gambe, ma le sue zanne sono arrivate al tendine facendomi cadere. Cosa che mi ha permesso di farlo secco. Con una mossa da maestro, e un aiuto notevole dello Yoki… lo Yoki. Lo stavo usando quasi dai primi colpi, ma lo davo per scontato. Più mi arrabbiavo, più faticavo a contenerlo. Dicevo, usandone parecchio sono riuscita a spezzargli la spina dorsale con una rotazione delle gambe. E allora era finito. L’ho eliminato spezzandogli l’osso del collo con la mia mano, ma mi ha colpito al petto e al collo in un ultimo attacco disperato. Perfetto. Le mie già pessime condizioni si erano fatte improvvisamente critiche, ho cercato di rigenerare e poi… sono svenuta.
Sono sveglia da poco, mi sono trovata in una specie di infermeria di Staph o quello che è, credendo che fosse l’altro mondo. Ci mancava poco, visto il gusto orribile. Non sono in grado di dire come si arreda una casa, ma so che non si fa così. Be’, alla fine, ho scoperto da un uomo in nero che stava lì che non ero morta, in fondo, anzi, ero stata promossa. Domani, no, giusto, dopodomani sarò una guerriera graduata. Fantastico. Ho finito la treccia. E stasera si salta l’allenamento, sono ancora parecchio debole. Credo di aver finito, quindi. Vedremo che mi capiterà la prossima volta, di peggio è davvero difficile….
Scheda di Andrea [Hotenshi] - Hotenshi - 10-07-2012 02:43 PM Capitolo secondo: muscoli e fragranze.
Diario di Andrea
Secondo giorno. Finalmente dopo un'intera giornata di nullafacenza sono tornata a menare un po' la mia mano. Certo, non è stato lo scontro che mi aspettavo, e la mia non si può chiamare una vittoria, ma non voglio nemmeno considerarla del tutto una sconfitta. In fondo, potevo ancora andare avanti. E finchè posso andare avanti, non sono sconfitta.
La mia avversaria non era umana. Che stupida, nessuna di noi è umana. Ma lei somigliava di più a un animale. O a un mobiletto. Un mobiletto fuori misura, basso e grasso. Si è presentata come la Regina dei Maiali. Il nome me lo sono perso da qualche parte. Tra l'altro, cosa sia un maiale è un mistero. Fatto sta che, dopo essere entrata in arena con un "uomo" in nero... "uomo" fra virgolette, somigliava molto più lui a una ragazza di noi due... ha deciso che la spada non le serviva e mi ha attaccata a mani nude. Perfetto, dico io. La lotta libera è la mia specialità . Così, sotto la canicola, la aspetto mentre mi carica, preceduta da una puzza che francamente fa impallidire la mia. Mi sposto all'ultimo, ma non ho previsto che allarghi le braccia per buttarmi a terra. Salvo poi smaltarsi con una sonora craniata sugli spalti. Ma non le basta. Vedendomi a terra, cerca di schiacciarmi con quella sua enorme pancia. Tentativo che faccio fallire semplicemente rotolando via. Così lei impatta il terreno con tanta forza da farci un buco. Ne approfitto per stringerle la testa in una delle mie prese letali che... viene mandata a rotoli dalla cicciona che non fa altro che sollevarsi, lanciandomi via. Non contenta, mi afferra e mi stringe contro una delle sue ascelle fetenti. Dopo una breve lotta per tornare a respirare aria fresca, mi ritrovo a girare, o forse è il mondo che mi gira intorno... e cado.
L'"uomo" in nero a quel punto ha deciso che ne aveva abbastanza e ci ha mandate a riposare. Peccato, iniziavo a divertirmi. Forse non di aspetto, ma io e la Regina dei Comesichiamano abbiamo abbastanza in comune. Credo. Be', non è stata una cattiva esperienza, anche considerando che il suo numero era mi pare molto alto non me la sono cavata male. Non mi resta che aspettare che mi diano un altro incarico. Mi appoggio al muro e chiudo gli occhi.
Per ora, riposerò. Domani, ucciderò qualcuno.
Scheda di Andrea [Hotenshi] - Hotenshi - 28-09-2012 09:19 PM Capitolo terzo: il torneo
Diario di Andrea
Terzo giorno. Oh, be', questa è stata davvero bella. Comincio la giornata venendo chiamata da quel pazzo furioso che ha supervisionato il mio scontro con la Regina dei Comesichiamano. Con un biglietto. Un biglietto! Io che a malapena so leggere vengo chiamata con un cazzo di biglietto! Dopo un'eternità passata a decifrare quel coso capisco dove devo andare. Arrivo da Araldus e lui manco si ricorda chi sono, mi fissa come un bambino idiota e spara soprannomi improbabili del tutto a caso. Ma alla fine capisco che mi vuole affidare una missione, così finalmente, dopo aver superato quella prima assurda prova riesco a partire per un villaggio infestato da uno Yoma. Arrivo e cosa mi ci trovo? Un esercito, e sottolineo un esercito, anzi, un'intera popolazione di fusti coi muscoli giganteschi. Wow. No, sul serio, wow. Devo dire che 'sta cosa mi ha decisamente tirato su il morale dopo l'incontro con quel... lasciamo perdere. Comunque, uno di questi mi avvicina e mi offre da bere. E io che faccio? Accetto, ovviamente. Vengo così a sapere cosette interessanti, tipo che c'è un torneo di braccio di ferro e che lo Yoma mira ai partecipanti e stacca loro le braccia. Uh, che paura! Sono terrorizzata! ... Ovviamente no. Scherziamo? E' un maniaco svitato, e allora? Rimane un mostro e io rimango quella che lo farà secco. Punto. Nel frattempo il tizio s'è ubriacato e io mi metto in cerca del torneo. E di nuovo, mi tocca leggere. Che palle. L'oste mi dice che ci sono i cartelli, e io i cartelli leggo, con dura fatica. Poi finalmente arrivo al cazzo di banchetto delle iscrizioni, e lì tentano di farmi compilare migliaia di fogli. Ora basta, dico, e li convinco a lasciar perdere... con l'aiuto di un po' di Yoki. Lasciano perdere. E io aspetto. Mi sono fatta due amici... be', due servetti più che altro, ma fa lo stesso, e mi infilo dietro al banco con loro. Pare che la mia presenza convinca eventuali altri sfidanti a allontanarsi il più in fretta possibile. Purtroppo non funziona altrettanto bene quando un'orda di pazze canterine, supportate da una checca isterica con un assurdo oggetto che provoca suoni strazianti, decidono che devono farmi festa. Non mi piace, e cerco di farlo capire con le buone. Ricevo in cambio dei petali di fiore in gola. E allora vado con le cattive, e le faccio scappare tutte con un urlo e una ventata di Yoki. Così imparano, le puttanelle. Finalmente, dopo tutto questo aspettare, inizia il torneo. Una delusione colossale: