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[In Missione] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 20-01-2014 11:19 PM Nome: Dua Anni: 20 Altezza: 1,65 m Peso: 45 kg Arto Dominante: Destro Tipologia: Difesa Avatar: Simbolo: Profilo Fisico: Non eccelle in altezza o in bellezza fisica ma non è una qualità davvero importante per delle armi viventi il cui unico scopo è servire l'ordine ed uccidere Yoma. Ha gli occhi grandi e le labbra quasi sottili, capelli lunghi semi intrecciati che nascondono la sua insicurezza. Magra e snella, volto innocente. Storia Personale: Parte I "Avete visto mia sorella? ...No? Allora lasci che io ti parli di lei e del suo aspetto così se mai la riconoscerai le parlerai di me. Ora sarà bionda con questi occhi metallici che non saprei descrivere; aveva lo sguardo incupito e stanco anche prima ma era una brava ragazza. Non siamo nate dalla stessa madre, in comune avevamo solo nostro padre Esbern detto "Il Muto". Mia sorella diceva sempre che una volta parlava ma onestamente non ricordo che una cosa simile sia mai avvenuta. Mia sorella caratterialmente è sempre stata molto decisa, forte, combattiva oserei dire forse perché ha sempre dovuto occuparsi di me: la sua sorellastra più piccola. Quando lei aveva appena compiuto dodici anni, io ne avevo appena sei, e la differenzà di età si sentiva molto tra tutto quello che io non riuscivo a fare e che lei era costretta invece a fare. Avevo paura del buio, sentivo rumori strani e lei per me teneva la candela accesa; ero un costante problema che si portava appresso.Ma un giorno lei fu portata via, quando uno yoma si manifestò nel nostro villaggio. Mio padre Esbern, poverino, fu ucciso erroneamente dai nostri vicini pensando fosse lui il mostro; erano usciti di senno ed Esbern non fu l'unico morto. Ovviamente, non era lui, fu solo un massacro. Ma ucciso il vero yoma mia sorella fu portata via dagli uomini in nero e perché non farlo quando Esbern era l'unico legame diretto con il suo stesso sangue? E perché non portare via me? Forse perché io stavo indietro, spaventata, sperando che nessuno mi facesse del male mentre lei invece stava in prima linea a difendere me e mia madre. Perché lei non aveva più legami e si era sempre più allontanata da noi. Forse ha scelto solo mia sorella perché era forte e perché alla domanda sulla sua famiglia lei rispose "Non ho ne madre né padre". Da allora non la vidi più. Tutto cambiò, mia madre volle trasferirsi perché i ricordi di Esbern erano troppo dolorosi, e più doloroso fu per me rivedermi sempre nascosta dall'ombra della sorella scomparsa. Lei si occupava di me ma io di chi mi occupavo? Ho sempre sperato che uno yoma apparisse, che apparisse una Claymore e che quella Claymore fosse lei. Non fu mai così. Mai. Ma lo yoma, comparve. Lo riconobbi nelle spoglie di mia madre, mi chiedo... Mi chiedo, per quanto è stata lei? Aveva fatto lei tacere Esbern? Mia sorella aveva ragione. Lei aveva sempre ragione, vuole sempre averne, ed ora che sono qui con voi... Come voi, mi chiedo se l'abbiate per caso vista. Elise, avete visto Elise? Non sono qui per lei ma vorrei rivederla, la mia cara sorella. Tutto ciò che mi è rimasto". Elise, la sorella di Dua. Parte II "Ho visto nei miei sogni qualcosa che non era ciò che ricordavo che fosse, ho udito persone parlare della morte di mio padre con una voce che credevo di riconoscere. Nei miei incubi erano mia madre ed Elise, e questa volta non credo che i miei ricordi mi colgano in fallo se dico che quando vidi mia sorella sparire fu scortata fuori dal villaggio dalla Guerriera senza che io conoscessi il suo destino. Di vita o di morte che fosse stato." Profilo Psicologico: Abbastanza emotiva. Ha sempre cercato di imitare la sorella Elise, di apparire decisa e forte eppure non ci è mai davvero riuscita. Questi vani tentativi di imitazione l'hanno resa, in un certo senso, ancora più fragile; si sente forte quanto lo è un'ombra tremante sotto la luce del sole, ha un costante senso di inferiorità. A tormentarla più di ogni altra cosa era sicuramente la consapevolezza che lei non avesse mai aiutato nessuno mentre Elise sì. Aveva pensato di dover dare la vita per qualcuno pur di espiare la sua colpa, per dimostrare che infondo non era così codarda. Sentiva solo il bisogno di un'amica con cui confidarsi, su cui appoggiarsi e da proteggere; idealmente questa amica è Elise ma è disposta a legare con chiunque. Cerca di rimanere allegra, anche se su di sé grava la costante sensazione di un suo prossimo inevitabile fallimento. Ha visto in faccia la morte e la disperazione che porta alla sopravvivenza rappresentate dal vecchio Lupo, e sente che la sua spinta voglia di vivere non sia codardia quanto più resistenza agli urti della vita. Riguardo le sue compagne ha maturato un'idea disillusa delle loro personalità e della loro fiducia nei confronti delle sorelle d'armi; più che voglia di fraternizzare risiede in Dua il desiderio di capire con chi ha a che fare prima di esporsi. Per quanto riguarda gli umani, li riteneva già esseri