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[Recensione] Madoka Magica - La storia della ribellione - Versione stampabile

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[Recensione] Madoka Magica - La storia della ribellione - OMEGA_BAHAMUT - 04-07-2014 12:42 PM

Uscire dalla visione di Madoka Magica – La storia della ribellione è per certi versi come ripercorrerne la prima mezz’ora: lascia nello spettatore una sensazione di stordimento, quasi di sconcerto, mista ad inevitabile ammirazione per ciò che si è visto sino a quel momento. È un mosaico i cui pezzi diventano sempre più nitidi man mano che li si guarda, contribuendo a configurare una storia che di capitolo in capitolo si rivela essere sempre più intricata.
 
Ma sicché, come appena detto, si sta parlando di un film dall’intreccio assai complesso, è senz’altro doveroso, almeno da parte di chi è chiamato a recensire quest’ultimo, tenere da parte gli entusiasmi e seguire un certo schema mentale nel racconto dell’esperienza di cui sopra.
 
Chiusisi i dodici episodi di cui è formata la serie animata (o i due film riassuntivi creati in seguito, se preferite), la lotta solitaria di Homura Akemi contro i demoni (sostituti delle ormai defunte streghe) è di colpo resettata, catapultando lo spettatore in una nuova e più pacifica Mitakihara nella quale Madoka, Sayaka, Kyoko, Mami e Homura combattono congiuntamente contro i Nightmare, nuove creature demoniache che trovano nutrimento dalle angosce dei cittadini dormienti.
Già in questo preambolo lo stordimento è fortissimo; salvo infatti la resa grafica mirabolante degna delle produzioni Shaft, ciò che ci si trova ad osservare sono scene slice of life, scontri a suon di musichette e chi più ne ha più ne metta. Sembra insomma davvero di trovarsi all’interno di un Majokko più classico del genere… ma ovviamente, arrivati a questo punto della saga lo spettatore-tipo è già abbastanza scafato da potersi sedere comodamente ed aspettare la svolta! E che colpo quando questa arriva…
 
Calato il sipario dark che contraddistingue la serie sin dal primo episodio, la vicenda diviene improvvisamente un turbinio di colpi di scena, curati con una regia magistrale e musiche che vanno verso una vera e propria escalation epica (il cui culmine è il combattimento a mezz’aria tra puellae magica che, sfruttando genialmente il potere di arresto temporale di Homura, tesse nell’aria una ragnatela di proiettili a dir poco maestosa, il cui rilascio dà vita ad uno spettacolo pirotecnico non da meno).
Quanto ai temi trattati dal racconto, viene ripreso prepotentemente il racconto del dramma personale di Homura, illustrandoci come il desiderio espresso da Madoka ed il mondo che esso ha consegnato alla guerriera dai capelli neo corvino abbia portato quest’ultima a degenerare, sviluppare ancor di più i suoi sentimenti di affetto verso l’amica ormai persa.  Ma è davvero tutto qui o ci sarà qualcosa che può andare addirittura oltre?

ATTENZIONE SPOILER MASSIVI. Aprire a rischio e pericolo

Liberato dai vincoli dello spoiler free ovviamente il discorso può farsi molto più elaborato.

Innanzitutto sul personaggio di Homura, ragazza che trovatasi a combattere per salvare l’amica per numerosi corsi e ricorsi temporali (sobbarcandosi tutta la disperazione derivante da questo destino), infine si trova costretta a vedere questa stessa immolarsi per tutte le maghe del mondo.

È a questo punto che la simbologia del Faust portata avanti nel corso della serie animata viene superata in virtù di una amicizia che diventa ossessione, desiderio morboso ma che per ironia della sorte l’interessata continua a chiamare “Amore”. Viene sovvertito l’ordine che Madoka aveva pagato con l’anima (e l’esistenza) in virtù del mero egoismo personale… e ci si sposta con decisione verso la simbologia teologica, con una Homura che supera la figura di strega abbracciando un’oscurità incontrollabile, tale che lo stesso Incubator, trovandosi a contemplarla, non può fare a meno di comprendere infine come il gioco portato avanti dalla sua razza sia letteralmente sfuggito di mano.

Vale come citazione di massima quella esclamata nel cavaliere oscuro: “Muori da eroe o vivi tanto a lungo da divenire il cattivo”

 

Interessante infine sottolineare il ruolo destinato dalla storia a Bebe (alias Charlotte) e Sayaka, streghe la cui coscienza umana si è infine risvegliata (probabilmente grazie all’azione di Madoka, di cui si rivelano alleate) e sopraggiunte nella barriera creata da Homura per salvare quest’ultima dal destino a cui la stanno consegnando gli Incubator. Inevitabilmente anche loro, come gli altri personaggi, saranno letteralmente sconvolti dal comprendere come Homura, una volta riacquistata coscienza, sia ormai immersa nell’oscurità, delineando ancor di più l’abisso che intercorre tra streghe classiche e la nuova concezione di demone. 

 
Voto finale: 9
L'intensità raggiunta dalla storia tocca un nuovo picco, aumentando notevolmente la complessità nel costrutto ed aprendo probabilmente alla possibilità di iniziare una nuova storia ex novo.
Se mi chiedete un paragone, esso è davvero evidente. Shinbo e co hanno in pratica costruito un nuovo End of Evangelion con tutti i suoi pro e contro... solo che qui non finisce tutto in aranciata, ma i temi sinora intrapresi vengono presi e rafforzati all'ennesima potenza.
è senz'altro da vedere... e probabilmente anche da rivedere!
 
 



RE: [Recensione] Madoka Magica - La storia della ribellione - DarkGreen - 04-07-2014 02:48 PM

E' un film meraviglioso, assolutemente, uno dei più belli che abbia mai visto. Mi ci sono calata completamente, quando lo vidi qualche tempo fa, dapprima rimandendo sbalordita dal colorato e vivace inizio, poi impressionata dallo svolgimento ed in lacrime verso la fine. L'opera, di per sé, è qualcosa che riesce a coinvolgere pienamente chi la segue, sbattendogli in faccia apperenti "steriotipi" scadenti e stra-usati stile shoujo, per poi contraddire l'intera opinione che si era venuta a creare, catapultandoci in un'atmosfera del tutto diversa e oscura, affascinante.
Homura, poi, è un personaggio veramente così articolato e complesso da non riuscire neanche a comprendersi. Mi piace davvero tanto, anche il suo amore ossessivo per Madoka è del tutto apprezzabile, le dà un aspetto forte e allo stesso tempo debole, povero d'affetto ma ricco di voglia di riceverlo. 
Comunque, spero davvero che la serie continui, perché, seriamente, il finale ha lasciato l'amaro in bocca (non lo dico in maniera prettamente negatica, eh, mi è piaciuto da morire!).

Eh niente, sfortunatamente non ho avuto l'opportunità di andarlo a rigustare al cinema due giorni fa, essendo che non è stato trasmesso nella mia provincia ( -.-"" ), ciò mi ha lasciata fin troppo schifata, tsk.