in pratica ci sono solo due incontri, poi quando viene il mio turno il mio sfidante scappa terrorizzato. Pfft, miserabile codardo. Peccato che poi molti lo imitino e alla fine resto quasi solo io. Nel frattempo scopro che molti puzzano di Yoma, ma di quello vero nessuna traccia. Davvero fantastico. Così passo ad aspettare anche la seconda parte della giornata, e a sera il torneo viene sospeso e i pochi che restavano se ne vanno. E io non ho ancora giocato con nessuno! Che nervi! Irritata, mi aggiro per la città sperando di trovare lo Yoma, non so nemmeno esattamente spinta da cosa. A un certo punto trovo il tizio di prima, quello che mi ha offerto da bere. La buona notizia: sa chi è lo Yoma. La cattiva: non mi dice chi è e scappa. Subito dopo lo Yoma lo uccide. Non me ne va dritta una oggi, porca puttana. Ma non demordo: seguo la traccia del sangue del tizio rimasto sulle dita dello Yoma. E la perdo nel buio. Ottimo! Sono veramente sfigata. Ora mi toccherà ricominciare dacc... e invece no. Urla mi attirano alla locanda, dove trovo donne in fuga, tanti cadaveri dei partecipanti al torneo... e finalmente lo Yoma. Oh, che bello. All'inizio non sono sicura che sia lui, ma poi i dubbi si dissipano e lo attacco. Ma lo manco. In compenso abbatto il muro lì dietro. E subito dopo mi ritrovo quel brutto muso sulle tette, con gli artigli nelle mie spalle. Bastardo. Mi sollevo di forza bruta e lui cambia posizione. Mi tira una tetta, ma soprattutto la treccia. E questa non gliela perdono. Gli arriva un diretto sul muso, con il gentile aiuto di una bella quantità di Yoki. E... muore. Cioè, che mezza sega. Non solo crepa con un pugno, ma vola anche ben lontano, fra le macerie dell'ex-muro. Peccato che con lui se ne vada la mia tetta. Fa lo stesso. La recupero e me la riappiccico. Ci metto una notte, ma è già meglio di niente. Anche se è attaccata alla bell'e meglio. Chissene. Fatto questo torno indietro per trovare un Araldus ancora più scemo di quando l'ho lasciato. Ancora una volta mi guarda come se fosse la prima. E... ah, già . Prima di tornare avevo strappato la parte alta della mia tuta, tanto era ridotta a niente. Così avevo le poppe davanti alla sua faccia. E lui le ha scambiate per copricapi. Cioè, come si fa a essere così idioti? Voleva pure staccarmi quella che mi ero rimessa a posto con tanta fatica... mi ha fatto incazzare. Gli ho dato una botta, e per un attimo credevo di averlo ammazzato. Ma poi s'è rialzato, è tipo rinsavito e mi ha detto di fare rapporto. Io gliel'ho fatto come veniva, e pare che gli sia bastato. Anzi, m'ha pure regalato una testa di novizia che ora sta sul mio comodino! Siccome non ho fantasia le ho dato il nome che aveva deciso lui: Maria Carolina. Che nome idiota. Adatto a una idiota che è riuscita a farsi ammazzare da un pazzoide come quello. Ora le mie ferite, con un po' più di cura, sono sistemate, e nei miei capelli spicca una nuova vittoria. Mi posso dire soddisfatta, ma non felice. Voglio di più, voglio un avversario veramente alla mia altezza! Be', ho solo da sperare che prima o poi arrivi. Meglio prima che poi, altrimenti potrei andarmelo a cercare per conto mio e 'fanculo a questi scemotti in nero!
Scheda di Andrea [Hotenshi] - Hotenshi - 09-10-2012 07:51 PM Capitolo quarto: se incontri un dio, uccidilo.
Diario di Andrea
Quarto giorno. Sconfitta. Questa è l'unica parola che mi risuona in mente da un bel pezzo. Questa è una parola che finora avevo usato soltanto per i miei avversari. Invece stavolta mi tocca usarla per me stessa. Ma non tutto il male vien per nuocere: questa sconfitta mi ha dato un obiettivo, un obiettivo che si chiama rivincita.
Cominciamo dall'inizio. Dopo aver sconfitto con un solo pugno uno Yoma, ero ansiosa di testare ancora le capacità delle altre guerriere. Ma in qualche modo sembra che la mia fortuna sia anche eccessiva: prima la numero 10, e stavolta addirittura la numero 1! Avevo sentito parlare di Serena. Avevo anche visto il suo simbolo, e l'avevo memorizzato. Come non ricordare quel simbolo, il simbolo della più potente fra noi? E così, ecco che l'ho riconosciuta subito. Mi dice di seguirla e io lo faccio molto, MOLTO volentieri. Arriviamo in arena e ci troviamo un Hayez vestito in un modo che a momenti mi fa gettare a terra a ridere, non fosse per il fatto che sono troppo eccitata all'idea di sfidare Serena. Poi mi rendo conto che lei è la numero 1, e io la 27. Sono capace di contare i numeri che ci identificano, e di capire la differenza. Ed è troppa. Allora ci penso, e le propongo una sfida a braccio di ferro, anche perchè quella al torneo è fallita miseramente. Lei non mi risponde, ma a Hayez l'idea pare piacere e ci costruisce, dietro mio ordine, un tavolo con una manciata di spade e una catena. Su quel coso ci sfidiamo, e lei comincia a ottenere un piccolo vantaggio... brutta cosa. Mentre cedo, il mio Yoki ha un guizzo. Peccato che abbia vietato di usarlo... non mi era mai successo prima, e la cosa mi stupisce. In ogni caso lo trattengo, dopodichè tento di fregarla cedendo apposta, ma lei frega me col vecchio trucchetto del polso, tra l'altro slogando il mio. Niente male. Niente male davvero, soprattutto per una con quel fisichetto ridicolo. E poi semplicemente se ne va. E basta. Io intanto mi risistemo il polso, questione di un attimo, mi basta un movimento rapido dei muscoli. Mi congedo da Hayez facendo la sbruffona, ma anche sciogliendomi una treccia di quelle piccole... una treccia che, giuro a me stessa, rimetterò presto al suo posto. Ricordo perfettamente dov'era, e la rifarò appena batterò Serena... che sarà molto presto.
Bene, cosa ho imparato da questo? Che Serena è molto molto forte. Che il mio Yoki non sempre fa solo quello che voglio. Che è meglio essere prudenti contro certi avversari... bah, credo che di questo me ne fregherà abbastanza poco, in realtà . Ma soprattutto, ho imparato a impegnarmi seriamente quando lancio una sfida, anche se l'avversario sembra sfavorito: se scegli il campo, almeno assicurati la vittoria. Altrimenti farai una figura decisamente poco buona... e devo ammettere che è quello che ho finito per fare io.
Scheda di Andrea [Hotenshi] - Hotenshi - 22-01-2013 09:22 PM Capitolo quinto: cielo di piombo.