abbastanza gretti quando avevano dato fuoco a suo padre Esbern; ora è sfiduciata visto il colpo basso che le han tirato nell'ultima disavventura nelle Terre del Nord, non è sicura di poterli proteggere con tutta sé stessa in mancanza di una valida ragione ma dopotutto aveva già quasi rischiato di lasciar morire Cristian per ottenere un risultato facile e pulito... In generale resta una persona profondamente Emotiva ma priva di quell'ingenuità infantile che l'aveva caratterizzata fino a quel momento, con un'aggiunta di natura cinica. Abilità Innate Esperimento dell'Organizzazione [Abilità Innata] Secondo alcune teorie dei più rinomati medici e biologi fra gli Uomini in Nero, impiantare in una bambina la carne e il sangue di una Guerriera anziché di uno Yoma avrebbe concesso alla nuova mezza-Yoma i poteri e la forza della defunta. Beh, ci hanno provato... ma è andata bene a metà. Questo significa che la posseditrice di quest'Abilità Innata è afflitta da un malus di -2 inAgilità e Forza Fisica a causa del fatto che la ragazza possiede solo un quarto di sangue Yoma., In compenso ella ottiene un'altra Abilità Innata di livello Medio e una Tecnica o Abilità acquisibile (a seconda del Tipo di Guerriera) già ottenuta e utilizzabile benché sotto malus decisi dal Master al momento dell'assegnazione. Inoltre, l'Abilità Innata "Esperimento dell'Organizzazione" non occupa nessuno slot, pertanto chi la possiede ha ancora uno slot libero. La Guerriera donatrice non è nota all'utilizzatrice dell'Abilità (l'impianto fu fatto a sua insaputa), e i donativi previsti sono decisi dal Master. Il player può comunque richiedere via PM una quest al GDR Staff per poter scoprire l'identità della defunta donatrice. Istinto di Protezione [Abilità Innata] La Guerriera è naturalmente abile nel notare i pericoli... incorsi dagli altri. Ciò si traduce in un bonus di +3 a Comando ogniqualvolta abbia modo di vedere una persona incorrere un pericolo (attacco offensivo, crollo o altro) e glielo comunichi immediatamente. Questa Abilità è utilizzabile tante volte quanto è l'ammontare del proprio livello pieno (E = 1 volta, D = 2 volte, C = 3 volte, B = 4 volte,A = 5 volte, S = 6 volte) durante una quest (unica situazione in cui sia possibile usarla) Preveggenza [Abilità Speciale] Requisiti: Livello C, Percezione B Speciale: Essendo l'Abilità Speciale allegata all'Abilità Innata Esperimento dell'Organizzazione, è utilizzabile anche senza aver maturato i requisiti minimi. Vedasi i Malus per conoscere le restrizioni. Effetti: Focalizzandosi nella Percezione sull'area circostante, la Guerriera diventa perfettamente conscia della posizione di compagne e nemici emananti Yoki durante una battaglia. Ciò le permette d'indovinare con facilità mosse e contromosse nemiche a partire dalla situazione creatasi. Bonus: - +1 a Comando (una volta maturati i Requisiti, è possibile elevarlo a +2 e poi +4 tramite due distinte sedute in Biblioteca) quando si usa l'Abilità sia in gruppo che da sola contro dei nemici. Malus: - Utilizzabile solo 1 turno per attività (una volta maturati i Requisiti, esso corrisponderà a un turno e mezzo, arrotondato per difetto, per livello pieno: C = 1 turno; B = 3 turni; A = 4 turni; S = 6 turni), dimezzato per eccesso in Arena (C = 1 turno; B e A = 2 turni; S = 3 turni) a causa dello sforzo mentale richiesto dall'Abilità. - Finché non si maturano i Requisiti, la Guerriera non potrà far uso di Yoki nel turno in cui usa Preveggenza. Supremazia Tattica, Percezione - Comando Grazie alla sua spiccata intelligenza e alla sua Percezione sopraffina, Dua può analizzare l'ambiente, il nemico e la situazione per portare attacchi devastanti calcolati anticipando le mosse dell'avversario. Infatti può scovare punti deboli, sia nella corazza che nello spirito che nelle tecniche dell'avversario, grazie al suo senso tattico. Pro: - Tecnicamente, l'intelligenza come la percezione, non può essere disattivata per cui ha una doppia funzione esattamente come la Percezione: Attiva e Passiva. La Passiva le concede di studiare l'ambiente, trovare luoghi più consigliabili dove combattere rispetto ad altri, individuare atteggiamenti particolari della compagna o del risvegliato, che possano fornirle un vantaggio tattico. L'Attiva viene, appunto, attivata durante il combattimento e ha la funzione di trovare i punti deboli determinanti in un avversario (per un massimo, a livello massimo, di 5 punti deboli; i quali possono essere: una fessura nella corazza, un dolore fisico nella Guerriera o un errore nell'esecuzione di qualche tecnica...). - Minimo dei punti deboli: 2 Massimo: 5 - Poiché Dua porta il combattimento da un punto di vista tattico, il parametro Comando si fa fondamentale tanto per lei quanto per il suo avversario. Dua riceverà un bonus nei suoi parametri fisici (Agilità - Forza) tanti quanti sono i livelli pieni di differenza tra i due parametri Comando. - L'abilità la rende, oltretutto, un'ottima Caposquadra: il che significa che può segnalare alle proprie compagne il punto debole da attaccare in modo da portare un assalto combinato dando alle compagne +2 in Comando inteso come Coordinazione. Contro: - Il fatto che lei possa individuare i punti deboli avversari, non significa che possa portare a termine e con successo il proprio colpo: se, per dire, scopre una fessura nella corazza ma lei sola non ha la forza necessaria per intaccare il carapace, nonostante le penalizzazioni del caso, non potrà farci nulla. Per questo sarebbe consigliabile la presenza di altre compagne. Non è un colpo che andrebbe a segno automaticamente - È anche vero che se fosse da sola ma incapace di apportare la manovra da lei desiderata, può decidere di "cambiare" punto debole e quindi di scoprirne un altro. Per esempio, al posto della fessura nella corazza inizierà ad attaccare il tendine scoperto del Risvegliato. MA, una volta che il giocatore avrà deciso di non prendere più in considerazione il primo punto debole esso non potrà più beneficiare bonus dell'Abilità e non potrà più essere oggetto di attacchi siano essi coordinati o meno. - Cambiare punto debole equivale a "buttare" un punto disponibile dell'abilità. Il che vuol dire che se ad inizio quest sono a 0/2 punti utilizzati, dopo aver individuato un punto troppo ostico da intaccare sarò a 1/2 e cambiarlo porterebbe i punti a 2/2. A quel punto non avrei più modo di utilizzare l'Abilità per tutto il resto del combattimenti o su quell'avversario. - In caso di bersagli multipli, i punti potrebbero essere distribuiti equamente tra loro (contando ovviamente il massimo di punti che ha a disposizione Dua), al momento dell'attivazion RE: [Modifica] Scheda di Dua (Lachesi) - Kelsier - 21-01-2014 04:46 PM Scheda approvata
Ora verrà creata la tua Guerriera in Sistema: accedici dal pannello GDR Cp (in alto, tra quelli grigi) per distribuire i primi punti Parametro. Nei prossimi giorni apriremo il Test.
Aggiornamenti: Dua guadagna 2.5 Punti Carta Nera. RE: [In Missione] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 14-03-2014 01:52 AM Capitolo I Un Normale Pomeriggio a Staph Un naufrago, trasportato dalle violenti correnti di un mare burrascoso ed in tempesta senza la possibilità di opporvisi, stretto con mani insanguinate all'ultima cima di quella vecchia nave marcia che lo aveva trascinato là e circondato dalle fredde oscurità di una tempesta notturna poteva portare il nome infame di Dua? Sì, se la tempesta poteva essere rappresentata da quell'infame giorno a Staph; sì, se l'acqua salata ed affamata di corpi umani poteva rappresentare il fato inevitabile che attende tutti noi. E quella cima logora ed usurata dal tempo e dall'incuria, unico appiglio ad un'incerta salvezza, cosa poteva essere se non la flebile speranza che tiene la nostra razza in vita per ancora un giorno, forse due? La Novizia stava riposando tranquilla nella sua tana quella mattina come un marinaio al fianco del suo peschereccio attraccato al molo, attendeva solo che un soffio di vento propizio la sospingesse verso mete che non avrebbe saputo riconoscere; qualcosa a smuoverla, da quella posizione statica, noiosa ma certamente sicura, arrivò: un uomo la prelevò dal suo nascondiglio, le indicò una strada che assieme percorsero. Quel lungo tragitto attraversato di corsa sembrava così faticoso ed impegnativo per Dua, affaticata e per nulla avvezza a quel tipo di attività fisiche; ancora non aveva idea della portata di ciò che l'attendeva, della violenza con cui presto sarebbe stata colpita. Tutto era ricoperto da un velo di pace e tranquillità, una bonaccia aleggiava sulla sua vita: statica, troppo per rimanerlo ancora. Le istruzioni fornite da Kelsier furono scarse, quasi nulle, e la Novizia ubbidì solamente senza trovare alcuna forza per ribattere o anche solo per incuriosirsi; senza un timoniere che la mettesse in guardia si immerse completamente in una Città priva di nome, abbandonata e desolata. I palazzi fatiscenti richiamavano a sé qualche forza che non apparteneva a quella terra, a quel mondo originario di Dua; era ricoperto e velato da una forza mistica affascinante ed inquietante. Quel pozzo sabbioso, poi, in quella piazza altrettanto sabbiosa e vuota di umanità affascinarono moltissimo la ragazzina; era lì che doveva passare la notte ed in quella piazza avrebbe fatto calare la sua àncora. Come il marinaio che guarda perplesso il cielo pomeridiano, che si domanda dei suoi cari lasciati a terra, Dua ricordò che in quelle rovine delle persone respiravano e vivevano. Forse, se si fosse concentrata di più le avrebbe potute sentire ancora là; avrebbe visto la condensa dei loro respiri sui vetri polverosi di una Città Fantasma da incubo. Ed i suoi incubi erano fantasmi del passato: il vecchio e ammutolito Esbern, la silenziosa ed egoista Elise e la madre dalla natura ambigua impensierivano la giovane ma come il marinaio voltò le spalle a quelle problematiche. Chiuse gli occhi, stanca esigeva riposo. Si risvegliò quando il cielo era scuro e tetro; in lontananza i primi sbuffi vaporosi che portavano tempesta e burrasca nella sua vita, l'acqua per Dua iniziò presto ad agitarsi in una