Diario di Andrea
Quinto giorno. La treccia di oggi è speciale. Difficile che me la scordi. Anche perchè mi ricorderò come ho imprecato facendomela, dato che nel frattempo dovevo camminare. Ma alla fine mi è riuscita, e questo mi ha riportato alla discreta calma che avevo all'inizio. Fortunatamente sono riuscita a trovare un riparo dalla pioggia sotto cui fermarmi, fare la treccia e aspettare che smettesse di cascare, che sennò chi lo sentiva Hayez che gli avevo rovinato l'uniforme? Oh, giusto: ne ho approfittato per prendere e finire di leggermi il biglietto. Circa. Sì, insomma, non l'ho ben capito. Ma fa lo stesso. Ok, passiamo a dire quello che c'è di importante. Ho una nuova amica. Sembra una tipa a posto, muscoli pochi ma scattanti e tutto il resto. Sa anche fare qualche battuta. Fantastico, insomma. Come me la sono guadagnata? Non ne sono sicura nemmeno io. Un momento duellavamo come se dovessimo ammazzarci e quello dopo ridevamo insieme. Mai capite 'ste cose, io. Oh, giusto. Quasi dimenticavo. Non ho certo piantato in asso Hayez per il puro gusto di farlo, anche se devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto. No, l'ho fatto per combattere! E che altro? I preparativi andavano per le lunghe, così sono scappata. E per puro culo ho beccato una che chiedeva un'avversaria in arena. Date le mie precedenti avversarie, sono stata ben felice di scoprire che non aveva numeri assurdi. Be', un po' ero delusa, ovvio. Ma almeno poteva essere un combattimento, e non uno scherzo di cattivo gusto. Così mi sono fiondata. Gaia, ha detto di chiamarsi. E non ha perso tempo: appena dopo le presentazioni, che io ho fatto secondo quanto detto da Hayez, tra parentesi, è partita all'attacco. E giè mi è piaciuto. Diretta e senza frasette idiote a far da contorno, così va bene. Oh, giusto. C'era un uomo in nero sugli spalti. Non so nemmeno chi fosse, me ne sono fregata allora e me ne frego adesso. Comunque, c'è 'sta roccia in mezzo al campo. Allora ho pensato di usarla e fare fare a Gaia un bel volo contro di quella. Ma niente da fare: era velocissima, manco l'ho vista. In compenso, non sembra che la forza sia un suo punto forte: dei colpi che mi ha dato, non ne ricordo bene nessuno. "Morsi di topo" li ho chiamati. L'effetto è stato quello, cioè praticamente nessuno. Ah, sì, i topi. Scappati tutti appena mi hanno vista. Codardi, quei cosetti. Sto perdendo il filo. Gaia attacca, non so che mi fa, poi torna alla carica saltando sulla roccia. Ma quella volta ero pronta, e l'ho beccata. Quasi. Be', non è riuscita a fare qualunque cosa volesse fare ed è tornata al punto di partenza. Punto per me. Solo che non ho avuto il tempo di sorridere che è ripartita. Allora via contro la roccia, magari la schiaccio, dico. Niente. A momenti schiaccio me stessa. Però poi mi giro e cerco di colpirla... e non c'è. Da quanto ho capito, in qualche modo mi era finita dietro smaltandosi contro la roccia. Come se niente fosse si rialza e in un impeto di... coraggio? Follia? Non lo so, ma mi dice cosa vuole fare. Ricambio, gettando via la spada e preparandomi a rispondere al suo fendente al collo con un pugno. Uno di quelli che spacca teste di Yoma, per intenderci. Ma non avevo intenzione di spaccarle la sua, di testa. E' stato un bel combattimento, questa volevo tenermela. Così ho fermato il pugno, come lei la spada. Be'... non del tutto. Ma almeno non è volata via. E poi se ne è venuta fuori con questa proposta assurda, di diventare amiche, dopo avermi detto che avevo vinto. E io che pensavo di non averle fatto niente! Comunque bo, io ho accettato, intanto. Non ho mai avuto un'amica, tanto vale provare a vedere come va. Chissà che vuol dire, poi... forse le amiche si regalano trecce fra loro. Vediamo se Aphrodite farà lo stesso... magari comincio a farmene, di amiche. Se mi lasciano il divertimento, possono esserlo quanto vogliono.
Scheda di Andrea [Hotenshi] - Hotenshi - 05-02-2013 10:01 PM Capitolo sesto: fango e rese.
(Ho dato io il titolo non essendoci in Arena) Diario di Andrea
Sesto giorno. PUAH!
Giuro, questo è l'unico commento che posso fare sulla mia avversaria. Uno sputo. Veramente, una cosa indicibile. Mi ha perfino costretto a darmi una sciacquata, per quanto sommaria, anche se Hayez avrebbe voluto qualcosa di più. E invece no, una secchiata d'acqua e via, giusto per togliermi il fango dalla faccia. Ne ho approfittato per aggiungere una treccia ai miei capelli. Eh, sì, ho vinto. Stravinto. E come avrei fatto a non vincere? La mia avversaria non valeva niente. Stava lì sugli spalti, e aspettava. Ho deciso che era una sfida e mi sono fatta avanti... sì, be', ero nei dintorni e mi sono fiondata. Tanto, mi dicevo, Hayez può anche fott... ehm... aspettarmi qualche minuto ancora. Così sono andata lì e l'ho sfidata. Peccato che sia arrivato proprio Hayez, nella sua ridicola tenuta giallorossa, a interrompere il mio divertimento. Stavo già per deprimermi e dire addio a quell'occasione quando il bastardo ha detto che potevamo cominciare. Ringraziando la mia buona sorte, mi sono presentata e sono partita alla carica. La mia avversaria non ha fatto nessuna delle due cose, mi ha solo aspettato e poi mi ha schivato con una specie di... piroetta, o quel che era. Comunque me la sono ritrovata dietro. Dato che avevo tentato di colpirla, non ero proprio in equilibrio. E allora, viva l'istinto, ho mollato un altro attacco girandomi. Ora che ci penso, in quel momento si è liberato un po' di Yoki. Non l'ho fatto apposta, giuro. Ma dato che c'era, perchè non sfruttarlo? E così l'ho sfruttato. La cosa divertente è che la tizia lì ha deciso che era una buona idea tentare di fermarmi... che non è mai una buona idea, però. L'ho mandata a volare nel fango. Come lei mi aveva sporcata di fango. L'ho detto questo? Ah, no. Dimenticavo, la troietta giocava sporco. Letteralmente. Nel senso che prima di schivarmi aveva deciso che era corretto e giusto lanciarmi addosso del fango. Sì, fango: l'arena era un'immensa pozzanghera, dopotutto mi ero proprio andata a riparare dalla pioggia poco prima. Dicevo, quindi: mi ha lanciato contro del fango. Ne è arrivato in faccia e sull'uniforme. Ero sicura che Hayez mi avrebbe uccisa. Ma no, avrebbe ucciso lei, piuttosto. Era colpa sua, dopotutto. Ma dov'ero rimasta? Ah, sì. Dicevo che le ho restituito il favore e siccome aveva avuto un'altra idea geniale tentando di fermarmi l'ho spedita a gambe all'aria. Poi mi sono un po' pulita la faccia. Tanto, un'avversaria a terra non sono solita affrontarla. A meno che non sia a terra anche io. E non lo ero. Tsk, nemmeno mi aveva sfiorato. E poi lei... si è ARRESA. Cioè... COSA? Ci ho messo del tempo a capire. Quando ho capito, la cosa mi ha mandato in bestia. Non accetto la resa. Una cosa è concedermi la vittoria dopo uno scontro serio e impegnativo come ha fatto Gaia, un'altra arrendersi così, quando in fondo non le hai nemmeno ancora prese per bene e sei in piedi. Quindi, in sintesi, mi sono incazzata. La troia voleva rovinarmi il divertimento. Eh, no. Ho deciso che a quel punto avrei reso le cose interessanti. L'ho avvisata che presto le sarebbe arrivato un pugno sul naso. E poi l'ho fatto arrivare. Liberando una quantità parecchio alta di Yoki, tanto che mi si sono pure ingrossati i muscoli. Figata assurda, 'sta cosa dei muscoli, già erano grossi prima adesso erano stupendi. Comunque, niente da fare: prima di colpirla mi son trovata a terra, e solo per fortuna sono riuscita a trasformare il pugno in una flessione. Mezza flessione. Solo la parte di andare giù. Poi mi sono ascoltata i discorsetto di Hayez, e lì ho finalmente sentito il nome della mia avversaria: Lune. Lo ricorderò. Mi ricorderò di spaccargliela sul serio, la faccia, la prossima volta. Ah, sì, l'uomo poco in nero parlava anche di "infrazioni", in teoria tentare di ucciderla non era proprio corretto. Oh, be', mica l'ho uccisa, no? Comunque, non avevo intenzione di lasciarla andare così facilmente, e dopo aver fatto qualche flessione l'ho presa per il culo. Se l'è cercata. Poi ho provato a chiedere al bastardo il suo numero, ma niente. Chissenefrega, sarà stata una mezza sega. Sennò non mi fermava, Hayez, e lei poteva schivarlo, il pugno. Giusto? Bah. Non importa, se mai la ritroverò non mi farò fermare da nessun uomo in nero, in rosso, in blu o in qualsiasi altro colore e le sfascerò quel faccino da puttana che si ritrova. Per ora, vediamo di tornare ad essere presentabile. Messer Andrea è attesa a chiostre.
RE: [In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 07-02-2014 08:21 PM Capitolo settimo: il gioco delle carte alla corte del conte.