Città Senza nome dall'aspetto spettrale e dalle forze inumane. Bestie viscide, verdi e dagli occhi gialli disturbarono il suo sonno; una o due di esse erano come nuvolette che annebbiavano il paesaggio ma in quel numero, erano come monsoni che minacciavano una terribile bufera a venire. Dua prese la spada, la sua speranza, la sua cima, si alzò con essa e fuggì alla ricerca di un luogo dove sostare senza che il suo riposo ed il suo lavoro non venissero disturbati ulteriormente ma gli incubi, come presto avrebbe scoperto, non accettavano di essere dimenticati e lasciati indietro. Anche solo aggirarsi tra quelle strade buie e scarsamente illuminate dalla Luna rendeva l'aria irrespirabile e aliena; una momentanea calma che avrebbe preceduto la tempesta. Là, in quella strada abbandonata Dua si imbatté in uno scoglio che non avrebbe mai dimenticato: il corpicino massacrato di una ragazza impaurita come lei che, ahimé, non aveva stretto abbastanza tra le mani la sua unica speranza di sopravvivenza. Fu tanto il disgusto e la paura che Dua provò in quel momento, che le si rivoltò lo stomaco contro e riversò in terra tutto quel poco di cui si era nutrita la sera prima. La "meraviglia" e lo sconcerto di scoprire il cadavere di una come lei non era nulla paragonato alla tempesta vera e propria che la stava ormai per colpire: una voce, un suono ferale come il vento, e se il marinaio fu costretto a volgersi verso le minacciose nubi all'orizzonte, Dua fu invece costretta ad ascoltare quelle demoniache parole di uno Yoma. Fu orrendo, macabro e spaventoso sentire come quella poveretta fosse stata eviscerata da viva ma anche se le ginocchia le tremavano come steli d'erba ebbe quel poco di coraggio che le permise di voltarsi e fuggire, un po' come il nostro marinaio voltò le spalle alla minaccia e cercò di fuggire. Dua scappò verso la minaccia che precedentemente l'aveva spinta a trovare, accidentalmente, il cadavere sperando che le lucertole potessero aiutarla. Tale ipotesi fu in parte corretta ma le belve fameliche le si rivoltarono contro, come se gli artigli dello yoma non l'avessero scheggiata abbastanza da renderla simile alla carena della nave ferita dagli scogli. Fu uno scontro ridicolo e spaventoso, dove più volte Dua si fece paralizzare dalla paura; infine, sopraffatta dalla fatica, lanciò il suo "salvagente": la lama, liscia ed affilata, affondò nelle morbide carni dello Yoma. Il naufrago si era gettato dalla nave, allontanandosi dal pericolo di affogare in un mare mosso insieme agli scheletri dell'imbarcazione ma il pericolo non aveva cessato di minacciarlo; Dua condivideva lo stesso destino: in quella notte buia e tempestosa, la ragazza perse momentaneamente i sensi ed in un secondo momento ebbe la tempra mentale di rilasciare yoki e di vivere. Svenne ancora; non poteva credere di rimanere cosciente quando veniva lanciata in giro come veniva fatto dalle onde per il marinaio perso. La mattina seguente si svegliò, ringraziando le divinità esistenti di non essersi Risvegliata e di essere sopravvissuta; se il naufrago sudicio e ricoperto dall'odore salmastro del mare tastava la sabbia ed il fango sporchi per rimettersi in piedi, Dua tentava di far lo stesso. Doveva rimettersi in piedi, realizzare di essere viva quando altri non avevano avuto la stessa fortuna; con tristezza volse il capo verso la spada abbandonata di chi era caduto. Di chi era il sacrificio più grande? Di chi era morto o di chi doveva continuare a vivere con il peso dei morti sulle spalle? Sia Dua che il naufrago avevano una sola cosa restante da fare, prima di tornare alla loro vita: seppellire i compagni caduti. Scavare nell'umida melma, nella sabbia che emanava fetore di morte, deporvi il cadavere ed imporre sopra di esso una lapide; un compito ingrato che spettava a troppi. Tornare da Kelsier fu semplice, tornare a "casa" fu semplice; vivere e ragionare sulla morte che li aveva circondati fu difficile. RE: [In Missione] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 25-07-2014 02:00 PM Capitolo II
In Fondo al Pozzo Guardandoti allo specchio, hai la certezza di non essere tu l'immagine riflessa di un'altra persona? Quella che non sei più. Così i naufraghi che ce la fecero per un miracolo divino ad arenarsi sulle spiagge tranquille della vita, erano ancora una volta in viaggio verso lidi lontani dove avrebbero rischiato la loro esistenza in nome della salvezza di qualche umano di cui non conosceva il nome. Non tutto però era gioioso e felice nella sua nuova casa, non come aveva sperato Dua e di certo non come aveva sperato il marinaio; il luogo oscuro delle sgrete a Staph, i lamenti, l'odore di muffa rappresa e la paura, la stessa che poteva provare un prigioniero qualunque. Ma questa volta non pare più sola innanzi al carceriere -Cort-, sono due le sue compagne di cella: Camilla ed Anna. Anna, però, capitola: vederla colpita dal "boia" Minerva fu come vedere per il suo amico immaginario e incarcerato, il suo compagno diretto all'esecuzione. Non vi è tempo di disperare però, poiché è stata donata a loro un'ultima occasione di rivalsa: andare nelle Terre del Sud, in un villaggio privato del suo nome dove "atti di cannibalismo" all'interno di un Pozzo Maledetto hanno luogo. Il viaggio fu breve e la compagnia fu ancor più spartana dei luoghi da cui erano partite le due donne; si ha poco tempo per discutere con un aguzzino di Cort in attesa, l'importante è vedere la via giusta da prendere. Villaggio povero, si accontenta della sua povera vita, immersa in una povera calma placida; solo le donne accolgono le due Streghe, gli uomini erano ad occuparsi dei campi anziché preoccuparsi delle loro famiglie. Oh, certo, tranne il Sindaco: accomodato sulla sua morbida poltrona, in attesa delle due Guerriere per raccontare loro la storia del pozzo costruito dalle Fate, una storia interessante vero? Interessante quanto poteva esserlo per il marinaio scoprire come si potesse minare una caverna sterile ma ingenuamente a quella bambina di Dua la cosa piacque. Ed ecco il protagonista di questa storia: non le due Guerriere, non il naufrago, ma il Pozzo: dismesso, con qualche mattone rotto attorno, il sostegno per calare il secchio distrutt; una desolazione che non rappresentava affatto ciò che si celava nel fondo scuro di quel cerchio di mattoni. Recuperati gli strumenti per calarsi in quello spazio angusto e soffocante, Dua si lascia immergere nel buio e nell'oscurità più totale che accoglie la morte ed il sangue putrescente dei cadaveri. Il tempo di scrutarsi a vicenda, di osservare e studiare l'abisso violento incastonato negli occhi dello Yoma, finalmente la tempestosa lotta avrà luogo; una feroce lotta, intensa e veloce ma specialmente breve. Quando il mostro cadde a terra, cercando di spegnere le fiamme sul suo corpo, accadde ciò che succede a chi osserva pietoso l'abisso che ti penetra: si prova compassione. Fu come se ad un uomo venisse chiesto di uccidere e trucidare dei bambini, che importanza ha che siano famelici di carne umana? O ancora, come chiedere a quello stesso uomo che aveva condiviso parte del destino di Dua, di uccidere la madre. Certo, porre fine alla vita di quel mostro era la cosa giusta da fare, ma con che coraggio poteva guardarlo morire? Aveva chiesto aiuto, aveva paura come lei, e anche se con molta fatica e timore per il futuro Dua accettò l'idea di lasciarlo andare. Rivedere la luce del sole, respirare aria fresca, osservare il volto di Camilla; niente era di conforto alla Strega, i complimenti ricevuti erano solo sbuffi di vento in un paese desertico. Solo lei, forse, sapeva la verità. RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 22-08-2015 09:41 PM Capitolo III The Secret Path Collaborare con compagne di squadra con, per così dire, un po' di sale in zucca non era certo facile; Dua lo apprese nel modo più diretto e brutale possibile, in un gruppo di persone a cui non era certo abituata a rendere il massimo. Conosciute nei deserti di Staph Morgana ed Angelica, poteva dire di non sapere nulla di quelle ragazze, eccetto che entrambe elaboravano strategie efficaci ma estremamente diverse tra loro. E Dua, di certo, non era da meno. Per quanto agitata ed introversa, emotiva e sciocca essa fosse, la ragazza avrebbe tanto voluto essere perfetta per quelle due... O almeno provarci, ma non ne valeva per niente la pena, la timidezza non era certo una cosa tenera. Viaggiarono verso le desertiche ed innevate Terre del Nord, trovando chi richiedeva aiuto. Seguendo il lungo filo rosso di morte e distruzione che gli Yoma avevano portato, le tre bambole di porcellana, furono condotte all'interno di catacombe sconosciute, labirinto della loro stessa mente, luogo sgradevole e stregato. Già al primo scontro con le forze nemiche, le pareti polverose, iniziarono con le loro ragnatele intessute di paure e falsità a ledere alla mente delle ragazze; quella più debole, Dua, iniziò a vacillare. A cosa pensi, ragazzina, che le altre due siano lì ad aiutarti nei tuoi momenti di debolezza o a far rispettare un'autorità in loro possesso che non rispettano affatto? Forse ti sei resa conta di essere sola in questo mondo, in questo labirinto, nella tua mente più di tutto. Le teste degli Yoma cadevano ma con esse, i fili della ragione venivano poco a poco recisi lasciando un sempre più tiepido e pallido spazio a quella parte di te che non avresti mai voluto conoscere. La tua parte più intima, più umana, più debole. Così per consolarti impugni l'arma e pensi che questo basti a scacciare le tue paure perché hai la facoltà di uccidere; li fai soffrire, versi il loro sangue sul pavimento: pagamento e tributo di un patto a cui non avresti mai pensato. Ma non basterà per renderti meno umana, tutto la forza demoniaca che fai pompare nelle tue vene non cancellerà ciò che ti rende debole. E alla fine, sconfitti i tuoi avversarsi, recuperate le compagne, cosa resterà di quel che hai costruito in questa missione? Loro ti abbandonano, probabilmente non le rivedrai mai più, e ora sei sola in una stesa ghiacciata con un pugno di incertezze: a che vale vivere, ad una come