Diario di Andrea Settimo giorno. F-I-N-A-L-M-E-N-T-E. Porca puttana. Finalmente. Finalmente questa fottuta farsa è finita e posso tornarmene alla mia celletta troppo piccola, con la mia armatura troppo piccola e la mia spada troppo piccola, a farmi un sonno e ad aspettare la prossima missione. E sperare. Sperare che sia qualcosa di serio, non una specie di recita idiota. Uhm... di che sto parlando? Ah, sì. Presente che dovevo fare il messere a chiostre eccetera con Aph come... serva e tutta quella roba lì? Bene, l'ho fatto. Solo che quando sono tornata da quella sottospecie di scontro con... uh... come si chiamava? La troia... ah, sì. Lune. Quando ho mollato Lune per seguire Hayez, be'... Aph era sparita. Scomparsa. Nel nulla. Fa niente, l'hanno rimp... rip... sostituita. Ecco. Con una che... be', se non aveva il nome diverso, era uguale. Olivia, questa. Almeno era più semplice. E allora partiamo. Oh, no, un momento. Prima la nuova ha un'idea geniale e ci fa fare un casino per nascondere le spade. Dove? Ovvio: in una fottuta STATUA. Ma a chi... verrebbe in mente? A lei, pare. Bo, complimentoni e tutto il resto, abbiamo le spade. Bene. E allora via, alla festa. Diciamolo, sono stata brava. E se lo dico io, potete credermi. Non c'è stato NESSUN problema a entrare. E la statua è stata messa dove mi pareva a me. Perfetto. Solo che poi... poi bo. Una maschera, ci fa mettere. Non si sa a che serva, ma integ... inter... intabarriamoci. Sì, giusto. Perché uso ancora 'ste parole complicate? Mi sono abituata troppo, merda. Comunque. Ho passato il viaggio a dormire e allenarmi, ma vedi che dovevo studiare? Mi riempiono, e dico riempiono, di domande. Io... be', ev... e... eviro la maggior parte e rispondo a quelle che capisco, sperando che basti. Insomma, poi mi fanno pure BALLARE. Dico, COSA? Ballare, io? Manco a dirlo, finisce in dramma. Il Signor Baffo... cioè... il Conte... o quel che è, la prende bene. Credo. Il piede gli farà ancora male. Oh, be'. Mi ero pure impegnata. Certo, credevo che fosse una lotta - Hayez poi mi ha spiegato che non lo era - ma ce la stavo mettendo tutta per far bene. Non importa. L'unico peccato è che pensavo davvero che sarebbe stato un avversario, quel tipo. Comunque, in qualche modo poi scopriamo - Olivia scopre - che lo Yoma c'è, e sta in una stanza in tanta... be', ecco. Che non si può aprire. Perché... be', non l'ho capito e non mi frega. Però si può aprire se vinciamo un gioco. E gioco sia, allora. Però mica è un gioco di lotta. Eh, no, troppo facile. E' di... carte. E indovinelli. Un vero schifo. Rischio per più di una volta di mandare all'aria tutto - e quando dico tutto intendo tavolo, sedie e tutti quanti ci stanno seduti sopra. La pillola va in malora e mi tocca pigliarne un'altra. Sì, quelle pillole che fanno cambiare gli occhi... ne avevo presa una prima di entrare. Però alla fine, siccome bariamo, con Olivia che mi suggerisce, stiamo vincendo. Oh, giusto. GIOCA ANCHE HAYEZ. Seriamente, quel bastardo è dappertutto. E in qualche modo s'è messo pure a giocare contro di noi. Comunque per un po' non ci guardiamo neanche, chiediamo ad altra gente. Ma alla fine siamo io contro di lui. E dico IO contro di LUI. Niente Olivia. IO. E, sentite questa: VINCO IO. MUAHAHAHAHA. Il mio indovinello è geniale e lo frega. Così impara a sfidarmi, quel figlio di una donna nera. Credo. O forse no. Non ho ben capito perché stiano sempre con quei vestiti neri. Comunque. L'ho battuto. OH SI', che gioia. E quindi, apriamo la porta. Be', c'è lo Yoki dietro. La apro io. Con un pugno. Il resto... è un cazzo di inseguimento manco stessimo giocando a NASCONDINO. Oh, be'. Alla fine, Olivia lo prende e io lo disintegro. Con la spada. Che Olivia ha ripreso. E... be', sì, spaccare la statua in mezzo al salone non è stato proprio... discreto. Quindi avevamo TUTTI e dico TUTTI gli invitati dietro, incazzatissimi. Però Hayez ci ha portate via in carrozza, e fine della storia. Molto bene. Ora non mi resta che prepararmi al mio prossimo combattimento... magari le darò a Serena, stavolta.... Aggiunta post time-skip (approvata dai Master) Ecco, lo sapevo io che non dovevo sperare troppo. Che è successo, chiedete. Ve lo dico io che è successo. Quel bastardo di Hayez, per divertimento, ha deciso di darmi da leggere un libro. UN INTERO FOTTUTO LIBRO. Ci ho anche provato. Ero di buon umore dopo la missione scorsa, anche se lo Yoma faceva pena. Indovinate? Ho rinunciato. Dopo tre, lunghissimi giorni di tentativi ero a pagina... uno. UNO. No, basta. Ho preso il libro e l'ho fatto a pezzettini. Ad Hayez non è piaciuto. Ha preso me e mi ha buttata in un pozzo. Non personalmente. Neanche subito. Prima ha provato a mettermi in uno studio. Ho buttato giù la porta. Quindi, il pozzo. Però, ecco. Nel pozzo avevo un sacco di libri. E basta. Una mela ogni tanto, perché sennò schiattavo di fame. Dopotutto, mi ci ha tenuta SEI MESI, porca troia. SEI MESI. Per un libro. E cosa ho fatto, per sei mesi? Letto? Oh oh oh, certo. Che no. Imprecato. Un sacco. Fatto allenamento. Un sacco. Insomma, quei cosi erano GROSSI. Ottimi per far bicipiti. Un po' meno per le gambe, ma mi sono arrangiata. Riflettuto. Sì. Un po'. Molto poco. Però sì. Su cosa? Sul fatto che ho distrutto il libro? Scherziamo? No, sul mio Yoki. Ha fatto parecchi capricci ultimamente, e l'occasione era buona. Ci ho pensato. E forse ho un'idea. Prima di metterla in pratica, però, devo spaccare qualche testa. Aspetta... mi pare di averla già sentita, questa.... RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 25-02-2014 07:07 PM Capitolo ottavo: Minerva.
(Ho dato io il titolo non essendoci in Arena) Diario di Andrea.
Ottavo giorno.
Ripassiamo. Cos'è che è appena successo? Sono uscita da quel fottuto pozzo dove ero stata per SEI MESI. Ho deciso subito che non me ne fregava niente di niente, andavo in arena a vedere se c'era qualche culo da spaccare. E il culo spaccato è stato il mio. Oh, con calma adesso eh? Arriva un tipo strambo, grigio, Kelsier ha detto che si chiama. Dice che mi porta un'avversaria forte: perfetto. Mi trovo contro 'sta Minerva, dice che è la numero dieci. Io però mi ricordavo come numero dieci Rudelia. Ecco... ha tirato le cuoia. E pure Serena, pare. Questa qua è sbucata dal nulla e ha preso il posto di quella specie di maiale ambulante. La numero uno... bo. Non mi interessa, ho un'avversaria e per ora va bene così. Un po' mi spiace che non avrò una rivincita con Serena. Magari sfido a braccio di ferro chiunque l'abbia sostituita. Allora comincio tentando di caricarla, vorrei mollarle una mazzata con la spada. Niente da fare, mi fa lo sgambetto e casco. Credo, almeno. Comunque finisco per terra. Rotolo via e mi rialzo... sì, vabbe', ho provato anche a colpirla, ma non mi aspettavo di riuscirci. allora decido che voglio fare riscaldamento. Cazzo, sono tutta bloccata, i muscoli non si muovono bene. Forse sono cascata per quello. Vado di Yoki, tanto, e provo ancora a colpirla. Niente. Mi riesce pure a dare un paio di bottarelle, non un granché ma le sento. Riprovo tentando stavolta qualcosa di più complicato: abbasso lo Yoki, lancio la spada e carico. Niente: altro fallimento, altra botta. Fa male. Deve essere più forte di come sembra. Allora... questa mi ha fatto davvero male e non usa manco lo Yoki. Mi fa incazzare... ed è molto bello, insieme. Mi piace. Voglio vedere quanto forte è. La sfido a farmi vedere. Mi preparo a una bella botta. Ne prendo tre, cattivissime, tanto forti da farmi volare. Porca troia se questa qua è forte. Comunque diventerò meglio, e la batterò. Eccome. E poi... questa era la numero dieci. Sapete che vuol dire? No? Semplice: non vedo l'ora di prenderle dalla numero uno. E quando saprò quanto può picchiare forte, farò in modo da poter picchiare ancora più forte.
RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 26-03-2014 10:19 PM Capitolo nono: la numero uno.
(Ho dato il titolo io non essendoci in Arena)
Diario di Andrea. Nono giorno. Allora. Avete presente quello che dicevo sul prenderle dalla numero uno? Sì? Bene. Dimenticatevelo. Perché? Devo spiegarvelo? Sul serio? Va bene. Dopo Minerva, mi sono messa in piedi e via con un'altra sfida. E chi mi mandano? Gioia mia, un tipo tutto nero che ho deciso che chiamo Mantello - perché di lui vedo solo quello - E LA FOTTUTA NUMERO UNO. Perfetto. Guarda che culo, proprio come speravo. Già. Peccato che sia stato uno schifo. Dal primo all'ultimo colpo. Fatte le presentazioni, certo, rottura di balle. Credo di averle detto che non si facesse problemi. Ma niente, non c'è stato verso: il combattimento, ormai mi sto anche scassando di dirlo, è stato una noia. Il solito, vecchio, palloso "io tento di prenderti e tu salti come uno scemo". Quello. Colpo orizzontale? Niente, in ginocchio. Colpo a rialzarsi? No. Ritorno del colpo a rialzarsi? Macché. Girotondo e mazzata? No, ma me l'aspettavo. E qui finalmente è riuscita a colpirmi, perché giustamente quando io mi piazzo in difesa la gente mi colpisce. E allora ancora ad attaccare... inutilmente, perché anche girando e rigirando su me stessa non ho ottenuto un cazzo. Quindi? Sapete cosa? Mi sono rotta le palle. Siccome non avevo voglia, dopo SEI MESI in un dannatissimo pozzo, di combattere nemici che tanto non avrei colpito neanche se fossero stati fermi, ho deciso che me ne tornavo nella mia stanza. Lo ammetto, è stato bello vedere finalmente una stanzetta minuscola, col tetto troppo basso, le pareti troppo vicine, un letto che occupa solo spazio e nemmeno una cazzo di finestra. Mi ricorda quasi casa mia, ma forse è più grande... e poi, vuoi mettere, questa è solida roccia, mica legno! Eh! Comunque... ecco, sì. Ho un'idea. Dato che l'arena sembra non essere il posto adatto, ho deciso che tenterò di fare qualcosa per il mio Yoki. Comincia a dare parecchio fastidio che ogni tanto faccia il cazzo che gli pare, quindi ho deciso che farò qualcosa... non so ancora cosa ma qualcosa... per controllarlo. Sì. Magari mi ci scappa anche un qualche colpo segreto o roba così... sarebbe figo, no? Bene, penso che andrò a farmi un giro e vedrò cosa riesco a combinare. RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 07-05-2014 04:13 PM Capitolo decimo: Dominio dello Yoki
Diario di Andrea.
Decimo giorno. Allora. Come detto, sono andata a farmi un giro in Bibl... bib... lio... quello. Ci ho trovato Kelsier... quello di Minerva, sì. Tipo strambo, ma chi se ne frega, sono lì per controllare il mio stupido Yoki rompicoglioni. Vuole che gli spiego che voglio fare. Beh, giusto, no? Allora ci provo. Non è che vado tanto bene a parlare, ma sembra che mi capisce. Bene. Dice che ha un'idea. E mi dà uno schiaffo. Chi cazzo si cred... no, aspetta. Respira. Ricorda quello che avete fatto. Comunque. Cosa abbiamo fatto? Be', in pratica ha chiamato un gigantone, più grosso pure di me. E mi ha fatto raccontare varie robe, sapendo che mi facevano incazzare. Tipo di quand'ero bambina, o del duello con Lune. E ogni tanto l'omone mi picchiava. Non che facesse tanto male, ma rompeva le palle. Intanto dovevo liberare Yoki e controllarlo. Insomma, voleva vedere se ero capace a non perdere le staffe... uh... sì, perdere le staffe - che non so cosa sono, ma si dice così - e andare a usare chissà quanto Yoki. Siccome il tizio grosso continuava a colpirmi, ho provato a guardarlo per fermarlo. Niente, mi ha colpito Kelsier e poi ANCHE lui, e allora il mio Yoki s'è bloccato. Non voleva più andare giù. Allora provo a smettere di stare calma a tutti i costi, a sfogarmi un po'. Sembra che funziona, ma Kelsier non è tanto contento. Mi dice che devo parlare del test, ma poi mi ferma e mi sgrida come se sono una bambina piccola e manda via il gigantone. Chiama un altro tizio. E mette dei cosi per terra, e mi dice che devo colpirli con tutta la mia forza. Be', che cazzo voglio di più, insomma? Cerco di spiegargli che sto facendo delle prove, ma non resisto a cercare di spaccare subito l'affare. Brutta idea: quello che spacco è il mio braccio. Anche se qualcosa ci ho fatto. Mi dice robe complicate, che devo trasformare... trasformare la debolezza in forza e roba così. Capisco poco, ma ci provo. In realtà, provo a tenere fermo lo Yoki. Sì. Mi sono accorta che Rigenerando è andato tutto nel braccio. Allora provo a bloccarlo lì. E sta fermo. Però non abbastanza, e scappa via prima che arrivo a colpire il coso. E mi rompo di nuovo. Solo la mano, però. Già qualcosa. L'affare però non si crepa nemmeno. Dannato. Rigenero e ci riprovo, fregandomene di Kelsier che vuole capirci qualcosa. Niente, stesso risultato. Allora mi calmo un poco e sto ad ascoltarlo. Dice che non devo bloccare lo Yoki, ma farlo andare dove voglio invece che dove gli pare. Circa. Allora provo a parlarci. No, non con Kelsier: con lo Yoki. Provo a convincerlo a andare dove pare a me. Gli dico che la rabbia lo fa. E' vero. Voglio che lo fa anche lui. Funziona. Credo. Allora ci riprovo: giù, rabbia e Yoki e tutto. Su un altro coso, però, quello lì è troppo duro, è caduto nel pavimento e... insomma, voglio cambiare e basta. E... non mi rompo la mano. Bene. Non rompo neanche il coso. Male. Però Kelsier sembra contento. Solo che dice che ci ho messo troppo tempo. E' vero. Allora dice che devo concentrarmi meno e fare lo stesso. Allora ci riprovo, sull'ultimo affare, per cinque e dico CINQUE volte, mentre Kelsier e il suo amico mi tirano pugnali. Mica facile stare concentrata così. Lo Yoki rompe, la rabbia pure dà un po' fastidio, ma alla fine capisco come fare. Devo usare lo Yoki come un rastrello. Sì, insomma. E' uno strumento. All'inizio non lo sai usare e fa il cazzo che gli pare. Ma poi impari e lo usi bene e gli fai fare quello che vuoi e diventa una parte di te. Ecco, circa. Ho capito questo. E ho imparato a usarlo. Ora posso metterlo tutto nel braccio e spaccare la roba anche meglio di prima. Fantastico, no? Però quei cosi proprio non si rompono. Ho provato a chiedere a Kelsier perché, ma non mi ha risposto. Ha detto solo che abbiamo finito, e che la cosa che ho imparato la chiamiamo Dominio dello Yoki e che devo pensarci perché mi protegge il braccio dalle botte. Ecco. Volevo provare a spaccare almeno uno di quei cosi, ma se n'erano andati tutti ed ero stufa. E poi ho perso tanto sangue. Ho detto che era meglio tornare in camera e riposare un po'. Ora però sono riposata, sto bene e ho qualcosa da provare. Arena, arrivo! RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 22-05-2014 02:51 PM Capitolo undicesimo: La Tempesta
Diario di Andrea.