te, poi? RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 01-09-2015 09:55 PM Capitolo IV My Sweet Shadow 1. Awake 2. Delight and Angers 3. Demons 4. It's Time 5. Only for the Weak Ancora nelle Terre del Nord, persa e sola. Senza memoria. Senza certezze. Senza compagne. Senza te stessa. Difficile ritrovare la voglia di partire quando non hai niente e nessun motivo per cui farlo, nemmeno ciò che sei. E su di un letto di ghiaccio, con il torpore che già ti assale, ti congela come un corpo morto è forse più difficile ancora rimettere insieme le idee e decidere sul da farsi e mettere in pratica quelle idee. Gli incubi non sono parte di questo mondo, ti rapiscono e ti violentano facendoti alzare disperata in un mare di dolore e ferite, fisiche e psicologiche; se non fosse stato per quel vecchio lupo bianco a ricordarti che cosa fosse la morte, forse non ti saresti più alzata in piedi. E alzandoti ti sei chiesta chi sei, chi erano le tue amiche e perché le avessi considerate tali se ti hanno abbandonata a morte certa, e poi chi era davvero tua sorella; ma ti sei alzata, hai scalato la parete rocciosa e hai vagato senza meta per una foresta di ghiaccio. Un labirinto di pensieri, dei tuoi pensieri, che ti disorienta e ti trascina inevitabilmente sui tuoi stessi passi; li avevi già percorsi ma non lo sapevi, li avevi già visti ma non lo ricordavi. E quindi sei diventata due persone diverse interagendo con gli stessi oggetti e le stesse persone ma la timida ragazzina di campagna potresti averla persa per sempre, ne vale la pena di vivere con un cuore cinico? Ripensando a quel lupo, la risposta ovviamente è sì: lui ti ha insegnato cosa fosse la morte e la disperazione. L'importante è recuperare la spada, ma questi uomini e questi traditori si rifiutano a dare una risposta; l'unica magra consolazione per te resta una dormita di poche ore nelle loro celle. Eppure, nonostante ti abbiano già tradita una volta, nel momento del bisogno chiedono il tuo aiuto nuovamente; ti apprezzano, nuovamente, ti ringraziano, nuovamente. E la tua spada affilata torna a brillare tra le tue mani, nuovamente. Torni alla Taverna e lo vedi, il tuo nemico, e per quanto egli voglia sfuggirti tu gli stai dietro perché è questo ciò che fai. L'unica cosa che tu sappia fare e l'unica cosa che farai per tutto il resto della tua vita misera. Uno scontro, breve ma intenso; ti è nemica la tua stessa mente eppure con ancora quel briciolo di freddezza riesci nel tuo intento, lo uccidi. Che cosa sia Cristian nella tua vita non lo sai, sei incerta anche per tua sorella ma vedi, Dua, non tutti hanno avuto il loro lupo ad insegnare cosa fosse la morte e quanto orribile fosse. Sei stata fortunata... Anche se non ti ha detto cosa fosse la vita, piuttosto. RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 29-08-2016 11:40 AM Capitolo V Klaverstuck Questa missione fu molto particolare, lo fu dalle premesse: chi poteva permettersi di assoldare una Guerrera privatamente? Come se non bastasse, quest'uomo pareva sicuro di cosa richiedere dal servizio dell'Organizzazione; infatti Ludwing chiese l'ausilio e la scorta di una Guerrera già graduata per attraversare dei boschi dalla fama sinistra. Le sue conoscenze riguardo l'Organizzazione parvero fin da subito allarmanti e Dua non poté non essere che diffidente nei suoi riguardi. Ludwing, questo il nome di chi l'aveva ingaggiata, era un musicista acclamato dal clero come dai Nobili. Ad ammorbidirla fu l'ambiente ricco e ricercato ad accoglierla, fatto di vini pregiati e carni morbide e cotte quasi con il vapore tanta era la loro leggerezza; le morbide coperte e i morbidi materassi facevano sentire la giovane Guerriera sopra di una nuvola morbida. In questi istanti intimi di gioia e lusso, Dua poté approfondire meglio il rapporto tra Ludwing e l'Organizzazione... Venendo a scoprire che l'umano era legato ad una Guerriera graduata, Dua inizia ad essere turbata nei suoi confronti e a sviluppare una certa diffidenza; inoltre, un'antica ombra che era riuscita a seppellire, lentamente riemerse tra i suoi ricordi: sua sorella Elise. La mattina seguente ripresero il viaggio a cavallo, seguendo un sentiero nella boscaglia fino a quando Dua non poté percepire l'emanazione di Yoki inconfondibile degli Yoma. A quel punto la Guerriera fermò la carovana e di fretta creò un diversivo per dare la caccia al cacciatore, facendo di modo che il cavallo sembrasse realmente cavalcato da qualcuno quando in groppa non aveva che vesti e ciarpame. Purtroppo però questo piano fallì miseramente e nel momento preciso in cui Dua doveva scattare in avanti, per qualche motivo oscuro le sue gambe smisero di funzionare. E questo accadde, minimo una seconda volta rallentando la già lenta caccia ai minimi estremi; tutto sembrava piegato ad un circolo vizioso di noia fino a quando Dua non provò ad utilizzare una nuova pratica: la previsione. Fallì anche questa ma la notizia positiva fu che Ludwing uscì allo scoperto e venne attaccato dallo Yoma al posto della Guerriera; sebbene in un primo momento Dua avesse creduto fosse il