Undicesimo giorno.
Ah, mi sono fatta proprio una bella dormita. Ne avevo bisogno, eccome. Perché? Be', semplice: ho affrontato di nuovo Gaia. Sì, ricordate? Quella mia amica che avevo battuto la prima volta. Volevo andare in arena, e una specie di nano mi ha detto che dovevo andare in arena, quindi indovinate? Sono andata in arena. Non mi aspettavo che c'era proprio Gaia, però. E' stata una bella sorpresa: almeno un combattimento serio - be', circa - contro una che già conoscevo. Affrontare un'altra delle migliori magari sarebbe stato meglio, ma forse le hanno finite. Vabbe', poco importa. Ho deciso da subito che volevo mostrarle cosa avevo imparato, ma prima divertirmi un po'. Allora carico, dopo poche parole, ma mi fermo a metà strada e mi metto a picchiare alla mia sinistra, a caso. Perché? Be', perché mi attaccano tutti di là. E funziona: Gaia non riesce a colpirmi, anche se ovviamente io non la vedo nemmeno. Però si ferma, allora io provo ad attaccarla. Ma so che è più veloce, quindi provo a fregarla facendomi girare attorno la spada. Funziona di nuovo, anche se una volta mi colpisce. Niente di che, non è mai stata tanto forte da farmi davvero male. Ora. Come ho detto, volevo mostrarle che so fare, e l'ho fatto. Quella spada ci metteranno un po' a tirarla fuori dall'arena haha. Il problema è che anche Gaia aveva qualcosa da mostrarmi. Be', non ho visto un cazzo, ma ho sentito parecchi colpi. E uno m'è arrivato in testa, e m'ha fatto davvero male, accidenti! Errore mio che sono andata così in basso, ma anche Gaia è migliorata: prima non poteva farmi così male. Alla fine, come le avevo promesso, ho deciso che aveva vinto lei. Le ho pure detto di disfarmi la treccia della mia vittoria. Ma lei invece se n'è fatta una. Mi piace il suo stile. Mi terrò la treccia, e lei si terrà la sua. Siamo pari. Ha pure detto che vuole parlarmi, ma non ha finito il discorso. Spero di ritrovarla presto, così potrà dirmi tutto. Anche se non so che cosa voglia dire. Be', proprio per quello spero che ci troviamo presto, no?
RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 08-09-2014 07:16 PM Capitolo dodicesimo: La Bulla e la Bestia
Diario di Andrea. Dodicesimo giorno. Oh-hohohohooo. Questa volta è davvero stata fantastica. FAN-TAS-TI-CA! CAZZO. Mi sono fatta una treccia talmente grossa che fra un po' non mi ci stanno più le altre. Ma dovevo per forza farlo: per una vittoria contro una cicciona, serve una treccia bella grassa. ... No, non sto parlando di Rudelia, dannazione. Quella là s'è fatta accoppare da nonsochi e chi se ne frega. Ammetto che mi ero divertita contro di lei, però non c'entra. Tornando al discorso. Dopo l'arena con Gaia sono stata chiamata per fare una missione. Con Gaia. E altre due di cui non ricordo i nomi. Frega niente. Quel che mi importa davvero è che dovevamo andare contro dei cosi chiamati Risvegliati. Vi spiego in due parole quel che ci ha detto Mantello - sì, era lui il tipo nero stavolta, almeno si veste di nero per davvero - che in realtà si chiama Duncan. Allora. Le Risvegliate sono guerriere idiote che hanno perso il controllo del loro Yoki perché erano troppo deboli o troppo stupide e sono diventate dei mostri mangia umani. Molto forti, molto più di uno Yoma. Mi serviva sapere altro? OVVIAMENTE NO. Quindi partiamo, Gaia fa un po' di discorsi e vede che sanno fare le altre due piccolette - non molto - e poi arriviamo al posto e ci sono i soliti cazzoni e insomma mi faccio una birra mentre ci spiega che è morta gente eccetera. Solita roba. A me frega solo di spaccare il muso a qualcosa di grosso, forte e possibilmente incazzato. Prendiamo a salire la montagna e ci cadono addosso dei sassi. GROSSI SASSI. Non un grosso problema, mi basta bloccarli. Già che ci sono proteggo una delle piccolette, mentre l'altra si ripara con Gaia sotto una roccia. Saliamo ancora e troviamo due stronzette in mezzo al nulla. Che facciamo? Che cazzo di domande: le attacchiamo, ovvio! Però ce n'è un'altra che spunta fuori da chissà dove. Provo a distruggerla ma non mi riesce, allora mi concentro su quella grossa e brutta, la cicciona, dato che Gaia s'è già fregata l'altra. E quindi ce le diamo per un po', lei ha dei brutti cosi lunghi e mi fa cadere ma poi io glieli taglio via uno per uno, così impara. Alla fine è riuscita a quasi fottermi una gamba, ma io col cazzo che mi arrendo e le ho DISTRUTTO LA FACCIA prima che riusciva a uccidermi. Poi la Rigenerazione è andata come è andata, neanche male a dirla tutta, e siamo tornate indietro. Quindi. Mi sono divertita un sacco, porca miseria. Voglio farlo più spesso. A proposito. Gaia ha detto qualcosa su una possibilità del genere, senza ordini e punizioni del cazzo tipo ficcarmi in un accidenti di pozzo. Sembra una bella roba. E avremo pure gente che tenterà di ammazzarci... cioè battaglie ancora più interessanti. Non vedo l'ora di scoprire cosa vuole fare. Per ora, meglio se dormo. Domani voglio vedere di fare un bell'allenamento, perché devo essere in forma. RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 02-10-2014 05:59 PM Capitolo tredicesimo: Dominio dello Yoki, seconda parte
Diario di Andrea.
Tredicesimo giorno.
Bene, per prima cosa devo dire che... ho un nuovo braccio. Oh, sì. Un tizio completamente scemo è venuto fuori dal nulla mentre camminavo e mi ha portato in una stanza stramba, e poi mi ha attaccato un braccio sinistro. Ora che ci penso, mi chiedo perché cazzo non l'abbiano fatto prima. Oh, be'. L'importante è che ho due braccia per la prima volta da ANNI, e mi piace un sacco.
Ma comunque. Parlando dell'allenamento. E' andato bene. Tipo, molto bene. Ho picchiato un po' di quei cosi, li ho picchiati duro e ho imparato a concentrare lo Yoki meglio di prima. E anche nel braccio nuovo. Ecco, lì ho avuto qualche problemino. Mi ha fatto decisamente incazzare, perché pensava di poter fare il cazzo che gli pareva, pure colpirmi. E invece no, stronzo, tu te ne stai al tuo posto e fai quello che voglio io. Credo che l'ha capito. Comunque lo vedremo più avanti. Per ora sono soddisfatta da come è venuto l'allenamento. Sto pensando a che fare... mi farò venire un'idea. Non c'è fretta, penso di potermi rilassare un po', per una volta.
RE: [In Attesa] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 29-10-2014 01:05 PM Capitolo quattordicesimo: Rivincita con Lune
Diario di Andrea.
Quattordicesimo giorno. Be', per pensare cosa c'è di meglio di fare un po' di esercizio? E infatti sono andata all'arena, cercando qualcuna da pestare. E chi mi trovo? Lune. Oh, sì, Lune: quella stronza che l'ultima volta s'è arresa. Manco a dirlo, la sfido subito. Forse però stavolta non si vuole arrendere, perché accetta di combattere. L'Uomo in Nero a guardarci è Brera, che è come dire Hayez. Lo so. Girano sempre insieme, loro due. Comunque, chi se ne frega. Quello che mi interessa è: Lune non si è arresa, di fatto. Anzi, ha schivato la mia carica e mi ha colpita subito. Ho cercato di prenderla e abbatterla, con poco successo, poi siccome m'era finita dietro mi sono girata. Così, siccome finalmente ho DUE braccia, ho continuato a sfruttare la cosa e le ho mandato la spada fin nelle Terre dell'Ovest. Be', quasi, dai. Senza spada non poteva farmi molto, ma ancora non si è arresa. Questo m'è piaciuto, devo dire. Non l'ho ammesso subito, ma mi è piaciuto. Ho provato a metterla a terra in ogni modo, ma era troppo veloce e mi è sfuggita di nuovo. Poi mi ha accecato con la sabbia, e questo m'è piaciuto meno. Molto meno. Ma Brera ha fermato il tutto, facendo una ramanzina a tutt'e due su cosa andava bene e cosa no. Roba già sentita e che già sapevo, bravo. Comunque ho fatto i complimenti a Lune, se non altro abbiamo combattuto. Continua a usare trucchetti stronzi, ma ha fatto progressi. Ora l'unica cosa che davvero mi dispiace è che dovrò disfarmi quella treccia... magari mi tengo solo un nodo, tanto per ricordarmi che non è stata molto corretta neanche stavolta. Mi sembra una buona idea. Hmmm... chissà se c'è qualcun'altra, in arena. Magari trovo Brera che mi dà da fare. Controllerò. RE: [In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 01-04-2015 05:06 PM Capitolo quindicesimo: Tre modi per...
Diario di Andrea. Quindicesimo giorno. Be', alla fine Brera AVEVA qualcosa da farmi fare. Cosa? Camminare come una cretina per un sacco di strada fino a tornarmene alle Terre del Nord. Ah, non che mi dispiace come cosa: l'aria qua è meglio, e non c'è nessuno a romperti i coglioni. L'unico problema è che non avevo nemmeno un suggerimento su che cazzo fare una volta arrivata: mi ha detto che ci mandavano in giro per "motivi logici". Credo. Comunque ho trovato una casetta, ho preso la casetta dallo Yoma che ci abitava e ho preso ad allenarmi. E che dovrei fare, sennò? Be', vedi che arriva una strana tipa in nero che mi dà gli ordini di Cort. Con un biglietto. Luridi figli di... vabbe'. Lei dice che si chiama Layla, e io devo andare da un certo Fernando e farmi dire che fare. In pratica, mi hanno fatto passare per tre persone per dirmi qualcosa che potevano dirmi subito. Complimenti, stronzi. Bo, trovo 'sto tizio, con qualche difficoltà. E' un cagasotto epocale senza neanche le palle per cercare moglie e figlie nel bosco, quindi manda me. Dopo un po' che cerco trovo tre imbecilli, er, cacciatori credo, che fanno i gradassi e non vogliono lasciarmi andare avanti. Allora li meno. Eh, be', certo. Ci ho provato a ragionarci, ma erano più scemi di me. Non li ho accoppati, ma gliele ho date per bene. Poi sento un urlo e vado a controllare, ma siccome sono furba dico ai tizi di dire che li ha attaccati un animale. Genio. Comunque, trovo le bambine e uno Yoma. Ammazzo lo Yoma e salvo le bambine. Fine. ... Oh, be', certo: lo Yoma era la madre. ... Va bene, d'accordo, è stato quasi impossibile non ammazzare quelle tre piccole pesti. Ma ci sono riuscita, non so come. FINE. Le ho ridate al padre, poi me ne sono andata. Layla è tornata per rompere le balle ancora un po', ma chi se ne frega. Ora posso allenarmi un po' in pace, sperando che la prossima missione sia seria. Ah, sì, quasi dimenticavo di farmi la treccia... bah, una piccola stavolta, ho letteralmente ucciso quel coso con un pugno. E' stato più divertente pestare i tre compari. Bene, fatta. Io e Maria Carolina siamo pronte a una vera battaglia. ... Ah. Mi sono portata via pure lei, sì. Perché? Lo scoprirete quando troverò una catena. RE: [In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 05-07-2015 06:21 PM Capitolo sedicesimo: Andrea Alone
Diario di Andrea. Sedicesimo giorno. Be', buone notizie gente: ho trovato una catena. Anzi, l'ho comprata. Eh, sì. Con i MIEI soldi. Dato che quei bastardi dell'Organizzazione non solo non mi danno un Bera bucato - e va be', a me basta spaccare teste - ma per giunta mi lasciano a me stessa per GIORNI senza un cazzo di lavoro, ho deciso che mi ero rotta le balle di allenarmi e basta e mi mettevo a fare altro. Cos'altro? Be', ris... r... ri... spe', dov'era? Um... ra... re... ro... no, indietro... ri... rit... rist... ristrutturazione. Eccola lì. Sì insomma, ho buttato giù la casa e me la sono fatta meglio. C'è voluto un po', e non mi bastavano mica le assi dagli alberi e le pietre. Allora mi sono messa a pensare come fare soldi per gli attrezzi e robe varie. Semplice: caccia. No, non Yoma: bestie. E giù a lavorare per cacciare cervi, conigli e lupi. Be', no, i lupi volevano cacciare me, ma le hanno prese. Di brutto. Poi ho venduto le bestie e comprato roba. Attrezzi, la famosa catena e un libro. Sì, di quelli di sc... scuola? Sì, era così. Per capire come CAZZO leggere, una volta per tutte. Eh, sì, sono stanca morta di beccarmi biglietti e dover imprecare per ORE su quella merda di carta. Siccome gli Uomini in Nero non imparano, dovrò farlo io. Contenti, stronzi? Sì be' comunque mi sono divertita. Ho rifatto la casa, è venuta benino - anche se insomma è la prima che faccio - e poi ho cominciato a capire come leggere. Circa. Eh, dai, è qualcosa. No? Be', comunque ho pure la catena. Che ci ho fatto? Semplice: l'ho attaccata alla spada e ci ho piantato sopra Maria Carolina. Con un pugnale. Così ora ho una spada con un teschio che pende. Mi sono promessa che il primo che prova a fare il deficiente come quei tre là lo spacco in due. Perché se sei COSI' scemo, devi morire. Punto. Ora spero solo che mi diano da fare, perché sennò dovrò inventarmi qualcosa e proprio non ho idee.... RE: [In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 01-08-2016 09:51 AM Capitolo diciassettesimo: Il Figlio di Jack
Diario di Andrea.
Diciassettesimo giorno.