caso di lasciarlo morire, intervenne appena in tempo per ridurre al minimo le sue ferite. Ucciso lo Yoma, la rivelazione: la Guerriera di cui aveva parlato l'umano era la stessa sorella di Dua, terza in classifica, che a quanto pareva aveva donato il suo corpo a lei. Inizialmente sconcertata e scocciata dalla cosa, Dua accettò la cosa pronta per andare avanti; dopo che Ludwing fu partito nuovamente verso nuove avventure la Guerriera fu raggiunta da Hayez, che pareva saperne più di quanto lasciasse intendere. Ma questa è un'altra storia. RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 16-10-2016 07:38 PM Capitolo VI The Gravedigger Dopo essere stata richiamata nelle Terre dell'Est, Dua decide di percorrere il vecchio sentiero che l'aveva vista per la prima volta alle prese con uno Yoma; non se l'era cavata egregiamente e, date le circostanze, osserva la Città Senza Nome con occhi malinconici, chiedendosi se in qualche modo l'essere sopravvissuta abbia contato davvero qualcosa o no. Con sua enorme sorpresa scopre, grazie alla sua Percezione, la presenza di un'altra novizia nelle rovine lasciando che lei si insospettisca sulla continua presenza di Yoma in quell'area. In realtà, il demone non si presenta immediatamente ed è solo dopo una lunga attesa che appare alla "vista" della Guerriera. Ad ogni modo, Dua, decide di osservare il combattimento tra la novizia e lo Yoma senza intervenire; rimane quindi distante, mentre con la percezione studia i movimenti dei due contendenti, fino a quanto non sente la piccola cadetta morire. A quel punto, qualcosa di simile al dispiacere scatta in lei ed intraprende la decisione di eliminare lo Yoma senza rilasciare Yoki. Il combattimento, composto quasi principalmente da schivate, è quasi tutta una prova per Dua. Infatti, la Guerriera, è intenta a testare le sue capacità rispetto a quelle passate. Una volta ferita all'altezza della guancia, decide di porre fine a quella pagliacciata e di uccidere lo Yoma. Non sente grandi emozioni di empatia nei confronti del mostro, ormai il suo atteggiamento è sempre più tendente all'apatia ma il suo compito ancora non è concluso: infatti non le resta altro che seppellire la novizia che aveva condannato a morte. Dopo averla osservata attentamente, la prende tra le sue braccia e la porta nella vecchia chiesetta dove già in passato aveva seppellito una di loro; con sua enorme sorpresa scopre la tomba essere stata violata, ed il cadavere scomparso insieme alla spada della novizia. Molto incuriosita, non capisce la reale minaccia e implicazione di quegli eventi e decide semplicemente di seppellire anche la compagna. RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 15-12-2016 03:36 PM Capitolo VII Il Mostro della Montagna Dua è stata recentemente assegnata nei territori del Nord, più precisamente nei dintorni di Baclava, proprio in quelle zone pare aggirarsi un mostro dalle connotazioni fisiche non troppo chiare. La cosa peggiore è, ovviamente, che a quanto pare per l'Organizzazione Dua non ha le competenze per intervenire e dunque le viene intimato di attendere un soccorso; che la cosa le stesse bene o meno, l'Organizzazione ordina e la Guerriera fa ciò che deve. Dopo un tempo interminabile d'attesa (dove la n.23 raccoglie poche informazioni utili) fa dunque la conoscenza della numero 5, Gaia; una ragazza all'apparenza alla mano, e certamente sicura delle proprie capacità. Non solo: Dua scopre una sconcertante realtà, l'esistenza e la natura stessa dei Risvegliati; la notizia le crea agitazione ed ansia ma al tempo stesso, la parte logica di sé, cerca informazioni utili da sfruttare contro un nemico così temibile. Ignorando l'idea che, a detta di Gaia, il mostro non è più la Guerriera di un tempo (anche perché non le interesserebbe nemmeno) cerca appunto di ottere informazioni utili, che non ottiene perché al contrario degli Yoma le Risvegliate sono tutte molto diverse tra loro. Dopo i primi convenevoli del caso, decidono entrambe di dirigersi verso la grotta accusata di essere la casa del mostro salvo poi tornare a Baclava a recuperare delle torce; l'interno infatti è privo di qualsivoglia fonte di illuminazione. La Risvegliata si dimostra essere un orribile insetto-verme che non perde tempo in stupidi convenevoli; subito attacca Gaia per poi celarsi nei corridoi presenti della grotta. Qui la Percezione di Dua gioca un ruolo fondamentale, indicando alla numero 5 -per l'occasione, praticamente cieca- la posizione precisa della Risvegliata, non molto difficile da individuare grazie alla sua forte emanazione di Yoki. La Risvegliata viene dunque abbattuta ed è proprio Dua ad infliggere il colpo di grazia, pur non sentendo di essere veramente stata all'altezza della situazione. Insoddisfatta, accetta la proposta di Gaia di prendersi una meritata pausa con un bagno caldo "gentilmente offerto" dagli abitanti di Baclava. Poiché la giornata non aveva serbato per lei abbastanza notizie, la numero 5 le rivela i suoi piani malvagissimi per soverchiare l'Organizzazione e invita Dua a seguirla; lei, però, non