Be', qualcosa da fare me l'hanno data. Ed era dalla parte opposta di questo cazzo di posto. No, non la foresta o la zona che non ho manco ben capito dov'è che finisce. L'intero schifo di mondo. Mi è toccato andarmene fino al Sud per menare un po' le mani. Ma tutto sommato ero contenta, in fondo era da troppo tempo che non picchiavo uno Yoma. Dopo aver raggiunto l'isola dove dovevamo trovarci... ah, sì, eravamo in quattro. E l'isola l'ho raggiunta a nuoto, perché solo le mezze seghe trovano una barca. Dicevo, dopo aver raggiunto l'isola e trovato le altre con un colpo di genio non indifferente, mi hanno pure dato la speranza che era una caccia al Risvegliato. Oh, quanto mi sarei divertita. Invece no, un cazzo: non c'era nessun Risvegliato. Fa niente, mi andrà meglio la prossima volta. Ma una cosa alla volta. In pratica la prima cosa che è successa è che un gruppo di rompiballe ci ha buttate giù dal letto... be', io non ci dormivo sul letto ma si dice così insomma, no? Ci ha buttate giù dal letto solo perché un moccioso era sopravvissuto a qualsiasi cosa ci avessero chiamate a uccidere. La noia. Poi in un colpo di scena che non ho ancora capito i tizi del villaggio sono pure riusciti a scaricarci il marmocchio. A NOI. Cioè, ma cosa ti dice la testa? Alla fine comunque "noi" vuol dire quell'ebete di Morgana, la più scarsa del gruppo. Dato che né io né la caposquadra avevamo cazzi a sufficienza per fregarcene qualcosa se quello là faceva i capricci. E l'altra bo. Insomma, se era inutile prima Morgana è diventata praticamente uno scudo umano per bocche da sfamare. Perfetto. Me ne sbattevo talmente tanto che mi sono addormentata. La mattina dopo andiamo dal sindaco a fare domande, e tutto quel che ne caviamo è una caposquadra incazzata nel modo più comico che abbia mai visto e quel fottuto poppante che ci fa da guida per trovare lo Yoma, dato che il capovillaggio è più inutile di quell'altra di cui ho dimenticato il nome perché non me ne frega nulla. Oh, io ci ho anche provato a cercarmelo da solo, 'sto cazzo di mostro. Ma niente, ci è toccato portarci via il sacco di caccole e lacrime anche perché Morgana pareva essercisi incollata. Come se non bastasse siccome poverino era stanco l'ho pure dovuto portare io. E che palle. Almeno se n'è stato tranquillo, che sennò lo usavo per far pratica di lancio. Finalmente, e ripeto FINALMENTE, troviamo gli Yoma. Indovinate? In una schifo di grotta. L'odio. Almeno è grande abbastanza da lasciarmi muovere. Unica cosa positiva in tutto questo, per inciso. Dopo che ci tocca pure aspettare che Morgana metta a letto il moccioso, possiamo cominciare a fare qualcosa di interessante, vale a dire il nostro cacchio di lavoro. E... il tutto è finito fin troppo presto. Senza neanche usare lo Yoki, ho fatto secco il mio Yoma in un colpo solo, e la caposquadra ha fatto il resto praticamente da sola. Sarà piccola, ma ci sa fare, glielo concedo. Ovviamente a me non potevano mancare i due o tre buchi di rito, ma a quello ci ho fatto il callo ormai. All'ammazzare qualsiasi cosa con un colpo meno, invece: è un po' una delusione che schiattino così velocemente. Mi piacerebbe qualcosa in grado di prenderli, un paio dei miei attacchi. Ma vabbe', l'importante è che abbiamo finito. Ah, per inciso ho rivisto quella puttana di Layla. La prossima volta la distruggo, ma per ora sono troppo stufa e volevo farmi la treccia e quindi l'ho lasciata perdere con un avvertimento. Spero proprio che al prossimo giro trovi qualcosa di divertente. Tra l'altro, comincio a pensare seriamente che dovrei fare qualcosa per 'sto accidenti di problema del non arrivare mai a tirare il mio primo e unico colpo prima di beccarmi un paio di buchi da qualche parte. Magari è solo una mia impressione, ma non penso che sia salutare. Va be', vorrà dire che ne parlerò con la prima sfigata che mi capita a tiro. Speriamo solo che mi stia a sentire.
RE: [In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 14-08-2016 08:52 PM Capitolo diciottesimo: Un Fulmine a ciel sereno
Diario di Andrea. Diciottesimo giorno. Allora, sentite questa. Sto tornando tutta imbronciata dall'ultima missione verso il Nord, dannati tizi in nero che mi fanno fare un sacco di strada invece che un sacco di risse, con tutti i miei pensieri per la testa che continuo a finire col farmi bucare ovunque e poi quando finalmente colpisco lo Yoma quello schiatta subito. Proprio mentre sto a ragionare su 'sta roba, mi dico che non sarebbe mica male se c'è qualcuno che mi sta ad ascoltare. E come se l'ho chiamata, ecco che appare Gaia. Eh, sì, Gaia. Era da un po' che non ci beccavamo, e la cosa ha fatto piacere a tutt'e due. Lei manco sapeva che c'ho un braccio nuovo, heh. Be', insomma, ci siamo un po' raccontate le ultime novità e io ho preso l'occasione per raccontarle di 'sto problema. "Diventa più veloce" fa lei. "Usa lo Yoki" dice. Eh, sembra facile. Però insomma, mi ha fatto venire una mezza idea che forse forse funziona. E anche se non funziona, mi ha fatto bene sfogarmi, perché veramente stavo per spaccare qualcosa. Ma nelle Terre dell'Est non c'è un accidenti di niente da spaccare, e quindi ero nella merda. Per finire Gaia mi ha detto che quando sarà il momento mi chiamerà. E io ci spero proprio, perché sto cominciando a scassarmi le balle di 'ste missioni idiote ogni... troppo tempo. Comunque, per ora voglio tornarmene a Staph: c'ho un'idea da vedere se funziona, e lei mi ha detto che si farà viva in arena. E io non mi perdo certo l'occasione di fare a botte con Gaia. Manco morta. RE: [In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi) - Hotenshi - 21-09-2016 09:18 PM Capitolo diciannovesimo: Matrioska
Diario di Andrea. Diciannovesimo giorno. Be', allora, ho provato la mia dannata mezza idea. Cioè, più che altro ho girato a caso per un sacco di tempo, poi ho trovato una tizia - sì, donna - in nero che mi ha chiesto cosa volevo fare. In qualche modo eravamo in quel cacchio di posto pieno di libri, per fortuna poi siamo andate via. Insomma, mi dice che per fare quel che penso devo passare per una porticina minuscola che sarebbe dove prima viveva Serena. E ovviamente siccome non posso buttar giù il muro - perché sennò non serve a niente, non perché non potrei - mi tocca provare a far andare lo Yoki verso un punto ben preciso del mio corpo, così divento piccola. Non è che ho capito del tutto come funziona, eh. Però fa male. Fa un male cane, dannazione. Quel bastardo proprio non vuole saperne di fare quel che voglio io, ma quanto a testardaggine non mi batte nessuno e quindi alla fine gli faccio capire chi comanda. E... sì. Sono piccola. Cioè. Non è che sono piccola come Divina. Diciamo grande normale, ecco. Però molto più piccola di prima. E c'ho una gran voglia di muovermi. Alla fine la tipa - Semirhage - mi lascia fare una corsa dentro per la porta, dove c'è una vecchia arena tutta sabbia. Pensavo peggio, dai. Poi, sempre per allenamento, mi fa tirare addosso delle frecce da un po' di tizi, e io all'inizio sono un po' nei casini perché ho perso un sacco in forza bruta e la spada mi pesa troppo, ma poi capisco come funziona la cosa e schivo tutto. E dico TUTTO. Cazzo, prima non ne schivavo manco UNO di quei cosi. E ora TUTTI. Ah, fa un bell'effetto. Anche se devo dire, un po' mi scoccia che Maria Carolina a momenti manco riesco a muoverla. Vabbe'. La tizia sembra contenta, io lo sono di sicuro, quindi usciamo dalla stanza là e poi provo a vedere fin quanto riesco a stare piccola. Meno del previsto, a dire il vero, ma credo basta per farmi figa più che a sufficienza. E poi, mica devo usarla per forza. Cioè, sì, se lo Yoma è il solito nano schifoso con la fuga facile... però se lo trovo un bel nemico forte e serio, gli spacco il muso col MIO stile. Non con quello delle altre, che ora sono costretta a usare ché sennò finisco allo spiedo ogni volta. OGNI. VOLTA. Be', però ora sono stufa morta. Era da un po' che non tiravo così tanto in allenamento e c'ho bisogno di un pisolino. Poi toccherà alla sfida con Gaia. Non vedo l'ora. Ah. Dimenticavo: Semirhage ha detto pure che mi faranno una tuta nuova per... uh... per adattarsi a 'sta roba che cambio, no? Be', era ora cazzo. Insomma, sono proprio di buon umore. Tutto va bene. Se poi mi danno pure una missione di ammazzare qualcosa di cazzuto, sarà la migliore giornata della mia vita. |