risponde se non con un'altra domanda. La verità è che per ora la questione non le importa minimamente, deciderà in seguito cosa le converrà maggiormente. RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 25-01-2017 07:55 PM Capitolo VIII Supremazia Tattica Per ovvie ragioni, Dua, non è alla stessa altezza delle proprie compagne: infatti, fisicamente, soffre e patisce a causa della sua particolare condizione 'sperimentale'; l'incontro con la Risvegliata le aveva sottolineato il fatto che la sua sola forza fisica non basta. Per cui, Dua, capisce che ha bisogno di qualcosa in più che le dia un vantaggio: la sua Percezione da sola non basta. È con questi presupposti che si reca in Biblioteca, nel cuore dell'Organizzazione, per sfruttare al meglio le poche capacità di cui è dotata; ad accoglierla è Duran, un uomo dell'Organizzazione che lei mai aveva incontrato precedentemente. Oltre a fornirle un candido sorriso, approva l'idea della Guerriera di trovare un vantaggio tattico nella e le fornisce un libricino da studiare dicendo di aver qualcosa in mente. La ragazza legge approfonditamente il libro, da cima a fondo più e più volte, in attesa del ritorno di Duran; quando esso si mostra nuovamente a lei, le spiega la sua idea: visto che per ottenere una vera e propria Supremazia Tattica non basta la teoria ma anche la pratica, ha organizzato per lei un gigante gioco in scala reale degli scacchi che si svolge... Proprio nella sua amata/odiata Città Senza Nome. Dua accetta l'idea, dopo aver sentito le regole e dopo aver conosciuto la sua squadra iniziano ad organizzare una serie di trappole da utilizzare in difesa per ottenere un decisivo vantaggio. Nonostante lei, Albert, Bob, Charlie, Dario ed Everett abbiano organizzato a lungo una controffensiva efficace, niente delle loro macchinazioni torna loro utile; imprevisto dopo imprevisto, tuttavia, Dua ed i suoi uomini riescono a ottenere un significativo vantaggio. In modo totalmente inaspettato, Dua sente di avere con quelle persone e con Duran una specie di sinergia... Qualcosa che non provava da diverso, troppo tempo. All'ultimo, quando mancano pochi uomini, vengono però catturati tutti quanti in una imboscata con almeno una dozzina di uomini; Duran ha infatti infranto le regole, assumendo più accoliti del previsto. A quel punto, Dua è con le spalle al muro ma decide di tentare il tutto per tutto attaccando direttamente il Re nemico e inaspettatamente... Vince. Gioia! La gioia si mescola presto con una sorta di tristezza, conscia del fatto che quelle persone sia ormai giunta al termine e che qualunque cosa potesse succedere tra loro se fossero state persone normali, non vedrà mai la luce del sole. Amareggiata uno schiacciante senso di solitudine turba Dua, sapendo che difficilmente una persona come lei avrà mai spazio nella vita di un uomo normale come invece era Duran. Ed infine, sotto la luce del tramonto, entrambi si ritirarono verso la Taverna. RE: [In Attesa] Scheda di Dua (Lachesi) - Lachesi - 21-02-2017 10:19 PM Capitolo IX Pronta a Duellare - Seayne vs Dua Dua decide di mettere all'atto pratico le proprie conoscenze tattiche su un bersaglio vivente e di pari forza alla sua, per questo si reca alle arene dei duelli pronta a sfidare una compagna. La contendente è l'albina dal manto innevato Seayne, una Guerriera che non ha mai visto né conosciuto prima ma porta il numero 12 in classifica; teoricamente, dunque, la sua avversaria è più forte. Ciò nonostante, Dua, decide di non demordere e di tentare il tutto per tutto: per questo, per gran parte del combattimento, è lei la parte offensiva ed in vantaggio... ...O almeno, fino a quando la sua nemica non le fa commettere un grave errore che le costa quasi la vittoria: Dua non sa come, né perché, ma la compagna ha un'abilità particolare che la rende cieca e intontita per diverso tempo. A quel punto, la Guerriera, è costretta a difendersi cercando di evitare gli attacchi nemici alla cieca; nonostante le difficoltà decide di non avvalersi della sua peculiare Preveggenza, il suo scopo è testare la Supremazia Tattica nel pieno delle forze senza alcun aiuto. In modo fortuito, Dua riesce a rimettersi in piedi e ad avere nuovamente il coltello dalla parte del manico; data la sua superiorità a livello di terreno, decide all'ultimo di deviare il suo colpo, indirizzandolo alla testa dell'avversaria facendole perdere momentaneamente i sensi. Duncan non sembra felice della sua scelta, troppo azzardata e rischiosa, ma è lei a detenere la vittoria finale nonostante tutto; la Guerriera non prova nessun sentimento particolare per aver messo a rischio la vita di una sua compagna, anzi, è particolarmente disinteressata e i rimproveri dell'Uomo in Nero le scivolano addosso come gocce di pioggia. Poiché non prova né una particolare simpatia né una particolare antipatia per Seayne, decide di trascinare il suo corpo al coperto senza però dir nulla; la Stella del Nord ringrazierà in seguito la sua avversaria ma a quel punto, Dua è ormai lontana. L'unica cosa che importa è la vittoria. |